ilTorinese

“Che tristezza, la mia Torino ha cambiato volto: non la riconosco più”

UN LETTORE CI SCRIVE

Caro direttore,

che tristezza, la mia Torino ha cambiato volto,  i luoghi della mia infanzia con i locali tipici non esistono  più. Anche le abitudini sono cambiate. Un tempo una volta alla settimana  si andava a porta Palazzo “Porta Pila”, per fare la spesa  con prodotti  del territorio e regionali. Non è più così:   sembra di essere ad Algeri, prodotti e persone  sono totalmente cambiati. Non rispondono più alle nostre  abitudini e tradizioni. E non sono certo razzista, ho sposato una donna albanese, ma è la constatazione della realtà. Se si compra bisogna  stare attenti, sul peso che è spesso più alto di quanto richiesto e non è il vecchio buon peso. Metà dei prodotti  sono  da buttare via e gli avariati  li mettono al fondo della  borsa  in modo che te ne accorgi solo una volta arrivato  a casa. Metodi  che nulla hanno che vedere con le nostre tradizioni. Inoltre il pericolo di essere derubati  è all’ordine del giorno. Il luogo si presta per i malintenzionati, ora è davvero sconsigliabile frequentarlo. Stesso disagio  nel prendere i mezzi pubblici: due volte sono stato derubato nell’autobus e  non sono ricco, anzi vivo con la pensione  sociale. Moltissimi non  non pagano il biglietto e se i controllori lo richiedono  rischiano il linciaggio. E pensare  che nel resto d’Europa  non si sale in un mezzo pubblico se non si è provvisti di biglietto. E tantomeno si saltano i tornelli della metro per non pagare. Non è più consigliabile fare una passeggiata  serale dopo cena, le strade non sono sicure e mal frequentate ormai  anche nella zona precollinare, in zona Gran Madre, disturbata  anche  dalla movida, dove spesso si è vittime di atti vandalici dal giovedi alla domenica. Tutte le notti alle 2 e alle 3 per una decina di minuti ove vi sono le piazze dedicate allo spaccio, si sparano potenti fuochi artificiali, usati mi dicono per avvisare la clientela che sono   arrivate le dosi da spacciare. Un vero e proprio  incubo. Mi pare che non siamo dentro un progetto d’integrazione ma di una convivenza dove  noi siamo le vittime. Ci hanno cambiato il modo di vivere e se ci lamentiamo siamo additati come razzisti. E se rimaniamo sconvolti nel vedere le esasperazioni di un gay pride siamo appellati come  omofobi. E ci manca poco che ci arrestano se manifestiamo un parere contrario. Questa non è più la mia città! La mia bella Turin, che tristezza.

P. P.

La colazione fuori è il nuovo “aperitivo”? Un trend sempre più amato

 

Fare colazione fuori sta rapidamente diventando una delle attività più amate, non solo per iniziare la giornata, ma anche come vero e proprio rito sociale. 

Un momento di pausa che sta conquistando sempre più persone, spingendo molti torinesi a scoprire nuovi locali o a tornare nelle caffetterie di fiducia per concedersi un piacere semplice ma gratificante. 

Ma cosa c’è dietro questo nuovo trend che sta spopolando anche nel capoluogo piemontese?

Il risveglio sociale

Fino a qualche anno fa, la colazione fuori era sinonimo di una rapida bevanda presa al volo, magari al bancone di un bar, per poi proseguire con il ritmo frenetico della giornata. Oggi, però, questo concetto è stato completamente ridefinito. 

Fare colazione fuori è diventato un vero e proprio appuntamento conviviale, un momento in cui prendersi una pausa dai ritmi serrati della settimana lavorativa. 

Nel fine settimana, in particolare, sta sostituendo altre tradizioni sociali, come l’aperitivo o la cena. Si tratta di un’occasione per ritagliarsi uno spazio tutto per sé, per fermarsi a riflettere, per godersi una chiacchierata con amici o familiari, magari assaporando una brioche appena sfornata accompagnata da una calda tazza di caffè o tè.

Questo fenomeno non riguarda solo le grandi città, ma anche Torino, che sta vivendo una vera e propria esplosione di locali specializzati nella colazione. 

Ogni angolo della città offre opzioni diverse: dai bar storici con le loro tradizioni, ai caffè gourmet che puntano su lievitati e bevande ricercate, fino ai nuovi locali più moderni che propongono alternative healthy e alternative vegane. In ogni caso, la colazione è diventata un’occasione da vivere e da condividere.

Un momento di relax e gusto a prezzi accessibili

Uno dei motivi per cui la colazione fuori sta prendendo piede è senza dubbio il vantaggio economico che comporta rispetto ad altri pasti. 

Se pranzi e cene tendono ad avere prezzi più elevati, la colazione è un’opzione più accessibile, ma non per questo meno gustosa. 

Molti locali offrono proposte di qualità, come croissant artigianali, yogurt freschi con frutta e muesli, e altre prelibatezze, a un prezzo contenuto. Questo permette alle persone di concedersi un piccolo lusso quotidiano senza incidere troppo sul budget.

Inoltre, la colazione fuori offre un’alternativa piacevole e rilassante alla routine, creando un’occasione perfetta per socializzare. Torino, con i suoi numerosi caffè e pasticcerie, è diventata una vera e propria meta per chi ama iniziare la giornata con calma, senza rinunciare al buon cibo. Il rito della colazione, quindi, non è più solo un bisogno, ma un vero e proprio momento di piacere.

Brinner: La tendenza che stiamo vivendo

Accanto al fenomeno della colazione fuori, un altro trend che sta crescendo a Torino e in altre città italiane è quello del “brinner”, ovvero la colazione a cena. Il brinner è una vera e propria moda gastronomica che unisce la colazione alla cena, unendo i comfort food tipici del primo pasto della giornata con piatti più sostanziosi. 

Uova strapazzate, pancakes, bagel, toast e dolci tipici delle colazioni più classiche diventano i protagonisti anche della cena, creando nuove occasioni di convivialità.

Questo trend, che sta spopolando nelle metropoli, è una delle espressioni del desiderio di sperimentazione, di ritrovare il piacere dei cibi comfort, ma anche di ridurre la rigidità nelle abitudini alimentari. Torino, città storica con una forte tradizione culinaria, sta vivendo questo fenomeno con entusiasmo, facendo diventare il “brinner” un appuntamento sempre più gettonato, che unisce la convivialità alla scoperta di nuovi sapori e tendenze.

La colazione è il nuovo aperitivo? Sicuramente un’ esperienza che conquista Torino

La colazione fuori sta diventando una tradizione a Torino, un appuntamento da non perdere per chi cerca un angolo di relax prima di affrontare la frenesia quotidiana. 

Questo trend non solo offre un’alternativa gustosa e conveniente, ma rappresenta anche un momento di socializzazione e scoperta gastronomica, che spinge sempre più persone ad esplorare nuovi locali ea fare della colazione un’esperienza da vivere e condividere.

Che si tratti di un caffè caldo con un cornetto fresco o di una colazione a base di piatti innovativi, Torino è pronta a continuare a questo rito quotidiano che ha conquistato anche i torinesi più esigenti.

CRISTINA TAVERNITI

Giaccari coordinatore regionale Orizzonti Liberali

Riceviamo e pubblichiamo

 L’Assemblea Regionale di Orizzonti Liberali si è conclusa a Torino, segnando un importante passo per il movimento nella costruzione di un’identità territoriale forte e rappresentativa. L’assemblea, presieduta da Francesco Aglieri Rinella, ha eletto Piero Giaccari come nuovo Coordinatore Regionale di Orizzonti Liberali per il Piemonte, con il compito di rappresentare e guidare le attività del movimento nel territorio.

Nato su iniziativa di Luigi Marattin, deputato e presidente di Orizzonti Liberali, il movimento si è avviato come associazione con l’obiettivo di aggregare le diverse anime liberal-democratiche, costruendo un progetto solido che miri a una politica basata su merito e competenze. Questa assemblea regionale ha rinnovato l’impegno del movimento a radicarsi in Piemonte, preparandosi a lavorare su proposte concrete e vicine ai bisogni del territorio.

Dichiarazione del Coordinatore Regionale Eletto

“Sono onorato di rappresentare Orizzonti Liberali in Piemonte. Con determinazione e competenza, costruiremo una comunità inclusiva, capace di rispondere alle esigenze locali e al contempo di contribuire alla visione nazionale del movimento.

L’incontro e il dialogo autentico possono diventare il primo passo per costruire relazioni e alleanze, superando le tradizionali appartenenze politiche. Come disse Pietro Nenni, “Le idee camminano con le gambe degli uomini.”

Oggi le categorie di “destra” e “sinistra” non sono più adeguate per comprendere la realtà. La nuova linea di divisione si manifesta tra europeisti e antieuropeisti, occidentali e antioccidentali, liberali e antiliberali, modernisti e antimodernisti. L’antifascismo resta per noi un valore fondante, ma il fascismo si presenta oggi sotto molte forme. Non è forse una nuova forma di fascismo anche impedire a una ministra di parlare al Salone del Libro o alla Brigata Ebraica di partecipare alle celebrazioni del 25 Aprile?

Esistono famiglie politiche: i Liberali, i Socialisti, i Repubblicani, i Popolari, così come li intendeva don Sturzo, che oggi mancano di un’adeguata rappresentanza. La nostra associazione mira a diventare un catalizzatore delle forze e delle persone che attualmente non hanno una voce.

A cosa servono i “quadri intermedi” di un partito? Sono lo snodo tra le istanze dei territori e le scelte di respiro nazionale. Un coordinatore regionale deve essere parte attiva di una comunicazione dal basso verso l’alto e dall’alto verso il basso. I “quadri intermedi” sono i primi indicatori della salute dell’Organizzazione, se si diventa solo i portavoce di scelte compiute da altri è un sintomo chiaro ed innegabile di cattiva salute politica, molti di noi lo hanno visto nelle precedenti esperienze e questo non deve più accadere, è un mio preciso impegno.

Orizzonti Liberali proseguirà il percorso costituente con un evento nazionale a Milano, il 23 e 24 novembre, aperto a tutti i cittadini e alleati interessati a partecipare alla costruzione di una nuova forza politica liberal-democratica in Italia.

Piero Giaccari,

La polizia sequestra armi e 9 chili di droga

Quasi nove chili di droga, una pistola e uno sfollagente è quanto sequestrato dalla Polizia di Stato a due persone tratte in arresto in un’operazione della Squadra Mobile di Torino a Barriera Milano.

Gli agenti, nel corso di un servizio di appostamento ad uno stabile di via Cimarosa ove era stata segnalata un’attività di spaccio di sostanza stupefacente, notano due giovani intenti ad accedere ai garage dello stabile, dai quali proviene un forte odore di sostanza stupefacente. Prontamente intervenuti, in una intercapedine, i poliziotti trovano uno zaino e tre buste con all’interno hashish e marijuana e, all’interno di una pochette, una pistola Beretta, 27 cartucce e due caricatori.

Negli appartamenti riconducibili ai due, un ventiquattrenne e un ventiduenne, entrambi italiani, gli agenti rinvengono altra sostanza stupefacente e uno sfollagente modello tonfa.

In tutto sono stati sequestrati quasi 9 chili di droga.

I procedimenti penali si trovano attualmente nella fase delle indagini preliminari, pertanto vige la presunzione di non colpevolezza degli indagati sino alla sentenza definitiva

Il cambiamento climatico raccontato al cinema e in TV. Conferenza intorno alla mostra Change!

CIELI ARANCIONI, APOCALISSE POP

Con Jacopo Bulgarini d’Elci, direttore Mondoserie.it

 

Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica

Sala Feste

Piazza Castello – Torino

 

Mercoledì 20 novembre, ore 17

Ingresso libero fino a esaurimento posti disponibili

Palazzo Madama presenta il sesto appuntamento del ciclo di conferenze a ingresso gratuito che, dal luglio a dicembre 2024, approfondiscono alcuni dei temi presentati nel percorso di mostra Change! Ieri, oggi, domani. Il Po e accoglie nella Sala Feste la conferenza – spettacolo del giornalista e critico televisivo Jacopo Bulgarini d’Elci, direttore di mondoserie.it.

 

Un racconto di come il cinema e la tv abbiano messo in scena cambiamento climatico e crisi ambientale, attraverso le scene spesso indimenticabili di opere potenti di ieri e di oggi: da The Day After Tomorrow a La principessa Mononoke, da Mad Max a Snowpiercer, da The Road alla saga di Dune, da The Last of Us a Don’t Look Up. Partendo da un’immagine involontariamente profetica: i cupi e alienanti cieli arancioni di Blade Runner 2049, sequel (uscito nel 2017) del leggendario film di Ridley Scott. Quella scena di finzione diventerà realtà tre anni dopo, il 9 settembre 2020, quando i cieli della Bay Area di San Francisco si faranno improvvisamente arancione…

Ed è questo il tema che la conferenza affronterà: quello di una Natura maltrattata, trascurata, offesa, che si prende la sua “vendetta” in un numero sempre più grande di racconti distopici cine-televisivi. Che sia per lo scioglimento dei ghiacci, per le siccità, per un inquinamento soffocante, per un virus o un’infezione fungina, il futuro che il cinema e la tv ci propongono è apocalittico. Specchio del nostro senso di colpa?

Jacopo Bulgarini d’Elci è fondatore e direttore di Mondoserie.it, progetto multimediale che, nella forma di articoli, indagini lunghe, podcast, indaga in profondità le nuove forme dell’immaginario collettivo. In particolare il nuovo “racconto lungo”, la serialità televisiva, capace di tradurre gli umori sotterranei che popolano i sogni (e gli incubi) del nostro tempo. Comunicatore, progettista culturale, giornalista, è stato vicesindaco e assessore alla Cultura del comune di Vicenza.

Al progetto della mostra Change!, e riflettendo in linguaggi diversi sugli stessi temi oggetto della conferenza-spettacolo, ha contribuito anche con il video omonimo, parte integrante del percorso espositivo, e con un saggio nel catalogo.

Assoluti invernali da incorniciare per Lucia Tassinario

Due finali tra le migliori d’Italia

Un’edizione dei Campionati Italiani Assoluti invernali letteralmente da incorniciare quella di Lucia Tassinario: una finale A, una finale B, tre piazzamenti tra le prime 16 in Italia, quattro volte al primato personale in tre giorni di gare.

Nella prima giornata, il risultato più alto di questo intenso appuntamento tricolore in vasca corta a Riccione. Nei 50 farfalla, dopo aver ottenuto il sesto posto nelle batterie del mattino abbassando il personale a 26”87, ha confermato la sesta posizione in finale A siglando 26”91. Nella stessa giornata, ha migliorato il personale dei 100 misti a 1’02”95 e piazzandosi in 15^ posizione.

Nel secondo giorno di gare, Lucia ha disputato i 100 farfalla. Nelle batterie, ha migliorato il personale a 1’00”05 (32”23 ai 50) chiudendo in 10^ posizione a soli 4/100 dalla qualificazione alla finale A. Al pomeriggio, in finale B ha ancora limato qualche centesimo al suo personal best, toccando al terzo posto in 1’00”01 (32”14 ai 50 metri).

Giornata conclusiva dedicata ai 50 stile libero: per la portacolori della ValleBelbo Sport, è arrivato il 25° posto con il crono di 25”91.

Con il doppio ingresso in finale, Lucia Tassinario ha portato punti preziosi al Team Dimensione Nuoto che ha chiuso al 25° posto la classifica riservata alle società civili.

Gli Assoluti Open, primo appuntamento nazionale di rilievo della stagione, hanno sancito un ulteriore salto di qualità da parte di Lucia Tassinario, che ha proseguito nel costante processo di crescita evidenziato lo scorso anno: i risultati sempre più importanti, la solidità anche ad altissimi livelli, una costanza di rendimento diventata ormai il suo marchio di fabbrica, sono frutto del lavoro costante e quotidiano coordinato da Pino Palumbo, direttore sportivo della ValleBelbo Sport, con il supporto di Adele Corapi, che si occupa della preparazione atletica, che proseguirà in vista dei prossimi appuntamenti in vasca corta della stagione invernale e che sarà finalizzato all’appuntamento tricolore più prestigioso della stagione, gli Assoluti Primaverili in vasca lunga.

“100 anni di rugby”. Una suggestiva mostra fotografica

Per raccontare la storia secolare del rugby a Torino e al “Motovelodromo” di corso Casale

Dal 21 al 30 novembre

Il prossimo sabato, 23 novembre, lo “Stadium” di Torino aprirà per la prima volta le porte al “grande rugby internazionale”, ospitando l’incontro particolarmente atteso fra l’Italia guidata dall’argentino (ed ex rugbista) Gonzalo Quesada – quarto miglior marcatore di sempre per la nazionale argentina – e i neozelandesi “All Blacks – Tutti neri” (rappresentativa di “rugby a 15” che vanta il maggior numero di giocatori ammessi nella “International Rugby Hall of Fame”), in occasione del terzo, conclusivo test-match delle “Autumn Nations Series”. Al di là del fattore sportivo che non mancherà di calamitare allo “Stadium” i molti aficionados rugbisti subalpini e nazionali, il torinese “Motovelodromo” di corso Casale, che oltre al ciclismo ha ospitato nel campo interno anche partite di rugby, in collaborazione con l’“Associazione Amici nel Rugby”, allestirà una “mostra fotografica” sui “100 anni di rugby a Torino”, con le immagini delle squadre che hanno reso glorioso l’impianto del “Motovelodromo”. A partire dalla “Reale Società Ginnastica” (i cui giocatori confluirono in seguito nel “CUS Torino”) che nel 1947 vinse, per la prima e unica volta, proprio al “Motovelodromo” il “Campionato italiano di rugby”, e che sarà celebrata con la “ricollocazione”, giovedì 21 novembre, alle ore 18.30della “targa commemorativa” della prestigiosa vittoria.

All’evento parteciperà Carlo Bertolotto, figlio del “Campione d’Italia” del 1947 Vincenzo Bertolotto (Torino, 1912 – 1992, formidabile “seconda linea” nel “GUF Torino e nella “Ginnastica Torino” e tra i pionieri del “rugby a 13” in Italia con la Fondazione del “Torino XIII”), l’“assessore allo Sport” della Città di Torino Mimmo Carretta e una delegazione della “Federazione Italiana Rugby”.

Inoltre, l’evento sarà anche l’occasione per dare il via al progetto “100 oggetti per il Motovelodromo”, una “raccolta materiale testuale e fotografica” per la realizzazione di un nuovo libro sul “Motovelodromo” dedicato alle storie degli sportivi e dei suoi frequentatori a partire dal secolo scorso, lavoro coordinato da Stefano Delmastro della casa editrice “Scritturapura” e da Laura Giachino di “Graphot Editrice”.

La mostra fotografica sarà visitabile fino a sabato 30 novembre.

Per info: “Motovelodromo Fausto Coppi”,corso Casale 144, Torino; tel. 011/3828188 o www.motovelodromo.to.it

g.m.

Nelle foto:

–       Rugby Ambrosiana – SS Lazio, 1929

–       A. R. Torino, Campo Juventus, 1934

–       Torino – Rugby Roma, 1976

“Proteggiamo i bambini e chi li protegge”, convegno a Torino

Riceviamo e pubblichiamo

Sabato 23 novembre 2024 dalle ore 9 alle 18 (con pausa per il pranzo dalle 13 alle 14) presso Torino Housing Giulia di via Francesco Cigna 14/L a Torino si terrà, in occasione della giornata internazionale contro la violenza all’infanzia e di quella sulle donne, il primo convegno dell’associazione Minori Diritti APS, fondata dallo psicoterapeuta Claudio Foti, attuale presidente, dopo la sua assoluzione definitiva nel processo sui presunti affidi illeciti in Val d’Enza noto come “caso Bibbiano”. Come da titolo “Proteggiamo i bambini e chi li protegge – Giustizia, affidamento e tutela dei bambini” il tema principale sarà quello della tutela dei minori e dell’attacco subito in particolare tramite la campagna mediatica su Bibbiano dagli operatori, assistenti sociali e psicologi in primis, che se ne occupano. Diviso in quattro sezioni dai titoli, nell’ordine, “Bambini, violenza e società”, “Cura e tutela dei più piccoli, cura e tutela dei sopravvissuti”, “Bibbiano: dubbi e assurdità”, “Alienazione parentale e violenza sulle donne”, il convegno presenterà anche una relazione introduttiva del prof Foti “Dal trauma con ritorno”, momenti di attivazione emotiva del pubblico, due drammatizzazioni, una rivolta alle istituzioni e una che dà voce ai sopravvissuti a violenze e abusi e avrà come relatori, in ordine di intervento, l’avvocato Girolamo Andrea Coffari, lo psicoterapeuta Dante Ghezzi, l’assistente sociale Sabrina Sabatini, la psicoterapeuta Maria Grazia Apollonio, il past president dell’associazione Umberto Baccolo, il magistrato Piercarlo Pazé, la giornalista Simona Musco, il sociologo Gino Mazzoli, la vice presidente dell’associazione Elisa Torresin e la consigliera D.i.Re Nadia Somma. E’ in corso la richiesta per l’accreditamento del convegno all’Ordine degli Assistenti Sociali. Ingresso ad offerta libera, con prenotazione obbligatoria presso la mail minoridiritti@gmail.com.

PD: “Per salvaguardare ambiente e agricoltura, Cirio ascolti gli agricoltori”

19 novembre 2024 – In occasione della manifestazione della Coldiretti Piemonte con le sue delegazioni provinciali davanti al Consiglio regionale per protestare contro le norme del Piano della qualità dell’aria, la prima firmataria, la consigliera PD Nadia Conticelli, la capogruppo dem Gianna Pentenero e la consigliera Monica Canalis precisano: “Abbiamo ascoltato con molta attenzione le audizioni delle associazioni di categoria in commissione e, dal confronto, è emersa la volontà di correggere il documento. Speriamo che la maggioranza voglia adottare gli emendamenti che il PD ha depositato ieri”.
I due punti critici per l’associazione degli agricoltori, su cui i dem propongono modifiche, riguardano le abbruciature e le coperture delle vasche per gli effluenti zootecnici. “Per quanto riguarda l’eliminazione controllata dei residui vegetali, il blocco imposto dal nuovo piano è eccessivamente restrittivo. Noi chiediamo invece che siano previste ‘finestre’ temporali, di durata limitata e non consecutive, qualora le condizioni meteorologiche, climatiche e ambientali lo consentano, come indicato dal modello previsionale elaborato da ARPA Piemonte, per permettere la pulizia del terreno dalle sterpaglie – spiegano Conticelli, Pentenero e Canalis – Inoltre, riguardo alla copertura delle strutture esistenti per lo stoccaggio degli effluenti zootecnici e dei digestati, abbiamo approfondito il tema e riteniamo che l’isolamento possa avvenire anche con materiali vegetali. In questo modo, si eviterebbero costose coperture, che potrebbero essere danneggiate dalle condizioni climatiche invernali, come pioggia o neve”.
“Ci auguriamo che il centrodestra dimostri realmente la volontà di sostenere il Piemonte, le sue imprese, i consumatori e le eccellenze del territorio, intervenendo su un piano che potrebbe gravemente danneggiare il comparto agricolo”.

Il bilancio sociale del Presidio San Camillo

 

Un documento che racconta l’impatto positivo sulla comunità e sull’ambiente di una realtà che ha saputo affrontare un percorso di crescita positiva collettiva: questo il bilancio sociale e di sostenibilità del Presidio Sanitario San Camillo, presentato al pubblico martedì 19 novembre, mostrando l’impegno della struttura volto a costruire un rapporto di trasparenza con i pazienti e gli stakeholder torinesi.

Il Bilancio di quest’anno evidenzia, in particolare, l’impegno di questa particolare realtà del territorio nella promozione della qualità del servizio, della soddisfazione dei pazienti, del benessere dei dipendenti e dell’attenzione alle tematiche ambientali. Le attività cliniche, di ricerca e formazione sono presentate quali pilastri fondamentali per garantire un’assistenza di elevata qualità e per rispondere alle esigenze della comunità. Il documento sottolinea l’importanza della sostenibilità quale obiettivo della strategia aziendale, mirando a un vantaggio competitivo e a una responsabilità sociale crescente.

Il documento evidenzia l’impegno del Presidio San Camillo nel garantire un servizio di qualità ai pazienti attraverso un approccio multidisciplinare e la dotazione di tecnologie d’avanguardia. Le testimonianze dei pazienti e i risultati dei questionari di soddisfazione mostrano un alto livello di apprezzamento per la professionalità e la disponibilità del personale. Tuttavia emergono ancora sfide significative legate alla sostenibilità economica, con la necessità di adattare le attività e diversificare le fonti di finanziamento, per garantire un futuro solido. La direzione si sta impegnando a migliorare l’efficienza operativa per rispondere alle esigenze dei pazienti, mantenendo al centro la missione di servire i malati.

“Il 2023 ha rappresentato l’anno della rinascita, in cui le attività del Presidio San Camillo si sono svolte a pieno ritmo, pari a prima della pandemia da Covid 19 – ha commentato il dottor Francesco Arnoletti, Direttore Sanitario del San Camillo. “ Certamente il momento non è facile. Il budget fermo da parecchi anni, i tagli del valore delle prestazioni sanitarie ipotizzate, la difficoltà nel reperire personale qualificato non aiutano a migliorare l’attività del Presidio, che comunque persegue in maniera propositiva con continui investimenti in nuove tecnologie riabilitative e di sicurezza. Ci tengo perciò a ringraziare tutto il personale sanitario e amministrativo per l’impegno proficuo e costruttivo, nonostante le difficoltà del momento “.

Il Presidio Sanitario San Camillo dimostra di essere molto attento anche alle questioni di impatto sociale dei dipendenti. Il cuore pulsante del presidio sono le persone che lo animano, tutte dotate di qualità professionali eccellenti.

I dati economici del 2023 sono sovrapponibili a quelli del 2022 per quanto riguarda l’attività sanitaria e leggermente inferiori per quanto riguarda la voce altri ricavi per circa 100 mila euro.

Le attività sanitarie consentivano ricavi per 11,9 milioni di euro, valore sovrapponibile al 2022 ma con due importanti differenze. La prima è costituita dal fatto che i ricavi per attività in convenzione con il SSN non tengono conto dell’importo della produzione non riconosciuta per superamento del budget regionale per 258 mila euro, la seconda è che si registra un incremento dell’attività in solvenza di circa 600 mila euro, a fronte di una riduzione, per pari importo, dei ricavi per attività SSN.

Resta invariata rispetto all’ anno precedente la composizione percentuale dei ricavi, che vede l’attività di ricovero ordinario contribuire ai ricavi per il 72%, quella del day hospital per il 15%, l’attività ambulatoriale di recupero e rieducazione funzionale per circa l’11% e quella di radiologia diagnostica per il 2%.

 

Mara Martellotta