ilTorinese

Juve batte Udinese 2-0

La Juventus fuori casa batte l’Udinese 2-0. La prima rete è un autogol al 19′, con Khéphren Thuram che prende il palo e termina dietro al portiere dell’Udinese Maduka Okoye. I bianconeri raddoppiano dalla distanza con Savona al 37’.  La Juve sale così  dalla settima alla terza posizione in classifica  con 21 punti. E sfiderà,  martedì, il Lille in Champions League.

 

Lettera aperta a Giorgia Meloni: pagare le pensioni il 31 del mese

Sarebbe anche opportuno che le case farmaceutiche, che come le Banche hanno fatto utili molto importanti, invece di fare confezioni di medicine da 28 le facessero da 31

Cara Giorgia,
Mi permetto di scriverti pubblicamente essendo stato con Te nell’ultimo Governo a Berlusconi, come sottosegretario ai Trasporti.
Oggi ho incontrato la Signora Maria di 85 anni , vive da sola con una pensione modesta. Capisco le difficoltà del Bilancio dello Stato che Ti hanno consegnato i Governi precedenti e capisco che i tassi alti decisi dalla Signora Lagarde abbiano aumentato di quasi dieci miliardi il costo del Debito Pubblico.
Però se l’Inps invece di pagare la pensione, questo mese, solo lunedì 4 la pagasse regolarmente il 31 del mese e se le Case farmaceutiche, che come le Banche hanno fatto utili molto importanti, invece di fare confezioni di medicine da 28 le facessero da 31 , Tu capisci che la Signora Maria non dovrebbe rinunciare a prendere una medicina importante per qualche giorno, cioè sino a quando l’Inps paga la pensione e vivrebbe meglio i suoi anni.
Ti ringrazio molto dell’attenzione e Ti auguro ogni bene
Mino GIACHINO 

Apart, fino a domenica 3 novembre: una delle fiere di antiquariato più ricche d’Italia

 

Ancora una giornata, domenica 3 novembre 2024, per visitare la rassegna Apart Fair 2024, che ha introdotto la settimana dedicata alle arti a Torino.

Giunta alla sua ottava edizione, la mostra si è dimostrata come il più importante appuntamento in Piemonte per il mondo dell’antiquariato e tra i più rilevanti a livello nazionale. Nella storica palazzina della Promotrice delle Belle Arti, quaranta galleristi hanno portato le loro opere che spaziano dell’archeologia al design contemporaneo, dall’Europa, all’Asia e all’America.

L’impegno della Associazione Piemontese Antiquari, organizzatrice della mostra, ha portato ad avvalersi per il controllo delle opere esposto dal Comitato Scientifico dalla Federazione Italiana Mercanti d’Arte, coordinato dal Presidente Fabrizio Pedrazzini. Apart Fair è una mostra, tra le poche a livello nazionale, che garantisce l’autenticità delle opere, esaminate attentamente prima dell’apertura.

 

All’interno della mostra si possono ammirare contaminazioni contemporanee, grazie alla collaborazione della galleria Lunetta 11 per l’inserimento di un grande dipinto di Ismaele Nones, che dialoga con un altrettanto grande dipinto di Georg Speyer del 1894 (Alberto Savio, Antichità, Trino Vercellese). All’interno è presente inoltre una mostra collaterale di vari manifesti cinematografici degli anni Trenta e Quaranta e dei film di Sherlock Holmes.

Tra le opere in mostra, sicuramente di interesse il ritratto della signora Martinez de Hoz, di Giovanni Boldini, databile tra il 1907 e il 1910. Altre opere di rilievo sono un busto di Giovanni Battista Trucchi delle Valdigi, realizzato da Bernardo Falconi tra il 1664 e il 1668 nella galleria Bertola di Torino, e una lampada di Emil Gallè del 1920, molto ammirata dal pubblico e presentata dalla galleria Liberty e Decò Alessandro Macrì, di Torino.

Non mancano opere che piaceranno agli amanti del Futurismo come un acquerello di Umberto Bonetti, uno studio per la copertina del Popolo d’Italia di Marcello Nizzoni e l’aeropittura su un giornale degli anni Trenta, di Michele Falanga. Per gli amanti del jukebox, nel salone centrale fanno mostra di sé anche i sei jukebox più rari al mondo, costruiti dalla Wurlitzer tra il 1939 e il 1941 (casa museo De Angelis, Torino).

La mostra è organizzata da Associazione Piemontese Antiquari APA, in collaborazione con ASCOM Confcommercio Torino e Provincia, e Federazione Italiana Mercanti d’Arte FIMA. Domenica 3 novembre la mostra sarà aperta dalle 10.30 alle 19.30.

Biglietto intero 10€ – ingresso ridotto 5€ – Tessera abbonamento musei, visitatori Artissima muniti di biglietto, abbonati annuali e plurimensili GTT.

Mara Martellotta

The Others Art Fair, ecco i premiati

 

 

Tra gli appuntamenti più attesi che hanno animato i primi due giorni di apertura di The Others Art Fair 2024, l’assegnazione dei primi importanti Premi della tredicesima edizione, proposti con i partner Zenato Academy, progetto dell’azienda vinicola fondata da Sergio Zenato per promuovere la riflessione sui temi e i valori che animano il mondo del vino attraverso la ricerca fotografica e Operæ, il più diffuso sistema di archiviazione e gestione su smartphone e tablet per collezionisti. Nel corso del primo pomeriggio è stato inoltre assegnato il premio di residenza Prospettiva Insulare.

 

PREMIO ZENATO ACADEMY PER LA FOTOGRAFIA CONTEMPORANEA

 

È stato consegnato il Premio Zenato Academy per la fotografia contemporanea all’artista cinese Lu Yidan per l’opera “Chinese Garden” (2021), della galleria milanese BianchiZardin, in occasione della Fiera d’arte contemporanea The Others a Torino.

 

La giuria del Premio, composta dal direttore artistico di The Others Lorenzo Bruni, dal critico d’arte Luca Panaro e dall’imprenditrice Nadia Zenato ha premiato l’opera della giovane artista cinese Lu Yidan «per la capacità di distinguersi per ricerca formale e originalità visiva, in continuità con le opere della collezione Zenato Academy. La ricerca di Yidan Lu è una registrazione di memorie e vissuti lontani che attiva riflessioni sul presente, attraverso una ricerca di espressione fotografica al di fuori delle convenzioni».

 

La fotografia “Chinese Garden” è stata scattata nella città natale dell’artista, Luoyang, dopo essere rientrata in Cina dagli Stati Uniti durante l’epidemia di Covid-19. Il luogo delle riprese sono le rovine della dinastia Sui Tang costruite nel primo anno dell’imperatore Yangdi di Sui (605) per promuovere lo sviluppo economico e rafforzare la centralizzazione.

 

Il Premio Zenato Academy per la fotografia contemporanea nasce nel 2019 in occasione della Fiera torinese per ufficializzare il dialogo con il pubblico interessato all’arte contemporanea, in un contesto in cui confrontarsi con le espressioni artistiche più innovative e sperimentali del settore, con il triplice intento di sostenere i giovani artisti che si esprimono con il linguaggio fotografico, collaborare con le gallerie che portano avanti un’attività di ricerca e sperimentazione, arricchire la collezione con nuove opere che siano interpreti della cultura visiva contemporanea.

 

«Un percorso che ci ha portato negli anni a sostenere artisti, ospitare mostre, performance, installazioni nelle nostre Tenute – racconta Nadia Zenato, titolare dell’azienda vitivinicola veneta nota per i suoi Lugana e rossi della Valpolicella, in primis l’Amarone – fino ad arrivare ad istituire nel 2018 la Zenato Academy, con l’obiettivo di divenire luogo ideale in cui sostenere giovani artisti e promuovere una visione nuova, uno sguardo libero, disincantato, capace di proporre immagini inedite della nostra realtà».

 

Lu Yidan è un’artista multimediale. Nata in Cina, attualmente vive negli Stati Uniti. Ha trascorso i primi anni della sua formazione nel campo della scenografia presso l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano. Successivamente si è trasferita negli Stati Uniti per conseguire un secondo Master in fotografia. Il lavoro di Yi-Dan si ispira alle tecnologie più recenti per riflettere sulla struttura profonda della società umana. Le sue opere esplorano spesso i paradossi ambientali, etici e morali fondamentali, e sono visivamente costruite con l’estetica dell’arte scenica.

 

PREMIO OPERÆ PER L’ARTE CONTEMPORANEA

 

La terza edizione del “Premio Operæ per l’Arte Contemporanea è stato assegnato ex aequo a “Strombolicchio” dell’artista Godot presentato da Studio Godot (PI), e alle due opere dell’artista Giorgia Mascitti, proposta dalla galleria Ceravento (PE). La prima opera è stata scelta con la seguente motivazione: «per la forza comunicativa dell’opera, connotata da un’attitudine romantica ed ottimistica. Il sapiente gioco di luci e di ombre fa risaltare la bellezza in notturna di un paesaggio mozzafiato, sospeso nel mare come simbolo di speranza, capace di trasferire forte empatia nei confronti dello spettatore». I due dipinti di Giorgia Mascitti sono stati selezionati «per la loro aura magica. Le paure vengono affrontate con il sorriso, il gatto come amuleto, simbolo di speranza e felicità, personaggio ritratto in maniera ironica, nella sua semplicità e nel suo essere buffo».

 

L’individuazione delle opere vincitrici del Premio Operæ è avvenuta attraverso la votazione di una giuria composta dal Coordinatore del Board Curatoriale di The Others, Lorenzo Bruni, dal fondatore di Operæ, Emilio Bordoli e dal CEO di Operæ Gloria Amorena. Le opere scelte verranno inserite nella “Collezione Operæ”.

 

PREMIO PROSPETTIVA INSULARE

 

Il Premio di residenza Prospettiva Insulare” è stato assegnato all’artista slovacca Lucia Tallová, nata del 1985 e presentata dalla galleria Tomas Umrian di Bratislava, con la seguente motivazione: «Lucia Tallová è stata scelta per il premio di residenza “Prospettiva Insulare” per la sua abilità di esplorare memoria e tempo attraverso pittura, installazione e fotografia, creando narrazioni che intrecciano realtà e immaginazione creando una vertigine tipica dei luoghi di confine – spiega Giovanni Ozzola, ideatore del Premio insieme a Silvia Ballario – L’idea di confine si riflette nelle Isole Canarie che si caratterizzano come luogo d’incontro. Le Canarie sono infatti geograficamente africane, amministrativamente europee e con un’anima del Caribe che si avverte anche nel lavoro di Lucia».

L’artista sarà ospitata per tre settimane nello spazio che l’artista Giovanni Ozzola ha realizzato a Santa Cruz de Tenerife.

 

Sequestro di oltre mille dosi di cocaina e crack a Barriera di Milano, due arresti

Due cittadini senegalesi di 41 e 20 anni sono stati arrestati a Torino dalla Polizia di Stato per la detenzione di circa 2 kg di crack e cocaina pronti allo smercio.

I poliziotti del Commissariato di P.S. Barriera Milano, insieme a personale della Questura, Ufficio di Gabinetto, e ai militari dell’Esercito impiegati nel pattugliamento “Strade Sicure”, mentre perlustravano la zona di piazza Foroni hanno notato un uomo uscire in tuta ginnica da uno stabile e, alla loro vista, rientrare frettolosamente all’interno. L’uomo, un senegalese di 41 anni ha asserito di essere uscito solo per fare dello sport, ma da accertamenti è risultato essere sottoposto agli arresti domiciliari e alla sorveglianza speciale.

Il suo comportamento ha insospettito ulteriormente gli agenti che nel suo vero appartamento hanno trovato un giovane che ha declinato false generalità tentando di farsi passare per minorenne.

Su un mobile della cucina, hanno trovato un sacchetto contenente quasi 200 grammi di cocaina. Nel bagno, rimuovendo la parte superiore della lavatrice, hanno rinvenuto oltre un migliaio di dosi di cocaina e di crack, già pronte allo smercio, e del materiale utile al confezionamento.

All’interno di due zaini, una cospicua somma di denaro in banconote di piccolo taglio, per un ammontare complessivo di oltre 78000 €.

I due cittadini senegalesi sono stati arrestati entrambi per detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio; il quarantunenne anche per evasione e il ventenne anche per aver dichiarato false generalità.

Nell’ambito del progetto “Strade Sicure”, che vede il concorso di personale delle forze dell’ordine e di militari dell’Esercito Italiano, nel quartiere Barriera di Milano, dal 1° gennaio al 30 settembre 2024, la Polizia di Stato ha effettuato 387 servizi. Sebbene i pattugliamenti abbiano in via prioritaria scopo di deterrenza, essendo finalizzati alla prevenzione di reati e condotte illecite, in detto periodo sono state comunque tratte in arresto una trentina di persone e denunciate oltre sessanta. Complessivamente, inoltre, sono state controllate oltre 6300 persone.

Declinazioni Contemporanee #2 Residenze d’artista e nuove installazioni al MAO

Sabato 2 novembre ore 18 con apertura straordinaria fino alle ore 23.
La biglietteria chiude alle ore 22.

 

 

Sabato 2 novembre alle ore 18, in occasione di Artissima, verrà presentata la seconda edizione di Declinazioni Contemporanee, il programma di residenze d’artista e commissioni site-specific che utilizza l’arte contemporanea come mezzo per interpretare, rileggere e valorizzare il patrimonio museale, calandolo nel presente per individuare connessioni e significati inediti fra epoche e culture diverse.

Alle opere di Marzia Migliora, Kengo Kuma, Lee Mingwei e Francesco Simeti, presentate nel 2023, si aggiungo quest’anno le installazioni di Qiu Zhijie e Charwei Tsai e Ultraworld di Patrick Tuttofuoco, opera luminosa realizzata per la facciata del MAO e che farà parte di Costellazione, sezione collaterale di Luci d’Artista.

In occasione dell’inaugurazione, l’artista Linda Fregni Nagler proporrà Things that Death Cannot Destroy, una performance che verrà ripetuta in Salone Mazzonis alle ore 18.45, 19.45 e 20.45.

Per partecipare alla performance è necessario l’acquisto del biglietto del museo a tariffa speciale di 1€ ed è obbligatoria la prenotazione all’indirizzo internmao@fondazionetorinomusei.it.

Per la Notte del Contemporaneo, sabato 2 novembre dalle ore 18 fino alle ore 23, il MAO propone il biglietto di ingresso al museo alla tariffa speciale di 1€Aggiungendo 1€ si potrà visitare anche la mostra temporanea Rabbit Inhabits the Moon. L’arte di Nam june Paik allo specchio del tempo.

Da domenica 3 novembre tutte le opere di Declinazioni Contemporanee saranno invece visibili acquistando il biglietto di ingresso alle collezioni permanenti a tariffa regolare.

I progetti

 

Charwei Tsai

L’opera Ancient Desires – Memories of Water & Earth prevede l’installazione di oltre 100 vasi votivi, prodotti dall’artista tra Taipei, Parigi e Torino, collocati su un basamento di oltre 10 metri che attraversa i giardini del museo. I vasi, realizzati con una raffinata tecnica ceramica, sono successivamente decorati a mano dall’artista con iscrizioni di preghiere. Mescolando tradizione artistica e rituale, l’opera prevede una partecipazione attiva e performativa dei visitatori, che sono invitati a lasciare piccole offerte all’interno dei vasi.

Nell’ambito del progetto di residenza, Charwei Tsai presenta altre due opere in dialogo con le collezioni permanenti del MAO, in particolare con le opere della galleria della Regione Himalayana, dove saranno collocati il video Songs of Chuchepati Camp, 2017, in cui l’artista documenta le deplorevoli condizioni di vita dei sopravvissuti nel campo di Chuchepati in Nepal a seguito del terremoto che ha sconvolto il Paese, e il disegno della serie Sky dancers, realizzato in omaggio alle cinque danzatrici della saggezza e rappresentano l’energia femminile nella tradizione tantrica.

Una serie di 24 vasi entrerà come opera unica nella collezione permanente del MAO.

Patrick Tuttofuoco

La nostra esperienza sulla terra è spesso definita da un dualismo tra forze contrapposte, una situazione in cui l’esistenza o l’identità di una cosa dipende dalla coesistenza di almeno due condizioni tra loro opposte, ma dipendenti l’una dall’altra e che si presuppongono a vicenda. È forse proprio nel superamento di queste categorie che possiamo trovare crescita ed evoluzione sia come individui che come collettività, mi riferisco ad un campo di tensione tra queste polarità che sia in grado di comprenderle e superarle in una logica di crescita e nuova visione del mondo”.

Partendo da questa riflessione, l’artista Patrick Tuttofuoco ha immaginato una forma che fosse in grado di unire in un unico campo espressivo istanze apparentemente opposte – oriente/occidente, femminile/maschile, Kali/Dioniso – che diventano la materia base per riflettere sul superamento dei confini legati al genere e all’abbattimento di stereotipi, etichette e categorie, nel tentativo di dirottare attenzione e luce sull’identità dell’individuo, sulla sua essenza, e non sulla sua apparenza.

L’intervento luminoso site-specific, che raffigura due volti che richiamano alla cultura ellenistica e a quella asiatica, occupa parte della facciata del MAO di Torino, e più precisamente l’angolo le cui facce si rivolgono rispettivamente verso est e ovest, generando anche spazialmente l’unione tra queste due polarità.

I due volti, realizzati in vetro fuso texturizzato e colorato, sono composti da elementi accuratamente studiati e numerati che, uniti, creano l’opera finale. L’opera è progettata per illuminarsi di notte, ma è pensata per essere altrettanto affascinante anche di giorno, grazie alla qualità del vetro e alla sua interazione con la luce naturale. La collaborazione con WonderGlass ha reso possibile la realizzazione poetica di questa visione, con una perfetta integrazione del dialogo tra estetica e tecnica.

 

Qiu Zhijie

La nuova produzione realizzata site-specific per il MAO prende avvio dal decennale progetto dell’artista Mappamundi.

Quasi un decennio fa, Qiu Zhijie ha iniziato a tracciare intricate mappe delle relazioni tra le sue varie opere d’arte. Da questa sintesi di ricerca, immaginazione, scrittura e azione è nato il “Mapping the World Project”. Nelle mappe che sono seguite, l’inchiostro e la pennellata della pittura di paesaggio hanno delineato un sistema di coordinate che condensa individui, eventi, idee, oggetti e situazioni, intrecciandoli tra loro e offrendo la possibilità di comprenderli in relazione gli uni agli altri.

La natura intelligentemente schematica di queste mappe ha permesso loro di fungere da progetti per varie mostre.

La mappatura ha svolto molteplici funzioni nella pratica artistica di Qiu: come gesto autoconsapevole, piano espositivo, topologia politica, diagramma del flusso di lavoro, programma di ricerca culturale e scambio intellettuale, e in qualche maniera riflette anche l’identità composita del loro autore: artista, curatore, educatore, cartografo eclettico e teorico.

 

Performance > Linda Fregni Nagler – Things that Death Cannot Destroy

L’opera di Linda Fregni Nagler invita il pubblico ad intraprendere un viaggio enciclopedico nel passato. L’intervento dell’artista consiste in una performance concepita come una coreografia per due lanterne magiche ottocentesche attivate da proiezionisti e un attore che recita le iscrizioni originali presenti sulle diapositive su vetro. Nell’opera di Nagler le immagini sono organizzate in una sequenza di associazioni formali inaspettate.

La performance crea un flusso lento e ipnotico, il cui registro, nel suo svolgimento, può intrecciare il narrativo al didascalico, il documentaristico al fantastico. Questo montaggio di immagini tardo ottocentesche è l’epifania di un mondo in cui persone, piante, oggetti, animali e persino monumenti e architetture sono oramai scomparsi. Da questo archivio ‘riattivato’ affiora l’immagine del mondo come la modernità l’ha rappresentato: un mondo piegato e modificato dal volere dell’uomo. Appaiono, per esempio, le grandi conquiste geografiche (dei poli, delle vette delle montagne, delle isole più remote al mondo…), l’idea di esotismo e di alterità (qui il rapporto con il Museo d’Arte Orientale diventa strettissimo), ma anche la fotografia come documento coloniale e la trasformazione del paesaggio (deforestazione, agricoltura massiva, sfruttamento minerario e nascita degli allevamenti intensivi).

Il MAO è lieto di annunciare la collaborazione con Marchesi Frescobaldi, una delle più importanti cantine italiane che rappresentano la Toscana nel mondo. Infatti, grazie al progetto Artisti per Frescobaldi, legato all’arte contemporanea attraverso commissioni site-specific, Sunmin Park, artista presente nella mostra Rabbit Inhabits the Moon, è stata invitata come artista in residenza per il 2024-25 e parte dell’opera che deriverà da tale collaborazione sarà presentata nel 2025 anche presso gli spazi del MAO.

Sessualità vs. religione

In una società bacchettona come quella italiana, complice la presenza dello Stato Vaticano quale enclave nel nostro territorio, il sesso viene quasi sempre visto come un atto deprecabile, vietato, peccaminoso e conducente all’inferno, luogo che nessuno ha mai capito cosa sia dopo quel visionario di Dante Alighieri circa settesecoli fa.

Alcune settimane fa è mancata Laura Fezia, una persona che avevo conosciuto da poco ma che aveva saputo ritagliarsi un posto di tutto rispetto nelle mie amicizie e tra quanti mi aiutano nella comprensione di alcuni eventi.

Con Laura avevamo compreso quale meccanismo sia stato messo in atto dalla Chiesa cattolica, ma anche da altre fedi, per esercitare il controllo sui fedeli.

Senza entrare nel merito di dogmi o encicliche è palese che, alla luce delle evidenze scientifiche, il sesso debba essere sdoganato da causa di tutti i mali a rimedio per alcuni di essi, da fonte di ogni peccato a bisogno primario dell’essere umano alla pari di mangiare, bere e dormire.

E’ dimostrato che l’eiaculazione frequente evita il ristagno di germi nella prostata, riducendo il rischio di insorgenza dei tumoriin essa, ed aumenta la produzione di testosterone.

Nelle donne, invece, l’orgasmo (come negli uomini) porta alla produzione di alcuni ormoni ed altre sostanze quali endorfine, ossitocina e dopamina. Le endorfine, in particolare, grazie al loro effetto analgesico possono combattere i dolori mestruali, e non solo quelli, ed anche in questo caso occorre rivedere le consuetudini che imponevano l’astensione da ogni forma di sesso durante le mestruazioni.

Non è un mistero per nessuno che il sesso sia, in condizioni normali e tra soggetti consenzienti, piacevole, gratificante, un modo per unire la coppia, per dimenticare stress, tensioni, preoccupazioni; ecco, dunque, spiegato (almeno in parte) perché proprio sul sesso si siano concentrate le invettive di molte religioni, che vedevano nel piacere sessuale un vero nemico, un’attività che avrebbe distolto i fedeli dalla pratica religiosa.

Se avessero detto “quando siete liberi dal lavoro oziate a letto col vostro partner e copulate come non ci fosse un domani” probabilmente la messa della domenica mattina alle 9 sarebbe andata deserta, e anche molte altre. Se avessero detto di concentrarsi sulla costruzione della famiglia attraverso l’unione anche fisica, carnale sicuramente i fedeli avrebbero posto meno fervore nelle pratiche religiose. Di sicuro i sacerdoti, non più votati al celibato (il voto di castità non è obbligatorio), avrebbero compreso meglio i meccanismi che regolano una famiglia, il rapporto tra coniugi e tra i genitori ed i figli, mentre ora parlano per “sentito dire”.

Sono certo che, tra adulti dotati di capacità di giudizio, ciò che è giusto e ciò che non lo è possano essere decisi autonomamente, senza bisogno di imposizioni dall’alto, senza che nessuno si erga a “Deus ex machina” nel darci il suo assenso o negarcelo.

Non riesco ad immaginare un Dio che rende piacevole l’atto sessuale attraverso le sensazioni che si provano durante l’orgasmo e che, al contempo, dica “ecco che ti ho fregato! Pensavi fosse cosa buona e giusta ed invece ora ti punisco”.

E che dire della prostituzione, da sempre considerata come un crimine, al punto che alcune persone che hanno come dirimpettaia una prostituta non la salutano per punirla? Ora che sta comparendo anche in Italia la figura del sex giver, cioè l’aiutante che permette ai disabili di raggiungere l’orgasmo anche solo manualmente, distingueremo chi fa sesso con i sani (prostituta) da chi, giustificato, lo fa con i disabili (operatore sociale)?

Considerando che la Chiesa cattolica nel giro di un secolo sarà un lontano ricordo di ciò che è ora, perché non avvantaggiarsi cominciando a ragionare con la propria testa?

Sergio Motta

Osservatorio sul mercato del lavoro, ecco il nuovo portale

IoLavoro è stata l’occasione per presentare l’Osservatorio Mercato del Lavoro, nuovo portale regionale che permette l’accesso a dati aggiornati sulla domanda di lavoro delle aziende con sede legale in Piemonte.

Le informazioni, derivate dalle comunicazioni obbligatorie (COB), coprono il periodo dal 2008 al 30 giugno 2024 e sono consultabili tramite dashboard trimestrali, con opzioni di esportazione in Excel e Pdf.

Oltre alla presentazione del portale, sono stati illustrati due report elaborati da Agenzia Piemonte Lavoro: Cronache del lavoro 2024, che analizza i movimenti contrattuali e le dinamiche occupazionali del mercato regionale, e Disponibilità al lavoro: la disoccupazione amministrativa in Piemonte 2024, incentrato sui flussi delle persone disponibili al lavoro e le interruzioni contrattuali. Ogni anno il rapporto elabora infatti i dati amministrativi derivati dalle comunicazioni obbligatorie e dalle dichiarazioni di immediata disponibilità (DID), confrontandoli con quelli degli anni precedenti. Lo studio propone quindi un insieme di approfondimenti quantitativi sulle caratteristiche socio-anagrafiche della popolazione regionale delle persone disoccupate e iscritte ai Centri per l’impiego, sulle principali qualifiche professionali richieste, sulla tipologia dei contratti sottoscritti e sui i settori economici in cui si collocano le imprese che generano maggiore occupazione. Tra le novità, l’edizione 2024 concentra l’attenzione sui mercati del lavoro locali, utilizzando i modelli delle filiere economico-produttive, in allineamento con il sistema Accademia Piemonte.

L’obiettivo di questi strumenti non è solo raccogliere dati, ma offrire contenuti informativi che possano guidare le decisioni politiche regionali, coinvolgendo attivamente anche soggetti pubblici e privati, come Ires e Sviluppo Lavoro Italia.

“Questi strumenti di analisi e monitoraggio ci permettono di leggere i dati in modo integrato e trasparente, anche in relazione alle filiere di cui si compone il Piemonte – commenta il vicepresidente e assessore regionale al Lavoro Elena Chiorino – Non dimentichiamo mai che dietro ai numeri ci sono persone, famiglie, giovani che hanno fame di futuro. Conoscere i dati è fondamentale per dare risposte reali alle esigenze delle imprese e declinare politiche attive del lavoro che migliorino la qualità di vita dei cittadini. Se nessuno resta indietro, cresciamo tutti e cresce il territorio”.

Esplode bombola del gas: due ustionati gravi

L’esplosione di una bombola del gas in un appartamento a Gravere ieri  ha procurato ustioni sul 70 per cento del corpo di un uomo e una donna di 61 e 57 anni. Si è sviluppato un incendio poi spento dai vigili del fuoco. I due feriti sono stati ricoverati al Cto di Torino.

Studentessa su cornicione salvata da carabiniera

Una studentessa di 18 anni era salita sul cornicione di un palazzo a Bardonecchia minacciando di lanciarsi nel vuoto. Una militare di 29 anni dei Carabinieri della locale stazione è quindi salita dalla ragazza e l’ha convinta dialogando a mettersi in posizione di sicurezza, riuscendo così a salvarla. La studentessa è stata accompagnata all’ospedale di Rivoli per controlli medici.