ilTorinese

Note di Classica: Andràs Schiff, Bruce Liu e Antonio Pappano le “stelle” di novembre

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Mercoledì 6 alle 20.30 al conservatorio per l’Unione Musicale, Janine Jansen al violino e Sunwook Kim al pianoforte, eseguiranno musiche di Brahms, C. Schumann. Giovedì 7 alle 20.30 e venerdì 8 alle 20 all’Auditorium Toscanini, l’Orchestra Rai diretta da Constantinos Carydis e con Karen Gomyo al violino, eseguirà musiche di Koukos, Bernstein, Ives e Schumann. Martedì 12 alle 20.30 all’auditorium Agnelli per Lingotto Musica, la Chamber Orchestra Europe diretta da Antonio Pappano e con Bertrand Chamayou al pianoforte, eseguirà musiche di Milhaud, Saint-Saens, Gershwin, Bernstein. Sempre martedì 12 alle 20 al teatro Vittoria, Alexander Gadjiev e Andrea Miazzon pianoforte, eseguiranno un programma intitolato “Improvvisazione?

Non Solo Jazz!”.Mercoledì 13 alle 20.30 al conservatorio per l’Unione Musicale, Yulianna Avdeeva al pianoforte eseguirà un programma tutto dedicato a Chopin. Sabato 16 alle 18 al teatro Vittoria, Matteo Buonanoce al pianoforte con Antonio Valentino, eseguirà musiche di Chopin. Mercoledì 20 alle 20.30 al conservatorio per l’Unione Musicale, il Quartetto Esmè eseguirà musiche di Haydn, Korngold, Webern, Mendelssohn. Giovedì 21 alle 20.30 e venerdì alle 20 all’auditorium Toscanini, l’Orchestra Rai diretta da Giuseppe Mengoli e con Bruce Liu al pianoforte e Leonor Bonilla soprano, eseguirà musiche di Beethoven e Mahler. Sabato 23 alle 19 al teatro Regio debutto de “ Le Nozze di Figaro” di Wolfang Amadeus Mozart. Commedia per musica in quattro atti. L’Orchestra del teatro Regio sarà diretta da Leonardo Sini. Repliche fino a domenica primo dicembre. Mercoledì 27 alle 20.30 al conservatorio per l’Unione Musicale, Andràs Schiff al pianoforte avrà carta bianca. Venerdì 29 alle 20.30 all’auditorium Agnelli per Lingotto Musica, Grigory Sokolov al pianoforte eseguirà musiche di Chopin, Schumann e la seconda parte da definire. Sabato 30 alle 18 al teatro Vittoria, l’Ichos Percussion eseguirà musiche di Zivkovic, Ozone, Rohwer, Ouderits, Ugoletti, Glass, Skidmore, Golovko con invito all’ ascolto di Antonio Valentino.

Pier Luigi Fuggetta

Rock Jazz e dintorni a Torino: Steve Hackett e Edoardo Bennato

Gli appuntamenti musicali della settimana

Martedì. Allo Ziggy si esibiscono gli Hyper Gal. Al Blah Blah suonano i Hackedepicciotto. Al Jazz Club suona il Lucil Acoustic Duo. Al Teatro Colosseo arriva Steve Hackett (ex Genesis).

Mercoledì. Al Jazz Club The Chicago Blues Jam!. All’Osteria Rabezzana si esibisce il B.I.T Duo. Al Teatro Colosseo le colonne sonore di Hans Zimmer eseguite dall’Orchestra Sinfonica di Kiev Lords Of Thr Sounds.

Giovedì. Al Magazzino sul Po suonano i Tanz Akademie. Allo Spazio 211 si esibiscono gli Starsailor. Al Blah Blah sono di scena i Proliferhate. Al Jazz Club suonano i Beat In 2. All’Osteria Rabezzana blues con i Blancos. Al Cafè Neruda si esibisce Maria Luisa Malafarina. Alla Divina Commedia è di scena la House Band. Al Centro Commerciale Moncalieri omaggio a Fred Buscaglione con i “Noi Duri “2.0”.

Venerdì. Al Jazz Club suonano gli Zero Infinito. Al Capolinea si esibisce la Not Very Blues. Al Magazzino sul Po sono di scena i Sabbia. Al Blah Blah suonano gli Scat. Al Folk Club si esibisce Egberto Gismonti.

Sabato. Al Capolinea 8 suona il Michele Bozza Hammond Quartet. Al Teatro Colosseo arriva Edoardo Bennato. Al Magazzino sul Po suonano gli Electric Circus + Best Before. Allo Spazio 211 è di scena la cantautrice Marta Del Grandi.

Domenica. Al Jazz Club suona il RRB Trio. Alla Divina Commedia è di scena il Girinsoliti Trio.

Pier Luigi Fuggetta

L’Europride 2027 si terrà a Torino

L’Europride 2027 si terrà a Torino. Lo ha decretato a Porto, in Portogallo, al primo turno l’esito della votazione dell’European Pride Organisers Association, la rete che riunisce le principali realtà continentali che organizzano i Pride.

A contendersi la nomina in finale con la nostra città erano Vilnius, Torremolinos e il Gloucestershire, contea dell’Inghilterra. La più importante manifestazione europea Lgbt+ farà così tappa a Torino dopo Lisbona (2025) e Amsterdam (2026).

“Torino – commenta il sindaco Stefano Lo Russo – ambisce ad essere un punto di riferimento per la tutela dei diritti. È questo lo spirito con cui come Città abbiamo sostenuto la candidatura presentata dal coordinamento Torino Pride ad ospitare l’Europride e siamo davvero orgogliosi che sia stata giudicata la migliore. Quella dei diritti è una battaglia che sosteniamo con forza. Certamente la strada è ancora lunga e come istituzioni abbiamo il dovere di fare la nostra parte per costruire un’Europa senza discriminazioni, in cui ci siano gli stessi diritti per tutte e tutti e in cui ciascuno sia ugualmente protetto, tutelato e rappresentato”.

A Porto all’annuncio della vittoria era presente l’assessore ai diritti Jacopo Rosatelli: “Voglio davvero ringraziare il coordinamento Torino Pride, che ha presentato il dossier per la candidatura, per il lavoro svolto – aggiunge – forte del sostegno della Città e di tutti gli enti coinvolti in questo sogno. È molto importante che nel nostro Paese siano mantenuti al centro dell’opinione pubblica temi come i diritti delle persone LGBTQI+, e istanze quali la necessità di una legge per il matrimonio egualitario, una legge contro l’omolesbobitransfobia e una che riconosca i diritti dei figli delle coppie omogenitoriali.I Pride servono a questo, così come a lanciare un messaggio forte contro i pregiudizi e per la celebrazione delle differenze”.

Nato nel 1992 a Londra, l’Europride si è tenuto per la prima volta in Italia nel 2000, a Roma, città dove è tornato nel 2011. 16 anni dopo tornerà in Italia e, questa volta, sarà a Torino. Secondo le previsioni l’Europride torinese dovrebbe iniziare il 18 giugno 2027 e finire il 26, con la marcia arcobaleno lungo le vie della città.

TORINO CLICK

Nasce il Torino Design District, il nuovo polo creativo e artistico cittadino

Nasce il Torino Design District, il nuovo polo creativo e artistico cittadino, progettato dagli studenti del LAD Liceo Artistico del Design. Il distretto nel Quadrilatero romano ha inaugurato sabato 2 novembre alle ore 17.30 i suoi spazi espositivi in via Bonelli 1 e 4/C e in via Bellezia 33.

Dal 31 ottobre 2024 al 10 gennaio 2025, gli studenti del LAD, Liceo Artistico del Design, daranno vita al Torino Design District, un progetto culturale, sociale e di sviluppo territoriale basato sulla partecipazione del processo creativo come strumento per affrontare le grandi sfide della complessità contemporanea, quali la sostenibilità ambientale e sociale, le prospettive occupazionali per i giovani, l’epidemia di solitudine che colpisce la società e le nuove generazioni.

Al fine di operare in questa direzione, gli spazi del Torino Design District, identificati geograficamente con il Quadrilatero Romano, si trasformeranno in tre mesi in un centro per la valorizzazione del profondamente umano, dando vita ad un ambiente ibrido con le caratteristiche di un laboratorio d’arte, un centro ricerche, un’officina per il sogno, un tempio del silenzio e del pensiero complesso, una clinica della gioia e della passione, un luogo di aggregazione per relazioni umane significative.

Fino al 10 gennaio 2025 tutti i giovedì dalle 15 a sera, i laboratori, le sale espositive e di incontro saranno gestiti in autonomia, con il supporto di un servizio di sicurezza, dai giovani designer e artisti del LAD che inviteranno i coetanei insieme a tutta la cittadinanza a sperimentare la dimensione relazionale del profondamente umano. Per tutto il mese di novembre gli spazi espositivi di via Bellezia e via Bonelli saranno aperti al pubblico dall’organizzazione del Torino Design District tutte le sere di venerdì e sabato dalle 20 alle 22.

Al loro interno saranno esposte diverse opere e installazioni, tra cui quella artistica di Virginia Faoro, dal titolo ‘Essenze’, coprodotta con la partecipazione del pubblico invitato ad indagare e riflettere sulla natura dell’essenza umana e sulle relazioni tra essenze come insieme dimensioni in un campo, con apertura tutti i martedì di novembre dalle 15 alle 17 in via Bonelli.

I giovedì pomeriggio di novembre 7/14/21/28, sempre dalle 15 alle 17, il Torino Design District sarà animato dall’apertura per lo spazio espositivo e per la produzione artistica, sito in via Bellezia 33, occupato da Eva Cera, anche lei giovanissima artista torinese, con una nuova installazione della serie “Accettazione”, che aprirà un dialogo esperienziale con il pubblico partendo dalle esperienze maturate nel quartiere.

Durante le ore del mattino si terranno i workshop rivolti alle scuole dell’infanzia e primarie tenute da Rebecca Barra, che coinvolgerà i giovani studenti nello sviluppo dell’installazione artistica digitale “Esplosioni, Collisioni e altri eventi generativi” che, partendo da cognizioni scientifiche e astronomiche, offre una nuova prospettiva del processo creativo e della produzione umana.

Di grande impatto emotivo l’installazione di Asia Krissaane che con “Caged” affronta il tema dell’infibulazione umana e della condizione femminile nella società patriarcale.

Fino al 10 gennaio sarà possibile assistere e partecipare al processo creativo di numerosi altri artisti e designer quali Lucrezia Panero, Viola Faoro, Letizia Taranto, Aurora Palermo.

Martedì 19 e mercoledì 20 novembre, dalle 15 alle 18.30 gli studenti del Dipartimento di Architettura, Urban Design terranno il laboratorio di progettazione dal titolo “Smart, Learning, Sustainable, la città al tempo dell’intelligenza artificiale”, aperto ad un pubblico di coetanei ( 12-18 anni) che utilizzando Minecraft potranno approfondire e apprendere i principi per la costruzione di una città contemporanea, sostenibile, bella, dove gli abitanti possano vivere esperienze di qualità.

Il Torino Design District rappresenta un vero e proprio laboratorio urbano, dove innovazione sociale e impresa si incontrano e collaborano, generando un’opportunità di sviluppo territoriale, economico e sociale, grazie alla concentrazione di attività creative che condividono una stessa visione. Tre gli obiettivi di impatto sociale che il Torino Design District si è posto, in primo luogo scoprirsi e riscoprirsi, in secondo luogo creare e sperimentare relazioni profondamente umane, in terzo luogo decostruire i confini.

Mara Martellotta

Autunno, la stagione dell’arricchimento

Come cambiano i comportamenti  e lo stato mentale durante la stagione dorata.

Ogni stagione porta con se’ cambiamenti nelle abitudini e anche nella nostra psicologia.

Come accade a molti animali che utilizzano i diversi cicli dell’anno per migrare o per andare in letargo, anche gli  umani sono soggetti a trasformazioni,  fisiologiche ed emotive, che impattano sulla  psiche causando, per esempio, un abbassamento del tono dell’umore che e’ dovuto anche ad una minore esposizione ai raggi solari. Il cosidetto “winter blues”, infatti, che determina una limitata produzione della serotonina,  non e’ piu’ un fenomeno legato alle regioni del nord del nostro globo, ma interessa tutte le latitudini.

 Un altro sintomo della stagione che ci porta verso il freddo, che colora di giallo e rosso lo scenario che viviamo, e’ l’aumento dell’appetito e il diminuire dell’ attivita’ fisica . Si fa quindi meno esercizio e  si ingeriscono piu’ calorie con la complicita’ canaglia dell’umidita’ che ritarda il senso di sazieta’.

Una interessante manifestazione legata al periodo che ci porta verso il Natale e’ l’aumento della disponibilita’ verso l’altro. L’autunno e l’avvicinarsi delle feste, infatti,  pare abbia un effetto sulla nostra volonta’ di aiutare il prossimo tant’e’ che le donazioni caritatevoli, in questo lasso di tempo, aumentano del 14%, diventiamo tutti piu’ buoni e sappiamo anche perdonare di piu’ (sarebbe auspicabile che questo durasse tutto l’anno).

Durante l’autunno, poi, (cosi’ come in inverno) le prestazioni cognitive, la capacita’ di concentrazione e di attenzione migliorano molto al contrario di quello che avviene nelle stagioni calde in cui la mente vola maggiormente e si e’ piu’ spensierati e proiettati verso le vacanze.

E’ vero che in autunno ci puo’ essere un aumento della malinconia dovuta al clima e all’arrivederci al periodo delle vacanze, tuttavia e’ altrettanto certo che questa stagione corrisponde al momento giusto per un nuovo principio,  per una rinascita interiore  e quindi per un inizio di una ritrovata energia  cosi’ come ci ricorda  l’etimologia del termine stesso che si collega al verbo latino augere che vuol dire aumentare e arricchire. Questa stagione dunque non rispecchia nessun declino bensi’ corrisponde ad periodo ricco di frutti, ad un momento in cui qualcosa muore, ma che fa spazio al rinnovamento, al futuro e alla creativita’.

Finché ci sarà l’autunno, non avrò abbastanza mani, tele e colori per dipingere la bellezza che vedo.
Vincent van Gogh

Maria La Barbera

Il senso di responsabilità è benessere

Diventare responsabili di noi stessi, vivere con pieno e armonioso senso di responsabilità è, fondamentalmente, una dichiarazione d’amore e di profondo rispetto verso se stessi, perché significa imboccare finalmente la strada che porta al pieno controllo del nostro personale potere.

Sono convinto che uno dei compiti fondamentali di ogni individuo sia proprio quello di avere, per quanto possibile, il governo dei propri pensieri e delle proprie azioni. E, di conseguenza, la responsabilità di chi e di come siamo. Non è un traguardo facile, è una meta per cui occorrono anche impegno e determinazione.

Ma il cui raggiungimento porta veramente ad un profondo e solido benessere personale. Perché quel traguardo ci permette di vivere pienamente in armonia con i nostri valori, i nostri desideri e i nostri bisogni. Qualcuno forse si chiederà come sia possibile trovare e percorrere la strada che porta a quel traguardo.

Naturalmente, e come potrebbe essere diversamente…, il primo passo consiste nella consapevolezza dei benefici che porta con se’ il saperci assumere la piena responsabilità del nostro essere e agire. Sappiamo bene che ogni traguardo può essere perseguito e raggiunto solo avendo piena consapevolezza dei vantaggi che ne derivano.

È questo che ci permette di perseverare nei nostri sforzi, che ci regala motivazione e intento, che ci fa stringere i denti quando il cammino si fa più impervio e tortuoso. Saranno poi certamente di valido aiuto le sensazioni di ritorni positivi che riceveremo man mano che pensieri e azioni saranno determinati e connotati dal senso di responsabilità.

Quando percepiremo i notevoli miglioramenti nel rapporto con noi stessi, con le persone che frequentiamo, con l’ambiente circostante. Queste sensazioni saranno da una parte la conferma di aver imboccato la strada giusta e dall’altra lo stimolo a perseverare nell’agire con pieno senso di responsabilità.

(Fine seconda e ultima parte).

Roberto Tentoni
Coach AICP e Counsellor formatore e supervisore CNCP.
www.tentoni.it
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Autore della rubrica de Il Torinese
“STARE BENE CON NOI STESSI”.

La rubrica della domenica di Pier Franco Quaglieni

SOMMARIO: Emilio Germano “Giusto tra le nazioni” – Il voto in Liguria e il condominio Italia – I fischietti di Moncalieri – Lettere 

Emilio Germano “Giusto tra le nazioni”
Verrà  conferito alla memoria di Emilio Germano la più alta onorificenza di Israele, quella di “Giusto tra le nazioni” per il suo coraggioso impegno nel salvare Ebrei braccati da nazisti e fascisti. Germano lo fece per la sua innata e intrepida  dolcezza di sentimenti, lui autentico cristiano e filantropo. Scrisse Galante Garrone all’atto della sua morte: “Moltissimi torinesi hanno conosciuto Germano e lo ricordano per una sua caratteristica (piuttosto rara , specialmente al giorno d’oggi): una illimitata bontà ingenua e piuttosto disarmata.”
La morte di un figlio ancora bambino lo colpì provocandogli un dolore indicibile. Da allora si dedicò con passione alla causa delle adozioni, dando un grande contributo umano e giuridico per affrontare un problema ancora non risolto negli Anni Cinquanta. Questo suo impegno lo fece passare come un sostenitore dei diritti civili propri del mondo laicista.  Ma la sua natura era altra. E gli va resa giustizia. Aiutò ,a rischio della vita, molti partigiani. Valdo Fusi nel suo “Fiori Rossi al Martinetto” scrisse di lui, anche se il suo operato fu diuturno e dicerto. Aiutò anche dei fascisti in pericolo di vita alla Liberazione di Torino, impedendo gesti efferati: una sensibilità, anch’essa nobilissima, che andò oltre la politica dell’odio di parte e della vendetta. Lo conobbi quando Arrigo Olivetti lo invitò al Centro Pannunzio nella sede “catacombale” di piazza Castello. Mentre stava tenendo una magistrale lezione, irruppero in sala dei goliardi che non osarono interromperlo, ma iniziarono a lanciargli in testa e attorno al palco degli aeroplanini di carta. Era il 1971. La goliardia sembrava morta, ma in quella occasione fece capolino. E ogni mio intervento per correre ai ripari fu inutile. Germano continuò a parlare imperterrito, indifferente alla stupida provocazione del tutto inspiegabile. Da vero signore egli non fece cenno all’incidente, mentre Olivetti tentò di scusarsi senza riuscirci. Lo vidi altre volte  e un magistrato così non lo conobbi mai più : un uomo disponibile a capire gli altri, ad interessarsi dei loro problemi, privo totalmente di quella  boria accigliata che spesso caratterizza certe toghe.
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Il voto in Liguria e il condominio Italia
Il voto in Liguria che ha registrato la vittoria del Sindaco di Genova Bucci ha ulteriormente messo in evidenza il forte astensionismo della maggioranza degli aventi diritto al voto. Un dato che evidenzia una democrazia malata che può portare al tracollo per consunzione del sistema. Una democrazia a cui manchi la partecipazione, si svuota.  Le elezioni diventano “ludi cartacei”, come li definiva Mussolini. Andare a votare diventa una finzione , non è   più  un diritto – dovere la cui mancata ottemperanza veniva e dovrebbe essere sanzionata per legge. Posso capire il fatto che i partiti – compreso il Pd , l’unico che mantiene un consenso significativo – non siano più attrattivi da tempo.
La presenza di liste civiche non riesce a bilanciare la situazione. In crisi è la politica nel suo insieme perché conta sempre più un personalismo che a sua volta è entrato in crisi. Si vota con una certa  convinzione solo contro qualcuno e non per qualcuno. La crisi della democrazia imputabile ad un attacco neo-fascista non convince più. Essa è in crisi perché l’assenteismo dal voto  le toglie legittimità. Avere la maggioranza, neppure così marcata, di una minoranza appare paradossale. Di fronte a questa drammatica situazione ogni altro commento passa in secondo piano. I politici devono fare una riflessione profonda sui loro errori che hanno generato la sfiducia tra i cittadini. Non pare che essi siano preoccupati perché sembra contare solo  l’elezione  e non lo scollamento che si crea tra eletto ed elettore. Ma va anche evidenziata la mancanza di senso civico di molti elettori che non fanno neppure la fatica di recarsi al seggio. Per altri versi anche le opzioni politiche più alternative appaiono poco convincenti. I grillini si sono drasticamente ridimensionati come i qualunquisti di Giannini dopo il 1948. Neanche il voto di protesta riesce a catalizzare consenso perché i grillini hanno clamorosamente fallito. Una democrazia vera non può comunque cullarsi, come se niente fosse facendo affidamento su quella che è ,a tutti gli effetti, una minoranza che esprime degli eletti delegittimati  . Se ci fosse il quorum previsto per i referendum le elezioni sarebbero nulle. Anche i referendum indetti è  probabile che non riusciranno ad ottenere il quorum. Una democrazia senz’anima non può reggersi a lungo. Dire che il calo dei votanti è proprio di una democrazia matura equivale a dire una sciocchezza. Stiamo arrivando ad una oligarchia senza qualità, composta da politicanti di mestiere eletti da una oligarchia che erode le basi stesse della democrazia. Tentare la scorciatoia del voto elettronico per far aumentare il numero dei votanti non appare una soluzione e può costituire un qualche pericolo. Siamo all’assurdo che difficilmente un condomino non partecipa all’assemblea di condominio, mentre rinuncia al condominio Italia, il più importante in assoluto.
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I fischietti di Moncalieri
Il 31 ottobre avrei partecipato alla manifestazione di protesta a Moncalieri  contro la ztl  in piazza Vittorio Emanuele e contro il sindaco che  forse si crede un podestà. I cittadini ricorrono ai fischietti, riprendendo ironicamente una tradizione  tipicamente moncalierese: la fiera dei fischietti.
Sembrava una fiera dimenticata invece la protesta popolare l’ha fatta rinascere. A volte  ci sono segnali  che ci dicono che non bisogna disperare sulle  sorti della democrazia. Già a Firenze nel Medio Evo ci fu il tumulto dei Ciompi. Per restare nella democrazia ci sarà modo per mandare a casa il Sindaco non rieleggibile per fine mandato e impedire che la “casta” dei suoi sostenitori prenda un’altra volta il Comune. In tal caso potrebbe esserci come vicesindaco egemone  o Assessore l’ex Sindaco: una sciagura.
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LETTERE scrivere a quaglieni@gmail.com
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Cultura di destra
La prova offerta dalla destra al governo non è certo emozionante, anzi molto deludente. Mancano le donne e gli uomini all’altezza della situazione. Anche nel campo editoriale non ci siamo. Perché tutta questa impreparazione?  Gino Rapelli
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Le ragioni  sono molte. Innanzi tutto una classe di governo non si improvvisa. Per altri versi in quasi tutti i ministeri della cultura  anche con altri governi sono stati messi ministri di serie b o addirittura c. La comparsa di Spadolini fu una meteora passeggera. I professori a destra non sono amati. Nel campo editoriale siamo forse peggio. Case editrici come quelle di Giovanni Volpe o di Federico Gentile (ambedue figli dei grandi Gioacchino e Giovanni) non esistono.  Uno come Leo Longanesi è  impensabile.  Il “Borghese” attuale fa pena. La cultura conservatrice è una chimera. Eppure la destra governa. Sui tempi brevi è  possibile, sui tempi lunghi dovrà attrezzarsi perché senza un’anima intellettuale il potere diventa demoniaco o comunque sciatto esercizio di forza privo di lungimiranza.
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Il rifiuto di Elkann
Il rifiuto di Elkann di presentarsi in audizione in Parlamento a riferire sul presente e sul futuro di Stellantis appare davvero un gesto indegno che rivela come gli eredi Agnelli siano caduti in basso.     I. P. Ex operaio Fiat
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Sono d’accordo  il gesto di Elkann rivela arroganza assoluta e mancanza di rispetto verso lo Stato che ha finanziato la Fiat in tutte le occasioni. Oggi quel poco che resta della Fiat non è più italiano come non è italiano l’ing . Elkann . E’ la fine di un mito caduto in basso ed evaporato totalmente. La probabile chiusura di Stellantis rappresenterà un’ultima mazzata a Torino e ai torinesi. Un danno che può determinare un ulteriore sconvolgimento sociale. Colpevoli insieme ad Elkann ci sono anche i sindacati che nei decenni passati fecero di tutto per massacrare la Fiat. I sindacati che oggi scendono in campo in difesa della Fiat appaiono ridicoli, se la situazione occupazionale non fosse drammatica.

A 30 anni dalla Grande Alluvione. Per non dimenticare

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In occasione della ricorrenza del 30° anniversario della Grande Alluvione del novembre 1994 la Regione Piemonte organizza La forza di ricostruire”, evento che si terrà il 6 novembre ad Alba per ricordare cosa avvenne in quei giorni, fare il punto sul contrasto al dissesto idrogeologico e coinvolgere la cittadinanza sui temi della prevenzione.

 

Il programma è suddiviso in due parti:

dalle ore 9 alle ore 13 alla Fondazione Ferrero, “La Grande Alluvione e la sua eredità”, un convegno sul ruolo della Protezione civile e sugli interventi tecnici che, dopo l’alluvione, hanno contribuito alla messa in sicurezza del territorio;

dalle ore 15 alle ore 17 nel Teatro Sociale “Il Piemonte ringrazia i protagonisti della ricostruzione”, cerimonia per commemorare le vittime e per ringraziare i sindaci, gli amministratori locali e i tanti volontari che si adoperarono in prima linea per portare aiuto, salvare tante vite e che lavorarono nei mesi successivi per consentire ai territori colpiti di risollevarsi.

Entrambi i momenti potranno essere seguiti online cliccando qui

“Questo anniversario – sostengono il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e l’assessore alla Protezione civile Marco Gabusi – è particolarmente importante non solo per ricordare le vittime e riflettere su quanto accaduto, ma anche per risaltare la straordinaria solidarietà e collaborazione tra le istituzioni e le comunità locali che si manifestò durante quei giorni. L’alluvione del 1994 ha segnato infatti il punto di svolta per il nostro sistema di Protezione civile, che da allora ha gettato le basi per diventare una delle migliori e più organizzate realtà a livello nazionale grazie al continuo impegno delle donne e degli uomini che ne fanno parte e alla capacità di risposta nelle emergenze”.

Video

 

Le prime pagine dei giornali piemontesi

Il ricordo in tutto il Piemonte

Sono numerosi i momenti di ricordo e commemorazione organizzati da Comuni e associazioni per ricordare le vittime e le distruzioni provocate dalla Grande Alluvione.

Ad Alessandria domenica 3 novembre alle ore 11.15 nella parrocchia di San Michele Santa Messa di suffragio dei morti e alle ore 13 pranzo nella sala polifunzionale a cui sono invitati tutti coloro che spalarono fango dalle case; martedì 5 novembre alle ore 21 nella chiesa del Carmine concerto a lume di candela «Notte di memoria, note di presenza»; mercoledì 6 novembre alle ore 10,30 Santa Messa in Cattedrale e deposizione di corone al monumento alle vittime nel parco Carrà agli Orti e alla lapide nella chiesa di San Michele, alle ore 14 convegno “L’alluvione del 6 novembre 1994: i tecnici nell’emergenza ….30 anni dopo” e un Consiglio comunale aperto.

Canelli sabato 9 novembre alle ore 11 la mostra “La luce oltre il fango”, alle ore 17 Santa Messa nella chiesa di San Tommaso, alle ore 18 cerimonia in memoria dei defunti canellesi, alle ore 20.45 nel Teatro Balbo concerto delle Voci del Bondone e della Corale ANA Vallebelbo.

La Provincia di Cuneo promuove alcune iniziative per rievocare quei giorni e, soprattutto, fare il punto su quanto finora è stato realizzato e quanto si può ancora fare per prevenire tali calamità:

– lunedì 4 novembre alle ore 18 a Cuneo, nel Centro incontri della Provincia, presentazione della riedizione del libro “Eroi nel fango”, scritto dalla giornalista Paola Scola con sottotitolo “1994-2024: trent’anni dopo la grande alluvione”;

– domenica 10 novembre a Ceva ultima tappa dello spettacolo teatrale per i ragazzi delle scuole “Fiumi di Acqua e di Fango: la grande alluvione del 1994 in Piemonte”, di e con Sara Dho.

Mondovì il Comune dedica al trentennale l’annuale esercitazione di Protezione civile.

Ad Alba: il 5 novembre commemorazione delle 9 vittime albesi, con un corteo dal Municipio verso il ponte Tanaro per il lancio di una corona nel fiume, il 6 novembre un’esercitazione di evacuazione delle scuole, sabato pomeriggio in Municipio incontro con i volontari di allora e di oggi impegnati nelle squadre d’emergenza a cui seguirà alle 18 la messa officiata dal Vescovo, l’11 novembre convegno dell’Ordine degli Ingegneri sul tema “Lezione sul Tanaro”.

Piozzo lunedì 4 novembre alle ore 11 nel cortile della Biblioteca comunale ricordo Felice Boffa in memoria del suo gesto eroico, e venerdì 8 novembre alle ore 20,30 nella sala della Biblioteca comunale proiezione di “Video Clip Lumiere”, mostra di documenti e fotografie, testimonianze e letture a cura dei Volontari per l’Arte con la collaborazione dell’Amministrazione comunale.

Santena una serie di manifestazioni si svolgeranno venerdì 8, sabato 9, sabato 16 e domenica 17 novembre.

Torre Mondovì domenica 3 novembre alle ore 10 in piazza Mellino deposizione di una corona di alloro alla lapide e al monumento in memoria dei Caduti e Dispersi e Commemorazione dell’anniversario dell’evento alluvionale del novembre 1994

La Città metropolitana di Torino ospita lunedì 4 novembre nell’auditorium della sede di corso Inghilterra 7 un convegno dove si parlerà di evoluzione delle attività di rilevamento e di gestione dei dati, della storia delle alluvioni del Tanaro a Ceva, dell’evoluzione della percezione del rischio idrogeologico dal 1994 ad oggi.

Per non dimenticare

L’alluvione del 1994 colpisce duramente il Piemonte, e in particolare le province di Alessandria, Asti, Cuneo, Torino e Vercelli.

La violenta ondata di maltempo causa l’esondazione di numerosi fiumi, provocando oltre 70 vittime, più di 2.000 feriti e gravi danni a territori e infrastrutture.

La cronaca incomincia con le piogge di venerdì 4 novembre, prima avvisaglia di un maltempo che sembra aver piegato il Nord Italia trasformando la pianura padana in una incredibile palude e che continua sabato e domenica con rovesci torrenziali. L’analisi dei dati pluviometrici rilevati dalle stazioni automatiche della rete regionale, dalle mappe elaborate dal Meteosat e dal Radar meteorologico, indica una prima fase caratterizzata da forti precipitazioni nelle province meridionali del Piemonte, in particolare nell’Acquese (presso la stazione di Ponzone Bric Berton cadono circa 200 millimetri di pioggia in 24 ore).

Le precipitazioni si estendono poi ad Alessandrino, Astigiano, Cuneese e Vercellese. I bacini più colpiti sono quelli del Tanaro, della Bormida, del Belbo e del Po. Sabato si registrano tra 200 e 250 millimetri di pioggia nelle 24 ore.

Nella terza fase le forti piogge colpiscono la fascia prealpina tra la Val Pellice e la Valsesia.

Le precipitazioni si intensificano nella serata di sabato, per attenuarsi al mattino del 6.

I fiumi straripano e l’acqua scende a valle distruggendo tutto quello che incontra nel suo percorso.

La cronaca della Grande Alluvione è sul n.8-1994 di Notizie della Regione Piemonte.