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Aiom: “in Piemonte stimati oltre 30mila nuovi casi di tumore”

Oggi a Torino la nuova tappa del progetto nazionale di Fondazione AIOM   

Sono cinque le immunizzazioni fortemente consigliate dagli esperti: Covid-19, anti-influenzale, anti-pneumococcica, HPV ed Herpes Zoster. Il prof. Massimo Di Maio: “Sono presidi sanitari sicuri e fondamentali per evitare infezioni che in un malato di cancro possono essere molto pericolose”
 
 
Torino, 27 ottobre 2025 – Tutti i pazienti oncologici in cura presso le strutture sanitarie della Regione Piemonte devono vaccinarsi. Cinque sono le immunizzazioni fortemente raccomandate dagli specialisti: Covid-19, anti-influenzale, anti-pneumococcica, HPV ed Herpes Zoster. La sopravvivenza dal cancro è in costante aumento ed è importante tutelare a 360 gradi la salute dei malati anche prevenendo pericolose infezioni. E’ quanto affermano oggi gli esperti riuniti per il convegno La Vaccinazione nel Paziente Oncologico organizzato da Fondazione AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica). L’evento si svolge presso l’Azienda Ospedaliera Città della Salute e della Scienza di Torino. Fa parte di una campagna nazionale che prevede un tour di sensibilizzazione in 10 Regioni con incontri tra oncologi medici, associazioni pazienti e altre figure del team multidisciplinare. L’intero progetto è reso possibile grazie alla sponsorizzazione non condizionante di GlaxoSmithKline.
“Ogni anno in Piemonte sono stimati oltre 30mila nuovi casi di tumore – afferma Massimo Di Maio, Presidente Eletto AIOM, Professore Ordinario di Oncologia Medica presso il Dipartimento di Oncologia dell’Università di Torino e Direttore dell’Oncologia Medica 1U dell’AOU Città della Salute e della Scienza di Torino -. In totale nella Regione vivono più di 280mila persone con una neoplasia e spesso sono uomini e donne non più giovanissimi. I vaccini sono un’arma fondamentale per evitare alcune malattie che in un paziente oncologico possono essere davvero pericolose. L’AIOM è stata una delle prime Società Scientifiche al mondo a pubblicare delle Linee Guida specifiche sulle immunizzazioni. Un documento importante e uno strumento di lavoro, per molti professionisti, nel quale indichiamo modalità e tempistiche di somministrazione dei vaccini. Queste devono tenere conto degli schemi terapeutici del paziente e delle sue condizioni generali di salute. Con la nuova campagna stiamo girando tutta l’Italia per sensibilizzare clinici, malati e caregiver su un aspetto non più secondario dell’assistenza oncologica. Notiamo, infatti, un'”esitazione vaccinale” del tutto ingiustificata e che intendiamo contrastare anche attraverso una corretta informazione”.
“Il virus Herpes Zoster non provoca solo forte dolore, prurito o la comparsa di rash cutanei – sostiene Roberta Siliquini, Professore Ordinario di Igiene, Dipartimento di Scienze della Sanità Pubblica e Pediatriche dell’Università di Torino -. In alcuni casi può anche essere fatale soprattutto per i pazienti già fortemente immunocompromessi dalla malattia e dalle terapie. I vaccini disponibili sono in grado di dare risposte anticorpali, prevenire l’insorgenza della patologia e ridurre la gravità dei sintomi. Le immunizzazioni vanno incentivate e favorite il più possibile anche rendendole più facilmente accessibili. Per esempio è consigliabile eseguirle all’interno degli ospedali che fanno parte della Rete Oncologica del Piemonte e della Valle d’Aosta. Sono strutture dove malati ricevono i trattamenti anti-cancro e qui possono anche reperire informazioni e consigli da personale medico-sanitario che già conoscono”.
La campagna La Vaccinazione nel Paziente Oncologico è stata lanciata lo scorso aprile da Fondazione AIOM per promuovere il valore delle vaccinazioni tra i malati di tumore. Oltre al tour in 10 Regioni prevede la diffusione di opuscoli, un portale informativo ([vaccininelpazienteoncologico.it]vaccininelpazienteoncologico.it), spot di sensibilizzazione e attività sui social media.
cs

Manovra, Confartigianato: rilanciare investimenti

Tra le misure più attese dal mondo delle imprese rispetto alla Manovra di Bilancio 2026 approvata dal Consiglio dei Ministri, ci sono la riduzione della pressione fiscale e il rilancio degli incentivi agli investimenti, temi che toccano da vicino l’economia produttiva torinese e piemontese. La riduzione della seconda aliquota IRPEF dal 35% al 33% per i redditi tra 28.000 e 50.000 euro viene accolta positivamente come segnale di attenzione verso il “ceto medio produttivo”.

“Un piccolo sollievo – commenta Dino De Santis, Presidente di Confartigianato Torino – ma importante, perché ogni euro restituito al reddito disponibile dei lavoratori e degli imprenditori si traduce in fiducia e consumi. La vera sfida resta però la riduzione strutturale del carico fiscale complessivo”.

“Se ben calibrata, questa misura può spingere le imprese a rinnovare macchinari e tecnologie. Ma attenzione – avverte De Santis -servono regole chiare e tempi rapidi, non nuovi paletti che scoraggino gli investimenti. Bene la conferma della nuova Sabatini”.

Resta da capire l’entità della maxi deduzione e quali strumenti sostituiranno concretamente i crediti d’imposta 4.0 e 5.0, oggi fondamentali per la trasformazione digitale delle PMI. Resta il problema di chi non riesce ad accedere alle misure 4.0/5.0 per colpa della burocrazia o non ha i partner, le competenze né la scala per farlo

Sul fronte dell’edilizia, Confartigianato accoglie favorevolmente la conferma del doppio binario 50%-36% per le ristrutturazioni anche nel 2026, così come la proroga del bonus mobili.
Meno gradita, invece, la riduzione delle percentuali per altri incentivi – come il bonus barriere architettoniche, che scende dal 75% al 50% – che rischia di frenare interventi su efficienza e sicurezza degli edifici.

Infine, sul tema della rottamazione delle cartelle, l’associazione auspica che la misura sia realmente mirata a chi è in regola con le dichiarazioni ma in difficoltà nei versamenti.
L’ipotesi di prevedere un versamento iniziale del 5% viene vista come un modo efficace per distinguere chi vuole davvero rimettersi in carreggiata da chi cerca scorciatoie.

Per il Presidente De Santis la manovra va nella direzione giusta sul fronte del cuneo, ma non basta agire solo per via legislativa, serve aprire con decisione la strada della contrattazione di secondo livello. È lì che si può davvero costruire una riduzione strutturale e mirata del costo del lavoro, legata ai territori, ai settori e ai risultati delle imprese. Gli artigiani chiedono di valorizzare gli accordi decentrati come strumento di competitività, welfare e partecipazione: meno burocrazia, più fiducia e più contrattazione di prossimità.

“Il giudizio complessivo, per ora, è di cauto ottimismo – conclude De Santis – la direzione è quella giusta: meno tasse e più investimenti. Ora serve coerenza nei dettagli, perché è lì che, come sempre, si gioca la vera partita della crescita”.

La Treccani presenta l’enciclopedia della Musica Contemporanea

Martedì 28 ottobre 2025 alle 18, al Polo del 900, viene presentata l’Enciclopedia della Musica Contemporanea Treccani. Opera in 4 volumi diretta da Ernesto Assante e Sandro Cappelletto. Progetto interamente dedicato a 2 secoli “rivoluzionari” di musica globale dal 900 ad oggi. Fondata nel 1925, la Treccani nasce con la missione di realizzare e diffondere l’enciclopedia Italiana di Scienza Lettere ed Arti. Interveranno: Carlo Ossola-Presidente dell’Istituto della Enciclopedia Italiana Treccani, Andrea Estero musicologo e conduttore scientifico dell’opera, Cristiano Godano musicista e scrittore. Introduce Alberto Sinigaglia, Presidente del Polo del 900.

Pier Luigi Fuggetta

Spaccio (di droga) in bottega e fuga in monopattino

I militari dell’Arma hanno fatto centro durante la notte del 24 ottobre scorso, in una bottega nei pressi di Via San Francesco da Paola, dove hanno sorpreso il titolare, sessantenne torinese, mentre cedeva un involucro contenente due grammi di marijuana ad un giovane cliente. L’immediata perquisizione dell’esercizio commerciale ha permesso ai militari dell’Arma di rinvenire e sottoporre a sequestro altri quattro chilogrammi di marijuana, circa quaranta grammi di cocaina e duecento di hashish, oltre al consueto materiale per il confezionamento delle dosi, e cento euro in contanti. L’arrestato, già sottoposto alla misura degli arresti domiciliari per analogo reato, è stato poi tradotto presso la locale casa circondariale “Lorusso e Cutugno”. Nella giornata seguente, attorno alle 16,30, a Torino, in via Monte Rosa – quartiere “Barriera Milano”, i Carabinieri del Nucleo Radiomobile hanno arrestato un ventitreenne di origine centroafricana, irregolare e senza fissa dimora, noto alle forze dell’ordine, sorpreso a cedere una dose di sostanza stupefacente di tipo crack ad un sessantenne poi segnalato alla Prefettura quale assuntore. L’arresto del giovane è avvenuto non senza difficoltà: vistosi scoperto dai Carabinieri, il presunto spacciatore si è dato alla fuga a bordo di un monopattino che ha poi lanciato verso i militari, senza peraltro colpirli. Una volta bloccato e sottoposto a perquisizione personale, l’uomo è stato trovato in possesso di sei dosi della medesima sostanza ceduta all’acquirente (circa due grammi e mezzo) e di quattrocento euro in contanti, il tutto sequestrato secondo le procedure previste. Il presunto spacciatore è stato trattenuto presso le camere di sicurezza in attesa del rito direttissimo. Qualche ora dopo, poco lontano, in corso Regio Parco, un altro equipaggio del Nucleo Radiomobile ha arrestato, in flagranza di reato, un quarantaseienne torinese, gravemente indiziato del reato di “detenzione di sostanze stupefacenti”. L’uomo, notato dai militari dell’Arma in atteggiamento sospetto e sottoposto a perquisizione personale, è stato trovato in possesso di circa venti grammi di sostanza stupefacente di tipo marijuana, suddivisa in tre sacchetti termosaldati, e di centocinquanta euro in contanti. Nella successiva perquisizione presso l’abitazione di residenza, i Carabinieri hanno trovato e sequestrato altri trenta grammi della stessa sostanza stupefacente, una serra completa di sistema di areazione, lampada, concimi e semi vari, con all’interno una pianta di marijuana. L’ uomo, su indicazione dell’Autorità giudiziaria, è stato posto in regime di arresti domiciliari.

La mostra “Intracore” tra poesia e ritorno al sacro

L’Angolo della Poesia di Gian Giacomo Della Porta

 

Nella Cripta di San Michele, di piazza Cavour 12, a Torino, si è inaugurata giovedì 23 ottobre scorso la mostra “Intracore”, ideata da Ghëddo, che ha presentato le opere di diciotto artisti italiani emergenti. La mostra unisce i lavori di Anouk Chambaz, Francesco Bendini, Benedetta Ferrari, Giulia Gaffo, Alessandra La Marca, Luce Lee, Sara Lepore, Giacomo Mallardo, Ginevra Mazzoni, Matteo Melotto, Filippo Minoglio, Eleonora Maria Navone, Giulia Querin, Nicola Ranzato, Snem Snem, Miho Tanaka, Pietro Vedovato e Federico Zeltman.

La riflessione, evocata dal lavoro dei curatori, dalle opere in mostra e dal luogo che le ospita, assume un contorno ampio, che include l’attuale stato dell’arte e l’intimo sentimento che caratterizza la nostra società, in una poetica che scende come una cascata su una terra che chiede nutrimento. Forse il mito contemporaneo dominante, in Occidente, è l’angoscia. Declinata nelle sue sottocategorie: depressione, ansia, solitudine cieca, nichilismo. L’età degli “uomini vuoti”, per citare Eliot, o “dell’ansia”, per dirla come Auden. Il mondo occidentale registra perdita di senso del sacro, di memoria, crescita di una condizione che spesso la letteratura, e l’arte in generale, definiscono alienata o alienante. E’ curioso notare che nei Paesi in cui ciò accade, nel pieno Occidente, questo fenomeno negativo si sviluppa proporzionalmente alla perdita di ruolo del poeta e dell’artista. Nelle società tecnologicamente meno avanzate il poeta continua a esercitare un ruolo importante, legato alla sfera spirituale dell’uomo.

Nessuno auspica un impoverimento dell’Occidente, semmai potrebbe essere utile qualche riflessione su una civiltà che, accanto a straordinarie ricchezze, si è ammalata di perdita di senso dell’avventura, della curiosità, del mistero, e ha relegato il ruolo dell’artista a quello di una sorta di sacerdote di una setta appartata dal resto del mondo.

Questa mostra cerca di ricordare l’importanza dell’arte per la salute e la sopravvivenza dell’uomo. L’arte non salva la vita, e difficilmente guarisce, ma accompagna. Estende l’orizzonte percettivo, soffia sulle nostre labbra, cerca di rianimarci, o di tenerci in vita. La poesia che ne deriva comprende tutte le condizioni e gli stati d’animo dell’uomo, ma credo non possa veramente contenere la disperazione, la disperazione assoluta. Anche se la poesia ha compassione della disperazione, e si inginocchia ad essa, non la blandisce, non la coccola. La mostra “Intracore” è un atto di resistenza, alla morte, al nulla, è memoria, voce che non demorde e ci lega nel tempo.

Al centro di questa edizione vi è il processo creativo inteso come nucleo complesso e ambivalente, dove convivono slancio e stallo, fiducia e dubbio, vulnerabilità e resistenza. Si tratta di un’indagine sul cuore vivo dell’arte emergente italiana che non teme l’inquietudine, ma l’assume come forma salvifica; l’ansia, l’angoscia e la rabbia, considerati sentimenti marginali e privi di slancio, vengono proposte come energie trasformative, capaci di aprire varchi verso nuove visioni e significati divergenti. Le opere site – specific concepite per questa occasione dialogano con l’architettura, la storia e le simbologie della Cripta di San Michele Arcangelo a Torino, lo spazio circolare ipogeo situato nel cuore della città. La Cripta, ubicata nei sotterranei della chiesa, è stata costruita verso la fine del Settecento come edificio cattolico, oggi sede di culto bizantino. Questo luogo custodisce al proprio interno una stratificazione di storie e simbologie: la sua natura sotterranea e la forma circolare ne fanno una soglia ambivalente tra discesa e ascesa, tra dimensione sacra e terrena, tra linearità dell’esistenza e le temporalità circolari.

La mostra proseguirà fino all’1 novembre prossimo.

 

Salario minimo, Pd: “A Rivoli è realtà”

A 𝐑𝐢𝐯𝐨𝐥𝐢 è stata approvata l’introduzione del 𝐬𝐚𝐥𝐚𝐫𝐢𝐨 𝐦𝐢𝐧𝐢𝐦𝐨 di 9 euro l’ora per lavoratori e lavoratrici in tutti i bandi di gara per l’affidamento in concessione o assegnazione degli 𝐚𝐩𝐩𝐚𝐥𝐭𝐢 𝐩𝐮𝐛𝐛𝐥𝐢𝐜𝐢.

Questo risultato è frutto di una mozione presentata dal 𝐠𝐫𝐮𝐩𝐩𝐨 𝐜𝐨𝐧𝐬𝐢𝐥𝐢𝐚𝐫𝐞 𝐏𝐃 e dalla maggioranza di centrosinistra e 𝐚𝐩𝐩𝐫𝐨𝐯𝐚𝐭𝐚 𝐢𝐧 𝐂𝐨𝐧𝐬𝐢𝐠𝐥𝐢𝐨 𝐂𝐨𝐦𝐮𝐧𝐚𝐥𝐞.

Una misura concreta e immediata a Rivoli, con la speranza che il governo nazionale decida di renderlo realtà in ogni azienda del Paese.

Quando si parla di salario minimo non si sta parlando di un dettaglio tecnico, né di un cavillo sindacale. Si parla della 𝐝𝐢𝐠𝐧𝐢𝐭𝐚̀ delle persone, del valore del lavoro, della giustizia sociale. La mozione approvata in Consiglio Comunale non indebolisce i Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro (CCNL), non li sostituisce, non li mette in discussione. Al contrario: li integra, li rafforza, li sostiene.

Il salario minimo è una rete di 𝐬𝐢𝐜𝐮𝐫𝐞𝐳𝐳𝐚. Una soglia sotto la quale non si può scendere, mai. 𝐸̀ 𝑢𝑛 𝑝𝑎𝑣𝑖𝑚𝑒𝑛𝑡𝑜, 𝑛𝑜𝑛 𝑢𝑛 𝑡𝑒𝑡𝑡𝑜. Significa che nessun lavoratore e nessuna lavoratrice potrà essere pagato meno di quanto stabilito come dignitoso. Ma i CCNL restano il luogo dove si costruisce di più: dove si aggiungono tutele, diritti, garanzie.

Oggi, troppe persone 𝐥𝐚𝐯𝐨𝐫𝐚𝐧𝐨 𝐞 𝐫𝐞𝐬𝐭𝐚𝐧𝐨 𝐩𝐨𝐯𝐞𝐫𝐞. Troppe famiglie non riescono ad arrivare alla fine del mese nonostante il loro impegno quotidiano.

Questo non è accettabile in un Paese che vuole dirsi civile e moderno. Il salario minimo serve a fermare quelle aziende che competono al ribasso, sfruttando la fragilità dei lavoratori più deboli. Serve a dire con chiarezza che in Italia nessun lavoro può valere meno della dignità. 𝐏𝐞𝐫𝐜𝐡𝐞́ 𝐮𝐧 𝐬𝐚𝐥𝐚𝐫𝐢𝐨 𝐦𝐢𝐧𝐢𝐦𝐨 𝐧𝐨𝐧 𝐞̀ 𝐬𝐨𝐥𝐨 𝐮𝐧𝐚 𝐜𝐢𝐟𝐫𝐚.”

Ricordiamo che le sedute del Consiglio Comunale sono aperte al pubblico presso la sede di via Capra 27 e disponibili in diretta streaming sul canale YouTube della Città di Rivoli. Il Consiglio Comunale si riunirà nuovamente mercoledì 29 e giovedì 30 ottobre dalle ore 19:00.

Gruppo Consiliare PD Rivoli

Traffico in Piazza Baldissera, iniziata la posa del nuovo impianto semaforico

Sono iniziati i lavori per la posa del nuovo impianto semaforico in piazza Baldissera, nell’ambito del progetto di riassetto della viabilità in uno dei principali snodi cittadini. L’intervento trasformerà l’attuale rotatoria in un incrocio regolato da sei semafori, migliorando la gestione dei flussi veicolari, pedonali e ciclabili, e porterà al ripristino dell’impianto tranviario già presente lungo le vie Cecchi, Chiesa della Salute e Bibiana con la riattivazione del servizio tra piazza Statuto e via Massari, oggi effettuato con autobus.

“La posa dei semafori, arrivata come previsto dal cronoprogramma nel mese di ottobre, segna un importante avanzamento nei lavori di un intervento atteso da tempo e fondamentale per rendere più sicura e fluida la mobilità in questo importante punto della città – commenta l’ assessora alla Mobilità Chiara Foglietta – . La soluzione individuata consentirà di gestire l’intersezione in modo dinamico, in base alle reali condizioni del traffico, migliorando al contempo la sicurezza di pedoni e ciclisti”.

Il progetto prevede inoltre il recupero di spazi urbani attorno all’incrocio, con la realizzazione di piazze pedonali, aree verdi, percorsi tattili e dispositivi semaforici dotati di ausili acustici per le persone ipovedenti. Ogni carreggiata sarà completata da una corsia diretta destra per agevolare le svolte senza impegnare l’intersezione.

L’intervento, del valore complessivo di 7,5 milioni di euro, è finanziato con 4,5 milioni dalla Città e 3 milioni dal PN Metro Plus. Dopo la posa dell’ impianto semaforico, i lavori proseguiranno con l’intera trasformazione della piazza: i semafori entreranno in funzione solo una volta completati anche i lavori dell’infrastruttura tranviaria, per garantire la piena integrazione del sistema di mobilità.

Con questa riqualificazione, piazza Baldissera diventerà non solo più funzionale per il traffico veicolare, ma anche più vivibile, integrando mobilità pubblica, ciclabilità e spazi di socialità urbana.

TORINO CLICK

FdI Rivoli: “Mai confondere la scuola con un palcoscenico per la propaganda”

Il post di Fratelli d’Italia Circolo di Rivoli a proposito di un incontro svoltosi in un istituto scolastico torinese nei giorni scorsi

Bufala? No. Si tratta di un comunicato reale, arrivato dalla scuola ad un papà simpatizzante del circolo di Rivoli.

Si continua purtroppo a confondere la scuola con un palcoscenico per la propaganda.
Eventi e incontri che dovrebbero servire a formare coscienze libere e critiche si trasformano sempre più spesso in strumenti di orientamento ideologico, mascherati da momenti culturali o di testimonianza.

È grave vedere come, dietro manifestazioni sostenute o promosse da esponenti istituzionali, trovino spazio gruppi e ambienti che hanno vicinanza a realtà radicali o coinvolte in episodi di violenza (come per esempio Askatasuna). Intanto le nostre città devono affrontare problemi ben più concreti: aggressioni alle forze dell’ordine, spaccio diffuso, quartieri sotto pressione e un senso crescente di insicurezza.

È singolare che, invece di offrire ai ragazzi immagini di società che vivono nella legalità o esempi autentici di vita e di servizio, come la testimonianza di una madre che ha perso un figlio per droga, quella di un poliziotto ferito in servizio o di una donna vittima di violenza, si scelga di portare in aula figure e movimenti che da settimane occupano le cronache politiche e mediatiche per iniziative dal chiaro ed inequivocabile spirito ideologico e politico oltre che palesemente inefficaci e pericolose.

Forse qualcuno ha già iniziato la propria campagna elettorale… e lo fa tra i banchi di scuola!
La scuola non deve essere un’arena politica, ma il luogo dove INSEGNARE A PENSARE, NON A COSA PENSARE!

E la domanda sorge spontanea: chi sarà il prossimo “ospite”? Forse la Salis? o un “povero” trafficante di esseri umani?
Ci si chiede poi perché scuola e università restino lontane e disconnesse dal mondo del lavoro. La risposta è evidente: troppo spesso sono usate come strumenti di propaganda, e sempre meno come percorsi di vera formazione e crescita.
Tutto questo è inaccettabile.

Nicola Carlone

Coordinatore Fratelli d’Italia Rivoli

I ritratti fotografici di Carlo Mari celebrano Lybra

La costellazione del capitale umano e del design

Evento emozionante al Planetario di Torino per Urmet, che presenta con orgoglio non solo la nuova serie civile Lybra di Simon Urmet, ma anche il lavoro delle risorse di quattro nazioni europee (Italia, Spagna, Francia e Polonia) che hanno realizzato il progetto

La serie civile Lybra di Simon Urmet splende nel firmamento del Planetario di Torino dopo essere partita, il 7 ottobre scorso da Szczyrk in Polonia, con il pre-lancio: la prima tappa del tour di presentazione infatti, tenutasi lunedì 20 ottobre scorso, ha rappresentato un evento davvero unico, dal forte approccio human centric. Nella splendida cornice stellare del Planetario torinese, sono protagonisti i volti di chi, in Urmet, ha contribuito a realizzare questo progetto, cristallizzati negli scatti di un fotografo di fama internazionale come Carlo Mari.

Un progetto ambizioso che ha preso forma nel firmamento del design, dell’innovazione, della produzione e della commercializzazione, coinvolgendo le risorse umane del Gruppo Urmet di Spagna (Simon), Polonia (Kontakt Simon), Francia (Urmet France) e Italia (Urmet spa) rilanciando così, al di sopra di tutto, il valore delle persone coinvolte.

«Un percorso accattivante ha coinvolto in maniera trasversale tutta l’organizzazione aziendale – rimarca Giuseppe Sanfratello, Ad Simon Urmet -, coerentemente con la nostra identità più profonda. Tutti hanno dato il loro contributo decisivo, dai manager ai tecnici, dai responsabili di funzione agli operai: la costellazione Lybra simboleggia infatti l’impegno collettivo della nostra community, che crede fermamente nel capitale umano della nostra azienda».

Il claim dell’evento, “People design it”, ha preso forma anche attraverso le immagini del fotografo ritrattista Carlo Mari, che ha raccontato i volti e le storie delle persone Urmet nelle diverse sedi europee, restituendo un ritratto corale dell’azienda con ben 120 scatti. Le sue fotografie sono state presentate al pubblico durante la serata, trasformandosi in una vera e propria mostra, composta da 24 immagini, all’interno dell’evento stesso.

«Per noi è davvero fondamentale mettere le persone al centro – sottolinea Stefania Merci, Human Resources & internal Communication Director di Urmet Group -, grazie ad una vision aziendale strategica e condivisa, condizione necessaria per un successo a lungo termine del Gruppo Urmet».

Il tour di lancio di Lybra continuerà il 28 e 29 ottobre prossimi a Napoli, con due eventi a sostegno della prima fase presentazione; nel 2026 il percorso si consoliderà con ulteriori eventi internazionali, sempre con il linguaggio innovativo adottato da Urmet e dalle sue consociate.

«E‘ necessario comunicare in modo nuovo con clienti e distributori – afferma Giulio Smarrazzo, Country Sales Manager Italia di Urmet Spa -, e questo evento rappresenta pienamente questa evoluzione. Noi vogliamo crescere con loro grazie ad una Sales Force 5.0 sempre più preparata, attenta e motivata per essere veri partner strategici per chi si rivolge a noi, con soluzioni su misura e velocità nelle risposte».

Settimana dell’arte contemporanea: a Torino c’è anche Umbertissima

 

La terza edizione di UMBERTISSIMA 25 dal 31 ottobre al 2 novembre

”dire, fare, baciare, lettera e testamento” The PunX edition! La festa della Galleria Umberto I, a Porta Palazzo, in occasione della settimana dell’Arte Contemporanea. Tre giorni di festa, arte, design, fotografia, performance, teatro, dj.s set, talk, proiezioni, musica jazz e contemporanea, aperitivi, drink & food.

A cura di Ivano Bedendi

Con il Patrocinio della Circoscrizione 1 Centro Crocetta. Si ringrazia Ass. Commercianti Galleria Umberto I e i Negozi di Via della Basilica.

Torna più viva e irriverente che mai UMBERTISSIMA, la festa diffusa della Galleria Umberto I di Torino, giunta alla sua terza edizione e ormai appuntamento fisso della settimana dell’Arte Contemporanea. Dal 31 ottobre al 2 novembre 2025, la storica galleria di Porta Palazzo si trasforma in un palcoscenico aperto che unisce arte, design, fotografia, performance, musica e teatro in tre giorni di eventi no stop.

Questa edizione, dal titolo “dire, fare, baciare, lettera e testamento – The PunX edition”, a cura di Ivano Bedendi, celebra l’energia creativa e la libertà espressiva con un fitto calendario di mostre, installazioni, talk live set diffusi tra Galleria Cristiani, JKs Gallery, Ramo D’Oro, Caffè Galleria, Casa Tuta e gli spazi della Galleria Umberto I. Un’edizione speciale dedicata alla memoria del fotografo Salvatore Giglio, che promette di fondere spirito underground, ricerca artistica e partecipazione collettiva, trasformando la Galleria in un crocevia di linguaggi contemporanei, tra jazz, elettronica, teatro itinerante e fotografia d’autore.

Calendario

Inaugurazione venerdì 31 ottobre 2025 ore 18:

Arte Diffusa nei negozi e nei locali della Galleria Umberto I e Via della Basilica:

 

Installazioni e opere di Mario Leandro Maccarini, Michele Liuzzi, Massimo Giacon/SuperEgo, Domenico Borrelli, Monica Carocci, Franco B., Simona Galeotti, Gabriele Garbolino, Carlo D’Oria, Richi Ferrero, Sergio Barboni, Alessandro De Ambrogio, Carlo Marbellini, Bruno Petronzi, Pierluigi Pusole, Pixel Pancho, Reser, Luca

La Piana, Tina Örn, Andrea Visconti, Rossana Simeoni

 

”L’Occhio e la Macchina – I Magnifici 13” Mostra fotografica di Maurizio Briatta, Claudio Cravero, Diego Dominici, Michele D’Ottavio, Massimo Forchino, Salvatore Giglio, Lorenzo Mascherpa, Gianni Oliva, Alessandro Pession, Turi Rapisarda & Edoardo Salviato, Michele Rubino, Franco Turcati.

Set fotografici con il pubblico a cura di Gianni Oliva e Michele Rubino.

 

Galleria Cristiani                                                                                                               Upstairs:

Massimo Giacon/SuperEgo, Franko B., Pixel Pancho.

Downstair: “Lo Scarabocchio è Democratico” Sculture in movimento di Michele Liuzzi e foto di Rossana Simeoni, “Reseropoli” by Reser, installazione “Retina Mundi” di Luca La Piana, installazione “In Lumine#3” di Simona Galeotti.

ore 20-21“On The Fontains Flash Mob” artistico nella fontana abbandonata, sotto i portici adiacenti alla Galleria, con sonorizzazione, in Piazza della Repubblica.

Jks Gallery(Gio Gatto)

Mostra manifesti: “Moderna vs Underground” a cura di Gio Gatto e the Archive of the Underground di Ivano Bedendi.

Installazione “NOVAFOOD” di Sergio Barboni. RAMO DORO

Installazione “Dialoghi” di Domenico Borrelli.

 

ore 18: “OPILEC MUSIC DJ.s SHOWCASE”Italo Disco Waves: I-Robots, Luca DM, Nemesi, Amatteuur (Live). Partner: Music Lab.

Caffè Galleria(Ciro)

Mostra di Flyers e Locandine “‘90’s!!” a cura: The Archive of the Undergroundore 21: KILROY FestJam session funky/Hip Hop.

il Litro

Bruno Petronzi in the Sky, Andrea Visconti.

 

Studio Fotografico Michele D’Ottavio

“Turinscapes” esplora il volto contemporaneo di Torino dall’alto (via della Basilica).

 

Casa Tuta

”Senza di me la Galleria non sarebbe la stessa” foto di Michele D’Ottavio. In tutti i locali della Galleria Umberto I: aperitivi, drink & food.

Realizzazione VideoAmedeo Zamboni Sponsor tecnico:                      Telefonica Subalpina