ilTorinese

Magico Natale a Mondojuve

Il Natale si accende con un safari luminoso di 9 animali della savana, e un albero RGB di 6 metri, per un’esperienza immersiva

A Mondojuve Shopping Village il Natale 2025 si veste di magia e di avventura. Con il concept “Wild Christmas” il centro inaugura un allestimento scenografico completamente nuovo, un percorso luminoso composta da 9 animali della savana, progettato per trasformare gli spazi dello Shopping Village in una esperienza visiva coinvolgente e sorprendente, pensata per visitatori di tutte le età. Il safari natalizio prende vita grazie a migliaia di luci LED che modellano le silhouette di zebra, Leone, giraffa, fenicottero, ippopotamo, rinoceronte, elefante dromedario e tigre. Le installazioni, ispirate alle icone della fauna africana, regalano atmosfere calde e suggestive, offrendo un’occasione per vivere un Natale di meraviglia ed emozione. A rendere il percorso ancora più interattivo, ogni animale è accompagnato da un totem con qrcode, grazie al quale i visitatori possono scoprire curiosità e informazioni sulla specie rappresentata: un modo semplice e divertente per unire intrattenimento a contenuti educativi. A completare l’allestimento, nei pressi dell’ingresso principale, svetta un albero di Natale alto 6 metri, illuminato da led RGB,  capace di creare giochi di luce e contenuti personalizzati che renderanno la visita ancora più spettacolare. Mondojuve Shopping Village invita tutti a vivere la gioia del Natale in un luogo ricco di emozioni e atmosfere indimenticabili.

Mara Martellotta

Radio Torino Popolare: “Ascoltare la città”

Il Polo del ‘900 ospita la presentazione del libro “Ascoltare la città. Comunicare a 360°. Nuotare nel sociale”, la storia dell’emittente a cura di Carlo Degiacomi

Martedì 2 dicembre, alle ore 17, presso il Polo del ‘900 di piazza Antonicelli, a Torino, verrà presentato il libro “Ascoltare la città. Comunicare a 360°. Nuotare nel sociale. Radio Torino Popolare. Una radio locale e i suoi sviluppi (EBS Print, 2025) ”, a cura di Carlo Degiacomi e con la collaborazione di Pino Riconosciuto, Elio Dogliotti, Manuele Degiacomi e Gianfranco Zabaldano. Con la moderazione di Marcella Filippa, interverranno all’evento Andrea Bajani, Uliano Lucas, Gino Schiona, Vito Miccolis, alias Dott Lo Sapio, Salvatore Pes, Marco & Gio, Carlo Degiacomi, Milena Boccadoro, Pino Riconosciuto e Manuele Degiacomi.

Il volume racconta la ricostruzione dell’esperienza dell’emittente Radio Torino Popolare e dei suoi sviluppi con Ecofficina, dal 1983 ad oggi, parla anche al presente e al futuro. Descrive un lavoro continuo, sviluppato in forme diverse, di rete, attento ad ascoltare la città, dal 1983 ad oggi, a Torino e dintorni, in Piemonte e in altre regioni, coinvolgendo direttamente nel lavoro di comunicazione a 360° centinaia di persone per arrivare a centinaia di migliaia di utilizzatori dei servizi culturali offerti. Guida i lettori lungo la storia dell’emittente e della cooperativa con il dettaglio delle tante attività promosse, e poi proseguite, con altre esperienze culturali, come il Museo A come Ambiente; la storia di Ecofficina, ideazione e realizzazione di exhibit e allestimenti, eventi e educational. Un’avventura radicata nel terreno della comunicazione a 360°. Racconta e analizza, in particolare nelle schede, le caratteristiche e i tagli culturali originali dell’intera esperienza e di ogni attività, le voci di “maestri” e di esperti, di compagni di viaggio. Fa emergere il clima e il fermento in cui la radio, e il team successivo di Ecofficina, caratterizzati da impegno sociale e creatività, hanno “nuotato” in molti strati e strutture della società torinese, in un periodo difficile di reinvenzione della città, che ancora oggi è alla ricerca di una visione equilibrata del proprio futuro prossimo. Dedica il capitolo finale alle voci di tanti che hanno collaborato, fornito supporti, idee, attenzioni durante vari periodi e che si sono prestati a “sporgere” la loro testimonianza.

Mara Martellotta

Roberto Colombero confermato Presidente UNCEM Piemonte 

È stato confermato Roberto Colombero, Sindaco di Marmora, Presidente di UNCEM Piemonte. Guida la Delegazione piemontese dell’Unione nazionale dei Comuni, delle Comunità e degli Enti montani dall’ottobre 2020. L’elezione è avvenuta all’unanimità a Bardonecchia al Congresso UNCEM, ospitato al Palazzo delle Feste, con oltre 200 Sindaci e amministratori presenti.

“Siamo in un periodo di profonde trasformazioni – ha dichiarato Colombero – che richiedono uno sforzo supplementare per la comprensione dei nuovi fenomeni, e che rendono necessaria la creazione di un’interpretazione quanto più condivisa, che può nasce solo da un confronto con le istituzioni, i portatori di interessi e la società civile. Un confronto che deve necessariamente partire dai territori e dalle comunità per poi estendersi ad altri livelli. Abbiamo in Piemonte un sistema di 52 Unioni Montane di Comuni, con 553 Enti riuniti. È importante a livello nazionale questo impianto, che va rafforzato insieme alla Regione, alla Giunta e al Consiglio. Necessitiamo di istituzioni forti, che guardino al futuro, che facciano ciò che oggi fanno bene tante Unioni, ma più forti, con possibilità di pianificazione e investimenti. Non per tornare indietro, ma per guardare avanti, per essere protagonisti nella prossima programmazione europea del Fondo Unico. Va delineato e accompagnato un percorso dalla Regione finalizzato a non lasciare indietro nessuno”.

Gian Giacomo Della Porta

Magliano (Lista Cirio): “Libertà educazione: positivo esaurimento  graduatoria Voucher”

La Regione Piemonte anche quest’anno ha destinato risorse aggiuntive ai Voucher scuola, finanziando tutte le 4.579 domande per il Voucher A “iscrizione e frequenza” da utilizzare nelle scuole paritarie primarie o secondarie di primo e secondo grado, come richiesto anche dall’Ordine del Giorno “Voucher scuola tipo A: la Regione garantisca la piena libertà di educazione”, primo firmatario Silvio Magliano, Capogruppo della Lista Civica Cirio Presidente PML, approvato dal Consiglio regionale lo scorso 7 ottobre.

«Ringrazio l’Assessore Chiorino e la Giunta per aver dato riscontro a tutte le 4.579 richieste ammesse in graduatoria per il Voucher “Iscrizione e frequenza”, come previsto anche dal mio Ordine del Giorno – commenta Silvio Magliano, Presidente del Gruppo Lista Civica Cirio Presidente Piemonte Moderato e Liberale in Consiglio regionale -; mi stupiscono, sempre e ancora, le polemiche strumentali che contrappongono questo Voucher a quello legato all’acquisto di libri e servizi per il diritto allo studio: un conto la libertà di educazione, garantita dalla Legge che definisce le scuole paritarie come parte integrante del sistema scolastico pubblico; altra cosa, invece, è parlare di diritto allo studio. Pensare di contrapporre due diritti mi sembra una posizione difficile da sostenere. Continueremo a lavorare con l’Assessore Chiorino per mettere in campo azioni che rendano sempre più chiara la differenza tra le due misure».

I Voucher scuola sono uno strumento per sostenere chi ha figli in età tra i 6 e i 21 anni che devono ancora conseguire un titolo di studio. Per il finanziamento totale delle domande per i voucher di tipo A-iscrizione e frequenza, la Regione ha stanziato 6 milioni e 394 mila euro. Delle 4.579 domande Voucher A finanziate, 1.211 appartengono a famiglie con una fascia ISEE sotto i 10.000 euro. Sono invece 2.022 quelle nella fascia compresa tra 10.000 e 20.000 euro e 1.346 quelle tra i 20.000 e i 26.000 euro.

Piemonte Awards al teatro Eugenio Fassino di Avigliana

Venerdì 5 dicembre, alle ore 18, al teatro Eugenio Fassino di via IV novembre 19, ad Avigliana, si svolgerà, l’edizione 2025 di Piemonte Awards, cerimonia di premiazione delle eccellenze sportive di baseball, softball e baseball 5 del Crfibs Piemonte. Durante la premiazione saranno premiati gli atleti e le atlete, i tecnici, i dirigenti, i collaboratori che si sono distinti durante la stagione agonistica appena terminata. Si ringraziano il Comune di Avigliana, che ha messo a disposizione la location, il consigliere regionale Paolo Mugia e l’ASD Avigliana Rebels per la fattiva organizzazione dell’evento. Saranno presenti diverse autorità locali e molti dirigenti sportivi.

L’ingresso al teatro Fassino è libero a tutti.

Mara Martellotta

Scatta il livello arancio del semaforo antismog: stop ai diesel Euro 5

 

Da oggi, martedì 2 dicembre, e fino a mercoledì 3 dicembre 2025 compreso (prossimo giorno di controllo), le misure di limitazione del traffico passeranno al livello 1 (arancio).

I dati previsionali forniti oggi da Arpa Piemonte evidenziano infatti il superamento del valore di 50 mcg/mc di concentrazione media giornaliera di PM10 nell’aria per tre giorni consecutivi.

Alle limitazioni strutturali in vigore, per il trasporto persone si aggiungerà il blocco dei veicoli diesel con omologazione Euro 5 valido tutti i giorni (festivi compresi) dalle ore 8 alle 19, mentre il blocco dei veicoli diesel Euro 3 e Euro 4 si prolungherà alle giornate di sabato e domenica, sempre dalle ore 8 alle 19. Stessa regola anche per i veicoli adibiti al trasporto merci, che vedranno il divieto di circolazione estendersi ai diesel con omologazione Euro 3, Euro 4 ed Euro 5 su tutti i giorni (festivi compresi), sempre con orario 8-19.

Con l’attivazione del livello arancio si fermeranno anche tutti i veicoli dotati di dispositivo “Move In”, in quanto comunque soggetti alle limitazioni temporanee della circolazione veicolare conseguenti alle previsioni di perdurante accumulo degli inquinanti nell’aria.

Si ricorda infine che eventuali variazioni del semaforo antismog in vigore, con le relative misure di limitazione del traffico, vengono comunicate il lunedì, mercoledì e venerdì, giorni di controllo sui dati previsionali di PM10, ed entrano in vigore il giorno successivo.

L’elenco completo delle misure antismog a tutela della salute, delle deroghe e dei percorsi stradali esclusi sono disponibili alla pagina www.comune.torino.it/emergenzaambientale.

TorinoClick

Luca Buggio e “La città dei Santi”

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TORINO TRA LE RIGHE

Il gran finale di una Torino sospesa tra storia, mistero e destino
Per Torino tra le righe oggi voglio portarvi nell’ultimo, avvincente capitolo della trilogia “La città delle streghe” di Luca Buggio. L’autore è uno scrittore, regista teatrale e sceneggiatore torinese. Laureato in Ingegneria, affianca da anni alla professione tecnica un profondo impegno artistico, con un’attenzione particolare alla narrativa storica e fantastica. Ha esordito nel 2017 con La città delle streghe, primo tassello della sua trilogia dedicata alla Torino del 1706, proseguita con La città dell’assedio e ora completata con La città dei Santi. Appassionato di storia, simbologia e tradizioni popolari, unisce nei suoi libri una rigorosa ricerca documentale a un immaginario ricco di suggestioni, regalando alla città un volto antico e insieme sorprendentemente attuale.
La città dei Santi è un finale che non tradisce le aspettative: una chiusura potente, in cui storia e mito si intrecciano con naturalezza, restituendo ai lettori una Torino che pulsa, trema, respira. Dopo La città delle streghe e La città dell’assedio, Buggio porta a compimento un viaggio che affonda le radici nella verità storica dell’assedio del 1706 ma che si apre a dimensioni più oscure, simboliche, quasi archetipiche. Mentre la città attende l’arrivo dell’armata di soccorso del Principe Eugenio, un’altra battaglia si consuma nei vicoli più nascosti, dove il razionale vacilla e il sovrannaturale si insinua come un presagio inevitabile.
In questo doppio scenario si muove Gustìn, la spia del Duca di Savoia che i lettori hanno imparato a conoscere e a seguire. In questo terzo volume, il suo percorso si fa più complesso: l’uomo pragmatico e disincantato è chiamato a fare i conti con una realtà che non è più soltanto politica o militare, ma profondamente spirituale. Apparizioni, presagi, simboli e presenze che sfidano la logica accompagnano il suo cammino, mentre la guerra lo costringe a confrontarsi anche con ciò che ha di più caro. Laura, la saponaia di Borgo Dora, non è solo il suo amore, ma il suo punto debole: la ragione intima che lo spinge a non arretrare.
Laura, già da sempre in contatto con una dimensione più intuitiva e misteriosa, in questo capitolo assume un peso nuovo. La sua fragilità e la sua forza si intrecciano in un percorso di crescita che la porta al centro delle dinamiche più arcane della storia. Il suo enigmatico protettore, Raffaele, apre infatti la porta a una molteplicità di interpretazioni che richiamano leggende, simboli religiosi e superstizioni popolari del Settecento, avvicinandola sempre di più al cuore del segreto che avvolge Torino. Le sue strade e quelle di Gustìn scorrono parallele, per poi incontrarsi nel momento in cui la verità non può più essere rimandata.
Intanto la città è attraversata da fenomeni inquietanti: sparizioni improvvise, omicidi rituali, apparizioni che sembrano provenire da un altrove remoto. La battaglia del 1706 diventa così il palcoscenico di uno scontro molto più antico, quello tra i seguaci del dio Drago e le forze angeliche che vegliano su Torino. Buggio fonde con grande abilità elementi storici comprovati con la potenza del mito, creando un mosaico narrativo coerente, ricco di simboli e di tensione, dove ogni dettaglio ha un peso preciso e ogni scena sembra guidare verso l’inevitabile.
La sua scrittura è cinematografica, dinamica, capace di alternare con maestria momenti d’azione serrata e pause di intimità emotiva. Il lettore passa dai mercati affollati alle case semplici dei borgi, dalle strade coperte di macerie alla Cittadella devastata dal fuoco. È una Torino viva, materica, che diventa quasi un personaggio essa stessa. E dentro questo ritmo incalzante, c’è spazio anche per un amore tratteggiato con delicatezza, mai invadente, ma fondamentale per comprendere la dimensione umana dei protagonisti. Perché La città dei Santi parla anche di questo: del coraggio di scegliere, del prezzo da pagare per la verità, della forza che nasce dall’amore e della fragilità che rende umani.
Il romanzo si chiude con un epilogo che apre a un salto nel tempo: i protagonisti riemergono adulti, segnati dagli eventi, cambiati nel profondo. Un dono che Buggio fa ai suoi lettori per chiudere il cerchio con dolcezza e per ricordare che la luce può nascere anche dalle ombre più fitte.
Con La città dei Santi, Luca Buggio non solo conclude una trilogia, ma conferma la sua capacità di raccontare Torino come pochi sanno fare: una città di simboli, di storia, di battaglie concrete e interiori. Un luogo dove ciò che siamo stati continua a dialogare con ciò che siamo. Un finale che rimane addosso, potente e malinconico, lasciando una domanda che forse ci accompagnerà ancora a lungo: quale altra storia nasconde questa città che non smette mai di sorprendere?
E forse è proprio questo che amo di più dei libri ambientati a Torino: quella sensazione di camminare per le sue strade con un po’ di luce in più negli occhi, come se la città volesse ancora raccontarci qualcosa — basta solo avere il coraggio di ascoltarla.
MARZIA ESTINI

A Torino, FederBIM porta al centro i servizi ecosistemici

Venerdì 28 novembre scorso, all’auditorium del Palazzo della Regione Piemonte, si è svolto il convegno nazionale dal titolo “Dai sovracanoni ai servizi ecosistemici – la montagna che vale all’Italia”, organizzato da FederBIM, a latere dell’assemblea ordinaria della Federazione. L’evento è stato realizzato in collaborazione con il Coordinamento BIM Piemonte e con il Patrocinio del Consiglio Regionale del Piemonte, della Regione Piemonte e della Città Metropolitana di Torino. Al centro dei lavori il tema del pagamento per i Servizi Ecosistemici, “capace di riconoscere in modo stabile il ruolo della montagna come infrastruttura strategica per il Paese”. L’incontro ha visto un’ampia partecipazione di Presidenti e Direttori di Consorzi BIM, Sindaci, Amministratori locali del mondo scientifico e del Terzo Settore, arrivati a Torino da tutta Italia.

Il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, ha riconosciuto il ruolo dei Consorzi BIM nella gestione della risorsa idrica e nel governo delle aree montane.

“Il sistema dei Consorzi BIM vanta un passato di decine di anni. L’esperienza maturata in questi anni da FederBIM e il lavoro svolto da FederBIM, possono essere un importante contributo alle politiche nazionali e territoriali  -ha dichiarato Pichetto Fratin”.

Sono seguiti i contributi dei relatori, incentrati sull’approfondimento del tema dei Servizi Ecosistemici da varie angolazioni, sulle condizioni alle quali possano essere valorizzati a vantaggio delle comunità locali di montagna. Il Presidente FederBIM, Gianfranco Pederzolli, ha richiamato al percorso compiuto dalla Federazione e alla definizione della rete dei Consorzi BIM come infrastruttura istituzionale operativa di una politica nazionale per i Servizi Ecosistemici.

“Il messaggio che vogliamo lasciare, a chiusura di questo convegno – ha dichiarato Pederzolli – è che FederBIM è pronta a fare la sua parte mettendo a disposizione una rete di Consorzi che da 70 anni gestisce i sovracanoni, conosce le concessioni, dialoga con Comuni, concessionari e Regioni. Una rete che può diventare, se messa in condizioni di farlo, il braccio operativo di una politica nazionale nei Servizi Ecosistemici nei territori montani”.

Il convegno è stato occasione per presentare il progetto FederBIM, sviluppato in collaborazione con CURSA, al fine di sperimentare e implementare una piattaforma abilitante per la produzione di carbon e water credits, partendo dall’assunzione di alcuni territori pilota, per sperimentare le soluzioni ipotizzate in coerenza con la domanda di mercato. Una piattaforma digitale operativa e interoperabile con sistemi MASE, basata su un gemello digitale e sulla tracciabilità dei flussi finanziari che possa supportare il lavoro dei Consorzi BIM. A seguito del convegno nella mattinata di sabato 29 novembre scorso, si è svolta l’assemblea della Federazione, all’interno della quale l’intervento del professor Comi, dell’Università di Bergamo, ha sviluppato un approfondimento sui Consorzi BIM, sovracanone e programmazione pubblica, richiamando le potenzialità dei Consorzi BIM come soggetti di raccordo tra politiche nazionali, scelte regionali e bisogni dei territori montani.

Mara Martellotta

L’Opera dei Ragazzi compie 30 anni. Dal Teatro Regio al Festival MITO 

Il teatro musicale dell’Opera dei Ragazzi festeggia 30 anni di attività, splendido esempio del futuro musicale casalese che ha lo scopo di avvicinare e unire in modo operativo bambini e ragazzi di diverse culture fino al superamento degli esami in Conservatorio. La geniale idea di Erika Patrucco maturò nel 1985 a soli 16 anni con la variazione dei programmi scolastici del Ministero dell’Istruzione, inserendo l’educazione musicale nelle scuole elementari. In questa occasione, la Regione Piemonte chiamò un grande didatta musicale, il torinese Sergio Liberovici (1930-1991), compositore di origine ebraica, etnomunologo e fondatore del Teatro Stabile di Torino. Liberovici fondò il Teatro per Ragazzi e con Giulio Castagnoli l’Opera dei Bambini, componendo opere per le scuole con la collaborazione di Luciano Berio e dei pittori Ugo Nespolo, Mauro Chessa e Francesco Casorati, figlio del celebre Felice.

 

Erika sviluppò il progetto nel 1994 con un saggio delle scuole elementari di San Domenico nel Teatro di Casale Monferrato, eseguendo “La serva padrona” di Pergolesi, avvicinando così gli alunni dell’anno scolastico al mondo musicale dell’opera sotto l’egida dei Compositori Associati di Torino. Nel 1995 la Patrucco fondò a Casale l’Opera dei Ragazzi sulla scia di Liberovici e Castagnoli. Non sono mancate le occasioni di crescita di questa affermata realtà casalese che ha ricevuto il premio della Fondazione CRT, dal Teatro Regio al Festival MITO eseguendo Le nozze di Figaro e il Flauto Magico di Mozart, La Cenerentola di Rossini, l’Elisir d’Amore di Donizetti e Giacomo Puccini al Piccolo Regio di Torino con allestimento di Ugo Nespolo. Nel 2003 fondò a Casale il Coro Ghescer, costola dell’Opera dei Ragazzi, ponte interculturale e interreligioso creato da un’idea di Elio Carmi, presidente della Comunità Ebraica di Casale. Questa sinergia musicale integra il Coro MusicaInsieme della scuola casalese Primaria San Paolo, affiancando un’orchestra di giovani violoncellisti dell’Opera dei Ragazzi.

Erika ha partecipato a registrazioni per Rai Radio Tre, Nuova Fonit Cetra, Festival Asti Teatro, Teatro Stabile e Teatro Regio di Torino. Si è diplomata in violoncello con i maestri Brancaleon e Destefano, primo violoncello dell’Orchestra Rai e Teatro Regio, sempre presente nelle rassegne della splendida Sinagoga casalese. Nel 2024 è stato istituito il premio intitolato al padre Mario Patrucco, borsa di studio per le nuove generazioni consegnato nel Palazzo Gozzani di Treville, sede della Filarmonica, durante il Festival Echos del maestro Sergio Marchegiani. Le origini mantovane del ramo nobiliare materno risalgono al 1535 con i Passera, consignori di Gaiola e Moiola in Valle Stura, antica famiglia decurionale “de Platea” di Cuneo e con i Nuvoli, conti di Grinzane Cavour, San Damiano d’Asti, Moncalieri e Revigliasco. Nella vicina Trofarello, in antichità Truffarello, ritroviamo i conti Nuvoli dal 1663 al 1671 con Baldassarre, Giovanni Domenico e Giuseppe Antonio. Lo stemma in gesso nella tomba di famiglia dei conti Passera e Nuvoli del cimitero di Moncalieri è fedelmente ricostruito nelle armi dei catasti del comune torinese, rappresentato nel Blasonario Subalpino delle famiglie piemontesi.
Nell’altare dell’imponente monumento funebre, una lapide della cappella risalente al 1688 ne descrive l’acquisto del conte Giovanni Vincenzo Nuvoli, depositario dell’ossario di famiglia come da testamento. Lo stemma dei conti Nuvoli è raffigurato dal sole d’oro uscente da una nuvola d’argento con bordatura indentata d’argento e rosso dal motto “Cum sole nevus”, ossia “Con il nuovo sole”. La discendenza dell’antica e nobile casata è rappresentata in epoca recente da Passera Arturo (1880-1955), marito della contessa Nuvoli Camilla (1884-1925) dalla cui figlia Erica Passera (1916-1966) nacque nel 1944 Luciana Gavazza, pianista, madre di Erika e moglie di Mario Patrucco (1943-2018), violista, musicologo, critico musicale e liutaio. I festeggiamenti per la ricorrenza dell’Opera dei Ragazzi sono previsti per la prossima primavera.
Armano Luigi Gozzano 

Zangrillo al convegno di Forza Italia “La casa al centro”

“La casa rappresenta uno dei temi più importanti per il futuro del Paese – ha dichiarato il ministro per la Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo –  difendere la casa significa tutelare la libertà delle persone di vivere in un’abitazione sicura e accessibile. Per questo motivo è fondamentale rafforzare il confronto con istituzioni, associazioni, imprese e cittadini per continuare ad adottare interventi concreti volti a migliorare la vita dei cittadini”.
Nel suo intervento, il ministro ha ricordato il ruolo centrale della Pubblica amministrazione nei processi di rigenerazione urbana: “Una città che cambia necessita di istituzioni capaci di rispondere con tempestività ed efficacia ai bisogni sempre nuovi di cittadini e imprese. Ecco perché la semplificazione delle procedure è una leva decisiva per la crescita delle nostre comunità”.

“Sono circa 400 le procedure semplificate in ambiti chiave come ambiente, energia, turismo e sanità – ha evidenziato il ministro Zangrillo –  proprio questa settimana è stato approvato in via definitiva un disegno di legge che prevede interventi importanti sul fronte della sanità con l’erogazione di alcuni servizi nelle farmacie, su quello della scuola permettendo l’acquisizione dei documenti attraverso una piattaforma unica e per molti altri ancora. Abbiamo uniformato i modelli standardizzati su tutto il territorio, anche per l’edilizia, e avviato un importante progetto di digitalizzazione e interoperabilità dei SUAP, grazie a un investimento di circa 100 milioni di euro”.

L’incontro è stato anche l’occasione per ribadire la posizione di Forza Italia sul valore della casa: “Per noi di Forza Italia, la casa è il cuore della vita familiare e le città sono il luogo in cui si costruiscono relazioni, memoria e futuro – ha concluso il ministro Zangrillo –  Il nostro impegno è assicurare regole certe e servizi sempre più efficienti per cittadini e imprese”.

Mara Martellotta