ilTorinese

Carrefour, Grimaldi (AVS): Si paghino i lavoratori attuali per i turni domenicali

“Carrefour annuncia una procedura di licenziamento collettivo nella nostra provincia: 90 esuberi fra i punti vendita di Moncalieri, Nichelino, Collegno, Grugliasco e Burolo. Significa in ogni ipermecato il 10% della forza lavoro in meno. Il paradosso? L’azienda lamenta carenza di organico nelle giornate di sabato e domenica, tutto perché non ha accolto la proposta dei sindacati di pagare chi vuole lavorare di domenica o aumentare le ore settimanali ai dipendenti con contratto part-time che lo chiedevano. Invece di incentivare all’esodo, l’azienda investa quelle risorse sui turni domenicali” – lo dichiara il Vicecapogruppo di AVS alla Camera, Marco Grimaldi, che sulla vicenda ha pronta un’interrogazione.

Cesana si tinge di rosa

Nonostante la pioggia battente, sabato 26 ottobre scorso Cesana si è tinta di rosa in occasione della campagna #laprevenzionesalvalavita. L’amministrazione comunale di Cesana Torinese ha infatti aderito alle iniziative sulla prevenzione del tumore al seno. La risposta è stata davvero importante, come hanno dichiarato il Sindaco Daniele Mazzoleni e la Consigliera Comunale Clementina Pansoia di Borio.

“Abbiamo aderito immediatamente alla campagna ‘La prevenzione salva la vita’ nel mese internazionale della prevenzione al tumore al seno’ e siamo davvero soddisfatti dell’esito dell’iniziativa. Nonostante la pioggia, siamo stati circondati da una calorosa presenza e da tanto entusiasmo. Il tutto ha reso questa giornata speciale e ci ha permesso di ccondividere e diffondere la missione di Andos. Ogni sorriso, ogni parola e ogni momento insieme hanno fatto la differenza. Siamo anche contenti che il nostro evento sia stato condiviso dalla città metropolitana di Torino. A chi non ha potuto partecipare ricordiamo che può contribuire facendo una donazione attraverso il sito ufficiale di Andos www.andosonlusnazionale.it-comesostenerci e scegliendo il metodo di pagamento preferito. Continuiamo ad aiutare la ricerca”.

Mara Martellotta

Lavori stradali a Settimo, Rondissone e tra Brandizzo e Chivasso

Anas ha programmato il ripristino della pavimentazione sulla statale 11 “Padana Superiore” in tratti saltuari a Settimo Torinese, Rondissone e in un tratto di svincolo tra Brandizzo e Chivasso (TO).

Nel dettaglio, oggi lunedì 28 ottobre e domani, martedì 29 ottobre, è in vigore il senso unico alternato a Rondissone nel tratto compreso tra l’incrocio con la circonvallazione di Rondissone e il ponte sulla Dora Baltea.

A partire da domani, martedì 29 ottobre, e fino a giovedì 31 ottobre sarà in vigore il restringimento della carreggiata in direzione Torino a Settimo Torinese nel tratto compreso tra il distributore Getoil e lo svincolo di Abbadia di Stura.

Da giovedì 31 ottobre e fino a mercoledì 6 novembre sarà invece attivo il senso unico alternato in corrispondenza dello svincolo all’altezza del km 20, tra Brandizzo e Chivasso, nel tratto compreso tra le due rotatorie al di sotto del sovrappasso per San Benigno Canavese. Per consentire questa fase di lavoro saranno inoltre chiuse al traffico le rampe di ingresso e uscita dello svincolo con indicazioni in loco.

Infine, da mercoledì 6 a venerdì 8 novembre sarà in vigore il senso unico alternato in corrispondenza della rotatoria di intersezione dello svincolo di Rondissone della A4.

Le limitazioni saranno attive nella fascia oraria diurna 7:00 – 19:00, esclusi festivi e prefestivi.

Oltre il bio: il dolce sapore di un’agricoltura più etica

Cosa significa andare ‘oltre il bio‘?

Vuol dire coltivare utilizzando solo acqua, con gli enormi benefici che ne conseguono: stop a pesticidi e sostanze chimiche e, di conseguenza, agricoltori e consumatori non esposti ai loro effetti nocivi per la salute, piante più sane e resistentiprodotti più buoni e nutrientiimpatto inquinante sull’ambiente azzerato.

Stregoneria, utopia? Assolutamente no, e vi raccontiamo alcune delle realtà che ne stanno beneficiando attualmente.

L’acqua, infatti, possiede questa curiosa capacità di conservare in memoria l’impronta delle sostanze con le quali entra a contatto per un po’ di tempo, a condizione che le sue molecole siano rese stabili.

Inoltre, qualsiasi cosa nel mondo emette frequenze elettromagnetiche; non serve, quindi, che l’acqua entri in contatto con l’elemento stesso, ma bensì con la sua frequenza.

Le testimonianze positive dell’impiego di acqua magnetizzata con frequenze aumentano di giorno in giorno.

Tuttavia, Luciano Gastaldi, ricercatore scientifico della Ied Bioe Italia e ideatore del metodo, ha deciso di fare un passo in più.

“È giusto che i consumatori, dopo aver constatato l’intenso sapore dei prodotti coltivati con questo metodo, siano al corrente anche della loro purezza. Ci occupiamo di controllare la crescita delle piante, permettendo loro di difendersi dai parassiti in maniera naturale. Per questo motivo andiamo oltre il bio, i nostri prodotti non hanno traccia di trattamenti chimici”, spiega entusiasta Gastaldi.

Da qui l’idea di fondare il marchio “oltre il bio“, per permettere ai consumatori di riconoscere la nobile origine dei prodotti sia nei ristoranti, che dai produttori stessi. Il tutto, inoltre, è visibile sulla mappa presente nel sito della Bioe Ied Italia.

Un padre, contadino ed enologo: l’esperienza con “oltre il bio”

Nella splendida cornice delle colline astigiane, sono molte le realtà di aziende agricole a conduzione familiare.

 

 

Tra queste, l’azienda agricola “Le more bianche” è guidata con esperienza dal proprietario Alessandro Bovio. Il suo approccio al lavoro in vigna è sempre stato di grande rispetto nei confronti della natura.

“Nel 2013 sono diventato padre, ed è stato l’amore per mia figlia a guidare le mie scelte. Ho deciso di gestire la vigna come una volta, con rame e zolfo, dicendo basta ai prodotti chimici e di sintesi”, spiega Bovio.

Questo dolce passo ci porta a un’inevitabile riflessione. Prima ancora dei consumatori, sono proprio i contadini stessi, e le relative famiglie, a subire l’impatto nocivo di pesticidi e prodotti chimici. Inoltre, lavorare con tute di protezione e maschere, non è mai piacevole, specialmente quando in estate si sfiorano punte di 40°C.

Ed ecco che nel 2020 nasce il sodalizio con Luciano Gastaldi e il suo innovativo metodo per coltivare “oltre il bio“.

“Stiamo cercando di utilizzare l’acqua informata per contrastare la flavescenza dorata che ha colpito alcune delle nostre piante”, spiega Bovio. Questa malattia, trasportata da una cicalina, porta all’ostruzione dei canali linfatici della pianta, causandone la morte. Per avere un’idea più chiara del processo, basti pensare ai problemi causati da un trombo nel corpo umano.

“Contrastare questa malattia è di primaria importanza. Se si perde anche solo il 5% del proprio campo, i danni sono ingenti, sia per l’anno stesso, sia per i 5 successivi in cui le nuove piante non potranno generare frutti, e quindi fatturato”, afferma Bovio.

Tuttavia, l’acqua magnetizzata, irrorata con le frequenze in grado di allontanare questo insetto, sta dando ottimi risultati.

Inoltre, è in corso una piccola sperimentazione. “In botte sta fermentando del vino ricavato da grappoli che sono coltivati esclusivamente con quest’acqua: il sapore è di gran lunga più dolce e aromatico“.

Tuttavia, bisogna ancora attendere. “Dobbiamo aspettare per capire se tali variazioni dipendono da fattori climatici che hanno caratterizzato questa annata, o se questo rivoluzionario metodo, più vicino alla natura, influisce positivamente anche sul sapore”, conclude Alessandro Bovio.

Le pere di una volta: il gusto della semplicità

Non lontano dai vigneti di Bovio, spicca un’altra di queste brillanti e promettenti realtà: la cascina Rundavì dei fratelli Bo.

Questa azienda agricola, anch’essa a conduzione familiare, integra i valori della tradizione con moderne tecniche agronomiche. La filosofia dell’azienda emerge chiaramente dal loro motto:” Il rispetto dell’ambiente e della natura porta sempre ai risultati migliori“.

Il prodotto di punta è la pera madernassa, autoctona della zona del Roero, ed è costantemente in pericolo.

“Dobbiamo contrastare il colpo di fuoco batterico, l’alternaria, la psilla e molto altro. Purtroppo non possiamo lasciare che le piante crescano per conto loro, anche se ci piacerebbe, o rischiamo di non vedere frutti“, spiega Mauro Bo, contadino e proprietario dell’azienda.

Per specificare, il colpo di fuoco è causato da un batterio in grado di disseccare una pianta in poco tempo, quasi come un incendio, da questo il nome che ne deriva. L’alternaria è un fungo che, in determinate condizioni, fa marcire le pere sulle piante. La psilla è un insetto che mangia le foglie del pero, è in rapida espansione poichè molti pesticidi hanno eliminato i suoi predatori naturali.

È sufficiente un piccolo quantitativo di acqua magnetizzata da diluire e miscelare in acqua normale, lasciando che il tutto riposi alcune ore“, spiega Mauro Bo.

L’evidenza del fatto che si tratti solamente di acqua si ha con le rilevazioni dei residui di sostanze chimiche.

“I nostri frutti sono, da sempre, molto al di sotto della soglia massima di presenza di residui chimici, ma quelli coltivati con quest’acqua non permettono neanche al rilevatore di segnalarne la presenza, sfuggono dal suo spettro di osservazione”, spiega entusiasta Mauro Bo.

Inoltre, sempre lui, spiega come le pere coltivate con questo metodo siano più dolci, e i costi per produrle molto simili a quelle trattate con qualche elemento chimico.

“I numerosi vantaggi mi rendono fiducioso: proverò man mano ad allargare questo metodo a tutta la mia produzione. Inoltre, il gusto dolce e intenso ricorda quello delle pere di una volta, quelle che nessuno è più abituato a mangiare”, conclude Mauro Bo.

La “oltre il bio-social catena” di Cuneo

prodotti “oltre il bio“, coltivati con cura, vengono infine cucinati e serviti ai clienti, chiudendo il percorso della filiera da produttore a consumatore.

Sede di una ex bocciofila che da poco tempo inizia a ospitare campi da paddle, questo ristorante mostra come il sapersi rinnovare sia uno dei suoi punti di forza.

La sua clientela è già abituata alla cucina piemontese di molti prodotti a chilometro zero. Tuttavia, insieme a Luciano Gastaldi, nasce l’idea di proporre nel menù dei piatti la cui materia prima sia di derivazione “oltre il bio“.

“Siamo soddisfatti di aver implementato queste proposte nel nostro menù. I clienti sono entusiasti e sono molti i commenti positivi“, spiega Gabriella Ramondetti.

Prodotti dal sapore intenso, ma anche sani per chi produce e chi consuma, rispettosi per ambiente, non possono che far parte della nostra proposta”, continua.

A breve comparirà nel menù una spiegazione di come questi prodotti siano coltivati, di cosa voglia dire “oltre il bio”, ma Gabriella Ramondetti spende sempre qualche minuto per informare le persone che si siedono a tavola.

“Se vogliamo sopravvivere alle multinazionali della ristorazione dobbiamo cooperare. Bisogna pensare all’intera filiera come a un singolo elemento. Un legame forte che unisce i ristoratori e i produttori, è l’unico modo per creare una solida economia nella nostra zona, in grado di mantenere alti livelli qualitativi a prezzi accettabili“, spiega Ramondetti.

Queste parole possono ricordare la social catena descritta da Giacomo Leopardi nella poesia “La Ginestra”. Ma, questa volta, al posto della Natura nemica descritta dal poeta, vi sono i pesticidi, le sostanze chimiche, l’aumento dei prezzi, l’abbassamento degli standard qualitativi, la smoderata importazione di prodotti fuori stagione, da contrastare cooperando.

Tuttavia, queste realtà a conduzione familiare, se unite, potranno davvero continuare a proporre il meglio ai clienti, con orgoglio e passione.

“Le idee buone vanno coltivate, e noi vogliamo farlo con l’acqua”

Nella periferia di Torino, incastonata nel delizioso quadro dell’arco alpino, sorge la cascina Grange Scott, gestita con passione da Lucia Dentis e dalla figlia Giulia.

La loro clientela è già abituata a prodotti di un certo tipo.

Per esempio, la carne leggermente scura, è indice della frollatura, il processo naturale di ‘maturazione‘ della carne per renderla più morbida e gustosa. Questo aspetto è rilevante: per acquistare prodotti di qualità, occorre essere informati sull’argomento. Per questo motivo, qui vengono anche proposti corsi educativi per grandi e piccini, esperienze interessanti e formative.

Ancora non produciamo oltre il bio, abbiamo conosciuto il signor Gastaldi da poco, ma ci piacerebbe coltivare mais e soia con questo metodo il prossimo anno. Il fine sarebbe quello di usarli per produrre mangimi e, chiudendo il ciclo, arrivando a produrre carne oltre il bio“, spiega Lucia Dentis.

Nel negozio della loro cascina, tuttavia, sono già esposti dei prodotti “oltre il bio” della cascina Rundavì di Mauro Bo.

“I clienti sono incuriositi, e chiedono che cosa significhi quel bollino che riporta la dicitura. Noi glielo spieghiamo, sottolineando come, purtroppo, il bio sia spesso solamente una facciata. Infatti, anche quei prodotti, sono coltivati con numerosi trattamenti chimiciQui, invece, si va oltre, proprio come dice il logo stesso”, spiega la figlia Giulia.

“In questo periodo stiamo provando a inserire nei nostri cesti natalizi dei prodotti “oltre il bio”. Pensiamo sia una gesto affettuoso poichè proponiamo un prodotto sano al massimo, molto buono, ed eticamente rispettoso per l’ambiente“, affermano entrambe soddisfatte.

Il riscontro della clientela arriverà, probabilmente, dopo le feste, quando le persone avranno tolto gli addobbi e scartato da un pezzo i tanto attesi regali sotto l’albero, ma una cosa è certa: il giudizio più importante è già arrivato.

“La nostra filosofia è semplicese proponiamo un prodotto, dobbiamo essere testimoni della sua qualità. E siamo sinceramente stupite, pur essendo abituate a consumare la sana frutta del nostro giardino, dalla bontà di questi prodotti“, continuano entrambe.

“Si dice che le idee buone vadano coltivate, ebbene, noi scegliamo di farlo con l’acqua“, conclude sorridente Lucia Dentis.

Il modello agricolo del futuro?

Luciano Gastaldi si dice fiducioso riguardo al futuro dei prodotti “oltre il bio“.

Tuttavia, è un peccato che una realtà di questo tipo, non sia ancora molto conosciuta. Del resto, qualcuno potrebbe affermare che “le cose buone richiedono tempo“. Infatti, sono serviti 15 anni di test e prove pratiche per ottenere la certificazione scientifica di questa tesi, ottenuta ad aprile 2022 al congresso internazionale del “World Water Forum” svoltosi a Dakar in Senegal.

Tuttavia, per capire le ragioni del presente, è opportuno fare un passo indietro.

Nel periodo del dopoguerra, l’agricoltura è progredita notevolmente. L’impiego di prodotti chimici corrispondeva a incrementare esponenzialmente la produzionepreservando i campi da malattie e parassiti.

Il futuro, in quest’ottica, ci comunica che è necessario un ritorno al passato, per poter restituire la natura alla natura stessa.

Infatti, dopo svariati anni di trattamenti chimici, le piante sono come ‘assuefatte‘. Serve tempo affinchè possano riabituarsi a difendersi autonomamente. Proprio come coloro che, al primo mal di testa, si imbottiscono di farmaci; a lungo andare le difese immunitarie si saranno abbassate, e il corpo avrà addirittura bisogno di quella medicina.

Tutto questo dove ci ha condotti? Possiamo consumare quello che vogliamoquando vogliamo, ma non abbiamo la minima idea del sapore e delle sostanze nutritive presenti nei frutti di una volta.

Sarebbe forse opportuno tornare ad alimentarsi ricercando la qualità nella sostanzapiù che nell’estetica.

Tuttavia, questa potrebbe rimanere un’utopia finchè, nella la società odierna, sarà importante apparire più che essere.

 

Umberto Urbano Ferrero

www.ilfont.it

Alamein, nessuno ha diritto di offendere i nostri soldati caduti

IL COMMENTO  di Pier Franco Quaglieni

S c u r a t i  che vuole insegnare la storia agli italiani, specializzandosi sulla vita di Mussolini, non manca mai di stupire e di fare indignare. Nella sua furia iconoclasta demonizza anche la pagina eroica di El Alamein quando l’Esercito italiano superò se stesso. Io a 14 anni volli andare a visitare l’immenso sacrario di soldati caduti in battaglia costruito da Paolo Caccia Dominioni che combatté nel deserto africano.
Andò a rendere omaggio a quei caduti anche il presidente Carlo Azeglio Ciampi. Attorno ai caduti della Folgore c’era una accusa di fascismo volta a sminuirne il valore. Ciampi volle andare al sacrario per far superare la faziosità di troppi che hanno vilipeso quei soldati “a cui mancò la fortuna, non il valore”, come è scritto sulla lapide che si può leggere ancora oggi nel deserto africano. Io a 14 anni rimasi colpito da quel silenzio nel deserto che fu l’unico omaggio a dei  soldati a cui tutti devono rendere gli onori. Adesso  S c u r a t i   offende anche i morti come fecero nel biennio rosso 1919 -1920 i socialisti massimalisti.
Uno come lui non può scrivere pagine storiche in cui il coraggio dei soldati italiani rifulge. Nessuno ha il diritto di offendere i nostri soldati della guerra perduta. Le offese  verso i Caduti sono atti di viltà. Io renderei omaggio anche ai ragazzi di Bir El Gobi, ai soldati del Duca d’Aosta, ai Carabinieri eroici di Culqualber. Essi forse sono salvi dal livore di  S c u r a t i  perché  lo scrittore ignora quegli eroi.

Galleria Raffaella De Chirico, temporary space studio Legale Manfredi con Maria Lai

Durante la settimana dell’arte torinese, dal 30 ottobre al 2 novembre prossimo, la Galleria Raffaella De Chirico ripropone dal 30 ottobre al 2 novembre il format del temporary space, sperimentato già lo scorso anno e recepito con entusiasmo dal pubblico. Questa volta all’interno di uno studio legale torinese, lo studio Legale Manfredi, in via della Misericordia 3 al secondo piano, verrà esposta un’opera inedita dell’artista Maria Lai (1919 Ulassai-2013 Cardedu).

La mostra ruota intorno ad una singola opera di grandi dimensioni, una coperta realizzata di 227×227 cm negli anni Ottanta, oggetto che trasla dalla sua dimensione quotidiana e privata a quella collettiva, concedendo al pubblico di avvicinarsi alla sfera più intima dell’artista.

Nata nel paese di Ulassai, neĺl’Ogliastra, figlia di un veterinario, Maria Lai era di salute cagionevole e durante l’infanzia trascorreva i mesi invernali presso gli zii contadini, tanto da non poter ricevere una adeguata istruzione elementare. In lei nacque, nel completo isolamento, l’attitudine per il disegno. Usando il carbone del camino disegnava forme sulle pareti. Nel 1939 si iscrisse al Liceo Artistico Ripetta di Roma, dove ebbe come maestri anche Renato Marino Mazzacurati. Dal 1943 al ’45 frequentò a Venezia, presso l’Accademia di Belle Arti, il corso di scultura tenuto dall’artista Arturo Martini e da Alberto Viani.Lo scultore Antonio Martini tenne lezioni sul vuoto, sulle ombre, sul volume del sasso, influenzando il suo modo di produrre e vedere l’arte. Nel 1945, fuggita precipitosamente da Venezia, approdata a Verona per un breve periodo, fu poi di ritorno in Sardegna, dove nel ’47 conobbe gli artisti Fossò Fois e Giuseppe Dessi.

Ritornata a Roma nel 1954, nel 1957 tenne la sua prima personale nella galleria l’Obelisco di Irene Brin, dove espose disegni a matita realizzati tra il 1941 e il 1954. Nel frattempo aprì un piccolo studio d’arte. Seguì poi un periodo di profondo silenzio, dove per circa a dieci anni si ritirò e decise di non esporre più per concentrarsi su nuove sperimentazioni, passando dal figurativo all’informale, dove i suoi segni si fanno più essenziali. In questa fase di silenzio iniziò a produrre opere oggi a noi tra le più note, quali “Tele e libri cuciti”, “Pani” e “Telai”. Grazie allo scrittore Giuseppe Dessi scoprì il vero valore della sua Ferra natia, cogliendo il senso del mito e della leggenda, mentre visitando il Canada con Marcello Venturoli entrò in contatto con l’arte primitiva a cui si ispirò per la realizzazione delle sue maschere in ceramica. Nel 1971 tornò in scena con una mostra personale alla galleria Schneider di Roma, dove espose i telai ispirati fortemente all’arte povera. Sono gli anni più significativi per la sua carriera artistica, durante i quali produsse opere polimateriche e con materiali spogli come i ready-made di telai o sculture di pani, che ricordano le antiche tradizioni della sua Sardegna. Nel 1975 espone la sua mostra personale “Tele e collage” presso la galleria Art du Champ, e nel 1977 presso la galleria Il Brandale di Savona organizza la mostra “I pani di Maria Lai”, che ebbe tale successo da essere proposta alla Biennale di Venezia, in una esposizione esclusiva dedicata alla produzione artistica di sole donne. Agli anni Ottanta risale la serie di opere “Geografie e Libri Cuciti”, agli anni Novanta risale una stretta connessione con le opere precedenti, che vendono protagonisti i segni e disegni che vanno ad unirsi ai fili del telaio e alle produzioni dette “Geografie”. Maria Lai trascorre gli ultimi anni della sua vita a Cardedu, un paesino della Sardegna.

 

Studio Legale Manfredi, via della Misericordia

30 ottobre- 2 novembre 2024 h 14-20 su appuntamento.

 

Mara Martellotta

La Reale Mutua Fenera Chieri ’76 piega al tie-break anche Perugia

Torino, 28/10/2024

Un’altra vittoria al tie-break, la seconda consecutiva e la terza in cinque partite: la Reale Mutua Fenera Chieri ’76 aggiunge altri 2 punti alla classifica vincendo 2-3 al PalaBarton contro la Bartoccini-Mc Restauri Perugia.
Senza Zakchaiou coach Bregoli lancia titolare la coppia centrale Alberti-Gray confermando la diagonale Van Aalen-Gicquel, le bande Skinner e Omoruyi e Spirito libero.
Il primo set, ben giocato e sempre in controllo, vede le chieresi dominare a muro e nel contrattacco (18-25). Nella seconda frazione Perugia sale di tono in attacco e dopo aver condotto di un’incollatura per buona parte del set la spunta 25-22. Senza storia la terza frazione che Chieri fa sua con un eloquente 14-25. Nella quarta frazione sul parziale di 14-19 i giochi sembrano fatti ma le umbre reagiscono e chiudono 32-30 dopo 43 minuti al sesto set-point dopo aver annullato due match-point a Chieri. Nel tie-break le chieresi tornano padrone del campo e fanno scendere i titoli di coda sul 9-15 dopo 2 ore e 37 minuti di gioco.
Pur con un po’ di amarezza per aver mancato il colpo del k.o. nel quarto set, per la Reale Mutua Fenera Chieri ’76 il bilancio è più che in attivo: riuscire a reagire alle difficoltà restando sempre in partita è una base importantissima su cui costruire la stagione.
Miglior realizzatrice del match è Skinner che mette a segno 31 punti meritandosi un altro premio di MVP, il terzo stagionale. In evidenza nel tabellino anche Gicquel con 25 punti.

Bartoccini-Mc Restauri PerugiaReale Mutua Fenera Chieri ’76 2-3 (18-25; 25-22; 14-25; 32-30; 9-15)
BARTOCCINI-MC RESTAURI PERUGIA: Ricci 3, Nemeth 26, Gryka, Cekulaev 7, Gardini 13, Ungureanu 2; Sirressi (L); Traballi 12, Bartolini 3, Pecorari, Cogliandro. N. e. Orlandi, Rastelli, Recchia (2L). All. Giovi; 2° Marangi.
REALE MUTUA FENERA CHIERI ’76: Van Aalen 7, Gicquel 25, Gray 7, Alberti 6, Skinner 31, Omoruyi 15; Spirito (L); Guiducci, Rolando, Anthouli, Carletti. N. e. Lyashko, Bujis, Lavagnino (2L). All. Bregoli; 2° Rostagno.
ARBITRI: Jacobacci di Bergamo e Cappello di Siracusa.
NOTE: presenti 1100 spettatori. Durata set: 27′, 31′, 26′, 43′, 16′. Errori in battuta: 8-14. Ace: 5-6. Ricezione positiva: 43%-54%. Ricezione perfetta: 26%-44%. Positività in attacco: 35%-45%. Errori in attacco: 10-13. Muri vincenti: 9-14. MVP: Skinner.

COMUNICATO STAMPA

La cronaca
Primo set – L’incontro si apre con un muro di Gicquel su Gardini. Proprio il muro è per buona parte del set il leitmotiv chierese, a cui Perugia risponde inizialmente con l’efficacia del servizio. Sul 7-6 l’attacco vincente di Skinner manda sulla linea dei 9 metri Van Aalen. Il turno di battuta della palleggiatrice frutta un parziale di 6 punti che porta le biancoblù sul 7-13. Giovi inserisce Traballi e Bartolini ma l’inerzia resta favorevole a Chieri che da lì in avanti controlla bene il vantaggio e chiude 18-25 al secondo set-point grazie all’errore in attacco di Ungureanu.

Secondo set – Sul 4-3 Perugia allunga a 7-4 (Nemeth). Chieri resta a contatto ma dopo l’11-10 di Skinner due colpi di Nemeth e un muro di Ungureanu fruttano un nuovo allungo alle umbre (14-10). Nella seconda parte del set le padrone di casa difendono con i denti i vantaggio. Le biancoblù sfiorano ancora la parità sul 18-17 con un muro di Gray. Entra Traballi che con due importantissimi attacchi porta Perugia sul 24-20. Chieri annulla due set-point, poi Gray serve lungo e la frazione si chiude 25-22.

Terzo set – Sul 2-2 Chieri compie un primo strappo salendo a 2-6 con Skinner. Il vantaggio delle chieresi cresce rapidamente raggiungendo gli 8 punti sul 5-13 (ancora Skinner), quindi tocca il distacco massimo di 11 punti quando Gicquel mette a terra il pallone del 12-23. Sul 13-24 Gicquel sfrutta al meglio la seconda palla set e porta al cambio di campo sul 13-25.

Quarto set – Grande equilibrio e squadre sempre a contatto fino al 14-14. Qui c’è un primo break favorevole a Chieri che sul turno di battuta della neo entrata Guidicci allunga a 14-19 con i punti di Gicquel e Gray e tre errori consecutivi di Perugia. Le padrone di casa reagiscono e dopo due attacchi di Traballi recuperano a 19-20. Omoruyi fa respirare Chieri (19-21), ma Perugia non molla e pareggia a 21. Alberti con un primo tempo e Omoruyi da posto 4 firmano il 21-23. Rispondono Nemeth da posto 2 e il muro di Bartolini ed è 23-23. Il quarto tocco umbro dà un match-point a Chieri: Nemeth lo annulla, si va ai vantaggi (24-24). Il successivo muro di Bartolini su Skinner frutto un set-point a Perugia. Con due grandi difese su Nemeth e il secondo tocco di Guiducci le chieresi siglano il 25-25. Gardini firma il 26-25. Nello scambio successivo Gardini sembra trovare il tocco del muro ma il videocheck dà ragione a Chieri: è 26-26. Cekulaev mura Skinner (27-26), poi due attacchi di Skinner danno il secondo match-point a Chieri (27-28). Un’invasione e Traballi capovolgono il punteggio in 29-28. Mani-out di Gicquel ed è 29-29. Nemeth mette a terra il 30-29, poi Skinner in pipe sigla il 30-30. Traballi consegna a Perugia il sesto set-point, quello buono: Nemeth realizza il 32-30 portando l’incontro al tie-break.

Quinto set – Gicquel e Skinner svettano in attacco e al cambio di campo Chieri è avanti 2-8. Nella seconda parte del tie-break le biancoblù giocano in scioltezza. Gicquel consegna sette match-point a Chieri (7-14). Nemeth e l’ace di Cekulaev annullano i primi due, infine Cekulaev serve in rete e l’incontro termina 9-15.

COMUNICATO STAMPA

Il commento
Loveth Omoruyi: «
Peccato per il quarto set, loro hanno fatto meglio di noi verso la fine. Spiace per il punto perso che sicuramente sarà importante per la classifica. Il quinto set è sempre difficile da giocare per chiunque, sono felice che con il gioco di squadra siamo riuscite a vincerlo nettamente».

Economia non osservata, un ricco salvadanaio per la manovra finanziaria (se fosse osservata)

Di Carlo Manacorda 

L’ “economia non osservata” ammonta a ben 173,8 miliardi di euro (dato del 2021). La manovra finanziaria recentemente approvata dal Governo prevede 30 miliardi di maggiori spese. Di cui è ancora piuttosto vaga la copertura. E dire che sarebbe tutto più semplice se si riuscisse ad “osservare” l’economia “non osservata”…

Leggi l’articolo su lineaitaliapiemonte.it ⤵️

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Dati personali, lavoro e mercati: le sfide delle nuove tecnologie all’AI&VR Festival Multiverse World

La nuova economia digitale passa attraverso le sfide del big-tech, tra intelligenza artificiale generativa e realtà virtuale, tra news media e big data. Una rivoluzione non solo tecnologica ma soprattutto sociale, etica e culturale.

Questi i i grandi temi al centro della Terza Edizione dell’AI&VR FESTIVAL Multiverse World, il Festival dedicato al mondo del Metaverso e a tutto l’universo della comunicazione digitale, svoltosi a Torino al Museo Nazionale del Cinema.

Dopo il successo degli scorsi anni, l’evento è tornato ad alimentare il dibattito dei grandi players di settore con ancora più lustro, coinvolgendo le eccellenze dei giovani innovatori italiani assieme ai rappresentanti delle istituzioni e ai protagonisti delle più grandi e virtuose realtà imprenditoriali italiane.

IL CONTRIBUTO DEI GIOVANI INNOVATORI – “Siamo lieti dello straordinario successo di questa nuova edizione del Festival, un successo di pubblico, di contenuti, delle istituzioni e delle imprese sostenitrici, non solo di Torino e della regione Piemonte ma del contesto economico nazionale, che evidenzia sempre di più da un lato il lavoro che come ANGI svolgiamo per promuovere il nostro ecosistema Paese ma allo stesso tempo anche la sensibilità del pubblico e del privato verso l’innovazione e le nuove tecnologie, elementi fondanti per il progresso economico e sociale per l’Italia e per l’Europa. Il nostro obiettivo con questa manifestazione è quello di poter dare un contributo al lavoro legislativo del Governo Meloni e della Commissione Europa e allo stesso tempo di creare quella partnership tra pubblica amministrazione e grandi aziende che possa abbracciare la transizione tecnologica e sostenere le nuove generazioni” il commento di Gabriele Ferrieri Presidente ANGI – Associazione Nazionale Giovani Innovatori a margine dell’evento.

TAJANI, “LE PERSONE AL CENTRO” – “Avete riunito, in un incontro ricco di contenuti, tanti esperti italiani del settore per condividere le più recenti visioni, ricerche ed esperienze. Insieme, esplorerete le infinite potenzialità dell’intelligenza artificiale generativa e della realtà virtuale, con l’obiettivo di approfondire quegli aspetti capaci di fare di questi nuovi strumenti una straordinaria opportunità di crescita, benessere e sviluppo. È questo anche l’obiettivo della Presidenza italiana del G7“. Così il Vice Presidente del Consiglio e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Antonio Tajani nel messaggio inviato a margine della cerimonia di apertura della Terza edizione del‘AI&VR FESTIVAL Multiverse World, il Festival dedicato al mondo del Metaverso e a tutto l’universo della comunicazione digitale, oggi a Torino nella prestigiosa cornice del Museo Nazionale del Cinema. 

L’INTERVENTO DELLE ISTITUZIONI – “Come riportato dai dati del Rapporto sulla strategia italiana sull’intelligenza artificiale, ci rendiamo conto che il numero dei laureati in questo campo nel settore dell’ICT è solo dell’ 1,5% e che l’Italia è al quart’ultimo posto in fatto di competenze digitali, anche in relazione alle imprese” il commento di Massimo Bitonci Sottosegretario al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, intervenuto da remoto durante la discussione.

“Nel PNRR oltre 6 miliardi di euro sono destinati a trasformare la PA in chiave digitale. Un uso efficiente di questi fondi messi a disposizione è il primo passo in questa direzione, ma c’è bisogno di una politica industriale che promuova la competitività delle imprese, che aumenti la loro produttività e rafforzi la collaborazione all’interno della filiera. Inoltre, sono necessari interventi di regolazione pro-concorrenziali che spingano l’innovazione, sostengano la formazione del capitale umano e sostengano la collaborazione tra imprese per aumentare scala e durabilità degli investimenti. Sono queste le leve che possono consentire al mercato digitale di crescere, alle tecnologie di essere abilitatori della trasformazione” così Alessandro Morelli Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega al CIPE.

L’intelligenza artificiale – ha sottolineato l’Assessore all’Intelligenza artificiale, Ricerca e Innovazione Regione Piemonte Matteo Marnati – è uno strumento che, grazie ad un suo aspetto peculiare che è rappresentato dalla grande potenza di calcolo, ci permetterà di raggiungere obiettivi importanti e sfidanti in tutti gli ambiti, da quello sanitario a quello della Pubblica amministrazione che, proprio grazie a queste tecnologie emergenti, potrà migliorare e trasformarsi per essere più efficace ed efficiente nelle risposte ai cittadini e alle imprese. Come Regione abbiamo fortemente creduto in questa tecnologia e stiamo lavorando insieme al CSI. Grazie all’intelligenza artificiale si potranno infatti implementare molti servizi che devono essere accessibili e inclusivi per tutti”.

“Il Festival rappresenta una grande opportunità per esplorare le potenzialità dell’Intelligenza Artificiale e della Realtà Virtuale, settori destinati a plasmare il nostro futuro economico e sociale, che insieme a tutte le nuove tecnologie incontrano nella nostra città grande attenzione e interesse – commenta la Vicesindaca di Torino Michela Favaro –  Torino da sempre si distingue per la sua vocazione all’innovazione e alla tecnologia e rappresenta  un riferimento e la destinazione ideale per chi vuole sperimentare e innovare.  Prima città in Italia ad essersi dotata di un board etico sulle tecnologie emergenti, per questa ragione è stata chiamata a guidare i tavoli di lavoro con altre città sul tema all’interno delle reti  europee Eurocities ed Enoll, confermando così, insieme alla candidatura tra le finaliste per il titolo di Capitale Europea dell’Innovazione, il suo ruolo di importante  polo internazionale per lo sviluppo, pioniera per un futuro digitale più inclusivo e sostenibile”.

I PIU’ GRANDI PLAYER DEL SETTORE – “Il Gruppo A2A sta affrontando il tema dell’intelligenza artificiale in modo strutturato, con una strategia chiara e un piano di azione che tenga conto degli impatti non solo sul business ma anche sulle persone” ha commentato Gian Fausto Navoni, Head of Ai adoption del Gruppo. “L’AI può dare un contributo per contrastare gli effetti del cambiamento climatico abilitando nuovi scenari di progettazione ed ottimizzazione degli asset energetici, di processi circolari e di città future fit” ha aggiunto Patrick Oungre, Head of Innovation del Gruppo A2A, tra gli ospiti del Festival. 

“Una mobilità sempre più sostenibile e intermodale di persone e merci passa anche per ciò che possiamo definire una “cultura del dato”, intesa soprattutto come corretto ed etico utilizzo del patrimonio di informazioni a disposizione. Ci aspettiamo una importante evoluzione del modo di viaggiare come lo abbiamo inteso finora, e in tale ambito le nuove tecnologie possono indirizzarci nel soddisfare al meglio le esigenze di chi sceglie il trasporto collettivo come modalità consapevole, responsabile e in linea con le sfide che ci attendono. Mobilità, digitalizzazione e ricerca devono dunque procedere di pari passo” è intervenuto Mario Tartaglia – Head of FS Research Centre, Gruppo FS.

“L’AI & VR Festival ha rappresentato un momento importante per confrontarsi sull’impatto dell’intelligenza artificiale sull’economia. Da più di dieci anni, Reply lavora sull’intelligenza artificiale, e più recentemente, sull’IA generativa supportando i clienti sia nelle loro operations quotidiane che nel percorso di innovazione verso nuovi modelli di business. Oggi, i digital human, figure digitali che sfruttano tecnologie 3D in real-time e modelli di IA generativa, insieme ai robot fisici, stanno rivoluzionando l’interazione uomo-macchina, portandola a un nuovo livello di realismo e coinvolgimento” ha dichiarato Filippo Rizzante, CTO di Reply.

Stiamo affrontando grandi cambiamenti a livello globale, che portano le nostre imprese a confrontarsi con innumerevoli sfide, sia a livello tecnologico che di sostenibilità. L’Intelligenza Artificiale rappresenta un’opportunità di cui non conosciamo ancora fino in fondo la portata, ma sappiamo che non possiamo lasciarcela sfuggire. Per questo, dopo alcuni importanti iniziative di sostegno alle imprese quali Industria 4.0 e Transizione 5.0, crediamo sia giunto oggi il momento di creare un nuovo programma di incentivi, più largamente accessibile e studiato appositamente proprio per favorire la digitalizzazione e l’adozione dell’AI da parte delle PMI, destinato alla modernizzazione delle piccole imprese e degli autonomi” spiega Maria Valeria Surico, Head of Brand, PR & Contente del Gruppo TeamSystem.

Per Pietro Pacini, Direttore Generale CSI Piemonte “Durante il Festival dell’AI e della Virtual Reality abbiamo avuto l’opportunità di condividere la nostra visione sull’impatto che l’AI può avere anche nel settore della Pubblica Amministrazione. La sua adozione può davvero rivoluzionare l’efficienza e la qualità dei servizi offerti ai cittadini e con iniziative come ‘Camilla’, la nostra assistente virtuale basata su AI generativa, oggi stiamo ridisegnando l’interazione tra cittadini e Pubblica Amministrazione”. Per Letizia Maria Ferraris, Presidente CSI Piemonte “L’intelligenza artificiale è una rivoluzione complessa che richiede formazione, soprattutto nella gestione dei dati e nella sicurezza informatica. Per questo ribadiamo l’importanza di un uso responsabile della tecnologia, perché proteggere il dato significa tutelare la dignità umana. Il CSI Piemonte, nel suo ruolo di ente strumentale della Pubblica Amministrazione, è impegnato nello sviluppo di una cultura digitale che promuova la diffusione di competenze, consapevolezza dei rischi e capacità di sfruttare al meglio le opportunità offerte dall’AI, per garantire un progresso tecnologico che rispetti i diritti e le libertà fondamentali delle persone”.

FUTURO DIGITALE, I DATI DELL’OSSERVATORIO ANGI – L’indagine demoscopica realizzata da Lab21.01 e Angi Ricerche per la terza edizione del festival del Metaverso mostra risultati sorprendenti. “Immaginate un mondo dove la linea tra realtà e virtuale si sfuma, dove l’intelligenza artificiale (IA) è il vostro assistente personale e la realtà virtuale (RV) vi permette di esplorare luoghi impossibili – dichiara Roberto Baldassari Direttore Comitato Scientifico ANGI – Fantascienza? No, è il futuro che sta bussando alle porte dell’Italia, e gli italiani sono pronti ad aprire”. Il 19,2% degli italiani vede l’IA come il perfetto assistente virtuale per i dipendenti, mentre il 23,2% la immagina rivoluzionare l’automazione dei processi produttivi. “Ma attenzione: con grandi poteri arrivano grandi responsabilità. Il 35,9% degli italiani è preoccupato per la potenziale perdita di posti di lavoro, mentre il 33,8% teme per la propria privacy. La sfida? Trovare l’equilibrio tra innovazione e tutela dei diritti” continua Baldassari.