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Torino e Egitto: un legame che dura da secoli

Mummie, faraoni e maledizioni sono elementi esotici che rappresentano tuttora degli spunti di fascinazione per il grande pubblico. Dall’Ottocento infatti furono molti nobili europei ad interessarsi a questa antica civiltà: per questo si cominciò a diffondere in tutta Europa una fama esoterica e favolistica a riguardo. A fianco alla trattazione fantastica però ci fu uno studio approfondito della materia, soprattutto a Torino che legò le proprie sorti all’Egitto fino a creare uno dei musei più importanti al mondo. Infatti attualmente risulta secondo solo a quello della capitale egiziana, proprio a causa del pregio e della varietà dei pezzi conservati al suo interno.

Torino e l’antico Egitto: i re che discesero dal faraone

Il vero motivo per cui la città è associata alle sponde del Nord Africa risiede nelle leggende fondative dei Savoia. I suoi sovrani infatti per legittimare la stirpe, incaricarono lo storico di corte, Emanuele Pingone, di strutturare una storiografia che includesse anche le radici mitiche della famiglia. Il nobile quindi inserì come capostipite un sovrano egizio, giunto in Piemonte per fondare un nuovo regno.

La conseguenza principale di questa narrativa fu l’acquisto compulsivo di reperti da parte della casata che portò man mano alla creazione di una collezione degna di nota. Il desiderio spasmodico di appropriarsi di ritrovamenti egizi portò a molti falsi storici ma anche a un progressivo interessamento nei confronti dei siti archeologici in loco.

La leggenda che diventa realtà

Da questo mito fondativo i reali e la nobiltà sabauda vennero ben presto pervasi da una vera e propria “egittomania”. Ne è la prova la famosa Mensa Isiaca, una tavola di bronzo che presenta una elaborata successione di divinità e geroglifici. Attualmente conservata al Museo Egizio, venne venduta nel 1529 al Cardinale Bembo. Il prezioso oggetto rimase a Mantova anche dopo la sua morte fino a quando venne comprato da Carlo Emanuele. L’anno era il 1630.

torino egitto mensa isiaca I Il Torinese

Questa insieme ad altri pezzi, rappresenta il cosiddetto “Lotto Gonzaga” che fu la prima base per la collezione che conosciamo ancora oggi. La tavola è di epoca romana, databile attorno al I secolo d.C, ed è probabilmente una testimonianza del culto di Iside in Italia, dovuta al sincretismo religioso tipico del pantheon dell’epoca. Nel 1723 le antichità in possesso dei Savoia vennero trasferite in un’ala dell’Università di Torino.

La vera e propria nascita del museo

Le campagne napoleoniche non fecero che acuire l’interesse nei confronti della produzione artistica dell’antico Egitto. Infatti a questa occasione si deve il ritrovamento della famosa Stele di Rosetta, l’iscrizione in tre lingue che ha reso possibile decifrare il geroglifico. Nello stesso periodo Bernardino Drovetti, console italiano presso Il Cairo, iniziò a collezionare statue, papiri e gioielli, fra cui la famosa statua di Amenhotep I. Nel 1824 l’uomo cedette tutta la propria raccolta ai Savoia, che decisero di rendere accessibile al pubblico questo immenso patrimonio culturale con l’apertura del polo museale.

torino egitto abu simbel I Il Torinese

Allo stesso tempo si intensificarono i contatti con l’Egitto, collaborando per gli scavi e per la manutenzione dei monumenti. Infatti si devono a degli italiani sia la scoperta della tomba della regina Nefertari -uno dei complessi più suggestivi della Valle delle Regine- che il trasferimento del mausoleo di Abu Simbel. Quest’ultimo sito infatti era minacciato dalla costruzione della diga di Assuan che l’avrebbe totalmente sommerso. Fra il 1964 e il 1968 per la sua salvaguardia si mobilitarono i più esperti cavatori di marmo di Carrara. Questi lo smontarono pezzo per pezzo per collocarlo più in alto, lontano dal pericolo delle acque.

Leggi anche – Torino e le leggende fondative: il toro rosso e la discendenza egizia

Francesca Pozzo

Preioni (Lega): “Incontriamo i territori del Piemonte”

“Per tracciare un bilancio dell’attività svolta in Regione”

Nel mese di marzo assessori e consiglieri regionali della Lega incontreranno per due volte i territori del Piemonte. Sarà l’occasione per tracciare un bilancio di quanto fatto sin qui e per ascoltare le istanze dei cittadini a tre mesi dalle elezioni.

Il primo dei due incontri è in programma venerdì 15 marzo alle 20. Si terrà presso la Città Studi di Biella, in corso Pella 28. In questa data i territori coinvolti saranno quelli di Biella, del Vco, di Novara e di Vercelli. Parteciperanno il ministro e senatore Matteo Salvini, segretario federale Lega, e l’onorevole Riccardo Molinari, segretario regionale, oltre che il presidente del gruppo in PiemonteAlberto Preioni.
“La forza della Lega – sottolinea il capogruppo Preioni – è sempre stata quella di stare in mezzo alla gente. Sono stati cinque anni di buon governo e grazie al lavoro della nostra squadra, siamo stati, e lo siamo tuttora, motore del Piemonte. Ora serve continuità per dare vigore allo sviluppo dei nostri territori, con l’opportunità dell’autonomia differenziata”.

“Gli incontri in calendario e quelli che seguiranno rappresentano un momento importante di confronto per illustrare l’attività svolta in Piemonte – fa eco il segretario provinciale Vco, Enrico Montani – alla luce dell’importante appuntamento elettorale che l’8 e 9 giugno prossimi vedrà protagonisti i cittadini della nostra regione”.

Venerdì 22 marzo la Lega si sposterà poi ad Alba per incontrare gli elettori di Cuneo, Alessandria e Asti. L’appuntamento è fissato alle 20.30 presso il Palazzo dei Congressi Morra, in piazza Medford.

Va rimarcato che gli eventi sono a ingresso libero, è però gradita la prenotazione.

I link per prenotare:
BIELLA 15 MARZOhttps://www.eventbrite.it/e/biglietti-lega-motore-del-piemonte-piu-forti-con-lautonomia-852485987537

 

ALBA 22 MARZO: https://www.eventbrite.it/e/biglietti-lega-motore-del-piemonte-piu-forti-con-lautonomia-852611131847?aff=oddtdtcreator

Per info: 3312777475

Sindaci piemontesi uniti contro le multe Istat

La protesta dei Comuni contro le ingiuste sanzioni per dati statistici mancanti continua e arrivano i primi riscontri per i ricorsi avviati

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO  «Invece di infliggere sanzioni ai Comuni già sovraccarichi di compiti burocratici l’Istat aderisca alle normative vigenti e implementi la trasmissione automatica dei dati» è questo il pensiero dei Sindaci piemontesi, tra i primi firmatari della lettera aperta promossa da Asmel e già inoltrata al Presidente Istat per contestare l’erogazione delle sanzioni per le mancate trasmissioni da parte degli Enti di alcuni dati di rilevazione statistica.

Nella lettera, in particolare, si evidenzia la mancata attuazione dello scambio dati automatizzato tra Comuni e ISTAT in applicazione dell’articolo 12 del TUEL senza oneri a carico di nessuno e senza necessità di sanzionare alcuno, meno che mai i Sindaci. L’appello è stato condiviso dai Sindaci di tutta Italia. Tra questi hanno aderito alla campagna anche i Comuni piemontesi di Bergolo, Cavallermaggiore, Cumiana , Santhià, Biella, Peveragno, Santena e moltissimi altri.

Da tempo ASMEL denuncia l’inerzia degli enti centrali nell’affrontare le iniziative taglia-burocrazia da tanti anni annunciate che metterebbero i Sindaci al riparo da sanzioni ingiuste e ingiustificate. Se l’ISTAT avesse seguito la legge correttamente, non ci sarebbero sanzioni da imporre. Tra i circa 1.200 compiti annuali che ogni Comune deve svolgere, circa 70 sono di natura statistica.

Nel frattempo molti dei Sindaci a cui sono state comminate le sanzioni, con il supporto di Asmel, hanno già avviato il ricorso per la contestazione delle multe e hanno fatto sapere che i prefetti hanno accolto le domande di ricorso.

Lorenzo Matta presenta “La salvezza alla fine del mondo”

Mercoledì 13 marzo, alle ore 18:30, presso il Caramella ChocoBistrot, si terrà la presentazione del libro di Lorenzo Matta “La salvezza alla fine del mondo”, la vicenda dei rifugiati ebrei di Shangai durante la seconda guerra mondiale. L’incontro avverrà alla presenza dell’autore e dell’editore Paola Caramella. Moderare l’incontro Alessandro Valabrega, giornalista e scrittore.

 

Mara Martellotta

Tumori ereditari mammella e ovaio, screening nella prevenzione regionale

“La Regione Piemonte è stata la prima in Italia a strutturare percorsi diagnostici nell’ambito dei tumori eredo-familiari. Già nel 1999, è stato approvato il Progetto sperimentale di rete di Unità funzionali multidisciplinari di riferimento per la diagnosi genetica dei tumori ereditari, al quale è stato dato pratico avvio tra la fine del 2000 e l’inizio del 2001. Furono approvate le disposizioni in merito alla diagnosi precoce del tumore della mammella e dell’ovaio, in soggetti sani con diagnosi di rischio eredo-familiare, individuando il codice di esenzione D99, per i portatori di mutazione genetica BRCA1 e BRCA2 e definendo i relativi percorsi di presa in carico, nell’ambito di un programma di screening dedicato, che si integra con il programma istituzionale di screening oncologici, attivo in Piemonte.”
E’ quanto ha detto oggi in Consiglio regionale  l’assessore alla Sanità del Piemonte Luigi Genesio Icardi sui tumori ereditari e sui percorsi diagnostici.
 “Nel 2019 sono state definite le modalità di presa in carico dei soggetti con mutazione BRCA1 e BRCA2, identificando i centri deputati all’esecuzione degli esami. Le prestazioni erogate in regime di esenzione D99, pertanto, vengono effettuate a favore di soggetti sani, portatori di mutazione, sia maschi, sia femmine e rientrano nei programmi di screening, per i quali il i tempi per le chiamate sono definiti per ogni paziente, essendo in presenza, appunto, di persone non malate, ma sottoposte a percorsi di prevenzione personalizzata. Tali esami vengono dunque eseguiti presso i centri afferenti alla rete regionale, nell’ambito della quale vengono effettuate le prestazioni del programma “Prevenzione Serena”. Nei medesimi percorsi di prevenzione, inoltre, a fronte di persone con mutazione del BRCA1/2, viene dagli specialistici comunemente posta anche l’eventuale opzione, oltre che di screening personalizzato, anche di mastectomia bilaterale e/o ovariectomia, a scopo profilattico, effettuate a carico del SSR.”

Nitto ATP Finals, un successo: numeri da record

Numeri da record, difficili da superare, ma che se possibile, e col supporto di una prevendita che procede a tutta velocità, l’edizione delle ATP Finals del prossimo novembre proverà nuovamente a battere.

Palazzo Madama ha ospitato questa mattina il bilancio conclusivo della passata edizione del torneo disputato tra i migliori giocatori della stagione, durante la quale con il presidente della Federazione Italiana Angelo Binaghi, il sindaco Stefano Lo Russo, l’assessore regionale allo Sport Fabrizio Ricca e Fabrizio Paschina, direttore esecutivo per la Comunicazione e l’immagine di Intesa Sanpaolo hanno presentato e analizzato i dati ottenuti dalle analisi condotte in collaborazione con Nielsen, Ernst&Young, YouGov Sport e OpenEconomics.

“Torino si è dimostrata ancora una volta all’altezza e crediamo che sia la candidata ideale a proseguire questo felicissimo sodalizio con l’evento più importante del tennis mondiale anche oltre il 2025”, ha detto il sindaco Lo Russo, ricordando come la sua amministrazione ritenga “i grandi eventi un’occasione per tutto il territorio da promuovere e sostenere come veicolo per lo sviluppo della città”. “Le ATP sono state un successo che puntiamo a incrementare nel 2024, coinvolgendo sempre di più la città e stiamo lavorando per tenerle qui anche dopo il 2025”, ha concluso.

Grande l’impatto economico della manifestazione sul territorio. 306,3 milioni, con 80 euro di ricadute per ogni euro pubblico investito. “Un impatto positivo anche a livello sportivo, con 821.529 tesserati finora, con un incremento – ha sottolineato Binaghi – che ci dice che quest’anno supereremo il milione di tesserati”.

Ma incredibile il ritorno di immagine per la città grazie a una copertura mediatica di 483 milioni spettatori totali, con un aumento del 152,3%, col raddoppio degli spettatori televisivi, oltre 86 milioni, e il 164% in più di quelli sui social, e una crescita del 21% delle ore trasmesse. E, ancora una visibilità del brand Torino in tv e streaming di 1.841 ore, in aumento del 23,5%, con un valore commerciale di 41 milioni, senza dimenticare un livello di soddisfazione complessiva del 98% e di raccomandabilità del 97%, con il 90% di chi ha assistito agli incontri dalle tribune dell’Inalpi Arena desideroso di poter ritornare.

“Ricadute economiche e turistiche che dal nostro punto di osservazione rappresentano risultati importanti e significativi” per Fabrizio Paschina, executive director comunicazione e immagine di Intesa Sanpaolo, host partner delle Finals.

“Un Piemonte sempre più terra di sport – ha ribadito l’assessore regionale Fabrizio Ricca – .Siamo riusciti a perfezionare un meccanismo di competenze che oggi fa del Piemonte una regione di riferimento a livello internazionale nell’organizzazione di competizioni sportive di eccellenza, anche di durata pluriennale. Il merito – ha aggiunto – è di un lavoro di squadra che vogliamo continuare a sostenere, per poter tenere qui il torneo anche oltre il 2025 e alzare ancora il livello”.

TORINO CLICK

Porta il figlio di 8 anni da una prostituta: papà condannato per violenza sessuale

La  denuncia è stata fatta dalla nonna del bambino di 8 anni. Aveva visto che la figlia e il genero si drogavano e litigavano di continuo ma quel che è peggio  il papà del bimbo lo aveva accompagnato  da una prostituta per fargli conoscere il sesso. Così  il genitore, che ha sempre sostenuto che la donna fosse solo un’amica  è stato condannato a 3 anni e 4 mesi per violenza sessuale e maltrattamenti. Invece la donna presunta prostituta non è mai stata identificata.

Minacce di morte a preside anti-Askatasuna, Montaruli (Fdi): “Si indaghi in ambienti Autonomia”

 

“Le minacce di morte firmate con il simbolo di Autonomia Operaia, che verrebbe usato normalmente da Askatasuna, riportano ad anni bui che non devono tornare – a dichiararlo è il vice capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera Augusta Montaruli, commentando la notizia della scritta di minaccia contro il preside del Liceo Einstein, a Torino, diventato noto per aver preso posizione contro l’occupazione della propria scuola da parte dei militanti di Askatasuna . “Al preside Chiauzza, come Fratelli d’Italia, vogliamo far arrivare la nostra solidarietà. Siamo al suo fianco. Ci auguriamo che gli autori possano essere al più presto individuati dalla Digos e che le indagini di rivolgano anche verso il mondo dell’Autonomia. Sarebbe gravissimo si confermasse una correlazione tra questo episodio e quella galassia con cui proprio in queste settimane il sindaco Lo Russo vorrebbe dialogare, regolarizzato il Centro sociale Askatasuna”.

Matteotti cento anni dopo. Successo di pubblico alla presentazione del saggio di Quaglieni

Una grande manifestazione alla Fondazione “de Fonseca” ha aperto le iniziative per il centenario di Matteotti a Torino.

Sono promosse dal centro Pannunzio prima di tutti con la pubblicazione del saggio di Pier Franco Quaglieni su Giacomo Matteotti, edito da Pedrini, con testimonianze di Piero Gobetti e Mario Soldati e il discorso del 30 maggio 1924 alla Camera dei deputati che costò  la vita a Matteotti.

Il pubblico spontaneamente in piedi ha ascoltato l’Internazionale diretta da Arturo Toscanini.  Un momento magico destinato a restare nella memoria di un pubblico vasto e partecipe. Molto significativa la rappresentanza politica tra cui il capogruppo
di Fratelli d’Italia in Comune Giovanni Crosetto e il
Rappresentante della Regione Gian Piero Leo. La serata è stata intitolata alla memoria dello storico Emilio Papa che scrisse sui temi del socialismo democratico e su “Fascismo e cultura” e fu presidente del Comitato scientifico del Centro Pannunzio. Radio radicale ha registrato la presentazione che è disponibile in audio e in video su tutti i social.

 

Askatasuna bene comune, approvato il “patto di collaborazione”

È stato approvato oggi dalla giunta comunale, su proposta della Vicesindaca con delega al Patrimonio Michela Favaro, il patto di collaborazione con un gruppo spontaneo di cinque cittadini per la cura e la rigenerazione dell’immobile di corso Regina 47 – la sede del centro sociale Askatasuna, occupata per anni –  rispetto al quale, con delibera del 30 gennaio scorso, l’amministrazione aveva avviato un percorso di co-progettazione.

La proposta prevedeva la gestione condivisa come bene comune degli spazi siti al piano terra e del giardino dell’immobile e i proponenti si impegnavano a farsi parte attiva affinché avvenisse con la piena disponibilità dei locali. Con il sopralluogo del 15 febbraio erano stata poi verificati lo stato e la disponibilità dei locali, dando avvio al tavolo tecnico di co-progettazione composto dai cittadini proponenti e dai funzionari dell’amministrazione comunale competenti dei settori Trasformazioni Periferie, Beni Comuni, Rigenerazione Urbana, Patrimonio, Cultura e Politiche Giovanili.

I lavori del tavolo tecnico hanno prodotto il contenuto del patto di collaborazione approvato oggi che prevede, nella sua redazione definitiva, la realizzazione di un intervento circoscritto, nella fase iniziale, al solo spazio esterno, al fine di dare continuità alle attività di aggregazione socio culturali ed educative per le quali sono stati coinvolti la dirigenza scolastica del Nido Il Giardino delle Fiabe e i cittadini del quartiere mantenendo un’autonomia rispetto al fabbricato dove sono in corso verifiche tecniche e strutturali e qualunque attività rimane interdetta.

La delibera approvata oggi definisce dunque conclusa la prima fase della co-progettazione tra la Città di Torino con la sottoscrizione del patto di collaborazione, che avrà durata annuale. La co-progettazione per il governo condiviso del bene comune proseguirà come previsto dal regolamento attraverso il tavolo tecnico in funzione della predisposizione di un patto che contempli anche i locali dell’immobile, compatibilmente con l’esito delle perizie ancora in corso.