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Farmaci senza prescrizione usati come stupefacenti. L’assessore alla Sanità illustra le contromisure

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  «LA RETE REGIONALE DI FARMACOVIGILANZA E’ ATTIVA NEL SORVEGLIARE E SEGNALARE GLI ABUSI»

Il problema dei farmaci assunti senza prescrizione come stupefacenti tocca da vicino anche Torino e il Piemonte.

L’assessore regionale alla sanità Luigi Icardi afferma, a tale proposito: “La Regione per contrastare il fenomeno ha messo a punto alcuni  progetti”, ha detto Icardi. “Oltre ai progetti, – ha aggiunto – occorre ricordare che un’attività di prima sensibilizzazione nei confronti dell’utente avviene comunque all’interno delle farmacie convenzionate con il servizio sanitario, mentre la rete regionale di farmacovigilanza è attiva nel sorvegliare e segnalare gli usi impropri e gli abusi dei medicinali”.

Ecco, nello specifico, i progetti della Regione:

1. Progetto regionale “Neutravel”, assegnato all’Asl To4, che prevede un’Unità mobile con l’obiettivo, attraverso apposita attrezzatura laser, di analizzare i principi attivi di farmaci e sostanze psicotrope che diversi giovani chiedono in anonimato di analizzare. Il counselling degli operatori spesso è finalizzato a far riflettere i giovani consumatori dei possibili rischi e pericoli di quello che si accingono ad assumere, soprattutto se vi sono presenti principi attivi sconosciuti, oppure presenti in concentrazioni elevate (di principi attivi conosciuti). Il progetto regionale ha una convenzione con la Centrale regionale del 118 e tutte le Forze dell’Ordine sono periodicamente informate sia del progetto che dei singoli operatori autorizzati a prestare attività nei vari contesti autorizzati del divertimento (feste, concerti, ecc.);
2. CAPS: Centro regionale di Attività di Promozione della Salute. Aperto alle scuole secondarie di secondo grado, al secondo anno di attività vi sono passati oltre duemila studenti provenienti da tutta la Regione. In questo centro si parla dei rischi di uso e abuso di sostanze e non, e a breve verrà dedicata anche una sezione sui rischi dell’uso dei farmaci;
3. Il Piano di Prevenzione Regionale prevede che i SerD e i Dipartimenti di Prevenzione vadano negli istituti scolastici con progetti di prevenzione e promozione della salute orientati a sviluppare le “Life skill” degli studenti. Il progetto “Unplugged”, che vede la Regione quale soggetto capofila, è un programma scolastico per la prevenzione dell’uso di tabacco, alcol e sostanze tra gli adolescenti, basato sul modello dell’Influenza Sociale e dell’Educazione Normativa. Il progetto mira a favorire lo sviluppo ed il consolidamento delle competenze interpersonali, sviluppare e potenziare le abilità intrapersonali, correggere le errate convinzioni dei ragazzi sulla diffusione e l’accettazione dell’uso di sostanze, nonché sugli interessi legati alla loro commercializzazione e a migliorare le conoscenze sui rischi dell’uso di tabacco, alcol e sostanze, sviluppando un atteggiamento non favorevole alle sostanze».

“Va ribadito – osserva l’assessore Icardi – che i medicinali non sono in libera vendita al pubblico, ma sono soggetti a ricetta medica con una durata limitata di 30 giorni. Pertanto, il farmacista, prima di procedere all’erogazione del farmaco, è tenuto a verificare attentamente la validità della prescrizione medica e tutti i formalismi richiesti la normativa vigente” . 

Tutti i “brividi” del noir e la magia della suspense

A Torino, si va a Scuola di “Noir” con il “Distretto 011”

Da venerdì 15 a domenica 17 marzo

Una volta in Italia esistevano i “romanzi gialli”, un genere letterario che, fra i lettori, è sempre andato alla grande e così chiamato, a partire dagli anni Trenta, per il colore della Collana (ricordate?) “I libri gialli” ideata da Lorenzo Montano e pubblicata dalla “Mondadori” dal 1929. Oggi, e ormai da anni, il “giallo” è stato soppiantato, in linea di massima, dal confratello “noir”, trascinandosi dietro pur tuttavia l’esercito di appassionati del classico genere poliziesco inventato nel 1824 dal londinese Wilkie Collins, considerato da Agatha Christie (altro mito assoluto) come il “padre del giallo moderno” dalle connotazioni più rigorose, più scientifiche e meno calato negli ingarbugli e nelle fragilità del sociale. Nel “giallo”, potremmo dire, l’indagine doveva sempre giungere, per sottile logica, ad una risoluzione. Certa, in ogni suo passaggio. Nel “noir”, tutto è meno definito. Sfumato. Da percepire. Il protagonista può anche essere il “cattivo” e i “crimini – s’è scritto – possono anche restare irrisolti”. Spiega bene uno fra i “magnifici” del “noir” contemporaneo, il partenopeo Maurizio De Giovanni, inventore del celebre commissario Ricciardi (quello che vede i fantasmi, per intenderci), per il quale scrivere un romanzo “noir” è come “andare a vela”“Senti – racconta De Giovanni, in una recente intervista – il rumore del vento e del mare, stabilisci una direzione e scegli un porto d’arrivo, ma non puoi essere sicuro della strada che farai per arrivarci, né del tempo di navigazione che ci vorrà”. Piccole, ma nemmeno poi tanto, sfumature. Che, lo ripeto, non hanno soppiantato i piaceri indicibili procuratici negli anni dai vari commissari – investigatori (da Poirot a Auguste Dupin, da Sherlock Holmes al grande pacioso Maigret), e che di certo verranno ben bene illustrate nella tre giorni del “Master Noir 2024”, organizzato in collaborazione con le “Edizioni del Capricorno”da venerdì 15 a domenica 17 marzo, dalla “Scuola di Noir – Distretto 011”, diretta dagli scrittori Massimo Tallone, docente di “scrittura creativa” (ultimo  romanzo “L’agenzia matrimoniale”), Giorgio Ballario, giornalista e autore dei sei volumi della “serie coloniale” del maggiore Morosini e di sei “noir” di ambientazione contemporanea.

Le lezioni, dedicate a “Le forme della suspense”, si terranno in presenza presso la sede di via Borgone 57, a Torino e online (costo: 250 euro più Iva).

I contenuti trattati (interessanti e curiosi) andranno dalle “Radiografie della suspense” (venerdì 15 marzo, ore 18/20) a “Come far salire la temperatura al lettore” (sabato 16 marzo, ore 10/13 – 14,30/16 – 16,15/17,30), per finire con “Suspense nel Giallo, suspense nel Noir” (domenica 17 marzo, ore 10/12).

Spiegano Ballario e Tallone: “Abbiamo scelto di approfondire il tema centrale del noir, la ‘suspense’. Durante la tre giorni analizzeremo le varie tipologie di ‘suspense’ e le tecniche con cui viene costruita. Partiremo da quattro autori che rappresentano quattro diverse forme: Highsmith e la ‘suspense a cerchi concentrici’, Woolrich e la ‘suspense a labirinto’, James e la ‘suspense nebbiosa’ o ‘sfumata’, Ellroy e la ‘suspense a corrente alternata’. Poi ci concentreremo sulla dilatazione della ‘suspense’: dilatazione del tempo e dell’emozione. Il Master si rivolge a tutti, non certo solo a chi ha già frequentato la ‘Scuola di Noir’ o a chi è appassionato di questo genere. La ‘suspense’, infatti, non riguarda solo il ‘noir’, ma è presente anche nei grandi classici, altro non è che il concetto dell’attesa portato alle estreme conseguenze”.

Per info: tel. 011/3853656 o www.edizionidelcapricorno.it/scuola-di-noir/

  1. m.

Nelle foto:

–       Immagine guida “Scuola di Noir”

–       Giorgio Ballario

–       Massimo Tallone

Povertà, Appendino: “Il governo si volta dall’altra parte”

Le parole della deputata di M5S ed ex sindaca di Torino, Chiara Appendino, in un post su Facebook 

“Nell’ultimo anno sono aumentate dell’11% le persone con difficoltà economiche nella mia città, Torino, in quel Nord in cui spesso si dice che tutto vada bene. Secondo l’ultimo rapporto Caritas, circa 27mila cittadini sono in povertà assoluta e il 25% di chi chiede aiuto è un ex percettore del Reddito di cittadinanza.

Dietro questa cifra ci sono persone che devono chiedere aiuto ai genitori per pagare le bollette, anziani che rischiano di perdere la casa, famiglie che devono rivolgersi alle mense per assicurare un pasto ai figli.

Giorgia Meloni aveva giurato che dopo la cancellazione del Reddito di cittadinanza avrebbe sostenuto i più fragili dando una prospettiva di lavoro a tutti gli altri, invece solo a gennaio 450mila nuclei con minori, anziani e disabili che prendevano il Reddito sono rimasti senza sostegno, mentre i famosi corsi di formazione per gli “occupabili” sono totalmente insufficienti.

Di fronte a queste verità, al governo preferiscono girarsi dall’altra parte inventandosi anche la bufala della povertà diminuita. La smettano di raccontare agli italiani un Paese che non c’è e si mettano a lavorare per chi non riesce più ad andare avanti”.

Agricoltura: “Pacchetto giovani”, posticipata la scadenza al 24 aprile

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Confagricoltura Piemonte: tempo utile per chiarire alcune criticità

 

 

Confagricoltura Piemonte apprezza l’iniziativa della Regione di prorogare la scadenza del cosiddetto Bando integrato “Investimenti produttivi agricoli per la competitività delle aziende agricole” e “Insediamento giovani agricoltori”, inserito nel Complemento di Sviluppo Rurale.

Le aziende aderenti, attraverso una serie di investimenti mirati, potranno migliorare i processi produttivi della loro azienda, il suo posizionamento sui mercati e la redditività, ma la burocrazia è ancora troppa.

 

Esprime soddisfazione Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte dopo aver appreso della proroga al 24 aprile prossimo per il Bando integrato SRD01 – investimenti produttivi agricoli per la competitività delle aziende agricole e SRE01 – Insediamento giovani agricoltori.

Il ricambio generazionale assume un ruolo prioritario nell’agenda politica comunitaria e Confagricoltura Piemonte si era subito mossa a tutela della categoria quando sono sorte le prime difficoltà nel rispettare le tempistiche imposte dai bandi.

 

È stata infatti iniziativa di Confagricoltura Piemonte chiedere alla Regione per gli imprenditori agricoli, giovani under 41, la possibilità di differenziare la scadenza del bando, evidenziando alcune criticità che si stanno via via risolvendo.

 

Apprezziamo il fatto che la Regione abbia accolto la nostra proposta di posticipare la scadenza dei bandi, fornendo alcuni doverosi chiarimenti a quanto evidenziato durante gli incontri tecnici” sottolinea Allasia. Si tratta di aiuti importanti per le nostre aziende: una maggiore presenza di giovani in agricoltura è fondamentale per la competitività e per la sostenibilità del sistema e per il contrasto allo spopolamento delle aree rurali e montane; quindi, l’accesso ai bandi deve essere facilitato, anche con una tempistica adeguata” conclude il presidente.

 

Le aziende under 41 mostrano una maggiore propensione all’innovazione, gestiscono aziende di dimensioni maggiori rispetto alla media e in una condizione economica migliore se confrontate con quelle condotte da agricoltori più anziani. I nostri giovani agricoltori, però, lamentano, rispetto ai colleghi europei, maggiori difficoltà in tema di accesso al credito e alla consulenza aziendale, oltre che una eccessiva burocrazia.

Pubblicità fake tra le insidie del web

Ai lettori – Tra le tante insidie di internet, c’è anche quella della pubblicità fake.

Ci siamo accorti questa mattina che anche sul “Torinese” tra la pubblicità che viene generata automaticamente da Google,  nelle scorse ore  in alcuni nostri articoli compariva l’immagine che vedete, raffigurante Paola Cortellesi. Cliccando sulla foto si apriva un finto articolo del quotidiano La Repubblica che era in realtà la pubblicità di prodotti finanziari sospetti e non meglio qualificati. I nostri tecnici, non appena ce ne siamo accorti, hanno provveduto a rimuovere tali annunci, quantomeno ingannevoli. Invitiamo i lettori a segnalarci eventuali altri annunci “anomali” che dovessero riscontrare.

Mezzi pubblici, tessera alias per le persone transgender e non binarie 

Una tessera con identità alias per usufruire dei mezzi di trasporto pubblico con il nome d’elezione, corrispondente alla propria identità di genere, quando è diverso da quello anagrafico, garantendo così il pieno diritto alla mobilità per le persone transgender e non binarie.

È la novità che sarà introdotta dal prossimo 8 aprile su iniziativa dell’assessore ai Diritti Jacopo Rosatelli in collaborazione con l’assessora alla Mobilità Chiara Foglietta e il Gruppo Torinese Trasporti (GTT).

Il progetto – spiega l’Assessore Rosatelli – ha lo scopo di evitare che le persone in percorso di affermazione di genere con documenti di riconoscimento non corrispondenti con la propria identità di genere, in caso di controlli, esponendo la tessera, debbano trovarsi in situazioni di imbarazzo che possono danneggiare la dignità personale, fino a scoraggiare l’utilizzo del trasporto pubblico. Dare alle persone transgender e non binarie la possibilità di viaggiare con il nome d’elezione rappresenta un passo avanti nella strada dei diritti per l’autodeterminazione di genere. Voglio ringraziare la collega Chiara Foglietta e GTT per l’impegno, la collaborazione e la forte sensibilità dimostrata per il raggiungimento di questo importante risultato“.

Data l’impossibilità di intervenire direttamente sulla carta BIP senza una modifica della norma regionale, è stata predisposta una procedura  per le modalità di rilascio di una tessera alias per il trasporto pubblico locale, che ha valenza esclusivamente sulla rete GTT. La tessera è regolata da un accordo di riservatezza, senza necessità di documentazione medica a supporto della domanda, ed è valida solo se abbinata a una tessera BIP al cui interno è caricato un abbonamento valido mensile e/o annuale, utilizzabile in fase di controllo.

La tessera alias nasce con carattere sperimentale e avrà una validità di due anni. Sarà possibile richiederla a partire da lunedì 8 aprile, data in cui sarà pubblicato il regolamento sul sito di GTT.

In vista dell’attivazione della tessera alias è stata inoltre predisposta, a cura del Servizio LGBT della Città di Torino, una formazione su questa nuova opportunità e, più in generale, sulle tematiche dell’identità di genere rivolta ad oltre 140 persone tra assistenti alla clientela GTT, personale della ditta Holacheck che effettua il controllo dei titoli di viaggio e personale scelto del centro servizi alla clientela.

TORINO CLICK

Al via il  progetto della fondazione Umberto Veronesi ETS

 Dedicato agli adolescenti, in collaborazione con AIEOP.

 

Il quinto appuntamento della decima edizione del progetto della fondazione Umberto Veronesi ETS si terrà giovedì 14 marzo presso il cinema Reposi di Torino.

Dopo il grande successo riscosso durante le precedenti edizioni, tornano gli incontri del progetto #fattivedere, organizzati grazie al prezioso contributo della Fondazione Veronesi, in collaborazione con la commissione adolescenti dell’AIEOP ( associazione italiana ematologia oncologia pediatrica) a cui prenderanno parte più di tremila studenti durante i mesi di febbraio e marzo 2024.

Gli studenti che aderiscono al progetto sono invitati a vedere il film “Quel fantastico peggior anno della mia vita” di Alfonso Gomez Rejon del 2015 per poi incontrare in presenza oppure online, attraverso la piattaforma GoToWebinar, i divulgatori scientifici della Fondazione Veronesi e specialisti oncologi e psiconcologi pediatrici, con cui affrontare il tema della diagnosi di tumore nei pazienti adolescenti e il delicato tema per gli stessi di accedere ai centri di cura di eccellenza e ai protocolli di cura.

“Da anni con il progetto #fatti vedere miriamo a sensibilizzare sempre di più gli adolescenti circa l’importanza di prendersi cura di sé e del proprio corpo, senza paura né vergogna, invitandoli a rivolgersi ad un medico in presenza di sintomi senza causa apparente e prolungati nel tempo. Durante gli incontri viene affrontato il tema della diagnosi di tumore nei pazienti adolescenti e il delicato tema di affrontare la malattia in tutti i suoi aspetti” – spiega Monica Ramaioli, direttore generale della fondazione Umberto Veronesi ETS.

MARA MARTELLOTTA

“Senti chi parla”. All’Associazione Culturale “OFF TOPIC”

La presentazione del nuovo libro del giornalista e blogger padovano Leonardo Bianchi

Giovedì 14 marzo, ore 18,30

“Miti, armi e terrore dell’estrema destra globale”: tema di altissima attualità e indubbio interesse sulla scia di “nuove” paure che, purtroppo, sembrano farci sempre più spesso compagnia da alcuni mesi a questa parte. E su cui da congetturare e scrivere, non manca di certo il materiale. Lo ha fatto con intensità e acute interpretazioni il giovane (classe ’86) giornalista e blogger padovano Leonardo Bianchi, nel suo ultimo libro “Le prime gocce della tempesta” (Solferino Libri) che verrà presentato, all’interno del format “Senti chi parla” (interamente dedicato a libri e podcast), dalle Associazioni Culturali “OFF TOPIC” e “The Goodness Factory”, sul palco di via Giorgio Pallavicino 35, a Torino, giovedì 14 marzo, alle ore 18,30.

A moderare l’evento saranno Fabio Malagnino(giornalista e docente all’“Università di Torino”) e Chiara Foglietta (“Assessora alla Transizione Digitale” della Città di Torino).

Leonardo Bianchi, pur giovanissimo, si porta dietro una lunga esperienza di scrittura e, soprattutto, la capacità di leggere  e interpretare gli eventi della quotidianità (sociale e politica) con sottile acutezza e il coraggio delle idee. E’ editor di “Facta”, ha lavorato a lungo per “VICE Italia” e collabora con “Valigia Blu”, “Internazionale” e altre testate. Cura anche una newsletter sulle teorie del complotto chiamata “Complotti!” e seguita da migliaia di iscritti ed è autore di altri due libri: “La Gente (2017) e “Complotti!”(2021).

Per meglio avvicinarci ai contenuti e alle tematiche del nuovo libro presentato a Torino, può servire lo stesso incipit del volume.

È il maggio del 2012. Un uomo è solo in una stanza e sta scrivendo a una scrivania. Quella, però, non è una normale scrivania: è un tavolo imbullonato al muro bianco. Quella stanza è la cella di una prigione. E quell’uomo non è come gli altri. Otto mesi prima ha colpito a Oslo e sull’isola di Utøya, uccidendo settantasette persone in nome di una sola fede: il nazismo. L’uomo verga veloce le ultime righe di una lettera: “Siamo le prime gocce della tempesta purificatrice che sta per abbattersi sull’Europa”, scrive Anders Behring Breivik.

Ecco, comincia proprio da qui, dal carcere di Ila, un’immersione in apnea nell’incubo diventato realtà, un reportage narrativo – sconvolgente e documentatissimo – che racconta la “galassia del neonazismo” contemporaneo e del “terrorismo suprematista bianco”. “Nelle pagine di questo libro – racconta Bianchi – occhi spiritati compulsano manuali dello stragismo fai-da-te; armi sparano come in un videogame contro i “diversi”, neri, immigrati, musulmani e militanti socialisti; una scia di sangue si allunga da Macerata alla Nuova Zelanda, dagli Stati Uniti alla Norvegia; parole pesanti come piombo inneggiano alla guerra razziale”.Leonardo Bianchi indaga così sulle “reti liquide” della nuova “Internazionale Nera”, perlustra le pieghe più oscure del web inseguendo l’eco della “propaganda incendiaria, analizza l’avvento della destra americana di ultima generazione, svela i processi di normalizzazione delle “teorie di morte” in voga dall’Ungheria di Orbán all’Italia del nazional-sovranismo, indica la minaccia letale che grava sull’Occidente. “Perché la tempesta – continua Bianchi – infuria già …”. E ancora: “Sarebbe rincuorante pensare che si tratti di pochi individui squilibrati e totalmente al di fuori della società, come il ritratto che ne viene fatto dai ‘media’ e dalla politica. In realtà sono molto più integrati di quanto si voglia pensare; e molte delle cose che dicono e scrivono fanno ormai parte della propaganda politica dei principali partiti conservatori (e non solo), a partire dalla teoria della ‘sostituzione etnica’”.

Per info: “OFF TOPIC”, via Giorgio Pallavicino 35, Torino; tel. 011/0601768 o www.offtopictorino.it

g.m.

Nelle foto:

–       Leonardo Bianchi

–       Cover “Le prime gocce della tempesta”

Impegni agro climatico ambientali, c’è il bando regionale

L’Assessorato all’Agricoltura della Regione Piemonte ha pubblicato il bando rivolto ad agricoltori e allevatori piemontesi che per la campagna 2024 intendono presentare domanda di contributo per impegni agro climatico ambientali: tecniche in agricoltura conservativa (semina su soda, apporto di matrici organiche in sostituzione della concimazione minerale), tecniche di riduzione di emissioni ammoniacali e gas serra, allevamento di razze minacciate di abbandono, gestione ecosostenibile dei pascoli.

Il bando si riferisce alla Misura 10 del precedente Programma di sviluppo rurale 2014 -2022 e ha una dotazione finanziaria complessiva di 16,5 milioni di euro, derivanti da assegnazioni finanziarie recuperate dalla precedente programmazione.

I potenziali beneficiari si impegnano per la durata di un anno ad adottare le tecniche previste dalla misura.

Diamo continuità nell’apertura dei bandi agro climatico ambientali per sostenere gli agricoltori e gli allevatori piemontesi che intendono impegnarsi nell’agricoltura sostenibile e possono quindi contare anche quest’anno sul sostegno contributivo della Regione” precisa l’assessore regionale all’Agricoltura e cibo Marco Protopapa.

Il bando scade il 15 maggio 2024 (come indicato dal Ministero dell’agricoltura) ed è pubblicato sul sito della Regione Piemonte al link https://bandi.regione.piemonte.it/contributi-finanziamenti/psr-2014-2022-misura-10-pagamenti-impegni-agro-climatico-ambientali-nuove-adesioni-alle-operazioni

Terzo settore, Canalis (Pd): “Una legge anche in Piemonte”

PER RAFFORZARE LA COMUNITÀ.

Una norma che recepisce la riforma nazionale del 2017, semplifica ed abroga alcune leggi piemontesi precedenti e introduce alcune novità, come la Consulta regionale del Terzo Settore, i punteggi premiali nei bandi regionali per i comuni che praticano la co-progettazione e le linee guida per definire la collaborazione tra Pubblica Amministrazione ed Enti del Terzo Settore, tramite la co-programmazione, la co-progettazione e l’amministrazione condivisa.

12 marzo 2024 – L’approvazione all’unanimità della PdL Canalis è frutto di un lungo lavoro di mediazione con la maggioranza, in particolare con gli assessori Caucino e Marrone. Segno che il Terzo Settore non è un tema di parte, ma una ricchezza trasversale, in una Regione che vanta un patrimonio storico e un numero particolarmente alto di organizzazioni di volontariato, associazioni di promozione sociale, cooperative, società di mutuo soccorso, fondazioni ed enti filantropici, che coinvolgono migliaia di lavoratori e volontari.

Una rete silenziosa che tiene in piedi il Paese, in ambito sociale, sanitario, culturale, sportivo, educativo, ambientale. Una rete che rafforza la comunità. Un insieme di enti di natura giuridica diversa, accomunati dalla vocazione no profit, dalla funzione pubblica e dalla finalità dell’interesse generale, come sancito dalla sentenza 131/2020 della Corte Costituzionale.

Pubblica Amministrazione (PA) e Enti di Terzo Settore (ETS) possono agire in sinergia e cooperazione, piuttosto che in spirito di competizione o subordinazione, concorrendo al bene comune.

Il Terzo Settore è fattore di democrazia e di equilibrio tra una possibile deriva statalista oppure liberista della nostra società.

Il Terzo Settore è stato, fin dall’Ottocento, un pilastro della coesione sociale della nostra Regione. Le opere dei santi sociali, le società di mutuo soccorso e le cooperative sono state le prime espressioni organizzate di solidarietà, a fianco delle organizzazioni sindacali, nel tumultuoso periodo della prima industrializzazione.

Ma è soprattutto a partire dagli anni settanta e ottanta del Novecento che il Terzo Settore si rafforza. Anche con l’arrivo delle leggi nazionali, si registra una notevole crescita delle organizzazioni di volontariato, dell’associazionismo di promozione sociale, delle cooperative sociali e delle diverse strutture della formazione professionale e dell’accompagnamento all’inserimento nel mondo del lavoro.

Indubbiamente questa rete, promossa in particolare dall’ispirazione cristiana o dalla tradizione socialista, ha vissuto un originale ed autonomo protagonismo, ma è stata anche valorizzata da una Pubblica Amministrazione che in Piemonte, ha sempre voluto lavorare insieme a Terzo Settore.

Il Terzo Settore piemontese ha prodotto esperienze straordinarie di innovazione sociale, come la formazione professionale, l’affido familiare, l’assistenza domiciliare per persone non autosufficienti con fondi sanitari,  ecc.

Con la nuova legge regionale si auspica uno scatto in avanti, come già accaduto con le leggi regionali in Liguria, Toscana, Emilia-Romagna, Umbria, Molise e Lazio, dando seguito al D.lgs 117/2017, che a livello nazionale ha operato una revisione organica della disciplina degli ETS con la redazione di un apposito codice che ha riunificato all’interno di un unico quadro normativo le singole leggi settoriali (volontariato, promozione sociale e impresa sociale) e ha introdotto in particolare il modello dell’ “amministrazione condivisa” tra Pubblica amministrazione e Terzo Settore, intesi come alleati e partners e non come antagonisti.

Successivamente, la Sentenza della Corte Costituzionale n. 131 del 26 giugno 2020 ha rappresentato una tappa fondamentale del riconoscimento giuridico degli Enti di Terzo Settore e della sussidiarietà, sottolineando che le attività di interesse generale possono essere ben svolte non soltanto dalla PA, ma anche da un’autonoma iniziativa dei cittadini, in linea di continuità con le espressioni della società solidale, fortemente radicata nel tessuto comunitario del nostro Paese. In questo senso gli ETS svolgono funzione pubblica al pari della PA.

Occuparsi delle persone più fragili o in difficoltà, promuovere cause sanitarie, culturali o ambientali, non è statalismo o assistenzialismo, ma tutela dei diritti umani, attuazione della Costituzione e investimento sui legami tra le persone.

Se non insistiamo sul tema della comunità, la nostra democrazia sarà sempre più illiberale e lascerà sempre più indietro chi è meno efficiente e performante.

C’è molto da fare, se Pubblica Amministrazione e Terzo Settore lo faranno insieme, in modo paritetico, avranno più successo.

 

Monica CANALIS – consigliera regionale PD e prima firmataria della legge