ilTorinese

La politica industriale dell’auto una questione nazionale 

La politica piemontese riporti la questione economica al primo posto. 
Se non ci muoviamo ne subirà effetti pesanti anche l’indotto che invece negli ultimi anni grazie a iniziative meritorie della imprenditoria locale aveva retto
 
Lettera aperta  di Mino GIACHINO ai segretari regionali dei partiti 
 
Carissimi,
Con la pubblicazione dello studio della FIOM sul fortissimo calo della produzione di Auto a Torino la politica non può più stare ferma. Da anni parlo invano del declino economico di Torino e del Piemonte. Ora la situazione è diventata  pesantissima. Dallo studio della FIOM e’ chiaro che  la situazione era visibile già dieci anni fa quando qualcuno diceva che a Torino la trasformazione era un caso di successo. Augurandomi che vi siano ancora margini di recupero Vi scrivo pregandovi di mettere subito al centro della politica piemontese e nazionale  la situazione economica in generale e la situazione dell’auto in particolare.
Torino e il Piemonte hanno dato ma hanno ricevuto anche molto dal settore Auto. Posti di lavoro, crescita del benessere, ricerca scientifica , sviluppo urbano . Torino e il Piemonte con gli stabilimenti automobilistici, con i Centri di ricerche Fiat e Gm, con il Salone dell’Auto hanno rappresentato per decenni nel mondo Torino e la sua gente operosa.
Negli anni 50,60,70,80 la politica era attentissima alle scelte della Fiat da quelle felici a quelle meno felici.
Negli ultimi anni invece la attenzione delle Amministrazioni alla economia produttiva e alla Fiat si è molto attenuata e Torino  ha perso.
Dal 2001 al 2018 mentre il PIL nazionale cresceva di 1,8 punti, il Piemonte perdeva 1,6.
Nel calo economico della nostra Regione ,di Torino d del Paese il calo della produzione delle auto negli stabilimenti torinesi ha sicuramente influito .
Meno male che l’indotto si è trasformato e ha tenuto.
Molti però negarono il declino di Torino come dice oggi anche  il segretario della FIOM.
I dati dello studio della FIOM sono pesantissimi.
Nel 2009 con gli incentivi il Governo di cui ho avuto l’onore di far parte diede un contributo alla ripresa delle produzioni. Io stesso al Governo destinai quasi 100 milioni per la sostituzione dei vecchi camion con i nuovi Euro 5.
Le Amministrazioni torinesi però stettero troppo passive.
Occorre intervenire urgentemente.
Con il Movimento SITAV abbiamo salvato la TAV ma se perdiamo l’auto il danno sarebbe gravissimo per tutto il Paese.
Il Piemonte deve portare la questione AUTO a livello nazionale prima che sia troppo tardi.
Mino GIACHINO 
Associazione SILAVORO SITAV 

In servizio il nuovo direttore Inail del Piemonte

Dal 1 settembre Giovanni Asaro è il nuovo responsabile della Direzione regionale dell’Inail, dopo essere stato per 4 anni al vertice della Direzione regionale della Toscana.

Dal 1° settembre 2019 assume l’incarico di responsabile della Direzione regionale Piemonte Giovanni Asaro, dopo aver guidato per quattro anni la Direzione regionale Toscana.

Procuratore legale, cultore del diritto previdenziale (dipartimento di Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Bari), ha percorso tutta la carriera lavorativa all’interno dell’Istituto ricoprendo vari ruoli ed incarichi di responsabilità. Dal 2000 ha diretto diverse sedi provinciali, nonché la Direzione regionale Calabria nella qualità di Vice direttore. Direttore regionale dal 2011, è stato alla guida delle Direzioni regionali Sicilia, Puglia e infine Toscana.

Giovanni Asaro, convinto assertore della collaborazione tra istituzioni pubbliche, associazioni di categoria e parti sociali, dichiara: “È mia intenzione sviluppare, in continuità con quanto finora realizzato, azioni condivise per contribuire a elevare la qualità dei servizi offerti ai cittadini e alle imprese. A tal fine confido nella disponibilità di quanti sul territorio a vario titolo si occupano della sicurezza sul lavoro per progettare insieme interventi che, in linea con la mission dell’Inail, abbiano l’obiettivo di migliorare le condizioni di sicurezza sul lavoro, ridurre il numero degli infortuni e delle malattie professionali, favorire il reinserimento e la riabilitazione delle persone infortunate e tecnopatiche”.

Massimo Iaretti

Famiglia a caccia di case da svaligiare o persone da truffare

Sequestrato kit per furti e truffe, denunciati due genitori
Torino, 4 settembre I carabinieri di Chivasso hanno denunciato due persone per possesso di oggetti atto allo scasso. Viaggiavano in macchina a Chivasso, alle 23, con i loro figli minori quando una  pattuglia li ha fermati e controllati. È accaduto l 31 agosto scorso.
La perquisizione ha permesso di sequestrare diversi berretti con visiera con la scritta carabinieri, radiotrasmittenti , cacciaviti e vari strumenti utilizzati per commettere furti o truffe ad anziani.  Il materiale era nascosto in una sacca con i giochi per i bambini, di 5 e 8 anni.  La coppia, di 33 e 31 anni, residente in provincia di Massa Carrara, ha diversi precedenti penali per reati contro il patrimonio

“Cara Italia, ti racconto come cambia lo sguardo”

INTERVISTA CON SUSANNA TRIPPA

Sulle orme di Oriana Fallaci: in libreria l’intensa scrittura tra cuore e mente dell’appassionata scrittrice bolognese, da anni in terra lombarda.

In un momento storico di continui cambiamenti, indecisioni e relativismi di ogni genere che fioriscono come funghi, val la pena fermarsi a riflettere. Per capire chi siamo, da dove proveniamo, e, soprattutto, dove stiamo andando. Quale direzione abbiamo intrapreso, e soprattutto quale approdo ci attende.

Per capire, per l’appunto, ‘Come cambia lo sguardo’ (Curcio Editore), alle volte, il più delle volte, occorre guardarsi indietro, alle spalle. E rivolgere l’occhio alla memoria dei ricordi: quelli più sottili, più fragili, forse anche più intimi e personali, ma che, spesso, sono anche i soli in grado di dare una giusta e corretta lettura al passato perché sia di piena utilità alla comprensione del presente.

Proprio come ha saputo fare Susanna Trippa, stimata scrittrice e intellettuale, che nel suo ultimo romanzo approfondisce, sul filo dell’autobiografia mai autoreferenziale né tantomeno celebrativa, i volti, i colori, gli umori, i pensieri, gli stili, le abitudini e gli atteggiamenti di un’epoca – il Sessantotto e i suoi lasciti – che, per certi aspetti, molto ricalca del momento attuale. Ecco che cos’ha raccontato ai nostri microfoni.

Susanna Trippa, dai racconti alla cronistoria autobiografica. ‘Come cambia lo sguardo’, in prospettiva narrativa?

I racconti di CasaLuet sono stati per me il riemergere della Scrittura che, anche se in sordina, era sempre rimasta al mio fianco fin da quando – bambina – m’immedesimavo nel personaggio di Jo in ‘Piccole Donne’. Devono il nome alla buffa casetta in collina dove sono andata a vivere, da quando scrivo. Tranne uno, I tre porcellini – ispirato a un episodio realmente accaduto a mio padre nel corso della seconda guerra mondiale – i racconti sono animati da personaggi che, come dice bene Stephen King, “s’inventano da soli”; e, aggiungo io, “cucendosi addosso ognuno la propria storia”. Come cambia lo sguardo è nato invece scandagliando dentro di me, lasciando con calma che i cassettini dei ricordi si aprissero e rilasciassero sulla sabbia i loro fumi del passato come fa la risacca.

Ognuno di noi lo può fare…

All’inizio pare di non ricordare, e invece la memoria fa riemergere episodi, sensazioni, persone che parevano del tutto dimenticati. Ricordare – dal latino Re-cor-da-re che significa “riportare al cuore” – perché, come scrisse Rudolf Steiner, “Dietro i ricordi sta il nostro Sé”. I miei si sono presentati, li ho trascritti in modo spontaneo, quasi in una sorta di scrittura “automatica”. Già lì mi accorsi che, in quel percorso di formazione – da bambina a donna, e soprattutto attraversando fasi storiche tanto diverse – lo sguardo cambiava, e tanto! Recentemente, una scrittura nascosta tra le righe mi ha chiamato con forza a verificare che lo sguardo era di nuovo cambiato: a quel punto sono nate le Riflessioni iniziali, in cui ho cercato di evidenziare i collegamenti – innegabili direi – tra quel passato, il Sessantotto in particolare, e il momento presente.

Che cos’è stato, per Lei, il Sessantotto?

Ragazza nella rossa Bologna, in quegli anni era quasi fisiologico essere affascinati dall’area del Movimento, farne parte: anche se costantemente da “cane sciolto”, come me. Rincorrevo un ideale di giustizia, e il Sol dell’Avvenir mi pareva incarnarlo. Molto guidava l’emozionalità. Il Sessantotto allora, anche se nato dalla contestazione globale e all’inizio quindi non politico, aveva poi finito per identificarsi con la Sinistra. Per me – e sicuramente non solo per me – significava anche rompere con tanti schemi vecchi che non convincevano più, fare conquiste personali, anche nel privato. A rivedere ora quei tempi… ha voluto dire anche illudersi di essere quasi onnipotenti, di non avere limiti… ha portato al disequilibrio, perché poi ti scontravi con la realtà, e i conti non tornavano. Io ne ero attratta e, allo stesso tempo, il mio sempiterno spirito critico mi faceva sorgere l’ennesimo dubbio. Calandosi poi in ambito strettamente politico, che belle le manifestazioni! Ma poi sentivo urlare “A piazzale Loreto c’è ancora posto!”, e non mi ci ritrovavo. E i compagni del servizio d’ordine mi parevano giocare alla guerra, come i bambini maschi che, nel cortile quando si era piccoli, con la cerbottana infilzavano lucertole.

 Come nasce l’idea di questo libro?

Il racconto autobiografico è nato con spontaneità. Mi sono accorta che mi piaceva molto ricordare, l’ho fatto e ho trascritto. L’idea delle Riflessioni iniziali è invece stata una scelta razionale. Scorgendo tanti e tali collegamenti tra quel passato e l’attualità, ho pensato che la mia testimonianza potesse essere utile. Il che mi fa pensare che non sono cambiata poi tanto: nonostante il mio occhio sia diventato molto critico nei confronti del Sessantotto, inseguo ancora ideali di giustizia.

 Quale, secondo Lei, un episodio cardine del Suo romanzo autobiografico?

Uno all’inizio, nei primi anni Cinquanta. Il ricordo principe della mia infanzia – quando, da piccolissima in un mattino di giugno, m’incantai dinanzi alle campanule screziate di rosa sulla rete del cortile, e mi parve l’Inizio, il primo mattino del mondo. Fu simbolico della meraviglia dell’infanzia – la mia in quel caso – di fronte alla vita. L’altro verso la fine del mio raccontare, quando, nel marzo del “77 mi ritrovai in una Bologna messa a ferro e fuoco dai “kompagni”, con ‘Radio Alice’ che guidava la guerriglia, e la polizia che caricava. Me ne andai, prendendo finalmente le distanze da tutto quel mondo, mentre pensavo: “Davvero ‘Radio Alice’ pensa si possa prendere Bologna? come il Palazzo d’inverno a San Pietroburgo? Ci hanno lasciati giocare, adesso dicono basta. Che ridicoli anche questi compagni!” Per me rappresentò la vera fine di un’illusione. E ancora una volta cambiò lo sguardo.

La ‘Città delle Due Torri’, oggi, secondo Lei, come appare rispetto a ieri?

Penso che Bologna, come molte altre città italiane, abbia un aspetto sempre più globalizzato. Quando ero ragazza io, la politicizzazione dei giovani era molto evidente, però accanto a questo fenomeno ancora resistevano le tradizioni. Penso a mio zio, che era il classico bolognese di una volta. Penso a certe mattine in cui, attraversando Piazza Maggiore, per andare all’Università, nell’aria nebbiosa scorgevo qualche vecchio ancora avvoltolato nella capparella nera che usavano nelle campagne, penso alle vecchie osterie – qualcuna ancora autentica – dove si andava la sera, a quella “Delle Dame” dove iniziò Francesco Guccini, alla vecchia trattoria del Mulino Bruciato. Ora a Bologna fanno politica sindacati, coop e partiti di pseudo sinistra, sostenendo a spada tratta la necessità dell’accoglienza più sfrenata di clandestini. Al posto della lotta di classe c’é il dogma dello ius soli e sempre più islam, ramadan, negozi etnici, burka etc. Succede così che molti ex compagni e operai e proletari si sentano messi da parte dai loro storici partiti di riferimento e votino Lega per esempio o FdI.

Un tempo Bologna, e oggi, invece, a quale o più città italiane attribuirebbe quel ruolo di focolaio o focolare della protesta?

Non mi pare che ci sia oggi un centro specifico, in Italia, per la protesta. Qua e là solo qualche manifestazione sporadica – colorata di vecchi schemi e temi – di centri sociali, Anpi et similia. Per paradosso – come insegna il filosofo inglese Roger Scruton – penso che i conservatori siano i veri rivoluzionari di oggi.

Destra e Sinistra: esistono ancora?

Sono categorie vetuste ormai. Lo scontro è tra l’Alto (grande finanza globalizzata) e il Basso (la gente, il popolo). In quest’ottica mi spiego l’enorme successo di Matteo Salvini presso la gente con la formula del “buon senso” che lui stesso sottolinea. La vera protesta oggi passa attraverso quelle persone – giovani e meno giovani – che non seguono più i vecchi schemi della politica. Persone che cercano di decodificare i pericoli di un’eccessiva globalizzazione, che vanno contro l’automatismo e la spersonalizzazione, che tentano di recuperare il legame con le proprie radici, il rapporto con la natura e i suoi ritmi, il che di conseguenza li aiuta anche a ritrovare in sé una dimensione più spirituale. Persone che cercano di ragionare con la propria testa, e s’inventano lavori nuovi in questa direzione. Sempre più consapevoli del grande danno dell’inquinamento, senza però cadere nella trappola/Greta che, come ho letto sull’Opinione delle Libertà, è un “movimento nato e studiato a tavolino, nel senso che è ingenuo ritenere che l’uomo unicamente sia responsabile di cambiamenti climatici, verosimilmente corrispondenti a fasi naturali nella vita del nostro pianeta”.

Anche da questo fenomeno però si può assimilare un elemento positivo…

Ogni cosa ha in sé un po’ di cattivo e un po’ di buono, ne sono convinta, anche perché altri ben più saggi di me l’hanno sempre sostenuto. E così può rappresentare uno stimolo a contrastare di più l’inquinamento – di cui non si può contestare l’esistenza – modificando abitudini personali oltre che collettive.

Come si inserisce, nel contesto culturale e storiografico generale attuale, il Suo romanzo?

Lo considero una testimonianza, che si unisce alle voci di quanti oggi (politici, giornalisti/scrittori e tanta gente “comune”, perspicace più di quanto si creda) vogliono riappropriarsi delle proprie vite contro i poteri forti che veicolano il pensiero unico.

Evidenzia nelle Riflessioni iniziali di come il Sessantotto abbia grandi responsabilità nelle dinamiche sociali e politiche attuali, in quanto, nel vuoto di principi fondanti, il Sessantotto ha finito a sua volta per rafforzare la posizione egemonica della Sinistra, che ormai sostiene solo le élite, pur camuffando il suo vero atteggiamento dietro la visione edulcorata di un mondo sempre più globalizzato, multiculturale e relativistico.

Evidenzia il pericolo dell’Islam in un mondo – il nostro – che è diventato estremamente – troppo – relativistico e appunto vuoto di principi. Tutto questo è avvenuto perché – liberi di crederci o no – esiste un piano contro l’autodeterminazione dei popoli.

Come per l’appunto aveva già compreso decisamente bene queste dinamiche Oriana Fallaci, da molti criticata.

Il mio romanzo – nella sua parte narrativa autobiografica – mostra anche, leggendo tra le righe degli accadimenti quotidiani, di come si abbia avuto troppa fretta di eliminare quanto era stato fatto negli anni Cinquanta e Sessanta in Italia, dalla ricostruzione in poi.

Ritiene che, anche oggi, vi sia un nuovo, possibile, Sessantotto?

Il Sessantotto di oggi sarà finalmente quella “contestazione globale” contro l’eccessivo consumismo, che doveva avvenire ma non avvenne, ingoiata come fu dalla politica. Però tale contestazione avrà finalmente compreso che non si può “uccidere il padre” perché occorre sempre avere un limen un confine, altrimenti il tutto si disequilibra. Avrà anzi compreso che deve rimettere Dio – il Sacro – all’interno del suo vivere.

Che cosa ne pensa di quanto accaduto a una Sua collega allo scorso ‘Salone del Libro di Torino’?

Sì, l’episodio di cui è stata protagonista la casa editrice ‘Altaforte’ e la scrittrice Chiara Giannini per il libro/intervista al ministro dell’interno Matteo Salvini, in cui è stata attaccata la libertà di espressione e di stampa, per cosa poi? per un’intervista innocente in cui Matteo Salvini dichiara di sentirsi lontano da tutti gli “ismi”.

Episodio che farebbe anche ridere perché l’esclusione di Altaforte dal Salone del Libro di quest’anno ha provocato un’enorme visibilità per il piccolo editore e il libro, in oggetto, è schizzato al primo posto nelle vendite. Oltretutto, questa esclusione si è rivelata ipocrita perché comunque in altri stand erano presenti, come sempre, libri fascisti e nazisti.

Mi trovavo anch’io al Salone del Libro – per fortuna il mio editore ‘Curcio’ dignitosamente non ha esposto quella dichiarazione strumentale di antifascismo con cui parecchi stand cercavano di cavalcare l’onda. Tutto questo sbandieramento di antifascismo contrastava invece ai miei occhi con l’enorme incombente stand – generosamente collocato all’ingresso nonostante le torture, le esecuzioni capitali e le discriminazioni – dello stato di Sharjah, uno dei sette emirati arabi, ospite d’onore al Salone quest’anno.

Una scelta che ha sollevato anche le critiche di Amnesty International.

Mi disgusta, devo essere sincera, questo eterno doppioppesismo, queste cause pseudo morali impugnate per motivi strumentali. In questo caso la dichiarazione “Io sono fascista” di Francesco Polacchi utilizzata – insieme ad altri numerosi strumenti tra cui attacchi della magistratura – contro la Lega durante la campagna elettorale prima del voto europeo. Ormai queste dinamiche sono talmente scoperte però, che la gente non se le beve più. Lo stesso vale per il fenomeno dell’accoglienza indiscriminata – con le scritte deliranti “Siamo tutti clandestini” in cui pezzo per pezzo anche questa trappola è stata smontata, scoprendo il business che sta dietro e, ancora più indietro, il piano per introdurre nuovi schiavi nel mondo del lavoro, con il doppio scopo di abbassare i salari, e poi sradicarci e frullarci insieme anche etnicamente per renderci sempre più automi che devono solo consumare. Il vero progetto che sta sotto a tutto è questo: il piano Kalergi dell’inizio Novecento. Non è fantascienza, basta guardarsi attorno per accorgersi che si sta attuando. Nelle mie Riflessioni iniziali ne parlo.

Chi sono per Lei, oggi, gli ‘antifascisti’?

Gli ‘antifascisti’ di oggi sono quelli che continuano a gridare: “Al lupo! Al lupo!” non accorgendosi – o rifiutando consciamente di accorgersi – che queste due ideologie Fascismo e Comunismo sono finite con il Novecento. Come ho già detto, il pericolo di oggi non è il fascismo ma la globalizzazione sfrenata in mano ad un capitale senza scrupoli che guarda alle persone solo come massa da sfruttare.

L’antifascismo è però ancora quel collante, ormai con poca presa però – già definito da Pasolini antifascismo “archeologico” – che tiene unito il popolo della ormai defunta Sinistra. A mio avviso, con questi comportamenti prevaricatori, gli antifascisti di oggi rischiano di essere i veri “fascisti”.

Media e antifascismo, presunto o reale. Ci spiega questo rapporto, per favore?

I media, tranne alcune eccezioni, rappresentano la cassa di risonanza del “pensiero unico”, del “politically correct” di cui l’antifascismo è uno dei cardini principali. Per sostenerlo utilizzano argomentazioni ormai fruste e rifruste, a cui forse non credono più neppure loro. Però devono obbedire agli ordini.

Si parte sempre dall’assunto che il fascismo sia per forza peggio del comunismo. Quindi per esempio, sì va beh… potremmo condannare anche le foibe o i gulag… ma vuoi mettere con i crimini fascisti e nazisti? Non c’è paragone.

E invece, se ci si documenta davvero storicamente, si vede che non è affatto così, proprio per niente. Negli ultimi anni sono stati anche aperti archivi storici, per cui esiste la possibilità di documentarsi maggiormente e rivedere delle posizioni. E invece no, stanno sempre tutti lì, non si staccano da luoghi comuni, che poi ultimamente abbiamo visto fare tanti danni. Con la scusa di esportare la democrazia siamo andati infatti in Iraq e in Libia a destabilizzare zone calde, anzi caldissime.

Con conseguenze che oggi sono sotto gli occhi di tutti…

A questo proposito mi ha molto colpito una riflessione del Dalai Lama, intervistato nel 1968 da Oriana Fallaci all’età di trentatré anni, già in esilio dopo l’invasione del Tibet da parte della Cina comunista: Il fatto è che oggi non si può più pensare in termini di comunismo e anticomunismo, capitalismo e anticapitalismo: bisogna pensare alla soluzione che beneficia di più un popolo in particolari circostanze economiche, storiche, culturali. Trovo che questo pensiero del Dalai Lama –

F-35 in volo su Torino

Alcuni  velivoli dell’aeronautica militare sorvoleranno il cielo di Torino nell’ambito di un’attività di addestramento. Si tratta di due caccia F-35 – il nuovo velivolo jet di 5a generazione entrato di recente in servizio in Aeronautica militare – e di un aereo di trasporto C-130J, con  sorvolo  previsto a partire dalle 10:30. Il Comando aeronautico  sottolinea che “l’attività, preventivamente coordinata con le autorità competenti, pianificata e condotta in aderenza alle procedure e alle previste normative di sicurezza del volo, verrà svolta nell’ambito di una missione di addestramento e consentirà tra l’altro di realizzare riprese video-fotografiche”. Si tratterà di brevi passaggi che potranno costituire anche un’opportunità per i cittadini di realizzare scatti fotografici inusuali con  lo sfondo di Torino e che sarà poi possibile condividere sui social network utilizzando l’hashtag #leVostrefoto”

Ritorna la Notte Bianca di Corso Traiano 

Dopo il successo della scorsa edizione, dalle ore 18 alle ore 24 di sabato 7 settembre corso Traiano diventa una passeggiata ancora estiva tra i negozi.
Il corso sarà reso pedonale e ci saranno molte attrazioni musicali (jazz, rap, commerciale, karaoke, danza del ventre, tecno, latina).Lungo la passeggiata saranno disponibili giochi di legno per bambini (e non solo) per mettere alla prova la propria abilità manuale e cognitiva. Non mancheranno giostre, auto tunning e musica.
Alle ore 21.30 è prevista la sfilata dei negozi della via (presentano Elia Tarantino e Wlady) e alle 23.00 circa gran finale con Franco Branco Dj  (il più famoso e seguito dj delle notti estive e non solo) direttamente dalla Liguria.
Gli organizzatori consigliano di vestirsi di bianco.

Preoccupa il calo del mercato dell’auto

Da settembre 2018 all’agosto 2019, il mercato auto in Italia ha perso il 5,1% rispetto allo stesso periodo di 12 mesi  tra il 2017 e il 2018. Lo segnala  Unrae, l’associazione delle case automobilistiche estere, che sostiene la necessità di una strategia di lungo periodo allo scopo di “rinnovare il parco auto circolante, tra i più vecchi d’Europa”. In agosto in Italia sono state immatricolate 88.939 auto, un calo del 3,1% rispetto all’agosto del 2018. Per i costruttori di auto è necessario che “le esigenze di finanza pubblica, seppur imprescindibili, non vedano ancora una volta l’auto nel mirino del fisco, con misure punitive per fare cassa con accise, bolli, tasse e imposte, colpendo consumatori e imprese al tempo stesso”.

Le crociere più pazze e originali del mondo

Sono molti i torinesi che amano trascorrere le vacanze in crociera. Secondo Crocierissime.it un crocierista su tre è alla ricerca di un’esperienza a tema. Una panoramica delle idee più strane a bordo di una nave

 

Le crociere sono più di moda che mai in quasi tutti i paesi, Italia compresa. Ma, oltre alle cose più comuni che si possono trovare su una grande nave, dalla variegata offerta gastronomica all’intrattenimento, dalle escursioni alle attività sportive, sempre più persone sono alla ricerca di un’esperienza diversa. Il primo sito italiano interamente dedicato al mondo delle crociere, www.crocierissime.it , ha dimostrato in un recente sondaggio tra i suoi utenti che il 35% dei crocieristi vorrebbe avere ancora più opportunità tra cui scegliere durante la navigazione: attività speciali, vere e proprie “esperienze”, come poter cucinare con uno chef stellato, partecipare a un corso stravagante seguendo i propri hobby, o vivere un’avventura esclusiva durante un’escursione a terra al di fuori dei soliti itinerari previsti, come immergersi nella cultura dei luoghi visitati o dedicarsi a trekking e proposte ricche di adrenalina per i più audaci. Insomma, prevale il desiderio di trasformare la crociera in qualcosa di molto simile a un viaggio studiato nei minimi dettagli, ma con la comodità di trovarsi su una nave piena di comfort e di non dover pensare a nulla da organizzare.

 

Il mercato propone molte alternative, ma poiché l’offerta è molto ampia, vale la pena lasciarsi guidare da Crocierissime.it che ha selezionato il meglio. Ce ne è davvero per tutti i gusti: ecco alcune delle offerte più originali e stravaganti a bordo.

 

Sulla nave con Beethoven o Jon Bon Jovi
La compagnia di navigazione di lusso Ponant propone una grande crociera musicale per il 2019 in cui, anche gli itinerari sono tematici e permettono di approfondire le varie mete da un punto di vista musicale. Una volta in navigazione, inoltre, gli artisti si esibiscono e partecipano a diversi momenti di vita sulla nave, insieme agli altri passeggeri, prendono parte alle escursioni, firmano autografi e persino condividono pasti e conversazioni informali con il resto degli ospiti. Intitolata “Odissea musicale nel Mediterraneo” , la crociera è di sette notti a bordo della nave Le Bougainville : un viaggio tra Atene e Roma dal 20 al 27 settembre, che unisce i luoghi più attraenti di Grecia e Italia con una serie di recital privati di musica classica in un programma ideato e supervisionato da Michael Parloff , ex solista principale della Metropolitan Opera Orchestra dal 1977 fino al suo ritiro nel 2008. E già per il 2020 è stata annunciata l’ “Odissea musicale nel Nord Europa” , tra Stoccolma e la città francese di Honfleur che celebrerà il 250esimo anniversario della nascita di Ludwig Van Beethoven. Un qualcosa di molto diverso è quello proposto da “Runaway to Paradise” , l’ultima esperienza turistica della Norwegian Cruise Line sulla Nowegian Pearl , dal 26 al 30 agosto 2019, da Barcellona a Palma di Maiorca, dove si può assistere a un concerto di Jon Bon Jovi sulla stessa nave e nel porto di Palma. Oppure, la già famosa “Rock Legends Cruise” sulla Independence of the Seas di Royal Caribbean . Più di 60 concerti rock, incontri con artisti, conferenze tematiche e molto altro, naturalmente a tema “rock”. La prossima partenza è fissata per il 27 febbraio 2020.

 

Alta cucina a bordo e ristoranti con stelle Michelin a terra
La compagnia francese di crociere fluviali CroisiEurope , famosa per la buona gastronomia e la formula con bevande illimitate e gratuite in tutte le sue navi, ha in programma diverse crociere tematiche con protagonista cibo. Una breve vacanza di quattro giorni con partenza e ritorno a Strasburgo, con pranzi e cene esclusive che spaziano tra diversi tipi di cucina: ungherese, messicana, araba, italiana e spagnola. La partenza è l’11 novembre. P&O Cruises presenta invece la crociera “Food Heroes”, che consiste in diversi viaggi da sette a 14 notti nei fiordi norvegesi, sulla costa mediterranea, in Scandinavia e in Russia, accompagnati da tre celebrità gastronomiche: Marco Pierre White , grande chef stellato Michelin, Olly Smith , esperto di vini ed Eric Lanlard , maestro pasticciere. La compagnia di crociere di lusso Silversea Cruises offre invece ai suoi clienti la “Wine Series” , con undici crociere pensate per gli amanti del vino che vogliono godersi un buon bicchiere in un ambiente piacevole e visitare alcune delle regioni vinicole più famose del mondo, con visite guidate facoltative. Alcune crociere gastronomiche combinano la buona cucina di bordo con visite a terra in ristoranti stellati Michelin.

 

Il “Trono di Spade” si segue anche in mare
Le location in cui sono stati girati diversi episodi della popolare serie tv sono sparse in tutta Europa e sono diventate molto popolari. Una menzione speciale va fatta per le riprese in Irlanda del Nord, dove c’è anche un percorso per rivivere le ambientazioni. La crociera tematica di GOT dedica una delle sue soste per visitare proprio questi luoghi nell’ambito di un tour delle isole britanniche. Durante quella giornata si potranno scoprire molte delle località in cui sono state girate diverse puntate e sentirsi come all’interno della serie. E’ sorprendente scoprire quanti paesaggi medievali e fantastici possono essere esplorati grazie a questo tour a bordo della nave Crystal Serenity della compagnia Crystal Cruises .

 

Un parco acquatico a bordo di una nave
Molte delle grandi navi offrono divertimenti acquatici che spaziano dagli scivoli, alle piscine, dai getti d’acqua ad altri giochi per intrattenere i più piccoli, ma la compagnia Carnival Cruise Lines nella sua nave completamente rinnovata, la Carnival Sunshine , è andata oltre e si propone di far vivere una vera e propria avventura adrenalinica nel suo parco acquatico. Nel WaterWorks , grande e tutto nuovo, i croceristi possono lanciarsi sugli incredibili scivoli della Splash Zone, con l’area bambini dotata di un cucchiaio gigante di oltre 1.000 litri d’acqua o lo scivolo Twister che include sezioni trasparenti che sporgono dalla nave. C’è anche uno spazio riservato solo agli adulti sui ponti superiori con piscina, jacuzzi, cascata, bar e naturalmente una zona relax con magnifica vista mare.

 

Con gli eroi e i cattivi di Star Trek
I seguaci della popolare saga fantascientifica sono fortunati. E’ già alla sua quarta edizione “Star Trek: The Cruise” , la migliore esperienza condivisa insieme ad alcuni protagonisti leggendari (William Shatner, Robert Picard, Jonathan Frakes, tra gli altri) e ai fan più appassionati di Star Trek in tutto il mondo. Questo viaggio di 7 giorni sulla spettacolare Explorer of The Seas di Royal Caribbean , che si svolgerà dal 1 all’8 marzo 2020 nei Caraibi, offre un appuntamento senza precedenti con molte star del cast che si esibiscono in speciali spettacoli, eventi, attività e feste a tema Star Trek. Quasi ogni evento include una parte interattiva, rendendo questa crociera un’esperienza unica e personale sull’Universo Star Trek. Tra i vari intrattenimenti ci sono serate a tema, giochi di società, proiezioni sotto le stelle e sessioni di domande e risposte con i protagonisti.

 

Niente costume da bagno… o qualsiasi altro indumento
Sono passati più di trent’anni da quando sono state proposte le prime crociere nudiste e l’idea sembra aver preso piede. Si sono appena aperte le prenotazioni per partecipare alla 31esima edizione della più grande crociera nudista al mondo a bordo della Carnival Legend , e si prevede già che vi parteciperanno più di 3.000 persone. Partirà il 14 febbraio 2021 dal porto di Tampa (Florida, Usa), avrà una durata di 15 giorni e toccherà 8 destinazioni nei Caraibi. Chi non vuole aspettare così a lungo ha un’altra opportunità dal 23 febbraio al primo marzo 2020. E ci sono molte altre opzioni. Una di queste è la Big Nude Boat, appositamente progettata per creare un’atmosfera erotica, ad esempio con cabine “sensuali” e, tra le attività, laboratori di sesso, serate a tema, ogni tipo di intrattenimento “piccante” e una grande varietà di giochi provocatori. Nudi, o “quasi”, ci sono altre crociere tematiche di crescente successo con diverse modalità e temi, rivolte a gay, lesbiche, ecc.

 

Con Darth Vader, Chewbecca e tutti gli altri
Secondo Crocierissime.it l’età dei croceristi diminuisce ogni anno e sono sempre più numerosi i bambini che viaggiano sulle navi da crociera. Tutte le compagnie hanno programmi speciali per i più piccoli e un equipaggio specializzato per farli divertire, specialista in questo settore è la Disney e una delle crociere di maggior successo è la Star Wars Disney Cruise Line . I fan della famosa saga possono visitare destinazioni paradisiache, come le Isole Cayman o la Giamaica, accompagnati da personaggi come Darth Vader o gli Stormtroopers. A bordo di questa crociera, tutto richiama Star Wars: un Jedi insegna ai passeggeri a usare la spada laser, ci sono proiezioni di film, spettacoli e campioni di vari oggetti da collezione. Anche se la maggior parte delle crociere si svolgono nei Caraibi, ci sono anche numerose opzioni nelle acque europee, come la cosiddetta Maestà del Mediterraneo o Esplorazioni nel Nord Europa.

 

E molto altro…
Le possibilità delle crociere tematiche sono quasi infinite. Ci sono proposte per gli appassionati di golf con soste su alcuni dei migliori campi del mondo; vacanze pensate per gli appassionati di quasi tutti gli sport; per chi deve essere sempre alla moda, con esclusivi pass per modelle e conferenze di stilisti ed esperti del settore; per gli appassionati di heavy metal e dei Kiss, con il gruppo a bordo; per chi è interessato all’astronomia o all’artigianato; per chi ama la poesia o la meditazione; per i fanatici della Formula 1 o della caccia. E non mancano le proposte curiose: come la Meow Meow Cruise, una crociera speciale per gli amanti dei gatti, anche se stranamente i gatti non sono ammessi a bordo.

Controlli straordinari in borgo Aurora

Nel corso del servizio straordinario di controllo del territorio, svoltosi nel quartiere Aurora, al quale hanno preso parte personale del Commissariato Dora Vanchiglia ed equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine “Piemonte” dono state tratte in arresto due persone.

In corso Emilia, è stato tratto in arresto un giovane senegalese, di 22 anni, con precedenti di polizia a carico e irregolare sul Territorio Nazionale trovato in possesso di una quarantina di grammi di cocaina. Lo straniero aveva con sé anche un involucro contenente circa 300 grammi di sostanza da taglio. All’arrestato è stata sequestrata la somma di 2500 euro, suddivisa in banconote di vario taglio, che deteneva senza fornire alcun giustificato motivo, verosimile provento dell’attività di spaccio. L’arresto è scattato perché il ventiduenne alla vista degli agenti ha cercato di allontanarsi con fare circospetto a bordo della sua bicicletta.

Contemporaneamente, veniva fermato e arrestato anche un altro cittadino senegalese, il quale era gravato da un ordine di carcerazione, scattato in sostituzione del divieto di dimora nel capoluogo piemontese, emesso dal G.I.P. lo scorso giugno.

Scuola plastic-free in Monferrato

Dal Piemonte

Il Comune di Mombello Monferrato è tra i primi a rispondere “presente” all’appello di eliminare la plastica monouso dalle scuole.

Come già per la mensa scolastica nella quale non si usano stoviglie monouso, anche la scuola primaria del capoluogo mombellese è diventata così la prima plastic-free in Valcerrina. Una scelta educativa importante sia per le nuove generazioni, sia per genitori e parenti che verranno invitati dai ragazzi a preferire materiali sostenibili  piuttosto che la plastica.

Il Sindaco di Mombello, Augusto Cavallo, commenta:

Abbiamo voluto fare un ulteriore investimento nelle nostre scuole per dare il nostro contributo,in quanto il dovere di ognuno di noi è di salvaguardare il pianeta.  Come amministrazione abbiamo deciso di installare presso i locali della Scuola Primaria di Mombello Monferrato un impianto di depurazione filtrazione dell’acqua,inoltre abbiamo pensato di fornire gratuitamente a tutti gli studenti ed agli insegnanti delle borracce in alluminio personalizzate con il logo del nostro comune.Manderemo una circolare alle famiglie al fine di informarle dell’iniziativa e invitandole a non usare bottigliette di plastica.  È nelle scuole che si formano i protagonisti del nostro futuri, bastano piccoli cambiamenti per liberare il pianeta dalla plastica.

Facendo un rapido calcolo si potrebbero risparmiare centinaia di bottigliette d’acqua ogni anno scolastico e se altri istituti di medie dimensioni decidessero di adottare la stessa politica della scuola di Mombello il risultato sarebbe amplificato notevolmente.

L’iniziativa è in linea con la nuova direttiva europea che impone il bando della plastica monouso, che rappresenta il 70% dell’inquinamento di spiagge e mari, entro il 2021.