ilTorinese

Coronavirus, cosa si può fare e cosa no

Restano aperti gli esercizi commerciali e le aziende, mentre chiudono  le chiese, i teatri e i cinema. Aperte anche le palestre purché non si usino docce, spogliatoi e saune. La Regione Piemonte ha emanato  una circolare in cui si spiega che sono consentiti i corsi di scuola guida,  quelli musicali e di lingua straniera in tutti centri privati. Chiuse le piscine, le fiere, le sagre, i luna park. Lo scopo principe dei divieti è di evitare assembramenti pubblici che potrebbero favorire i contagi.

800 19 20 20 è il numero regionale dell’emergenza coronavirus

La Regione Piemonte ha attivato oggi  il numero unico dedicato all’emergenza Coronavirus: 800 19 20 20Lo ha annunciato l’assessore regionale alla Sanità, Luigi Icardi : Questo è il numero di riferimento regionale per le  informazioni sul Coronavirus. Il 112, che poi rimanda al 118 ha avuto negli ultimi giorni più di 10mila telefonate, l’80% erano  improprie. Non  lo possiamo permettere perché ci sono casi, come infarti e ictus, che richiedono interventi immediati”.

 

Il comunicato ufficiale della Regione, martedì 25 febbraio, ore 19

CORONAVIRUS, LA REGIONE PIEMONTE ATTIVA IL NUMERO VERDE 800.19.20.20 PER LE CHIAMATE SANITARIE, I POSITIVI AL TEST RIMANGONO TRE

L’Unità di crisi della Regione Piemonte sul “coronavirus covid19” ha istituito il numero verde sanitario 800.19.20.20, attivo 24 ore su 24, a disposizione di tutti i cittadini che abbiano il dubbio di aver contratto il virus.

Al telefono risponde personale specializzato, che esegue una sorta di pre-triage, e, sulla base di una serie di domande e risposte, indica al paziente cosa fare o dove recarsi per ottenere la risposta assistenziale più appropriata.

Il servizio è stato organizzato presso i presidi dell’Emergenza sanitaria regionale di Grugliasco, per alleggerire i numeri dedicati normalmente all’emergenza dal grande flusso di chiamate che in queste ore sta intasando i centralini del 112 e 118, con il rischio di rallentare i soccorsi.

Il 112 rimane il numero di riferimento per le emergenze sanitarie e altri tipi di emergenze.

Per informazioni generiche di carattere sanitario sul “coronavirus covid19” e sui comportamenti di prevenzione, si rimanda al 1500, numero verde del ministero della Salute.

La Regione Piemonte, inoltre, ha potenziato il numero verde 800.333.444, attivo dal lunedì al venerdì, dalle 9.00 alle 21.00, per fornire chiarimenti sulle misure adottate in materia di covid19 di natura non sanitaria.


BOLLETTINO CONTAGI

Rimane stabile, in Piemonte, il numero delle persone risultate positive ai test sul coronavirus covid19. Si tratta, in tutto, di tre persone: due ospedalizzate a Torino e una in isolamento domiciliare. Le loro condizioni di salute non destano al momento particolari preoccupazioni e vengono costantemente monitorate, anche attraverso nuove controanalisi.

Gli ultimi test effettuati sulla bambina ricoverata all’ospedale Regina Margherita di Torino, sono risultati negativi.

Complessivamente, vengono effettuati quotidianamente una cinquantina di test.

 

Ravetti (Pd): “Intervenire per turismo e imprese”

 Dal Consiglio regionale  / “La seduta di Commissione di domani sarà l’occasione per affrontare il tema degli investimenti in attività produttive e turismo. Il dibattito ci consentirà di riflettere anche sulle misure necessarie a rilanciare i diversi settori dell’economia quando lo stato di emergenza imposto dalla diffusione del coronavirus terminerà e si tornerà alla normalità” dichiara il Presidente del Gruppo del Partito Democratico, Domenico Ravetti.

“Il Presidente della Giunta regionale – prosegue l’esponente dem– ha chiesto al Presidente del Consiglio di attivare subito misure straordinarie per le attività commerciali e gli alberghi e per le economie piemontesi. E’ importante, tuttavia, che i settori produttivi piemontesi vengano sostenuti e rilanciati non solo con fondi nazionali, ma anche con investimenti regionali. Un’attenzione particolare merita, indubbiamente, il turismo che rischia di pagare un prezzo molto alto a causa del coronavirus, terminando la stagione invernale e iniziando quella primaverile con un aumento esponenziale delle cancellazioni e un crollo delle prenotazioni. Per coerenza e da parte mia senza alcun intento polemico, sottolineo che anche la Regione dovrebbe investire a sostegno di questo settore e, invece, nel documento di bilancio presentato dalla Giunta, sono stati tagliati 6.515.000 euro proprio destinati al turismo nel programma di utilizzo dei fondi provenienti dalla ricapitalizzazione di Finpiemonte. E’ arrivato il momento di lavorare insieme per individuare, con serietà, anche a livello regionale, quali misure mettere in campo per risollevare la nostra economia”.

“Un nemico del popolo”: il potere e la ragione, una lotta ieri come oggi

Quando – cinematograficamente – Steven Soderbergh non indagava ancora con Erin Brokovich sulle falde acquifere attorno a Hinkley, nella California a cavallo dei Sessanta, contaminate dal cromo esavalente o Todd Haynes non tentava di far luce in Cattive acque, attraverso un arco di venti e più anni, con un inespressivo avvocato Mark Ruffalo, sulle nefandezze della DuPont che con sversamenti nei corsi d’acqua attorno a Parkersburg di acido perfluoroottanoico, nella Virginia occidentale, aveva per anni procurato danni fisici irreparabili e tumori alla popolazione e al bestiame (il film recente, documentatissimo, si rifà ad un articolo del “New York Times Magazine” del 2016), nella sua Norvegia di 138 anni fa Henrik Ibsen faceva già opera di denuncia con Un nemico del popolo

Al centro della vicenda il dottor Stockmann, pronto a spalancare una finestra per mostrare quanto di marcio c’è in città, a denunciare la contaminazione delle acque della stazione termale della piccola città in cui vive con moglie e figlia, stazione su cui il nucleo ha poggiato l’intera sua economia, il prosperare, l’afflusso numeroso e continuo dei frequentatori.

Una denuncia che tutti dicono necessaria, in primis la stampa locale, anche con l’appoggio degli interventi e dei sacrifici (tre anni di chiusura degli stabilimenti, con gli introiti tutti a scendere) che la messa a punto comporta. Insomma, la gratitudine generale ad un passo. Il sindaco tuttavia, spregiudicato quanto ambiguo fratello del guastafeste e presidente degli stabilimenti, inizia la sua opera di persuasione, viscida e forte, anche nella volontà di tenere al riparo i tanti immobili che sull’attività prosperano, raggira, convince (La voce del popolo si dice indipendente: ma quanto?), obbliga, mette a tacere, come troppa gente sbatte in primo piano il bene comune che va salvaguardato, mette i suoi concittadini di fronte ad una nuova quanto falsificata responsabilità, di modo che ognuno gira le spalle al dottore, nella convinzione ancora una volta, passato o epoca attuale poco importa, che la sicurezza economica e la prosperità che poggia sul marciume possa essere ben più significativa dello spauracchio che qualcuno ci vuol mettere davanti. Tutto va tenuto nascosto, perché dare il via ad una insicurezza che finirà con l’avvolgere tutti: il poveretto è letteralmente bandito dalla società, perde il lavoro, anche la propria famiglia ne è colpita. A lui non rimarrà che una solida solitudine (e il bellissimo, rallentato finale, con l’eroe che rimpicciolisce verso il fondo della scena, mentre alcune parti inventate da Marco Rossi cadono, va dritto in questa direzione).

Lo spettacolo (visto la settimana scorsa per la stagione dello Stabile torinese), prodotto dal Teatro di Roma, salutato con i Premi Ubu 2019 – miglior spettacolo dell’anno e miglior attrice protagonista Maria Paiato, grandioso sindaco en travesti, magistralmente in bilico, un blocco ben saldo e tenuto lontano dagli “eccessi”, quadro perfetto e disumano del potere contro cui combatte la ragione -, ha il suo eccellente punto di forza nella regia di Massimo Popolizio, che s’è ritagliato anche il ruolo di protagonista, studioso e scopritore, intellettuale messo a dura prova, simbolo d’onestà, osteggiato ma pronto a continuare la propria battaglia. Nulla gli ha vietato, giustamente, di trasportare in qualche povera zona del profondo sud degli States il suo racconto e il commento di un menestrello/ubriaco di colore (i ritmi del blues sono in sottofondo), come ha adottato per tutti (maschere di voltafaccia in abiti scuri, soltanto lui in camice bianco) un tono recitativo da caricatura, grottesco e artificioso, strettamente legato a quell’ipocrisia che tutti attraversa, esempio sfacciato di intima falsità. Il risultato è alto e godibilissimo, 110’ di ragionamenti e di divertimento (sarebbe sufficiente la scena del pubblico processo per dirci quanto questo spettacolo, per cui è davvero necessario abbinare il termine “civile”, sia importante nell’annata teatrale, quanto Popolizio abbia lavorato con intelligenza e sottigliezza): innegabile che quasi ad ogni singola battuta del testo lo spettatore, partecipe sempre, spinto a fare i conti con “la maggioranza”, si senta in obbligo di porsi a confronto con le tante realtà di oggi, presenti, innegabili, reali.

Elio Rabbione

 

Le foto di scena sono di Giuseppe Distefano

Coronavirus, stop alle polemiche

Mi sembra che in Piemonte tutto stia reagendo bene al problema del coronavirus

Vero è che tre  casi conclamati sono decisamente pochi sulla popolazione di 4 milioni e mezzo di Piemontesi. Almeno per ora non si è diffuso panico.

Anche qui le forze politiche e di governo non tendono a inutili e sterili polemiche. Finita l’emergenza si vedrà, e chi vorràpotrà  vedere o capire gli eventuali errori che sono stati fatti. Ed è indubbio che qualcosa non è andato per il verso giusto. Chi proprio non  ho capito è il Presidente del consiglio Consiglio. Prima esorta di non fare polemiche e dopo dice che è colpa, almeno dei sanitari di Lodi, di non aver capito. Insorgono gli amministratori lombardi e veneti. Proprio ora? Sembra Cadorna che colpevolizzava i soldati italiani dopo Caporetto. Possibile che tutti e due non siano all’altezza del compito assegnatogli. Conte non è l’unico. Alcuni deputati di Forza Italia volevano che il sottosegretario alla Sanità andato in Cina per prendere i nostri connazionali fosse messo in quarantena. O il governatore lucano che vuole interdire veneti e lombardi sul suo territorio. Pusillanime.  E bene ha fatto il nostro governatore Cirio nel rimandare al mittente l’eventuale scelta di nominare un commissario in Piemonte come credo in Veneto e Lombardia. Intanto i parlamentari piemontesi (che io sappia) tacciono in un silenzio assordante. Ma quel genio di Conte non solo si è messo contro tutti. In particolare i medici di base sono stati lasciati soli e senza indicazione. L’ Italia, fortunatamente, non è solo questo, l’ Italia sono i cittadini che pazientemente si sono messi in coda nel Lodigiano. L’ Italia è la sospensione di tutte le manifestazioni culturali, del carnevale e sportive. Nessuno, se non qualche stupido tifoso si è lamentato. L’ Italia sono i medici e le strutture sanitarie che organizzandosi non si sono tirati indietro. C’ è già chi parla di crisi di governo. Vedremo dopo il superamento della crisi sanitaria. Per ora siamo un popolo che ha paura ma non cade nel panico.

Patrizio Tosetto

Cirio replica a Conte: “Forse è da commissariare chi ha sottovalutato”

Il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio replica al premier Conte che ha minacciato il commissriamento delle Regioni in tema di coronavirus: “il commissariamento? Non  sta da nessuna parte. Piuttosto forse bisognerebbe commissariare qualcun altro che ha sottovalutato la problematica e il coronavirus in Italia. Ognuno faccia il suo lavoro:  il presidente del Consiglio difenda i confini nazionali, noi ci occupiamo della salute”. Così il governatore del Piemonte nella trasmissione Rai Agorà. Cirio ha anche evidenziato che il Piemonte non è un focolaio. Su 4,5 milioni di abitanti ci sono solo tre casi di contagio e la bambina “sospetta”  ha una polmonite ma non il coronavirus.

Agnelli, un pensiero a Guardiola, ma: “Siamo molto contenti di Sarri”

Il presidente della Juventus, Andrea Agnelli, è intervenuto al programma  ‘Tutti convocati’ su Radio24

“Se dicessi  che nessuno pensa a Guardiola sarebbe un’eresia, ma  in questo momento della sua vita è estremamente felice dov’è. E se io sono felice dove sono difficilmente lascio per dove sono. Siamo molto contenti di Sarri, abbiano un contratto di tre anni. La forza di un’idea è nella prosecuzione del tempo, e la priorità è proprio questa. Volevamo Sarri e abbiamo preso Sarri”.

Un carnevale inopportuno

Di Pier Frando Quaglieni / L’associazione radicale “A d e l a i d e A g l i e t t a” annuncia per stasera una festa  per il martedì grasso nella sua sede torinese, malgrado il divieto di ogni tipo di riunione stabilito da un’ ordinanza ministeriale e regionale. Essere trasgressivi può anche essere comprensibile, ma di fronte ad un’emergenza così drammatica  come quella del Coronavirus non dovrebbe essere consentito a nessuno violare le  norme poste   a tutela della salute e della incolumità delle persone

Magari si tratterà di pochissimi partecipanti, anche se gli annunci su Facebook fanno pensare assai  diversamente: almeno nelle intenzioni, si aspettano un’affluenza molto partecipata. In contemporanea i promotori della campagna  per il No al referendum sul taglio del numero dei parlamentari  previsto il 29 marzo ( tra cui c’è anche la presenza dei radicali italiani di cui la “A g l i e t t a” e’ una filiazione torinese) si appellano al Presidente della Repubblica per un rinvio del referendum perché non sono garantite, a causa della medesima ordinanza, in almeno tre regioni italiane, le condizioni per un regolare svolgimento della campagna elettorale, essendo vietato ogni tipo di riunione. Forse i promotori sono troppo rigoristi, se consideriamo i pochi giorni di divieto, ma forse sono anche  realisti perché il divieto appare destinato a prolungarsi nel tempo.
Sta di fatto che i radicali torinesi dell’associazione “A g l ie t t a” devono mettersi d’accordo con se’ stessi perché non possono trasgredire le norme e richiamarsi   alle medesime per  chiedere un rinvio del referendum. In ogni caso, ci pare di pessimo gusto festeggiare il martedì grasso in tempi tanto calamitosi come quelli che viviamo da alcuni giorni. Pannella che non ha mai amato questi radicali  subalpini  (che non volle alla festa per i suoi 80 anni) sarebbe ironicamente interdetto di fronte a certi atteggiamenti  un po’ troppo – è il caso di dirlo  –  gianduieschi.

La sindaca: “Non c’è bisogno di fare scorte nei negozi”

Coronavirus, ieri in Consiglio comunale la sindaca  Chiara Appendino si è appellata ai torinesi

«Bisogna evitare comportamenti impulsivi e dettati dal panico. I negozi  continuano il loro lavoro, e quindi non c’è bisogno di fare scorte o di altri allarmismi. Ci sono tutti gli strumenti per superare la crisi, grazie anche alla collaborazione tra le istituzioni e alla risposta della cittadinanza. E’ necessario affrontare con razionalità e misura questo momento di crisi, evitando allarmismi e sensazionalismi. E ci auguriamo di tornare alla normalità il prima possibile».

Grimaldi (LUV): “Mettiamo in quarantena le polemiche”

“Le Istituzioni e le forze politiche unite per la sanità pubblica”

Ieri  nella IV Commissione sanità del Consiglio regionale del Piemonte, il Presidente della Regione, Alberto Cirio e l’Assessore alla Sanità, Luigi Icardi hanno fatto il punto della situazione.

“È stata una seduta informativa, utile a fare il punto della situazione e a stabilire i lavori dei prossimi giorni” – commenta a caldo il Capogruppo di LUV, Marco Grimaldi. “In una situazione come questa” – prosegue il Consigliere – “è utile capire bene come stiano realmente cose nella Regione: per dissipare i dubbi dei cittadini, questa pronta convocazione in Commissione è stata l’occasione per preparare i lavori dell’incontro in Prefettura, per chiarire a tutti i Sindaci il contenuto dell’ordinanza emanata ieri sera dal Ministero della Sanità e dal Presidente della Regione”.

La riunione dei capigruppo è stata convocata in via permanente per tutta la settimana, per garantire il confronto a tutti i gruppi del Consiglio e una pronta e costante informazione .
“In questo contesto” – prosegue Grimaldi – “tutte le forze politiche devono fare il massimo per non generare polemiche che potrebbero creare confusione; per questo motivo abbiamo dato la nostra piena disponibilità a sostenere le azioni che la Regione e il Ministero della Sanità riterranno utile intraprendere per gestire al meglio la situazione legata al Coronavirus e – aggiunge Grimaldi – ci appelliamo affinchè tutti e tutte mantengano i toni coerenti con l’attuale reale situazione piemontese, al fine di contribuire a non generare allarmismo oggi ingiustificato”. In questo momento infatti, in tutto il Piemonte i casi dimostrati di pazienti positivi al Coronavirus sono tre. “Cogliamo l’occasione per ringraziare il nostro Servizio Sanitario pubblico e tutti gli operatori che stanno lavorando senza sosta: è anche per questo motivo che lo difendiamo tutti i giorni dell’anno”.

 

(foto archivio)