ilTorinese

Aggredisce i finanzieri e scappa

Fermato per un controllo prima fugge, poi aggredisce a calci e pugni i Finanzieri. Arrestato. 

È accaduto la scorsa notte a Torino in corso Giulio Cesare, quando intorno alle tre un equipaggio del Gruppo Pronto Impiego Torino, impegnato nei consueti controlli di prevenzione in città, ha notato un uomo che si aggirava tra le auto in sosta.

Alla vista dei Finanzieri, il soggetto, un cinquantenne di origini senegalesi, già noto alle forze dell’ordine, è scappato tra le vie limitrofe inseguito dai finanzieri.  Una volta raggiunto, l’uomo, poco incline al controllo, ha dato il meglio di sé: prima il rifiuto di farsi identificare poi, durante il trasporto verso gli uffici del Comando, aggredisce i finanzieri a calci e pugni, che a fatica e solo con l’ausilio di un altro equipaggio giunto a supporto, riescono ad immobilizzarlo.

Nelle sue tasche un migliaio di euro in contanti di dubbia provenienza mentre nel suo trolley un centinaio di capi di abbigliamento di noti marchi di pregio contraffatti per un valore di circa 6.000 euro.

L’uomo, arrestato per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, è stato rinchiuso presso il carcere Lorusso Cutugno di Torino, 

L’attività delle pattuglie “117” delle Fiamme Gialle si inserisce nella costante azione del controllo del territorio, tesa a prevenire e reprimere violazioni finanziarie ed episodi di microcriminalità per tenere sempre alto il livello di rispetto della legalità, in favore di tutti i cittadini onesti e rispettosi delle regole.

L’Archivio di Rosario Scalero ora è tutto italiano

I 150 anni dalla nascita del compositore piemontese saranno celebrati con un convegno e una serie di eventi, primo dei quali il concerto di Domenica 22 dicembre a Montestrutto.

 

L’Italia è un Paese che sembra abdicare ogni giorno di più dal suo ruolo di custode di un immenso patrimonio culturale: basti pensare alle ingentissime perdite registrate a Venezia nelle ultime settimane. Eppure, anche in uno scenario per molti aspetti desolante, resta ancora qualche bella notizia da raccontare.

Come quella del prezioso Archivio Scalero, la cui acquisizione è stata appena completata dall’Istituto per i Beni Musicali in Piemonte di Torino, il cui Centro di ricerca e documentazione ha sede a Saluzzo. Un processo lungo, avviato nel 2005 con il deposito presso la Biblioteca dell’Istituto del materiale prima conservato presso il Castello di Montestrutto (TO), e conclusosi nel settembre scorso con la donazione del fondo “Monique Arnoldi de Ruette”, precedentemente conservato a Lavall, in Quebec.

Si tratta di centinaia di lettere, fotografie, partiture autografe appartenute al compositore moncalierese Rosario Scalero (1870-1954), finora custodite dai suoi eredi Maxime e Dominique Arnoldi (in Canada) e  Monique de Ruette Arnoldi (a Montestrutto).

Un archivio, finalmente riunito, che è innanzitutto un grande giacimento di storie. Quelle di un tempo in cui tra i boschi del Canavese nasceva la migliore musica del mondo; di un’epoca in cui, sul piroscafo dei migranti italiani diretto in America, era possibile imbattersi nel leggendario tenore Enrico Caruso.

Ma che è anche un’insostituibile fonte di materiali inediti messi a disposizione degli studiosi, soprattutto in vista delle celebrazioni per i 150 anni dalla nascita del compositore, che culmineranno con un importante Convegno in collaborazione con il Conservatorio “G.Verdi” di Torino l’11 e 12 giugno 2020 e con un concerto del Trio Il Furibondo su musiche di Rosario Scalero e dei suoi allievi Clermont Pépin e Riccardo Luciani.

Il primo appuntamento legato all’anniversario sarà però un Concerto di Natale dedicato a Scalero e ai compositori canavesani a cura di Antonio e Lee Mosca, in programma domenica 22 dicembre 2019 a Montestrutto, frazione di Settimo Vittone.

Un luogo e un momento dell’anno scelti non casualmente: proprio nel castello neogotico di Montestrutto Scalero si spense la notte di Natale del 1954, dopo aver trascorso gli anni della maturità nel suggestivo borgo canavesano. Il suo violino, celebre per la qualità del suono, passò agli eredi e da questi proprio ai coniugi Mosca, vicini all’ultima discendente Monique de Ruette Arnoldi. In occasione dell’anniversario il prezioso strumento sarà donato al Conservatorio G.Verdi di Torino, con quello che Antonio Mosca ha definito «un atto doveroso per contribuire a rivalutare un grande musicista e compositore».

Quella di Scalero è in effetti una figura un po’ dimenticata nel nostro paese, nonostante gli sforzi di studiosi come Alberto Basso e dello stesso Antonio Mosca, che già nel 2004 hanno promosso un convegno per i cinquant’anni dalla morte, cui sono seguiti la pubblicazione degli atti (2005) e numerose iniziative, concerti e spettacoli.

Lee e Antonio Mosca

 

 

L’Italia, d’altronde, non si dimostrò mai troppo benevola con Scalero, che in vita ebbe un’enorme successo all’estero – negli Stati Uniti in particolare – e un’accoglienza sempre tiepida nel paese d’origine. Formatosi come violinista prima al Liceo Musicale di Torino, poi a Genova con Camillo Sivori, unico allievo di Paganini, prese la via dell’estero per perfezionarsi. Dopo un’esperienza a Londra giunse a Vienna, dove sotto la guida di Eusebius Mandyczewsk mise da parte la carriera violinistica (fino a quel momento sfolgorante) per dedicarsi a tempo pieno alla composizione.

Mentre Roma, dove era tornato per fondare la Società del Quartetto, gli dimostrava una certa ostilità, a Lipsia la più antica e prestigiosa casa editrice musicale del mondo, Breitkopf & Härtel, acquistava i diritti delle sue composizioni per la stessa astronomica cifra offerta a Jean Sibelius. Mentre in Italia solo Giovanni SgambatiArturo Toscanini e pochi altri sembravano credere nel suo talento, giungeva dagli Stati Uniti la chiamata come docente alla Mannes School di New York.

É il 1919 quando Scalero si imbarca per il lungo viaggio su un piroscafo verso la Grande Mela. Le lettere scritte durante il viaggio – conservate nell’archivio – sono una preziosa testimonianza del fenomeno migratorio dell’epoca, e le fotografie scattate e a bordo – anch’esse ora raccolte a Saluzzo – raccontano di una traversata trascorsa con la piacevole compagnia di Giulio Setti, maestro del coro del Metropolitan Opera House, e del celebre tenore Enrico Caruso. Sono quelli gli anni in cui gli Stati Uniti si andavano affermando come culla della grande musica internazionale.

Dopo l’esperienza a New York, nel 1924 Scalero passò a insegnare composizione nella più importante scuola americana, il Curtis Institute di Philadelphia. Qui ebbe, come allievi devoti, alcuni dei compositori destinati a segnare la storia della musica del Novecento: Gian Carlo MenottiNino RotaSamuel Barber. Questi, i prediletti, seguivano il maestro anche durante i periodi di villeggiatura estiva, trascorsi da Scalero tra Gressoney e il Castello di Montestrutto, acquistato in età matura.

Chi conosce e ama il Canavese non può fare a meno di emozionarsi nel leggere di questi giovani talenti che attraversano l’oceano per prendere alloggio ad Andrate, che nei pomeriggi assolati salgono a piedi al castello per suonare, o passeggiano nei boschi in compagnia di Scalero discutendo di teoria musicale. E proprio la rete di relazioni artistiche e intellettuali di Scalero, dalla giovanile corrispondenza con l’amico Leone Sinigaglia fino allo stretto rapporto con personaggi del calibro di Luigi Salvatorelli e dei più grandi musicisti del tempo, è uno dei temi più interessanti dell’archivio finalmente riunito dall’Istituto per i Beni Musicali in Piemonte.

L’amore non ricambiato per l’Italia rimase sempre vivo in Rosario Scalero, che ancora nel 1932 propose a Torino, con il concorso dell’Orchestra Sinfonica dell’E.I.A.R., il suo poema sinfonico “La Divina Foresta”. Ebbe anche questa volta una tiepida accoglienza, ben lontana da quello straordinario successo che la stessa composizione ebbe a Philadelphia nel 1940.

Con l’esplodere della fama dei suoi allievi, con cui condivise la creazione e la gioia dei primi trionfi, Scalero cominciò ad essere celebrato più come maestro che come compositore.

Poi, dopo la sua morte, finì per essere dimenticato.

Monique de Ruette Arnoldi in primo piano con i figli Maxime e Dominque Arnoldi

 

 

 

Una prima riscoperta della sua figura si deve a Chiara Marola, violinista eporediese che nei primi anni Duemila si imbatté per caso nell’archivio del Castello di Montestrutto, stringendo amicizia con l’allora proprietaria, erede del compositore. Da questo incontro fortuito nascerà una tesi di laurea (Università di Torino, 2004, rel. Paolo Gallarati) cui Chiara Marola darà seguito con un periodo di ricerca in Canada e una serie di pubblicazioni. È anche grazie all’impegno di questa musicologa che oggi l’intero patrimonio documentario è consultabile a Saluzzo, risultato per nulla scontato visto l’interessamento all’acquisizione da parte di vari enti internazionali.

Chiara Marola

E chissà che l’archivio non diventi lo strumento per ricostruire il talento compositivo di Rosario Scalero restituendo luce alle sue creazioni.

Forse l’averlo portato e reso disponibile in Italia è un meritato omaggio postumo da parte di un paese che gli fu sempre avaro di soddisfazioni.

 

CONCERTO DI NATALE
Aspettando i 150 anni della nascita di Rosario Scalero
22 dicembre 2019
Ore 18, Salone Pluriuso, Montestrutto
Con il Patrocinio dellIstituto per i Beni Musicali in Piemonte
Presentazione a cura di Chiara Marola

Il concerto sarà preceduto da una Messa con interventi musicali, ore 17 presso la Chiesa di Montestrutto

Trofeo di Natale, Timbretti argento e Borello bronzo dal metro

Due medaglie piemontesi nella giornata conclusiva del Trofeo di Natale, tradizionale competizione pre-natalizia ospitata dalla piscina Karl Dibiasi di Bolzano, appuntamento fisso per i più forti tuffatori d’Italia delle categorie Senior, Junior e Ragazzi.

A salire sul podio per il nostro comitato regionale sono stati Eduard Timbretti Gugiu e Matilde Borello, entrambi classe 2002 e categoria Junior, tesserati per la Blu 2006 Torino e allenati da Claudio Leone, rispettivamente argento e bronzo dal metro. Dopo la vittoria di venerdì nel trampolino 3 metri (l’articolo a questo link) e il quarto posto di ieri dalla piattaforma, nell’ultima prova del programma odierno il giovane atleta cuneese ha raccolto 428,70 punti e si è piazzato secondo alle spalle di Stefano Belotti (Bergamo Tuffi), a segno con un notevole score di 489,60. Molto buona la gara di Eduard, con un’unica insufficienza nel doppio e mezzo rovesciato. A completare il podio è stato Edoardo Semeria (Canottieri Milano, 406,55).

 

Matilde aveva già preso la sua medaglia in mattinata, con 342,40 punti alle spalle di Chiara Pellacani (MR Sport Fratelli Marconi, 399,55) e di Elettra Neroni (Carlo Dibiasi, 343,25). 85 centesimi di punto l’hanno separata dalla seconda posizione, occupata a lungo durante la gara e soffiatagli dalla Neroni in volata. Da sottolineare, in ogni caso, la buona prestazione della giovane torinese, protagonista di una gara molto regolare e priva di errori.

 

Con i punteggi odierni, entrambi gli atleti torinesi hanno superato il minimo imposto dal regolamento nazionale (nella gara dal metro) per poter concorrere alla selezione per i Campionati Europei Giovanili, in programma a Edimburgo dal 29 giugno al 5 luglio. Il Trofeo di Natale è stato la prima delle tre prove di selezione per l’appuntamento continentale; le altre due saranno i Campionati Italiani Invernali di Categoria e la finale del Gran Premio Azzurri d’Italia.

 

“Sia per Eduard sia per Matilde si tratta di un buon risultato, anche considerando che si trattava della prima gara della stagione” commenta Claudio Leone, “entrambi sono reduci da un periodo di carico intenso, in vista delle competizioni primaverili verso cui finalizzeremo la preparazione”.

Prosegue “AbbracciAMOci”, progetto di comunità

Teatro sociale  per il Natale all’ospedale Mauriziano di Torino

 

Metti un Natale all’ospedale Mauriziano di Torino. Si chiama “AbbracciAMOci” ed é un progetto di teatro sociale e di comunità, in collaborazione con la Fondazione La Stampa Specchio dei Tempi.

Iniziato lunedì 16 dicembre alle ore 15,15 nell’Aula Carle dell’ospedale Mauriziano, quando è stato presentato il Progetto e si è tenuto un concerto di chitarra presso l’Atrio Carle con la partecipazione straordinaria del Conservatorio G. Verdi di Torino.

Mercoledì 18 dicembre dalle ore 9 alle ore 12 abbracci itineranti per gli spazi del Mauriziano. Alle 15,15 coro di voci bianche della scuola AGAMUS Grugliasco, alle 15,45 Translational Music Emiliano Toso ed il suo pianoforte, ore 16,15 Coro L.I.S. Della scuola AGAMUS Grugliasco.

Venerdì 20 dicembre dalle ore 9 alle ore 12 abbracci itineranti per gli spazi del Mauriziano. Alle 15,15 concerto di liuti e arpe nell’atrio dell’Aula Carle, con la partecipazione straordinaria del Conservatorio G. Verdi di Torino. Alle 15,45 performances teatrale Cooperativa Cirp – Teatro Babel con la partecipazione A. Massa. Alle 16,10 riflessione partecipata: il tango e l’abbraccio, a cura di Daniel Dan. Alle 16,30 esibizione canora del Baritono Alessandro Massa.

 

Dall’8 dicembre al 6 gennaio saranno presenti un albero di Natale addobbato e Stelle di Natale, a cura della Facoltà di Agraria (professor Valter Boero) e del Direttore dell’Ufficio tecnico del Mauriziano architetto Piero Armano.

Contestualmente sarà allestita una mostra di poesie, fotografie, quadri ed installazioni sul tema dell’abbraccio lungo il corridoio Turati degli artisti del Mauriziano e con la partecipazione straordinaria degli artisti di GoArtFactory (Osvaldo Neirotti e Giorgio Bolognese) e del pittore Federico Galati.

 

Qualità della vita, Torino migliora: è 33^. Milano prima in classifica

Su Facebook  la sindaca Chiara Appendino commenta il rapporto del quotidiano Il Sole 24 Ore sulla qualità della vita

 

Secondo lo studio il capoluogo piemontese sale di 5 posizioni rispetto al 2018 ed è 33esimo su scala nazionale. “E’ il miglior risultato dal 1990 ad oggi. Come sempre, non smetterò mai di ricordarlo, – dice la prima cittadina –  si deve fare di più e meglio. Ma questi sono segnali che la direzione è quella giusta, e andremo avanti con ancora maggiore determinazione. sono molti gli indici presi in considerazione  tra i punti di forza i consumi e il posizionamento tra le Smart Cities, quinta posizione in entrambi i casi. La criticità maggiore, come tutte le metropoli, è la sicurezza, dove però l’impegno è totale da parte di tutte le Istituzioni, ed è in tal senso che va l’accordo sulla sicurezza integrata, siglato pochi giorni fa”. La vicina Milano è la prima in classifica.

 

(foto Maiorano)

Dieci sindaci per Torino

Mica stupidi quelli del centrodestra. In particolare il governatore Cirio. Cena ad alto livello, candidata in pectore l’oncologa Franca Fagioli

A casa di Giuseppe Lavazza con la presenza di
Claudia Porchietto. Non c è che dire. Se la notizia è filtrata vuol dire due cose.
Qualcuno non è d’ accordo o stanno maturando i tempi per le elezioni anche a Torino. Chiaretta
è molto ma molto stanca e non lo manda a dire. Non vuole deludere il babbo che ha molta
fiducia in Lei. Magari passa il treno con le politiche per Roma. La nostra Chiara Appendino ha
talmente voglia di cambiare aria che anche noi , che le vogliamo bene , facciamo il tifo perché
avvenga. Inaspettatamente chi spariglia è Matteo Salvini. Propone cinque punti di accordo
per salvare l’Italia. A ruota Giogetti che vede bene un governo di salute pubblica con Mario
Draghi. Interessante proposta. Ammetto che Matteo Salvini e’ più simpatico quando fa il moderato.
Folgorato sulla via di Damasco sull’ Europa? Non so, sicuramente preoccupato che il banco Italia
salti. Non si vedono altre vie  d’uscita. Sicuramente Di Maio si opporrà perché non c’ è un
posto per lui.
La sinistra sbrindellata mai con Salvini. Sicuramente superare i rancori del passato non sarà
facile ma è necessario. Ci si è messa anche la vicenda della Banca Popolare di Bari. Come al
solito i pentastellati fanno ciò che hanno contestato al PD di Renzi. Ed anche qui un pentastellato
onorevole pugliese ha il padre nel cda dell’ Istituto commissariato da Banca d Italia. Giggino
chiede polemicamente dove era Banca d’ Italia, che prontamente presenta una relazione al
Presidente del Consiglio che (dettaglio) è pugliese. Conte molto stanco e sull ‘orlo di una crisi
di nervi. Diversi Ministri lo accusano di aver tenuto nascosta la vicenda della Banca pugliese.
Dimostrazione pratica che un uomo non è valido per tutte le stagioni. E le sardine straripano.
Roma e tutta l’ Italia non bastano . Europa e persino Londra. Piccolo scivolone nell’ essersi riuniti in
un centro sociale occupato. Loro che vogliono legalità. Magari è solo un peccatuccio. Silenzio
del PD e Matteo Renzi ringaluzzito chiede le scuse dei pentastellati. Con un sospetto: a casa
di Verdini si sono detti anche questo, i due Mattei: Conte a casa, meglio Draghi. Se poi Draghi
ci stesse, difficile dire di no. Zingaretti tace ( forse ) frastornato. Tutto ‘sto can can per poi
mandare a casa Conte che , del resto, manco lo voleva. Bastava dirlo prima, si sapeva
già tutto. No? Si sapeva che il paese è sull’ orlo del crac e che senza l’ aiuto di qualcuno ( Europa )
non ce la possiamo fare. Sembrava che il PD dovesse volare ma mi sembra decisamente
impantanato.
Come a Torino dove ci sono una decina di candidati. Elenchiamoli cercando di ricoedarli tutti.
Enzo La volta. Capo gruppo Stefano Lo Russo , prof. Andrea Giorgis, Mauro Laus senatore della
repubblica e la accorta e vigile avvocato Anna Rossomando, vice Presidente del Senato. Ora c’ è
anche un altro fenomeno: taluni altolocati della politica hanno la doppia tessera. Articolo Uno
e PD. Tra questi serpeggia il nome di De Giuli, rampollo della casata dei De Giuli nobili dell’
edilizia tra i promotori della candidatura ed elezione di Valentino Castellani. O Alberto La Barbera
manager della cultura tra Torino Venezia e Matera. Come poi dimenticare la Christillin, che dopo
un innamoramento pentastellato per Chiaretta ritorna nell’ alveo Fiat- centro sinistra
e il Sergione ( Chiamparino) che sornione si sta divertendo il Regione. In fondo sempre vigile
Italia Viva che con la Fregolent dice: a tempo debito diremo la nostra.
Per concludere, giusto per gradire  Mister preferenze in Regione il chirurgo di fama mondiale
Salizzoni.
Auguri cari al PD: magari  uscite fuori dal marasma in cui vi siete cacciati.
Torino come Roma, novità all’ orizzonte. E ammettiamo di essere molto curiosi di come si
svolgeranno gli eventi.

 

Patrizio Tosetto

Fondazione Crt sostiene i Comuni

La Fondazione CRT ha assegnato 4 milioni di euro a 284 progetti del territorio

Sono i risultati della seconda sessione 2019 delle richieste ordinarie di contributi – ovvero non rientranti in alcun bando specifico della Fondazione – presentate da enti non profit attivi in Piemonte e Valle d’Aosta.

“Concludiamo il 2019 con il sostegno a circa trecento iniziative in 106 Comuni del Piemonte e della Valle d’Aosta: sono semi che germogliano e ravvivano il tessuto sociale e culturale, contribuendo a fare da collante per le comunità del territorio – dichiara il Presidente della Fondazione CRT Giovanni Quaglia –. In linea con le nuove idee di futuro lanciate con gli Stati Generali, Fondazione CRT supporta le progettualità orientate ai valori dell’ambiente, della sostenibilità, dell’inclusione, della promozione dei giovani, e anche numerosi eventi che si realizzano nelle realtà periferiche”.

“Il bando ‘Ordinarie’ della Fondazione CRT consente di realizzare centinaia di interventi estremamente diversificati e capillari per la tutela dell’ambiente, la ricerca, la formazione del capitale umano, il welfare, la cultura, in modo da migliorare il benessere delle persone e della collettività, obiettivo ultimo della filantropia istituzionale – afferma il Segretario Generale della Fondazione CRT e Presidente di EFC Massimo Lapucci –. Nella selezione delle proposte teniamo in particolare considerazione la sostenibilità dei progetti e la capacità delle associazioni di fare sistema sul territorio, attraverso lo sviluppo di reti e connessioni virtuose con enti locali e non profit”.

Welfare e Territorio
In particolare, per l’area Welfare e Territorio la Fondazione CRT ha deliberato 124 contributi per un importo complessivo di oltre 1,5 milioni di euro a sostegno di una pluralità di interventi, quali: l’iniziativa dell’Associazione Eco dalle Città “Ecomori ed azioni di recupero e ridistribuzione dell’eccedenze alimentari”, per l’integrazione lavorativa dei richiedenti asilo; le attività di promozione internazionale legate a “Torino città del cinema 2020”; l’apertura da parte dell’Associazione Rete Dafne Onlus di tre sportelli per l’accoglienza e l’assistenza per le vittime di reato e i loro familiari ad Asti, a Cuneo e a Rivarolo; il progetto “Puliamo insieme – Edizione 2020” di Asti che prevede la sensibilizzazione e l’educazione ambientale di cittadini e studenti con attività di pulizia e la costruzione di una rete per la protezione del territorio; il progetto dell’Unione Montana Alta Val Tanaro per il potenziamento delle corse del Treno Storico Turistico a Garessio; l’iniziativa dell’Associazione Novarese Volontari per Anziani di distribuzione gratuita di borse della spesa in occasione delle festività natalizie; il progetto “Artisti per la Natura: alla scoperta delle nuove Aree protette del Po Piemontese” dell’Ente di gestione delle aree protette del Po Vercellese-Alessandrino; l’acquisto di mezzi e dotazioni per affiancare le unità cinofile del Nucleo provinciale di Protezione Civile ANC Cuneo nella ricerca di persone scomparse.

Un contributo significativo di 250.000 euro è stato destinato inoltre al Coordinamento Regionale del volontariato di Protezione Civile del Piemonte per l’acquisto di un nuovo mezzo.

Ricerca e Istruzione
Per l’area Ricerca e Istruzione sono stati approvati 123 contributi per oltre 2,1 milioni di euro: oltre 800.000 mila euro agli Atenei e circa 1,3 milioni di euro a enti del territorio. Il sostegno della Fondazione CRT va, in particolare, a manifestazioni di rilievo come “Giovedì Scienza” e all’attività di ricerca di realtà di eccellenza come la Fondazione Edo ed Elvo Tempia Valenta Onlus di Biella. I contributi per la ricerca sono destinati non solo ai dipartimenti universitari, ma anche ai centri di alto livello, quali l’Istituto Zooprofilattico e gli istituti del CNR che operano sul territorio del Piemonte e della Valle d’Aosta. Fondazione CRT sostiene anche progetti di innovazione tecnologica nel settore dell’alimentazione e dell’agricoltura locale, la ricerca oncologica e, più in generale, in campo medico. Tra i progetti didattici spicca “Io-ascolto”, a cavallo tra neuroscienze, informatica e ingegneria, finalizzato a potenziare le capacità di apprendimento dei bambini con programmi innovativi e inclusivi. Sempre in ambito scolastico, particolare attenzione è rivolta ai bisogni educativi speciali, all’inclusione e alle attività extracurriculari capaci di sviluppare nei ragazzi competenze trasversali e approcci innovativi ai vari campi del sapere. Inoltre, sia nella ricerca sia nell’istruzione, Fondazione CRT promuove iniziative incentrate sul valore della sostenibilità ambientale.

Arte e Cultura
Nel campo Arte e Cultura sono 37 i contributi per complessivi 376 mila euro a sostegno, in particolare, di premi e concorsi letterari, iniziative culturali e di valorizzazione del patrimonio storico-artistico, attività museali, progetti di diffusione della lettura e di inclusione attraverso la cultura. Tra i numerosi enti destinatari di contributo figurano il Festival Scarabocchi del Circolo dei Lettori di Novara, una festa per bambini e famiglie nella città e nelle scuole dell’infanzia ed elementari di Novara; Seeyousound, il primo ed unico festival in Italia dedicato al cinema internazionale a tematica musicale; la stagione concertistica 2019-2020 del concorso internazionale di musica Gian Battista Viotti a Vercelli, il progetto “Creativamente Roero 2020 – Residenze d’artista tra Borghi e Castelli” di Alba, che ha l’obiettivo di costruire una rete per la valorizzazione dei Borghi storici del Roero e dei luoghi legati a vino e creatività coinvolgendo artisti nazionali e internazionali; “Librinfesta2020 Alessandria: gioco di squadra”, il festival della letteratura per ragazzi che da sedici anni porta in città i più grandi autori per i più piccoli; la valorizzazione dell’area archeologica di Ornavasso del Verbano-Cusio-Ossola.

Minacce di morte ai calciatori: denunciato un ragazzo

La Polizia di Stato denuncia un giovane per tentata estorsione nei confronti di alcuni calciatori delle squadre di Lega PRO Pro Vercelli e Viterbese.

 

La Polizia di Stato, attraverso una complessa indagine telematica condotta dalla DIGOS e dalla Squadra Mobile della Questura di Vercelli, nonché dalla DIGOS della Questura di Viterbo, coordinate dalle rispettive Procure della Repubblica, è giunta all’identificazione di un giovane residente nella provincia di Catania, ritenuto responsabile di tentata estorsione nei confronti di un giocatore della Pro Vercelli e di un giocatore della Viterbese.

I calciatori, prima dell’inizio delle partite, si erano visti recapitare gravi minacce di morte se non avessero concorso alla sconfitta delle squadre di appartenenza nel turno di campionato di serie “C” del 29 settembre 2019.

Le minacce sono giunte sui cellulari delle vittime tramite messaggi Instagram e whatsapp ed erano tali da intimorire e seriamente influenzare le prestazioni calcistiche dei professionisti in campo ed erano del seguente tenore: sei nel mirino e può succedere una cosa molto brutta quindi occhio vivo a quello che accade che ci sono troppe scommesse sul due se salta la partita ti puoi considerarti sotto mirino”; “stai attento … perché domani se salta la partita pagherai molto amaramente un preavviso poi fai quello che vuoi”; “credimi veramente perché sarai sbalzato in aria se salta la partita”, “e puoi denunciare e tutto a me non frega nulla però sappi che sarai morto”, “a domani fai il tuo dovere e non succederà nulla”,dimenticavo anche se ti rifiuti di giocare e la partita salta ci vai sempre tu nel mezzo”, “quindi sistema tutto”. Frasi alle quali, per rendere maggiormente credibile la minaccia, il soggetto allegava anche una foto riproducente una scommessa di 2500 euro effettuata su un noto portale di scommesse.

L’indagine informatica è partita immediatamente grazie alla collaborazione degli stessi giocatori e delle società calcistiche interessate, che immediatamente hanno denunciato l’accaduto negli uffici della Polizia di Stato di Vercelli e di Viterbo.

I predetti uffici investigativi, attraverso una accurata elaborazione e analisi dell’immagine allegata alle frasi minatorie, nonostante l’autore avesse apportato delle modifiche per rendersi irrintracciabile, individuavano il conto gioco utilizzato dallo scommettitore. Le ulteriori e sofisticate indagini, condotte attraverso l’acquisizione di tutte le tracce telematiche lasciate dall’autore, hanno consentito di raccogliere ulteriori riscontri e individuare il responsabile.

Rinascimento! I futuri del lavoro

Neutopia Magazine e menelique  presentano l’evento: Rinascimento! I futuri del lavoro

Mostra / talk / musica / poesia Giovedì 19 Dicembre 2019 Tortuga, Corso Belgio, 18 Torino

IL PROGRAMMA

? H. 19:00 ➸ Vernissage mostra “Città ideali e città concrete”
Opere di Ernesto Fava, Alessandro Chetta, Sara Andrini, Amalia Fucarino
A cura di Mina Calissano

? H. 20:30 ➸ Presentazione “Rinascimento!” e “I Futuri del lavoro”
Intervengono: Davide Galipò – Direttore editoriale Neutopia Magazine
Francesco Terzago – Redattore #Aleph
Giovanni Tateo – Direttore editoriale menelique
Leandra Verrilli – Capo redattrice #After_After

? H. 21:30 ➸ Reading poetico con musica
Visual di Alberto Cittone
Con Chiara De Cillis, Alma Spina, Elena Cappai Bonanni, Ivan Fassio, Gianni Milano
(A seguire, Open mic)

? H. 22:00 ➸ Live Concert
#Poesie_Per_La_Dora, Willow Spellbinder (Spoken Word/Elettronica), MPC Family (Rap)

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Ingresso Up to you

Per info e prenotazioni: 393 4495382

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Nubivaghi e umbratili
come cani randagi i figli della percezione
errano  nella citta’ della parresia
contro la pervicacia
dell’impasse culturale odierno_
trattasi di ri-generazione:
neutopica o distopica?

Digital umanity, di Ernesto Fava,
riproduce con lampeggiante violenza
caotiche aggregazioni urbane,
esplosioni a led in spazi lontani
di deliranti frenesie umane
e allineamenti iperuranici_

E mentre il mistero della Terra
e’ annichilito dagli umani satelliti,
il Documentario sul paesaggio
di Alessandro Chetta
ricuce porzioni di panorami terrestri
visti da primitivi occhi lunari
memori di prime magiche mitologie_

Amalia Fucarino passeggia a piedi scalzi
sul tempo di un tempio,
raccoglie reperti materici
di un nonluogo del futuro remoto,
componenti dell’utopia primordiale
di un antichissimo futuro:
il paradosso dell’ideale
e’ andato e sara’ perduto_

Quelle di Sara Andrini sono
sovrapposizioni di plastiche
e patologiche umanita’
che diluite vengono fagocitate
dai tratti impostati e imponenti
della caotica e inglobante urbe_
Impossibile, disumano,
il distacco mente/artificio_

I ri-produzioni di cy-tone
catalizzano la retina umana
seducono l’udito
e ipnotizzano i codici neurali:
l’artificio digitale intelligente
assume le sembianze umane
simulando una coscienza autogenerata
che affascina, incanta ed ammalia
il riflesso da cui prende forma_
Narcisismo o utopia di potenza?

.

Mina Calissano

Un’installazione luminosa in memoria di Gipo Farassino

A  sei anni dalla scomparsa del grande chansonnier torinese

Sarà accesa al civico 6 di via Cuneo a Torino. Giovedì 19 dicembre, ore 18, fino al 6 gennaio 2020


“Ël 6 ëd via Coni, l’é na cà veja / che gnanca na vòlta, l’era nen bela…”: così con quella sottile vena di ironica malinconia, caratteristica pressoché costante di molti suoi brani dedicati all’anima più profonda di Torino, quella delle periferie – le banlieu parigine, le barriere sotto la Mole – il grande Gipo Farassino (Torino 1934 – 2013) descriveva quella vecchia casa al civico 6 di via Cuneo, in Borgo Aurora a pochi passi dalla sua tanto amata Barriera di Milano, dove nacque e visse buona parte della sua infanzia e della giovinezza. E proprio lì, sulla facciata di quell’edificio e in quella via compresa fra i corsi Vercelli e Giulio Cesare, per ricordare il celebre cantautore torinese (scomparso l’11 dicembre del 2013), si inaugurerà giovedì prossimo 19 dicembre, alle 18,  l’installazione “Questa mia città – Luce e Musica per Gipo Farassino” che sarà poi visibile fino a lunedì 6 gennaio. Voluto dalla Circoscrizione 7, insieme alla Fondazione Caterina Farassino e al Comitato Arci Torino, il progetto è curato dal team artistico Dewrec e prevede un’installazione  realizzata attraverso proiezioni sulla facciata della casa resa immortale dalla canzone, fra le più struggenti e poetiche, di Gipo “Ël 6 ëd via Coni”. La realizzazione dell’opera si deve a Vittorio Campanella, che ha tracciato a mano  frasi significative delle più note canzoni di Farassino, selezionate dalla figlia  Valentina. “La scelta di utilizzare un proiettore per diapositive analogico – spiega Campanella – nasce dalla volontà di dare una forma vibrante e vera alle parole di Gipo, che non vengono scritte con un font preimpostato bensì dipinte una a una sulle diapositive. Questa modalità non è, quindi, un ripiego tecnico ma un valore aggiunto che vuole dare la giusta dignità estetica ai versi delle canzoni di un importantissimo artista della nostra città”.


La festa inaugurale, in programma, come detto, giovedì 19 dicembre dalle 18 alle 20, coinvolgerà anche il cortile di via Cuneo 6, con la distribuzione di vin brulé e la possibilità di assistere al concerto in formato busker del cantautore Pietro Giay. Sarà anche aperto l’adiacente Revenge Pub, mentre la via Cuneo sarà chiusa al traffico (solo per l’inaugurazione) nel tratto compreso fra i corsi Giulio Cesare e Vercelli.Nei giorni successivi, fino al 6 gennaio, le proiezioni si potranno ammirare dalle 18 alle 6 di mattina.  “Dewrec è una realtà di giovani under30, affiliata alla nostra rete – spiega Luca Bosonetto, responsabile Cultura di Arci Torino – che da tempo lavora sulle arti visive come strumento per la rigenerazione delle periferie. Durante gli allestimenti, realizzati col nostro sostegno, gli operatori sono stati accolti dai residenti con una disponibilità commovente. E’ l’immagine di una città che sa ancora vivere con curiosità ed entusiasmo i  progetti di sperimentazione culturale. In questo caso, la sinergia tra le istituzioni, i cittadini e le associazioni, ha reso l’omaggio a Gipo un’operazione corale che ha coinvolto una comunità”. “Ci sembrava doveroso ricordare uno dei più importanti cantautori torinesi, che ha sempre dato lustro alle periferie della nostra città, dove pulsa lo spirito della vera Torino» spiegano ancora Luca Deri e Silvio Sabatino, presidente e Coordinatore Cultura della Circoscrizione 7.  Contenta anche Valentina Farassino, figlia di Gipo e amministratore delegato della Fondazione Caterina Farassino, che ricorda le parole che suo padre ripeteva spesso: “I riconoscimenti più grandi li ho avuti dalla mia gente”. Gente amica. E “avere un amico vuol dire sentirsi qualcuno”, recitava proprio un celebre testo di Gipo, ricordato in una delle diapositive (un’ottantina in tutto) proiettate da Campanella sui muri al 6 di via Cuneo.

g. m.

 

Nelle foto
– Gipo Farassino
– Gipo Farassino davanti al civico 6 di via Cuneo
– “Avere un amico vuol dire sentirsi qualcuno”: fra le diapositive proiettate