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Arrestata badante ubriaca. Picchiava anziana di 92 anni

Nella notte tra domenica e lunedì una gazzella dei carabinieri di Moncalieri è stata attirata dalle urla di una anziana donna che chiedeva aiuto affacciata al balcone di casa, urlando che la stavano picchiando

Nel frattempo erano arrivate al 112 ulteriori richieste di intervento di alcuni vicini di casa che avevano udito le urla disperate.

I militari hanno soccorso la donna di 92, fortemente scossa, che ha detto loro che la propria badante rumena di 52 anni era rientrata in casa ubriaca e l’aveva picchiata, strattonandola per i capelli e sbattendola contro i mobili di casa e verso una finestra andata in frantumi.

La badante, alla vista dei carabinieri, andava in escandescenza, scagliandosi anche contro di loro con calci e pugni ma veniva bloccata ed arrestata.

La donna, invece, è stata medicata per le lesioni subite.

Adesso la 52enne rumena dovrà rispondere dei reati di lesioni aggravate, abuso dei mezzi di correzione, , maltrattamenti in famiglia, danneggiamento, resistenza a pubblico ufficiale.

 

 

Buon compleanno Nonna Giuseppina!

Grande festa per Giuseppa Codacurdi. La nonnina, nata in Calabria e trapiantata a Torino, oggi compie ben 106 anni.

Giuseppa è nata a Siderno, in provincia di Reggio Calabria, il 22 luglio 1913 e oggi compie ben 106 anni. Ha vissuto gli anni difficili della Prima e della Seconda Guerra Mondiale e la crisi economica l’ha portata ad allontanarsi dalla sua terra, alla quale però è rimasta sempre molto legata. Donna dal carattere forte, non ha mai mollato e il suo piglio e la sua determinazione l’hanno sostenuta anche nei momenti più difficili.

Accanto a lei, in un giorno così importante e felice, gli amati figli e nipoti. La figlia Natalina, in particolare, ci ha tenuto a non far passare inosservato questo giorno così importante. Allora tanti auguri cara nonna Giuseppina e, come si suol dire, 100 di questi giorni!

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L’alpinista ferito in salvo sull’elicottero

Un elicottero messo a disposizione dalle Autorità pachistane ha recuperato Francesco Cassardo, l’alpinista torinese ferito mentre scendeva il Gasherbrum VII. Verrà portato a Skardu. Lo ha annunciato  il compagno di cordata Cala Cimenti che ha seguito le prime operazioni di soccorso. I due alpinisti erano stati raggiunti a piedi da altri due colleghi partiti dal campo base, che hanno poi trasportato il ferito verso valle e ora ridiscenderanno a piedi.

Tav: Molinari (Lega), stop ‘No’ 5S: “rispettare accordi internazionali”

 “Grazie ai ‘No’ dei 5S alle opere il Paese ha perso già abbastanza tempo. La smettano di trovare ancora scuse sul Tav, che invece va realizzato nel rispetto del contratto di Governo e degli accordi internazionali. Ora avanti tutta senza ‘se’, senza ‘ma’ e senza ulteriori ritardi per consentire agli italiani di viaggiare di più e meglio, spendendo e inquinando meno”. Così il capogruppo della Lega alla Camera, Riccardo Molinari.

Case-vacanze, lontani dalle truffe in 10 mosse

Fiaip Torino: Visura catastale da un agente immobiliare per riconoscere un imbroglio. Oggi i truffatori copiano annunci esistenti e chiedono caparre basse

Inserzioni fasulle, immagini finte, richieste di caparra su carte ricaricabili: sono diversi i segnali che ci permettono di capire se dietro un annuncio per una casa vacanza si nasconde una truffa. Fiaip Torino (Federazione italiana agenti immobiliari professionali) stila un decalogo di consigli per accorgersi in tempo se stiamo cadendo vittime di un raggiro e se l’affare che stiamo per concludere in realtà sia una sonora truffa.

Dieci mosse da incrociare perché nessuna da sola è a garanzia della veridicità dell’annuncio. Nell’insieme però rappresentano uno strumento per stare tranquilli o per allarmarci.

1- EFFETTUARE LA VISURA CATASTALE. “L’unica verifica che può rivelarci se dietro un annuncio c’è il vero proprietario o un imbroglione è la visura catastale”, spiega Aurelio Amerio, presidente di Fiaip Torino. “Un controllo semplice e poco costoso, che un agente immobiliare può fare in pochi minuti attraverso il programma “Sister” dell’Agenzia delle Entrate, per il quale occorre il codice fiscale del proprietario”.

2- CONTROLLARE L’ANNUNCIO. “Oggi i truffatori sono più accorti, consapevoli delle campagne di informazione per stanarli”, sintetizza Lucia Vigna, vice presidente di Fiaip Torino. “Tendono a non inventarsi case inesistenti – prosegue – prendono annunci reali pubblicati da altri, magari dai legittimi proprietari: si impossessano delle informazioni e delle foto, riproponendo lo stesso annuncio su altri siti. Così quando facciamo una ricerca della casa e del luogo in cui è sita, ci rilassiamo vedendo che su Google map il posto, la via e l’appartamento corrispondono all’annuncio”. Occorre inserire le immagini dell’annuncio su Google Image per vedere se i proprietari nei vari portali sono sempre gli stessi o cambiano da un sito all’altro.

3- ATTENZIONE A CAPARRE E METODI DI PAGAMENTO. Quasi tutte le truffe si consumano attraverso caparre del 50% su ricariche Postepay. Per quanto la caparra sia legittima non dovrebbe mai essere superiore al 20%. “I truffatori ormai sanno che chiedere una caparra del 50% fa insospettire e sono i primi a ribassarla per conquistarsi la fiducia del malcapitato”, aggiunge Vigna.

Meglio pagare tramite bonifico. Con l’iban si possono fare alcune ricerche in modo da capire a chi appartiene il conto su cui stiamo per versare i nostri soldi.

4- VERIFICARE L’IDENTITA’ DELL’INSERZIONISTA. Nome e cognome su internet o su Facebook per capire se la persona esiste davvero e se si trattasse di un truffatore potrebbero saltare fuori recensioni negative sulla persona.

5- OCCHIO AL PREZZO. “Il buon senso è la prima accortezza per evitare che la vacanza si trasformi in una disavventura”, dice Aurelio Amerio, presidente di Fiaip Torino. Affidandosi a privati sul web aumentano le occasioni di prezzi competitivi ma anche le possibilità di cadere in imbrogli. Super ville a prezzi stracciati devono sollevare dubbi. Occorre guardare se l’abitazione è in linea con il resto del mercato.

 

6- CHIEDERE ALTRE FOTO E LE COORDINATE. Nel dubbio meglio chiedere al proprietario altre foto della casa, di dettagli e particolari che chi è in possesso dell’appartamento non dovrebbe avere troppe difficoltà a mandarvi. Le coordinate servono per localizzare l’appartamento e capire dove si trova attraverso street view.

7- INSISTERE PER UN INCONTRO. È un buon metodo per capire le reali intenzioni di chi ci sta per affittare casa, anche se non si ha una reale possibilità di recarsi sul posto ci permette di capire l’altra parte come reagisce.

8- FARSI MANDARE I DOCUMENTI. Non è una garanzia perché potrebbero essere documenti falsi o rubati. Non è insolito che chi finisce in una truffa di questo tipo abbia poco dopo problemi con il furto della propria identità, in seguito appunto all’invio dei propri documenti. Neanche la formulazione di un contratto mette al riparo da una possibile truffa perché una volta consumato il raggiro la persona sparisce e di fatto quel nome e cognome o sono inventati o appartengono ad un’altra persona.

 

9- CHIEDERE UN TELEFONO FISSO. I cellulari sono difficilmente rintracciabili. Appena un colpo viene messo a segno i cellulari vengono disattivati e la persona non è più raggiungibile.

10- VERIFICARE L’IP DI UNA MAIL RICEVUTA. Verificare da dove è stata inviata una mail. Basta aprire il messaggio, cliccare su ‘messaggio originale’, copiare l’indirizzo ip e inserirlo in un sito per verificare la località dell’ip (iplocation.net) e scoprire se coincide o meno con quella dell’inserzionista. Da sola questa operazione non è detto che funzioni perché dipende da dove è ubicato il server su cui si appoggia il servizio di posta elettronica del mittente.

L’isola del libro

Rubrica settimanale sulle novità in libreria 

A cura di Laura Goria

Stefania Auci  “I leoni di Sicilia. La saga dei Florio”  -Editrice Nord-  euro 18.00

 

Che amiate o meno le biografie…questa è magnifica: mai una pagina noiosa o una battuta d’arresto. Stefania Auci, insegnante e scrittrice, nata a Trapani (nel 1974), ma palermitana di adozione, ha infuso in oltre 400 pagine il suo amore per Palermo e la sua bravura nell’intrecciare Storia e vicende imprenditoriali e private di una delle famiglie più importanti della Sicilia postunitaria. Ha fatto ricerche, visitato luoghi e palazzi, messo a ferro e fuoco archivi e cronache giornalistiche dell’epoca, ed è così che ha ricostruito la saga dei Florio. Partiti dal nulla, nell’arco di un secolo diventarono ricchissimi… poi persero tutto. Il libro è un primo capitolo dedicato alle due generazioni capostipiti, tra 1799 e 1868, sullo sfondo di: regno Borbonico, guerre napoleoniche, moti popolari, sbarco di Garibaldi in Sicilia e Unità d’Italia. Tutto inizia nel 1799 quando, dopo il terremoto che ha sconquassato Bagnara Calabra, i fratelli Paolo e Ignazio Florio abbandonano il paese natio alla volta di Palermo. La loro è una storia di immigrazione durissima, in una terra che trasuda diffidenza nei confronti di chi arriva da fuori. Ma i Florio hanno coraggio, lungimiranza e tempra da vendere. Aprono una bottega di aromateria in cui vendono spezie e merci coloniali, che col tempo diventa la più rinomata della città. Il segreto del loro successo -oltre alla costante fatica che finirà per consumarli- è nella qualità e quantità delle merci. In particolare del cortice (farmaco derivato dalla corteccia dell’albero di china), salvezza contro le epidemie di malaria che all’epoca portavano alla tomba. Ma non leggerete solo le travagliate tappe della loro affermazione, l’allargarsi delle loro attività al commercio dello zolfo, all’acquisto di case e terreni dai nobili palermitani che vantano illustri blasoni ma sono alla canna del gas quanto a “picciuli”. Scoprirete anche i loro caratteri e il loro modo di imbastire i rapporti affettivi. L’astioso matrimonio tra Paolo e Giuseppina, l’amore inconfessato di Ignazio per la cognata, la durezza della vita di tutti i giorni e le incomprensioni. A dare ulteriore slancio alla dinastia sarà Vincenzo, figlio di Paolo e Giuseppina, che per lui stravede e si è sacrificata ad una vita che non le corrisponde. A 29 anni Vincenzo resta orfano del padre e con lo zio porta sulle spalle tutto il peso delle attività in costante crescita. E’coraggioso, spregiudicato, sicuro di sé ed ha una visione ad ampio spettro del futuro: diversifica gli articoli commercializzati, valorizza i prodotti siciliani ed è attento ai cambiamenti in atto alle soglie della rivoluzione industriale. La sua ambizione ha radici nel bruciante desiderio di un riscatto sociale che faccia balzare i Florio dalla dispregiativa nomea di “facchini” alle sale dei palazzi di chi conta davvero. Il denaro potrebbe essere il grimaldello che apre certe porte e così l’impero si allarga. A poco a poco comprende: tonnare, produzione del Marsala, l’invenzione del tonno sott’olio, l’estrazione dello zolfo (materia prima per le industrie chimiche). Vincenzo punta anche su tessile, credito bancario e assicurativo, settore metallurgico, cantieristica navale e crea una sua flotta mercantile. Lavora come un pazzo e tutto quello che tocca diventa oro. Poi c’è la sua vita affettiva. La passione per Giulia, l’amante che sposerà solo alla nascita del figlio maschio (dopo due femmine che per anni Vincenzo si rifiutò di riconoscere). Ignazio è il suo prediletto ed erede designato; mentre con le femmine manterrà sempre un certo distacco. Colpa del suo maschilismo perfettamente in linea con la mentalità dell’epoca. Eppure Giulia sarà il grande amore e la più importante ricchezza della sua vita….

 

Guillame Musso “La vita segreta degli scrittori”   – La nave di Teseo – euro 19.00

 

Una storia che include più storie collegate tra loro…come una matrioska russa che apri e scopri altri pezzi di dimensioni ridotte, perfettamente inseribili l’uno nell’altro. Lo capirete strada facendo nella lettura, che di pagina in pagina si fa sempre più avvincente. Parte come raffinato intreccio letterario e finisce per precipitare in una vicenda a dir poco sconvolgente, tutto orchestrato in una sorta di gioco di specchi letterario di altissimo livello e bravura. Siamo nel sud della Francia, nella paradisiaca isola di Beaumont (in realtà non esiste e per lei Musso si è ispirato alle Porquerroles e ad altri lidi ameni), dove dal 1999 si è ritirato lo scrittore cult Nathan Fawles, volutamente uscito dalla scena letteraria dopo 3 romanzi di successo interplanetario e Premio Pulitzer. Da allora non ha concesso nessuna intervista e si è arroccato su quel fazzoletto di terra in mezzo al mare, selvaggio, indifferente alla modernità, ostile al turismo. Ma perché di colpo Fawles si è sottratto al mondo, rinchiudendosi in una sorta di casa bunker sul mare, ed ha deciso di non scrivere più nulla (e sarà poi vero)? Nell’autunno del 2018 arriva sull’isola il 24enne Raphaël Bataille, una laurea in economia che non usa, tanti lavoretti precari per sbarcare il lunario e, soprattutto, il sogno di diventare scrittore. In disarmante attesa, nel frattempo si lecca le ferite dei tanti rifiuti del suo manoscritto “La timidezza delle cime”da parte degli editori. Si è messo in testa di rintracciare Fawles per farglielo leggere e ottenere preziosi suggerimenti. E qui si apre il primo filone della storia. A Beaumont sbarca anche una giovane ed affascinante giornalista svizzera, Mathilde Monney, determinata a svelare il mistero che avvolge  il celebre scrittore (che ricorda un po’ la scomparsa dalle scene letterarie di J.D.Salinger, autore del famosissimo “Il giovane Holden, del 1951). Mathilde ha già incontrato Fowles in passato, ed ora non insegue il classico scoop. Piuttosto è spinta da profondi motivi personali, che rimandano ad una vicenda di sangue e morte che ha falciato la sua famiglia. Qui siamo alla seconda storia dentro la tela complessiva del romanzo. Poi l’isola finisce di essere un paradiso… e si trasforma in teatro di morte. Il cadavere di una donna viene ritrovato, disposto in modo agghiacciante e secondo un macabro rituale. Si innesta così nella trama un ulteriore livello di narrazione che vi sorprenderà. Si parla di delitti atroci, amori interrotti dalla morte, teatri di guerra e pulizia etnica….e davvero tanto altro che non vi aspettereste….

 

James Patterson  “La seduzione del male”  – Longanesi – euro 16.90

 

In questo thriller di Patterson -inventore delle storie con protagonisti Alex Cross e le Donne del Club Omicidi- la brillante detective Lindsay Boxer è alle prese con due intricate vicende. Siamo a San Francisco dov’è stata istituita una task force per fronteggiare il pericolo rappresentato da un non meglio precisato gruppo terroristico globale chiamato GAR, acronimo di Great Antiestablishment Reset. E’ sorto dalle ceneri di varie cellule terroristiche mediorientali, i cui leader hanno arruolato sbandati dissidenti in tutto il mondo. Non fa distinzione tra etnie o religioni. Negli ultimi 5 giorni ha rivendicato a gran voce 6 gravissimi attentati che hanno seminato morte e disperazione in affollati luoghi di culto: una moschea, una cattedrale ed una sinagoga. Ma il loro raggio di azione ha colpito anche due università e un aeroporto. Il bilancio letale è di oltre 900 vittime in 6 paesi diversi. Lindsay assiste impotente all’esplosione del Museo delle scienze, lo Sci-Tron, sul Pier 15 nella baia di San Francisco. Lei è al ristorante in compagnia dell’ex marito Joe per festeggiare il loro anniversario di matrimonio perché, anche se sono separati, non si è spezzato il filo più profondo che li lega. Quando il museo di vetro e acciaio salta per aria e una nube a forma di fungo si sprigiona dalle sue macerie, i due corrono sul posto. Alla scena apocalittica assiste con soddisfazione un uomo sui 45 anni che alle domande di Lindsay risponde di essere lui il geniale e incomparabile artista che ha scatenato quel macello, in cui perdono la vita 25 persone, senza contare i feriti. Inizia così uno degli incubi della poliziotta. Intanto Joe resta gravemente ferito da una seconda esplosione che lo sorprende mentre è all’interno del museo per soccorrere eventuali superstiti. L’uomo misterioso e pazzoide si chiama Connor Grant e darà matasse di filo da torcere… fino a mettere seriamente a repentaglio anche la carriera di Lindsay. Seconda grave minaccia alla quale lei sta lavorando è la ricerca del serial killer invisibile che semina morte per le strade dove, in modo assolutamente casuale, uccide iniettando nei glutei delle vittime una fiala di succinilcolina. E’ una sostanza miorilassante usata per le intubazioni in sala operatoria, agisce in una manciata di minuti bloccando il respiro e provoca la morte se non si interviene immediatamente con un ventilatore meccanico. Non lascia tracce nel sangue, solo un microscopico segno di puntura e una morte apparentemente per arresto cardiaco. Ma Lindsay e la sua amica anatomopatologa Claire non si lasciano fuorviare ed ecco partire la caccia all’assassino, fino all’epilogo finale che tiene col fiato sospeso il lettore e fa luce sulla lucida follia dell’assassino. Se  non avete ancora mai letto nulla di James Patterson potrebbe essere l’ occasione per scoprirlo e capire le ragioni del suo grande successo internazionale. Trame ben congeniate e scritte con la dovuta suspense.

Sanità, la Regione vuole direttori più efficienti

La Giunta regionale ha introdotto alcune novità nella valutazione dei direttori generali delle aziende sanitarie piemontesi per il 2019.

L’assessore alla Sanità, Luigi Icardi, afferma: “chiediamo più efficienza nella loro attività manageriale. Li valuteremo in base alle risultanze del bilancio consuntivo: il pareggio di bilancio deve diventare una priorità se vogliamo mantenere i conti in equilibrio ed evitare problemi in futuro. Una novità rispetto al passato”.

La delibera approvata durante la riunione del 19 luglio introduce inoltre, recependo le disposizione del decreto legislativo 17/2016, tempi più ristretti per il pagamento dei fornitori. “Altro elemento – sottolinea Icardi – che concorrerà nella valutazione complessiva dell’operato dei direttori generali e di conseguenza nel riconoscimento del trattamento economico integrativo”

Ultramarathon du Fallére, l’edizione delle coppie

La vittoria ex-aequo in un ultra trail non è certamente un caso infrequente

Ma quando entrambe le gare si concludono con una coppia al comando, è un fatto degno di nota, destinato a far passare alla storia la seconda edizione dell’Ultramarathon du Fallére, la competizione biennale che si è disputata a Saint Oyen (AO) e che era valida per il Trail Tour della Valle d’Aosta. 56 i km da percorrere attraverso nove comuni del massiccio del Fallére, per un dislivello di ben 4.500 metri, una gara per camosci con i concorrenti, 72 al via della prova più lunga, che hanno iniziato a inerpicarsi alle prime luci dell’alba.

Col passare dei km, davanti si sono ritrovati due dei maggiori interpreti italiani per questo tipo di prove, Danilo Lantermino (Asd Valle Varaita) reduce dal trionfo nel Gran Trail Rensen e Fabio Cavallo (Team Marguareis) vincitore lo scorso anno del Gran Trail Courmayeur. Non c’è stato neanche bisogno di mettersi d’accordo, i due hanno scelto di mettere fine all’agonismo in anticipo onorando lo spirito del trail che condivisione della fatica, tagliando il traguardo insieme in 7h36’24”, con 8’49” su Erik Bochicchio (Team Nolimits). Ai piedi del podio il campione locale Marco Bethaz (Technosmedica Inrun) a 22’52”. Fra le donne vittoria a sorpresa per la rumena, da anni trapiantata in Liguria, Mihaela Georgiana Marinescu (Pro San Pietro Sanremo), 15esima all’ultimo Maremontana Trail, che ha completato la sua fatica in 9h44’01”. A farle compagnia sul podio Elisa Giordano (10h50’52”) e Lucia Guarienti di Brenzone Virando (11h18’40”).

Vittoria in coppia anche nel Tour du Fallére, di 39 km per 2.700 metri, dove i due protagonisti attesi, Henri Aymonod (Team Nrc) e Massimo Farcoz hanno chiuso insieme in 3h58’23”, relegando al terzo posto Nicolas Statti (Doce Technosport) a 10’38”. Bellissima la sfida fra la campionessa locale Gloriana Pellissier e Sonia Glarey (Team Hokaoneone Italia), inizialmente annunciata per il tracciato lungo e che voleva proseguire con un successo il suo ottimo 2019. Invece il successo è andato alla Pellissier, prima lo scorso anno al Quartail des Alpages, in 4h39’08” con 5’32” sulla rivale, terza posizione per Silvia Venzano a 52’12”. Qui c’è stato un numero ben più alto di partecipanti, oltre 150 e le condizioni climatiche favorevoli, con sole e temperature comunque fresche hanno ridotto al minimo il numero di ritirati.

L’Ultramarathon du Fallére ha così completato la sua seconda stagione e tornerà come da propositi nel 2021, per lasciar spazio ad altri eventi il prossimo anno e allestire un’edizione ancora più ricca. Fondamentale è stato l’apporto dei tanti addetti dell’organizzazione dislocati lungo il tracciato e in costante contatto con la base,

La sfida per gli ingegneri del domani

Arriva al Politecnico di Torino la finale europea della competizione d’ingegneria per studenti più grande d’Europa

 

OPENING CEREMONY

25 luglio 2019 – h 10-19

MAUTO – Museo dell’Automobile di Torino

Intervento ospite speciale: Enrico Risi – h 15:00

 

Dal 25 al 31 luglio 120 studenti d’ingegneria, provenienti da tutta Europa, si sfideranno al Politecnico di Torino in sei giorni di competizione: questo e altro ancora sarà EBEC Final Turin 2019.

EBEC, European BEST Engineering Competition, è una competizione annuale organizzata dall’associazione BEST – Board of European Students of Technology. Ogni anno l’evento coinvolge circa 6500 studenti che si sfidano in 84 round locali in tutta Europa, i cui vincitori accedono ai 13 round Nazionali e Regionali; solo i migliori 120 studenti prendono parte alla finale europea: EBEC Final.

 

L’evento inizierà il 25 luglio con l’Official Opening al Museo dell’Automobile: in mattinata vi saranno i discorsi di presentazione, tra cui del Vice Rettore per la Didattica del Politecnico di Torino Sebastiano Foti, nel pomeriggio seguirà una Knowledge Fair, dedicata ad associazioni del Politecnico e startup innovative; il tutto sarà intervallato dalle esibizioni del Conservatorio di Torino, del CUS Torino e dall’intervento di uno special guest: Enrico Risi, responsabile marketing per Google e Chronicle, che racconterà la sua esperienza.

 

 

Pinerolo, revocata concessione a comunità di minori: erano in stato di abbandono

L’assessore regionale alle Politiche sociali, Caucino: “Situazione gravissima di totale
abbandono”. Entro lunedì gli ospiti saranno ricollocati altrove
La Commissione di vigilanza dell’Asl TO3 ha revocato con effetto immediato la
concessione alla CRP EMMA EIDOS di Pinerolo, dove erano ospiti cinque minori con
problemi psichiatrici, e disposto il ricollocamento in strutture alternative
entro lunedì 22 luglio: due di loro saranno ospitati in un centro abilitato di
Moncalieri, uno presso una struttura di Oleggio, un altro tornerà a casa dai
genitori, mentre il quinto era già stato dimesso il 16 luglio scorso e adesso è
ospitato in una residenza di Villafranca Piemonte. A renderlo noto è l’assessore
regionale alle Politiche sociali, Chiara Caucino.
“La struttura – rileva l’assessore Caucino – si trovava in stato di totale
abbandono, cosí come i minori ospitati. Rivolgo un ringraziamento ai Carabinieri
per il monitoraggio del territorio e a tutte le parti attrici che hanno
contribuito a risolvere questa emergenza. Ritengo che tali situazioni non
debbano piú ripetersi anche alla luce del fatto che le rette giornaliere
corrisposte ammontano a circa 200 euro per ogni persona ospitata”.
L’assessore annuncia di voler intensificare i controlli e, nelle prossime
settimane, riscrivere il provvedimento regionale del 1997 che disciplina le
funzioni delle Commissioni di vigilanza, nonché implementare l’ufficio regionale
preposto “affinché i verbali che perverranno dalle Commissioni dei diversi
territori vengano trattati con immediatezza ed efficacia”.
“Nel corso della prossima settimana – conclude Caucino – chiederò al presidente
della IV Commissione consiliare, Alessandro Stecco, di poter essere audita, per
esporre criticitá e soluzioni in tale ambito ed acquisire eventuali spunti
utili. La vigilanza è strategica e fondamentale per far sì che episodi del
genere, che vanno a colpire le persone più fragili, non abbiano a ripetersi”.