ilTorinese

Al via la quattro giorni dei cortometraggi piemontesi

Giovedì 6 febbraio  parte la quattro-giorni di proiezioni della rassegna TOO SHORT TO WAIT, dedicata ai cortometraggi realizzati nel 2019 in Piemonte; prende il via così il percorso che porterà alla 19ª edizione del Glocal Film Festival (12-16 marzo, Cinema Massimo MNC).

 
Sul grande schermo della sala Il Movie (Via Cagliari 40/e, Torino), tutti gli iscritti alla sezione competitiva Spazio Piemonte e i 9 partecipanti al contest Torino Factory, per un totale di 103 opere brevi che avranno la possibilità di confrontarsi con il grande schermo. Inoltre il pubblico potrà sentirsi parte attiva dell’evento attraverso il proprio voto, quest’ultimo contribuirà alla selezione di 5 corti che approderanno al festival di marzo, mentre saranno 15 i titoli selezionati dalle curatrici di Spazio Piemonte Chiara Pellegrini e Roberta Pozza.
 

In palio per i 20 finalisti il PREMIO TORÈT Miglior Cortometraggio (1.500 €), il Premio ODS – Miglior AttorePremio ODS – Miglior Attrice e Miglior Corto d’Animazione assegnati dalla giuria di professionisti del campo, oltre ai premi speciali dei partner Cinemaitaliano.info, Scuola Holden, Machiavelli Music, Seeyousound International Music Film Festival – Premio Vecosell Miglior Videoclip, il Premio Miglior Corto Scuole e il Premio del Pubblico.

Giovedì 6 febbraio si parte con una doppia proiezione mattutina, alle 9.30 e alle 11.30, che vede in programma i 28 cortometraggi realizzati dagli studenti di scuole medie e superiori di diverse cittadine del Piemonte (Buttigliera Alta, Carignano, Omegna, Rosta, Torino e Torre Pellice).

Alle 19.30, in calendario il blocco DOC con Il Fotografo di Vanchiglia del torinese Maurizio Orlandi, che racconta la storia del fotografo Giovanni Ghija e della sua famiglia, conosciuti da sempre nel quartiere come i fotografi storici di Vanchiglia-Vanchiglietta; Le valli della Salamandra di Lanza di Marco Tessaro, girato sulle Alpi Cozie, tra Italia e Francia, che mostra l’ambiente di montagna dove vive un anfibio poco conosciuto presente esclusivamente in queste valli, la Salamandra di Lanza; Passaggi di Beppe Leonetti, selezionato al 37° TFF e finanziato dallo Short Film Fund di Film Commission Torino Piemonte, unisce le vite di padre e figlio; e Storie Invisibili. La resilienza nei campi profughi palestinesi in Libano di Andrea Tomasetto, girato a Beirut con il giornalista Luca Rolandi, è un viaggio all’interno dei Campi Profughi Palestinesi in Libano, per scoprirne le vite, le persone, le vicende, mettendo sotto i riflettori, in primo luogo, non i problemi, ma le soluzioni.

Il primo appuntamento con le brevi masterclass CORSI CORTI. PICCOLE STORIE DI CINEMA sarà alle 21.30 con il collettivo NERDO, studio creativo e di animazione torinese con un’esperienza decennale riconosciuta a livello internazionale con premi come Promax, Bassawards, The Motion Awards e che ha li ha visti lavorare per brand tra cui Google, Nike, RAI, Sky, Mediaset, MTV. Daniele Gavatorta, Executive Creative Director & Partner, presenterà i corti Beer, libera interpretazione della poesia Beer di Bukowski, che ha riscosso grande successo ed è stato tra i finalisti del Festival di Annecy 2016; Relationshapes, nove brevissime insta-stories che uniscono libertà d’espressione e sperimentazione da ogni membro del team Nerdo; e l’ultimo Anthropocene, LOL, che affronta un tema attuale – la crisi climatica – e passa in rassegna tutti i disastri in corso per concludere con l’inevitabile apocalisse che, però, risulta tale soltanto per il genere umano.

Dopo la presentazione dei NERDO per Corsi Corti delle 21.30, segue ART&CARTOON con 3 corti di affermati animatori: X.Y.U. di Donato Sansone, un piano sequenza unico dove componenti umane mutano nel gioco di una continua trasformazione fisica col mutamento spaziale; Sono un Poeta, Cara di Vincenzo Gioanola, che illustra ironicamente una delle prime poesie del poeta torinese Guido Catalano; Corkscrewed di Massimo Ottoni, sulla storia di un corteggiamento, premiato ai festival Farm Film Festival 2019, Cinanima, Cartoon Club, Oaxaca film fest, Ariano film fest e Lund fantastik film fest.

I frutti del CSC – Centro Sperimentale di Cinematografia – Animazione non mancano mai a TSTW con 5 corti di animazione anch’essi degni di svariati festival internazionali: Coscienza Pulita di Francesco Corrado, Sara Binetti, Francesca De Toni, Simone Stassano; Maga Wanda di Jacopo Martinello, Domenico Acito, Giulia Auditore, Andrea Parisella, Marta Treccani; Pilgrim di Matteo Ricci, Andrea Berardi; The King Dom di Marco Raffaelli, Elena Sorrentino, Giacomo Bianchi, Melania Campanaro e Whatever Happened To Darwin di Sara Crippa, Leonardo Altieri, Giulia Manna, Maria Nocerino. E ancora And Tear It Apart di Matteo Gentile, su una giovane violoncellista, e XO di Francesco Pellegrino, ha per protagonista un astronauta.


TSTW – Glocal Film Festival è organizzato nell’ambito di Torino Città del Cinema 2020 da Associazione Piemonte Movie in sinergia con Film Commission Torino Piemonte, Museo Nazionale del Cinema, Torino Film Festival, con il contributo di Regione Piemonte e Fondazione Crt, con il patrocinio di Città di Torino e Città Metropolitana di Torino e la collaborazione del Centro Nazionale del Cortometraggio e Seeyousound International Music Film Festival. Main Partner ODS. Main Sponsor Compagnia dei Caraibi.

Campagna nazionale contro le aggressioni agli infermieri

Nursing Up lancia l’iniziativa: testimonial video Marisa Laurito e Simona Ventura

 

 Riceviamo e pubblichiamo

Delli Carri: “Sviluppiamo con le istituzioni un progetto che tuteli gli infermieri. Il nostro è un mestiere già di per sé usurante, non si può anche rischiare costantemente l’incolumità fisica”

Il Nursing Up, sindacato degli Infermieri Italiani e delle professioni sanitarie, con la segreteria regionale di Piemonte e Valle d’Aosta si unisce alla campagna nazionale lanciata dal sindacato, per la sensibilizzazione e la denuncia sul grave problema delle sempre maggiori e più pericolose violenze che gli infermieri e gli operatori della sanità sono esposti a subire negli ospedali.

La campagna di sensibilizzazione, che prevede anche dei video virali diffusi su tutti i canali, con testimonial come Marisa Laurito e Simona Ventura (vedi i link ai video sotto), è riassunta dall’hashtag #Noviolenzasuglinfermieri e intende porre la questione a tutte le realtà aziendali, comprese quelle piemontesi, per sviluppare in collaborazione con il sindacato azioni che tutelino gli infermieri e gli operatori di ospedali e pronto intervento.

La questione è urgentissima, come dimostra l’ennesimo caso che solo un paio di giorni fa è accaduto al Mauriziano di Torino, in cui un giovane, ubriaco, si è scagliato contro gli operatori. Basti pensare che in Italia un infermiere su 10 ha subito violenze sul lavoro, e il 4% è stato minacciato con una pistola. Cifre che devono far riflettere e si rispecchiano anche sulla nostra regione, dove le aggressioni sono in aumento e il personale, già sfiancato da turni massacranti, è molto preoccupato.

Claudio Delli Carri, segretario regionale del Piemonte e Valle d’Aosta del Nursing Up sottolinea: “La risposta che la dirigenza dell’Asl Città di Torino ha posto in essere, con l’assunzione di guardie giurate da posiionare nei luoghi più caldi, di prima assistenza, perché garantiscano un minimo di sicurezza in più, è un primo passo. Il problema però è strutturale. Va riconosciuto, anche a livello politico, il rischio che i colleghi affrontano ogni giorno a contatto con l’utenza più violenta, ad esempio nei pronto soccorso o nelle situazioni di soccorso esterno. Le aziende di tutta la regione dovrebbero farsi carico di sviluppare progetti di tutela degli infermieri e operatori, magari anche sfruttando quella che è la strada tracciata dall’asl Città di Torino.

Siamo pronti ad incontrare l’assessorato, anche subito, per realizzare assieme un programma d’intervento a tutela di infermieri e operatori, che riguardi tutte le realtà della regione. Il nostro è di per sé un mestiere usurante, non può trasformarsi anche in un mestiere in cui si rischia costantemente l’incolumità fisica”.

Lingua dei segni, Montaruli (Fdi): “Grazie alle Vibrazioni”

“L’ Italia è uno dei pochissimi paesi in Europa che non ha ancora una legge di riconoscimento di questa lingua”

A SANREMO PER IL RICONOSCIMENTO DELLA LINGUA DEI SEGNI ITALIANA

“Siamo contenti che il festival di Sanremo attraverso le Vibrazioni porti nuovamente l’attenzione sulla lingua dei segni italiana. Alla band chiediamo di sostenere il riconoscimento della lingua dei segni italiana e di aiutarci a smuovere le coscienze” A dichiararlo è la parlamentare di Fratelli d’Italia Augusta Montaruli, da anni in prima linea per la LIS. “L’ Italia – prosegue Montaruli – è uno dei pochissimi paesi in Europa che non ha ancora una legge di riconoscimento di questa lingua.

La disabilità uditiva viene trattata in maniera discriminante nei confronti delle persone sorde che attendono da troppo tempo il riconoscimento di un diritto civile in assenza del quale la nostra nazione sta facendo una figura barbina a livello internazionale. In parlamento giace nostra proposta di legge sul tema di cui sono prima firmataria. Tuttavia – prosegue la parlamentare di Fdi – serve il contributo di tutti affinchè si smuovano le coscienze e, in Parlamento, i partiti arrivino ad un testo condiviso e finalmente si possa approvare ciò che non si è fatto nella scorsa legislatura.

Mi appello quindi a tutti i partiti, affinchè con una mano sulla coscienza pensino ai sordi, e a tutti gli italiani che quotidianamente usano questa lingua senza riconoscimento e che pertanto ogni giorno devono superare ostacoli vergognosi”.

Quelli del Pci: “Noi c’eravamo”

Nostalgia canaglia. Serata con i vecchi amici e compagni del PCI. Precisamente il Gotha dei dirigenti del partito di Torino anni ’60 e anni ’70. Il massimo del massimo. Stagione irripetibile. Direi quasi – almeno per il sottoscritto – mitica

Mille storie, mille rivoli confluenti in un solo fiume. Nostalgia che non diventa mai tristezza. Nostalgia mista a consapevolezza per ieri ma anche per l’ oggi. Oggi decisamente triste ed al di sotto delle speranze di ieri. Impossibile citare tutti nelle oltre 100 presenze.

Autoconvocati? Non proprio, cominciando da Gaspare Enrico segretario di Ivrea e a Torino braccio destro di Piero Fassino. Anna Apostolico moglie e compagna di una vita tra azienda della famiglia e passione politica. Con Rocco Imperiale operaio e funzionario di partito tra zona nord e fabbriche. Con il pallino dell’ organizzazione. Patron della serata Carlo Foppa che ha rivitalizzato un asfittico Circolo del Risorgimento. Quasi 77 anni e un’ altra scommessa politica vinta. Alfredo Schiavi 94 anni arrivato appositamente da Sanremo: indubbiamente ha fatto un accordo con il diavolo. Partigiano e tipografo. Lui non era un dirigente della stampa e propaganda. Lui era ed è la stampa e propaganda.

E Sante Baiardi anche lui 94 anni. Scuole di partito anni ’50 , assessore alla Sanità in Piemonte e riorganizzatore della Sanità. Enrico Cavalitto con la sua dolcissima moglie Silvia Gibellino. Enrico, il più giovane consigliere del Pci nel 1975 con Marcello Vindigni assessore, architetto, dalla Sicilia sua patria. Enrico con la sua casa Editrice Felix che vedendomi mi redarguisce: ti dai una mossa a scrivere il libro su tuo padre? Ha ragione da vendere e Rocco Larizza da allievo operaio Fiat a Parlamentare e Senatore della Repubblica. Scusate se è poco. E arriva Primo Greganti tra i più famosi dei presenti. Sicuramente il più invidiato dagli altri partiti della prima Repubblica. Invidiato per come si è comportato di fronte a Di Pietro. Angela Migliasso commossa che girava i tavoli. La nostra pasionaria è la mia preferita. Ha sempre detto ciò che pensava, coerente con quel che faceva.

Altro che non ha mai avuto peli sulla lingua è Giorgio Ardito. Dai cattolici del dissenso al comunismo libertario. Racconta sempre che per imparare leggeva ogni sera una parola del vocabolario. Irraggiungibile. Ed Emanuele Braghero orgoglioso dei suoi genitori con il padre operaio della Michelin. Sempre con la valigia in mano. Segretario della Fgci a Catania e segretario di Luciano Violante quando era Presidente della Camera . È arrivato appositamente da Firenze. Risiede ad Empoli ed è stato capo di gabinetto del Sindaco,  ora in Regione Toscana. Ammette che Matteo Renzi lo ha proprio deluso: se l’è proprio giocata male.

Poi  la Senatrice Magda Negri che la politica ce l’ha proprio nel sangue. Tanti e tanti altri presenti nella serata e nei nostri ricordi. Poi… poi il sottoscritto. Un piccolo primato con Manuele Braghero e Antonio Sucamiele: i più giovani della sala. Anche se un altro piccolo primato penso di avercelo.  Amo dire: mi sono iscritto alla Fgci nel 1956, quando ero nella pancia
di mia madre, sartina,  ex giovane comunista e moglie di Ferdinando, mio padre grande capo della commissione interna della Grandi Motori. Avevo poco da scegliere. Sacre le tradizioni di famiglia.

Sia ben chiaro che non tutto allora era perfetto. Si sono consumati tanti scontri verbali e quando il PCI è diventato Pds non era solo Achille Occhetto che piangeva. Era diventato un abito troppo stretto. Sentivo liberatorio questo nuovo percorso politico. Teneri gli ex compagni che diedero vita a Rifondazione, ma appunto teneri e basta. Ricordo Giorgio Gaber alla fine della canzone “Qualcuno era comunista” con l’allegoria del tentativo  di spiccare il volo, stupenda allegoria. Ma almeno ci tentammo. Non poca cosa. Alla fine “rubo” una bellissima frase di Lorenzo, amico e compagno di studi universitari di Sara, mia figlia. Siamo dei singoli che scegliamo di essere un Noi. Ottima sintesi.  Anche speranza per un futuro possibile. Noi che non abbiamo mai amato un uomo solo al comando. Noi contenti e felici di essere un Noi. Con la enne maiscola. Noi, protagonisti del nostro futuro.

 

Patrizio Tosetto

Autovelox  sulle tangenziali di Torino

I controlli, terminate le ultime verifiche sulle apparecchiature e dispositivi, saranno avviati dalla terza settimana del mese di febbraio 2020 anche per garantire agli utilizzatori delle tangenziali di Torino la conoscenza dell’esatta dislocazione delle postazioni

Nell’ambito delle iniziative volte al contrasto dell’incidentalità e al miglioramento della sicurezza della rete viaria delle Tangenziali di Torino, la Polizia Stradale di concerto con la Concessionaria ATIVA S.P.A., dopo attente valutazioni sui tratti autostradali più interessati da errati comportamenti dell’utenza in transito, ha provveduto all’installazione di due box per la collocazione di apparecchiature Autovelox 105 SE, misuratori di velocità di ultima generazione.

I box visibili e ampiamente segnalati con i previsti cartelli stradali indicati dalla norma che regolamenta la materia sono al momento due e sono stati collocati: uno prima dell’uscita per “Stupinigi”, percorrendo la Tangenziale Sud diretti verso “Piacenza – Savona” e uno nei pressi dello svincolo per “C.so Regina Margherita” della Tangenziale Nord, con direzione “Aosta – Milano”; entrambi i tratti di strada indicati hanno un limite di velocità di 130 km/h.

 

L’avvio di tale strategia, primariamente adottata a scopo preventivo, si colloca all’interno di altre iniziative il cui scopo si prefigge il contrasto dei comportamenti più rischiosi adottati dai conducenti durante la guida e secondo le direttive impartite dal Ministro dell’Interno nell’anno 2017, la cosiddetta Direttiva Minniti.

L’”Eccesso di velocità”, come purtroppo constatato nei rilievi degli incidenti stradali, incide notevolmente sull’esito di questi, in particolare sulle lesioni alle persone coinvolte.

I controlli, terminati le ultime verifiche sulle apparecchiature e dispositivi, saranno avviati dalla terza settimana del mese di febbraio 2020 anche per garantire agli utilizzatori delle tangenziali di Torino la conoscenza dell’esatta dislocazione delle postazioni.

I servizi saranno svolti a cura del personale della Sottosezione Polizia Stradale di Torino, Reparto che quotidianamente espleta la sua attività di vigilanza e soccorso sulla rete autostradale delle Tangenziali di Torino e il calendario relativo ai giorni in cui saranno attivi i controlli sarà consultabile sul sito: https://www.poliziadistato.it/articolo/175

Pranzo di solidarietà all’Imbarco Perosino

Al grido di : “ Rilanciamo il Valentino. Difendiamo (…anche ) il Perosino ! “ è stato organizzato domenica scorsa un grande pranzo di solidarietà presso lo stesso Imbarco di Viale Virgilio 53 con l’augurio e la speranza che questo bel locale storico non subisca la stessa sorte di altri locali del parco chiusi e abbandonati da qualche tempo

Un modo per dire NO al progressivo degrado e desertificazione del Valentino. Recentemente infatti si andava ventilando l’ipotesi di uno sfratto del Perosino, ma in seguito a un incontro tra i gestori e Antonino Iaria, Assessore all’ Urbanistica della Città di Torino , tale pericolo sembra si stia allontanando.

Ed è stato proprio lo stesso Iaria in Sala Rossa a confermare come la Città “ ha tutto l’interesse a valorizzare i luoghi storici che rappresentano una risorsa del Valentino “. Si va quindi verso una soluzione consensuale . Nel 2000 il Demanio ha ceduto al Comune tutti i terreni sulle sponde del fiume, ma Anna De Coster, figlia di Graziella Perosino, la titolare dell’Imbarco, ricorda che “ questa struttura l’aveva comprata mio nonno nel 1936”. Da qui avevano avuto inizio i contrasti, che ci si augura possano venire appianati grazie all’estrema disponibilità dell’Assessore Iaria, che si è anche dichiarato favorevole alla costituzione di un comitato di gestione del Valentino.


La festa di solidarietà del 2 febbraio ha richiamato moltissime persone, tra cui giornalisti, artisti, politici. Ad allietare la giornata si sono esibiti alcuni musicisti, come il cantautore Flavio Bonifacio e il famoso Walter Matacena, che ha deliziato i presenti con il suo violino. In bocca al lupo al Perosino, dunque, così come alle altre realtà esistenti nel parco !

Mauro Reverberi

Coronavirus, a Caselle i controlli della temperatura sui voli internazionali

Sono stati attivati oggi nell’ambito delle misure di prevenzione del  Coronavirus, i controlli sanitari su tutti i voli internazionali in arrivo presso l’Aeroporto Sandro Pertini di Torino

 

Tutti i passeggeri e gli equipaggi in arrivo dall’estero verranno  sottoposti al controllo della temperatura corporea, che avverrà dopo lo sbarco, all’interno del Terminal. Se ne occupa il personale della Sanità Aerea e  del Sistema di Emergenza 118 con l’impiego di termometri a infrarossi a  rilevazione frontale.

 

Le farmacie torinesi in campo

Si attivano anche le farmacie, attraverso una locandina con  le indicazioni utili per una corretta informazione sul coronavirus. L’iniziativa è delle oltre  700 farmacie di Torino e Città metropolitana per consigliare i cittadini ad adottare  adeguati comportamenti igienico-sanitari per  prevenire la diffusione del virus.

A fine mese torna Expocasa: all’Oval 20 mila metri di idee

Torna a Torino, all’Oval Lingotto dal 29 febbraio all’8 marzo 2020, il più importante appuntamento del nord ovest d’Italia per tutto ciò che riguarda l’arredamento e le idee per l’abitare, Expocasa, giunta all’edizione numero 57.

9 giorni di evento, 20 mila mq di superficie espositiva, oltre 400 espositori: organizzata da GL events Italia, Expocasa è una vetrina di eccellenza che offre al grande pubblico una panoramica completa sulle novità e tendenze nel settore arredamento e sulle soluzioni migliori per dare nuova vita agli spazi domestici ed esterni.

 

A conferma che l’arredamento è uno dei segmenti del lifestyle più amati dal pubblico, Expocasa dedica grande spazio al meglio dell’interior design, alle ultime tendenze in fatto di disposizione degli spazi e della scelta dei colori, ma anche all’innovazione nel settore domotica con i comandi intelligenti che sono centrali nel rendere la casa uno spazio costruito su misura per sé e per le proprie esigenze. Non è un caso che sia cresciuta la scelta di “macchine intelligenti”, strumenti che hanno permesso una gestione smart e al tempo stesso divertente dello spazio casalingo, un luogo-rifugio in cui oggi convivono praticità e tecnologia, senza tralasciare però l’attenzione agli aspetti della convivialità e benessere che rendono la casa accogliente per chi la abita.

 

Da una parte Expocasa propone un percorso suddiviso per aree tematiche, con i migliori marchi del settore, da Arredo3 a Zecchinon Cucine, da Le Fablier a Caccaro: in mostra le novità per la zona cucina, passando attraverso gli spazi del benessere e l’area giorno, per arrivare alla zona notte e alle camerette per bambini e ragazzi, sempre più orientate ad essere funzionali in vista della loro crescita. Un percorso dinamico strutturato in modo da consentire al pubblico di trovare la soluzione più adatta alle proprie esigenze e al proprio stile abitativo, da quello classico e tradizionale a quello più contemporaneo e all’avanguardia.

 

Expocasa si conferma come punto di riferimento del nord ovest d’Italia per le idee per l’abitare proponendo un ricco calendario di appuntamenti aperti a tutti: tornano infatti la Cucina di Expocasa, animata da showcooking e incontri con chef ed esperti del settore food, ma anche i workshop e laboratori con gli interior design ed esperti del settore a disposizione, gratuita, del pubblico per fornire suggerimenti e indicazioni, anche legislative, per rinnovare e rendere ancora più su misura la propria casa. E quindi: come si può utilizzare anche in casa il colore dell’anno, il classic blu Pantone, in maniera elegante? O ancora, come applicare negli appartamenti i principi dell’armocromia per raggiungere un risultato di equilibrio e di benessere cromatico? E come rendere una abitazione ancora più green? Queste solo alcune delle risposte che si potranno avere visitando Expocasa, dal 29 febbraio all’8 marzo 2020, all’Oval Lingotto di Torino.

I conti della Regione tra progetti da realizzare e criticità

Il timone del governo della Regione è ben saldo e raggiungeremo i risultati che ci siamo prefissi, ma dovremo affrontare con serietà una difficile e molto complessa situazione dei conti, ereditata dal passato.

Abbiamo adottato ogni correttivo possibile, però ci vuole responsabilità da parte di tutti, maggioranza e opposizione”: è uno dei passaggi salienti della conferenza stampa che il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, ha voluto convocare martedì in vista del dibattito sul bilancio di previsione 2020, poi avviato il 5 febbraio in Commissione. Accanto a lui gli assessori al Bilancio, Andrea Tronzano, e alla Sanità, Luigi Icardi, e i capigruppo di maggioranza.

“Un problema – ha chiarito Cirio – arriva dai vecchi debiti, la cui rata dal 2020 sale a 500 milioni l’anno. L’altro è la storica criticità della spesa sanitaria, che dopo l’uscita dal piano di rientro è tornata a sforare. Finora la spesa in più è stata coperta con fondi una tantum, ma questi sono esauriti e d’ora in poi non si potrà più farlo”.

Il presidente ha comunque evidenziato che “ci facciamo carico della situazione senza compromettere i servizi e la crescita. In marzo presenteremo il nuovo Piano della Competitività, che comprenderà investimenti per 500 milioni di euro e sarà la nostra azione di sostegno all’economia e all’occupazione. Inoltre, sarà rifinanziata con 15 milioni la legge che eroga risorse ai Comuni, sarà esentato per tre anni dal pagamento del bollo auto chi acquista una nuova vettura rottamandone una inquinante, sarà scontata l’Irap alle imprese, saranno inserite risorse per i territori montani, le Province, la protezione civile, l’edilizia scolastica. Entro marzo verrà presentata anche una nuova legge sull’idroelettrico, che punta alla realizzazione di nuovi invasi e far entrare nelle casse della Regione le risorse relative alle concessioni. Cercheremo di liberare fondi effettuando risparmi e far pagare all’Unione Europea ciò che fino ad oggi non ha pagato, come i 20 milioni per le borse di studio e i 25 della quota infrastrutturale del trasporto pubblico locale. Inoltre, metteremo la massima attenzione per recuperare l’evasione del pagamento del bollo auto”.

L’assessore Icardi ha voluto chiarire che sul fronte della sanità “la situazione è drammatica. e ci vede già con un piede nel prossimo piano di rientro, che però cercheremo di evitare. Ma è necessario rivedere completamente il sistema, perché se non lo faremo noi sarà Roma a farlo in nostra vece. Abbiamo raschiato il fondo del barile, non c’è più nulla di risorse straordinarie una tantum da usare a copertura delle perdite. Per finanziare il settore dovremo spendere solo le risorse trasferite dal fondo sanitario regionale, che nel 2019 abbiamo sforato per 407 milioni” e nel 2020 saranno di 8,5 miliardi. Stiamo raccogliendo i dati azienda per azienda e li diffonderemo al più presto, insieme alle misure che ogni azienda sarà chiamata a mettere in campo per stare nel budget assegnato. Dal fondo nazionale avremo 80 milioni in più rispetto al passato, ma non ci sarà altro a cui attingere”.

Il quadro debitorio

Come ha illustrato l’assessore Tronzano, oggi la Regione ha spalle un debito complessivo rispetto ai mutui o alcune operazioni realizzate negli anni di 9,3 miliardi di euro (al netto dei conti della sanità):

– 4,2 miliardi collegati all’utilizzo del Decreto Legge 35 del 2013, che ha consentito alle Regioni di chiedere allo Stato l’anticipo di risorse e liquidità

– 3,1 miliardi di mutui vari contratti dalla Regione

– 1,8 miliardi per l’acquisto dei derivati risalenti alla Giunta Bresso e all’allora assessore Peveraro

– 203 milioni di prestiti obbligazionari

Tutto ciò si traduce in una “maxi rata” che la Regione deve restituire ogni anno al sistema bancario e allo Stato, che per il 2020 sarà di 497 milioni di euro, 54 in più rispetto al 2019, mentre nel 2021 la cifra salirà a 557 milioni (113 milioni in più rispetto al 2019).

Questo perché la Giunta precedente aveva rinegoziato i mutui pendenti, scegliendo di spalmare il beneficio generato da questa ricontrattazione sul biennio 2018-2019 (in particolare sul 2019). A questo si aggiunge anche il carico dei derivati.

Dal 2020, quindi, la rata comincerà a incrementare nuovamente e andrà coperta con le risorse del bilancio che, anche a parità di voci rispetto a quello del 2019, avrà 50 milioni in più di obblighi da coprire e di conseguenza 50 milioni in meno per altre attività.

I conti della sanità

La sanità ha un bilancio autonomo, ma che ovviamente si riflette sullo stato di salute generale delle casse della Regione.

A marzo 2017 è terminato il piano di rientro, che ha risanato i conti del sistema sanitario. Dallo stesso 2017 le aziende sanitarie hanno ricominciato ad avere forte difficoltà di sostenibilità dei propri costi ricorrendo alle sole fonti ordinarie di finanziamento, cioè il Fondo sanitario regionale e le cosiddette entrate proprie (ad esempio il ticket). Secondo questa analisi, l’incapacità di copertura delle spese è stata di 107,5 milioni nel 2017, di 302 milioni nel 2018 e 407 milioni nel 2019.

I conti sono stati chiusi in pareggio perché sono state utilizzate tutte le risorse risparmiate negli anni e nelle disponibilità delle Asl e della Regione.

In particolare: nel 2017 i 107,5 milioni sono stati coperti con fondi extra del Fondo sanitario nazionale nella disponibilità delle Asl (insomma, i loro risparmi); nel 2018 i 302 milioni di disavanzo sono stati coperti con 141 milioni di risparmi delle Asl dei fondi extra FSN, 80 milioni di fondi della Gestione sanitaria accentrata destinati alle Asl e solitamente usati per investimenti (ad esempio in innovazione tecnologica), 81 milioni sono stati recuperati con fondi extra rispetto al Fondo sanitario nazionale ordinario (una tantum come ad esempio i ritorni delle risorse dovute alle Regioni dalle case farmaceutiche a seguito della contrattazione tra il Ministero e l’Agenzia del farmaco); nel 2019 per coprire i 407 milioni di disavanzo, oltre a tutte queste risorse già utilizzate per la copertura dei due anni precedenti, si è usato il fondo di tutti i residui attivi/passivi, comprese le risorse incassate negli ultimi dieci anni attraverso le sanzioni dello Spresal per violazioni delle norme sulla sicurezza sul lavoro (circa 20 milioni).

 

RAVETTI E GALLO (PD) SUI CONTI DELLA SANITA’: “DA ICARDI I SOLITI NUMERI MA NESSUNA SOLUZIONE”

“I numeri li aveva già dati a luglio. Poi era tornato a darli a settembre-ottobre. Quindi li ha ripetuti, con toni alquanto allarmistici, anche  in conferenza stampa. Ma quello che l’assessore Icardi in questi sette mesi continua a non dire, è che cosa intende fare, quali politiche pensa di adottare senza incidere sui servizi e sui cittadini. Quello che è emerso con chiarezza oggi, è che nei conti della sanità regionale non c’è alcun disavanzo da coprire. La Giunta di centrosinistra non ha lasciato in eredità debiti, ma c’è stata, a partire dal 2017, una maggiore spesa coperta grazie ad entrate straordinarie. Una maggiore spesa che è stata determinata non da sprechi o inefficienze ma da due fattori fondamentali. Il primo è che, usciti dal piano di rientro, è stato possibile tornare ad assumere personale medico e sanitario, dopo che per anni il blocco del turn over aveva fatto esplodere la mobilità passiva. Il secondo fattore è dato dall’incremento della spesa farmaceutica legata ai farmaci innovativi, in particolare antitumorali ed epatite C. Noi siamo orgogliosi di aver consentito alla sanità piemontese di tornare ad assumere e di aver garantito a tutti i piemontesi cure per malattie gravi. L’assessore Icardi, preoccupato per la perdita lorda di 278 milioni di euro nel 2019, ha voluto avvisare tutti del fatto che il Piemonte ha già un piede nel futuro piano di rientro. Sulla cura, su come affrontare la situazione, sulle politiche da adottare, solo silenzio e un rinvio a future conferenze stampa e future slides. Dove magari spiegherà anche come pensa di pagare il maggiore contributo da parte della sanità privata. Speriamo solo che tanto allarmismo non sia propedeutico a infauste scelte, come un nuovo blocco delle assunzioni. Questo sì che sarebbe un salto nel passato che pagherebbero duramente tutti i piemontesi”

La settimana dell’armonia interreligiosa

Riceviamo e pubblichiamo

E’ in corso la Settimana Mondiale dell’Armonia Interreligiosa fissata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite la prima settimana di febbraio di ogni anno.

UNA DELEGAZIONE DELLA CHIESA DI SCIENTOLOGY DI TORINO A MILANO PER UN INCONTRO INTERCONFESSIONALE
La Chiesa di Scientology di Torino la celebra ricordando uno scritto del fondatore L. Ron Hubbard che dedicò tutta la sua vita (1911-1986) allo studio delle religioni all’importanza del loro ruolo nella società. Nel 1973, condusse una ricerca a New York scoprì una società drammaticamente peggiore rispetto a quella degli anni precedenti. Da tale ricerca riconobbe, prevedendola, la direzione presa dall’attuale cultura: flagrante immoralità, violenza per il compiacimento personale, politica tramite terrorismo. “Il punto più critico in cui una cultura può essere attaccata – scrisse – è probabilmente la sua esperienza religiosa. Quando si possono distruggere minare le istituzioni religiose, allora l’intera struttura della società può essere rapidamente demolita condotta alla rovina. La religione è il primo senso di comunità. Il tuo senso di comunità si forma grazie all’esperienza reciproca con gli altri.” In adesione a queste parole e all’intento della Settimana Mondiale dell’Armonia Interreligiosa, Giovedì febbraio una delegazione della Chiesa di Scientology di Torino si recherà Milano per un incontro pomeridiano con rappresentanti di altre religioni e laici per sottolineare l’importanza cruciale del dialogo e cooperazione interconfessionale.