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Gli Este signori della Reggia di Venaria

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Opere da Tiziano a Guido Reni, da Cosmé Tura a Velazquez commissionate e raccolte dai duchi. La mostra presenta il ruolo e l’importanza della corte degli Este nei periodi di regno di Ferrara, sede originaria e capitale del primo dominio estense, e di Modena, nuova capitale dal 1598

 

 

phoca_thumb_l_este VENARIAIl successo della Reggia di Venaria, segnalata di recente nella lista dei 100 musei top mondiali stilata da Wikipedia, passa attraverso grandi eventi culturali quali la nuova mostra dedicata agli Este. L’esposizione ripercorre i secoli d’oro della famiglia ducale tra ‘500 e ‘600. Si intitola:  ‘Gli Este. Rinascimento e Barocco a Ferrara e Modena’.

 

Si tratta della prima di una lunga serie di iniziative  dedicate alle grandi corti italiane. Inaugurata l’8 marzo si protrarrà fino al 6 luglio alla Venaria Reale: 90 in tutto le opere, da Tiziano a Guido Reni, da Cosmé Tura a Velazquez commissionate e raccolte dai duchi. La mostra presenta il ruolo e l’importanza della corte degli Este nei periodi di regno a Ferrara, sede originaria e capitale del primo dominio estense, e a Modena, la nuova capitale dal 1598, dopo la restituzione forzata dei territori ferraresi al dominio diretto del Papa.

 

Un’occasione unica per ammirare i capolavori dalla Galleria estense di Modena attualmente chiusa dopo il sisma. Parallelamente all’evento, per  solidarietà con il territorio dell’Emilia Romagna, vengono restaurate con il contributo della Reggia e del Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale, due preziose pale d’altare provenienti dalla chiesa di San Francesco di Mirandola, gravemente danneggiata dal recente terremoto, visibili in una sezione dedicata.

 

(Foto: Reggia di Venaria)

Sindone, l’amore più grande

Il motto dell’evento caratterizza lo stile e le tematiche con cui si manifesta il pellegrinaggio alla Sindone, dal 19 aprile al 24 giugno: la scoperta del “prossimo”, l’occasione di donare e ricevere amicizia, l’incontro autentico fra persone vive

 

 sindoneIl motto dell’Ostensione della Sindone 2015 sarà “L’Amore più grande”. E’ stato twittato questa mattina mattina da @sindone 2015. Il richiamo è  ad una frase pronunciata da Gesù: “Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici”, tratta dal Vangelo di Giovanni.

 

Ricordiamo che l’occasione per l’esposizione del sacro lino è il duecentesimo anniversario della nascita di don Giovanni Bosco. Sono previsti più visitatori che nel periodo olimpico. Ma l’arcivescovo Cesare Nosiglia non vuole che l’evento si trasformi in opportunità “commerciale”. Dal loro punto di vista, invece, gli operatori economici torinesi si augurano che l’ostensione serva anche da rilancio dell’economia cittadina in crisi. 

 

Il motto dell’evento caratterizza lo stile e le tematiche con cui si manifesta il pellegrinaggio alla Sindone, dal 19 aprile al 24 giugno: la scoperta del “prossimo”, l’occasione di donare e ricevere amicizia, l’incontro autentico fra persone vive.

Project Runway targato Torino

Per le due promesse della moda torinese, Matteo Thiela, con alle spalle già diverse collaborazioni importanti, innumerevoli riconoscimenti e premi ricevuti e per Elena Pignata, giovane e determinata, è arrivato il momento di sfoderare tutto il loro talento per conquistare il titolo di astro nascente della moda italiana. Facciamo il tifo per loro e che vinca il torinese più fashion

 

 

project-runwayTra i dodici concorrenti di Project Runway Italia, il talent show sulla moda più famoso al mondo, spiccano anche due stilisti torinesi. In onda su SkyUno, ogni mercoledì dalle 21 in prima serata e dal lunedì al venerdì dalle 19.05 con il daytime, sotto la conduzione di Eva Herzigova, che è anche giudice della competizione, insieme a Tommaso Trussardi, Alberta Ferretti e Ildo Damiano, i concorrenti si sfidano a colpi di tecnica e creatività per creare l’outfit perfetto in base al tema assegnato. Il tutto con budjet limitato ed un tempo limite. 

 

Le creazioni, poi passano all’esame della giuria con una sfilata di presentazione per arrivare all’ultima puntata con soli tre finalisti ed un ambitissimo premio: un lavoro nell’ufficio creativo di Trussardi, la pubblicazione della collezione vincente su Marie Claire Italia ed un viaggio a New York durante la settimana della moda.

 

Dunque per le due promesse della moda torinese, Matteo Thiela, con alle spalle già diverse collaborazioni importanti, innumerevoli riconoscimenti e premi ricevuti, e per Elena Pignata, giovane e determinata, è arrivato il momento di sfoderare tutto il loro talento per conquistare il titolo di astro nascente della moda italiana. Facciamo il tifo per loro e che vinca il torinese più fashion.

Maternità e infanzia nella Torino ottocentesca

Fin dal 1871 la Provincia di Torino, per prima in Italia, curò l’assistenza all’infanzia  “illegittima”: trovatelli, esposti, bambini riconosciuti dalla sola madre. Venne creato ’Istituto Provinciale per l’Infanzia e la Maternità, denominato  Ospizio dell’infanzia abbandonata. Fin dalle origini l’organismo si caratterizzò  per le sue scelte innovative, a partire dalla soppressione della ruota degli esposti

 

 

palazzo cisternaUn 8 marzo speciale, quest’anno, a Palazzo Cisterna, sede storica dell’amministrazione provinciale. La ricorrenza sarà celebrata rievocando la storia della condizione femminile ed infantile. Verranno, infatti, ripercorse le prime tappe della tutela dell’infanzia e della maternità nella Torino ottocentesca.

 

Fin dal 1871 la Provincia di Torino, per prima in Italia, curò l’assistenza all’infanzia  “illegittima”: trovatelli, esposti, bambini riconosciuti dalla sola madre. Venne creato l’Istituto Provinciale per l’Infanzia e la Maternità, denominato  Ospizio dell’infanzia abbandonata. Fin dalle origini l’organismo si caratterizzò  per le sue scelte innovative, a partire dalla soppressione della ruota degli esposti, in anticipo di oltre cinquant’anni sulla legislazione nazionale.

 

A seguito della dismissione dell’immobile da parte della Provincia – si apprende dal sito web dell’amministrazione www.provincia.torino.it – le lapidi e le statue che hanno costellato la lunga vicenda dell’Istituto Provinciale per l’Infanzia e la Maternità sono state rimosse dalle sale del complesso edilizio di corso Giovanni Lanza 75, ultima sede del brefotrofio, per essere ricollocate a Palazzo Dal Pozzo della Cisterna, la sede storica e aulica della Provincia.

 

“Quelle iscrizioni sul marmo e quelle statue, – spiega il Presidente Antonio Saitta – non potevano certo andare disperse, perché sono la testimonianza tangibile di una lunga storia di sofferenza, ma anche di coraggio e di riscatto sociale per tanti bambini e tante mamme. Testimoniano inoltre la lungimiranza degli amministratori della Provincia, i quali compresero che la tutela della maternità e dell’infanzia abbandonata doveva diventare una priorità politica ed amministrativa, lasciandoci una lezione morale e politica la cui validità è intatta, a 143 anni di distanza”.

 

La cerimonia di scoprimento delle targhe e delle statue provenienti dalla sede di corso Lanza avverrà  sabato 8 marzo alle 11 a Palazzo Cisterna e sarà accompagnata da una serie di letture sulla vita e le opere di Giulia Falletti di Barolo, fondatrice a Torino del primo rifugio per ragazze madri, a cura di Monica Todi del gruppo storico “Ventaglio d’argento”.

 

A seguire, per iniziativa della Consulta permanente Consiglieri e amministratori della Provincia di Torino, nella Sala Consiglieri sarà presentata la pubblicazione di Maria Valeria Galliano dedicata ad Anna Rosa Gallesio Girola, la prima donna eletta in Consiglio Provinciale nel dopoguerra, che fu Assessore provinciale all’assistenza per 19 anni. 

 

(Foto: il Torinese)

Parità di genere anche in Regione?

Il documento del Consiglio comunale chiede che – così come la legge nazionale prevede per le elezioni comunali il principio della doppia preferenza eventuale purché la seconda sia di genere diverso dalla prima – il medesimo meccanismo sia introdotto nella nuova legge elettorale regionale

 

 

palazzo civico

 Approvato  dal Consiglio Comunale di Torino all’unanimità (28 voti favorevoli su 28 consiglieri presenti) un ordine del giorno (primo firmatario: Giuseppe La Ganga) che chiede a Sindaco e Giunta comunale di “assumere un’urgente iniziativa, eventualmente coinvolgendo l’Anci Piemonte, nei confronti del Consiglio regionale affinché nella nuova legge elettorale si dia attuazione al principio di parità”.

 

In particolare, il documento chiede che – così come la legge nazionale prevede per le elezioni comunali il principio della doppia preferenza eventuale purché la seconda sia di genere diverso dalla prima – il medesimo meccanismo sia introdotto nella nuova legge elettorale regionale.

 

(M.Q.) – Ufficio stampa Consiglio Comunale – Foto: il Torinese

Il matrimonio (in chiesa) non va di moda

Nel 2012 sono stati celebrati 2.756 matrimoni, rispetto ai 2.882 del 2011. La notizia è stata fornita all’inaugurazione del 75mo Anno Giudiziario da don Ettore Signorile,  vicario giudiziale del Tribunale Ecclesiastico regionale del Piemonte

 

chiesa torinoNon calano soltanto le vocazioni, tanto da immaginare un futuro con pochissimi sacerdoti (e quei pochi quasi tutti stranieri). A scendere precipitosamente nel territorio dell’arcidiocesi subalpina sono anche i matrimoni in chiesa. Nel 2012, infatti, sono stati celebrati 2.756 matrimoni, rispetto ai 2.882 del 2011.

 

La notizia è stata fornita all’inaugurazione del 75mo Anno Giudiziario da don Ettore Signorile,  vicario giudiziale del Tribunale Ecclesiastico regionale del Piemonte . In tutto sono 116 le cause di nullità di matrimonio decise nel 2013 dal  Tribunale Ecclesiastico: 92 hanno con esito affermativo (annullamento del matrimonio) e 24 negativo.

 

Sarà anche per la concorrenza dei matrimoni civili che il Comune, da un po’ di tempo a questa parte organizza nelle sedi auliche della Città? Per poter celebrare il matrimonio in una di queste location prestigiose, lo ricordiamo, bisogna effettuare il pagamento di 2.000 euro nel caso si scelga una di queste sedi: Mole Antonelliana, Palazzo Madama, Teatro Carignano, Borgo Medievale, Museo del Risorgimento. Nel caso si opti per il più tradizionale Palazzo Civico,  la tariffa è di 800 euro.

 

(Foto: il Torinese)

La Mole si mostra

E’ un itinerario costruito da carte, fotografie, guide e giornali appartenenti  all’Archivio Storico della Città, per rendere omaggio alla Mole e ripercorrerne i 150 anni, dalla prima pietra posta nel 1863. La sua storia inizia nel 1862 quando la comunità ebraica acquistò il terreno in Via Montebello (allora contrada del Cannon d’oro) decidendo di  realizzare una Sinagoga

 

mole cromaturaNe ha passate di tutti i colori il simbolo di Torino per antonomasia, la Mole Antonelliana. Qualche decennio fa, nel 1953,  un nubifragio abbatté addirittura la guglia, fortunatamente senza causare vittime.  La mostra ‘Esplorando tra le carte’, prorogata fino al 18 aprile, nello spazio espositivo di via Barbaroux 32, ripercorre la lunga storia del monumento.

 

E’ un itinerario costruito da carte, fotografie, guide e giornali appartenenti  all’Archivio Storico della Città, per rendere omaggio alla Mole e ripercorrerne i 150 anni, dalla prima pietra posta nel 1863. La sua storia inizia nel 1862 quando la comunità ebraica acquistò il terreno in Via Montebello (allora contrada del Cannon d’oro) decidendo di  realizzare una Sinagoga per celebrare l’emancipazione concessa da Carlo Alberto

 

I lavori della ristrutturazione si sono conclusi definitivamente nel 1987. La struttura è oggi dotata di un ascensore panoramico, in vetro e acciaio sorretto da funi metalliche:  all’altezza del tempietto si ammira un indimenticabile panorama su Torino e sulle Alpi. Dal 2000  l’edificio è sede del Museo Nazionale del Cinema.

 

(Foto: il Torinese)

Dall’università gli assistenti ai piccoli editori

I giovani universitari che verranno selezionati seguiranno uno specifico  corso di formazione. Verranno inoltre  retribuiti e saranno loro riconosciuti crediti formativi

 

salone-libroIn attesa della illustre visita di papa Francesco, non mancano le novità riguardanti la kermesse libraria subalpina. I piccoli editori presenti al prossimo Salone del Libro saranno assistiti da una quarantina di studenti universitari dell’ateneo torinese.

 

I giovani che verranno selezionati seguiranno uno specifico  corso di formazione. Verranno inoltre  retribuiti e saranno loro riconosciuti crediti formativi.

 

Soddisfatto il presidente del Salone, Rolando Picchioni: “La formazione è una delle mission della Fondazione. L’iniziativa rappresenta una risposta alla richiesta di sostegno degli editori indipendenti ed è un tassello fondamentale per il rilancio del Padiglione 1”.

Elide Tisi: “Riaprite l’ospedale Valdese”

 

 

elide-tisiI progressivi tagli alla sanità regionale mettono a rischio l’assistenza post ospedaliera per centinaia di pazienti. A denunciarlo sono il vicesindaco Elide Tisi  intervenuta alla riunione della “Conferenza sanitaria cittadina”, convocata per affrontare i temi legati alla programmazione immediata delle attività ospedaliere e territoriali, alla presenza dei direttori generali delle Aziende sanitarie torinesi.

La situazione delle strutture che hanno il dovere di assicurare la salute ai torinesi è estremamente critica – hanno sottolineato il vicesindaco e i presidenti delle Circoscrizioni -. Da parte del governo regionale si susseguono atti normativi e di indirizzo che penalizzano e paralizzeranno la sanità pubblica. Sempre più i percorsi assistenziali sanitari e socio sanitari sul territorio sono insufficienti a rispondere ai bisogni dei cittadini, e vi è una grave incapacità di pianificare reali riconversioni di risorse per garantire risposte appropriate e tempestive. In particolare chiediamo all’assessorato regionale alla Sanità di rivedere immediatamente le decisioni assunte il 4 febbraio, con la quale vengono ridimensionati servizi essenziali a tutela soprattutto dei cittadini più fragili, come gli anziani, anche in relazione agli accordi intercorsi con il Ministero al Tavolo Massicci.

Nel corso della riunione sono stati segnalati i disagi effettivi cui vanno incontro i pazienti che necessitano di interventi di post acuzie, che se dimessi dai reparti ospedalieri si ritrovano nella reale impossibilità di proseguire le cure in strutture dedicate, prima di poter fare ritorno a casa o in una struttura residenziale, a causa della mancanza di una adeguata previsione di utilizzo della rete di posti letto di continuità assistenziale, con il conseguente intasamento dei reparti ospedalieri, sovraffollamento dei pronto soccorso degli ospedali cittadini e aggravio per i malati e le famiglie.

I posti letto da destinare ai percorsi di post acuzie in città ci sono: sono oltre tremila, distribuiti tra strutture pubbliche e private, anche perché il Comune di Torino ha promosso negli ultimi anni un robusto piano di sviluppo per dotare la città della possibilità di rispondere alle esigenze dei propri cittadini con 1200 nuovi posti letto, già realizzati per oltre il 50%. Il fabbisogno stimato di continuità assistenziale a Torino è di 495 posti letto: il provvedimento regionale ne riconosce 240, prevalentemente fuori città. La Conferenza sanitaria cittadina accusa la Regione di “scarsa volontà di confronto sui percorsi socio sanitari e sulle prospettive di ambiti fondamentali per la tutela della salute delle persone più deboli, con gravi rischi che l’incapienza della filiera dei servizi sanitari possa avere risvolti drammatici”.

La Conferenza sanitaria ha approvato un piano elaborato dalla Città e dalle Aziende sanitarie che è stato trasmesso all’assessore regionale Cavallera, nel quale – a partire dai reali fabbisogni di continuità assistenziale – si articola in un triennio lo sviluppo progressivo dei posti letto dedicati. Il vicesindaco Elide Tisi e il presidente della Circoscrizione 8, Mario Cornelio Levi, hanno inoltre chiesto l’immediata riapertura del presidio sanitario Valdese per rispondere alle emergenze a cui quotidianamente sono chiamati a far fronte gli ospedali torinesi.

 

(mge – Ufficio stampa Città di Torino – Foto: Comune di Torino)

 

 

La moda dal Risorgimento all’optical

L’esposizione è curata degli allievi ed ex allievi dell’istituto superiore Aldo Passoni di Torino, dipartimento Moda e Costume. Attraverso disegni, bozzetti e alcuni manichini sono  presentate le creazioni di moda ideate e realizzate dagli studenti durante laboratori didattici ed esercitazioni 

 

2014 02 24inaugurazione della mostra Rinascita dello stile

 

“Studiando la moda che ha fatto storia i nostri studenti approfondiscono tutti gli aspetti, sia culturali sia pratici, della professione. Aldilà del settore del lusso, esiste una domanda di stile e ricercatezza a prezzi più accessibili, che apre interessanti sbocchi professionali”.

 

E’ quanto sostiene  Monica Pontet, docente responsabile dell’allestimento della mostra Rinascita dello stile, aperta presso la sala incontri dell’Ufficio relazioni con il pubblico del Consiglio regionale del Piemonte. L’esposizione è curata degli allievi ed ex allievi dell’istituto superiore Aldo Passoni di Torino, dipartimento Moda e Costume. 

 

Attraverso disegni, bozzetti e alcuni manichini sono  presentate le creazioni di moda ideate e realizzate dagli studenti dell’istituto durante laboratori didattici ed esercitazioni su svariati temi, dalla moda optical a quella per il 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia, dagli abiti ispirati all’arte di De Chirico a quelli scaturiti dalle suggestioni musicali e operistiche, dalle divise per hostess alle scarpe gioiello.

 

L’esposizione è visitabile, a ingresso libero, fino al 21 marzo dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 16 in via Arsenale 14/G, a Torino.