ilTorinese

In libertà vigilata, sfreccia per le strade della città

Trentasettenne marocchino arrestato

E’ domenica mattina e gli agenti della Squadra Volante notano un’autovettura
transitare in corso Novara. Intimato l’alt al conducente, l’uomo, un cittadino
marocchino di 37 anni, gesticola in direzione del ciglio stradale, manifestando la
volontà di fermarsi non appena lo spazio di parcheggio lo avesse consentito. Giunto
nei pressi di via Cigna però, il marocchino accelera bruscamente la marcia, iniziando
a zigzagare tra le auto in transito, inseguito dalla Polizia. Arrivato in corso Venezia, si
arrende all’impossibilità di riuscire a dileguarsi quindi abbandona l’autovettura e
tenta la fuga appiedata. Raggiunto e bloccato in piazza Baldissera, il trentasettenne
viene perquisito e nelle sue disponibilità vengono rinvenuti oltre 700 euro in
contanti. Nel corso di ulteriori accertamenti, emerge come lo straniero sia
attualmente sottoposto alla misura della libertà vigilata. Perquisendo in seguito
l’abitazione, gli agenti trovano all’interno della tasca di una giacca un involucro di
cellophane contenente circa un etto di hashish.
Lo straniero, con precedenti specifici di Polizia, è stato arrestato per detenzione di
sostanza stupefacente ai fini di spaccio e resistenza a pubblico ufficiale.

“Tifosi nello stadio, ultimo passo per la normalità”

Gabriele Gravina, presidente della Figc, è intervenuto  a Radio Anch’io lo sport, su RadioRai:

“Oltre 15 milioni hanno seguito la Coppa Italia, ci stiamo avviando alla normalità, è un passaggio importante per il Paese. Non bisogna dimenticare l’esperienza drammatica: ci serva per migliorare come persone e uomini di sport. Il Paese sta ritornando a riconquistare gli spazi di relazione: manca l’ultimo tassello. Se l’evoluzione positiva della curva epidemiologica, i tifosi negli stadi saranno l’ultimo tassello”.

Mobili ed elettrodomestici nelle spese dei piemontesi. In calo l’acquisto di auto e telefonini

Nel  2019 i torinesi e i piemontesi hanno acquistato più mobili ed elettrodomestici, e invece meno auto e telefonini.

La spesa per beni durevoli in Piemonte è arrivata ai  6 miliardi e 68 milioni di euro in leggera flessione (-0,2%) rispetto al 2018.

I dati sono dell’Osservatorio dei Consumi Findomestic e Prometeia, sull’andamento del mercato dei beni durevoli nella regione.  Gli acquisti di vetture  nuove (+0,3%, 1 miliardo e 719 milioni) e usate (-1,3%,1 miliardo e 752 milioni di euro) hanno fatto calare l’andamento del comparto nello scorso anno. Le moto nonostante un incremento di spesa del 4,8%, incidono  poco (121 milioni di euro) nell’  influenzarne l’andamento complessivo, sostenuto però dalle vendite di mobili (+1,5% per 1,36 miliardi di euro) ed elettrodomestici (+2,4% per 325 milioni). In Piemonte lo scorso anno gli acquisti del settore tecnologico sono scesi in tutti i segmenti: -4,9% elettronica di consumo (125 milioni di euro), -4,5% information technology (147 milioni) e -2,8% (519 milioni)  telefonia.

“Carcere per chi maltratta gli animali”

Il Partito Animalista Italiano ha presentato  in Corte di Cassazione una legge che garantirebbe il carcere per chi maltratta e uccide gli animali, modificando gli articoli 544 bis, 544 ter, 544 quater, 544 quinqies e 727 del codice penale con innalzamento delle pene edittali per chi maltratta, uccide o abbandona animali.

Introducendo inoltre sanzioni amministrative accessorie per chi maltratta o uccide animali. La legge ha il nome di “Angelo”, in ricordo del cane torturato e ucciso a Cosenza nel 2016.

“La proposta di legge di iniziativa popolare è figlia delle grandi richieste di gran parte degli italiani – dice Cristiano Ceriello, segretario del Partito – siamo stanchi di non avere giustizia. Chi si macchia di questi crimini è un pericolo per gli animali e la società tutta”

La proposta di legge è stata presentata ieri in cassazione.

Salizzoni: “Il Parco della salute è ancora alla casella iniziale”

Il tempo passa e si deve ancora fare il bando di gara per assegnare la progettazione dei lavori di bonifica”

Visto che l’assessore Icardi non ha affrontato la questione dell’ospedale unico dell’ASLTO5, presenterò un Question Time specifico per chiedere che si faccia chiarezza su questo progetto”

 

“Il Parco della Salute, della Scienza e dell’Innovazione, pur costituendo un’infrastruttura strategica per il Piemonte ed una grande opportunità urbanistica per Torino, si trova ancora alla casella di partenza. La conferma l’ha data l’assessore alla Sanità Luigi Icardi rispondendo al mio Question Time in cui chiedevo conto sullo stato di avanzamento dei lavori di bonifica dell’area ex Fiat Avio. Infatti, deve ancora essere predisposto il bando per la gara per l’affidamento della progettazione e della direzione dei lavori di bonifica. Quindi serve tempo per la gara, poi tempo per il progetto, poi tempo per individuare la ditta incaricata per la bonifica, poi tempo per la bonifica medesima. Tempo che passa come non fosse bastato il tepo fin qui sprecato.Siamo tutti consapevoli che l’emergenza sanitaria di questi mesi ha bloccato tutto ma non può costituire un alibi: l’edilizia sanitaria, il PSRI di Torino e gli altri nuovi ospedali, non possono sparire dal radar del dibattito pubblico ma devono tornare ad essere una delle priorità dell’agenda politica”. Lo dichiara il vice Presidente del Consiglio regionale Mauro Salizzoni, a margine del dibattito in Consiglio regionale sullo stato di avanzamento della bonifica del sito dove dovrà essere realizzato il Parco della Salute. “Dobbiamo ancora una volta ribadire che non stiamo parlando semplicemente di un nuovo ospedale, una sorta di Molinette 2, ma di una struttura sanitaria che concentrerà le alte complessità e dove si farà ricerca medica e tecnologicaprosegue il vice Presidente del Consiglio regionale Mauro Salizzoni -e mi aspettavo che l’assessore Icardi approfittasse di questo mio Question Time anche per aggiornarci sullo stato del dialogo competitivo, se è ancora interrotto o se è ripreso. E per darci notizie sul nuovo ospedale unico dell’ASLTO5, di cui nulla sappiamo, né se si voglia riaprire la discussione sul sito, né se si voglia accogliere la disponibilità all’investimento da parte dell’Inail. Vista la ritrosia dell’assessore ad affrontare il tema, ripresenterò un Question Time per chiedere che venga fatta chiarezza su questo progetto”.

Mauro SALIZZONI, vice presidente Consiglio Regionale del Piemonte

La battaglia di Ceresole d’Alba

Sul territorio piemontese giganteggia la lotta tra Francesco I, re di Francia, e l’imperatore Carlo V, reduci dalla grande battaglia di Pavia. Sono le “guerre d’Italia” tra i due grandi sovrani europei che si sfidano per imporsi nella penisola. A Ceresole d’Alba, il 14 aprile 1544, va in scena un altro atto del lungo e straordinario duello tra i giganti d’Europa

Almeno 10.000 caduti tra gli imperiali, circa 2000 francesi tra morti e feriti, un territorio percorso e devastato da 30.000 soldati che causarono lutti e sofferenze nella popolazione locale. In quel giorno di primavera Ceresole d’Alba diventò un immenso campo di battaglia. Nel paese di poco più di 2000 abitanti, a una decina di chilometri da Carmagnola, il Museo della Battaglia, aperto lo scorso autunno, racconta il sanguinoso scontro tra le truppe francesi di Francesco I e l’esercito imperiale di Carlo V che lasciò sul terreno migliaia di morti, feriti e mutilati.

Nato dalla collaborazione tra i Comuni di Ceresole d’Alba e di Saint Paul de Vence, il “Mubatt” illustra le fasi salienti di una delle più importanti battaglie combattute da eserciti stranieri in Italia. Mentre a Pavia i due monarchi presero parte allo scontro, il 14 aprile del 1544, alle porte di Torino, non c’erano né Carlo V né Francesco I, i due sovrani che hanno segnato gran parte delle vicende europee nella prima metà del Cinquecento, ma i loro condottieri, Francesco di Borbone, conte di Enghien, per i francesi e Alfonso d’Avalos per gli spagnoli-imperiali. Vinsero i francesi, vinse il giovane conte di Enghien che il re trattava quasi come un figlio. Fu grande l’eco della vittoria oltre le Alpi. Le mura che circondano Saint Paul de Vence, il celebre borgo degli artisti, furono fatte costruire da Francesco I proprio per commemorare la vittoria di Ceresole. Il cannone posto davanti alle mura della cittadina provenzale è stato soprannominato Lacan, dal nome dell’artigliere di Saint Paul che lo avrebbe portato come trofeo dopo la vittoria dei francesi in quel 14 aprile 1544. La pace firmata a Crépy sarà solo una tregua di breve durata. Dopo Ceresole d’Alba i francesi dilagarono in Piemonte. Anche Alba, Chieri, Casale, Ivrea e gran parte del Monferrato caddero nelle mani dell’armata transalpina. A metà del Cinquecento un’ampia fetta del Piemonte era stata annessa al regno di Francia ma dopo pochi anni la situazione internazionale mutò drasticamente. Nel 1557 la disastrosa sconfitta dei francesi a San Quintino (Saint-Quentin), nel nord della Francia, annientati dalle truppe imperiali condotte da Emanuele Filiberto, duca di Savoia (battaglia celebrata dal Caval’d brons in piazza San Carlo a Torino) condusse poco alla volta alla pace di Cateau-Cambrésis nel 1559 che pose fine alle guerre d’Italia. Enrico II di Francia abbandonò i territori occupati in Savoia e in Piemonte anche se estese il suo dominio al Marchesato di Saluzzo e mantenne presidi militari nelle cittadelle di Torino, Chieri, Pinerolo e Chivasso. La prematura morte del conte d’Enghien, all’età di ventisette anni, fu causata da un banale incidente durante un gioco in un castello. Quando il Museo di Ceresole verrà riaperto, una volta superata l’emergenza sanitaria, il visitatore potrà seguire le tattiche e i movimenti degli eserciti sul territorio attraverso dei video raccontati da storici ed esperti militari ammirando reperti e cimeli storici.

Filippo Re

Bomba d’acqua su Torino. E il maltempo prosegue nei prossimi giorni

Una bomba di acqua e grandine ha colpito Torino verso le 18, in particolare nella zona ovest

Non sono mancati gli allagamenti di cantine con conseguenti chiamate ai vigili del fuoco. Il traffico si è fermato per alcuni minuti in zona Lingotto.

L’Arpa, agenzia regionale per l’ambiente, preannuncia ancora due giorni di temporali prima che  le condizioni meteo tornino a essere stabili con sole e temperature quasi estive. E fino a domani almeno è ancora allerta gialla per il maltempo provocato dall’area depressionaria della Normandia.

Tronzano, legge sul gioco: “vogliamo salvare posti di lavoro”

Sulla discussione  in Consiglio Regionale sull’emendamento  presentato dalla maggioranza legato alla legge sul gioco interviene l’assessore Andrea Tronzano 

“Vedo che le strumentalizzazioni delle opposizioni sono tante. Mi spiace. Ricordo che durante la stesura della legge nel 2015/16 le associazioni di categoria non sono mai state audite: l’hanno saputo a legge in vigore. Ricordo che i dati dei monopoli dimostrano con chiarezza che il gioco si è solo spostato su altre tipologie e quindi in Piemonte non è diminuito. Ricordo che con l’eliminazione del gioco legale è aumentata l’illegalità, come si vede dai crescenti interventi delle forze dell’ordine. Ricordo che anche i sindacati sono preoccupati per i lavoratori del settore. Ricordo che NON vogliamo cambiare la legge quando parla di prevenzione, salute, cura, sensibilizzazione. Ricordo che chi ha aperto dopo il 2016 si adegua alla legge attualmente in vigore anche se cambieremo l’articolo che agisce sulla retroattività.

Oggi, il problema dei piemontesi è il lavoro e noi vogliamo salvare i posti di lavoro. Proibire significa aprire all’illegalità, garantire il gioco legale significa limitare le infiltrazioni criminali. Non abbiamo fatto alcun blitz e non siamo furbetti della notte: abbiamo constatato la presentazione di oltre 2mila emendamenti. Significa che sugli argomenti divisivi non c’è alcuna volontà da parte delle opposizioni di trovare soluzioni, abbiamo quindi deciso di salvaguardare l’occupazione: nulla è più urgente!  Migliaia di lavoratori, uguali agli altri e non meno importanti, che soffrono, che piangono, che hanno figli, che hanno mutui a carico, che devono avere risposte e le avranno solo se elimineremo una stortura dello stato di diritto avvenuta per unevidente e ingiustificato, ideologico e giuridicamente barbaro accanimento attraverso una legge retroattiva. L’emendamento è stato presentato nei tempi previsti dai regolamenti. Nessun blitz ma solo constatazione di evidente pregiudizio con l’urgenza di salvare posti di lavoro, la libertà d’impresa e di aiutare la legalità.”

Coronavirus, guariti in crescita. 8 vittime e 41 nuovi contagi

Torino, 17 giugno 

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 17

22.894 PAZIENTI GUARITI E 1826 IN VIA DI GUARIGIONE

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, sono 22.894 (+139 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 2598 (+19) Alessandria, 1310 (+18) Asti, 802 (+0) Biella,   2192 (+16) Cuneo, 2019 (+8) Novara, 11.945 (+76) Torino, 958 (+0) Vercelli, 919 (+2) Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 151 (+0) provenienti da altre regioni.

Altri 1826 sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica, dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.

I DECESSI SALGONO COMPLESSIVAMENTE A 4026

Sono 8 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati nel pomeriggio dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 0 al momento registrati nella giornata di oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è di 4026 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi su base provinciale: 663 Alessandria, 250 Asti, 208 Biella, 392Cuneo, 350 Novara, 1.776 Torino, 217 Vercelli, 132 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 38 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Sono 31.131 (+41 rispetto a ieri, di cui 27 asintomatiche; delle 41: 9 contatti di caso, 17 in Rsa, 14 screening e 1 indagine in corso) le persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte, così suddivise su base provinciale: 4034 Alessandria, 1867 Asti, 1042 Biella, 2834 Cuneo, 2749 Novara, 15.820 Torino, 1.315 Vercelli, 1118 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 260 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 92 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 25 (-3 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 448 (-24 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 1912.

I tamponi diagnostici finora processati sono 377.165, di cui 207.334 risultati negativi.

Pusher arrestato in condominio

Arrestato dagli agenti del commissariato Madonna di Campagna

Nei giorni scorsi, gli agenti del Commissariato Madonna di Campagna hanno
arrestato un cittadino gabonese di 40.
Dopo aver appreso che in uno stabile di corso Grosseto viveva un cittadino straniero
dedito alla vendita di sostanza stupefacente, gli agenti si sono recati nel palazzo in
questione. Al loro arrivo, hanno udito un uomo scendere e parlare al telefono
avvisando il proprio interlocutore di essere in arrivo. Una volta che si sono aperte le
porte dell’ascensore, l’uomo, un cittadino gabonese di 40 anni si è trovato difronte i
poliziotti che lo hanno fermato.
Nella sua tasca dei pantaloni, gli agenti hanno trovato 44 ovuli contenenti cocaina
per un peso complessivo di quasi 30 grammi. All’interno dell’abitazione dello
straniero, i poliziotti hanno trovato altri 60 grammi di crack, oltre al materiale
necessario al confezionamento delle dosi. Il quarantenne è stato arrestato per
spaccio di sostanza stupefacente.
(foto archivio)