ilTorinese

I ragazzi di Ventura battono i danesi

COPENHAGENOra il Torino è in testa al girone con 4 punti, come Bruges e Copenhagen

 

Nel gruppo B di Europa League si registra la prima vittoria con il primo gol dei Granata. Il Toro ha vinto in casa all’Olimpico contro i danesi del Copenhagen. I 3 punti arrivano con la rete di Quagliarella su rigore, nel recupero del secondo tempo. La squadra di Ventura, questa volta ha giocato bene. Ora il Torino è in testa al girone con 4 punti, come Bruges e Copenhagen.

La qualità in quota cammina sui sentieri storici

CONVEGNOUn progetto di valorizzazione degli itinerari escursionistici per la promozione di quei percorsi che rispondono a un’esigenza turistica particolare e di forte richiamo

 

I primi risultati del progetto Vetta – Qualità in quota ed una nuova rete escursionistica in grado di valorizzare quei sentieri che, per secoli, hanno caratterizzato i percorsi storici del Piemonte sono stati presentati nel Centro Incontri della Regione in occasione del convegno “Cooperare per camminare” (nella foto).

 

Al centro dell’attenzione una rinnovata classificazione degli sentieri, frutto del lavoro puntuale dell’Ipla e che rappresenta il vero caposaldo di tutto il progetto di valorizzazione degli itinerari escursionistici, la promozione di quei percorsi che rispondono a un’esigenza turistica particolare e di forte richiamo, quale l’escursionismo religioso legato a Superga, Vezzolano e Crea, senza dimenticare la diffusione di quelle misure di sicurezza da cui non è possibile prescindere e che l’escursionista e tenuto a conoscere.

 

“L’obiettivo che ci poniamo è ambizioso – ha riconosciuto l’assessore allo Sviluppo della Montagna, Alberto Valmaggia – Ma proprio per questo siamo maggiormente stimolati, sapendo che è la strada giusta da percorrere. Stiamo lavorando per cucire i lavori fatti in anni di promozione escursionistica, con lo scopo di portare ai turisti di tutta Europa un sistema integrato in grado di presentare un territorio su cui operano pratiche sostenibili e sane in grado di permettere, al tempo stesso, ricadute economiche importanti”.

 

“Il 15 ottobre la Regione Piemonte inaugurerà la riapertura del Buco di Viso, il primo traforo di collegamento tra Italia e Francia – prosegue Valmaggia – Si tratta di un esempio concreto di quanto si sta facendo per rilanciare la rete escursionistica piemontese, avendo un occhio di riguardo per il valore storico legato a questi percorsi e per il valore che assume la manutenzione degli stessi grazie al lavoro degli operai forestali della Regione e dei volontari che amano la montagna. Inoltre, proprio il tour del Monviso ha aperto alla pratica della montagna-terapia per disabili, con lo scopo di aprire i nostri sentieri a tutti e di renderli ancora più ricettivi anche per le famiglie”.

 

(www.regione.piemonte.it)

“Blah Blah” riapre in via Po

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Non solo bar ma punto di riferimento per chi ama la musica, il cinema e il cibo

 

Punto di riferimento giovanile, riapre dopo la pausa estiva il Blah Blah, noto locale del centro, in via Po 21. La formula “night and day” che lo caratterizza è vincente: non solo bar ma punto di riferimento per chi ama la musica, il cinema e il cibo. Il calendario degli appuntamenti, è ricco. Ad incomiciare da sabato 4 ottobre con Gionata Mirai. Già leader dei Super Elastic Bubble Plastic e fra i membri fondatori de Il Teatro degli Orrori, arriva al suo esordio solista con un lavoro un disco acustico, strumentale, suonato da solo. Chitarra 12 corde in fingerpicking. Classico e hardcore insieme. Volto a stimolare sensazioni. “Allusioni”. A partire dalle 22.

Il suono del silenzio

Renato Luparia presenta stampe fotografiche bianco/nero “Fine Art” su carta cotone, numerate e firmate in edizione di 10. Le immagini rappresentano paesaggi del Monferrato con nebbia e neve nei quali, come su un foglio da disegno bianco, spiccano solo pochi elementi. Quando neve e nebbia cancellano ogni dettaglio superfluo, solo i soggetti principali sono evidenti

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Si inaugura sabato 4 ottobre alle ore 17.30 la mostra fotografica “Il suono del silenzio” di Renato Luparia, allestita nella galleria Casa d’ Arte di Vercelli, in via Vibio Crispo, 3. Renato Luparia presenta stampe fotografiche bianco/nero “Fine Art” su carta cotone, numerate e firmate in edizione di 10. Le immagini rappresentano paesaggi del Monferrato con nebbia e neve nei quali, come su un foglio da disegno bianco, spiccano solo pochi elementi. Quando neve e nebbia cancellano ogni dettaglio superfluo, solo i soggetti principali sono evidenti.

 

In tutto questo bianco sono gli alberi che, con i rami spogli, rivelano la bellezza della loro struttura. Alberi a volte raccolti in bosco, a volte allineati lungo un viale, oppure isolati in mezzo alla campagna come testimoni dell’alternarsi delle stagioni, del tempo che passa cambiando ogni cosa. Spiccano i vigneti che sdegnano le colline del Monferrato, quella zona del Piemonte tanto amata dal fotografo Renato Luparia. 

 

Renato Luparia nasce a Casale Monferrato e risiede a Conzano (AL). Fin da giovanissimo si interessa di fotografia. Collabora con giornali e riviste e le sue immagini sono state pubblicate su libri e calendari. I soggetti preferiti sono la natura, fiori e giardini e in modo particolare il paesaggio, rappresentato con diverse interpretazioni tutte molto personali.Le sue stampe fotografiche “Fine Art” sono state esposte a mostre di fotografia e d’arte contemporanea nazionali e internazionali e fanno parte di collezioni pubbliche e private in Italia e all’estero.

 

Scrive la critica Luisa Facelli: Lo dico chiaro e tondo: pochi elementi della natura interpretano il silenzio, anzi lo personificano, meglio di un albero. Pura armonia: guardare e ascoltare. A orecchie dritte, come quelle delle piccole lepri all’erta sulle colline del Monferrato. Le stesse colline di Renato Luparia, nelle stampe fotografiche “fine art” digigraphie numerate e firmate, in tiratura limitata, intitolate “Il suono del silenzio”, a suggerire evocazioni di atmosfere sospese, in assenza totale di animali e di esseri umani. In occasione della Collettiva di Fotografia d’autore del 2013, a Villa Vidua, nella presentazione di questi lavori, rilevavo il clima rarefatto della natura innevata, assorta misteriosa protagonista. Nelle immagini, infatti, la nebbia si fa complice della neve in un bianco/nero dalle sfumature fiabesche, da paesaggio nord-europeo; il respiro antico della stagione invernale rappresentato con essenzialità, restituisce visioni suggestive: la serie s’incardina sul tema arboreo, caro alla sensibilità di questo foto-artista, con significati reali e allusioni forse metaforiche. Altre riflessioni analoghe, più avanti: perché ora mi preme dire che Luparia è un fotografo appassionato, ma di grande controllo: non esagera mai.

 

Nessuna sudditanza tecnologica nei confronti del mezzo usato, per fedeltà a un’idea di fotografia alta, antica (non antiquata): non servirebbe uno strumento formidabile se lo sguardo fosse spento, tutto preso più dalla tecnica che della visione. Non è questo il caso: ogni scatto viene da un sentire immediato, ma che parte “da lontano”; senza chiederglielo, perché non m’interessa stabilire né i suoi modelli né altre somiglianze, azzardo che quanto a cultura fotografica, sul tema in questione, vengono in taglio esemplarmente forse il “Cipresso nella nebbia” di Ansel Adams, il “Sottobosco” di Man Ray, il grande albero solitario (Senza titolo) di Jerry N. Uelsmann. Bastano e avanzano: riferimenti siderali in bianco e nero. Ora, scendendo con i piedi per terra, credo che senza qualcosa di questa e tanta altra cultura non si vada da nessuna parte. La sobrietà nitida con cui si muove Luparia, la sa lunga in proposito. Lì da vedere: di per sé già prova di uno stile e di un tratto del carattere, improntato alla consapevolezza che non si deve mai smettere di studiare, con discrezione, perfino nel porre domande cruciali, a voce bassa: il silenzio austero degli alberi insegna l’umiltà. Piccola summa della miglior tempra della nostra gente piemontese?

 

Ma sì, sfido chiunque a confondere questa sua cifra personale così seria e onesta con la baraonda delle derive semplicistiche di stampo “localistico” fine a se stesse (per capirci: circolazione fotografica rozza di vigne, di campi, di fronde; quante frasche in primo piano con in lontananza il solito edificio: niente altro che cartoline anni Cinquanta, a volte perfino color pastello). Riconfermo, quindi, con fermezza, il giudizio espresso sulle digigraphie ora esposte alla Casa d’Arte: “L’albero nudo, solo in mezzo alla distesa bianca, induce a ragionare sul sentimento di unicità con cui va osservato ogni elemento del cosmo? E come interpretare lo sguardo sui boschi di pioppi nel contrasto luce-ombra, acuito dall’effetto lattiginoso? O le ondulate colline di vigneti a mezza via sulla carta tra terra e cielo… e le teorie di gelsi, ingoiati, come in dissolvenza, dalla nebbia? La riflessione è spirituale: il libro della natura, spalancato sotto i nostri occhi, è ancora in grado di stupirci. Così l’attrazione per la geometria dei luoghi: tagli in diagonale, angolazioni non convenzionali, prospettive ardite, l’intera grammatica formale di Luparia può virare verso l’astrazione.

 

La purezza delle inquadrature, l’originalità dell’intera composizione suggeriscono ipotesi, ma ad avere la meglio è l’emozione davanti all’immagine: fra tentazioni sperimentali e perizia tecnica spicca l’autorevolezza di una straordinaria vocazione per il landscape”. Insomma, non seducono solo le piante rare della natura più esotica, ormai dietro l’angolo: si viaggia tutti, oggigiorno, che diamine. Ostinatamente, con o senza valigia in mano, io sto con i poeti: il gelso, il pioppo, la quercia, l’ontano, l’acacia, e tanti altri, sempre e ancora, da Pascoli a Pasolini, magari via il Rigoni Stern di “Arboreto selvatico”o più ancora il Conti del recente “Il grande fiume Po”: presenze di bellezza, ovunque, e anche qui da noi, attorno ad acque placide e temibili, a volte selvagge da addomesticare. Il nostro stupore si rinnova così, anche attraverso gli alberi di Renato Luparia. Nell’abbraccio di colline, risuonano di questo sentimento tenace e silenzioso, come lo scorrere del tempo.

 

La mostra gode dei Patrocini del Comune di Vercelli e della Provincia di Vercelli.

Informazioni utili: “Il suono del silenzio” di Renato Luparia – Mostra fotografica è visitabile fino al 31 ottobre, tutti i giorni su appuntamento telefonico 347 2554103  – 39 328 672545. Casa d’Arte Viadeimercati – Vercelli – Via Vibio Crispo 3. Ingresso libero.

 

 

 

 

 

 

 

Non solo 500x, Super Sergio a tutto campo da Renzi alla Ferrari

FiaT500XmarchionneL’ad del gruppo automobilistico torinese-americano, in occasione della presentazione della nuova 500X ha parlato di tutto e di tutti

 

 

Un Super Sergio Marchionne a tutto campo, al Salone dell’Auto di Parigi. L’ad del gruppo automobilistico torinese-americano, in occasione della presentazione della nuova 500X ha parlato di tutto e di tutti. 

 

Il futuro aziendale: “I target del 2014 sono confermati. Non è necessario alcun aumento di capitale”.

 

Un altro endorsement a Matteo Renzi, a proposito della polemica sul Tfr: “Anche se costa alla Fiat dobbiamo appoggiare il governo in quello che sta facendo. Basta dire no”.

 

Il nuovo impegno alla Ferrari: “Mi alzerò prima alla mattina, ho preso un impegno e lo porterò avanti”. . “Luca ha fatto un grandissimo lavoro, la macchina che presenta qui a Parigi è eccezionale. Rimane il problema della gestione sportiva, non è il periodo più felice e questo mi dà un fastidio enorme”.

 

Ma la vera protagonista al Salone di Parigi è stata lei, la 500x. Il nuovo prodotto-variante della mitica 500 si presenta come un piccolo e grintoso crossover, una  city car dall’ aspetto più “aggressivo e muscolare”.  Il Lingotto prevede che le vendite del Gruppo potranno crescere ancora, grazie al nuovo modello, dopo il dato positivo delle immatricolazioni del mese di settembre, in crescita di circa il 4%.

 

(Foto: www.auto.it)

Oralità popolare: “Tiriamo su l’Italia”

oralita2oralita1Piccole-grandi iniziative “concrete”. Quelle che scansano proclami e vuote parole dei politici e danno invece una mano, vera, all’Italia per risalire la china. C’è infatti una rete solidale che, da nord a sud, dal Piemonte alla Sicilia, s’impegna, realizza progetti e aiuta chi annaspa tra povertà, emarginazione, immigrazione e lotta alla mafia

 

“Tiriamo su l’Italia” è l’esortazione di “Op-Festival dell’Oralità Popolare” che il 4-5 ottobre a Torino, nella centrale Piazza Carlo Alberto, manda in scena i protagonisti di tante piccole-grandi iniziative “concrete”. Quelle che scansano proclami e vuote parole dei politici e danno invece una mano, vera, all’Italia per risalire la china. C’è infatti una rete solidale che, da nord a sud, dal Piemonte alla Sicilia, s’impegna, realizza progetti e aiuta chi annaspa tra povertà, emarginazione, immigrazione e lotta alla mafia.

 

Al via, dunque, la nona edizione della kermesse, promossa dalla Rete Italiana di Cultura Popolare diretta da Antonio Damasco. L’oralità è il veicolo su cui viaggiano incontri, confronti, scambi di idee, progetti ed esperienze; e non sono solo parole, ma un ricco carnet di modelli virtuosi da imitare ed ampliare.

 

Cambiamenti  sociali positivi  sono innescati dalle “Social Innovation”: la Biblioteca Condominiale che Roberto Chiappella ha creato in una ex-portineria a Milano; Social Street a Bologna, dove Federico lenisce solitudine ed emarginazione invitando le persone a vivere in modo diverso, e più a proprio agio, spazi comuni quali strade, piazze, giardini e portici. Mentre a Modena chi si rivolge all’Emporio Solidale Portobello non vede calpestata la sua dignità, perché questo nuovo orizzonte di supermercato travalica la semplice raccolta e distribuzione dei generi di prima necessità.

 

La Relazione tra Mafia e Riti e come i boss riescano a nascondersi sotto cappucci e maschere rituali sono al centro degli incontri con il giornalista Giuseppe Baldessaro che recentemente ha denunciato il caso di Oppido Mamertina “Quando anche la Madonna si inchina al Boss”; con Giuseppe Cipriani, primo  cittadino di Corleone nei cruenti anni 1992 – 2001 e con i giovani che lavorano sui documenti del Maxiprocesso per le stragi Falcone e Borsellino.

 

“Corpo e religiosità in Italia” sono raccontati poi nella mostra fotografica calpestabile, di grande impatto emotivo e vietata ai minori di 18 anni: per terra 15 grandi immagini dei riti di purificazione ed autoflagellazione, alcune talmente crude da essere coperte con veli neri.

 

Le Migrazioni sono un’altra pagina di sofferente attualità: al giornalista Domenico Quirico spetta la cronaca dei tanti orrori da cui fuggono i disperati alla deriva; mentre a relazionare su cosa li aspetta su questa sponda è chi, tra mille difficoltà, li accoglie e tende loro un salvagente.

 

La convivialità multiculturale è l’ingrediente base di “Indovina chi viene a cena” : il cibo, noi e gli altri, nelle cene organizzate, in tutta Italia, da oltre 100 famiglie di immigrati che invitano alla loro tavola cittadini italiani e condiscono il tutto con conoscenza reciproca, condivisione e scambi. Potete assaggiare anche voi, sabato sera in piazza, nella grande cena collettiva, nel menù ricette varie direttamente da Argentina, Cina, Etiopia, Romania, Egitto e Perù.

 

Convivialità e cultura grazie al Fondo Tullio de Mauro: per la prima volta il pubblico potrà consultare liberamente, in piazza, circa 1000 volumi della sua raccolta; e dal patrimonio dell’insigne linguista nasce anche la performance “1000 lingue per la Divina Commedia, ovvero come recitare il capolavoro di Dante nei tanti dialetti italiani.

 

Spazi interessanti anche per i più piccoli, con laboratori, teatro e marionette. Ma OP è anche appuntamento con musica e danze  che toccano un po’  tutte le corde: dai balli zingari con l’antica famiglia Rom dei Barbosu, all’hip-hop e al free-style. Si chiude in bellezza con “Il viaggio  di  Giuseppantonio”: concerto, e tenero omaggio, del musicista Ambrogio Sparagna al nonno emigrante e al suo itinerario verso una vita migliore, ai primi del 900, a piedi dal Golfo di Gaeta fino a Marsiglia.

 

Laura Goria

Maria Occhiogrosso: “Un ritorno al teatro più genuino”

OCCHIOGROSSODall’8 al 12 Ottobre al Teatro Alfieri di Torino debutterà la nuova commedia dal titolo “Franco Cerutti sarto per brutti” con Franco Neri, Margherita Fumero ed Enrico Beruschi per la regia di Cristian Messina e proseguirà  in tournee’ su diversi palcoscenici italiani

 

Abbiamo intervistato uno dei personaggi  che nella commedia interpreta il ruolo di Asola. Lei e’ Maria Occhiogrosso, classe ’73 e Torinese doc. Ci ha raccontato le esperienze più caratterizzanti per la sua carriera e come Torino offra oggi grandi opportunità agli artisti  che decidono di continuare a vivere nella loro città anziché spostarsi alla ricerca di più famosi scenari .

 

Maria qual e’ stato l’evento più significativo per la tua carriera?

In realtà sono due le esperienze di maggior rilevanza. La più importante, quella che più mi ha segnata, è stata l’incontro con Margherita Fumero, sia artisticamente che personalmente. Ha portato nella mia vita il significato del sorriso , quello ingenuo di bambina, quello vero , senza timore di dover nasconderlo, fatto di semplicità ed un pizzico di sana follia. Mi ha presa per mano e mi ha fatto salire sul palcoscenico…….ed è stata magia. Ricordo il primo giorno di lezione con lei, mi disse: “bene ora sali sul palco ed immagina di essere un gelato che si scioglie al sole e …..sciogliti!!!”….Sciogliermi ???? Davanti ad una classe di sconosciuti???? Le risposi:”….Non posso fare l’albero???? Immobile….zitta????”Ebbene, ora grazie a lei, credo di essermi sciolta abbastanza.La seconda è stata approdare al Teatro Alfieri di Torino, la scorsa stagione, e registrare il tutto esaurito per ben 8 repliche con lo spettacolo “Vedova Pautasso Antonio in cerca di matrimonio”. Recitare in teatro è straordinario, recitare in grandi teatri è meraviglioso, ma recitare al Teatro Alfieri di Torino, nella mia bellissima città, è un sogno che si avvera.

 

E com’è vivere ed essere un’ attrice di professione a Torino, grazie anche a quella grande realtà che e’ Film Commission?

Sono torinese di nascita, fiera di esserlo e di poter offrire ai torinesi il mio contributo artistico. A Torino ovunque si respira arte e rimango sconvolta quando scopro che alcuni teatri chiudono.Ma forse il teatro ha bisogno di cambiare per restare in vita, ciclicamente la storia lo impone, in tal caso penso che semplicemente i gusti del pubblico in generale siano cambiati.Ora la gente ha bisogno di tornare a ridere, con semplicità, come faceva un tempo con il grande Erminio Macario.Ha bisogno di dimenticare per poco meno di due ore i problemi di tutti i giorni e tocca a noi attori accompagnarli in questa amnesia.Non nego di essere affascinata all’idea di andare in tournée con lo spettacolo, come è già capitato e come capiterà di nuovo quest’anno, sarò al Teatro Ariston di Sanremo ad ottobre e al Teatro Nuovo di Milano a gennaio, ma poi torno sempre a Torino, la mia casa.Cinematograficamente Torino offre molte più opportunità. Film commission sta lavorando bene in questo senso. Ho molti amici/colleghi che grazie a nuove produzioni hanno lavorato in fiction e film di successo.Ma anche la pubblicità ultimamente strizza l’occhio alla nostra città. Tanti spot di marchi famosi sono stati girati per le vie di Torino.Al momento ho solo impegni teatrali che assorbono tutto il mio tempo…….ma aspetterò la mia opportunità in un film a braccia aperte…..e chi non lo farebbe???

 

Facendo un grosso in bocca al lupo a Maria Occhiogrosso per l’imminente debutto a teatro, le auguriamo di poterla applaudire al più presto anche sul grande schermo.

 

Clelia Ventimiglia 

Da Stupinigi al Salone con più Gusto

SALONE GUSTOPer tutti coloro che presenteranno un biglietto d’ingresso alla Palazzina di Caccia emesso nel mese di Ottobre (16 € anichè 20)

 

 

La Fondazione Ordine Mauriziano – l’ente preposto alla conservazione e valorizzazione della Palazzina di Caccia di Stupinigi – e Slow Food, l’associazione che organizza il Salone Internazionale del Gusto e Terra Madre, hanno stretto un accordo per la promozione reciproca degli eventi in programma nell’autunno 2014.

 

La convenzione prevede l’ingresso con sconto del 20% al Salone del Gusto -dal 23 al 27 Ottobre al Lingotto di Torino www.salonedelgusto.it– per tutti coloro che presenteranno un biglietto d’ingresso alla Palazzina di Caccia emesso nel mese di Ottobre (16 € anichè 20). Fino a fine Novembre, invece, si potrà entrare a Stupinigi con una riduzione del 20% presentando il ticket del Salone del Gusto (intero 9 € invece di 12, ridotto 5 € invece di 8).

 

In occasione dell’evento internazionale organizzato da Slow Food, inoltre, la Palazzina di Caccia di Stupinigi aprirà eccezionalmente al pubblico le cucine reali: da Giovedì 23 a Domenica 26 Ottobre alle 11.15 e alle 15.15 sono previsti i tour guidati “Dalle cucine reali ai banchetti di corte” (ingresso su prenotazione: tel. 011 013 3073 – biglietteria.stupinigi@ordinemauriziano.it).

 

Daniele Valle: “Un incentivo ai cinema piemontesi”

cinema salaEra necessario intervenire su alcuni aspetti che rendevano troppo difficile recuperare vecchie sale o l’avvio di nuove attività

 

Nella riunione della VI Commissione (cultura) del Consiglio regionale del Piemonte sono state approvate a maggioranza (non votanti M5S e FdI) le modifiche al regolamento della Legge sulla diffusione dell’esercizio cinematografico. “A otto anni dall’approvazione della legge – dichiara Daniele Valle, presidente della Commissione – era necessario intervenire su alcuni aspetti che rendevano troppo difficile recuperare vecchie sale o l’avvio di nuove attività. Grazie alle modifiche – prosegue – si vuole incentivare l’apertura di nuovi cinema in zone sprovviste e il recupero di quelli chiusi, aggiungendo inoltre la possibilità  per i piccoli esercenti di utilizzare gli spazi in modo misto”. Le modifiche approvate allargano i casi in cui non è più prevista l’autorizzazione per i lavori di recupero, fatti sempre salvi i vincoli urbanistici ed edilizi e la destinazione d’uso dello spazio. “Sottrarre queste tipologie di sale ai vincoli – sottolinea il presidente Valle – significa valorizzare la funzione sociale della riapertura dei cinema nelle città, in particolare nei centri storici”. Tra le novità approvate: la cancellazione dell’autorizzazione per l’apertura delle arene estive, in quanto si ritiene il cinema all’aperto un valido strumento di promozione della cultura e di aggregazione, e inoltre si potranno organizzare cine circoli e cine club senza alcuna autorizzazione a condizione che si tratti di attività saltuaria. “Con oggi – conclude Valle – l’obbiettivo della legge di diffondere il cinema può essere raggiunto, ho motivo di credere che gli esercenti  e gli organizzatori culturali sapranno cogliere favorevolmente le novità apportate alla norma”.

Cani poliziotto ritrovano corpo di donna tagliato in due

cane polizia A fine agosto, nello stesso condominio, il marito si era ucciso con un coltello da macellaio

 

Il corpo della donna, tagliato in due era nascosto dentro alcuni sacchetti di plastica. La polizia ha trovato i macabri resti nello scantinato di un palazzo di Ivrea. La vittima è Flerica Ninzat, la 35enne romena sparitada tre mesi. A fine agosto, nello stesso condominio, il marito si era ucciso con un coltello da macellaio. La donna era scomparsa nel mese di giugno dalla sua abitazione di via Guarnotta 29, dove oggi è stato ritrovato il cadavere. Era stato il marito, Jonel Agavriloaei, 43enne romeno, a denunciare la scomparsa. Per ritrovare il corpo sono stati anche impiegati  pastori tedeschi specializzati nella ricerca di resti umani e tracce di sangue, appartenenti al gruppo cinofilo di Malpensa. Il cadavere era stato occultato sotto alcune assi di legno.