ilTorinese

Scoperti i ragazzi che picchiarono autista Gtt

Ivrea : scoperti e denunciati dai Carabinieri due giovani violenti che hanno aggredito e picchiato l’autista di un bus di linea e un passante

Ivrea -I Carabinieri della Compagnia di Ivrea hanno denunciato alla Procura della Repubblica di Ivrea, 2 giovani, di 20 e i 22 anni), residenti a Ivrea e Samone, autori dell’aggressione avvenuta pochi giorni fa, in pieno centro di Ivrea, nei confronti di un autista di un autobus GTT e di un cittadino, intervenuto in suo aiuto durante l’aggressione.
I giovani, con precedenti di polizia e già noti alle forze dell’ordine anche per analoghi precedenti episodi, si erano, infatti, resi responsabili, nella sera del 24 giugno, del citato episodio di violenza sull’autobus della linea 5 – nella tratta Lago Sirio Quassolo – inveendo inizialmente nei confronti dell’autista che aveva chiesto loro di indossare le mascherine di protezione, prima di prenderlo a calci e pugni. Stessa sorte era toccata a un testimone, un uomo di 55 anni, che dal marciapiede vicino alla fermata aveva assistito alla scena e aveva chiamato il 112.
Nella circostanza, i militari dell’Arma, utilizzando gli elementi descrittivi forniti dai testimoni e dalle vittime e visionando le riprese delle telecamere di sorveglianza installate a bordo dei mezzi della GTT nei giorni antecedenti all’evento (la sera dell’aggressione il sistema video non aveva, infatti, registrato l’accaduto), riuscivano a risalire e individuare i due aggressori.
I due bulli sono stati denunciati alla Procura di Ivrea per lesioni e resistenza a pubblico ufficiale, in concorso.

Un tour alla scoperta dei murales aumentati

Con MAUA & SAT di nuovo in tour fra i murales aumentati: si riparte il 2 luglio da San Salvario Dopo mesi di pausa forzata MAUA, il primo MUSEO di ARTE URBANA AUMENTATA e SAT_Street  Art Tourino tornano on the road per inaugurare una nuova stagione di street art tour fra i murales  animati in realtà aumentata.

Il primo appuntamento in programma è per giovedì 2 luglio, dalle  18,30 alle 20, in zona San Salvario con meeting point direttamente in quartiere. MAUA – Museo di Arte Urbana Aumentata – è una galleria a cielo aperto, che consta di più di 100  opere di street art fra Milano, Torino e Palermo, animate con altrettanti contenuti virtuali fruibili  attraverso la realtà aumentata.

MAUA ha mosso i suoi primi passi in Sicilia, in fase sperimentale, grazie al progetto “Palermo città  aumentata”: 30 giovani creativi palermitani hanno adottato 20 opere di street art sparse per tutto  il centro storico di Palermo e a partire da esse hanno realizzato delle animazioni digitali inedite  fruibili in realtà aumentata. Sulla base di quell’esperienza è nato il progetto “Milano Città Aumentata”: Maua è stato uno tra i  14 vincitori del “Bando alle Periferie” promosso dal Comune di Milano per ripensare e valorizzare i  quartieri.  Nel frattempo MAUA si è ampliato: il progetto “Torino Città Aumentata” è risultato fra i vincitori  del Bando Contributi del Progetto AxTO, promosso dal Comune di Torino nell’ambito del  Programma per la riqualificazione e la sicurezza delle periferie. Nel capoluogo piemontese il Museo di Arte Urbana Aumentata ha animato digitalmente 47 opere  murarie ed è stato inaugurato ad aprile 2019 con il lancio ufficiale di una serie di tour organizzati in  collaborazione con SAT_ Street Art Tourino_ SAT_ STREET ART TOURINO, nato nel 2014, è un progetto di tour urbani focalizzati sulla street art  con l’intento di perseguire un cammino di divulgazione e sostegno della cultura urbana nelle sue  declinazioni: street art, urban art, writing, muralismo contemporaneo. SAT fa parte di Pigmenti, un’associazione culturale dal respiro internazionale che sviluppa le sue  attività in 3 settori dell’arte urbana:

• -realizzazione del festival di arte urbana Street Alps, manifestazione artistica
contestualizzata ai piedi delle montagne del Pinerolese che avvicina le opere murali alla
natura.

• la residenza d’artista Missiontoart, un progetto internazionale in cui la passione e la
produzione serigrafica incontrano gli artisti di street art per la realizzazione di stampe e
serigrafie in edizione limitata.

• -SAT, promozione territoriale dell’urban art attravero i tour di street art.
Gli intinerari artistico-culturali si snodano dai quartieri centrali a quelli periferici suddividendo la
città nelle seguenti aeree: Torino Nord, Sud, Centro e Ovest, passando così da Parco Dora a San
Salvario.

Giovedi 02 luglio 2020 dalle 18.30 sarà l’inaugurazione della seconda stagione dei tour di street art
in realtà aumentata firmati MAUA & SAT.

1. L’attività si svolgerà all’aria aperta, nel rispetto della normativa sul distanziamento sociale,  per cui sarà fondamentale anche la collaborazione di tutti i partecipanti, nell’interesse e  nella sicurezza di tutti. Anche per questo saranno ammessi un massimo di 9 partecipanti.  Ciascuno, inoltre, dovrà indossare la mascherina per tutta la durata del percorso.

2. L’iscrizione è obbligatoria ma gratuita, al termine del tour ai partecipanti verrà chiesto di  lasciare un’offerta per consentire la continuità delle visite. Il modulo di prenotazione è  disponibile su www.mauamuseum.com nella sezione News. Qui il link diretto al modulo > https://docs.google.com/forms/d/1opZz2XgVE1zBFMMwugtTMJ6ey5gpWrsXEP-kGiZUl8/edit

3. Per visualizzare i murales animati è necessario scaricare l’app Bepart gratuita sul proprio
smartphone, attivarla e inquadrare le opere che saranno toccate durante il tour.

Per eventuali informazioni scrivere a comunicazione@bepart.net o a
streetartourtorino@gmail.com

Coronavirus: in Piemonte 3 morti e 11 contagi. Oltre 24 mila e seicento i guariti

 CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 15

24.624 PAZIENTI GUARITI E 1.212 IN VIA DI GUARIGIONE

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, sono 24.624  (+ 50 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 2950 (+2) Alessandria, 1438 (+1) Asti, 816 (+0) Biella, 2309 (+3) Cuneo, 2216 (+1) Novara, 12.759 (+39) Torino, 1042 (+2) Vercelli, 937 (+1) Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 157 (+1) provenienti da altre regioni.

Altri 1.212 sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica, dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.

I DECESSI SALGONO COMPLESSIVAMENTE A 4.090

Sono 3 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati nel pomeriggio dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui al momento registrati nella giornata di oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è di 4090 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi su base provinciale: 674 Alessandria, 255 Asti, 208 Biella, 394 Cuneo, 365 Novara, 1.804 Torino, 219 Vercelli, 132 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 39 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Sono 31.349 (+ 11 rispetto a ieri, di cui 10 asintomatici: Degli 11 casi, 6 screening, 4 contatti di caso e 1 con indagine in corso) le persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte, così suddivise su base provinciale: 4063 Alessandria, 1874 Asti, 1046 Biella, 2862 Cuneo, 2792 Novara, 15.889 Torino, 1323 Vercelli, 1140 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 262 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 98 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 12 (+1 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 267 (-16 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 1144

I tamponi diagnostici finora processati sono 415.257, di cui 228.071 risultati negativi.

Lotta alla ‘ndrangheta: 12 arresti tra Torino, Cuneo e Reggio Calabria

Nelle prime ore della mattinata, fra le province di Torino, Cuneo e Reggio Calabria, la Squadra Mobile di Torino ed il Nucleo Investigativo del Comando Provinciale dei Carabinieri di Cuneo hanno dato esecuzione all’Ordinanza dispositiva della custodia cautelare riguardante 12 persone (8 custodie in carcere – 4 arresti domiciliari). Contestualmente all’esecuzione delle misure restrittive sono state eseguite ulteriori 30 perquisizioni domiciliari, nelle province di Torino, Cuneo e Reggio Calabria.

Per la realizzazione della fase esecutiva odierna sono stati impiegati complessivamente oltre 200 uomini di Polizia e Carabinieri, con l’utilizzo di reparti di rinforzo del controllo del territorio e di unità specialistiche cinofile per la ricerca di droga ed armi.

L’attività investigativa, iniziata nell’ottobre del 2016, ha consentito di rivelare per la prima volta l’esistenza di un “locale” di ‘ndrangheta nella provincia di Cuneo, precisamente nel comune di Bra (CN), avente al vertice la consorteria mafiosa riconducibile alla famiglia Luppino, originaria del comune reggino di Sant’Eufemia d’Aspromonte (RC) e da anni radicata nel centro della provincia cuneese.

L’avvio delle indagini da parte delle due FF.PP., che hanno sinergicamente operato sotto la direzione della D.D.A., è scaturito dalle dichiarazioni rese da un  collaboratore di giustizia  all’epoca detenuto nel carcere di Saluzzo (CN) per l’espiazione della pena di trent’anni di reclusione per l’omicidio di Giuseppe Trapasso, avvenuto nel 2008, nonché per la sua appartenenza al “locale” di ‘ndrangheta di Volpiano. A seguito delle puntuali dichiarazioni del collaboratore, circa l’esistenza di un ignoto “locale” di ‘ndrangheta a Bra, sono iniziate le attività investigative finalizzate a riscontrarne la fondatezza.
Determinanti, per l’acquisizione delle fonti di prova che hanno consentito di raggiungere l’importante risultato investigativo di disarticolare la consorteria mafiosa, si sono rivelate le attività tecniche svolte dagli organi inquirenti.

Luppino (al quale insieme al fratello Vincenzo è contestato il ruolo di promozione, direzione e organizzazione del locale di Bra) è stato già arrestato nel 2003 perché coinvolto nell’operazione contro la ‘ndrangheta denominata “Vangelo” (coordinata dalla D.D.A. di Reggio Calabria), indagine che aveva consentito di svelare un fiorente traffico di sostanze stupefacenti lungo l’asse Calabria – Torino – Bra.
Il locale di Bra è risultato avere collegamento con la ‘ndrina degli Alvaro di Sinopoli.

Luppino anche quando ancora si trovava detenuto nel carcere di Saluzzo per scontare più condanne definitive per delitti di usura, associazione finalizzata al traffico di stupefecenti, detenzione e porto di armi e fruiva di permessi premio, manteneva i contatti con i suoi sodali e dava loro direttive.

Il traffico di sostanze stupefacenti, in aggiunta alle altre tipologie dei reati fine documentati, è risultato essere tra le principali fonti illecite di guadagno del sodalizio, al punto che è stato possibile accertare l’esistenza di una vera e propria organizzazione dedita al traffico di stupefacenti collegata alla cellula di ‘ndrangheta operativa in Bra; ciò in ampio riscontro a quanto dichiarato dal collaboratore Agresta laddove evidenziava come lo spaccio di stupefacenti costituisse una delle principali attività del sodalizio mafioso capeggiato dai fratelli Luppino.
Nei quasi due anni d’indagine, è quindi emerso un articolato traffico di di sostanze stupefacenti (cocaina e marijuana).

 

Di rilievo sono i contatti e gli appoggi di cui il gruppo criminale guidato da Luppino poteva godere nell’ambito delle forze dell’ordine e dell’amministrazione pubblica locale.
Sono stati individuati due appartenenti all’arma dei carabinieri, all’epoca dei fatti operativi a Bra, indagati per favoreggiamento personale e rivelazione di segreti di ufficio aggravati dall’agevolazione mafiosa, i quali erano molto vicini alla famiglia Luppino a cui passavano informazioni riservate.
E’ stato individuato altro militare dell’arma dei carabinieri, all’epoca operativo in Calabria a Villa San Giovanni, anch’egli indagato per favoreggiamento personale e rivelazione di segreti di ufficio oltre che per accesso abusivo ai sistemi informatici riservati aggravati dall’agevolazione mafiosa, il quale ugualmente offriva ai Luppino notizie coperte dal segreto.
Luppino Salvatore poteva altresì contare sulla collaborazione di due appartenenti alla Polizia Penitenziaria del carcere di Saluzzo, ove egli era ristretto in espiazione pena, i quali provvedevano a fargli avere all’interno del carcere beni vietati. I predetti sono indagarti per il delitto di corruzione aggravato dall’agevolazione mafiosa.
Stretti contatti aveva Luppino Salvatore, anche tramite i suoi famigliari, con un appartenente alla pubblica amministrazione di Bra. Durante un permesso premio paventando possibili influenze sulle competizioni elettorali, si adopera per garantirsi l’aiuto necessario ad ottenere un lavoro al fine di poter accedere a misure alternative alla detenzione. Ne è derivata un’iscrizione per il delitto di cui all’art. 416 ter c.p. e cioè per scambio elettorale politico – mafioso.
E’ emerso come i fratelli Salvatore e Vincenzo Luppino siano personaggi di spicco nel territorio tanto da essere percepiti dai terzi in grado di influenzare l’assegnazione dei posti in occasione della manifestazione denominata “Cheese” organizzata da “SLOW FOOD”.
Una contestazione per concorso esterno in associazione di stampo mafioso è stata mossa ad un avvocato, che è risultato fare da tramite tra Luppino Salvatore ed esponenti di spicco della ‘ndrangheta. Inoltre grazie a tali contatti è emerso avere ottenuto denaro in prestito a condizioni vantaggiose ed in cambio si è offerto di effettuare una consegna in carcere ad un detenuto vicino al gruppo al di fuori delle regole carcerarie.

Un omaggio alle pennellate e ai paesaggi di Alfredo Ciocca

“Sessant’anni di pittura” nella Chiesa di Santa Croce a Avigliana

Una bella tappa, festeggiare i sessant’anni di una professione che ha occupato, fin qui, un’intera esistenza.

Una professione completa, di vita, a tutto tondo. Fortunatissima. E Alfredo Ciocca, casalese di nascita ma dal 1980 tra i primi cittadini di Avigliana – dove opera attraverso manifestazioni, una scuola di pittura, lasciti e tele nelle chiese della città medievale (ma la sua attività negli anni si è spinta pure assai lontano, basterebbe ricordare all’inizio degli anni Novanta le mostre in Sud Africa) -, questa lunga carriera la festeggia in questi giorni (“Sessant’anni di pittura” appunto, patrocinata dalla Città di Avigliana in collaborazione con l’Associazione “arte per Voi”, fino a domenica 5 luglio, orari giovedì venerdì sabato dalle 15,30 alle 19,30 e la domenica dalle 11 alle 12,30 e dalle 15,30 alle 19,30) presso la Chiesa di Santa Croce, in piazza Conte Rosso. Un’occasione per vedere riaffermata la piena maturità di un’Arte, di un percorso – iniziato con gli insegnamenti di Dario Treves – che è avanzato guardandosi sempre intorno tra paesaggi assolati o nevosi, tra scorci di paese magari rintanati nella propria solitudine o aperti a piccole presenze, tra gli spazi sempre conservati per quei ritratti, per quei tipi che altre volte popolano quasi con prepotenza certe sue opere, ma anche per riaprirsi gioiosamente al mondo dopo la necessità dell’io resto a casa, per rivedere la partecipazione del proprio pubblico, per riguardarsi negli occhi con l’amicizia e l’interesse di sempre.

Prepotenza, si diceva. È prepotente è anche la pennellata di Ciocca, massiccia tanto da non lasciare nulla all’immaginazione e rendersi corpo, ricreando la realtà, che stabilisce i piani visivi, vicini o meno; è bello quel suo caricare di ampi colori e di giusti particolari la tela, irrobustendola con preziosi giochi di luce, senza ingombrarla con quel di più che certo potrebbe sbilanciare il piacere dell’occhio di chi guarda, è da sottolineare (se ancora ce ne fosse bisogno) quella semplicità e quella naturalezza che ci appaiono senza nasconderci i messaggi di vita che il pittore vuole da sempre suggerirci. Certe nevi che ricoprono la campagna o fanno di un perso cancello un panorama quasi surreale, certi angoli cittadini con le vecchie case imbiancate o i muri scrostati o le sagome che avanzano a fatica sono impronte di verità, di immediata autenticità o di trasognata poesia, lasciano avvertire sulle tele emozioni che non ci possono lasciare indifferenti, e quel discorso sul paesaggio e sulle diverse stagioni che sta a cuore all’artista reclama è vero una propria e precisa personalità senza dimenticare le radici che affondano nei terreni di Tavernier e di Enrico Reycend, di Matteo Olivero e di Giulio Boetto. E di molti altri. Una natura e una vita tranquillamente intesa che sono le aree dentro cui continua a vivere la pittura di Ciocca, regalando emozioni, con successo.

 

Elio Rabbione

 

Nelle immagini, alcune opere di Alfredo Ciocca

Lotto, a La Loggia vinta quaterna da 216mila euro

L’ultima estrazione del Lotto ha regalato – come riporta l’agenzia di stampa AGIMEG – due super vincite di uguale importo.

Due fortunati giocatori di La Loggia, piccolo centro in provincia di Torino e Roma, si sono infatti messi in tasca ben 216.600 euro a testa. Entrambi hanno effettuato una giocata di quattro euro su una quaterna.

A La Loggia la vincita è stata ottenuta con i numeri 35-47-48-81 sulla ruota Nazionale, mentre a Roma il premio è stato vinto con i numeri 43-45-47-49 usciti su Napoli. Le due vincite entrano nella top 10 di quelle più alte ottenute nel 2020

Risorgimento, il museo dimezzato

FRECCIATE Il museo nazionale del Risorgimento di Torino non può essere  pienamente operativo e nominare il presidente perché il governatore Cirio non ha ancora scelto il rappresentante della Regione, dopo che tutti gli altri enti preposti hanno invece deciso i consiglieri. Significa la paralisi di un museo che ha perso con la chiusura di questi ultimi mesi oltre cento milioni.

L’arciere

La cagnolina sfigurata trova casa a Torino

La cagnolina senza volto, è stata chiamata Nina,  è già stata adottata. L’avevano trovata tra le strade di Cinisi, in Sicilia,  era sfigurata e si trovava in una pozza di sangue. 

Un gruppo di veterinari e volontari  l’ha fatta arrivare a Torino per farla operare. Qui Graziella Porro, giornalista radiofonica l’ha adottata. Probabilmente è stata sfigurata tentando di scappare attraverso un cancello o una grata e nella fuga è rimasta ferita. Alla clinica veterinaria universitaria di Grugliasco ha subito alcuni interventi chirurgici per la ricostruzione del musetto ferito.

(foto archivio)

Il lavoro agile di Chiara Appendino

FRECCIATE Manca il numero legale, salta il Consiglio comunale in videoconferenza  a Torino: assente anche la sindaca Chiara  Appendino. Non è successo niente. Appunto!

L’arciere

L’influencer dello spaccio in zona movida

Gli agenti del Commissariato Barriera Milano erano sulle sue tracce da tempo. Aspettavano un passo falso ma il giovane senegalese, pluripregiudicato, era sempre molto attento a non fornire elementi dai quali risultasse il suo traffico. Eppure era un punto di riferimento per i piccoli spacciatori che ogni weekend si riversano nelle strade della movida.

E’ venerdì quando gli agenti notano il trentacinquenne senegalese salire al IV piano di uno stabile in via Buniva. Lo seguono: si avvicina alla porta di un appartamento, estrae una scheda plastificata dalla cover del suo smartphone, e la apre.

A quel punto scatta la perquisizione che da esito positivo: vengono rinvenuti, infatti, 33 dosi tra crack e eroina, per circa 30 grammi.
L’uomo viene, altresì, trovato in possesso di un mazzo di chiavi ma, alla richiesta di spiegazioni, si mostra poco collaborativo. Senza desistere, gli agenti ispezionano i due telefoni cellulari in suo possesso. Al loro interno, attraverso la foto che ritrae una citofoniera, risalgono ad uno stabile nella limitrofa via degli Artisti; qui una delle chiavi in possesso dell’arrestato apre la porta di una mansarda e consente agli agenti di rinvenire altri 300 grammi di cocaina e 190 di crack, in parte ancora da confezionare, in parte già suddivisi in oltre 180 dosi pronte per la vendita al dettaglio; verrà inoltre sequestrata la somma di 500 €, 2 bilancini di precisione e materiale vario utile al confezionamento della sostanza, oltre ai 2 telefoni cellulari.


Nella memoria di questi ultimi sono, inoltre, presenti diversi video tutorial in cui il giovane senegalese, circondato da sostanza stupefacente, con tanto di musica accattivante, spiega come trasformare la cocaina in crack, fornendo suggerimenti per eludere i controlli delle forze dell’ordine e spacciare nella zona. Un modo di confezionare il crack del tutto simile viene riscontrato proprio dai poliziotti del Comm.to Barriera Milano poche ore dopo all’interno di un alloggio nella disponibilità di un connazionale del primo arrestato. Il giovane, 27 anni, irregolare sul territorio nazionale, viene fermato sabato notte subito dopo essere sceso da un taxi in via Malone angolo Monte Rosa. Con sé ha una tracolla che viene perquisita: nasconde una somma importante di stupefacente, circa 450 grammi, (550 dosi di cocaina/ crack); da accertamenti svolti grazie anche alla compagnia dei taxi i poliziotti risalgono a un alloggio in via Santhià, all’interno del quale, oltre a cellophane, lamette, forbici, accendini , bicarbonato di sodio, è stato ritrovato del pentolame intriso di sostanza stupefacente, utilizzata appunto per cucinare la cocaina e trasformarla in crack.
Anche il secondo cittadino senegalese è stato tratto in arresto per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.