ilTorinese

Ecco la triade vincente del “Premio Cesare Pavese 2019”

Per l’Editoria, la Traduzione e la Saggistica

Incontri e premiazione: sabato 26 e domenica 27 ottobre

Santo Stefano Belbo (Cuneo)

La traduttrice Susanna Basso, il linguista Giuseppe Patota e l’editrice Elisabetta Sgarbi sono i vincitori del Premio Cesare Pavese 2019, nato trentasei anni fa a Santo Stefano Belbo. Organizzato a partire da quest’anno dalla Fondazione Cesare Pavese, il riconoscimento si é rinnovato nella giuria, nelle sezioni in cui è suddiviso e negli appuntamenti proposti, per meglio rendere omaggio alla complessa figura di Pavese, che non fu solo grande scrittore, ma anche poetatraduttore, direttore editoriale e ideatore di una storica collana di saggi. “Il Premio Cesare Pavese è oggi un premio globale – spiega Gian Arturo Ferrari, che insieme a Claudio Marazzini, Giulia Boringhieri, Alberto Sinigaglia e Pierluigi Vaccaneo fa parte della giuria rinnovata – perché comprende tutte le ‘arti del libro’, fatta eccezione per quelle materiali, arti che hanno avuto in Cesare Pavese un rappresentante di statura altissima e soprattutto capace di praticarle e fonderle tutte insieme». Le nuove sezioni del Premio sono infatti, da quest’anno, dedicate all’Editoria e alla Traduzione, che vanno ad arricchire quelle dedicate alla Saggistica e alla Narrativa (in questa fase di transizione il premio per la Narrativa sarà assegnato dall’edizione 2020).

I tre vincitori incontreranno il pubblico e riceveranno il Premio domenica 27 ottobre, alle ore 10, a Santo Stefano Belbo, nell’Auditorium della Fondazione che ha sede nella Chiesa sconsacrata dei Santi Giacomo e Cristoforo (piazza Confraternita 1), in cui fu battezzato Cesare Pavese. A moderare l’incontro sarà la giornalista Chiara Buratti. Il Premio per la nuova sezione Editoria sarà consegnato a Elisabetta Sgarbi, editrice, direttrice artistica del Festival La Milanesiana, da lei stessa ideato, e regista cinematografica. Per venticinque anni in Bompiani, dove è stata direttore editoriale, nel 2015 fonda la casa editrice La Nave di Teseo, di cui è direttore generale e direttore editoriale, “rendendosi protagonista del più interessante fenomeno editoriale degli ultimi anni”. La sezione dedicata alla Traduzione vede, invece, vincitrice la torinese Susanna Basso, firma italiana di autori acclamati a livello mondiale come Ian McEwan, Alice Munro, Paul Auster, Julian Barnes, Elizabeth Strout, Martin Amis, Kazuo Ishiguro e Jane Austen, di cui sta traducendo l’opera completa. Dal 1987 collabora con la casa editrice Einaudi. A chiudere la triade, Premio per la Saggistica al napoletano Giuseppe Patota (professore ordinario di Linguistica Italiana presso l’Ateneo di Siena e Accademico della Crusca) per il saggio “La grande bellezza dell’italiano: il Rinascimento” (Laterza, 2019), una guida che esplora il fascino della lingua italiana attraverso tre grandi protagonisti del nostro Rinascimento: Pietro Bembo, Ludovico Ariosto e Niccolò Macchiavelli.

Il giorno precedente la cerimonia di premiazione, sabato 26 ottobre 2019, i vincitori visiteranno la Casa Natale di Cesare Pavese (via Cesare Pavese 20), per poi assistere, alle ore 17, all’incontro, aperto al pubblico, su Scienza e umanesimo: la nuova frontiera delle due culture”, presso l’Auditorium della Fondazione Cesare Pavese, condotto da Alberto Sinigaglia (presidente della Giuria nonché dell’Ordine dei Giornalisti di Piemonte e Valle d’Aosta), cui seguirà, alle ore 21,30, il concerto “Passeggiata musicale attraverso i secoli” con il Quintetto dell’Opera di Milano.

Il Premio renderà inoltre omaggio al suo fondatore, il professor Luigi Gatti, storico animatore del Cepam-Centro Pavesiano Museo Casa Natale, scomparso lo scorso gennaio e che per trentacinque anni ha organizzato il Premio, dirigendone la giuria. Sarà commemorato sempre nella giornata di sabato 26 ottobre alle ore 16 con un convegno dal titolo Cesare Pavese. La storia di un Premio”.

 

Info: Fondazione Cesare Pavese, piazza Confraternita 1, Santo Stefano Belbo (Cn), tel. 0141/840894 o www.fondazionecesarepavese.it

 

g.m.

 

Nelle foto
– Busto di Cesare Pavese nella casa natale di Santo Stefano Belbo
– Susanna Basso
– Giuseppe Patota
– Elisabetta Sgarbi

 

“Il senso della storia”, tre giorni di studi nel cuneese tra Mondovì e Saluzzo

Con tre appuntamenti – due a Mondovì, il 22 e 24 ottobre, e uno a Saluzzo, il 28 ottobre – si conclude con la sessione autunnale il Convegno organizzato dalla Delegazione di Cuneo dell’A.I.C.C. (Associazione Italiana Cultura Classica) su “Il senso della storia”, del quale si era tenuta nell’aprile scorso la sessione primaverile. L’evento è promosso in collaborazione con l’Istituto Storico della Resistenza di Cuneo, la sezione monregalese dell’Anpi, le associazioni culturali Gli Spigolatori, il Centro Studi Monregalesi , l’Unidea e i Licei “Vasco-Beccaria-Govone” di Mondovì e “G.B.Bodoni” di Saluzzo. Per tre pomeriggi il convegno, patrocinato dalla Città di Mondovì, affronterà il tema del senso della storia da diversi esperti in una prospettiva multiculturale, privilegiando una trattazione che coniuga il rigore scientifico alla divulgazione, come è ormai consolidata tradizione. Questo il programma delle giornate:

Martedì 22 ottobre, Aula “Bruno” del Liceo “Vasco-Beccaria-Govone” -Piazza IV Novembre a Mondovì, ore 14.15 – 17.15; relazioni di M. MANGINI, Le lingue nella storia, la storia nelle lingue;L. BELLANI e D. CHIAPELLO, I Greci prima dei Greci; C. ROSSI, Il senso della storia intrinseco all’arte: tempi e tempeste.

Giovedì 24 ottobre, Aula “Bruno” del Liceo “Vasco-Beccaria-Govone” -Piazza IV Novembre a Mondovì, ore 14.15 – 17.15; relazioni di G. MONGARDI, Letteratura e storia in Irène Némirovsk;F. GIACOSA, Nel corpo della storia. Il vedere inquieto dell’arte;M. LEONE e M. RINAUDO, Storia e didattica della fisica: un rapporto problematico;L. MADDALONI, Storie a doppia elica.

Lunedì, 28 ottobre, Aula Magna Liceo Classico in via della Chiesa 13 a Saluzzo, ore 14.15 – 16,15; relazioni di A. FASSONE, Narrare la storia. La metodologia storica di Jerzy Topolski; D. VOINYTSKYI, La Russia tra le sfide del sec. XX.

Il Convegno, aperto a tutti gli interessati, ha valore di corso di aggiornamento per i Docenti, che possono iscriversi inviando una mail a formazione@iliceimondovi.edu.it.

M.Tr.

39° edizione concorso di storia. Lunedì 21 ottobre la giornata formativa per docenti 

Lunedì 21 ottobre , alle 14,30, l’Aula Consigliare di Palazzo Lascaris a Torino ospiterà la giornata formativa riservata agli insegnanti sul progetto di storia contemporanea promosso dal Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio regionale.Si tratta del tradizionale appuntamento che rappresenta il primo passo ufficiale della 39° edizione del concorso rivolto agli studenti degli Istituti di istruzione secondaria di II grado e degli Enti di formazione professionale piemontesi.Ad illustrare le tre tracce del concorso che si avvale della collaborazione dell’Ufficio scolastico regionale e degli Istituti storici della Resistenza saranno tre degli storici che hanno contribuito alla loro redazione.Lo sport e la storia del ‘900 verrà illustrata da Enrico Pagano, direttore dell’Istituto Storico di Biella e Vercelli; La caduta del Muro di Berlino trent’anni dopo sarà introdotta da Luciana Ziruolo, direttrice dell’Istituto Storico di Alessandria;I cinquant’anni della regione Piemonte verrà presentata da Gigi Garelli, direttore dell’Istituto Storico di Cuneo.Dal 1981, ogni anno scolastico, grazie a quest’opportunità, gli studenti si concentrano su temi connessi alla storia e alla società contemporanea, misurandosi con la più vasta gamma di mezzi d’indagine e di espressione. Le iscrizioni andranno effettuate entro il prossimo 31 ottobre e le ricerche dovranno essere realizzate da gruppi composti da 5 studenti, coordinati da un insegnante di tutte le discipline.I sei Istituti Storici della Resistenza del Piemonte, organizzeranno successivamente sui territori e nelle scuole degli appositi moduli di formazione per insegnanti e studenti.

 M.Tr.

L’ex portavoce di Appendino: “Adesso vuoto il sacco”

Il giornalista Luca Pasquaretta, l’ex portavoce della sindaca, andava dicendo che “avrebbe vuotato il sacco in Procura” sostenendo di conoscere due episodi compromettenti. E’ quanto emerge dai verbali degli interrogatori di Chiara Appendino nell’inchiesta in cui la prima cittadina è parte lesa e persona offesa del reato di estorsione che vede indagato l’ex collaboratore. La sindaca aveva dichiarato nella sua prima audizione dai pm di non essere mai stata minacciata. L’assessore al Commercio, Alberto Sacco, le aveva però riferito delle presunte manovre  di Pasquaretta che avrebbe apirato a ottenere nuovi ruoli dopo la fine del lavoro di portavoce. La prima vicenda  compromettente è riferita  alla consulenza che Pasquaretta aveva avuto dal Salone del Libro nel 2017 , che vede il  giornalista indagato per peculato. La seconda, ha detto la sindaca ai pm, riguarda il fatto che Pasquaretta “sosteneva che avevo usato l’auto di servizio per andare a Ivrea per un impegno del partito”.

 

“Mistero Buffo”, il capolavoro di Dario Fo è di scena al Gobetti

Il regista Eugenio Allegri e l’attore Matthias Martelli fanno rivivere lo spettacolo del Premio Nobel

 

È stato il “Mistero Buffo”, capolavoro del Premio Nobel Dario Fo, ad aver inaugurato la nuova stagione del Teatro Gobetti, nell’ambito del Teatro Stabile di Torino, martedì 15 ottobre alle 19.30. La piece teatrale è stata presentata nella nuova edizione per i suoi cinquanta anni, con l’interpretazione di Matthias Martelli, per la regia di Eugenio Allegri. Il Mistero Buffo, portato in scena il primo ottobre 1969, dopo un primo assaggio, avvenuto il maggio precedente,alla Statale di Milano, sarebbe diventato la piece più famosa di Fo, rappresentata in oltre 5 mila allestimenti ed in tutto il mondo. “Misteri” era il termine con cui si definivano le sacre rappresentazioni medievali. “Mistero buffo”, che reca il sottotitolo di “Giullarata popolare del Quattrocento”, si colloca negli anni della contestazione, tra il ’68 ed il ’69, segnando non soltanto una svolta nella carriera di Dario Fo e Franca Rame, che abbracciano a partire da allora una compagnia-collettivo, seguendo circuiti alternativi ai convenzionali, ma diventa un testo portante nel panorama del teatro internazionale.

Una raccolta di monologhi, spesso composta da un ordine di brani sempre diversi, descrive   alcuni episodi ad argomento biblico, riproposti in chiave satirica ed esposti in un linguaggio che risulta una miscela di dialetti padani, il grammelot.

“Matthias ed io – spiega il regista Eugenio Allegri – abbiamo fatto un patto in base al quale il Mistero Buffo sarebbe stato lo stesso che avevo visto interpretare da Dario Fo a Torino, nel lontano 1974, nell’Aula Magna della Facoltà di Lettere a Palazzo Nuovo, proprio con quelle stesse “giullarate” e con la medesima veemenza artistica. Dopo la versione applaudita lo scorso anno a Londra, alla Print Room at the Coronet, quella che abbiamo allestito al teatro Gobetti, prodotta dal Teatro Stabile di Torino, vogliamo chiamarla “dei cinquanta anni”. “La nascita del giullare” e “La parpaia topola” sono brani presi in prestito dal “Fabulazzo osceno”, cui si aggiungono, di volta in volta, le Giullarate di Bonifacio VIII e quelle de “Il primo miracolo di Gesù”, che erano già presenti nella prima edizione, comunque riviste ed arricchite alla maniera dei commedianti dell’arte, i quali sono soliti rinnovare continuamente la propria abilità”.

In scena si destreggia da solo, con una bravura straordinaria, il pirotecnico Matthias Martelli, capace di passare dal pazzo comico alla poesia, fino all’approdo alla tragedia umana e sociale. La capacità di Martelli è quella di coinvolgere, con maestria, il pubblico nell’azione drammatica, senza ricorrere ad alcun trucco, toccando temi che riguardano la società civile ed il nostro tempo.

 

Mara Martellotta

Teatro Gobetti, da martedì 15 a domenica 27 ottobre 2019.

Via Gioacchino Rossini 8, Torino

Ore 19.30-20.45-15.30

 

(nella foto: Matthias Martelli – Photo credit Stefano Roggero)

La polfer salva uomo dal suicidio

La Polizia Ferroviaria di Torino Porta Nuova ha salvato un uomo italiano di 39 anni con
intenti suicidi. I Carabinieri della Stazione di Nichelino, lunedì scorso, hanno notiziato gli
operatori della presenza in stazione di un uomo con propositi suicidi, fornendo
una dettagliata descrizione. La segnalazione era pervenuta al personale dell’Arma dagli
anziani genitori, che preoccupati, si erano rivolti presso quel Comando. Gli agenti della
Polfer hanno individuato immediatamente la persona descritta, all’interno dei locali del “Mc
Donalds” dello scalo. Lo stesso, in forte stato di agitazione, manifestava apertamente la
volontà di togliersi la vita con un coltello. Grazie al senso di autocontrollo e alla
professionalità, gli operatori sono riusciti ad instaurare un dialogo proficuo con l’uomo
riportandolo alla calma ed a farsi seguire nei Uffici di Polizia. Una volta dentro, però, la
persona si innervosiva, inveendo contro gli agenti e dicendo che per colpa loro non era
riuscito nell’intento suicidario. Gli operatori, dopo aver allertato personale 118, hanno
continuato l’’opera di dissuasione per ridurre la tensione manifestata dall’uomo, che
successivamente, è stato preso in cura da personale medico e trasportato in ospedale per
accertamenti.

Tff doc, protagonista il desiderio

Il Torino Film Festival annuncia alcune anticipazioni sulla sezione TFFdoc, che quest’anno prevede una selezione di film documentari dedicata al concetto di “desiderio”.

Partendo dall’etimologia del verbo “desiderare”, che in latino letteralmente significa “fissare attentamente le stelle”, è nello spazio tra “DE” e “SIDERÀRE”, tra il guardare le stelle e l’assenza di stelle dal cielo che si sta guardando, che il focus 2019 di TFFdoc trova la sua ragion d’essere.

Il cielo è, idealmente, lo schermo su cui saranno proiettati i film di TFFdoc/desiderio che inizierà con un assassinio: quello che De Sade fa del desiderio nel film di Albert Serra, LIBERTÈ. La realizzazione del desiderio elimina quello spazio tra prefisso e suffisso che permette alla libertà di esistere. In quello spazio, su quello schermo, agiranno durante il Torino Film Festival la determinazione capace di travolgere i generi di INDIANARA diretto da Aude Chevalier-Beaumel e Marcelo Barbosa; gli sguardi curiosi, surreali e insolenti di DELPHINE ET CAROLE, INSOUMUSES diretto da Callisto McNulty; i canti d’amore degli uomini di LONELY RIVERS diretto da Mauro Herce e dell’asino Yoda negli HOLY DAYS diretto da Narimane Mari; la tensione verso un’Europa che non è mai esistita in HEIMAT IST EIN RAUM AUS ZEIT diretto da Thomas Heise; il desiderio infinito di fidarsi dell’Altro che pervade MI SONO INNAMORATO DI PIPPA BACCA diretto da Simone Manetti.

 

DELPHINE ET CAROLE, INSOUMUSES di Callisto McNulty (Francia, 2019, 68’)

Delphine Seyrig e Carole Roussopoulos si incontrano nel 1974 a Parigi.

Carole aveva comprato la seconda videocamera arrivata in Francia nel 1969 (la prima se l’è accaparrata Godard), è impegnata politicamente documentando le lotte politiche del nascente Front Homosexuel d’Action Revolutionnaire o del Black Panther Party. Delphine è l’icona di Baci rubati (François Truffaut), di Pelle d’Asino (Jacques Démy) e di Jeanne Dielman (Chantal Akerman). Insieme, videocamera in mano, ingaggeranno battaglie radicali con insolenza, gioia, intransigenza e infinita ironia.

 

HEIMAT IST EIN RAUM AUS ZEIT di Thomas Heise (Germania/Austria, 2019, 218‘)

La storia di una famiglia attraversa il Novecento e si spinge all’inizio del XXI secolo. Una storia fatta di parole e silenzi, di primi amori e felicità perdute, di padri e madri, di figli e fratelli, di ferite e gioie, in un paesaggio, quello della Germania, sempre in transizione, da Est a Ovest, attraversato da desideri di mondi possibili mai realizzati.

 

HOLY DAYS di Narimane Mari (Algeria/Francia, 2019, 40’)

Michel, Saadi, Bilio, l’asino Yoda, delle scimmie, Julia. La natura gioca con la morte e un cinema originario si fa gesto d’amore capace di arrestarla. La regista di Les Haricots rouges (TFF2013) e di Le Fort des fous (TFF2017) cerca le origini del cinema e del desiderio.

 

INDIANARA di Aude Chevalier-Beaumel e Marcelo Barbosa (Brasile, 2019, 84’)

Indianara definisce se stessa una “puttana parlamentare, atea, anarchica e vegana”. Nata come Sergio Siqueira, decide molto presto di diventare donna e inventa il suo nome in omaggio alle origini indigene di sua madre e a Nara, un’amica transgender che la sostiene. Rivoluzionaria inclassificabile, fondatrice e animatrice di Casa Nem, un centro di accoglienza e sostegno per transgender a Rio de Janeiro, consigliera comunale insieme Marielle Franco, Indianara continua la sua lotta contro pregiudizi e il machismo nel Brasile di Bolsonaro.

 

LIBERTÈ di Albert Serra (Francia/Spagna/Portogallo, 2019, 132’)

1774, un gruppo di nobili libertini francesi in fuga dall’oscurantista Luigi XVI si ritrova in una radura tra Potsdam e Berlino e cerca l’aiuto e la protezione del Duca di Walchen (Helmut Berger), grande seduttore e libero pensatore, nel tentativo di venire accettati alla corte di Federico II di Prussia. Il loro scopo è quello di trovare un terreno fertile al libertinismo illuminista e un luogo dove il desiderio non sia costretto a seguire nessun’altra regola se non quella del piacere. Premio Speciale della Giuria di Un Certain Regard al Festival di Cannes. Albert Serra torna al Torino Film Festival dove vinse il Premio per il Miglior Film nel 2006 con il suo esordio al lungometraggio Honor de cavalleria.

 

LONELY RIVERS di Mauro Herce (Spagna, 2019, 28’)

Alcuni uomini di età differenti si ritrovano in una stanza. Non sappiamo chi siano, né dove siano, né perché siano lì. Cantano. “Oh, my love, my darling / I’ve hungered for your touch / A long, lonely time / And time goes by so slowly / And time can do so much…”

Mauro Herce aveva presentato in concorso a TFFdoc nel 2015 Dead Slow Ahead.

 

MI SONO INNAMORATO DI PIPPA BACCA di Simone Manetti (Italia, 2019, 76’)

Due donne, due artiste in abito da sposa. Un viaggio fino a Gerusalemme attraverso i paesi sconvolti dalle guerre. 6000 km da percorrere in autostop, per celebrare il matrimonio tra i popoli e dimostrare che dando fiducia al prossimo si riceve solo bene. Questo era l’intento di Pippa Bacca e Silvia Moro quando, l’8 marzo del 2008, sono partite da Milano con l’obiettivo di mettere in scena una performance nel segno della pace. Una performance artistica interrotta tragicamente dalla scomparsa di una delle due spose.

 

 

 

Emergenza clima, Lega Salvini: “anche il Piemonte può fare la sua parte” 

“Servono azioni concrete per contribuire alla salvezza del pianeta e migliorare la qualità della vita dei cittadini”. Lo ha detto  in Consiglio regionale il presidente del Gruppo Lega Salvini Alberto Preioni, affrontando la discussione sui cambiamenti climatici che ha preceduto l’approvazione di tre ordini del giorno sul tema da parte della maggioranza.

“Nei confronti dell’emergenza climatica globale, anche il Piemonte può fare la sua parte, ma non può certo prendersi le responsabilità di Cina, India e di tutta l’Asia, che purtroppo stanno creando sì sviluppo industriale, ma anche grossi problemi dal punto di vista ambientale ed ecologico.

Dobbiamo porre in essere azioni per migliorare la qualità di vita dei cittadini – e in questo senso la Giunta si è già espressa in maniera chiara con gli assessori leghisti Matteo Marnati e Fabrizio Ricca – per esempio riducendo al minimo l’utilizzo della plastica e diminuendo le emissioni di anidride carbonica. In questa direzione – ha detto Preioni – la Lega non ha mai fatto mancare il proprio sostegno in tutte le sedi.

In aula ci siamo impegnati a riconoscere alla lotta ai cambiamenti climatici un ruolo prioritario nell’agenda politica della regione Piemonte, ad intraprendere un dialogo istituzionale con gli enti governativi affinché si dia concreta attuazione a tutti i provvedimenti volti alla lotta contro i cambiamenti climatici e alla riduzione delle emissioni di gas serra e del loro assorbimento per ottenere risultati concreti anche in materia di cambiamenti climatici. Inoltre con la votazione dell’Odg n.89,  “Azione a tutela dell’ambiente”, primo firmatario Riccardo Lanzo, abbiamo riconosciuto lo stato di emergenza globale e deciso di adottare misure locali a salvaguardia del territorio piemontese.”.

Preioni sottolinea poi l’importanza di mettere in campo azioni concrete, in grado di rovesciare la gravità della situazione in atto. “Dobbiamo lavorare in primo luogo nelle città, dove il numero elevato di abitanti consente, appunto, azioni con un ritorno significativo dal punto di vista dell’impatto sull’ambiente circostante.

Si può aumentare il trasporto pubblico-elettrico, le auto ibride, far crescere gli spazi verdi migliorando la qualità dell’aria, mentre è naturale che nelle zone di montagna il problema sia diverso. Lì il carico antropico è notevolmente inferiore e la gente ha dunque poche responsabilità rispetto ai danni ambientali che sono stati fatti. In montagna non dobbiamo essere noi a porre ulteriori vincoli e blocchi allo sviluppo turistico ed economico. In montagna si vive se c’è lavoro, se c’è economia, se c’è benessere”.

A margine dei lavori consiliari si registra la protesta dei giovani di “Fridays for Future”, a quanto pare indignati perché sarebbe stato chiesto loro di essere più coerenti nei loro stili di vita. “Ai ragazzi di Greta – replica Preioni – ricordo soltanto che la battaglia per l’ambiente non dovrebbe avere bandiere, e che ognuno di noi può dare il proprio contributo. Anche i giovani dovrebbero essere consumatori consapevoli e non iper-consumisti, se vogliono fare la loro parte”.  Così Alberto Preioni, capogruppo Lega Salvini Piemonte

Lotta all’usura, prosegue l’attività del Consiglio regionale

Dall’ufficio stampa di Palazzo Lascaris

“Dopo la recente istituzione della nuova Commissione permanente in materia di legalità e contrasto dei fenomeni mafiosi, l’insediamento dell’Osservatorio regionale sui fenomeni di usura estorsione e sovra indebitamento, dimostra quanto Il Consiglio regionale ha caro il tema della legalità, inteso quale valore fondamentale per la quotidiana convivenza civile, caposaldo all’interno dell’Assemblea legislativa  e principio valido in ogni tempo”.

Con queste parole il presidente del Consiglio regionale, Stefano Allasia, ha aperto  la seduta d’insediamento dell’Osservatorio contro l’usura nella Sala delle Bandiere di Palazzo Lascaris.

Presenti – oltre la maggior parte degli undici componenti, tra i quali l’Ires, l’Ufficio scolastico regionale, Libera, le Fondazioni antiusura, Federconsumatori e la Giunta regionale – i consiglieri delegati dall’Ufficio di presidenza, Giorgio Bertola e Gianluca Gavazza.

Bertola, alla seconda esperienza, ha sottolineato il potenziato dell’organismo con la l.r. 8/2017 “che ha portato l’Osservatorio a collaborare con la Giunta regionale e ad avere un rapporto proficuo con l’Ires che fornisce dati importanti sulla situazione nella società a sostegno della progettualità. Una azione volta in primis nei confronti dei giovani”.

Gavazza ha affermato che “ La prevenzione è importante come l’educazione al consumo, all’uso responsabile del denaro e al risparmio, non solo da un punto di vista etico. È importante che i giovani siano consapevoli della realtà che li circonda e di quelle che saranno le loro scelte nel futuro. Consapevoli dell’esistenza di strumenti di sostegno alle vittime di tale reato”

Sicurezza stradale, diminuiti gli incidenti mortali in città

Dall’ufficio stampa di Palazzo Civico

Ai Consiglieri comunali delle Commissioni Urbanistica, Bilancio e Cultura è stato presentato  in seduta congiunta di Commissione (coordinata da Roberto Malanca del M5S) il Piano Operativo della Sicurezza Stradale della Città, documento formato da 128 pagine nel quale è racchiusa una mappatura analitica degli interventi che l’Amministrazione comunale intende porre in atto entro il 2021.

Quest’anno, alla data del 15 ottobre, gli incidenti stradali nel territorio torinese sono stati 3.199 (4.899 nel 2018); 22 i morti nello stesso periodo del 2019 rispetto ai 31 dello scorso anno. In calo anche i feriti, scesi dai 4.258 del 2018 ai 3.031 al 15 ottobre 2019. Nei primi tre mesi del 2019 i ciclisti feriti sono stati 38, rispetto ai 205 dello scorso anno.

Il Piano propone una serie di interventi da attuare entro il 2021 per la messa in sicurezza degli attraversamenti pedonali nei seguenti punti della Città (per una spesa ipotizzata di 460.000 euro):
– Corso re Umberto, intersezione via Legnano;
– Via Guido Reni, intersezione via Panizza/via Nuoro;
– Corso Cosenza, angolo via Don Grioli;
– Via De Sanctis 109;
– Strada Altessano, intersezione Fiesole nord;
– Via Ala di Stura;
– Corso Vercelli, interno 274;
– Corso Vercelli, intersezione strada Antioca;
– Corso Vercelli, intersezione via Frosinone;
– Corso Casale 388;
– Corso Casale 462;
– Lungo Dora Firenze, intersezione via Aosta;
– Corso Massimo D’Azeglio, intersezione via Tiziano;
– Corso Stati Uniti, intersezione Re Umberto – Castelfidardo;
– Via Nizza, intersezione via Vado;
– Corso Bramante 90 (di fronte all’ospedale Molinette)
– Via Pio VII, intersezione via Invernizio;
– Strada del Drosso, intersezione Anselmetti – Negarville.

E’ prevista l’istituzione di due nuove zone di mobilità dolce (le ‘zone 30’); una  nel borgo Vanchiglia (area largo Montebello, piazza santa Giulia, spina dorsale del borgo via Santa Giulia, distretto universitario) con l’obiettivo di permettere un maggiore uso pedonale dell’area; una seconda nel borgo Campidoglio (nel nucleo centrale compreso tra corso Svizzera, Via Cibrario, corso Tassoni e via Balme)

Durante i lavori della Commissione è stata annunciato l’avvio a metà novembre di una campagna di comunicazione e sensibilizzazione a cura della Città sui comportamenti a maggior rischio di incidentalità, in particolare sui comportamenti a maggior rischio quali l’uso del telefonino (di automobilisti e pedoni), l’eccesso di velocità, la guida in stato di ebrezza.

 

(foto Maiorano)