ilTorinese

Turismo e Via Lattea, un piano per non soccombere

L’intervento del sindaco di Pragelato Merlo

“I numeri dei comuni appartenenti alla Unione Montana Via Lattea sono abbastanza noti. I sei comuni contano 4500 abitanti circa e oltre 5 mila persone che lavorano per il settore riconducibile al comparto della ‘neve’ e del turismo più in generale. Ma sono centinaia gli esercizi – ristoranti, alberghi, trattorie, bed & breakfast, casa vacanze, e via discorrendo – che sono collegati direttamente al turismo invernale ed estivo di questi Comuni e che contribuiscono, con la loro attività, a creare reddito ed occupazione per l’intera valle. Oltre ad essere, come tutti sanno, un polo turistico e sportivo tra i più gettonati a livello nazionale ed europeo.

Ora, alla luce di questa drammatica emergenza sanitaria con cui dovremo, purtroppo, convivere a lungo, ritengo sia indispensabile che i vertici politici ed istituzionali della Unione Montana Via Lattea affrontino unitariamente e al più presto possibile questa anomala ed inedita situazione per individuare la strada che permetta da un lato un supporto finanziario concreto ed immediato per tutte queste aziende e, dall’altro, un piano di rilancio di questa infrastruttura che crea sviluppo ed occupazione per le due valli.

Certo, oggi la tutela e la garanzia della salute dei cittadini è indubbiamente l’unica e vera priorità in questa fase difficile per tutti. Però, come amministratori locali di queso comparto territoriale abbiamo anche il dovere, sin da subito, di elaborare un progetto che sia capace di salvaguardare un settore che era e resta decisivo per la conservazione della specificità, della bellezza e della unicità di questi territori. E il confronto, credo, va già avviato anche in questo clima di emergenza nazionale”.

La Venaria Reale ha ospitato il Liberty: Mucha e Grasset

Oltre Torino: storie miti e leggende del torinese dimenticato

È l’uomo a costruire il tempo e il tempo quando si specchia, si riflette nell’arte.

L’espressione artistica si fa portavoce estetica del sentire e degli ideali dei differenti periodi storici, aiutandoci a comprendere le motivazioni, le cause e gli effetti di determinati accadimenti e, soprattutto, di specifiche reazioni o comportamenti. Già agli albori del tempo l’uomo si mise a creare dei graffiti nelle grotte non solo per indicare come si andava a caccia o si partecipava ad un rituale magico, ma perché sentì forte la necessità di esprimersi e di comunicare.Così in età moderna – se mi è consentito questo salto temporale – anche i grandi artisti rinascimentali si apprestarono a realizzare le loro indimenticabili opere, spinti da quella fiamma interiore che si eternò sulla tela o sul marmo. Non furono da meno gli autori delle Avanguardie del Novecento che, con i propri lavori “disperati”, diedero forma visibile al dissidio interiore che li animava nel periodo tanto travagliato del cosiddetto “Secolo Breve”.
Negli anni che precedettero il primo conflitto mondiale nacque un movimento seducente ingenuo e ottimista, che sognava di “ricreare” la natura traendo da essa motivi di ispirazione per modellare il ferro e i metalli, nella piena convinzione di dar vita a fiori in vetro e lapislazzuli che non sarebbero mai appassiti: gli elementi decorativi, i “ghirigori” del Liberty, si diramarono in tutta Europa proprio come fa l’edera nei boschi. Le linee rotonde e i dettagli giocosi ed elaborati incarnarono quella leggerezza che caratterizzò i primissimi anni del Novecento, e ad oggi sono ancora visibili anche nella nostra Torino, a testimonianza di un’arte raffinatissima, che ha reso la città sabauda capitale del Liberty, e a prova che l’arte e gli ideali sopravvivono a qualsiasi avversità e al tempo impietoso.

 

Torino Liberty

Il Liberty: la linea che invase l’Europa
Torino, capitale italiana del Liberty
Il cuore del Liberty nel cuore di Torino: Casa Fenoglio
Liberty misterioso: Villa Scott
Inseguendo il Liberty: consigli “di viaggio” per torinesi amanti del Liberty e curiosi turisti
Inseguendo il Liberty: altri consigli per chi va a spasso per la città
Storia di un cocktail: il Vermouth, dal bicchiere alla pubblicità
La Venaria Reale ospita il Liberty: Mucha e Grasset
La linea che veglia su chi è stato: Il Liberty al Cimitero Monumentale
Quando il Liberty va in vacanza: Villa Grock

 

Articolo 8. La Venaria Reale ha ospitato  il Liberty: Mucha e Grasset

“Chi a ved Turin e nen la Venaria, a ved la mare e nen la fija”.
La reggia di Venaria ha ospitato  nella Sala dei Paggi la mostra “Art Nouveau. Il trionfo della bellezza”. La mostra è a cura di Katy Spurrel e Valerio Teraroli, in collaborazione con Arthemisia. L’esposizione vuole rendere omaggio allo spirito rivoluzionario dell’Art Nouveau, che scalza la tradizione e le regole accademiche e stravolge architettura, pittura, arredamento, scultura, musica e ogni altro aspetto della vita e dell’arte, traendo ispirazione dalla natura e proponendo un’immagine nuova della figura femminile. L’esposizione propone un percorso alla scoperta di questo movimento artistico e filosofico che si sviluppa tra la fine dell’Ottocento fino allo scoppiare del primo conflitto mondiale. Un corpus di 200 opere che testimoniano la straordinaria fioritura artistica che ha cambiato il gusto tra la fine dell’Ottocento e i primi anni del Novecento.  Sono presenti in mostra manifesti, dipinti, mobili, ceramiche che illustrano come da una parte l’Art Nouveau rompa con il passato, rifiutando il realismo e il pensiero scientifico, e dall’altra come tale corrente sia andata alla ricerca di mondi onirici e visionari restituiti poi attraverso l’eleganza decorativa di linee dolci e sinuose. Tra gli autori in mostra ci sono due tra le più importanti personalità della corrente dell’Art Nouveau: Eugène Grasset e Alfons Mucha.

Eugène Grasset, nato a Losanna nel maggio 1845, dall’ebanista e scultore Joseph Grasset, frequenta inizialmente le scuole nella città natale. In seguito lavora presso la bottega del padre e prosegue gli studi di architettura al Politecnico di Zurigo. Dopo un periodo di viaggi che lo portano anche in Egitto, torna a Losanna, e si dedica alla scultura e alla pittura. Qualche anno dopo decide di trasferirsi a Parigi, dove affina la sua modalità artistica che unisce tecniche xilografiche e litografiche, preferendo una composizione più formale, colori sfumati, tenui e pallidi. Le sue opere aprono le porte a una moltitudine di artisti, tra i quali Alfons Mucha.

Figlio di un usciere del tribunale e della seconda moglie di quest’ultimo, Alfons Mucha nasce a Ivancice il 24 luglio del 1860. Fin da adolescente dimostra interesse e abilità nel disegno e nel 1879 entra nel laboratorio di pittura di Kautsky-Brioschi-Burghardt, che produce scenari teatrali e sipari. Nel 1882 incontra il suo primo mecenate, il conte Eduar Khuen-Belasi, che gli finanza gli studi presso l’Accademia di Belle Arti di Monaco di Baviera e un viaggio a Parigi, città in cui Mucha rimane per i successivi diciassette anni. Improvvisamente, nel 1889 il conte smette di sostenere gli studi del giovane, che si ritrova quindi a dover cercare in fretta un lavoro: inizia come illustratore e collabora con importanti riviste e case editrici francesi. Ottiene il suo primo vero successo nel 1894, quando si ritrova a disegnare un manifesto per Sara Bernhardt, in occasione dello spettacolo Gismonda di Victorien Sardou. È l’inizio di una fortunata e duratura collaborazione che lo decreta come uno degli autori più ricercati di arte applicata, manifesti pubblicitari e illustrazioni.

 

Nel 1897 Mucha inaugura la sua prima mostra personale, alla Galerie de la Bodinière di Parigi e negli anni successivi continua a collezionare successi, e incontra personalità che lo vogliono come collaboratore. La fortuna lo segue fino al giorno della morte, avvenuta a Praga nel 1939. In quello stesso anno la rivista parigina di grafica “Arts e Metiers” dedica un numero alla commemorazione dell’artista. Mucha ha il merito di aver costruito un universo iconico immortale, le donne che compaiono sulle sue locandine sono diventate icone dell’Art Nouveau, con i loro sorrisi delicati e la loro bellezza disarmante. Possiamo dunque dire che è stato proprio Mucha a trasformare la pubblicità in arte, un grandissimo artista grazie al quale ancora oggi guardiamo con nostalgia e ammirazione i manifesti di inizio Novecento.

Alessia Cagnotto

“Volontariato, il volto migliore”

“Il Volontariato si sta dimostrando e confermando il volto migliore di questo Paese. I Volontari stanno moltiplicando i propri sforzi in queste settimane di emergenza”

Le Associazioni si stanno riorganizzando per far fronte alle nuove e urgenti esigenze dell’attualità.
Ho più volte sollecitato in Consiglio Regionale del Piemonte un’ordinanza che regoli l’attività dei Volontari: un compito urgente da parte della politica. Grazie alla formula e alla rete di distribuzione consolidate in anni di attività da parte di realtà quali il Banco Alimentare e il Banco Farmaceutico possiamo pensare di introdurre efficacemente la pratica della spesa sospesa, da me promossa e sostenuta, anche grazie alla logistica garantita dai Volontari della Protezione Civile. Il nostro ringraziamento più grande e la nostra riconoscenza devono andare al Volontariato e ai Volontari.
Silvio Magliano – Capogruppo Moderati in Sala Rossa e a Palazzo Lascaris

Come fare domanda per il buono spesa a Torino

La Città di Torino informa che il  servizio, attivo da venerdì 3 aprile alle ore 10:00, consentirà al cittadino di procedere al caricamento on line della domanda per accedere al buono spesa per soddisfare le necessità più urgenti ed essenziali, dando priorità a coloro che non ricevono alcun sostegno economico pubblico (Reddito di Cittadinanza, REI, NASPI, indennità di mobilità, cassa integrazione guadagni, altro da specificare nel modulo da compilare)

Le specifiche per l’attribuzione dei buoni spesa ai diversi nuclei familiari sono state così definite dalla Città di Torino, in funzione del numero di componenti del nucleo stesso:
– da 1 a 2 componenti buono spesa di € 300
– da 3 a 4 componenti buono spesa di € 400
– da 5 o più componenti buono spesa di € 500

L’erogazione avverrà attraverso la consegna al cittadino di un documento in formato pdf che contiene l’indicazione dell’ammontare equivalente a quanto assegnato in buoni spendibili da € 25/cadauno, che il cittadino potrà scaricare da uno specifico portale che verrà indicato con la mail di conferma e stampare su carta o salvare sullo smartphone per il loro utilizzo presso gli esercizi commerciali convenzionati.
La Città di Torino ha identificato nella società DAY il soggetto, già fornitore dei buoni pasto per il comune, per la gestione dei buoni spesa da assegnare ai cittadini.

Esiste una seconda modalità di accesso al servizio, essa prevede il ricorso ad un call center dove un operatore comunale effettuerà, in collegamento telefonico con l’utente, la compilazione della domanda on-line per conto dell’utente, sul medesimo portale. Il servizio di call center sarà aperto nei seguenti orari:
Venerdì 3 aprile dalle ore 10 alle ore 18
Sabato 4 aprile dalle ore 9 alle ore 17
Domenica 5 aprile dalle ore 9 alle ore 12
Dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle ore 18

L’indirizzo della pagina web per l’inoltro delle domande online ed il numero del call center saranno comunicati sul sito della Città www.comune.torino.it  a partire dalle ore 10 di venerdì 3 aprile 2020.

I Club e Festival musicali a sostegno degli ospedali

Il 3 aprile appuntamento straordinario promosso dai festival e dai club piemontesi per promuovere la raccolta fondi organizzata dalla Regione Piemonte e dal Consiglio regionale del Piemonte

Samuel & Roy Paci, Paolo Belli, Guido Catalano, Gatto Ciliegia contro il Grande Freddo, Cosmo e Paolo Benvegnù fra i tanti artisti che hanno già aderito.

Il 3 Aprile i Club e Festival musicali piemontesi su iniziativa di #StayON – il movimento nato dai principali live club e festival dell’intera penisola e coordinato da KeepOn LIVE – Associazione di Categoria Live Club e festival italiani per costruire una staffetta quotidiana di eventi in streaming – si uniscono in una sola voce per promuovere, sempre attraverso la cultura, la raccolta fondi promossa dalla Regione Piemonte e dal Consiglio regionale del Piemonte a sostegno degli ospedali piemontesi e per l’acquisto di materiale sanitario (REGIONE PIEMONTE-Sostegno emergenza Coronavirus” al numero iban intestato a Regione Piemonte presso UniCredit Group – IT 29 H 02008 01152 000100689275 codice BIC UNICRITM1AF2-UNICREDIT GROUP) e il sistema di crowdfounding nato dalla campagna di donazione #insiemesiamopiuforti lanciata dal Piemonte Team (artisti dello spettacolo, del teatro e della cultura) proprio a sostegno della raccolta fondi Istituzionale. https://www.gofundme.com/f/insieme-siamo-piu039-forti?

Già nelle scorse settimane i partner piemontesi della rete di #StayON si sono impegnati costantemente a divulgare gratuitamente cultura in streaming e a sostenere campagne di raccolta fondi per gli enti sanitari in stato di emergenza da COVID19 ma oggi ritengono di poter e dover fare di più, accogliendo per l’occasione in #StayON, tutti i Club e Festival musicali piemontesi che vorranno contribuire a questa causa comune.

Eccezionalmente, per un giorno, il palinsesto di #StayON si amplierà dalle 18 fino a mezzanotte con le ormai tradizionali dirette Facebook da parte degli artisti che, da casa, intrattengono il pubblico  attraverso i canali degli Spazi di Cultura che in questo momento di emergenza sono chiusi al pubblico, ma che vogliono continuare a far sentire la voce di un comparto che da sempre ha fatto la differenza in qualità di presidio sociale e culturale sul territorio.

“Donare per permettere ad altri di stare meglio è un gesto bellissimo e semplice allo stesso tempo, che ci permetterà di acquistare attrezzature mediche e sostenere le strutture sanitarie del nostro territorio – commentano il presidente della Giunta Alberto Cirio e del Consiglio regionale Stefano Allasia – In questi giorni molto difficili anche un piccolo gesto diventa importante. Un grazie quindi a tutti coloro che stanno facendo la loro parte con grande generosità per sconfiggere l’epidemia e un sentito grazie anche a tutti gli artisti, ai club e i festival del Piemonte che ci stanno sostenendo attraverso questa iniziativa”.

Il palinsesto sarà in continua evoluzione per dare la possibilità a club e artisti di aderire sino all’ultimo momento ma l’elenco, oggi, è già molto lungo: Paolo Belli con Tanaro Libera Tutti; Paolo Benvegnù con lo Spazio 211; Cacao Mental con il Cap 10100; Federico Castello con il Jazz Club; Guido Catalano con il Diavolo Rosso; Daniele Celona con Alingana Festival; Alberto Cipolla con il Circolo Margot; Cheap con Stereoteepee Festival;  Emidio Clementi con il Circolo della Musica; Dario Canal (Etruschi From Lakota) con l’Indiependenza Festival; Dott. Lo Sapio & Mao con le Officine Ferroviarie; Due Venti Contro con CPG; Ron Gallo con Fans Out; Gatto Ciliegia contro il Grande Freddo con TOdays; Generic Animal con Artico Festival;  Fabio Giachino con il Sofà So Good; HÅN con A Night Like This;  John Qualcosa con Cinema Vekkio; Samuel & Roy Paci con OFF Topic; Davide Shorty con Reload Sound Festival; Testaintasca con _resetfestival; Tuomo Uusitalo con The Mad Dog Social Club;  T Vernice con Magazzino sul Po; Wallis Bird con El Barrio; Zibba con il Balla Coi Cinghiali.

Per lo show finale, Cosmo sarà l’animatore di un dj set in diretta da casa sua che verrà trasmesso a reti unificate da tutti i soggetti aderenti all’iniziativa che condivideranno simultaneamente la diretta in “video party”.

Coronavirus, la Regione: “Nessun allentamento delle misure. Si valuta inasprimento sanzioni”

Nessun tipo di allentamento delle misure di prevenzione al contagio

Al contrario, si prevede un  possibile inasprimento delle sanzioni nei confronti di chi le violasse. Questa l’intenzione del presidente del Piemonte Alberto Cirio, comunicate  alla conferenza Capigruppo del Consiglio regionale, coordinata dal presidente Stefano Allasia: “Stiamo valutando la fattibilità giuridica – ha chiarito Cirio – ma la nostra intenzione è soprattutto quella di mandare un messaggio chiaro ai piemontesi: non ci sono le condizioni tecniche per uscire di casa, salve le ragioni di necessità già elencate dai nostri decreti e da quelli nazionali”, ha specificato il presidente di Giunta ai rappresentanti dei vari gruppi politici. Un inasprimento delle sanzioni, quindi, affinché la comunicazione dei numeri con i quali si comincia a certificare il successo delle misure adottate, non le vanifichi, convincendo qualcuno che magari sia possibile uscire di casa in modo indiscriminato.

 

(foto archivio)

Cadavere nell’appartamento trovato dal 118

Nel pomeriggio di mercoledì, la Sala Operativa della Questura di Vercelli inviava due equipaggi della Squadra Volante poiché personale del 118 aveva rinvenuto il cadavere di un uomo all’interno di un appartamento

L’alloggio si presentava in disordine e in pessimo stato igienico sanitario.

Al suo interno gli operatori identificavano un cinquantenne vercellese con evidenti problemi psichiatrici.

Nella salone dell’appartamento, sdraiato sopra al divano, veniva rinvenuto il cadavere di un uomo che appariva in avanzato stato di decomposizione, con tracce ematiche vicino al naso e alla bocca, motivo per cui non potendo escludere, in una prima fase, che si trattasse di azione violenta, interveniva sul posto anche la Squadra Mobile e la Polizia Scientifica.

Si precisa che a trovare il cadavere era stata l’Operatrice Socio Sanitaria che assiste quotidianamente il soggetto psichiatrico, la quale, mentre si stava occupando di riordinare la casa, sentiva uno sgradevole odore, motivo per cui decideva di controllare la sala da pranzo e, una volta aperta la porta, notava la presenza di un uomo, adagiato su un letto, che non dava segni di vita.

Il medico legale, nel frattempo giunto sul posto, dopo aver ispezionato il cadavere, ipotizzava che il decesso potesse essere avvenuto per cause naturali.

Gli Agenti riuscivano ad indentificare il deceduto, privo di documenti, che presentava due tatuaggi ben visibili, per un cinquantasettenne torinese con numerosi precedenti penali per reati contro il patrimonio.

Allo stato, in attesa dei risultati dell’autopsia disposta dall’A.G., sono in corso indagini per valutare il perchè l’uomo fosse ospitato in quell’appartamento e più in generale del legame che legava il morto con il proprietario di casa.

Si segnala, infine, che l’appartamento veniva sequestrato e il soggetto psichiatrico affidato al suo tutore giudiziale.

 

 

Pjaca bianconero fino al 2023

Non solo  Blaise Matuidi, ora è ufficiale anche  il rinnovo di contratto per Marko Pjaca

Il calciatore è proprietà della Juventus, seppur  in prestito all’Anderlecht. Ha deciso di proseguire il lavoro con il club bianconero fino al 30 giugno 2023. Così emerge dalla relazione finanziaria della società.

Superati i mille morti in Piemonte. 217 pazienti guariti, 379 in via di guarigione

Il comunicato della Regione Piemonte

CORONAVIRUS : IL BOLLETTINO DELLE ORE 19.00, giovedì 2 aprile

DUECENTODICIASETTE PAZIENTI GUARITI, 379 IN VIA DI GUARIGIONE

Questo pomeriggio l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che il numero complessivo di pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, è salito a 217, cosi suddiviso su base provinciale: 12 in provincia di Alessandria, 15 in provincia di Asti, 13 in provincia di Biella, 22 in provincia di Cuneo, 15 in provincia di Novara, 103 in provincia di Torino, 21 in provincia di Vercelli, 10 nel Verbano-Cusio-Ossola, 6 provenienti da altre regioni.

Altri 379 sono “in via di guarigione”, cioè risultati negativi al primo tampone di verifica dopo la malattia e in attesa ora dell’esito del secondo.

NOVANTAQUATTRO DECESSI, COMPLESSIVAMENTE 1.018 MORTI

Sono 94 i decessi di persone positive al test del “Coronavirus Covid-19” comunicati nel pomeriggio dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte: 15 in provincia di Alessandria, 6 in provincia di Asti, 5 in provincia di Biella, 2 in provincia di Cuneo, 11 in provincia di Novara, 43 in provincia di Torino, 6 nel Vercellese, 5 nel Verbano-Cusio-Ossola, 1 proveniente da altra regione.

Il totale complessivo è ora di 1.018 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi su base provinciale: 193 ad Alessandria, 44 ad Asti, 80 a Biella, 69 a Cuneo, 124 a Novara, 382 a Torino, 56 a Vercelli, 54 nel Verbano-Cusio-Ossola, 16 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

SITUAZIONE CONTAGI

Sono 10.466  le persone finora risultate positive al “Coronavirus Covid-19” in Piemonte: 1.433 in provincia di Alessandria, 506 in provincia di Asti, 531 in provincia di Biella, 831 in provincia di Cuneo, 908 in provincia di Novara, 5.044 in provincia di Torino, 528 in provincia di Vercelli, 466 nel Verbano-Cusio-Ossola, 99 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 120 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 456.

I tamponi diagnostici finora eseguiti sono 33.431, di cui 19.734 risultati negativi.

Al Maria Pia Hospital maschere da snorkeling trasformate in respiratori

La sperimentazione avvenuta su un primo paziente ha dato esiti positivi e adesso,  grazie alla generosità dell’azienda produttrice, nella struttura piemontese  si aspettano altre 20 maschere

 Maria Pia Hospital di Torino, Ospedale di Alta Specialità accreditato con il SSN che fa parte di GVM Care & Research, è la prima struttura ospedaliera in Piemonte a servirsi delle maschere da snorkeling full face, prodotte da una nota azienda di articoli sportivi e riadattate, grazie al genio di brillanti menti italiane, in respiratori per pazienti Covid. La prima di queste maschere Anticovid, che era stata regalata a Maria Pia Hospital dal dott. Claudio Zanon dell’Ospedale Valduce di Como, è stata sperimentata su un paziente con ottimi risultati e adesso la struttura è in attesa di riceverne altre 20, grazie alla generosità dell’azienda produttrice.

“Queste maschere vengono impiegate sui pazienti Covid in deficit di ossigeno, ma anche sui pazienti estubati e in tuti i pazienti con polmonite di grado intermedio che non necessitano di intubazione – spiega Sebastiano Marra, Direttore del dipartimento Cardiovascolare di Maria Pia Hospital –. Il grande vantaggio di questi dispositivi è che permettono un alto flusso di ossigeno senza dispersioni: grazie alla valvola d’emergenza brevettata e stampata in 3D, utilizzano 15 litri di ossigeno al minuto contro i 30 dei respiratori tradizionali, a parità di effetti terapeutici. Inoltre, rispetto al tradizionale sistema CPAP (Continuous Positive Airway Pressure), sistema di ventilazione meccanica a pressione positiva continua costituito da un pallone di plastica, rumoroso e ingombrante, queste maschere sono silenziose e più confortevoli per il paziente e permettono qualsiasi decubito, sia prono che supino, che nei pazienti con polmonite bilaterale è molto importante. Questo rappresenta un grande aiuto per tutto il personale: con i respiratori tradizionali cambiare il decubito del paziente con polmonite richiede il coinvolgimento di tre infermieri, mentre con questo sistema ne basta uno”.

Maria Pia Hospital è uno degli ospedali scelti per diventare Covid Hospital in virtù dell’esperienza trentennale maturata nella gestione delle emergenze e urgenze di cardiochirurgia e della capacità della sua Terapia Intensiva.

“Non tutte le Terapie Intensive sono adatte per accogliere paziente Covid positivi, perché la portata degli impianti di ossigeno deve essere superiore agli standard – spiega Alessandro Morteo, direttore sanitario di Maria Pia Hospital –. Prima di questa emergenza in nessun ospedale è mai stato necessario erogare così tanto ossigeno in contemporanea per così tanti pazienti. Ma di fronte a questa situazione straordinaria, e grazie all’esperienza del nostro Gruppo – GVM Care & Research – siamo stati in grado di adattare in soli 4 giorni una struttura di Alta Specialità in Cardiochirurgia in un Covid Hospital. Ad oggi abbiamo 71 pazienti, di cui 8 in terapia intensiva e 63 nei reparti di media intensità e tra pochi giorni a questi si aggiungeranno altri 27 letti, per un totale di 98 posti letto disponibili”.