ilTorinese

Ravetti (Pd): “Il Covid-19 non ha frenato la violenza di genere”

“Un atto di indirizzo per sostenere le vittime di violenza”

 “La convivenza forzata, le restrizioni alla circolazione, l’instabilità socioeconomica legati all’emergenza causata dalla pandemia rischiano di aggravare ulteriormente gli episodi di violenza domestica contro donne e minori.

Inoltre, la riduzione dei contatti esterni e la prolungata condivisione degli spazi domestici con il partner rendono, spesso, ancora più complicata l’emersione di situazioni di violenza: infatti, nelle ultime settimane si è registrata una diminuzione degli accessi delle donne ai centri antiviolenza e agli sportelli, ma anche delle denunce stesse per maltrattamenti, fatto, purtroppo, che non indica una regressione del fenomeno, ma è anzi il segnale di una situazione nella quale le donne rischiano di trovarsi più esposte alla violenza e ai maltrattamenti” afferma il Presidente del Gruppo Pd in Consiglio regionale Domenico Ravetti.

“Ho presentato un ordine del giorno – spiega Ravetti – che per l’importanza del tema auspico venga condiviso da tutti i colleghi del Consiglio regionale, che impegna la Giunta regionale a intervenire con una serie di ulteriori misure a sostegno delle donne vittime di violenza. E’ importante che l’accesso alle case rifugio o ad altre strutture sia rapido e sicuro e, a questo proposito, devono essere eseguiti alle vittime e ai loro figli tamponi in regime di massima urgenza per evitare rischi di contagio. E’, inoltre, fondamentale potenziare la promozione dell’accesso ai numeri antiviolenza e antitratta anche attraverso comunicazioni istituzionali sugli organi di informazione, ma anche attraverso l’esposizione di cartelli informativi sui mezzi di trasporto pubblico, nei supermercati, nei negozi, nelle farmacie e in tutti i luoghi pubblici”.

“Le case rifugio – prosegue il Presidente Ravetti – dovranno essere dotate di tutti i dispositivi necessari per proteggere le persone ospitate: mascherine, guanti monouso, disinfettanti.  Propongo, inoltre, che, in questo periodo di emergenza, vengano annullati i costi delle utenze telefoniche e dei servizi internet all’interno di queste strutture e si provveda a dotare i minori ospitati degli strumenti tecnologici per continuare a seguire le attività formative, garantendo loro il diritto allo studio. Infine, in questo momento, penso debba essere valutata la possibilità di prevedere un fondo regionale apposito per erogare alle donne vittime di violenza e prive di autonomia economica un contributo aggiuntivo”.

“Il Covid-19 – conclude Ravetti – non ha frenato la violenza di genere. Dobbiamo fare in modo che le donne possano, anche in questo periodo di emergenza, trovare supporto, sicurezza e la via di uscita dall’incubo che stanno vivendo con i propri figli e che siano consapevoli che potranno ricevere l’aiuto necessario per uscire da una prigione fatta di solitudine e disperazione”.

Gli infermieri: “Ecco come migliorare la sanità territoriale”

Riceviamo dal sindacato Nursind e pubblichiamo / “Abbiamo redatto e inviato un documento. in allegato, su invito della Commissione istituita con DGR 1-1252, guidata dall’ex ministro della sanità Ferruccio Fazio, istituita per formulare proposte finalizzate al miglioramento dell’ assistenza territoriale piemontese post covid19”

Ovviamente la ricostruzione di un sistema che ha impiegato quasi venticinque anni per essere smantellato non può essere affidata a poche pagine.

Un analisi non può non partire da tutti quei servizi azzerati perché ritenuti inutili in favore di centralizzazioni dissennate: Parliamo dei consultori pediatrici, di ostetricia e ginecologia, dei poliambulatori specialistici, dei centri di salute mentale, degli sportelli di supporto e di ascolto; vere e proprie strutture di eccellenza e prevenzione e punti di riferimento di interi quartieri in passato come anche la chiusura o il depotenziamento degli ospedali periferici che ha fortemente influito su questo tracollo.

I dati in nostro possesso per esaminare la qualità delle prestazioni rese dal servizio delle cure primarie negli anni precedenti, provengono dal Sistema di Emergenza Sanitaria Territoriale che rappresentano il termometro sociale del disagio sul territorio. È facilmente verificabile attraverso il riascolto telefonico a campione delle richieste, che in epoca pre-emergenziale, poco meno di tre chiamate su quattro pervenute alla Centrale Operativa 118 di Torino, non erano di pertinenza del sistema di soccorso;

Il dispositivo di risposta territoriale non è solo carente di medici, ma anche di quei professionisti che potrebbero garantire efficienza all’intera macchina. Il dispositivo di risposta territoriale non può basarsi sull’esclusiva figura del medico di medicina generale; un massimalista richiederebbe tre vite per seguire tutti i suoi assistiti. È necessario un cambiamento di paradigma, incardinato non più sulle mere prestazioni cliniche, ma sugli obiettivi di salute perseguiti da equipe multidisciplinari, coordinate da una Centrale Operativa.

Lo sconvolgimento sanitario e sociale causato dall’emergenza COVID ha evidenziato da più parti la necessità di un radicale cambio di rotta nell’organizzazione delle cure e dell’assistenza primaria. Appaiono evidenti le peculiarità e le caratteristiche di un tessuto umano che richiede un’organizzazione multidisciplinare e soprattutto coordinata.

Nel 2016 il Ministero della Salute ha emanato le linee di indirizzo sui criteri e le modalità di attivazione del numero europeo armonizzato a valenza sociale 116117, destinandolo al servizio di Guardia Medica non urgente. Questa misura è rimasta solo sulla carta, eppure avrebbe connesso la medicina generale sul territorio, Il numero 116117 farebbe capo ad una vera e propria centrale operativa, che per essere definita tale, dovrebbe disporre di risorse impiegabili, ma questo può avvenire solo attraverso una vera integrazione tra i servizi, interconnettendo tutte le competenze richieste.

Aggregazioni Funzionali Territoriali, coordinate dal 116117 opportunamente presidiato da professionisti, sarebbero state il primo argine contro l’epidemia, coordinando i percorsi e la continuità assistenziale.

La contrapposizione tra le cure primarie e quelle ospedaliere ha completamente fallito;

La figura dell’infermiere di famiglia e di comunità inoltre, raccomandata dall’OMS, stenta ad affermarsi nonostante una Delibera regionale che ne istituzionalizza l’esistenza.

Senza infermieri non sarà possibile riformare nulla

Francesco Coppolella

segretario regionale del NurSind

Un aiuto ai comuni per l’edilizia pubblica, le strade e la manutenzione del territorio

Sono 14 i milioni di contributo a favore dei Comuni per la manutenzione del territorio e per la messa in sicurezza delle opere pubbliche in tutto il territorio regionale. Lo stanziamento, che è stato approvato dalla Giunta della Regione Piemonte, fa parte del piano “Riparti Piemonte”, il disegno di legge regionale che mette in campo oltre 800 milioni per favorire la ripresa dell’economia e della società nell’emergenza Covid-19.

 

«Il contributo – spiega l’Assessore regionale alle Opere Pubbliche Marco Gabusi – verrà concesso ai Comuni attraverso un bando, che prevede due sezioni: una per gli interventi fino a 100 mila euro e uno tra 100 e 200 mila euro. Abbiamo sfruttato la possibilità data legge regionale 18/84 di cofinanziamento dei lavori pubblici dei Comuni fino all’80% e, nell’ambito delle linee di sburocratizzazione del Riparti Piemonte, abbiamo accelerato il più possibile l’iter previsto. Inoltre, abbiamo voluto legare a questa delibera la ripresa del comparto edile locale: per poter accedere al finanziamento i Comuni dovranno affidare i lavori ad imprese aventi sede legale e operativa nel territorio piemontese».

 

È stata posta attenzione anche alla semplificazione delle procedure. Per consentire un’erogazione più rapida, fino a fine anno, per la liquidazione e il pagamento del contributo sarà infatti sufficiente l’autocertificazione dei lavori della stazione appaltante rispetto alle condizioni richieste per la quota corrispondente, con esclusione della quota finale. I Comuni hanno inoltre la possibilità di ricavare dalle economie dei ribassi d’asta quanto necessario per far fronte alle spese connesse all’adozione delle misure di sicurezza per il contenimento del contagio da Covid-19.

I lavori finanziabili riguardano quattro ambiti principali. Il primo, la viabilità comunale, include: lavori di manutenzione straordinaria, sistemazione e nuova costruzione di strade comunali o intercomunali, ponti, guadi, marciapiedi e parcheggi. Segue l’edilizia municipale con: lavori di manutenzione straordinaria, sistemazione, adeguamento, ampliamento e nuova costruzione del luogo dove si svolgono le attività istituzionali del comune. E ancora, l’edilizia cimiteriale con lavori di manutenzione straordinaria, sistemazione, ampliamento e nuova costruzione dei cimiteri. Ed infine, l’illuminazione pubblica, che prevede: lavori di adeguamento, rinnovo, ampliamento e nuova costruzione degli impianti.

L’isola del libro

Rubrica settimanale a cura di Laura Goria

 

Cathleen Schine  “Io sono l’altra”  -Mondadori –  euro  19,00

Identiche, eppure diverse, unite ma anche in conflitto: è questo il nocciolo duro della vita delle gemelle omozigoti Lauren e Daphne. Una l’esatta copia dell’altra: capelli rosso fiammante, pelle eburnea, apparentemente indistinguibili tanto che possono scambiarsi le vite e ingannare tutti. Però questa è solo la superficie, perché nell’intimo covano sentimenti contrastanti. Tanto per cominciare Lauren è nata prima di Daphne e odia questo breve strappo temporale che le rinfaccia “Tu hai vissuto 17 minuti senza di me. Io non ho mai vissuto senza di te”.

Inizialmente sono unitissime, tanto che da piccole sviluppano un loro esclusivo linguaggio incomprensibile agli altri. Un bel giorno il padre porta a casa un dizionario e, senza saperlo, segna il loro destino e scatena la loro rivalità. Entrambe sviluppano un immenso amore per le parole che però finirà per allontanarle.

Dapprima una fa la giornalista e l’altra la maestra d’asilo che scrive poesie. Poi le loro carriere si definiscono meglio e decollano. Diventano entrambe esperte linguiste, curano rubriche dal tono opposto, entrano in competizione e sposano due uomini che sembrano più che altro un pallido corollario alle loro esistenze.

Crescendo, quello che era stato un rapporto esclusivo vira in incomprensioni e conflitto: Lauren e Daphne ingaggeranno un’accesa battaglia professionale ed affettiva.

E’ pieno di verve questo romanzo di Cathleen Shine che, con toni leggeri, mette a nudo temi alti e profondi, ritrovando in parte la magia del suo libro di esordio “La lettera d’amore” del 1995.

Il titolo originale di “Io sono l’altra” è “The Grammarians” e rende meglio l’idea di quello che ha ispirato l’autrice: scrivere una satira sulla sfida realmente esplosa tra due gemelle con rubriche simili su giornali rivali. Ambientata a New York negli anni 80, che la Shine conosce bene perché era una giornalista del “Village Voice” e poi editor a Newsweek. Un tema affascinante sul quale innesta quello ancora più intrigante dei gemelli e del loro rapporto unico.

 

 

Donato Carrisi  “La casa delle voci”   -Longanesi-   euro  22,00

Inizia con un incendio e i confusi ricordi una bambina questo coinvolgente e raffinato ultimo libro del re italiano del thriller Donato Carrisi… e non vi molla più; enigmatico fino all’ultima pagina, senza delitti ma con tanto mistero.

Al centro della vicenda c’è l’ipnotista Pietro Gerber: la sua specialità è ipnotizzare bambini dal vissuto difficile, aiutarli a riportare a galla traumi ed emozioni che ne hanno segnato le vite, svelare le ragioni più profonde dei loro comportamenti e risolvere così anche intricati casi giudiziari.

Siamo a Firenze dove Gerber, conosciuto come “l’addormentatore di bambini”, è il migliore nel suo campo; consulente della polizia, collabora spesso con l’esperto magistrato, in odor di pensione,  Anita Baldi.

La sua vita viene sconvolta dalla telefonata di una fantomatica collega australiana che

dall’altra parte del mondo gli chiede di seguire una paziente adulta. Si chiama Hanna Hall, è una donna trascurata e apparentemente insignificante, tormentata dall’idea di aver commesso un  terribile omicidio. Dalle prime sedute di ipnosi tornano a galla elementi inquietanti dal lontano passato di Hanna: come le 5 regole che la piccola “principessa” di 10 anni doveva rispettare per non essere rintracciata dal mondo. Così le hanno insegnato i genitori in continua fuga, arroccati per brevi periodi in casali fatiscenti e in aree abbandonate. Gi estranei li inseguono perché vogliono la piccola cassa con inciso il nome Ado che loro si portano dietro in ogni spostamento. Ma chi è davvero Hanna? Cosa c’è di tanto terribile nel suo passato? Quanto è pericolosa e come sconvolgerà la vita di Pietro Gerber?

Carrisi fa centro ancora una volta con una storia mozzafiato in cui l’alchimia miscela bambini rapiti in fasce o dati in adozione, vite spezzate e famiglie divise, ospedali psichiatrici abbandonati, follia e desiderio di maternità e tanto altro ancora che l’ipnotista riesce a strappare dalla nebbia di ricordi confusi e dolorosi per riportare a galla passati indicibili.

 

 

Isaac Bashevis Singer  “Il ciarlatano”  – Adelphi-  euro  20,00

E’ un piccolo capolavoro questo romanzo dello scrittore polacco Isaac Bashevis Singer (1902-1991) nato in una famiglia di rabbini, diventato cittadino americano nel 1943 e Premio Nobel per la Letteratura nel 1978.

Il ciarlatano in questione è il velleitario Hertz Minsker, personaggio che in più punti troverete irritante e inconcludente ai massimi livelli, spietato nella sua insensibilità verso i sentimenti altrui, Don Giovanni incallito, ma in qualche modo irresistibile.

La storia è ambientata nel 1940 e racconta le vicende di un gruppo di ebrei polacchi scampati alla furia di Hitler, sbarcati a New York con il miraggio di una vita migliore. C’è che ha avuto successo, come Morris  Kalisher, ebreo devoto e bigotto che, in poco tempo, ha fatto fortuna investendo oculatamente nel fiorente mercato immobiliare. E’ sposato con Minna, che per lui -e la sicurezza economica- ha abbandonato marito e figli, cova sogni di gloria come poetessa, ma di fatto è alquanto ignorante e infingarda.

La sua strada incrocia quella del “ciarlatano” per eccellenza. E’ Hertz Minsker, povero in canna, senza un lavoro, sedicente filosofo e cabalista, per anni ha vagato da una capitale all’altra senza mai concludere qualcosa, eterno studente mai laureato che, si dice, stia lavorando a un capolavoro che però non vedrà mai la luce. La sua unica abilità è riuscire a scroccare denaro e ospitalità ad amici ricchi come Morris –che per lui stravede ritenendolo un genio- oppure campare alle spalle delle donne che riesce a fare innamorare di sé.

E’ sposato con Bronia che per fuggire con lui ha lasciato marito e figli, senza mai perdonarselo. Ma a Hertz non basta, perché la sua vera specialità è sedurre le donne, compresa quella del suo amico, Minna, che per lui perde la testa e soffoca di gelosia. Hertz non può fare a meno delle avventure, di tramare tradimenti, accendersi di passioni fulminanti che si stemperano in pochi attimi. E molte saranno le vittime che miete durante il suo cammino, sempre sfruttandole e abbandonandole per nuovi miraggi, stravolgendo le loro esistenze senza pietà

Tutto raccontato con la maestria e l’acume di un grandissimo scrittore come Singer.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Crollo delle iscrizioni nel comparto del turismo linguistico

A rischio quasi mille posti di lavoro / L’emergenza sanitaria da Covid 19 sta già mostrando i primi, ma certamente preoccupanti segnali di criticità economica, provocati in svariati comparti produttivi in Italia, Piemonte compreso, tra cui quello del turismo linguistico. Fino ai tempi antecedenti lo scoppio dell’epidemia, questo settore risultava, invece, florido ed in crescita. A dare l’allarme è l’ASILS, l’Associazione delle Scuole d’Italiano come Lingua Seconda, che rappresenta il settore privato delle scuole di italiano per stranieri in Italia.

Le 43 scuole aderenti all’associazione hanno registrato in tutta Italia un crollo del 99% delle iscrizioni a causa della pandemia. Nonostante tutte si siano convertite immediatamente alla didattica online, per non arrecare un disservizio agli studenti già iscritti, tutti gli istituti hanno dovuto gestire un enorme flusso di cancellazioni e rimborsi. Si tratta di perdite che la sola didattica a distanza non può colmare, perché il COVID-19 ha minato alle basi gli stessi presupposi del turismo linguistico, vale a dire la mobilità delle persone e la loro possibilità di riunirsi in gruppo.

“Le preoccupazioni per la ripresa del nostro settore – dichiara il Presidente Wolfango Poggi – sono molteplici. Prima fra tutte l’inizio della fase 2. Pur essendo le nostre strutture classificate come scuole, infatti, la nostra situazione risulta più affine a quella degli operatori turistici, con l’aggravante che non potremo beneficiare del turismo di prossimità. Qualora potessimo, infatti, aprire a settembre, seguendo l’esempio della scuola pubblica, permamgono molti dubbi sulla nostra operatività. Gli studenti si iscrivono nei nostri centri per imparare la lingua, ma soprattutto per sperimentare il vivere all’italiana; oltre alle lezioni, vogliono spesso vivere in famiglia, partecipare ad attività ricreative, socializzare, visitare musei e andare al ristorante. Tutte le restrizioni inerenti al distanziamento sociale renderanno molto difficile lo svolgimento di queste attività. La stessa riduzione del numero dei partecipanti, al fine di mantenere le distanze di sicurezza in classe, potrebbe rendere insostenibile i costi di gestione dei nostri corsi. A rendere tutto ciò più allarmante si aggiungono la chiusura delle frontiere, la diminuzione dei voli low cost, il fallimento di numerose compagnie aeree, l’obbligo di quarantena all’ingresso in Italia e al rientro nel proprio Paese, oltre alla difficoltà di garantire la sicurezza degli alloggi durante il soggiorno degli studenti. C’è anche il rischio che, per ricadute epidemiche, in seguito a diverse modalità di contenimento del COVID-19, nei vari Paesi esteri, e per conseguenti psicosi da contagio, per lungo tempo gli studenti, desiderosi di apprendere la lingua italiana, non vengano proprio in Italia. Le conseguenze economiche saranno gravissime, in quanto non è prevista una ripresa a pieno ritmo prima della primavera-estate 2021”.

Le scuole ASILS, che non beneficiano di alcuna sovvenzione pubblica, ospitano ogni anno oltre 27.000 studenti, per un numero di 118.843 settimane di soggiorno in Italia, pari a 831.901 pernottamenti, sviluppando un fatturato di oltre 50 milioni di euro e un indotto presunto di circa 51 milioni di euro.

“Il comparto del turismo linguistico è davvero al collasso – spiega il presidente Poggi – e, se ci soffermiamo alle sole scuole ASILS, risultano a rischio quasi mille posti di lavoro. Il fenomeno risulta molto più esteso nel caso in cui si tengano in considerazione anche gli istituti non aderenti all’associazione, le Università americane e le Università per Stranieri. Per sopravvivere il nostro settore avrebbe bisogno dell’estensione degli ammortizzatori sociali, almeno fino a fine anno, e di un forte sostegno economico per la ripartenza e la promozione del nostro Paese all’estero. Sarebbe anche opportuno un intervento sulla spinosa questione degli affitti; i locali delle scuole non appartengono, infatti, alla categoria C1 e pertanto gli istituti, al momento, non hanno potuto beneficiare né del credito d’imposta né di una riduzione dei canoni d’affitto”.

Mara Martellotta

“Agricolandia” per la tutela delle aziende agricole

Cia Piemonte presenta il progetto Agricolandia, che nasce dalla constatazione delle difficoltà dei genitori che dovranno gestire i figli nella fase 2 dell’emergenza sanitaria. Una fase in cui non verranno riaperte le scuole, anche se continuerà l’erogazione della didattica a distanza fino al termine naturale dell’anno scolastico. Il progetto punta a creare un’alternativa possibile con la quale sollevare le famiglie dall’impegno di dover provvedere alla custodia dei bambini durante le ore di lavoro dei genitori, facendo fare ai bambini attività divertenti e utili anche dal punto di vista formativo.

“Non tutte le famiglie  – spiega Gabriele Carenini, presidente di Cia Piemonte – possono contare sul supporto di parenti prossimi a cui affidare i figli minori e non tutte le famiglie hanno la possibilità di avvalersi di baby-sitter. L’idea è quella di consentire alle Fattorie Didattiche, agli Agriturismi e alle Aziende Agricole, che si renderanno disponibili, di aprire dei centri diurni di accoglienza per bambini e ragazzi, organizzati possibilmente per fasce di età e in piccoli gruppi, a cui proporre attività ludico-formative, prevalentemente outdoor, durante il periodo delle vacanze scolastiche”.

Si è partiti dalla considerazione che l’Outdoor Education, letteralmente educazione all’aperto, è una forma di insegnamento che si svolge in contesti naturali (nei cortili, nei parchi, sino ad arrivare alle escursioni) e consente di far vivere ai bambini esperienze concrete, in un contesto informale e stimolante.

Alcune ricerche fatte sostengono che la vita all’aria aperta accresce positivamente lo sviluppo globale del bambino. Per esempio: riduzione dello stress e dell’ansia, rinforzo delle difese immunitarie, migliori competenze nell’area della memoria e dell’attenzione, maggior sviluppo del gioco spontaneo, della socializzazione e dell’attività fisica, stimolazione della produzione di vitamina D, con conseguente diminuzione delle malattie da raffreddamento.

Per altro, facendo attività all’aria aperta si riducono i rischi infettivi, che sono maggiori nei locali chiusi, poco areati e talvolta molto riscaldati.

L’obiettivo educativo è andare alla scoperta del mondo dell’Agricoltura, “Agricolandia” appunto, attraverso laboratori e attività ludiche che stimolino e favoriscano l’apprendimento di nuove nozioni e la socialità, imparando a rispettare nuove regole di convivenza. Senza dimenticare del tutto la Scuola tradizionale, poiché si potranno anche prevedere momenti in cui svolgere i “compiti”, seguiti da un tutor in modo che il rientro a scuola dopo le vacanze sia più fluido.

Sarà necessario organizzare preventivamente un prospetto con maggior dettaglio sulle metodologie operative rispettose delle indicazioni di sicurezza: luoghi, metodi e tempi di attuazione delle attività dovranno tenere conto delle prescrizioni in vigore. Pertanto prima dell’attuazione del progetto, sarà necessario avere un confronto con gli esperti di sicurezza e salute che possano dare indicazioni in merito. Non ultimo, sarà necessaria una corretta valutazione sulle opzioni di scarico delle responsabilità degli operatori che erogano il servizio qualora gli utenti non abbiano comportamenti in linea con le disposizioni ministeriali in vigore.

Per le attività di tutorial si potrebbe valutare di avvalersi di studenti maggiorenni degli ultimi anni di scuola superiore o universitari, che abbiano una formazione in corso compatibile a questo tipo di attività, valutando anche l’opzione di poter sfruttare i progetti di alternanza scuola/lavoro o di quelle attività che possano essere utili a conferire punteggio nel curriculum del giovane.

Per la somministrazione dei pasti, se l’azienda che ospiterà i bambini non è attrezzata in tal senso, si potrà creare una rete di aziende che si potranno specializzare nella preparazione dei pasti da somministrare ai piccoli ospiti. Senza dimenticare che anche il momento del pasto potrà diventare occasione per fare educazione alla corretta alimentazione e alla conoscenza dei prodotti agricoli in tavola. Il tutto in una logica di prodotti a km0.

Questo impianto progettuale, nato certamente dall’esigenza di far fronte ad una criticità determinata dall’emergenza sanitaria, vuole porre le basi per diventare anche una forma stabile di educazione e di erogazione di servizi come possibile integrazione e/o alternativa a quanto già previsto per i bambini e i ragazzi. 

Se da un lato fornisce un’opzione utile alle famiglie nel periodo non coperto dalle attività scolastiche ministeriali, dall’altro offre l’opportunità di creare una rete di servizi innovativa e che, oltre a dare servizio, procura lavoro a quella parte di aziende del settore agricolo maggiormente colpite dal lockdown (per es. fattorie didattiche o agriturismi).

Servizi che potranno facilmente essere utilizzati anche dalle famiglie residenti nei centri abitati più piccoli o marginali, che spesso hanno maggiori difficoltà ad accedere ai servizi presenti nelle città.

Parallelamente offre l’opportunità di creare un canale formativo coinvolgente, che muove dall’esperienza diretta, per trasmettere ai bambini sia la conoscenza della natura e dell’ambiente – inteso anche nel significato più ampio di ecosistema – sia di acquisire una consapevolezza maggiore sul valore dell’agroalimentare visto sotto ogni punto di vista: dalla cura della terra e degli allevamenti, alla conoscenza delle differenze dei prodotti, alla stagionalità fino alla cultura delle buone pratiche di coltivazione, e dunque indirettamente al riconoscimento della qualità.

Il tutto farcito anche da una buona dose di sano divertimento.

Juve-Lione, Aulas: “Saremo massacrati”

Il presidente del Lione, Jean-Michel Aulas ha detto ai microfoni di Rtl: “La partita di Champions contro la Juve è confermata per il 7 agosto, a Torino  a porte chiuse”. 

La squadra francese andrà all’andata (26 febbraio) di questa sfida degli ottavi di finale ha vinto per 1-0.

E ha aggiunto: “Se il  ricorso per cancellare lo stop della Ligue 1 non avrà un esito positivo  è inevitabile che noi dell’Olympique e il Psg verremo massacrati da squadre che avranno una preparazione fisica che noi non avremo”.

Difficoltà economiche da virus, l’aiuto dei commercialisti contro gli usurai

I contraccolpi economici negativi dell’emergenza Coronavirus rischiano di spingere famiglie e imprenditori tra le spire di persone con pochi scrupoli o degli usurai.

E’ l’allarme lanciato dall’ Organismo di Composizione della Crisi “Modello Torino” (OCC MO.TO.), costituito l’anno scorso dagli Ordini professionali dei Dottori Commercialisti, degli Avvocati e dei Notai per aiutare chi, consumatore o imprenditore, non riesce a far fronte ai troppi debiti, operando anche in stretta collaborazione con gli enti istituzionali, pubblici e privati, presenti sul territorio.

“Siamo pienamente operativi – dice Carlo Regis, commercialista, referente dell’ OCC MO.TO – anche se da inizio marzo lavoriamo in remoto per la chiusura del nostro ufficio presso il Tribunale di Torino a causa del lockdown”. “Comunque presto riapriremo, speriamo già dal 12 maggio, compatibilmente con la piena ripresa dell’attività degli uffici giudiziari” aggiunge Simona Grabbi, presidente dell’Ordine degli Avvocati.
“Possiamo però essere contattati in ogni momento – aggiunge Regis – ai recapiti: occ@modellotorino.it – www.modellotorino.it. In questo periodo, inviamo un modulo-intervista da compilare per il successivo colloquio telefonico. La fase preliminare di valutazione del caso è completamente gratuita”. “Noi offriamo un servizio che ha anche una rilevante componente sociale – aggiunge Luca Asvisio, presidente dell’Ordine dei Commercialisti – ed è molto importante che famiglie e imprenditori, in situazione di sovraindebitamento, si affidino a professionisti preparati. Andiamo incontro a mesi difficili e già registriamo una crescita delle persone che ci contattano”.
Come prevede la legge, l’OCC Modello Torino, che è iscritto nel Registro tenuto dal Ministero della Giustizia, aiuta chi si è indebitato troppo senza colpe, come ad esempio chi non riesce più a pagare un mutuo o un finanziamento perché ha perso il lavoro, perché è stato colpito da una malattia o dal decesso di un familiare, e anche un imprenditore che non riesca più a far fronte ai propri debiti. Possono rivolgersi a questo organismo aziende con debiti fino a 500 mila euro, ricavi non superiori ai 200 mila euro, un attivo patrimoniale fino a 300 mila euro.
Tre le procedure previste nella composizione della crisi da sovraindebitamento: il piano del consumatore; l’accordo con i creditori (se debitore è un imprenditore); la liquidazione del patrimonio (sia per consumatori che per imprenditori).
Sarà il Tribunale, ricevuto il piano predisposto dal debitore con l’ausilio dell’OCC, ad aprire la procedura da sovraindebitamento, dopo aver valutato la meritevolezza del soggetto e, anche nel caso di imprenditori, la convenienza per i creditori.

Prima fugge dalla Polizia e poi cerca di corrompere gli agenti

Pusher arrestato dagli agenti del Commissariato Barriera Milano
Giovedì pomeriggio, gli agenti del Commissariato Barriera Milano fermano per un
controllo un cittadino italiano che poco prima era entrato in uno stabile di via Luini,
rimanendo all’interno una decina di minuti. L’uomo viene trovato in possesso di due
ovuli contenenti eroina e cocaina. Gli agenti risalgono poi al venditore un pusher
gabonese di 24 anni che vive nello stabile di via Luini
Quando gli agenti vanno a casa dello straniero, prima che accedano, il
ventiquattrenne si dà alla fuga lanciandosi nel vuoto dal balcone della cucina,
ubicato al secondo piano, atterrando sulla soletta dei garage in cortile. Qui viene
raggiunto e soccorso da altri poliziotti che si erano recati in cortile. Il salto procura
all’uomo delle lesioni agli arti inferiori. Nell’attesa del personale medico e dei Vigili
del Fuoco, il cittadino gabonese cerca di corrompere gli agenti offrendo loro 5000
euro. Al rifiuto degli agenti, nonostante le condizioni di salute, lo straniero prima li
insulta e poi sputa anche in faccia di uno degli operatori di polizia.
In casa dello straniero, i poliziotti trovano una decina di grammi di stupefacente e
900 euro in contanti, oltre al necessario per il confezionamento delle dosi di
stupefacente.
Il ventiquattrenne viene tratto in arresto. A seguito di accertamenti, emergono a suo
carico due provvedimenti restrittivi, un ordine di carcerazione e una custodia
cautelare in carcere, emessi rispettivamente nel 2018 e 2019 dall’Autorità Giudiziaria
torinese.

Mirabilia International, nuova formula ai tempi del virus

Circus & Performing Arts Festival 2020 XIV Edizione Satellite of life

Satellite of life, questo il tema della XIVma edizione di Mirabilia International Circus &
Performing Arts Festival con la direzione artistica di Fabrizio Gavosto, in un’edizione pensata
appositamente per il 2020 con un programma, obbligatoriamente in via di ridefinizione a causa
dell’emergenza sanitaria scattata in seguito alla pandemia, nel periodo agosto/settembre 2020,
sul territorio del cuneese.

Viste le incertezze di questo preciso momento storico, Mirabilia sarà dunque un’edizione che
preparerà al 2021 e alla nuova formula biennale che vedrà poi l’alternanza fra la Biennale
Internazionale del Circo e delle Arti Performative, e Aspettando la Biennale: un progetto sul
territorio.


Satellite of life è un inno alla rinascita attraverso la forza della natura e il perenne rinnovarsi
della vita. Una riflessione in linea con il particolare contesto storico, ma anche con la ferma volontà
di rappresentare un momento di ripresa e nuova aggregazione. Non verranno infatti abbandonati gli
obiettivi di sviluppo e valorizzazione di Mirabilia, che si legano a doppio filo con il territorio del
cuneese, che il Festival si propone di far scoprire e vivere – con tutte le precauzioni dovute al periodo
delicato – nell’ottica di affermare sempre più il ruolo centrale dell’arte e della creatività come motori
di una rinascita culturale e sociale.

Compatibilmente con le restrizioni governative e con le soluzioni che si potranno adottare, sarà un
Mirabilia all’insegna del grande circo contemporaneo, del teatro e della danza, capace di regalare
momenti di intensità, di magia e leggerezza in un racconto progettato per snodarsi tra meravigliosi
spazi come i giardini, i palazzi, le strade e i cortili del territorio.

Ripensare la “dimensione del teatro” sarà una grande sfida per adattarsi alla “nuova situazione”,
accolta anche come stimolo vista la grande esperienza e professionalità del festival nella creazione
e ambientazione negli spazi urbani.

Spettacoli e progettualità, ispirandosi come stimolo e sfida al tema Satellite of life, saranno
chiamati a rimodularsi in base ai nuovi scenari esistenti, con l’integrazione di tecnologie
digitali e con la creazione di percorsi e di formule nuove pensati in collaborazione e in
continuo confronto con tutte le istituzioni, gli artisti e i numerosi partner nazionali e
internazionali di Mirabilia.

Tra i maggiori festival di settore e nominato Festival Culturale Europeo nel 2012, Mirabilia ha
da sempre una forte vocazione internazionale che esprime nel suo cartellone, composto da
compagnie straniere e italiane e da progetti creati nell’ambito di residenze artistiche fortemente
radicate sul territorio. Una vocazione alla quale non verrà meno nonostante le forti limitazioni del
periodo, che certamente e inevitabilmente porteranno a un’edizione profondamente diversa da
quella inizialmente immaginata, reinventando gli spettacoli nella forma e nella relazione con gli spazi
e con il pubblico.

“Danza, teatro e circo contemporaneo torneranno in eventi urbani con nuovi format e nuove
soluzioni, e coinvolgeranno gli artisti in uno sforzo creativo che confermerà, in questo quadro
contestuale 2020 così inedito e difficile, quello spirito di sperimentazione e innovazione che da
sempre anima Mirabilia e la sua proposta culturale. Abbiamo lavorato per anni progettando nello
spazio urbano, creando e innovando con proposte e idee all’avanguardia, ed oggi la grande
esperienza accumulata ci rende pronti a sperimentare la rinascita nello spazio pubblico trasformando
i limiti in sfide e in uno spirito di collaborazione e supporto reciproco anche ospitando spettacoli di
altri festival quali ad esempio Interplay festival” queste le parole di Fabrizio Gavosto ideatore e
direttore artistico del Festival.