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Con Super Immobile i granata ritrovano lo smalto perduto

QUI TORO

 

toro bandieraLa squadra di Ventura ospita all’Olimpico il Livorno di Di Carlo. I granata sono chiamati a una reazione dopo 4 sconfitte di fila. La partita inizia in un clima surreale con la curva Maratona che, per protesta, decide di entrare 10 minuti dopo il fischio di inizio. Il Toro prende subito in mano il pallino del gioco e al 7′ minuto ha già l’occasione per portarsi in vantaggio con un bel cross in mezzo di Kurtic per Cerci che vede il suo tiro respinto in corner da Bardi.

 

Dopo questa occasione i ritmi si abbassano, ma al 25′ i granata conquistano una punizione da buona posizione, sul pallone si presenta Bovo che mette in mezzo una gran palla per Immobile che devia di testa dove Bardi non può arrivare e porta così in vantaggio il Toro. I granata, galvanizzati dal vantaggio, cercano il raddoppio prima con Glik e poco dopo con Cerci, ma Bardi si fa trovare pronto in entrambe le occasioni.

 

Al 45′ Cerci ha un’altra grande occasione, ma spreca tutto con un tiro troppo debole e centrale. Nella ripresa è sempre la formazione di Ventura a fare la partita e al 60′ trova il raddoppio con una grande azione firmata Kurtic- El Kaddouri- Immobile, con il talento campano che trova la doppietta personale. Il 9 granata è scatenato e al 67′ fa partire un gran destro da fuori area che si infila nell’angolino e gli permette di festeggiare la prima tripletta in serie A con tanto di primato nella classifica cannonieri.

 

Il Toro si limita a gestire la partita senza troppi affanni, ma all’89’ la squadra di Di Carlo trova il goal della bandiera con Siligardi sugli sviluppi di un calcio d’angolo. La partita si chiude sul 3-1. I granata ritrovano finalmente la vittoria con un super-Immobile e ora possono guardare con più serenità alla trasferta di martedì sera contro la Roma.

 

Filippo Burdese

 

(Foto: il Torinese)

Delitto Moro, il giallo della pista torinese

A rivelare all’Ansa le sue indagini, un agente in pensione, Enrico Rossi. Le ricerche sono scaturite da una sorta di confessione da parte di uno dei presunti passeggeri della moto presente all’attentato, che ha rivelato dati per riconoscere il collega a bordo della Honda

 

Moro BrTorna all’onore delle cronache una delle pagine più buie della storia dell’Italia repubblicana. Spunta, infatti, una pista tutta torinese sulle due persone a bordo di una moto Honda,  nel corso del rapimento del presidente democristiano Aldo Moro (nella foto, durante la prigionia) in via Fani, a Roma, nel 1978.

 

A rivelare all’Ansa le sue indagini, un poliziotto torinese oggi in pensione, Enrico Rossi. Le sue ricerche sono scaturite da una missiva anonima contenente una sorta di confessione da parte di uno dei presunti passeggeri della moto, ora deceduto, che ha rivelato dati per riconoscere il collega a bordo della Honda (anche lui morto).

 

Rossi ha dichiarato all’agenzia di stampa: “erano uomini dei servizi con il compito di proteggere l’azione delle Br”.

 

 

DOMANDA E RISPOSTA 

Quali furono le fasi salienti del caso Moro?

 

Il 16 marzo 1978, mentre  Giulio Andreotti si apprestava a presentare in Parlamento il suo nuovo governo, l’auto su cui viaggiava il presidente Dc Aldo Moro  fu assaltata in via Mario Fani a Roma da un nucleo delle Brigate Rosse.

 

Le Br assassinarono a sangue freddo la scorta del politico: i  due carabinieri  Oreste Leonardi e Domenico Ricci  e i tre poliziotti Raffaele Iozzino, Giulio Rivera e Francesco Zizzi. Moro venne sequestrato e tenuto prigioniero per 55 giorni. Fu sottoposto a un “processo politico” da parte dei terroristi e venne ucciso quando lo Stato rifiutò uno scambio con detenuti brigatisti.

 

Il corpo venne ritrovato dopo una telefonata delle Br  il 9 maggio, nel bagagliaio di una Renault 4 , in via Caetani, nella capitale, nei pressi di via delle Botteghe Oscure.

Un aiuto per i cinema piemontesi

La decisione arriva nei giorni in cui vengono confermati i numeri in crescita al botteghino in Piemonte nel 2013: sono stati venduti il 7% di biglietti in più ed i 77 cinema hanno incassato 46 milioni, il 3% in più rispetto al 2012, con quasi 8 milioni di biglietti venduti

 

cinema salaLa Giunta regionale ha disposto la riapertura di un bando sostenere le piccole e medie imprese che intendono qualificare le sale cinematografiche industriali e parrocchiali che eserciscono con l’acquisto di impianti per la proiezione cinematografica digitale 2K o 4K, nonché apparecchiature tecnologiche di supporto (linee internet, sistemi audio, risparmio energetico).

 

La delibera, che stanzia 1,5 milioni di euro, è stata approvata nella riunione del 17 marzo su iniziativa del presidente Roberto Cota  e dell’assessore alla Cultura, Michele Coppola.“Abbiamo voluto riproporre – precisa Coppola – una misura decisiva per il futuro di molte sale cinematografiche che garantiscono attività e lavoro sul territorio. Il rinnovamento tecnologico è indispensabile per continuare l’attività, sia per i nuovi formati digitali di proiezione ma anche per i sistemi audio sempre più capaci di regalare emozioni imparagonabili agli home cinema”.

 

“Questa nostra decisione – aggiunge l’assessore – arriva nei giorni in cui vengono confermati i numeri in crescita al botteghino in Piemonte nel 2013: sono stati venduti il 7% di biglietti in più ed i 77 cinema hanno incassato 46 milioni, il 3% in più rispetto al 2012, con quasi 8 milioni di biglietti venduti. Si dimostra quanto in Piemonte la cultura sia lavoro”.

 

Gianni Gennaro – Ufficio stampa Regione Piemonte

Regia da Oscar di Pirlo mentre si avvicina la finale

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juve fioQUI JUVE

 

I bianconeri affrontano la squadra di Montella allo stadio Franchi di Firenze per il ritorno degli ottavi di Europa League. Si parte dal pareggio per 1-1 dell’andata. La Fiorentina parte molto bene e già al 4′ minuto Gomez, eroe viola all’andata, sfiora il goal con un tiro molto pericoloso che va di poco a lato della porta difesa da Buffon.

 

 

Al 23′ Pogba ha una grande occasione per portare in vantaggio i bianconeri, ma il suo pallonetto è fuori misura. La Fiorentina risponde subito con un gran tiro da fuori area di Pizarro che va a fil di palo a Buffon battuto. Al 39′ Ilicic ha una grandissima occasione per portare i viola in vantaggio, ma,da solo davanti al portiere, spedisce la palla in curva. Il primo tempo si chiude sullo 0-0.

 

Nella ripresa la Juve diventa più offensiva e già al 46′ ha una grande occasione con Tevez che trova però un attento Neto che devia la conclusione in corner. Al 60′ Isla piazza un cross perfetto in mezzo all’area, ma Vidal sbaglia la conclusione di testa. Al 68′ la partita cambia: Rodriguez stende Llorente al limite dell’area, rosso diretto per il difensore argentino e la Fiorentina è in 10. A calciare la punizione si presenta il solito Andrea Pirlo (nella foto) che fa partire un gran tiro che si infila sotto l’incrocio e porta in vantaggio la squadra di Conte.

 

Secondo goal su punizione in una settimana per il regista bianconero. Dopo il goal la Juve si limita a gestire la partita e porta a casa la qualificazione ai quarti, avvicinando così la finale che si giocherà proprio allo Juventus Stadium.

 

Filippo Burdese

 

Successo per lo sciopero dei trasporti ma tanti disagi

Hanno aderito alla serrata il 70% degli addetti. Fortuna che il Comune ha abolito per un giorno la Ztl centrale

 

metro scioperoIl Bilancio nel “day after”: Corso Vittorio Emanuele e via san Secondo (per citare solo due arterie verificate personalmente dal cronista) intasate nelle ore di punta e parcheggi da tutto esaurito  per lo sciopero nazionale del trasporto pubblico locale di ieri.

 

Fortuna che il Comune ha abolito per un giorno la Ztl. Il servizio urbano e suburbano è rimasto attivo nella prima fascia di garanzia e si è interrotto a partire dalle 9 di mattina, mentre la seconda fascia di garanzia era compresa tra  le 12 e le 15.

 

La metro è stata quasi sempre funzionante, seppur con meno treni. Adesione stimata alla serrata trasportistica a Torino? il 70%.

 

(Foto: il Torinese)

Nuovi spazi cittadini intitolati a don Puglisi e Gino Bartali

Il Comune ha anche deliberato di intitolare il piazzale antistante l’ingresso principale del cimitero Monumentale a Carlo Tancredi Falletti di Barolo, nobile filantropo del XIX secolo che, tra l’altro, donò al Comune il terreno per la costruzione del cimitero stesso

via romaLa Commissione comunale per la Toponomastica, convocata dal presidente del Consiglio comunale Giovanni Maria Ferraris, ha oggi approvato l’intitolazione a don Giuseppe Puglisi, sacerdote palermitano assassinato per il suo impegno contro la criminalità organizzata, del piazzale di una zona di nuova edificazione al quartiere Villaretto (Circoscrizione 6). Questa decisione, è stato sottolineato nel corso dei lavori, assume particolare significato oggi, giorno in cui a Torino viene presentato un documentario sull’assassinio del procuratore Bruno Caccia e a poche ore dalla morte, a Taranto, di un bambino di quattro anni in un agguato mafioso teso alla sua famiglia.

 

Al tempo stesso, la Commissione ha deliberato di intitolare il piazzale antistante l’ingresso principale del cimitero Monumentale a Carlo Tancredi Falletti di Barolo, nobile filantropo del XIX secolo che, tra l’altro, donò al Comune il terreno per la costruzione del cimitero stesso. Per l’indimenticabile campione di ciclismo Gino Bartali, è stata approvata l’intitolazione di un luogo in prossimità di un impianto sportivo, che verrà prossimamente identificato.

 

L’architetto dei Savoia, Filippo Juvarra, avrà una targa in sua memoria in via San Domenico angolo via dei Quartieri, dove sorgeva la casa nella quale visse durante gli anni trascorsi a Torino. La religiosa Madre Francesca Rubatto, fondatrice delle Suore Terziarie Cappuccine, sarà ricordata da un giardinetto ubicato in via Stradella 205 (Circ. 5). Una targa in corso Principe Oddone ricorderà il sacrificio del vicebrigadiere dei Carabinieri Marino Ferraro, travolto da un treno nel corso dell’inseguimento di un malvivente. Infine, è stata approvata l’intitolazione di una strada (o altro tipo di sedime, da definire successivamente) alla memoria di Enrico Koelliker, fondatore nel 1928 dell’omonimo Ospedalino.

 

C.R. – Ufficio stampa del Consiglio comunale

(Foto: il Torinese)

Giovani svegli cercansi: Fiat dà una mano agli studenti universitari

Dati positivi che si aggiungono alla notizia dei giorni scorsi sulla diminuzione delle ore di cassa integrazione a Mirafiori. Questo mese alle carrozzerie, con la crescita provvidenziale di  ordini dell’Alfa Mito, 2.500 dipendenti lavoreranno dieci giorni invece dei tre previsti

 

lingoto fiatL’emergenza assoluta è il lavoro e aiutare i giovani  dovrebbe essere la priorità di istituzioni e aziende. In attesa di verificare quanto saprà fare lo scoppiettante premier Matteo Renzi, alcune notizie confortanti si registrano a Torino. Fiat, infatti, intende sostenere gli studenti universitari che sono interessati al settore auto,  per  inserire i più preparati nel mondo del lavoro.

 

Lo ha annunciato l’azienda durante il Formula Sae Italy, una sfida tra cento giovani universitari  finalizzata alla progettazione, realizzazione e lancio sul mercato di un prototipo di vettura da corsa. Già nel 2013  e ad inizio 2014 Fiat ha assunto oltre cento ingegneri nell’ambito del comparto Ricerca e Sviluppo Veicoli.

 

Elementi positivi che si aggiungono alla notizia dei giorni scorsi sulla diminuzione delle ore di cassa integrazione a Mirafiori. Questo mese alle carrozzerie, con la crescita provvidenziale di  ordini dell’Alfa Mito, 2.500 dipendenti lavoreranno dieci giorni invece dei tre consueti. Il dato è stato accolto favorevolmente dalle forze sindacali.  Fiat ha inoltre annunciato che il 10 e l’11 aprile prossimi la cassa integrazione riguarderà 2 mila  e non 3 mila dipendenti come era stato previsto.

 

(Foto: il Torinese)

Che Italia sarebbe senza le donne?

Il libro “Le leggi delle donne che hanno cambiato l’Italia”, a cura delle volontarie della Fondazione Nilde Iotti, racconta del debito che l’Italia ha nei confronti delle donne, illustrando in modo rigoroso le tappe e i contenuti delle conquiste legislative dall’inizio della Repubblica alla conclusione dell’ultima legislatura

 

donne lascaris“Se non ci fossero state le donne, in questa nostra Repubblica, se non ci fossero state le loro tenaci battaglie di emancipazione e liberazione, l’Italia oggi sarebbe uno Stato molto più arretrato e molti articoli della Costituzione non sarebbero stati applicati. Le conquiste legislative delle donne italiane hanno cambiato la loro vita e l’assetto economico, sociale e culturale del nostro paese”.

 

Il libro “Le leggi delle donne che hanno cambiato l’Italia”, a cura delle volontarie della Fondazione Nilde Iotti, presentato a Palazzo Lascaris il 13 marzo (nella foto), racconta del debito che l’Italia ha nei confronti delle donne, illustrando in modo rigoroso le tappe e i contenuti delle conquiste legislative dall’inizio della Repubblica alla conclusione dell’ultima legislatura. Nel volume si ritrovano la battaglia per il diritto di voto, sono citati gli articoli che più hanno favorito il cambiamento nella vita delle donne e sono elencate le “madri” della nostra Repubblica: le donne elette nell’Assemblea Costituente, che diedero un contributo rilevante alla stesura della Costituzione.

 

“Il testo è nato – racconta Livia Turco, presidente della Fondazione Iotti ed ex ministra e parlamentare – per fare memoria storica ma anche per indignazione perché si parla sempre di padri fondatori e mai delle 21 madri senza le quali la nostra Costituzione non sarebbe la più completa esistente al mondo. Questo libro vuole dimostrare che la Repubblica italiana è una Repubblica di donne e di uomini, un’idea semplice che vorremmo fosse ben impressa nelle menti dei nostri giovani”. Nell’incontro, organizzato da Cna Impresa Donna Piemonte, in collaborazione con Ismel (Istituto per la memoria e la cultura del lavoro dell’impresa e dei diritti sociali) e moderato dalla giornalista Milena Boccadoro, è stato analizzato la stato dell’arte della parità di genere anche a partire dalla bocciatura degli emendamenti di merito della nuova legge elettorale.

 

“È necessario un cambiamento culturale forte, se questo non avviene il processo va accelerato attraverso le leggi”, ha dichiarato a tal proposito la deputata Francesca Bonomo. “Fino a un po’ di tempo fa ritenevo – ha spiegato Dea Martinotti, presidente di Cna Impresa Donna – che le quote rosa non fossero importanti, ma alla luce della difesa a oltranza dei loro posti da parte degli uomini, non la penso più così”.
Durante il dibattito si è parlato anche di imprenditoria femminile. “A Biella, mia città d’origine – ha raccontato Martinotti – sono stati registrati diversi casi di suicidio a causa della crisi, le nuove famiglie sono ora rette dalle donne che si sono reinventate. Stanno nascendo una miriade di microimprese che portano avanti l’economia”.

 

L’assessore regionale al Lavoro Claudia Porchietto ha dichiarato, attraverso una lettera riportata durante la presentazione, che “il diritto di essere madri e lavoratrici è stato solo in parte conquistato, una vera parità non è ancora stata raggiunta”. Ha aggiunto: “Una donna che entra nel mondo del lavoro genera richiesta di servizi, creando una sorta di indotto”. Alida Vitale, consigliera regionale di Parità, ha ricordato la legge che tutela la maternità e la paternità e tutti i progetti messi in campo per far conoscere ai padri il loro diritto. Marcella Filippa, direttore Ismel, ha ricordato come le leggi non bastino da sole a sancire e tutelare i diritti e come il ‘900 sia stato un vero e proprio percorso ad ostacoli nella ricerca della parità. “Voglio invitare tutte le donne a coltivare la resilienza” – ha concluso, intendendo, con quel termine, la capacità di adattarsi e resistere all’usura del tempo. All’incontro erano presenti le consigliere Gianna Pentenero, Eleonora Artesio e Monica Cerutti.

 

rbertero – UfficIo Stampa Consiglio regionale

Arrestati i ladri seriali: rapinavano appartamenti

I militari dell’Arma hanno arrestato tre ragazzini  rom di 16 e 17 anni, residenti nel campo di strada Aeroporto. Si cercano i complici

 

carabinieriI Carabinieri ritengono che la banda si serva di “vedette”, i tradizionali “pali” che osservano la zona per dare l’allarme ai complici nel caso le cose si mettano male. Nel frattempo, i complici forzano porte e finestre.

 

I militari dell’Arma hanno arrestato tre ragazzini  rom di 16 e 17 anni, residenti nel campo di strada Aeroporto. Sono stati colti  con le mani (quasi) nel sacco, subito dopo un furto in un alloggio di via San Donato.

 

Il sospetto che i minori appartengano a una banda è molto forte: si tratterebbe di un gruppo di sei  giovanissimi, probabili autori  di alcuni colpi messi a segno in centro città. 

 

(Foto: il Torinese)

Magia di Pirlo su punizione, la Juve vince ma non convince

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QUI JUVE

 

PIRLOLa Juventus, reduce dal pareggio in Europa league con la Fiorentina, affronta a Marassi il Genoa di Gasperini. Nei primi 20 minuti i bianconeri provano a prendere in mano il pallino del gioco, ma il Genoa effettua un buon pressing e impedisce alla squadra di Conte di rendersi pericolosa.

 

La prima occasione è dei rossoblu che effettuano un buon contropiede, ma Bertolacci conclude male verso la porta di Buffon. Al 40′ Osvaldo porta in vantaggio la squadra di Conte, ma il goal viene ingiustamente annullato per una presunta posizione di fuorigioco dell’attaccante bianconero.

 

Poco dopo è Pogba a rendersi pericoloso con un gran sinistro che va di poco a lato. Nella ripresa il Genoa aumenta i ritmi e al 70′ ottiene un rigore per un fallo di mano di Vidal. Sul dischetto si presenta Calaiò, ma il suo tiro viene respinto da Buffon che salva la Juve ipnotizzando l’attaccante rossoblu.

 

La squadra di Conte, dopo questo grande rischio, prova a riorganizzarsi e all’89’ si porta in vantaggio con una magia su punizione da parte di Andrea Pirlo (nella foto). La Juve vince, ma, forse per la prima volta dopo mesi, appare stanca e poco lucida. I bianconeri dovranno ritrovare la giusta condizione già da giovedi, giorno in cui affronteranno un’agguerritissima Fiorentina nel ritorno degli ottavi di Europa league. 

 

Filippo Burdese