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Infermieri, le proposte del Nursind

Presentata  questa mattina da parte del Nursind la  proposta per stabilire i criteri di ripartizione del fondo destinato alla premialità del personale del comparto sanità

Riceviamo e pubblichiamo – Questa mattina, dopo la manifestazione di mercoledì 20.05.2020 , abbiamo incontrato l assessore alla sanità  Luigi Icardi e il direttore regionale dott. Aimar, ai quali abbiamo potuto presentare la nostra proposta per la ripartizione dei 41 milioni di euro da destinare agli operatori del comparto sanità della nostra regione
Un tavolo separato dagli altri sindacati che hanno chiesto alla regione di escluderci dai loro incontri in quanto non firmatari del contratto.
Riteniamo di aver portato le istanze della prima linea, l’ unica prima linea che ha permesso al Piemonte di gestire ed uscire da questa emergenza.
Abbiamo chiesto come pregiudiziale di premiare in maniera prevalente chi si é occupato dell’ assistenza diretta, della presa in carico del paziente e della continuità assistenziale, erogando il 90,24% del fondo, 37 milioni dei 41 previsti, ai 23007 infermieri e 6009 oss per un totale di 29016 unitá, il 63% del personale del comparto.
Una indennità legata alla presenza, con una percentuale di differenziazione tra i servizi più a rischio e quelli meno, senza escludere chi si é ammalato per via del covid.
Per il restante personale sanitario e tecnico, 9073 unità, destinare 8,5% del fondo,  3,5 milioni, premiando maggiormente chi ha effettuato prestazioni dirette sui pazienti.
Infine, per 6462 unità di personale amministrativo destinare l’  1,2% del fondo, 500 mila euro con una media pro capite di circa 70 euro,  premiando maggiormente chi ha lavorato nei reparti e servizi a contatto diretto con i pazienti e/o con l’utenza.
Questa è il perimetro della proposta che abbiamo avanzato e che chiediamo di accogliere per riconoscere una giusta premialità a chi ha vissuto maggiormente rischio e disagio e chi del paziente se ne occupato direttamente, integralmente e continuamente.
Inoltre, abbiamo chiesto per i prossimi anni, risorse aggiuntive regionali per il personale, di intervenire sulla questione della cumulabilitá delle indennità e ricordato che molte aziende non hannuo ancora approvato un piano di ferie estive.
Ringraziamo l ‘assessore per la disponibilità  e l’attenzione mostrateci.
Nursind Piemonte

Radicali Italiani: “I giovani della movida non siano capri espiatori”

Boni: “Secondo Cirio da questo fine settimana dipende il futuro del Piemonte, non da oltre 80 giorni di gestione a dir poco approssimativa…”

“Prima era colpa dei Cinesi in quanto tali, poi di chi si riuniva, e ancora di chi andava a sciare, quindi di chi prendeva il treno per tornare a casa, per molti di chi sbarcava sulle nostre coste scappando dalla morte; nella fase più dura era colpa di chi si permetteva di uscire di casa, quindi di chi prendeva il sole sulla spiaggia, di chi correva, di chi portava a fare pipì il cane a 300 metri da casa, di chi camminava in un parco pubblico; ora siamo passati a chi non mette le mascherine anche a letto, per arrivare a nuovi colpevoli: i giovani che fanno la movida. Secondo Antonio Sechi, ex-primario del San Giovanni Bosco di Torino ‘I giovani che fanno l’aperitivo in piazza sono degli assassini’, niente meno! A queste dichiarazioni si aggiungono i proclami del Presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, che pensando alla movida ci dice che da questo fine settimana dipende il futuro del Piemonte, non da oltre 80 giorni di gestione approssimativa…
Certo c’è chi le regole non le ha rispettate e non le rispetta ma mai come in questo frangente, fino al 4 maggio, gli Italiani sono stati perfetti. su oltre 12 milioni di cittadini controllati meno del 4% non era in regola, lo dice il ministero. Ora la vita riprende, ci sono regole da rispettare ma la reclusione è finita e per inciso da 20 giorni, da quando molti milioni di persone sono tornati a lavorare e a uscire i contagi continuano a diminuire. Risaliranno? Ci sarà un’altra ondata? Può essere. Dovremo affrontarla convivendo con il virus e non chiudendo un’intera Nazione. Di certo non abbiamo bisogno di politici o esperti che abbiano come principale sport quello di additare i cittadini come colpevoli, non sapendo che fare. Inammissibile, in aggiunta, condannare singole categorie come ‘i giovani’ o ‘gli immigrati’. Tutto questo non solo non serve a contenere il contagio o a migliorare i comportamenti ma definisce uno stato paternalista e autoritario”

Igor Boni (Presidente di Radicali Italiani)

In Piemonte guariti verso quota 16 mila. Rallentano vittime e contagi

Il bollettino della Regione delle ore 17 di martedì 26 maggio

15.935 PAZIENTI GUARITI E 3.626 IN VIA DI GUARIGIONE

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, sono 15.935 (+374 rispetto a ieri): 1.553 (+90) in provincia di Alessandria, 740 (+34) in provincia di Asti, 675 (+2) in provincia di Biella, 1.579 (+1) in provincia di Cuneo, 1.388 (+14) in provincia di Novara, 8.398 (+219) in provincia di Torino, 683 (+14) in provincia di Vercelli, 797 (+1) nel Verbano-Cusio-Ossola, 122 (-1) provenienti da altre regioni.

Altri 3.626 sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica, dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.

I DECESSI SALGONO COMPLESSIVAMENTE A 3.812

Sono 14 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati nel pomeriggio dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 2 al momento registrati nella giornata di oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 3.812 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi su base provinciale: 634 Alessandria, 228 Asti, 203 Biella, 363 Cuneo, 329 Novara, 1.685 Torino, 208 Vercelli, 125 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 37 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Sono 30.314 (+86 rispetto a ieri, di cui 24 rilevati nelle Rsa) le persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte: 3.874 in provincia di Alessandria, 1.790 in provincia di Asti, 1.032 in provincia di Biella, 2.752 in provincia di Cuneo, 2.664 in provincia di Novara, 15.460 in provincia di Torino, 1.288 in provincia di Vercelli, 1.106 nel Verbano-Cusio-Ossola, 254 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 94 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 70 (-2 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 1.162 (-65 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 5.709

I tamponi diagnostici finora processati sono 293.473, di cui 163.476 risultati negativi.

A Settimo mascherina obbligatoria anche all’aperto

Bisogna ridurre al minimo il rischio di contagio e molti comportamenti a cui abbiamo assistito in questi giorni sono pericolosi.

Sono le premesse che hanno indotto il Comune di Settimo Torinese a introdurre l’uso obbligatorio della mascherina.

“Non siamo al ‘liberi tutti’: la leggerezza con cui qualcuno infrange le regole di distanziamento sociale rappresenta un rischio per tutti”. Così  il Comune della cittadina di  oltre 46mila abitanti alle porte di Torino, che ha deciso di estendere anche all’aperto l’obbligo di mascherina. Questa si dovrà   indossare coprendo naso e bocca sempre e ovunque vi sia un contatto a meno di due metri con persone non conviventi. L’obbligo vige anche nei luoghi privati aperti al pubblico.

Assembramenti: per le Frecce sì, nei ristoranti no

IL COMMENTO  di Pier Franco Quaglieni  / Appare davvero irresponsabile la decisione del ministro della Difesa di far sorvolare delle città italiane ancora in lotta con il Coronavirus   dalle “Frecce tricolori”

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Forse voleva essere un segno di serenità, di ripresa  e anche di patriottismo condivisibile, ma a Torino, ad esempio, questa sorvolata ha avuto effetti devastanti con assembramenti vietati che contraddicono la severità adottata nei confronti di cinema e teatri chiusi e che, se riapriranno, dovranno soggiacere a norme difficilmente praticabili. Gli stessi ristoranti combattono per la loro sopravvivenza a causa di restrizioni spesso incompatibili con i locali. In questo caso ogni norma contenitiva non è stata fatta rispettare.
In piazza Vittorio, sul ponte Vittorio, nella stessa via Po e soprattutto sui gradini della Gran Madre c’ è stato un affollamento del tutto illegale ,molto peggiore della già deprecabile  movida provocata da giovani che arrogantemente e impietosamente ritengono che il virus colpisca solo gli anziani. Cosa ha deciso il presidente della Regione, cosa il prefetto, cosa il questore, cosa il sindaco di Torino (che adesso si lagna tardivamente)? Sembra nulla per prevenire quanto è accaduto. Ma andava fatto un  rapido passo presso il ministro per evitare il sorvolo del tutto non necessario.I torinesi non avevano bisogno di “Frecce tricolori”, ma di più mascherine e tamponi, di più efficienza delle strutture sanitarie. E invece è stata loro offerta un’occasione che può allargare il contagio. Una situazione davvero incomprensibile ed emblematica dello sbandamento della fase 2. Se il 3  giugno non potremo recarci in Liguria, dovremo dir grazie a chi non ha prevenuto atti e violazioni davvero irresponsabili che hanno dimostrato l’immaturità di parte dei torinesi, ma soprattutto di chi dovrebbe impedire che accadano fatti come questo.
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(foto C. Bernardinelli)

Maltrattamenti, piaga sociale: due arresti dei carabinieri nelle ultime 24 ore

Altri drammatici episodi di cronaca dopo quelli verificatisi nelle scorse settimane nel Torinese

Condove

 Ha aggredito e picchiato la convivente al culmine di un litigio. A Condove, i carabinieri della Stazione hanno arrestato un italiano, di 37 anni, per maltrattamenti. I militari sono intervenuti dopo una segnalazione al 112, per una lite in famiglia. È stata la stessa vittima, una ragazza romena di 35 anni, a chiamare i carabinieri per denunciare il marito violento.
L’uomo è stato arrestato. La moglie presentava varie ecchimosi sul collo, mani e sulla schiena.

Moncalieri

Ha picchiato e umiliato la moglie davanti ai figli minorenni. E’ accaduto a Moncalieri.  Un commerciante italiano di 43 anni è stato arrestato per maltrattamenti.
La vittima, una donna peruviana di 33 anni, ha chiamato il 112 per denunciare il marito violento. I carabinieri sono arrivati immediatamente e hanno sorpreso la coppia che litigava. La donna ha dichiarato ai militare dell’Arma che le violenze fisiche e psicologiche duravano ormai da molto tempo, sempre alla presenza dei loro figli di 1 e 6 anni.

Appendino e Cirio si godono le Frecce tricolori dai balconi. Ma non tollerano che il popolo guardi lo spettacolo

La regina di Torino, Maria Antonietta Appendino, e sua maestà Luigi XVI Cirio hanno ammirato dalle finestre e dai balconi dei propri palazzi l’esibizione delle Frecce Tricolori che hanno sorvolato il centro della città. E le loro maestà si sono indignate per la presenza del popolo in piazza.

Quel popolo di straccioni che è approdato nei quartieri del potere e dei potenti perché, in periferia, le Frecce non hanno offerto spettacolo…

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Appendino e Cirio si godono le Frecce Tricolori dai balconi ma non tollerano che il popolo guardi lo spettacolo

Dieci arrestati, vasta operazione anticrimine. Nove percepiscono reddito di cittadinanza

Coinvolto anche il Piemonte
Sono in corso dall’alba di oggi le attività che hanno portato al culmine dell’operazione “FeuDora”, indirizzata a contrastare lo spaccio di droghe pesanti in Valle d’Aosta.

Su ordine del Tribunale di Aosta, nell’ambito delle indagini coordinate dalla Procura della Repubblica, oltre 70 Fiamme Gialle stanno eseguendo 10 arresti e circa 20 perquisizioni fra Valle d’Aosta, Piemonte e Calabria. Nove dei soggetti arrestati percepiscono il reddito di cittadinanza.
I dettagli dell’indagine verranno forniti nel corso di una conferenza stampa, che si terrà alle ore 11:00 presso la sala conferenze del Comando Regionale Valle d’Aosta della Guardia di Finanza, alla presenza del Comandante Regionale della Guardia di Finanza, Gen. B. Raffaele Ditroia, e del Comandante del Gruppo Aosta, Ten. Col. Francesco Caracciolo.

Troppa folla per le Frecce, la sindaca va al tavolo di sicurezza

La sindaca Chiara Appendino porterà all’attenzione del  tavolo di pubblica sicurezza la questione degli assembramenti che si sono formati nel pomeriggio di ieri, in diversi punti di Torino, in particolare in piazza Vittorio  per assistere al passaggio delle Frecce Tricolori.

“Sono più che felice di complimentarmi con i torinesi e riconoscere l’impegno, loro e di noi come Istituzioni, quando le cose funzionano – scrive su Fb la prima cittadina -. Ma questo non è stato il caso: porterò questa situazione al tavolo di pubblica sicurezza”.

Azienda torinese chiede i danni alla Cina

Causa alla Repubblica Popolare Cinese ed in solido al Laboratorio di Wuhan intentata da una società torinese

Parte da Torino una causa civile intentata da una società torinese verso la Repubblica Popolare Cinese ed in solido verso il Laboratorio di Wuhan per la richiesta di risarcimento danni.

“Per conto di una società torinese di trasporto su gomma – spiega l’avvocato Alex Gilardini del Foro di Torino – ho notificato, insieme al collega avvocato Francesco Curro’ del Foro di Roma, in collaborazione con lo studio legale statunitense Berman Law Group, un atto di citazione per richiesta danni alla  Repubblica Popolare Cinese, al suo Ministero della Sanità Pubblica, al Ministero dell’Amministrazione dell’Emergenza ed al Ministero degli Affari Civili della Repubblica Popolare Cinese, al Governo della Provincia di Hubei, al Governo della Città di Wuhan ed all’Istituto di Virologia della medesima città, oltre che alla sua Accademia Cinese delle Scienze”.

“La suddetta domanda giudiziale – precisa l’avvocato Alex Gilardini – pari ad euro 1.371.145 ,50 è  stata calcolata considerando il mancato guadagno subito dal cliente nei mesi di lockdown, dovuti all’emergenza sanitaria causata dal Covid 19. Nell’atto di citazione, anche grazie al materiale ricevuto dallo studio legale statunitense (che negli States ha già avviato molteplici azioni similari contro le istituzioni cinesi) si vuole dimostrare sia la responsabilità della Repubblica Popolare Cinese nel non aver prontamente diffuso la notizia della pandemia, che avrebbe evitato una così letale diffusione del virus, sia la medesima responsabilità che fa capo all’Istituto di Virologia di Wuhan per non aver parimenti prestato le dovute attenzioni”.

“Ritengo – conclude l’avvocato torinese Alex Gilardini – che nessuna causa finora in Italia sia stata radicata in solido contro sei istituzioni cinesi e contro il laboratorio di Wuhan prima di questa”.

Mara Martellotta