Boni: “Secondo Cirio da questo fine settimana dipende il futuro del Piemonte, non da oltre 80 giorni di gestione a dir poco approssimativa…”
“Prima era colpa dei Cinesi in quanto tali, poi di chi si riuniva, e ancora di chi andava a sciare, quindi di chi prendeva il treno per tornare a casa, per molti di chi sbarcava sulle nostre coste scappando dalla morte; nella fase più dura era colpa di chi si permetteva di uscire di casa, quindi di chi prendeva il sole sulla spiaggia, di chi correva, di chi portava a fare pipì il cane a 300 metri da casa, di chi camminava in un parco pubblico; ora siamo passati a chi non mette le mascherine anche a letto, per arrivare a nuovi colpevoli: i giovani che fanno la movida. Secondo Antonio Sechi, ex-primario del San Giovanni Bosco di Torino ‘I giovani che fanno l’aperitivo in piazza sono degli assassini’, niente meno! A queste dichiarazioni si aggiungono i proclami del Presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, che pensando alla movida ci dice che da questo fine settimana dipende il futuro del Piemonte, non da oltre 80 giorni di gestione approssimativa…
Certo c’è chi le regole non le ha rispettate e non le rispetta ma mai come in questo frangente, fino al 4 maggio, gli Italiani sono stati perfetti. su oltre 12 milioni di cittadini controllati meno del 4% non era in regola, lo dice il ministero. Ora la vita riprende, ci sono regole da rispettare ma la reclusione è finita e per inciso da 20 giorni, da quando molti milioni di persone sono tornati a lavorare e a uscire i contagi continuano a diminuire. Risaliranno? Ci sarà un’altra ondata? Può essere. Dovremo affrontarla convivendo con il virus e non chiudendo un’intera Nazione. Di certo non abbiamo bisogno di politici o esperti che abbiano come principale sport quello di additare i cittadini come colpevoli, non sapendo che fare. Inammissibile, in aggiunta, condannare singole categorie come ‘i giovani’ o ‘gli immigrati’. Tutto questo non solo non serve a contenere il contagio o a migliorare i comportamenti ma definisce uno stato paternalista e autoritario”
Igor Boni (Presidente di Radicali Italiani)
Il bollettino della Regione delle ore 17 di martedì 26 maggio
15.935 PAZIENTI GUARITI E 3.626 IN VIA DI GUARIGIONE
Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, sono 15.935 (+374 rispetto a ieri): 1.553 (+90) in provincia di Alessandria, 740 (+34) in provincia di Asti, 675 (+2) in provincia di Biella, 1.579 (+1) in provincia di Cuneo, 1.388 (+14) in provincia di Novara, 8.398 (+219) in provincia di Torino, 683 (+14) in provincia di Vercelli, 797 (+1) nel Verbano-Cusio-Ossola, 122 (-1) provenienti da altre regioni.
Altri 3.626 sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica, dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.
I DECESSI SALGONO COMPLESSIVAMENTE A 3.812
Sono 14 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati nel pomeriggio dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 2 al momento registrati nella giornata di oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).
Il totale è ora di 3.812 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi su base provinciale: 634 Alessandria, 228 Asti, 203 Biella, 363 Cuneo, 329 Novara, 1.685 Torino, 208 Vercelli, 125 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 37 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.
LA SITUAZIONE DEI CONTAGI
Sono 30.314 (+86 rispetto a ieri, di cui 24 rilevati nelle Rsa) le persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte: 3.874 in provincia di Alessandria, 1.790 in provincia di Asti, 1.032 in provincia di Biella, 2.752 in provincia di Cuneo, 2.664 in provincia di Novara, 15.460 in provincia di Torino, 1.288 in provincia di Vercelli, 1.106 nel Verbano-Cusio-Ossola, 254 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 94 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.
I ricoverati in terapia intensiva sono 70 (-2 rispetto a ieri).
I ricoverati non in terapia intensiva sono 1.162 (-65 rispetto a ieri).
Le persone in isolamento domiciliare sono 5.709
I tamponi diagnostici finora processati sono 293.473, di cui 163.476 risultati negativi.
A Settimo mascherina obbligatoria anche all’aperto
Bisogna ridurre al minimo il rischio di contagio e molti comportamenti a cui abbiamo assistito in questi giorni sono pericolosi.
Sono le premesse che hanno indotto il Comune di Settimo Torinese a introdurre l’uso obbligatorio della mascherina.
“Non siamo al ‘liberi tutti’: la leggerezza con cui qualcuno infrange le regole di distanziamento sociale rappresenta un rischio per tutti”. Così il Comune della cittadina di oltre 46mila abitanti alle porte di Torino, che ha deciso di estendere anche all’aperto l’obbligo di mascherina. Questa si dovrà indossare coprendo naso e bocca sempre e ovunque vi sia un contatto a meno di due metri con persone non conviventi. L’obbligo vige anche nei luoghi privati aperti al pubblico.
Assembramenti: per le Frecce sì, nei ristoranti no
IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni / Appare davvero irresponsabile la decisione del ministro della Difesa di far sorvolare delle città italiane ancora in lotta con il Coronavirus dalle “Frecce tricolori”

Altri drammatici episodi di cronaca dopo quelli verificatisi nelle scorse settimane nel Torinese
Condove
Moncalieri
La regina di Torino, Maria Antonietta Appendino, e sua maestà Luigi XVI Cirio hanno ammirato dalle finestre e dai balconi dei propri palazzi l’esibizione delle Frecce Tricolori che hanno sorvolato il centro della città. E le loro maestà si sono indignate per la presenza del popolo in piazza.
Quel popolo di straccioni che è approdato nei quartieri del potere e dei potenti perché, in periferia, le Frecce non hanno offerto spettacolo…
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Coinvolto anche il Piemonte
Sono in corso dall’alba di oggi le attività che hanno portato al culmine dell’operazione “FeuDora”, indirizzata a contrastare lo spaccio di droghe pesanti in Valle d’Aosta.
Su ordine del Tribunale di Aosta, nell’ambito delle indagini coordinate dalla Procura della Repubblica, oltre 70 Fiamme Gialle stanno eseguendo 10 arresti e circa 20 perquisizioni fra Valle d’Aosta, Piemonte e Calabria. Nove dei soggetti arrestati percepiscono il reddito di cittadinanza.
I dettagli dell’indagine verranno forniti nel corso di una conferenza stampa, che si terrà alle ore 11:00 presso la sala conferenze del Comando Regionale Valle d’Aosta della Guardia di Finanza, alla presenza del Comandante Regionale della Guardia di Finanza, Gen. B. Raffaele Ditroia, e del Comandante del Gruppo Aosta, Ten. Col. Francesco Caracciolo.
La sindaca Chiara Appendino porterà all’attenzione del tavolo di pubblica sicurezza la questione degli assembramenti che si sono formati nel pomeriggio di ieri, in diversi punti di Torino, in particolare in piazza Vittorio per assistere al passaggio delle Frecce Tricolori.
“Sono più che felice di complimentarmi con i torinesi e riconoscere l’impegno, loro e di noi come Istituzioni, quando le cose funzionano – scrive su Fb la prima cittadina -. Ma questo non è stato il caso: porterò questa situazione al tavolo di pubblica sicurezza”.
Azienda torinese chiede i danni alla Cina
Causa alla Repubblica Popolare Cinese ed in solido al Laboratorio di Wuhan intentata da una società torinese
Parte da Torino una causa civile intentata da una società torinese verso la Repubblica Popolare Cinese ed in solido verso il Laboratorio di Wuhan per la richiesta di risarcimento danni.
“Per conto di una società torinese di trasporto su gomma – spiega l’avvocato Alex Gilardini del Foro di Torino – ho notificato, insieme al collega avvocato Francesco Curro’ del Foro di Roma, in collaborazione con lo studio legale statunitense Berman Law Group, un atto di citazione per richiesta danni alla Repubblica Popolare Cinese, al suo Ministero della Sanità Pubblica, al Ministero dell’Amministrazione dell’Emergenza ed al Ministero degli Affari Civili della Repubblica Popolare Cinese, al Governo della Provincia di Hubei, al Governo della Città di Wuhan ed all’Istituto di Virologia della medesima città, oltre che alla sua Accademia Cinese delle Scienze”.
“La suddetta domanda giudiziale – precisa l’avvocato Alex Gilardini – pari ad euro 1.371.145 ,50 è stata calcolata considerando il mancato guadagno subito dal cliente nei mesi di lockdown, dovuti all’emergenza sanitaria causata dal Covid 19. Nell’atto di citazione, anche grazie al materiale ricevuto dallo studio legale statunitense (che negli States ha già avviato molteplici azioni similari contro le istituzioni cinesi) si vuole dimostrare sia la responsabilità della Repubblica Popolare Cinese nel non aver prontamente diffuso la notizia della pandemia, che avrebbe evitato una così letale diffusione del virus, sia la medesima responsabilità che fa capo all’Istituto di Virologia di Wuhan per non aver parimenti prestato le dovute attenzioni”.
“Ritengo – conclude l’avvocato torinese Alex Gilardini – che nessuna causa finora in Italia sia stata radicata in solido contro sei istituzioni cinesi e contro il laboratorio di Wuhan prima di questa”.
Mara Martellotta