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Edilizia: la crisi non è passata, c’è qualche timido segnale di ripresa

Per il Presidente  Del Collegio Costruttori di Torino Antonio Mattio la crisi non è passata anche se c’è qualche timido segnale di ripresa; l’emergenza sanitaria ha reso tutto molto più complesso, oltre ad aver azzerato i timidi segnali di rilancio del settore che si erano riscontrati.

Durante il lockdown, la pandemia ha avuto un fortissimo impatto: nel mese di aprile sono rimasti aperti circa un quinto dei cantieri privati e il 38% di quelli pubblici, mentre a maggio l’edilizia è stato uno dei primi settori a ripartire.

Sul fronte del mercato immobiliare, nel primo semestre2020 le transazioni di edilizia residenziale a Torino si sono naturalmente ridotte del 27,5 % rispetto allo stesso periodo del 2019, riflettendo principalmente le difficoltà di svolgimento delle contrattazioni nel periodo del lockdown; dal mese di giugno, si nota una forte ripresa di interesse da parte del mercato per il “bene casa”, che ci auguriamo si possa concretizzare in futuro, pur con tutte le incertezze che permangono.

Per quanto riguarda le opere pubbliche l’andamento del 2019 è stato azzerato, se si pensa che al 31 luglio 2020 si era a -50% rispetto allo stesso periodo del 2019. Negli ultimi due mesi si è invece registrata una lieve ripresa, con un aumento tendenziale degli investimenti del 10%.

Ad aggravare il decremento degli investimenti anche l’eccessiva burocratizzazione e i tempi biblici a monte delle gare, vera causa dei ritardi nelle opere pubbliche commenta il Presidente del Collegio Costruttori Edili Antonio Mattio. Ad esempio ci sono oltre 100 milioni di euro in stallo destinati al Piemonte, di cui 45 milioni per la sola provincia di Torino, per potenziare i reparti del sistema ospedaliero. E’ in corso un rimpallo di responsabilità tra le istituzioni competenti che nemmeno il decreto “semplificazioni”, ora convertito in legge, è riuscito a risolvere. E’ auspicabile che analoghi ritardi non si ripetano per i quasi 54 milioni che stanno arrivando in Piemonte per l’edilizia scolastica, dei quali la metà per Torino”.

A livello legislativo il decreto semplificazioni” ha creato il fenomeno degli appalti “sommersi” ossia delle procedure negoziate, oggi consentite addirittura fino a 5,3 milioni di euro, che non garantiscono trasparenza e concorrenza.

Inoltre, lo “smart working” ancora diffuso nelle Pubbliche Amministrazioni ha rallentato e sta rallentando fortemente le procedure amministrative e quelle decisionali.

Ma una ripresa è possibile e se ne scorgono i primi segnalidichiara Mattio, Assistiamo oggi da un lato a un incremento di attività necessarie a recuperare il ritardo dovuto al blocco dei cantieri, dall’altro al delinearsi di una domanda futura dalle caratteristiche ancora incerte. Sul primo fronte il dato è confermato dal recupero registrato dalla Cassa Edile: le ore lavorate registrate nel periodo gennaio-agosto 2020 mostrano complessivamente una flessione del 16% rispetto al pari periodo 2019; il trimestre giugno-agosto 2020 riporta un andamento positivo del +3% rispetto al trimestre giugno-agosto 2019 e, ad agosto, la cassa integrazione si è dimezzata rispetto al mese precedente.  Infine, si registra un aumento di richiesta di operai dotati di specifiche professionalità (escavatoristi, gruisti) e di figure tecniche di coordinamento.Un’occasione di decollo della domandaè rappresentata dall’ecobonus continua Mattio, di fronte alla quale dobbiamo attrezzarci per essere in grado di offrire dei servizi integrati, dalla progettazione alla cessione del credito. D’altra parte però la complicazione normativa e, soprattutto, la durata limitata, sono fonte di incertezza; l’elevata domanda potenziale, costretta ad esprimersi in tempi troppo brevi, potrebbe generare inflazione per tutta la filiera invece che aumentare la produzione, per questo sarebbe importante estendere la durata del provvedimento almeno fino al 2023.

Ma i processi di rigenerazione urbana, richiesti dal cambiamento dei modi di vita e di lavoro, non solo a causa della pandemia, vanno ben al di là delle sole riqualificazionisismica ed energetica e “Su questo temaspiega il Presidente dei Costruttori Torinesi, il cosiddetto Decreto semplificazioni non è risolutivo; occorre una normativa di più ampio respiro che da tempo si attende”.

E’ probabile che nei prossimi 6 anni il Recovery Fund porti in Piemonte tra 8 e 9 miliardi di euro; i Costruttori auspicano anche un buon utilizzo del MES e dei fondi strutturali, cheporterebbero la somma complessiva a oltre 13 miliardi.

Occorreconclude Mattio, dare impulso alle operepubbliche sia ordinarie, sia di rilevanza strategica: dalprolungamento verso Rivoli della metropolitana alla Torino-Lione, alla Città della Salute alla seconda linea della metropolitana, con un’accelerazione delle opere già cantierate o di prossimo cantieramento. Teniamo conto che al netto delle procedure negoziate, il Comune di Torino ha appaltato, dal 1° gennaio al 30 settembre, procedure aperte per meno di 10 milioni di euro di lavori. Consideriamo emergenza nazionale e, conseguentemente territoriale, la mancata manutenzione di opere ed infrastrutture, sia ordinaria che straordinaria. E’ necessario un deciso investimento in manutenzione, che non solo rappresenta un dovere di tutela del patrimonio, ma che renderà il territorio più produttivo, più attraente per gli investimenti privati, e anche più sicuro, un’esigenza quanto mai urgente, anche alla luce dei recenti avvenimenti.

All’Ospedalino Koelliker il nuovo centro perinatale

Cresce l’Ospedalino Koelliker di Torino che, a poco più di un anno dalla sua inaugurazione, apre il nuovo Centro Perinatale: un’intera unità dedicata alla salute di neo mamme e bambini, dalla gravidanza fino al primo anno di vita del bimbo.

Ostetricia, Medicina Materno-Fetale, Neonatologia e Pediatria: il Centro Perinatale Koelliker si avvale di un team multidisciplinare di specialisti altamente qualificati, coordinato dal Dott. Mario Frigerio, in grado di offrire a genitori e neonati un percorso integrato e di rispondere alle loro esigenze in termini di prevenzione, diagnosi, cura e accompagnamento prima e dopo il parto.

Dagli esami di laboratorio alle ecografie ostetriche in gravidanza, dagli incontri di accompagnamento al parto alle visite ginecologiche, dal sostegno all’allattamento ai controlli e agli esami neonatali.

Un pool di servizi specifici volti al benessere fisico e mentale di molti soggetti – le donne in gravidanza, i loro bimbi “in formazione”, le neo-mamme, i neonati, la coppia di neo genitori – per accompagnarli in un momento della vita particolare e delicato.

Fiori all’occhiello del reparto:

–       L’ecocardiografia fetale, un esame accurato dell’anatomia e della funzionalità del cuore del feto, effettuato da uno specialista con particolare esperienza nell’ambito neonatale e con l’impiego di un ecografo con elevate prestazioni, in grado di individuare oltre il 90% delle cardiopatie congenite, che sono le malformazioni congenite più comuni, responsabili di circa il 20% delle morti neonatali e fino al 50% delle morti per malformazioni congenite nell’infanzia.

–       Il dosaggio transcutaneo della bilirubina che permette di quantificare l’ittero neonatale nelle prime settimane di vita del bambino, senza prelievo di sangue.

–       L’ecografia delle anche del neonato che consente di individuare precocemente la Displasia Congenita dell’Anca (DCA) e, se presente, trattarla immediatamente grazie alla disponibilità di un ortopedico pediatrico specializzato in patologie del neonato.

–       L’ecografia “morfologica” della 20° settimana di gravidanza, che è l’ecografia più importante per rilevare la presenza o meno di malformazioni del feto: eseguita da professionisti certificati con solida esperienza e particolare capacità di comunicazione ed empatia nei confronti dei futuri genitori

Il tutto all’interno dell’Ospedalino per bambini di Koelliker, un centro d’eccellenza dove i reparti ospedalieri si sono trasformati nelle pagine colorate di una fiaba illustrata per accogliere con empatia e professionalità i piccoli pazienti e le loro famiglie.

Quello del Centro Perinatale Koelliker è un percorso privato, che si affianca ai servizi della Sanità Pubblica, per offrire ai futuri genitori un unico interlocutore e una sola struttura di riferimento in grado di seguire tutto l’iter pre e post nascita. Tutti i servizi del Centro sono già disponibili sull’App Prenoting Koelliker che consente di gestire le prenotazioni direttamente dal proprio smartphone, tablet o PC, 24h/24, 7gg/7, senza code allo sportello e senza doversi recare in ospedale per il ritiro degli esiti.

Elenco completo dei servizi del Centro Perinatale Koelliker:

  • Visite Ginecologico – Ostetriche in gravidanza
  • Esami di laboratorio in gravidanza
  • Ecografie Ostetriche in gravidanza
  • Colloquio prenatale con il Chirurgo Pediatra
  • Ecocardiografia fetale
  • Incontri individuali di coppia con l’Ostetrica
  • Colloquio prenatale con il Neonatologo
  • Visita domiciliare in puerperio con sostegno all’allattamento
  • Visita Neonatologica
  • Dosaggio transcutaneo della bilirubina per ittero neonatale
  • Riflesso rosso oculare
  • Ecografia encefalica
  • Ecografia delle anche del neonato
  • Follow-up delle anomalie e malformazioni nefrourologiche
  • Visita ortopedica neonatale 0-12 mesi

www.ospedalinokoelliker.it

Esercitazioni militari sulle montagne piemontesi

Gli Alpini della Taurinense si addestrano con armi di reparto pesanti

 

 Si è conclusa nel poligono occasionale del Col Maurin l’esercitazione “Maira 2020”, attività addestrativa dei reparti della Brigata alpina “Taurinense” dell’Esercito Italiano, condotta al fine di mantenere costantemente elevata la capacità di erogazione e gestione del fuoco, rendendo così le truppe da montagna sempre pronte allo svolgimento dei compiti primari della Forza Armata, anche in condizioni climatiche estreme.

L’esercitazione, pianificata e condotta dal 2° Reggimento Alpini di Cuneo nella massima osservanza delle norme per il contenimento del Covid-19, ha visto inoltre la partecipazione del 3° Alpini di Pinerolo e del Reggimento Nizza Cavalleria (1°) di Bellinzago Novarese, con il supporto di assetti del 32° Reggimento Genio Guastatori di Fossano e del Reggimento Logistico “Taurinense” di Rivoli.

Nelle due intense settimane passate ai 2.400 metri di quota del Col Maurin, l’esercitazione si è svolta in condizioni meteorologiche particolarmente severe, sia per le rigide temperature raggiunte sia per le precipitazioni nevose che si sono abbattute sui versanti più esposti dell’area. E’ proprio in questo tipo di ambiente che le Truppe Alpine esaltano la loro specificità.

Gli Alpini si sono addestrati all’utilizzo dei mortai da 60, 81 e 120 mm, dei sistemi d’arma remotizzati in dotazione, effettuando contestualmente assalti combinati di squadre, plotoni e complessi minori. Le attività a fuoco sono state condotte con l’osservazione degli specialisti SAOV (Sorveglianza e Acquisizione Obbiettivi Visuali) del “Doi”, includendo inoltre i velivoli del 34° Distaccamento permanente Aves “Toro” di Venaria, che hanno esercitato gli Alpini del 2° Reggimento all’elitrasporto tattico, implementandone la capacità di inserzione rapida delle unità nelle aree di intervento.

L’esercitazione è stata resa possibile anche grazie al reggimento Logistico “Taurinense”, che ha realizzato un’area servizi ad Acceglio (Cn), fornendo alle unità esercitate l’essenziale supporto in termini di rifornimenti e mantenimento, attività resa ancor più gravosa dalle condizioni meteorologiche avverse. Se muoversi e combattere a basse temperature è di per sé difficoltoso, garantire un adeguato supporto logistico è fondamentale al fine di consentire alle Unità di sopravvivere e manovrare efficacemente sul terreno.

Massima attenzione è stata posta all’ambiente, avvalendosi di consulenti ambientali e nuclei di bonifica, per nel rispetto di una delle più belle zone delle Alpi. Per le Truppe Alpine dell’Esercito, infatti, la cura della montagna è di primaria importanza, essendo la stessa casa e palestra di vita per le Penne Nere che imparano così l’importanza dell’umiltà e del rispetto delle regole che la natura impone.

L’addestramento all’impiego congiunto ed integrato di molteplici assetti delle unità della “Taurinense” ha pienamente raggiunto gli obiettivi prefissati, testando i reparti per la piena capacità in previsione dei prossimi impegni operativi.

“World Press Photo of the Year 2020“ a Palazzo Madama

Esposte a Torino le 157 foto realizzate dai finalisti della 63^ edizione del Premio

Fino al 18 gennaio 2021


Immagini graffianti
, poetiche e coraggiose. Emozionanti“finestre spalancate sul mondo”. Sui fatti, i racconti, le voci, i volti e i corpi che hanno fatto la storia del Pianeta nel 2019. Ecco la prima su tutte. Un ragazzo, illuminato dalle luci dei telefoni cellulari, durante una manifestazione in Sudan, recita una poesia in mezzo ad altre persone che lo incitano e lo applaudono. Lo scatto è stato realizzato a Khartum nel giugno dell’anno scorso, dopo il golpe militare contro Omar al-Bashir, dal fotografo giapponese Yasuyoshi Chiba dell’“Agence France-Press.

 

Un ancien assis dans un escalier a Bab el Oued. Les vieux de Bab El Oued ont vu apparaître le Niqab il y a une vingtaine d’année. Les mœurs se sont radicalisées depuis la decennie noire.

 

 

Il titolo è “Straight Voice” e a lei è stato assegnato il premio “World Press Photo of the Year 2020”, come migliore scatto dell’anno, secondo la giuria(presieduta da Lekgetho Makola, direttore del “Market Photo Workshop” di Johannesburg) del Premio di fotogiornalismo più importante al mondo, organizzato dalla Fondazione “World Press Photo” di Amsterdam,che con la mostra delle foto finaliste (curata da Jerzy Brinkhof e presente in oltre cento città e più di 45 Paesi) ritorna a Torino per il quarto anno consecutivo, nella Sala Senato di Palazzo Madama, fino al 18  gennaiodel 2021.

 

Organizzata dall’Associazione pugliese CIME, fra i maggiori partner europei della “World Press Photo”, e dalla Fondazione Torino  Musei, la rassegna porta in mostra lacrème de la crème” dei lavori dei4.282 fotografi iscritti, provenienti da 125 Paesi, per un totale di 73.996 immagini. 44 i fotoreporter (collaboratori delle maggiori testate internazionali, dal “National Geographic” alla “BBC”, dalla “CNN” a “Le Monde” e ad “El Pais”) provenienti da 24 Paesi, arrivati in finale nelle otto diverse categorie del concorso:Contemporary IssuesEnvironmentGeneral NewsLong-Term ProjectsNaturePortraitsSportsSpot News. Accanto a Yasuyoshi Chiba, sono cinque gli altri finalisti per la foto dell’anno: Tomer Kaczor, che ha ritratto una rifugiata armena affetta dalla sindrome da rassegnazione, Mulugeta Ayene con una foto scattata durante i funerali delle vittime del volo Ethiopian Airlines 302, Farouk Batiche con le proteste antigovernative in Algeria, Ivor Prickett, che ha raccontato la lotta dei curdi in Iraq e Nikita Teryoshin, presente alla più grande conferenza sulla difesa nel Medio Oriente. Di grande freschezza e forza emotiva anche l’immagine del danese  Nicolas Asfouridell’“Agence France-Presse” che ferma la protesta a Hong Kong di giovani studentesse dai grembiuli azzurri, con mascherina e mano nella mano, nell’ambito delle manifestazioni iniziate a fine marzo e continuate fino al 2020 in risposta alle proposte del governo di permettere l’estradizione verso la Cina continentale. Con lo scatto “Kho, the Genesis of a Revolt”, il francese Romain Laurendeau ha invece vinto  il “World Press Photo Story of the Year”, categoria dedicata alla migliore sequenza di immagini di rilevanza giornalistica, che in questo caso documenta il disagio giovanile in Algeria e la forza ispiratrice delle nuove generazioni nelle proteste del 2019. Sul podio anche sei italiani, fra cui il torinese Fabio Bucciarelli, classe 1980, secondo premio nella sezione “Stories” della categoria General News per un servizio realizzato per L’Espresso sulle proteste in Cile – iniziate a ottobre 2019 dopo l’approvazione di una legge sull’aumento del prezzo del biglietto della metropolitana della capitale e proseguite per denunciare le forti disuguaglianze economiche e sociali del paese – ed il cuneese Nicolò Filippo Rosso giunto, invece, terzo nella sezione Stories della categoria Contemporary Issues, con un lavoro sugli effetti della crisi politica e socio-economica in Venezuela e sulla migrazione dei venezuelani in Colombia.

Gli altri quattri italiani finalisti nelle varie sezioni: il ravennate e “Premio Pulitzer 2018” Lorenzo Tugnoli primo premio per una lunga serie dedicata alla guerra in Afghanistan, Luca Locatellianche lui primo premio con immagini futuribili (dalla Danimarca agli States) documentanti soluzioni allacosiddetta economia circolare, il siciliano Alessio Mamo secondo premio nella categoria “General News”e Daniele Volpe terzo posto nella sezione “Stories”  con una ricca serie di scatti in cui si racconta il genocidio del popolo Ixil in Guatemala. Dove Volpe risiede.

Gianni Milani

“World Press Photo Exhibition 2020”

Palazzo Madama – Sala Senato, piazza Castello, Torino; tel. 011/4433501 o www.palazzomadamatorino.it

Fino al 18 gennaio 2021

Orari: giov. e ven. 12/19, sab. e dom. 10/19

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Nelle foto, immagini di:

– Yasuyoshi Chiba
– Nicolas Asfouri
– Romain Laurendeau
– Fabio Bucciarelli
– Nicolò Filippo Rosso

La serata di inaugurazione del Lovers Film Festival si sposta al Cinema Massimo

Torino, giovedì 22 ottobre, ore 19,30  Cinema Massimo, Museo Nazionale del Cinema Ospite d’onore Gina Lollobrigida

La serata di inaugurazione della trentacinquesima edizione del Lovers Film Festival, giovedì 22 alle 19.30, per ragioni organizzative e di capienza della location, è stata spostata dall’Aula del Tempio del Museo Nazionale del Cinema al Cinema Massimo (Torino, Sala Cabiria, via Verdi 18).

 

La serata nasce in occasione di Torino 2020 Città Del Cinema, per festeggiare il grande cinema con una madrina superlativa e una diva internazionale: Gina Lollobrigida. Insieme alla direttrice artistica Vladimir Luxuria, ripercorrerà la sua carriera e la storia del cinema italiano e non, che l’hanno vista protagonista. In apertura della serata, uno showcase musicale di classe con Le Kikies, accompagnate da Savio Monachella alle percussioni e da Gianluca Gallucci al basso, per deliziare e sedurre il pubblico con uno spettacolo musicale che farà gustare i grandi classici del pop in una versione inedita.

Controlli dei Carabinieri, 5 arresti

5 arresti è il bilancio dei controlli disposti dal Comando Provinciale dei Carabinieri.

In particolare a Torino i carabinieri della Stazione Le Vallette, hanno tratto in arresto una donna romena, di 24 anni, per evasione. Nella circostanza, gli uomini dell’Arma hanno sorpreso la giovane mentre si trovava fuori dalla propria abitazione, in violazione alla misura cautelare degli arresti domiciliari cui era stata sottoposta poiché ritenuta responsabile del reato di estorsione. Ora è ristretta nelle camere di sicurezza del comando Arma in attesa di essere giudicata con rito direttissimo.
Sempre a Torino, in via Marsigli, i militari del Nucleo Investigativo hanno rintracciato e tratto in arresto un uomo di 36 anni ricercato dallo scorso luglio. Sul suo conto era stato emesso un ordine di carcerazione poiché deve scontare una pena definitiva di un anno e 6 mesi di reclusione, a seguito di una condanna definitiva per furto e truffa.
Un altro arresto in città è stato eseguito dai carabinieri della Stazione Torino Borgo San Donato che hanno fermato un uomo di 31 anni romeno, su cui pendeva un mandato di arresto europeo emesso dall’Autorità Giudiziaria romena, per una condanna definitiva ad un anno di reclusione per il reato di corruzione commesso nel paese di origine.
A Grugliasco, gli uomini dell’Arma hanno arrestato un italiano di 31 anni, che deve espiare un residuo pena di 6 mesi e 10 giorni di reclusione, per una condanna definitiva per reati contro il patrimonio commessi nel 2013.
Infine a Carmagnola, i carabinieri della locale Stazione hanno arrestato un uomo 45enne, italiano, in esecuzione di un ordine di carcerazione, dovendo scontare una pena di 6 mesi di reclusione per una truffa commessa nel 2011 nella provincia di Asti.

Grande attesa per la Granfondo

Nel pieno rispetto delle normative anticontagio da Covid-19, domenica 18 ottobre si svolgerà la Granfondo Alassio

Un evento amatoriale che conclude la stagione organizzativa del GS Alpi. Il 2020, anno così travagliato per tutti, finisce là dove era iniziato, in Liguria, quando a febbraio si è svolta la Granfondo Laigueglia Lapierre.

La gara di Alassio si sarebbe dovuta svolgere lo scorso 15 marzo, ma è stata rinviata a causa del lockdown. Domenica 18 ottobre ci sarà quindi la possibilità per tutti di pedalare a ridosso del mare, lungo i vari saliscendi che contraddistinguono la riviera ligure.

I due percorsi della Granfondo Internazionale Alassio saranno rispettivamente di 65 km e 106 km: entrambi avranno inizio da Corso Dante Alighieri e termineranno in cima al Santuario della Madonna della Guardia. Dopo l’arrivo in salita, i corridori torneranno nella zona di partenza per dare il via alle premiazioni finali.

Vittorio Mevio, presidente del comitato organizzatore, spiega: “L’emergenza coronavirus non è terminata. Il GS Alpi organizza la Granfondo Internazionale Alassio rispettando tutte le norme anticontagio che sono state diramate per questo tipo di eventi. Ognuno di noi, però, deve fare la propria parte: è tassativo indossare la mascherina in griglia di partenza, e sarà possibile toglierla solo dopo il via. Subito dopo il traguardo bisogna indossarla di nuovo. Raccomandiamo inoltre a tutti di rispettare le indicazioni fornite dal personale”.

L’intero regolamento della manifestazione e tutte le informazioni sono disponibili su https://www.granfondoalassio.it

Cirio batte Azzolina, si continuerà a misurare la temperatura a scuola

Il ricorso del Governo è stato dichiarato improcedibile

Il Tar del Piemonte ha pronunciato ieri  la sentenza definitiva sul ricorso presentato dal Governo contro l’ordinanza della Regione Piemonte per la verifica da parte delle scuole dell’effettiva misurazione della temperatura a casa agli studenti, come previsto dalla legge nazionale.

Il Tar, accogliendo le motivazioni del Piemonte, ha anche dichiarato il ricorso “improcedibile”, dal momento che l’ordinanza impugnata è scaduta lo scorso 7 ottobre.

Il provvedimento continua a essere in vigore, essendo stato confermato con due nuove e successive ordinanze, l’ultima firmata proprio l’altro ieri dal presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio.

“Il Tar aveva già manifestato di aver compreso le nostre motivazioni non accogliendo a settembre la richiesta del Governo di una sospensiva d’urgenza dell’ordinanza – sottolinea il presidente Cirio – Questa sentenza conferma le nostre ragioni. Il Piemonte ha scelto di introdurre un livello di controllo in più per garantire maggiore sicurezza ai suoi cittadini, alle scuole e alle famiglie, con il pensiero rivolto ai nostri figli ma anche ai nonni che sono tra i soggetti più vulnerabili di fronte alla pandemia”.

La Regione Piemonte ricorda che la verifica delle scuole integra e dà più efficacia all’obbligo di ogni famiglia di misurare la temperatura al mattino ai figli prima, così come previsto dalla legge dello Stato, introducendo per gli istituti un controllo in più prima che inizi l’attività didattica, cioè che la misurazione sia veramente stata fatta dalla famiglia. La verifica da parte della scuola può avvenire attraverso una semplice certificazione o nel modo ritenuto più idoneo. Nel caso in cui l’alunno non abbia la certificazione della famiglia, allora l’istituto ha l’obbligo di misurargli la temperatura.

La rinascita del turismo verso i borghi italiani

L’emergenza scatenata dalla pandemia di Coronavirus ha causato una vera e propria rinascita del turismo, che ha visto i borghi italiani in cima alla lista di mete più gettonate per le vacanze italiane, come da dati raccolti da ilborghista.it. Dato che quest’estate le frontiere europee e non, in parte sono rimaste chiuse a causa del Covid, sempre più italiani hanno optato per delle partenze in piccoli borghi, alla riscoperta di tanta tradizione, cultura, arte e storia.

La rinascita del turismo è iniziata con le riaperture post Covid, a partire da maggio 2020, anche se si è trattata di una ripresa lenta, che ancora oggi fatica a ripartire del tutto. Ad aver visto un forte incremento di prenotazioni a quanto pare sono stati i borghi italiani, che in effetti, durante l’estate 2020 hanno potuto vedere numerose richieste, soprattutto da parte di famiglie italiane. Queste ultime infatti hanno optato per visitare piccoli luoghi presenti nella penisola, sia perché impossibilitati ad effettuare viaggi verso l’estero, soprattutto se le mete estere erano ancora in piena emergenza, sia perché in tanti hanno preferito rimanere in Italia in vista di una maggiore sicurezza.

I borghi presenti nella penisola sono davvero numerosi e nonostante le dimensioni ridotte rispetto ai centri cittadini, hanno tantissimo da offrire: cultura, tradizione, panorami naturali mozzafiato, arte, storia, tanti monumenti da visitare, nonché anche una cucina ricca e originale. Questi appena elencati sono alcuni dei motivi che hanno spinto tanti italiani a scegliere il borgo come meta delle loro vacanze estive, facendo ripartire il turismo italiano, ma non sono gli unici.

 

Perché scegliere una vacanza in un borgo

La ripartenza del turismo italiano e le numerose prenotazioni all’interno di piccoli borghi sono dovute ad una serie di motivazioni diverse. In primis, la possibilità di passare una vacanza in un territorio poco affollato, che può essere anche un vantaggio in un periodo in cui il Coronavirus è ancora presente, ma non solo. La struttura del borgo può anche garantire di passare dei giorni in totale relax, a contatto con una realtà naturale e distante dallo stress cittadino o comunque lontano dalla vita abitudinaria. La meta in questione tra l’altro presenta anche la possibilità di conoscere una tradizione artigianale che ha tantissimo da offrire e da insegnare e in più i visitatori possono anche cimentarsi in attività manuali che non hanno mai provato prima, come ad esempio arti della ceramica, della pittura, del ricamo, intagli del legno o tantissime altre tipologie.

Un altro motivo che ha spinto tante famiglie italiane a scegliere il borgo come luogo in cui passare le vacanze è il fatto di poter vedere panorami naturali differenti, che possono essere montuosi, marini, collinari o pianeggianti e che magari garantiscono anche esperienze uniche, come passeggiate nei boschi o lo svolgimento di attività sportive particolari. In più, l’emergenza Covid ha spinto sempre più individui a soddisfare il proprio bisogno di stare all’aria aperta, soprattutto dopo più di due mesi trascorsi in casa per via del lockdown. Grazie alla ricchezza culturale e paesaggistica che ogni borgo è in grado di offrire, si può quindi affermare che se si volesse organizzare una vacanza, la meta in questione sarebbe sicuramente una buona scelta. In più, il turismo italiano ha visto una ripresa dopo il periodo del lockdown, proprio grazie alle numerose famiglie che hanno optato per visite turistiche del genere.

In Piemonte nuovi contagi verso quota mille

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 17

29.246  PAZIENTI GUARITI E 545 IN VIA DI GUARIGIONE

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, sono 29.246(+112 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 3573 (+13) Alessandria, 1666 (+6) Asti, 916 (+5) Biella, 2866 (+16) Cuneo, 2735 (+7) Novara, 14.847 (+56) Torino, 1400 (+4) Vercelli, 1044 (+5) Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 199 (+0) provenienti da altre regioni.

Altri 545 sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica, dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.

 

I DECESSI SONO 4196

Due i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati nel pomeriggio dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui nessunoverificatosi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è di 4196 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 688 Alessandria, 257 Asti, 213 Biella, 402 Cuneo, 388 Novara, 1847 Torino, 227 Vercelli, 133 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 41 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

 

 

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Sono 42.867 (+ 972 rispetto a ieri di cui 594 asintomatici. 311 screening,, 404 contatti di caso, 257 con indagine in corso. Ambito: 76 RSA, 162 scolastico, 734 popolazione generale. I casi importati sono 4 su 972) i casi di persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte, così suddivisi su base provinciale: 4878 Alessandria, 2322 Asti, 1407 Biella, 4688 Cuneo, 3991 Novara, 21.646 Torino, 1866 Vercelli, 1354 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 355 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 360 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

 

I ricoverati in terapia intensiva sono 51( +8 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 701(+3 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 8128

I tamponi diagnostici finora processati sono 849.485 (+ 11.066 rispetto a ieri),di cui 455.553 risultati negativi.