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Comuni in fiore nel Torinese

Da mercoledì 31 luglio a venerdì 2 agosto le visite nei comuni di Avigliana, Agliè, Ozegna, Ronco Canavese e Villareggia.  La storia e le curiosità della floricoltura torinese

Una nuova intensa settimana di visite attende il team interdisciplinare di commissari Asproflor – Associazione Produttori Florovivaisti, impegnati nella stesura delle valutazioni dei Comuni aderenti al Marchio Nazionale di Qualità dell’Ambiente di vita Comune Fiorito, in vista dell’atteso evento finale di premiazione a Pomaretto (TO), in programma dall’8 al 10 novembre 2019. Il team composto da diverse professionalità del settore, sarà infatti in visita mercoledì 31 luglio ad Avigliana (già medaglia d’argento nel 2009 per il concorso europeo Entente Florale), giovedì 1° agosto ad Agliè e Ozegna, e venerdì 2 agosto a Ronco Canavese e Villareggia, tutti in provincia di Torino. Asproflor, insieme a Confcooperative Piemonte, organizza il concorso nazionale “Comuni Fioriti”, che da quest’anno è diventato “Marchio Nazionale di Qualità dell’Ambiente di Vita” ed è l’unico partner sia del concorso europeo “Entente Florale” che del concorso internazionale “Communities in Bloom”.

 

Quali sono, nel concreto, le ricadute del Marchio di Qualità dell’Ambiente di vita Comune Fiorito? Tra le altre, contribuisce al miglioramento del quadro di vita e dell’ambiente urbano; è un importante elemento dell’immagine del comune e della sua attrattività nei confronti di visitatori e imprese; rappresenta uno strumento di promozione turistica, sia come prodotto turistico in sé che come elemento di qualità dell’accoglienza (lo slogan spesso usato è “Fiorire è accogliere”); gioca un ruolo economico per le ricadute e i posti di lavoro generati nei settori della floricultura, del turismo e del commercio; svolge un ruolo sociale per il suo carattere di impresa collettiva; svolge infine un ruolo educativo e di sensibilizzazione dei cittadini al rispetto dell’ambiente di vita quotidiano e allo sforzo di miglioramento del quadro di vita, attraverso iniziative quali “Il Concorso Case e balconi fioriti”, “Scuole fiorite”.

 

Il torinese è un’area dove la floricoltura riveste un ruolo di assoluta rilevanza: oggi in provincia di Torino operano circa 250 aziende florovivaistiche, per una produzione lorda di 35-40 milioni di Euro e circa 1000 addetti impiegati. Circa il 65% la produzione di piante in vaso, il 32% la produzione di steli recisi, infine il 3% di fronda ornamentale. La produzione floricola ha origine infatti nei primi anni del ‘900 grazie alle produzioni della collina torinese ed in particolar modo nella zona di Moncalieri. Nei primi anni di sviluppo della floricoltura sono state prodotte in particolare specie da bordura o mosaicoltura vendute “a strappo” nella zolla di terra di coltivazione avvolta in un foglio di carta o steli recisi di piccola taglia chiamati “mazzoleria”.

Scompenso cardiaco terminale, un intervento senza precedenti

Salvato un paziente al Maria Pia Hospital. Il dottor Brscic dell’Heart Team dell’ospedale torinese: “Siamo intervenuti con una procedura non descritta in letteratura. Dopo sei ore di intervento il paziente sta bene, ed è in fase riabilitativa”

 

Torino, luglio 2019 – L’Heart Team di Maria Pia Hospital – struttura ospedaliera di Alta Specialità di GVM Care & Research accreditata con il SSN – guidato dal dottor Elvis Brscic, Responsabile dell’Unità Operativa di Cardiologia, ha operato un paziente di 75 anni con scompenso cardiaco in fase terminale, ideando e mettendo in pratica una combinazione inedita di tecniche di cardiologia interventistica.
Ora l’uomo sta bene e si trova nella fase delicata della riabilitazione, cruciale per il completo recupero.

 

Dopo opportune valutazioni sullo stato del paziente, l’équipe multidisciplinare di specialisti dell’Heart Team, composta da emodinamista, cardiologo, cardiochirurgo e anestesista, ha studiato una combinazione di tecniche non chirurgiche. Il risultato è stato un intervento mininvasivo, eseguito dunque per via non chirurgica, ma utilizzando le tecniche TAVI e MitraClip in abbinamento a un sistema di assistenza circolatoria, l’ECMO, modificato con l’inserimento di un drenaggio cardiaco aggiuntivo.

 

Si tratta di una procedura mai descritta prima in letteratura realizzata in contesto proibitivo, per la presenza contemporanea di gravi patologie cardiache ed extracardiache, che ha portato gli esperti del Maria Pia Hospital a trovare una soluzione per il paziente.

“La combinazione non invasiva scelta è stata la sola possibilità di risoluzione completa, al paziente era stata esclusa la terapia chirurgica per via di un rischio operatorio di mortalità superiore al 50%. Sia la valvola aortica che la valvola mitralica presentavano un’insufficienza grave e la funzione contrattile cardiaca era severamente compromessa. Per via del quadro clinico drammatico, sembravano non esserci chance per il paziente”, commenta il dott. Brscic.

Sono state necessarie sei ore di intervento, durante le quali l’équipe è intervenuta direttamente sulle strutture anatomiche del cuore del paziente per trattare le gravi anomalie, adottando tecniche percutanee quali la TAVI e la MitraClip.

 

La TAVI è una metodica mininvasiva utilizzata per la sostituzione della valvola aortica: si accede al cuore attraverso un’arteria periferica, di solito la femorale, e la protesi è veicolata transcatetere; un palloncino allarga la valvola compromessa e successivamente, attraverso un secondo catetere, si trasporta e fissa la protesi che va a sostituire la valvola degenerata.

Per la valvola mitralica, invece, si utilizza la MitraClip: il catetere viene fatto accedere tramite la vena femorale e trasporta una “clip” che, arrivata sulla valvola mitralica, ne ricongiunge i lembi collassati.

 

Al fine di mantenere la stabilità emodinamica durante l’impianto delle endoprotesi, l’Heart Team ha deciso di utilizzare il sistema di circolazione extracorporea ECMO. Inoltre, in aggiunta alle due cannule standard che drenano il sangue venoso e pompano quello arterioso, ne è stata aggiunta una terza, per aumentare il drenaggio e ridurre il sovraccarico del ventricolo sinistro.

 

La criticità cardiaca è stata stabilizzata e il paziente è stato trattato farmacologicamente in terapia intensiva. Anche le patologie associate alla fase post-chirurgica sono rientrate e al momento non si registrano sofferenze a carico di altri organi”, conclude il dott. Brscic.

 

Le cardiomiopatie: cause, sintomi e terapia

Le cardiomiopatie possono essere dovute a malattia coronarica, patologie valvolari, processi infiammatori e altro. Se la causa non viene trattata tempestivamente, l’evoluzione può essere quella dello scompenso cardiaco grave. La terapia standard per i vizi valvolari è quella chirurgica, che non è però stata possibile in questo caso a causa del quadro clinico e delle severe comorbilità.

 

Il sintomo più tipico è l’affanno, dapprima sotto sforzo e poi, col progredire della cardiomiopatia, anche a riposo. La patologia si diagnostica con l’ecocardiogramma. Per prevenire uno scompenso cardiaco grave la tempistica è fondamentale: bisogna intervenire il prima possibile per riparare le valvole cardiache compromesse.

 

 

Una stanza segreta per coltivare marijuana

Una “stanza segreta” adibita a serra per coltivare marijuana e ricavata in un’intercapedine presente nel seminterrato dell’abitazione e celata dietro una porta in legno.

E’ quanto hanno scoperto i Carabinieri di San Damiano d’Asti e del Nucleo Operativo di Villanova d’Asti nell’abitazione di un 32enne infermiere residente in San Damiano ma originario di Imperia, arrestato per detenzione ai fini di spaccio e coltivazione di sostanze stupefacenti. All’interno della piccola stanza, cui si accedeva attraverso un lungo corridoio sotterraneo, infatti, sono state trovate nr. 5 buste in cellophane chiuse sottovuoto contenente grammi 50 cadauna di marijuana ed una scatola di cartone con all’interno ulteriori 250 gr della medesima sostanza nonchè il necessario per la vendita e la coltivazione della droga: bilancini di precisione, lampade alogene, aeratori, impianto di irrigazione, vasi, terriccio e fertilizzanti. Coinvolto nell’operazione anche il convivente dell’arrestato, un 29enne   originario di Moncalieri, che al momento dell’irruzione si trovava fuori casa per motivi di lavoro.

Al termine delle operazioni di polizia giudiziaria il 32enne è stato pertanto arrestato e sottoposto alla misura degli arresti domiciliari in attesa della direttissima mentre per il 29enne è scattata la denuncia a piede libero per i medesimi reati

Cocaina e crack, sgominata una banda di trafficanti

Alle prime ore del mattino i Carabinieri della Compagnia di Torino hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare per associazione per delinquere finalizzata allo traffico di sostanze stupefacenti, emessa dal Gip del Tribunale di Torino su richiesta della Procura della Repubblica nei confronti di una banda dedita allo smercio di cocaina e crack.

Le indagini dei militari sono partite dalla denuncia di una coppia di genitori che, avendo riscontrato comportamenti anomali nel figlio, hanno attirato l’attenzione degli investigatori sulla fiorente attività di spaccio nei quartieri di Pozzo Strada e Mirafiori.

Mediante contatti telefonici effettuati su utenze ‘dedicate’ ai traffici illeciti e riservate ai soli clienti, l’organizzazione effettuava consegne a domicilio, per mezzo di cittadini stranieri non comunitari che si spostavano a bordo di auto di tre italiani utilizzati come autisti.

In tutto i carabinieri sono riusciti ad accertare 3000 episodi di spaccio da parte di un’organizzazione che operava con veri e propri ‘turni di servizio’ che coprivano le 24 ore. Nel corso dell’operazione sono stati bloccati 9 pusher in flagranza di reato e segnalati alla prefettura di Torino 5 assuntori. Nell’ultimo blitz in manette sono finiti un maliano e tre italiani, mentre per un albanese ci sarà la sottoposizione all’obbligo di firma. Inoltre a casa dello straniero sono stati sequestrati oltre 4000 euro in contanti.

 

 

Minoranza sul piede di guerra: “Le destre in Regione forzano le regole”

 Le minoranze di centrosinistra: “Giocano a fare Salvini: messe in scena, arroganza e capricci”

Alle ore 10, 25 di ieri i consiglieri ricevono una convocazione di seduta dell’Assemblea per il giorno dopo (oggi, giovedì)  alle 10, 30. I capigruppo delle opposizioni a Palazzo Lascaris Domenico Ravetti, Marco Grimaldi, Mario Giaccone, Silvio Magliano scrivono in una nota cheAll’art. 51 del Regolamento interno si dice che “in casi di particolare necessità ed urgenza, il Consiglio può essere convocato dal suo Presidente, anche telegraficamente, 24 ore prima della seduta”. Ma quali sono le necessità e urgenze particolari?

Secondo le minoranze si è assistito  in aula, in occasione della discussione sul destino del mercato di Libero Scambio, ad alcune irregolarità da parte del Presidente del Consiglio Regionale Allasia e della maggioranza.

“La fine della seduta era fissata per le 18, orario condiviso e deciso da tutti i Capigruppo, tuttavia, per consentire che il consigliere Marrone aprisse la discussione sul proprio ordine del giorno sul divieto del Libero Scambio, si è deciso di protrarre la seduta per più di mezz’ora. Si tratta di una pratica inusuale, se non condivisa dall’aula e se non si è in fase di voto”.

Inoltre, prassi e regolamento vogliono che un punto all’ordine del giorno, nel momento in cui viene affrontato, sia discusso nella sua interezza e non solo nella parte che interessa la maggioranza. “Il Presidente invece, – proseguono i capigruppo di minoranza – pur avendo acconsentito ad attrarre gli ordini del giorno di opposizione col medesimo oggetto di quello di Marrone, ha voluto dividere discussione e voto. La seduta è stata chiusa dopo aver capito l’errore, ma il Consiglio è stato riconvocato per giovedì per “particolari necessità e urgenze” che tuttavia non sussistono”.

“A inizio mandato il Presidente Cirio ha promesso rispetto e collaborazione a tutto il Consiglio, ma per ora queste intenzioni restano solo dichiarate” – lamentano i consiglieri di opposizione di PD, LUV, Lista Monviso e Moderati – “Ci tocca ricordare che le minoranze devono essere messe nelle condizioni di esercitare il loro diritto a fare opposizione con ogni strumento legittimo, e che la maggioranza non può piegare in maniera muscolare le regole democratiche. Finora, purtroppo, abbiamo visto solo un gruppo di imitatori di Salvini che passano il tempo ad appendere striscioni sulle facciate dei palazzi, dare in escandescenza e battere i pugni, rivendicando il non rispetto del regolamento per finalità politiche. È la solita destra che da un lato urla legalità ai quattro venti e se ne frega quando c’è da metterla in pratica. La democrazia è un’altra cosa”.

 

Nuovo titolo di sosta per le zone a tariffa smart

DALL’UFFICIO STAMPA DI PALAZZO CIVICO

Nasce un nuovo titolo di sosta valido in tutte le zone a tariffa ‘smart’ (con costo di 1 euro l’ora), dove la sosta a pagamento è stata istituita recentemente o lo sarà nei prossimi mesi: E2 (Lungodora e Campus universitario) D3 (Campidoglio) e B3 (Borgo Po e ospedali). Si tratta di due tessere plurisettimanali: una da 100 ore, una da 250 ore.

Il Consiglio Comunale di Torino ha approvato  la deliberazione, con l’obiettivo di aumentare l’offerta tariffaria rivolta a coloro che parcheggiano quotidianamente in zona blu.

Il nuovo titolo avrà le seguenti caratteristiche:
– Sarà composto da 4 o 10 voucher;
– Ogni voucher avrà un numero massimo di 25 ore di utilizzo settimanale;
– Potrà essere attivato ogni giorno della settimana con scadenza il sabato della settimana di avvio (eventuali ore inutilizzabili non saranno più recuperate);
– Sarà vincolato alla targa, al fine di evitare usi improrpi dello stesso;
– Il prezzo del carnet da 100 ore sarà di 30 euro (30 centesimi l’ora);
– Il presso del carnet da 250 ore sarà di 60 euro (24 centesimi l’ora).

Attualmente sono già disponibili, in tutta la città, due titoli plurisettimanali valevoli dal lunedì al sabato: uno da 45 ore a settimana, per 4 settimane, anche non consecutive, l’altro da 45 ore per dieci settimane, che nelle zone ‘smart’ costano rispettivamente 50 e 100 euro.

La GdF arresta pusher con droga e denaro

DA MILANO

Nel corso di attività per il contrasto ai traffici illeciti e allo spaccio di sostanze stupefacenti in zona Arco della Pace – Sempione, i finanzieri del Gruppo Pronto Impiego Milano hanno arrestato un pusher di origine senegalese, trovato in possesso di oltre 200 grammi di sostanze stupefacenti tra hashish e marijuana.

 

L’uomo, in compagnia di un suo connazionale, si aggirava con fare sospetto all’interno del Parco. Immediatamente a seguito del controllo dei due, i Baschi verdi rinvenivano nella disponibilità di uno di loro 198 grammi di hashish, suddivisi in due panetti di forma rettangolare ancora confezionati e circa 5 grammi di marijuana, occultati all’interno delle tasche posteriori del pantalone e degli slip. Inoltre, all’interno del suo zaino sono state trovate numerose banconote di vari tagli per un totale complessivo di circa 700 euro risultati essere provento dell’attività illecita.

 

La droga, unitamente al denaro, è stata posta sotto sequestro penale e il responsabile è stato arrestato per detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio. L’Autorità Giudiziaria ha disposto il giudizio per direttissima che si concludeva con la misura della restrizione personale in carcere.

 

Nell’ultimo periodo i Baschi Verdi nella sola zona di Arco della Pace – Sempione hanno denunciato 14 persone di cui 3 in arresto.

 

Cani maltrattati a digiuno da giorni: intervengono i carabinieri

DAL PIEMONTE

L’intervento dei carabinieri di Viguzzolo e Tortona ha posto fine alle sofferenze e ai digiuni cui erano costretti – si ritiene da alcune settimane – 16 cani, tutti legati alla catena o rinchiusi in piccole gabbie da trasporto, denutriti e abbandonati senza cibo né acqua all’interno di un cascinale disabitato nell’agro del comune di Viguzzolo, in località Torrazzo. Dalla cascina del Torrazzo proveniva da diversi giorni un continuo latrato. I Carabinieri, dopo aver effettuato alcune verifiche e constato che la cascina appariva in stato di abbandono, hanno deciso di intervenire nella notte di domenica 28 luglio. Ad attenderli c’erano solo i poveri cani, tutti legati a catene o rinchiusi in spazi talmente piccoli da non consentire loro alcun movimento. Gli animali sono stati soccorsi, rifocillati e visitati dall’intervento tempestivo del personale del servizio Veterinario dell’Asl di Alessandria e del nucleo guardie zoofile di Acqui Terme che ha collaborato con i carabinieri. Dopo sono stati sequestrati e affidati al canile municipale di Tortona. Ora i proprietari delle bestiole, tutte munite di microchip, dovranno anche chiarire le modalità con le quali le hanno affidate all’uomo che aveva allestito il canile abusivo e che dovrà rispondere di maltrattamento e abbandono di animali. Si tratta di un uomo di 58 anni, abitante in Rivanazzano Terme, allevatore di cani da caccia. I proprietari della cascina Torrazzo, allo stato, risultano estranei alla vicenda.

 

(foto archivio)

 

“Non togliete soldi ai centri giovani”

“Che fine hanno fatto i 400mila euro stanziati dalla giunta precedente e tutto il percorso verso il Protocollo con la Città per migliorare i Centri giovani di Torino? Ho interrogato l’Assessore Ricca per capire le sue intenzioni e mi sono sentito rispondere che quello stanziamento passerà al vaglio della giunta attuale e poi forse sapremo che fine faranno” dichiara il Consigliere regionale Daniele Valle.

“Abbiamo speso mesi per stringere un accordo fra Regione e Comune di Torino per migliorare gli spazi di aggregazione e socializzazione per i giovani visto che in città scarseggiano sempre di più. Secondo me sarebbe un grande errore ora togliere i 400mila euro destinati ai Centri giovani di Torino e cancellare tutto il progetto” prosegue Valle “per i giovani ci sono ancora pochi servizi e pochi spazi, questa situazione rischia di distruggere totalmente il progetto di Torino città universitaria e dei giovani al quale tanto abbiamo lavorato in questi anni. Invito la giunta e l’Assessore a pensarci molto bene prima di toccare proprio questo stanziamento, perché non possiamo sempre trattare i bisogni dei ragazzi e delle ragazze come l’ultimo dei problemi”.

CDVM, rieletto presidente Antonio De Carolis

Per il biennio 2019 -2021

L’Assemblea dei Soci del CDVM (Club Dirigenti Vendite e Marketing dell’Unione Industriale di Torino) si è riunita il 17 giugno scorso per votare il rinnovo delle cariche sociali relative al Consiglio Direttivo ed al Collegio dei revisori di conti per il biennio 2019-2021.

Il risultato dell’elezione del Presidente è giunto in occasione della prima riunione del nuovo Consiglio, che si è svolta l’11 luglio scorso, in concomitanza con la Cena d’estate organizzata presso il Ristorante Terrazza 183 della Società Canottieri Caprera.

Per il biennio 2019 -2021 è stato confermato all’unanimità presidente del Cdvm Antonio De Carolis, manager cresciuto all’interno del gruppo IRI STET e di altre importanti imprese protagoniste del mondo del Fashion e delle assicurazioni. Entrato nel CDVM nel 1990, collabora con l’Università di Torino e redige articoli sul Marketing e sui processi di Comunicazione nella Negoziazione. È giornalista pubblicista.

“Sono molto riconoscente a voi tutti ed al Consiglio per la fiducia che mi avete dimostrato. Questo mi riempie di orgoglio – spiega il rieletto Presidente del CDVM Antonio De Carolis – perché rappresenta un grande riconoscimento nei confronti del lavoro di una squadra che opera quotidianamente per riaffermare l’importanza del CDVM e della propria Mission, vale a dire promuovere e sviluppare la cultura del marketing e delle vendite, rappresentando uno dei principali riferimenti per il mondo delle imprese e delle Università”.

“Le Aziende ed i manager che le guidano – aggiunge il dottor Antonio De Carolis – conoscono bene quanto sia poco probabile ottenere risultati migliori facendo sempre le stesse cose. Per crescere è necessario prepararsi, generare nuove idee e nuovi comportamenti capaci di rispondere alle necessità che si presentano ogni giorno. L’innovazione non è solo tecnologica ma, soprattutto, mentale e di visione. O si cresce tutti assieme o difficilmente ci si muove dallo stato attuale. Una delle soddisfazioni che il Consiglio neoeletto ha permesso di sottolineare è stata, accanto alla conferma della presenza di professionisti che rappresentano lo zoccolo duro dell’organizzazione, l’entrata a far parte del team di nuovi manager di comprovata esperienza e di alcuni giovani talenti cresciuti nel nostro Gruppo Giovani. A tutti loro va il mio personale in bocca al lupo ed un grazie per quanto andranno a fare”.

“Il 2020 sarà un anno importantissimo per tutti noi – conclude il presidente del Cdvm Antonio De Carolis – perché festeggeremo il Settantesimo compleanno, che sarà anche l’occasione per ringraziare ed elogiare tutti quelli che si sono succeduti sino a oggi e tutti coloro che costruiranno il prossimo settantesimo. Un percorso tra passato – presente e futuro, tre stati naturali della vita delle persone e di un club come il CDVM, tre stati che si rinnovano giorno per giorno.”

Complimenti al CDVM ed al suo Presidente Antonio De Carolis per l’ impegno professionale e personale.

 

Mara Martellotta