ilTorinese

Fiorentina raggiunta dai granata: il match finisce 1-1

Pareggio per 1-1 al Franchi di Firenze. I Viola in vantaggio vengono raggiunti dal Toro che gioca in 10 dal 33′ del primo tempo per il doppio cartellino giallo a Dembelè.

La Fiorentina era in vantaggio con Kean ma seppur penalizzati dall’inferiorità numerica, i granata pareggiano al 25′ della ripresa con Gineitis, grazie a un errore della difesa viola.

Scoperto un nuovo gene che provoca la malattia di Alzheimer, studio coordinato dalle Molinette

E’ stato appena pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica internazionale Alzheimer’s Research & Therapy la scoperta di un nuovo gene, GRIN2C, coinvolto nella malattia di Alzheimer.  Questa scoperta è frutto della collaborazione di diversi gruppi di ricerca italiani, impegnati da anni nello studio delle cause genetiche della malattia, coordinato dall’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino.
La malattia di Alzheimer è la principale causa di gravi deficit cognitivi ed è divenuta uno dei maggiori problemi sanitari a livello mondiale. La ricerca scientifica ha dimostrato che la malattia è il risultato di una complessa interazione tra fattori genetici e numerosi fattori ambientali, quali ipertensione, obesità, diabete, depressione ed isolamento sociale. Questi fattori favoriscono la deposizione nel cervello di due proteine tossiche, la beta amiloide e la proteina tau, responsabili della neurodegenerazione.
Lo studio è stato coordinato dalla dottoressa Elisa Rubino, ricercatrice presso il Centro per la Malattia di Alzheimer e le demenze correlate dell’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino e dell’Università di Torino (diretto dal professor Innocenzo Rainero). Il gruppo ha studiato per diversi anni una famiglia italiana con malattia di Alzheimer ad esordio senile, scoprendo che era causata da mutazioni nel gene GRIN2C, gene che codifica per una subunità del recettore NMDA del glutammato. Questo risultato è stato reso possibile grazie all’utilizzo di avanzate tecniche di genetica molecolare ed alla collaborazione con la professoressa Elisa Giorgio del Dipartimento di Medicina Molecolare dell’Università di Pavia e con il professor Alfredo Brusco del Dipartimento di Neuroscienze dell’Università di Torino.
Inoltre, grazie al professor Fabrizio Gardoni del Dipartimento di Farmacologia e Scienze Biomolecolari dell’Università di Milano, è stato possibile dimostrare gli effetti che questa mutazione provoca in modelli cellulari incrementando l’eccitabilità neuronale ed alterando il legame di questa proteina con altre proteine neuronali.
“Ad oggi erano note rare mutazioni nei geni PSEN1, PSEN2 e APP, quali causa di malattia di Alzheimer, principalmente in età presenile”, commenta il professor Rainero, che aveva contribuito già nel 1995 all’identificazione di PSEN1.  “Questa scoperta suggerisce il ruolo di rare mutazioni genetiche anche come causa della malattia in età senile.”
“Ci aspettiamo che GRIN2C sia una causa molto rara di malattia di Alzheimer” commenta la dottoressa Rubino, “tuttavia, l’aspetto più significativo della ricerca è la conferma del ruolo che i meccanismi di eccitotossicità correlata al glutammato possono avere nello sviluppo della malattia. Quando il glutammato interagisce con il recettore NMDA sui neuroni, si apre un canale che promuove l’ingresso di ioni calcio. Se questa stimolazione è eccessiva, si provoca un’intensa eccitazione del neurone che porta alla morte cellulare.”  Dal punto di vista clinico, è particolarmente interessante rilevare come, prima dello sviluppo del deficit cognitivo, i pazienti portatori della mutazione abbiano sviluppato per anni un disturbo dell’umore di tipo depressivo.
La gestione della malattia di Alzheimer richiede, oggi, un approccio multidisciplinare, basato sulla prevenzione, sulla diagnosi precoce e su trattamenti farmacologici mirati a modulare diversi target terapeutici. Il nuovo studio necessiterà lo sviluppo di nuovi farmaci in grado di ridurre l’eccitotossicità cerebrale da glutammato per rallentare la progressione di questa drammatica malattia.
“Una scoperta che dimostra ancora una volta quanto la Sanità piemontese riesca a conciliare al massimo sia la parte assistenziale sia quella della ricerca, ottenendo risultati come questo” dichiara Federico Riboldi (Assessore alla Sanità della Regione Piemonte).
“Un grande complimento ai nostri ricercatori della Città della Salute, dove alle eccellenze sanitarie si aggiungono anche quelle della ricerca. Una scoperta importantissima che potrà dare una svolta nelle terapie della malattia di Alzheimer” dichiara la Direzione aziendale della Città della Salute di Torino.

Imprese in Piemonte: stabili occupazione e investimenti, rallenta la produzione

L’indagine congiunturale relativa al primo trimestre 2025 evidenzia un quadro incerto con la manifattura più in difficoltà rispetto ai servizi. Timori per il costo dell’energia. Amalberto: “Investimenti privati, Pnrr e credito sono le premesse per tornare a crescere”

Dall’indagine congiunturale realizzata a dicembre dal Centro Studi dell’Unione Industriali Torino tra un campione di quasi 1.300 aziende manifatturiere e dei servizi del sistema confindustriale piemontese, emergono dati che riflettono la complessità dello scenario economico nazionale ed europeo, con un clima di fiducia che si conferma in fase di contrazione e in linea con l’andamento dei trimestri precedenti. Condizionate dal generale quadro di incertezza, le imprese della regione affrontano il l primo trimestre 2025 con estrema cautela, pur manifestando segnali di reazione e la volontà di guardare oltre le difficoltà. Lo dimostra la tenuta degli investimenti, che rientrano nei programmi di quasi i tre quarti degli intervistati, fra cui il 23,6% preannuncia l’acquisto di nuove attrezzature. Analogamente, l’indice di utilizzo di impianti e risorse si attesta al 77% del pieno regime, in linea con lo scorso trimestre.

Gli investimenti privati anche nel 2025 rappresentato la migliore politica industriale possibile. E ciò è tanto più vero per le pmi. Gli interventi inseriti nella manovra di bilancio sull’Ires premiale e i correttivi sul piano Industria 5.0, possono infatti tenere attiva questa fondamentale leva di sviluppo e crescita dimensionale delle imprese, integrandosi alle risorse che arrivano dal Pnrr dal fronte pubblico. Ciò sarà tanto più vero se il credito non sarà soffocato dal calo dei tassi, e se gli aumenti del costo dell’energia saranno gestiti senza allarmismi, intervenendo sul metodo di formazione del prezzo del gas. L’insieme di questi interventi, in un quadro oramai stabilmente complesso a livello geopolitico, è la premessa per tornare a crescere, mantenendo gli attuali livelli di occupazione e quindi di utilizzo degli impianti” commenda Andrea Amalberto, presidente di Confindustria Piemonte.

Gli indicatori evidenziano un avvio d’anno in cui prevale la prospettiva di riduzioni nella produzione (saldo ottimisti/pessimisti al -4,6%), negli ordini (-6%) e nella redditività (-8,2%), così come appaiono ridimensionate le attese sulle esportazioni (-9%). Restano positive le aspettative sui livelli occupazionali, seppur ridimensionate rispetto al precedente trimestre, con il 12,8% del campione che ne pronostica un aumento e il 10,4% che prevede un calo dell’impiego, per un indice di fiducia del +2,4%.  Parallelamente, cresce il ricorso alla CIG, attivata dal 13,7% dei partecipanti all’indagine, e soprattutto in ambito manifatturiero, dove il 18,6% delle aziende intende farne uso. Su scala territoriale si osservano andamenti differenziati. Le attese sulla produzione si presentano negative in particolare nelle province di Vercelli, Biella, Alessandria e Novara, con saldi rispettivamente pari al -28,9%, -9,9%, -8,4% e -6,6%. Lieve prevalenza dei pessimisti anche a Cuneo e Verbania (entrambe al -2,3%), mentre il segno più nelle attese si registra a Torino, dove emerge una situazione di sostanziale equilibrio (+0,3%), ad Asti (+10,3%) e nel Canavese (+2,5%).

In termini dimensionali, si osserva di nuovo la forbice che vede le grandi imprese esprimere attese maggiormente positive rispetto alle altre: fra le realtà con meno di 50 dipendenti l’indice di fiducia sulla produzione è al -6,2%, mentre fra quelle con 50 o più addetti si attesta al -0,8%. A livello generale, aumentano le aziende che temono una crescita di costi energetici, materie prime e logistica, con tempi di pagamento che restano stabili e una diminuzione del numero di imprese con un carnet ordini di medio-lungo periodo, a favore di una visibilità inferiore ai tre mesi. Si conferma invece la tendenza che da oltre un anno vede una divergenza nell’andamento settoriale. Infatti, se da un lato nel comparto manifatturiero si rilevano sintomi di sofferenza (saldo fra ottimisti/pessimisti al – 12,7%), dall’altro il terziario prosegue la crescita avviata dalla pandemia in poi (saldo al + 13,7%), anche in virtù di una bassa incidenza dell’export che preserva maggiormente il mercato dei servizi dalle tensioni internazionali.

Guardando ai singoli settori, nell’industria si registrano previsioni sull’andamento della produzione diffusamente in calo, in particolare per le imprese metalmeccaniche: il saldo fra chi prevede una riduzione dei volumi nel trimestre e chi si attende un andamento stabile o in crescita, è al -21,8%, che diventa un -27,1% per le realtà dell’automotive e un -19,8% per quelle della meccatronica. Scenari simili nei comparti legno (-18,8%), tessile-abbigliamento (-11,6%), gomma-plastica (-4,7%), chimica (-4,0%), manifatture varie fra cui gioielli, giocattoli ecc. (-11,2% -), cartario – grafico (-3,7%). Indice di fiducia neutro per l’alimentare (tradizionalmente anticiclico e reduce dal picco di domanda di fine anno) e per l’area edilizia-impiantisti. Nel terziario, come già evidenziato, tutti i comparti esprimono attese favorevoli, ad eccezione di una prevalenza di pessimismo, verosimilmente legato alla stagionalità, per la categoria commercio e turismo (-7,9%). Per contro, buone le prospettive per tutte le altre attività dei servizi e in particolare per le imprese ICT (+25%).

Giachino: “Poca informazione sui benefici della Tav”

Caro Direttore,
Negli ultimi tempi anche se l’economia torinese non riesce a rilanciarsi e cresce sempre meno della media nazionale, si parla meno della importanza della TAV. Non parlarne però lascia molta disinformazione tra la gente.
Ecco perché Ti allego la copia del dialogo sul Post del settimanale Luna Nuova. Come vedi a più di vent’anni dall’inizio dei discorsi sulla TAV c’è gente che non sa quali sono le ricadute sul lavoro e sulla economia della TAV.  Dalla parte francese in questo momento lavorano 2500 persone, lato Italia oggi solo un centinaio di persone ma nella seconda metà di quest’anno quando arriverà la TALPA escavateice si arriverà a circa 700 occupati. Tanti lavoratori che abiteranno per alcuni anni nella zona di Susa, diventeranno clienti dei negozi locali, dei bar,  ristoranti etc. Una boccata d’ossigeno per una Bassa Valle in cui il PIL procapite pari a quello del nostro Sud.  Vedi da cosa dipende il fatto che molti politici e uomini di governo a Roma o a Torino non si scaldano per accelerare i lavori della TAV. Se uno non sa cosa vale una cosa non si scalda per accelerare i lavori che daranno benefici e maggiore crescita economica maggiore sia a livello nazionale che locale. Ecco perché i NOTAV più accesi hanno ancora attorno 3-4.000 persone. Ma d’altronde anche nell’800 in Valle c’erano molti pregiudizi contro la ferrovia e il primo Traforo Ferroviario del Frejus. Vale sempre cosa disse Cavour al Re, “Maestà dobbiamo governare anche per quelli che non capiscono”.

MINO GIACHINO

Rock Jazz e dintorni a Torino: Dena Derose e i Meganoidi

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GLI APPUNTAMENTI MUSICALI DELLA SETTIMANA 

Martedì. Al Magazzino di Gilgamesh suona Max Altieri & Friends.

Mercoledì. All’Osteria Rabezzana è di scena il trio Paolo Porta 3. Al Blah Blah si esibiscono i Traitrs+ Secret Folder.

Giovedì. Alla Divina Commedia sono di scena i DAG. All’Hiroshima Mon Amour suonano i Selton. All’Off Topic si esibiscono i Viito. Al Blah Blah suonano gli Electric Wires. Al Cafè Neruda si esibisce il trio di Alberto Marsico.

Venerdì. Al Folk Club è di scena Dena Derose. Al Blah Blah suonano i Meganoidi. Al Magazzino di Gilgamesh è di scena Giulia Impache. Alla Divina Commedia suonano i Noi Duri 2.0. All’Hiroshima Mon Amour si esibisce Whitemary. Al Circolo Sud suona Skulla.

Sabato. Al Blah Blah sono di scena Let Them Fall & No More Extasy. Alla Divina Commedia si esibiscono i Dogma. Al Circolo Sud  suona Roncea.

Domenica. Al Blah Blah è di scena la The Andy Mcfarlane Two Man Orchestra.

Pier Luigi Fuggetta

Universiadi, lunedì orario metro prolungato

Dal 13 al 25 gennaio 2025 Torino e le Valli Olimpiche ospiteranno la 32ª edizione dei FISU World University Games (note anche come Universiadi).

Atleti di 55 Nazioni si sfideranno in 13 discipline di gara ospitate in 6 differenti località (Torino, Pinerolo, Pragelato, Torre Pellice, Bardonecchia e Sestriere). Saranno oltre 2500 gli atleti universitari e i delegati (di cui 88 atleti italiani) impegnati per conquistare uno dei 90 titoli in palio.

Sarà un’edizione all’insegna della sostenibilità. Per quanto riguarda le soluzioni logistiche è stato adottato un modello di mobilità smart per raggiungere le sedi di gara. Grazie a un accordo tra Comitato Organizzatore, Comune di Torino e GTT, per gli spostamenti nell’ambito della Città di Torino atleti, personale e delegazioni potranno utilizzare liberamente la metropolitana e le linee della rete urbana e suburbana

Lunedì 20 gennaio GTT prolungherà l’orario della metropolitana che effettuerà le ultime partenze dai capolinea di Fermi e Bengasi alle ore 24.00.

Il Comitato Organizzatore ha anche definito una partnership con il Comune – attraverso il servizio MaaS ToMove, Mobility-as-a-service (MaaS) – che prevede una promozione speciale per spostarsi a Torino. Tutta la mobilità, personalizzata e sostenibile, usando una sola app, grazie al concetto di Mobility-as-a-service (MaaS), per viaggiare con i mezzi pubblici di GTT e i taxi, ma anche i monopattini, le e-bike e gli scooter.

Torino è uno dei poli di sperimentazione nazionale nello sviluppo del MaaS; l’obiettivo è incentivare, anche attraverso voucher dedicati, l’utilizzo dei mezzi pubblici e di quelli in sharing favorendo una mobilità alternativa grazie all’integrazione di molteplici servizi di trasporto pubblico e privato accessibili attraverso un unico canale digitale. Sarà così possibile la progettazione di città più smart e connesse attraverso servizi di mobilità urbana sempre più efficienti e sostenibili che permetteranno la decongestione del traffico e il miglioramento dell’efficienza dei trasporti.

MaaS ToMove offre un “voucher special” del valore di 10€ a tutti i visitatori in possesso di un titolo di accesso ai Torino 2025 FISU World University Games, utilizzabile per coprire il 50% del costo di tutti i viaggi con GTT, taxi, monopattini, bici e scooter, disponibili sulle Super App aderenti all’iniziativa. Il voucher sarà valido dalle ore 00:01 dell’11 gennaio 2025 alle ore 23.59 del 23 gennaio 2025.

Maggiori informazioni sull’offerta disponibili su MATO(Muoversi a Torino).

Per aderire, è necessario compilare il form per iscriverti all’iniziativa e ricevere un’e-mail con codice bonus dedicato all’evento; scaricare la Super App che si preferisce e creare un profilo inserendo un indirizzo e-mail ed il numero di cellulare; inserire in app il codice bonus nella sezione dedicata ai Torino 2025 FISU World University Games per ottenere 10€ di credito da spendere per viaggiare in città con i servizi di mobilità disponibili (a partire dalle ore 00.01 dell’11 gennaio 2025, solo su una delle Super App). Per maggiori informazioni scrivere all’indirizzo: maas.comuneditorino@5t.torino.it.

Code permessi soggiorno. La Questura risponde

In relazione alle notizie stampa concernenti le code di migranti in attesa di ricevere i permessi di soggiorno innanzi all’Ufficio Immigrazione di Torino, ubicato in Corso Verona, si precisa quanto segue.

Questa spiacevole situazione si è verificata a causa della sopravvenuta riduzione della capacità ricettiva della struttura.

Al riguardo sono state avviate le procedure per la risoluzione della problematica concernenti la parziale riallocazione delle attività attualmente svolte in corso Verona presso la sede della Questura di via Tommaso Dorè e presso la sede del Commissariato di Barriera Milano.

Il decentramento di tali attività dovrebbe realizzarsi già nelle prossime settimane, mentre una soluzione più strutturata e funzionale sarà disponibile entro il prossimo autunno, nelle more della realizzazione di una nuova palazzina prevista all’interno della caserma di via Tirreno.

Presso la sede principale della Questura verrà indirizzata l’utenza che presenta le istanze di soggiorno attraverso le Poste Italiane, mentre la consegna dei documenti avverrà presso il Commissariato di Barriera Milano.

La delocalizzazione delle attività in altre strutture inciderà positivamente sui disagi attualmente avvertiti, nell’ottica di una ottimizzazione dei servizi resi al pubblico. In proposito, sono state attivate le necessarie interlocuzioni con il Comune di Torino che ha garantito di implementare i servizi di assistenza in favore degli stranieri che nottetempo sostano in fila sulla pubblica via.

È stato altresì previsto il progressivo decentramento delle attività anche presso altri Commissariati e sarà esteso anche a Torino un sistema di prenotazione digitale attualmente in sperimentazione presso altre Questure. Inoltre, per sopperire alle esigenze dell’Ufficio Immigrazione di Torino, il Dipartimento della Pubblica Sicurezza ha provveduto, sin dai primi giorni dell’anno, a potenziarne l’organico con l’invio di ulteriori dieci poliziotti.

Protocollo per la legalità  nei cantieri della Linea 2

Rafforzare la tutela dell’economia legale per contrastare ogni tentativo di infiltrazione mafiosa nella progettazione e realizzazione della Linea 2 della Metropolitana Automatica di Torino.  È questo l’obiettivo del Protocollo di Legalità firmato  tra il prefetto Donato Cafagna e il commissario straordinario dell’infrastruttura, Bernardino Chiaia.

In particolare, l’Intesa estende l’attività di prevenzione antimafia a tutti gli operatori economici riconducibili alla filiera imprenditoriale correlata ai lavori, con l’istituzione di una banca dati dedicata di monitoraggio dei soggetti che – a qualsiasi titolo – rientrano nel ciclo lavorativo di realizzazione dell’infrastruttura e prevedendo altresì il costante monitoraggio dei flussi di manodopera.

La Linea 2 della Metropolitana di Torino rappresenta uno dei più importanti progetti infrastrutturali in corso nella città, un’opera che avrà un impatto significativo sulla mobilità urbana e sul miglioramento della qualità della vita dei cittadini torinesi.

Presentando il Protocollo il Prefetto ha sottolineato: “L’accordo firmato oggi conferma il costante impegno della Prefettura di Torino e delle Forze dell’Ordine in seno al Gruppo Interforze Antimafia a sostegno delle istituzioni del territorio sul tema della legalità e della prevenzione delle infiltrazioni mafiose e delle conseguenti distorsioni e forme di concorrenza sleale. Un impegno a tutto campo che si estende a questioni cruciali come la tutela della sicurezza dei lavoratori e l’impiego efficiente e trasparente delle risorse pubbliche”.

Con la firma di questo protocollo – ha commentato il Commissario Straordinario Bernardino Chiaia – compiamo un passo estremamente importante per la realizzazione della Linea 2 della Metropolitana di Torino. Non si tratta solo di un’opera infrastrutturale fondamentale per la nostra città, ma si sancisce un impegno concreto per assicurare che tutti i lavori siano svolti nel pieno rispetto della legalità e della trasparenza. La legalità è tra le nostre priorità e continueremo a lavorare con le istituzioni competenti per prevenire qualsiasi forma di illeciti, proteggendo così l’interesse pubblico e il benessere collettivo.

Alla cerimonia di sottoscrizione è intervenuto, in rappresentanza della Città di Torino, l’assessore all’Urbanistica e Grandi Infrastrutture Paolo Mazzoleni che ha sottolineato: “E’ un grande investimento pubblico: nell’appalto sono coinvolti tantissimi soggetti, quindi avere un protocollo sostanziale su come gestire le procedure è davvero prezioso“.

TORINO CLICK

Arrestati due indiziati per cinque rapine

Nel corso della mattinata del 14 gennaio, personale della Polizia di Stato, nell’ambito di un’indagine coordinata dalla locale Procura della Repubblica, ha eseguito un’Ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Torino nei confronti di due cittadini italiani, gravemente indiziati, in concorso tra loro, di aver commesso, parzialmente travisati, cinque rapine, perpetrate, sotto la minaccia di un’arma da fuoco, in danno di due agenzie di scommesse torinesi, nelle date del 13, 20 e 27 aprile, 21 ottobre e 1° novembre per un bottino complessivo di circa 15.000 euro. Il provvedimento cautelare veniva adottato in virtù delle risultanze delle indagini svolte dalla Squadra Mobile, che consentivano di acquisire granitici elementi indiziari a carico degli stessi, derivanti dalla disamina dei filmati acquisiti in occasione delle varie rapine, dagli accertamenti esperiti sui veicoli, poi rivenuti, utilizzati dagli indagati per recarsi sui luoghi ove venivano commessi i reati e dall’analisi dei cellulari a loro in uso, eseguita dopo il loro arresto in flagranza, operato il 23 novembre u.s., per una rapina in abitazione consumata in danno di un’anziana donna (classe 1941) residente in questo capoluogo. Proprio in occasione di tale arresto, in sede di perquisizione, veniva inoltre rinvenuto dagli investigatori, in una delle cantine site nello stabile ove risiedeva uno dei due uomini, un revolver con tre colpi inesplosi, del tutto compatibile a quello utilizzato per compiere le rapine oggetto di indagine.

La rubrica della domenica di Pier Franco Quaglieni

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SOMMARIO: Il Piemonte contro la violenza – Solidarietà ad una docente perseguitata – Il Latino è un’altra cosa – Lettere

Il Piemonte contro la violenza
L’iniziativa-incontro  del presidente del Consiglio regionale del Piemonte  Davide Nicco di martedì 21 gennaio dedicata alla  necessità di ribadire in  modo inequivocabile ed assoluto che il confronto politico non deve mai degenerare in violenza, è molto importante perché segna  uno spartiacque tra chi strizza l’occhio agli estremisti che devastano le nostre città e ricorrono alla violenza contro le forze dell’ordine e chi condanna senza ambiguità l’’uso della violenza.
E’ bene ribadirlo anche rivolti al passato, partendo da Marx che riteneva la violenza il forcipe della storia, per giungere a Marinetti che inneggiava alla violenza, sia pure in focosi discorsi che rimanevano tali. Come “reduce”   in Spe di scelte e battaglie  democratiche e liberali contro il ‘68 e le violenze che degenerarono  nel terrorismo armato, esprimo una profonda adesione all’iniziativa del Presidente Nicco. Vedo in lui lo spirito che fu  di un mio grande amico, il presidente Aldo Viglione, capace di rappresentare l’intero Piemonte, come forse nessun altro presidente del Consiglio Regionale.
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Solidarietà ad una docente perseguitata
La docente della scuola elementare “Sinigaglia” di Torino Laura Prunotto è stata assolta dal tribunale di Torino  in cui era stata trascinata dalle accuse veementi, piene di odio,  lanciate contro di lei  da alcuni genitori di suoi alunni. E’ storia che si è trascinata per 10 anni. La docente venne sospesa dall’insegnamento in base ad accuse (maltrattamenti aggravati) che oggi si rivelano una vera e propria diffamazione in quanto il Tribunale ha stabilito che “il fatto non sussiste”. Sono i risultati di una scuola nella quale l’autorità del docente è stata calpestata per dare spazio solo a discenti e genitori che pretendono di condizionare anche le autorità scolastiche.
Il direttore scolastico regionale in carica è stato invece molto  chiaro e ha detto che chi è assolto ha il diritto di tornare ad insegnare. I genitori che si erano accaniti contro la docente fanno indebita pressione sulla Procura perché  si appelli contro la sentenza. E’ una storia vergognosa di persecuzione di cui su questa rubrica mi ero già occupato fin dagli inizi di questa vicenda,  che segna la fine della Scuola di Stato divenuta una scuola privata al servizio dei genitori. I casi di docenti e di capi di istituto fatti oggetto di vere campagne  diffamatorie sono numerosi e sono una delle cause per cui nella scuola l’insegnamento  è condizionato dall’indice di popolarità da raggiungere, a prescindere dalle competenze didattiche  degli insegnanti. La caccia ai docenti all’apparenza  più fragili è stata condotta anche da alcuni presidi che colpiscono un docente per “educarne”  cento e far vedere il loro potere. La scuola galleggia in queste acque putride da troppi decenni. La dignità dei docenti non viene difesa neppure dai sindacati confederali della scuola. Essere sottoposti ad un processo (da cui la docente in questione è uscita a testa alta) per il fatto di incappare in alunni e genitori che vorrebbero una scuola a misura dei propri comodi, appare davvero una cosa incredibile che va denunciata con fermezza. Il bullismo ha le sue radici lontane in questi soprusi contro i docenti  fin dalla scuola elementare. Chi indennizzerà la docente Prunotto del danno, delle sofferenze, delle umiliazioni subite ? E chi le ha rubato dieci anni della sua vita pagherà qualcosa per la cattiveria dimostrata?
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Il Latino è un’altra cosa
Che rientrino nella scuola media il Latino, la storia e la geografia e anche lo studio della civiltà occidentale e della Bibbia non deve creare scandalo, anzi può anche allietare uomini di solida cultura come il maestro Massimo Coco. Il problema è più complesso. Come rientrano? Mi riferisco  in particolare al Latino. Un po’ di Latinetto opzionale non serve a nulla Con Luciano Perelli constatammo  che nella media non era  più insegnato da docenti all’altezza. Gli studi classici sono cosa seria e richiedono tempo e impegno.
Andrebbero ripristinati anche al liceo classico dove sono scaduti. Nei licei scientifici si studiano pochissimo o vengono aboliti senza problemi. Non entro nel merito delle altre materie che ci porterebbero troppo lontani. Obietto con Gianni Oliva che studiare la Bibbia in una scuola laica può suscitare delle  perplessità anche perché i docenti non si improvvisano. La scuola avrebbe necessità di una riforma vera, ma la destra delle tre I ha solo pasticciato con le sue ministre, come sta facendo l’attuale. Sono  improvvisatori senza competenze specifiche. Prima madamine, adesso un giurista.  La sinistra anch’essa ha pasticciato nella scuola, pur offrendo persone più qualificate. Bisogna definire un asse culturale che non si riesce a fissare. Piccoli ritocchi servono a poco. Una  spruzzata di latinetto opzionale rischia di diventare il “latinorum” di don Abbondio. Non basta. Ci sono laureati in lettere che non hanno studiato il latino: sono ragionieri, geometri, periti. Codignola fece il disastro di aprire gli accessi universitari. I valori della cultura classica snobbati, anzi cancellati, sono molto importanti, ma vanno trattati con cura. Un ministro  salviniano non può farlo, al di là della sua volontà. Con Gentile, si è visto, hanno qualche difficoltà a rapportarsi e quindi è meglio lasciar perdere.
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LETTERE scrivere a quaglieni@gmail.com
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Craxi 25 anni dopo
A 25 anni dalla morte di Craxi escono altri libri che non danno contributi significativi alla lettura di un vero statista che ha saputo governare il Paese con competenza ed efficacia . Le accuse contro di lui legate a Tangentopoli non dovrebbero oscurare i suoi meriti.  Dante Giulio
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Craxi  va considerato in termini storici andando oltre il “codardo” oltraggio, seguito al “servo encomio” dei cortigiani. Lo dissi ad un anno dalla morte quando lo ricordai a Torino con Stefania Craxi, Giorgio Cavallo, Maria Magnani Noya, andando contro il clima da caccia alle streghe instaurato da Borrelli e Di Pietro. Craxi ha rappresentato una linea di continuità con il socialismo di Turati, di Matteotti, di Saragat e dell’ultimo Nenni. Un socialismo non succubo del Pci che sembrava essere scomparso negli anni di piombo, del compromesso storico, del brigatismo. Mario  Soldati era un ammiratore sincero e disinteressato di Craxi. Mi portò a conoscerlo e debbo dire che rimasi colpito dalla sua forte personalità.
Bobbio lo detestava, ma io finii di condividere la scelta di Soldati. Quando Craxi venne eletto, alcuni socialisti filo comunisti dissero con sarcasmo che era nata la socialdemocraxia. Seppi poi con certezza che questi personaggini erano dei comunisti infiltrati nei ranghi del PSI con lo scopo di  sabotare il partito socialista. E tanti sbandamenti del PSI e dello stesso Nenni si possono comprendere solo vedendo il ruolo che ebbero le quinte colonne. Una di esse mi disse di odiare Craxi più dei fascisti. A riprova finì per militare in Rifondazione comunista. Craxi fu capace di guidare il partito socialista verso l’autonomia dal PCI e dal marxismo. Dietro di lui ci furono due martiri come Matteotti e Rosselli. E’ un qualcosa che non va dimenticato. Craxi aveva dei grandi ideali per cui ha combattuto. Semmai, furono molti i socialisti inadeguati e anche disonesti attratti dal potere. Questa è la discriminante storica che va fatta. Craxi fu un politico che aveva letto Machiavelli ma aveva anche letto Tocqueville. Queste letture fanno la differenza rispetto a certa sinistra odierna che continua ad essere geneticamente anticraxiana.
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Mussolini
Egregio professore, più’ volte Lei ha espresso le Sue riserve ai libri di Scurati su Mussolini, definendoli non storici. Adesso vedo con piacere che dopo i film anche Cazzullo e Travaglio criticano Scurati.   Renzo Struzzi
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Le critiche sono di tipo diverso e mi preoccuperebbe essere sulla loro linea. Ma e’ fuor di dubbio che manca la storicità. Lo dice molto bene Giordano Bruno Guerri. Scurati è un piccolo scrittore che ha tratto notorietà, successo, soldi e premio Strega da Mussolini. Dovrebbe essergli grato…