ilTorinese

A Isabella Rossellini il premio “Stella della Mole”

La stella a 12 punte protagonista anche dell’immagine guida del 38 Torino Film Festival

Il Premio Stella della Mole per l’innovazione artistica del 38 Torino Film Festival viene conferito a Isabella Rossellini, poliedrica artista di fama internazionale.

 

“Con questo Premio, che rappresenta non solo la Mole Antonelliana ma tutta la storica tradizione cinematografica della nostra città, il Museo Nazionale del Cinema e il Torino Film Festival vogliono rendere omaggio alla Settima Arte e ai suoi protagonisti – sottolinea Enzo Ghigo Presidente del Museo Nazionale del Cinema. Il nuovo corso del TFF, che coniuga passato, presente e futuro, viene perfettamente sintetizzato dall’immagine della stella, ideale collegamento, simbolo prezioso e ricco di significati. Siamo felicissimi che la prima a riceverlo sia Isabella Rossellini, artista di fama internazionale, antesignana di quel cinema così vicino alla filosofia del TFF e da sempre impegnata nella conservazione della memoria storica”.

Il nuovo simbolo del Torino Film Festival è anche protagonista dell’immagine guida di questa edizione, poiché collega la storica eccellenza tecnologica di Torino con il suo spirito innovativo e una creatività in continua evoluzione. Questa spettacolare stella a 12 punte è originale, universale e senza tempo. Scegliendo la Stella come suo simbolo, il Torino Film Festival vuole celebrare il suo impegno per l’innovazione, la diversità e la collaborazione. La stella della Mole Antonelliana mette in relazione il passato di Torino con il suo futuro, la “culla” del cinema italiano con i nuovi artisti da tutto il mondo che vengono celebrati al festival.

Motivazione

Novità del 38 Torino Film Festival è il Premio Stella della Mole per l’innovazione artistica che sarà attribuito ad artisti il cui contributo al cinema è altrettanto originale, universale e senza tempo.

Il Torino Film Festival ha l’onore di conferire quest’anno il Premio Stella della Mole per l’innovazione artistica a Isabella Rossellini quale riconoscimento per la sua inesauribile creatività, l’esplorazione di ogni forma d’arte e l’incommensurabile capacità di trasformarsi per interpretare con altrettanta efficacia sia Alfred Hitchcock che un ragno.

Con la sua grazia elegante, la sua raffinatezza e intrepida capacità di esplorare nuovi orizzonti ha saputo portare bellezza in ogni forma d’arte in cui si è misurata, dal cinema al teatro, ai video musicali, alla moda. Isabella Rossellini è amata e apprezzata in tutto il mondo per la sua arte originale, universale e senza tempo.

 

Il Premio ha una componente tecnologica del tutto unica ed è realizzato in alluminio attraverso la tecnologia avanzata dell’Additive Manufacturing, grazie alla collaborazione del Politecnico di Torino e con il coinvolgimento di Competence Industry Manufacturing 4.0, il polo costituito dai due atenei torinesi insieme a 23 partner industriali per la diffusione di competenze legate all’Industria 4.0.

 

L’iniziativa fa parte di Torino Città del Cinema 2020, un progetto di Città di Torino, Museo Nazionale del Cinema e Film Commission Torino Piemonte, con il sostegno di Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, in collaborazione con Regione Piemonte, Fondazione per la Cultura Torino www.torinocittadelcinema2020.it

(foto Michele D’Ottavio)

Chiese chiuse?

IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni La notizia che la Diocesi di Pinerolo e la Chiesa Valdese abbiano deciso di sospendere di propria iniziativa ogni culto per due settimane a causa del COVID, non è notizia da relegare nelle cronache locali o da ignorare, come e’ accaduto.

 

E’ notizia che pone interrogativi che vanno ben oltre la valle del Pellice e del Chisone.  C’è da domandarsi che senso abbia tener aperti i barbieri, ad esempio, e chiudere le chiese per iniziativa delle medesime. Le chiese non hanno fini di lucro, e’ vero, ma esercitano un‘ indiscussa funzione sociale e individuale non surrogabile. Esse danno, per così dire, il cibo per l’anima che non è identificabile con la preghiera individuale, almeno per i cattolici . Diceva Benedetto Croce che ascoltare o non ascoltare una Messa e’ un affare di coscienza rispetto al “Parigi val bene una Messa” di Enrico IV.

Una Messa è un bisogno dell’anima che anche lo
Stato rispetto alla primavera scorsa ha riconosciuto,  non chiudendo le chiese.  E’ un affare di coscienza. C’è chi ha detto non senza ragione che anche visitare un museo – che il governo ha ritenuto di dover chiudere – è un bisogno spirituale. Ed io aggiungerei sia per credenti, sia per non credenti esso rappresenta una necessità dello spirito laico o non laico che sia. Nella primavera scorsa le cerimonie religiose vennero proibite persino a Pasqua . La C.e.i. protesto’ e invoco’ il diritto di culto, sancito dalla Costituzione, mentre Papa Francesco si mise dalla parte del governo italiano.
Oggi un vescovo e una chiesa protestante si ritrovano insieme nel privilegiare la salute del corpo, addirittura firmando un documento congiunto.  Il Vescovo di Pinerolo ha agito da solo, senza consultare almeno i vescovi confinanti e soprattutto l’arcivescovo di Torino che è anche vescovo di Susa ? E’ una domanda lecita.

Se poi consideriamo che le chiese cattoliche hanno dimostrato il più assoluto rispetto per il distanziamento sociale tra i banchi, notiamo che qualcosa nel ragionamento non torna. Cosa decideranno le diocesi italiane ?

Cosa significa l’isolata scelta di Pinerolo e della Chiesa Valdese ? Sono interrogativi che debbono trovare risposta nel più assoluto rispetto di ogni decisione. Nel clima tormentoso che viviamo i confini di quello che può sembrare giusto o sbagliato sono indefiniti ed essere laici diventa difficile e tormentoso come essere credenti di fronte ad un panorama di sofferenza e di morte.  Ed e’ proprio la morte ad accomunare oggi tutte le coscienze trepidanti che si interrogano spaurite.

La svolta di Achille

Il 12 novembre di 31 anni fa Achille Occhetto fece il suo discorso alla Bolognina. Un discorso per certi versi memorabile e di totale rottura con il passato dei comunisti ed in particolare dei comunisti italiani. Personalmente non ne fui meravigliato.

 

Anzi lo vissi come liberatorio.  Da quello che ricordo non eravamo in molti nel pensarla e soprattutto viverla cosi. Non appartenevo alla corrente dei cosiddetti  miglioristi. Da sette anni ero lontano dalla politica attiva. Solo iscritto. Lavorando per le cooperative d’abitazione diligentemente partecipavo alle riunioni convocate nelle federazioni del Piemonte. Ironicamente ed indicativamente ribattezzate le parrocchie. Anni in cui i partiti, quelli veri, contavano assai. Il discorso di Achille Occhetto fu per molti un fulmine a ciel sereno. Giusto unanno prima , al matrimonio di Marco un amico compagno, al pranzo nuziale tavolata di ex figiciotti. Intorno al tavolo eravamo una dozzina. Tutti tranne il sottoscritto erano  contrari al cambiamento del nome al PCI. Motivazione: noi siamo comunisti italiani,  un’altra cosa.  Magari avevano ragione loro nel mettermi in totale minoranza. Ma io: guardate che sta crollando tutto nei paesi del cosiddetto  socialismo reale. Fui facile profeta.  Da lì a 10 mesi fu abbattuto il muro di Berlino. Capivo comunque che mettersi in discussione era difficile se non impossibile. Ognuno dei presenti , compreso il sottoscritto, faceva i conti con la propria storia e dunque con la propria esistenza. A Torino come del resto in tutta Italia la svolta occhettiana  fu presa con le molle.  Ci vollero 2 congressi e due anni di discussioni per arrivare al Pds. Non fu una passeggiata, soprattutto a Torino dove l’anima dura e pura era storicamente presente, del resto era dove era stato fondato l’Ordine Nuovo di Gramsci e Togliatti. Mille colpi bassi come quello che mi fece Gianni Alasia futuro segretario locale di Rifondazione comunista. Davanti a 500 compagni di Vanchiglia disse che mio padre si stava rivoltando nella tomba visto cosa era diventato il figlio. Carino no? Poi quando l’80 % degli iscritti si espresse per il cambiamento,  diciamo così: superai il trauma dei suoi insulti. Senza retorica fu una grande , forse l’ultima discussione di massa politica nel nostro paese. Il Pci nell’ 89 ammaccato e in stato confusionale era ancora una grande macchina organizzativa.
1 milione e 400 mila iscritti.  A Torino 40mila ed in Piemonte 100mila. 60 sezioni a Torino ed altrettante in Provinca.  Erano tempi che se il Pci presentava un cavallo alle elezioni in Barriera di Milano veniva eletto. Ma l’erosione del consenso elettorale era sotto gli occhi di tutti. Dal 79 in poi e dopo i 35 giorni all Fiat la mitica classe operaia di Torino non era più mitica e si stava consumando e restringendo.
Soprattutto deposte ” le armi della rivoluzione ” non si sapeva con chi governare per il semplice fatto che nessuno voleva governare con i comunisti. Non era tutto. Il punto nodale era l’identità. Andare oltre all’orizzonte del comunismo voleva dire essere diversi a ciò che eravamo stati. Qui le cose si complicarono. Si complicarono e determinarono una sorta di incompiuta ancorché si formo’ il Pds. Concretamente non si ruppe totalmente con il passato. Fu una operazione strumentale? Non penso proprio.
Necessariame si doveva fare ? Assolutamente sì! Su ciò non ho il minimo dubbio. Lo testimonia che cosa è avvenuto in Europa. All’inizio degli anni 70 mediamente i partiti comunisti erano più forti dei partiti socialisti.
Al netto della realtà di Germania e Gran Bretagna. 20 anni dopo, i rapporti di forza a sinistra mutarono a favore dei socialisti con i partiti comunisti che difatto sparirono.
Dal Portogallo alla Francia passando per la  Spagna. Con le irreversibili crisi dei paesi dell’ Est e la dissoluzione. Il tutto non avvenne in Italia confermando la cosiddetta anomalia italiana. Vero che la dissoluzione del Psi e della dc avvenne con tangentopoli. La  Bolognina avvenne mesi dopo la caduta del muro di Berlino e 2 anni prima dello scoppio di tangentopoli fece si che gli ex comunisti , in particolare i dirigenti, si salvassero proseguendo nell’attività. Ironia della sorte, potremmo dire che Achille Occhetto fece il lavoro sporco pur dando a Massimo D’Alema la possibilità di diventare il primo ed unico ( ex ) comunista Presidente del consiglio. Oggi tra i protagonisti di quella stagione vedo tanti rimpianti per occasioni mancate, in alcuni casi rimorsi e tanta nostalgia. Capisco ma non mi adeguo. Anche io ho nostalgia di quella Storia.  Di un pci che era ( anche ) scuola di vita. Rimango convinto che la svolta era necessaria e dovuta. Viceversa saremmo stati travolti dalla Storia e ci sarebbe rimasto  solo il rimpianto di ciò che era nella certezza che non sarebbe più stato. Almeno in  questa vita nulla è eterno e dunque tutto è mutabile.
Sono nostalgico per affetto.  Perché, oggi , non c’è nulla di nuovo e stimolante.
Sono nostalgico perché ho cuore. La ragione ed il cervello mi portano a dire: doveva essere fatto ed è stato fatto. Magari non concluso. Ma si sa che la perfezione non è di questo mondo.

Patrizio Tosetto

 

Donne con sclerosi multipla: supporto telefonico negli ospedali “Bollini Rosa”

Fondazione Onda, Osservatorio Nazionale sulla salute della donna e di genere, e la Città della Salute di Torino di Torino organizzano il 12 novembre l’(H)-Open Day Sclerosi Multipla con gli ospedali nel network Bollini Rosa del territorio nazionale ed i Centri Sclerosi Multipla.

Saranno offerti gratuitamente servizi clinico-diagnostici ed informativi alle pazienti con sclerosi multipla per accompagnarle dalla programmazione della gravidanza al post partum.

Torino, 11 novembre 2020Fondazione Onda, Osservatorio Nazionale sulla salute della donna e di genere, e la Città della Salute di Torino organizzano l’(H)-Open Day dedicato alle donne con sclerosi multipla (SM) con un focus particolare sulla fertilità, gravidanza e post partum, che si terrà il 12 novembre presso gli ospedali del network Bollini Rosa ed i Centri Sclerosi Multipla aderenti.

Giovedì 12 novembre dalle ore 10 alle ore 15, ai numeri 011/6334724 e 011 6334154, in occasione dell’Open Day, si terrà l’evento SM – Semplicemente Mamma, un Servizio di supporto telefonico rivolto a tutte le donne con sclerosi multipla per accompagnarle e guidarle nel percorso dalla programmazione della gravidanza al post partum. Rispondono il ginecologo e la neurologa.

Nelle strutture, che hanno aderito all’iniziativa, saranno offerti gratuitamente visite e consulenze neurologiche e ginecologiche, colloqui, sportelli di ascolto, info point, conferenze e verrà distribuito materiale informativo. L’obiettivo dell’(H)Open Day è infatti quello di essere a fianco delle donne con sclerosi multipla per accompagnarle e guidarle nel percorso dalla programmazione della gravidanza al post partum.

La sclerosi multipla è una malattia neurologica che ha una caratteristica connotazione al femminile, diagnosticata tra i 20 e 40 anni. Oggi, le evidenze scientifiche dimostrano che le donne possono avere figli senza modificare a lungo termine l’andamento della malattia e senza causare danni al nascituro.

“Per ogni donna l’esperienza della gravidanza rappresenta un momento speciale, – spiega Francesca Merzagora, Presidente Fondazione Onda – un incredibile viaggio alla scoperta del proprio bambino: affrontarla serenamente non solo consente di viverla appieno, ma anche di contribuire al suo miglior esito. Attraverso il lancio di questo (H)-Open Day, Onda vuole sostenere ed aiutare le donne con sclerosi multipla per tutto il loro percorso genitoriale, dalla programmazione alla gestione della gravidanza, in modo che possano vivere la maternità con più serenità e consapevolezza.”

I servizi offerti saranno consultabili a partire dal 28 ottobre sul sito www.bollinirosa.it, dove sarà possibile visualizzare l’elenco dei Centri aderenti con indicazioni su date, orari e modalità di prenotazione.

L’iniziativa gode del patrocinio della Società Italiana di Neurologia (SIN) e dell’Associazione Italiana Sclerosi Multipla (AISM) ed è resa possibile grazie al contributo incondizionato di Biogen Italia.

Per maggiori informazioni cliccare qui o inviare una e-mail a segreteria@ondaosservatorio.it

Morte cerebrale per la bimba sopravvissuta alla strage di Carignano

Era la sola sopravvissuta alla strage di Carignano, la piccola Aurora di due anni.

Ma nel pomeriggio è iniziata l’osservazione necessaria  prima di stabilirne la morte cerebrale, dopo che la bambina era stata ferita domenica mentre dormiva,  con un colpo di pistola alla testa, sparato dal padre. L’uomo, 40 anni, aveva ucciso anche il fratellino gemello Alessandro, la moglie Barbara, 38 anni, e il cane. Poi si era suicidato con l’ultimo colpo. Poco prima di causare la tragedia aveva chiamato suo fratello : “tra poco non ci sarò più.” L’omicida non si dava pace per la separazione in corso voluta dalla moglie.

Tamponi rapidi in auto, hot spot all’Allianz Stadium

Sono iniziate oggi a Torino, nel parcheggio dell’Allianz Stadium, le operazioni di allestimento del “Drive Through Difesa” (DTD), la struttura ad accesso in auto che ospiterà un hotspot per tamponi rapidi voluto dalla Regione Piemonte e realizzato in collaborazione con il Comune di Torino e Juventus Football Club.

Il “drive through” sarà costituito da una struttura modulare realizzata grazie all’impegno dell’Esercito, in particolare della Brigata Alpina “Taurinense”,nell’ambito dell’operazione “Igea” disposta dal Ministero della Difesa, per fornire il massimo supporto al Sistema Sanitario Nazionale in questa fase emergenziale.

Vi opereranno team sanitari militari che in questi giorni stanno già lavorando nell’ambito di altre strutture sanitarie cittadine, personale di Arpa Piemonte e della Protezione civile regionale.

Il progetto è realizzato dall’Unità di crisi della Regione e Arpa Piemonte con la collaborazione anche dell’Asl Città di Torino e del Csi.

Parte dell’area è stata messa a disposizione da GTT.

L’avvio dell’hotspot con l’esecuzione dei test (tamponi rapidi naso-faringei per l’individuazione di casi Covid 19) è previsto sabato 14 novembre. Il servizio sarà attivo dal lunedì al sabato dalle 8 alle 14.

Calcio e coronavirus

Nove mesi di coronavirus,una pandemia mondiale che ha messo in ginocchio tutto il globo terrestre.

Colpito  duramente il mondo del calcio,una crisi dura quella che si trova ad affrontare soprattutto la serie A che mantiene tutto il sistema calcistico nazionale.Il mondo del pallone sta affrontando la seconda ondata, è un inverno duro dove stiamo vedendo i giocatori che sono positivi al coronavirus, la battaglia ancora non è finita e speriamo che il 2021 potrà essere l’anno dove questo nemico verrà sconfitto e potremo così ritornare a gioire, ad esultare come prima davati alla televisione e allo stadio ad incitare di nuovo i nostri atleti.
#andràtuttobene affinché questa partita, vale come un trofeo per tutti noi, la  vinceremo per tornare alla normalità.

Vincenzo Grassano

Covid Piemonte: 84 morti, 2953 contagi, 1350 guariti

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 17

 

 

42.087 PAZIENTI GUARITI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti guariti sono complessivamente 42.087(+1.350 rispetto a ieri)così suddivisi su base provinciale: Alessandria 4456, Asti 2232, Biella 1287, Cuneo 4862, Novara 3456, Torino 22.289, Vercelli 1753, Verbano-Cusio-Ossola 1288, extraregione 253, oltre a 211 in fase di definizione.

I DECESSI SONO 4826

Sono 84 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 16 verificatisi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora 4826 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 754 Alessandria, 293 Asti, 246 Biella, 491 Cuneo, 466 Novara, 2130 Torino, 251 Vercelli, 145 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 50 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

 

I casi di persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte sono 107.267(+2.953 rispetto a ieri, di cui 1038, il 35% asintomatici).

I casi sono così ripartiti: 712 screening, 987 contatti di caso, 1254 con indagine in corso; per ambito: 204 RSA/Strutture socio-assistenziali, 226 scolastico, 2523 popolazione generale.
La suddivisione complessiva su base provinciale diventa: 9321 Alessandria, 4886 Asti, 3457 Biella, 13.598 Cuneo, 7930 Novara, 59.632 Torino, 3916 Vercelli, 2741 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 686 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 1100 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

 

 

I ricoverati in terapia intensiva sono 340(+15 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 4790(+75 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 55.224

I tamponi diagnostici finora processati sono 1.191.915 (+13.578 rispetto a ieri), di cui 647.992 risultati negativi.

Al via il processo per i fatti di piazza San Carlo

A Palazzo di Giustizia di Torino ha preso il via l’udienza del processo per il dramma di Piazza San Carlo del 3 giugno 2017.

Tta le persone chiamate in causa anche la sindaca Chiara Appendino. L’udienza avviene con il rito abbreviato, nell’aula magna del tribunale  per garantire il distanziamento delle disposizioni anti Covid, ed è dedicata agli interrogatori e alle dichiarazioni spontanee degli imputati.

L’accesso è vietato  al pubblico perché l’udienza si celebra a porte chiuse. Da definire la posizione di decine di parti civili che non hanno raggiunto un accordo per il risarcimento.

Rossi-Valle (Pd): “Investire davvero sulla mobilità sostenibile”

“Il 28 ottobre apriva il bando regionale per la mobilità sostenibile, che prevedeva linee di sostegno all’acquisto di auto non inquinanti, motocicli e ciclomotori elettrici, bici e rottamazione di veicoli inquinanti.

Sulle auto la linea prevede un contributo a fondo perduto da 10.000 euro per le auto elettriche, fino a scalare a 2.500 euro, a seconda delle emissioni.  La misura scade il 30/04/2021. Dopo soli due giorni la linea autoveicoli era esaurita, con sole 164 richieste. Il 10 novembre si esauriva la linea destinata alle biciclette (normali, cargo e elettriche).

Nonostante questo, continuano a pervenire domande: oggi siamo a 1000 richieste per i soli autoveicoli.

Pur apprezzando un’iniziativa doverosa, considerando i livelli di inquinamento che si registrano nella nostra regione, occorreva prevedere risorse adeguate. Un bando così concepito, che consente un rinnovo del parco auto tanto limitato, incide minimamente dal punto di vista ambientale. Nel prossimo assestamento di bilancio presenteremo un emendamento al fine di aumentare le risorse destinate al rinnovo degli automezzi inquinanti. Ci auguriamo che la maggioranza lo accolga, in caso contrario potremo considerare il bando per i contributi per la mobilità sostenibile l’ennesimo spot di questa amministrazione regionale, alla stregua di una lotteria con pochi, fortunati, vincitori.

Domenico Rossi – Consigliere regionale Pd

Daniele Valle – Consigliere regionale Pd