ilTorinese

“Que viva Tina!”, l’arte e la vita di Tina Modotti nel documentario di Silvano Castano

 

Giovedì 12 dicembre, alle 18.30, nella sala Gymnasium, verrà approfondita la vicenda umana e artistica di Tina Modotti presso Camera, fino al 2 febbraio 2015, con la proiezione “Que viva Tina!” di Silvano Castano, risalente al 1997 e girata in Francia. Si tratta del viaggio nella vita avventura e girovaga della fotografa friulana, da Udine a Città del Messico, passando per la Hollywood degli anni Venti, la Russia e la Spagna della guerra civile degli anni Trenta. Migrante, attrice artista e attivista, quella di Tina Modotti è la storia di tante vite, opere, luoghi e incontri, tra i quali troviamo Edward Weston, Roubaix de l’Abrie, detto Robo, Diego Ribera, Julio Antonio Mella e Vittorio Vidali, e che il documentario ci restituisce attraverso una lunga ricerca tra gli archivi di tutto il mondo, collezionando documenti, testimonianze e, naturalmente, fotografie. 

Con gli interventi del curatore della mostra, Riccardo Costantini, e di Carlo Chatrian, direttore del Museo Nazionale del Cinema, l’incontro sarà un’occasione per soffermarsi anche sul lavoro di studio e ricerca attorno alla storia cinematografica di Tina Modotti. Partendo dal caso dell’unico film ritrovato e restaurato con Tina Modotti attrice “Tiger’s Coat” del 1920, verranno approfondite quali siano le pratiche, le necessità e le opportunità per far sì che la storia del cinema sia viva nel tempo. 

La proiezione verrà realizzata in collaborazione con Cinema Zero. 

Mara Martellotta

Magliano: “Non autosufficienza, lavoreremo per le richieste del Comitato”

Il Presidente del Gruppo Lista Civica Cirio Presidente PML: “L’invecchiamento della popolazione e le difficoltà delle famiglie richiedono di agire con attenzione per la tenuta del sistema sanitario: collaboreremo con gli Assessori competenti che sono già al lavoro”.

L’audizione del Comitato delle Associazioni per la promozione dei diritti delle persone non autosufficienti ha portato all’attenzione della IV Commissione del Consiglio regionale le difficoltà per le famiglie che devono prendersi cura di una persona non autosufficiente, in particolare con demenza, o di una persona autistica.

“Si tratta di questioni urgenti – commenta Silvio Magliano, Presidente del Gruppo Consiliare Lista Civica Cirio Presidente Piemonte Moderato e Liberale – sulle quali sto lavorando da tempo, insieme a numerose Associazioni di tutela: ritengo estremamente positivo che queste associazioni ed altre ancora siano confluite in un Comitato che si ponga come interlocutore unico e che ho già avuto modo di mettere in relazione con la Giunta. Credo che i temi presentati oggi, dall’accesso alle prestazioni residenziali all’incremento della domiciliarità, dalla ristrutturazione dei centri diurni all’applicazione dell’analisi comportamentale ai bambini con autismo, debbano essere accuratamente analizzati nell’ambito del nuovo piano sociosanitario della Regione Piemonte: sono certo che gli Assessori competenti, alla Sanità e al Welfare, sono all’opera per dare un riscontro su questi temi alle Associazioni e alle famiglie e con questo obiettivo collaboreremo con loro fin da subito”.

La situazione necessita di un’attenzione particolare anche in vista degli scenari demografici che la denatalità e l’invecchiamento della popolazione prefigurano per il Piemonte: “Il numero sempre maggiore di anziani nel futuro demografico della nostra regione – prosegue Magliano -, con evidente incremento del numero delle persone affette da Alzheimer e altre demenze, e la proporzione di una diagnosi di autismo ogni 77 nuovi nati rendono evidente che è importante intervenire ora, non solo per dare risposte alle famiglie, ma anche per evitare che la spesa non sia più gestibile, se si tiene conto che già ora le famiglie sono al limite e si possono prevedere ricadute sui gestori dei servizi”.

A Torino le eccellenze della meeting industry internazionale incontrano il meglio del panorama buyer

 

Torino è pronta a ospitare 80 buyer internazionali della meeting industry, prevalentemente europei, con una partecipazione extraeuropea al 20% grazie alla presenza di buyer nordamericani come USA e Canada, e per la prima volta del Brasile. Sono gli ospiti della stessa edizione di Italy at Hand, dal 10 al 13 dicembre l’evento “B2B” di punta per la meeting industry italia, ideato e organizzato da Convention Bureau Italia, che riunisce le eccellenze italiane del settore con i principali buyer e decision maker internazionali. Al termine della seconda edizione, tenutasi a Firenze dal 13 al 16 dicembre, Convention Bureau Italia ha consegnato la bandiera ufficiale dell’evento alla Regione Piemonte e a Visit Piemonte, segnando il passaggio di testimone e decretando Torino e il Piemonte come Host Destination per l’edizione 2024.

“Italy at Hand è una piattaforma di connessioni e collaborazioni, un’occasione per posizionare Torino e il Piemonte al centro delle scelte future della meeting industry – sottolinea l’Assessore Regionale al Turismo, Cultura e Sport Monica Chiarelli – questo evento rappresenta un’opportunità unica per mostrare l’eccellenza del Piemonte per il turismo d’affari, mettendo in luce la qualità delle nostre location, il patrimonio culturale e l’offerta gastronomica. Siamo pronti ad accogliere il mondo con la nostra professionalità e ospitalità, certi che questa esperienza lascerà un segno indelebile nei partecipanti e aprirà la strada a nuove opportunità per il nostro territorio. La partnership con Frecciarossa Preferred, partner della manifestazione, garantirà inoltre collegamenti rapidi e sostenibili, facilitando l’arrivo di buyer e decision maker internazionali”.

“Siamo davvero orgogliosi di ospitare un evento prestigioso come Italy at Hand, un punto di riferimento per la meeting industry e importante scambio di confronto tra operatori di un settore in forte crescita, sia a livello nazionale sia nella nostra città – sottolinea l’Assessore Comunale al Turismo e ai Grandi Eventi Domenico Carretta – che si conferma una delle principali destinazioni congressuali italiane e che di recente si è aggiudicata il titolo di ‘European Capital of Smart Tourism’ per il 2025. Ancora una volta Torino dimostra di essere il palcoscenico ideale per eventi di questa portata, mettendo in risalto tutto ciò che il nostro territorio ha da offrire: bellezza, gusto, tradizione e cultura, ma anche competenza, innovazione e professionalità”.

Oltre ad essere una delle principali destinazioni congressuali italiane insieme a Roma, Milano, Bologna, Firenze e Rimini, nel solo anno 2023 Torino ha visto la realizzazione di 10.962 eventi ( + 19,8 % rispetto al 2022) con 984.507 partecipanti (+33,5% sul 2022) per un totale di 1 milione e 406 mila presenze (+33,1 sull’anno precedente). Sono sempre le imprese a promuovere il maggior numero di eventi, con il +55,1% che si svolgono per il 66,8% in alberghi congressuali, ma sono cresciuti quelli promossi dalle associazioni rispetto al 2022 di 15 punti percentuali, così come i congressi nazionali e internazionali.

La cerimonia di apertura, sostentamento da Turismo Torino e Provincia Convention Bureau, si terrà presso il MAUTO – Museo Nazionale dell’Automobile. Le sessioni di incontri B2B si terranno al Museo Nazionale del Risorgimento, luogo emblematico della storia d’Italia, ideale per favorire dialogo e collaborazione fra buyer e fornitori di alto profilo. La serata di gala si concluderà nella suggestiva Reggia di Venaria, residenza reale sabauda e patrimonio UNESCO, che offrirà ai partecipanti un ambiente esclusivo per consolidare relazioni professionali in una cornice di eccezionale prestigio.

 

Mara Martellotta

Al Museo Miit “Gabriele Maquignaz- una vita per l’arte”

Da domenica 15 dicembre prossimo verrà esposta a Torino una selezione attenta e rigorosa di una prestigiosa collezione internazionale che unisce un centinaio di lavori del Maestro Gabriele Maquignaz, dal titolo “Una vita per l’arte-il Big Bang”, presentata nelle sale del Museo Miit di Torino. La raccolta, appartenente a un noto collezionista estero, e acquisita nel corso degli anni, comprende le opere del Maestro relative a tutta la sua ricerca sviluppata nel corso dell’ultimo ventennio, in un unicum per originalità e intensità espressiva che dagli esordi degli anni 2000 ha caratterizzato la sua produzione tra genialità artistica e spiritualità.

In particolare la mostra si concentrerà sulla serie dei Big Bang dell’artista, la più recente sperimentazione di Maquignaz, presentando una parte significativa della collezione da cui provengono. Sarà visitabile dal 15 al 21 dicembre 2024 e dall’11 gennaio al 15 febbraio 2025.

“Dalle sue ormai famosissime Porte dell’Aldilà – dichiara il direttore del Miit Guido Folco – scaturite da un taglio codificato e ragionato della tela, per permettere all’artista l’attraversamento dalla dimensione umana a quella divina, autentici e iconici passaggi dell’anima creativa da una fisicità terrena a una immaterialità sacrale, si giunge ora al ‘Big Bang’, uno sparo mistico e spirituale che ci interroga in merito alle eterne questioni morali e ancestrali dell’Uomo: la sua provenienza, la propria energia, il suo destino, la drammatica lotta tra la vita e la morte. Creando il Big Bang, sparando sulla tela e facendo esplodere il colore, Maquignaz prosegue il suo percorso sperimentale e concettuale unico e profondamente legato all’utopia della salvezza. Dopo aver attraversato le Porte della conoscenza del bene e del male, dell’esistenza nell’arte, l’artista opera ora in un’altra dimensione, quella da lui raggiunta, squarciando il velo che divide l’uomo artista dallo spirito creatore”.

Nella serie sei Big Bang, il Maestro ritrova e ricrea l’origine del tutto, ne codifica ancora una volta, com’era già avvenuto nel “Codice Maquignaz”, così ben illustrato nella splendida pubblicazione Skirà, l’evoluzione e la storia, con una coerenza concettuale e ideologica unica, stimolante e innovativa nel mondo del contemporaneo. Per questo, forse, non è azzardato dire, con le parole del noto scienziato Stephen Hawking “nella relatività non esiste un tempo unico assoluto, ma che ogni singolo individuo ha una proprio soggettiva misura del tempo, che dipende da dove si trova e come si sta muovendo”. Maquignaz sta esplorando modi nuovi dell’arte, e lo fa con la forza dell’idea, in un concetto perennemente in evoluzione tra la materia e lo spirito, quindi universale ed eterno che anticipa, completa e dà origine a tutto quanto finora espresso.

La mostra presenterà una ventina di Big Bang, tra cui alcune di grandi dimensioni, estremamente potenti nella resa cromatica e seguita, e sarà l’occasione per presentare il nuovo catalogo edito da Italia Arte, che dà il titolo all’esposizione “Gabriele Maquignaz – una vita per l’arte”.

Gabriele Maquignaz è un aartistadella Imago Art Gallery di Lugano.

Date: dal 15 al 21 dicembre 2024 e dall’11 gennaio al 15 febbraio 2025

Orari: da martedì a sabato 15.30/19.30

 

Mara Martellotta

Prima edizione DisFestival, un successo di pubblico

La prima edizione del DisFestival, svoltasi a Torino dal 30 novembre all’8 dicembre 2024, ha esordito con un grande successo di pubblico, registrando in totale per i cinque appuntamenti in programma, ben oltre 5.000 presenze. La manifestazione organizzata dalla CPD – Consulta per le Persone in difficoltà è decollata subito a partire dalla giornata inaugurale del 30 novembre che ha registrato il primo tutto esaurito alle OGR Torino per il Talk dell’Agenda della Disabilità. Un evento straordinario che ha trasformato il Binario 3 del complesso post industriale in un crocevia di idee e storie. Sul palco personalità come Lella CostaMarina CuolloMichela Giraud, Marco AndrianoChiara BordiSilvia Bruno e tanti altri che hanno affrontano i pregiudizi con ironia e passione, mentre i presenti hanno ascoltato i progetti dell’Agenda della Disabilità, l’innovativo modello di inclusione sociale nato dalla collaborazione tra CPD Fondazione CRT. Dibattiti, musica dal vivo e un inedito game show hanno coinvolto il pubblico, creando un’atmosfera di condivisione e partecipazione attiva, mentre si susseguivano gli interventi di chi, nel mondo profit e non profit, sta costruendo un futuro senza barriere. Nel pomeriggio, il Duomo è diventato un luogo di scoperta per i più piccoli con la Città dell’Agenda della Disabilità. Qui, bambini e famiglie hanno esplorato giochi interattivi e percorsi multisensoriali che vogliono aprire nuove prospettive sulle disabilità in modo che, tra sorrisi e apprendimento, l’inclusione diventi un gioco da condividere. Il 2 dicembre invece la CPD ha presentato di fronte a una sala gremita il cortometraggio “Cos’hai da guardare?”, diretto da Paolo Severini e realizzato grazie al sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo al Circolo dei lettori di Torino. Un’esperienza che va oltre lo schermo e racconta storie di vita autentica di persone con disabilità, invitando il pubblico a riflettere, emozionarsi e affrontare temi fondamentali come l’inclusione, l’abilismo e il campo delle discriminazioni. I protagonisti del cortometraggio sono: Mara La Verde, attivista; Silvia De Maria, atleta paralimpica; Valentina Calcagno, attrice della compagnia Buffoni di Corte; Giuseppe Antonucci, rappresentante di Sportdipiù; Francesco Canale, alias Anima Blu, artista. Il momento clou del DisFestival è arrivato il 3 dicembre, una data che dal 2008 le Nazioni Unite hanno esteso come ricorrenza a tutto il mondo, trasformandola in Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità”. Si è iniziato al mattino con l’esplosione di energia al Pala Gianni Asti per la Giornata delle Scuole, dove 4000 tra studenti, insegnanti e ospiti da tutta la regione più altri 15.000 in streaming si sono radunati per l’evento “Emozioni”. Artisti, sportivi e influencer hanno catturato l’attenzione dei giovani con interventi e giochi, promuovendo l’inclusione attraverso lo sport, la musica e il divertimento. La premiazione dei concorsi – “99,9% lo stesso DNA”, che celebra la diversità e l’inclusione, e il concorso speciale “Video”, dedicato alle scuole piemontesi e promosso da ADN – Associazione Diritti Negati – ha celebrato la creatività delle scuole, mentre il contest “La Camminata della Salute” ha incoraggiato uno stile di vita attivo. La sera, il Coro di Santa Pelagia è diventato il teatro de “Il mondo degli altri”, uno spettacolo realizzato in collaborazione con la Fondazione OMI con la regia di Pierumberto Ferrero che unisce parole e musica per raccontare la diversità. Con la voce toccante di Mauro Ermanno Giovanardi e le storie di Gian Luca Favetto, il pubblico è stato condotto in un viaggio tra sogni e sfide, abbattendo barriere e costruendo ponti di riflessione. Le melodie degli GnuQuartet e le chitarre di Marco Carusino hanno aggiunto poi emozione, trasformando lo spettacolo in un’esperienza indimenticabile. Gran finale l’8 dicembre presso la Casa del Teatro Ragazzi e Giovani dove si è tenuto un pomeriggio ricco di emozioni e divertimento per le famiglie e i loro bambini. Protagonisti dell’evento lo spettacolo teatrale “In Viaggio con Cipidillo”, portato in scena dagli attori della Casa del Teatro Ragazzi e Giovani, il Magic Show di Mago Contini e una straordinaria esibizione dei batteristi dell’Associazione Drum Theatre, finalisti di Italia’s Got Talent. A commento di questa prima edizione, le parole usate dal giornalista e scrittore Gianluca Favetto, durante lo spettacolo del 3 dicembre a Santa Pelagia: “Il mondo degli altri, cioè il nostro mondo, il mondo di tutti che è fondato sulle differenze, sul diritto a essere differenti. Tutti sono altri rispetto agli altri. E questo dovrebbe far risaltare di più il concetto di parità rispetto a quello, pur fondamentale, di uguaglianza. È dalla comunità di uguali, di omogenei che dobbiamo sfuggire, alla omologazione, a vantaggio del rispetto assoluto della pluralità dei valori, delle aspettative, delle condizioni, delle necessità, del sentire. L’idea di parità non significa essere materialmente o fisicamente uguali, ma riconoscere la parità dei valori, delle differenze, la parità riconosce il valore dell’altro e non per concessione, ma per crescita e intima coscienza. Parlare di uguaglianza delle persone a volte favorisce la discriminazione. Bisogna recuperare la consapevolezza che la parità dei diritti si basa sull’accettazione delle differenze, se non è inalienabile anche il diritto a essere differenti, allora si perde il pieno diritto di essere persona…” (ilTorinese.it) Il DisFestival si è svolto con il patrocinio di Regione PiemonteCittà Metropolitana di Torino e Città di Torino e in collaborazione con Fondazione CRTFondazione Compagnia di San PaoloConsiglio Regionale del Piemonte, Regione Piemonte, Vol.To – Centro Servizi per il Volontariato di TorinoADN – Associazione Diritti Negati ODVAssociazione Volere VolareOPES Italia – Organizzazione per l’Educazione allo SportFondazione OMI – Opera Munifica IstruzioneFondazione TRG Onlus, Fondazione Venesio, GTTSMATLionsBanco AlimentareBorelloDecathlon e altri enti della società civile.

Manutenzione straordinaria della facciata del Regina Margherita

 Dal 9 al 24 dicembre 2024 verranno effettuati lavori di manutenzione straordinaria della facciata dell’ospedale Infantile Regina Margherita di Torino. Nel periodo sarà interdetto il passaggio di autovetture, camion, ambulanze nelle corsie adiacenti l’entrata di piazza Polonia. I parcheggi per disabili che non potranno essere utilizzati verranno temporaneamente spostati nel parcheggio trasversale alla piazza. Quelli che rimarranno a disposizione sui lati della salita e della discesa permetteranno il transito in arrivo ed in uscita dal piazzale solo eseguendo una manovra di inversione di marcia. Nella prima settimana sarà presente la Polizia Municipale per facilitare il transito dei mezzi. Le ambulanze potranno accompagnare i pazienti dal lato di via Zuretti (area accesso al Pronto soccorso).
Ci scusiamo per il disagio, confidiamo nell’aiuto e nel senso civico di tutti per rendere questo periodo il meno difficoltoso possibile.

“Retinal Rivalry”. Quando l’immagine filmica si fa “scultura”

Alle “OGR – Ex Officine Grandi Riparazioni” di Torino, tutte le potenzialità visive del cinema stereoscopico con le opere di Cyprien Gaillard

Fino al 2 febbraio 2025

Ci aveva visto lungo, nei primi decenni del Novecento, il grande (fra le figure più influenti della storia del cinema internazionale) Sergej Ejsenstein (regista sovietico, sceneggiatore, instancabile sperimentatore delle possibilità espressive del “montaggio” e autore della mitica “Corazzata Potëmkin, incubo cinematografico, anni dopo – ricordate? – del nostro Fantozzi), allorché ebbe a profetizzare il potenziale della stereoscopia come “cinema del futuro”, sottolineando la sua capacità di estendersi nello spazio reale e di ‘risucchiare’ gli spettatori, inghiottendoli e penetrandoli” in modi che il cinema tradizionale non poteva permettersi. Delle sue tesi ne è lucida riprova la mostra del francese (Parigi, 1980) Cyprien Gaillard, emblematica fin dal titolo di “Retinal Rivalry”, ospitata alle “OGR – Binario 1” di corso Castefidardo, fino domenica 2 febbraio 2025, a cura di Samuele Piazza. Anteprima italiana, la nuova opera video di Gaillard approda a Torino, dopo la presentazione alla “Fondazione Beyeler” di Basilea (nell’ambito della mostra collettiva “Summer Exhibition”) e continua l’esplorazione del potenziale del cinema stereografico, iniziata con Nightlife”, nel 2015, seguendo attraverso studi attenti e pratiche esercitazioni le tecniche specifiche di quel “linguaggio stereoscopico”, nato alle origini degli anni ‘20 con i primi film 3D (sfruttanti il cosiddetto “sistema anaglifo”) passando (e superandoli) attraverso gli anni ’50, durante i quali il cinema tridimensionale trova la sua più ampia diffusione, con la tecnica della “luce polarizzata”.

Alla base di “Retinal Rivalry”, è palese una palpabile “sensibilità cinematografica trasgressiva” e una forte “logica animistica”: cifre mentali e culturali, proprie di Gaillard, capaci di trasformare le “immagini cinematografiche” in “sculture” pensate e realizzate su misura per le “OGR”, “offrendoci un mondo intriso delle contraddizioni che negoziano lo spazio pubblico”. Lo stesso titolo, è stato scritto,  “riflette il concetto di ‘rivalità retinica’, un fenomeno ottico che si verifica quando agli occhi si presentano contemporaneamente due immagini contrastanti. Invece di fonderli in un’unica immagine, la nostra percezione li alterna, cercando una conciliazione impossibile”. Esercizio di non facile fruizione. Cui spesso si deve l’utilizzo del mezzo stereoscopico come “mero spettacolo” o come “effetto accessorio” utilizzato per puri interessi commerciali. Niente di tutto ciò che è invece per Gaillard impegnato a utilizzare in termini esponenziali i più suggestivi “caratteri” della stereoscopia, le sue “qualità scultoree, spettrali e psichedeliche”.

Quanto l’artista porta a Torino è una sorta di viaggio, a un tempo concreto e spirituale (e l’ossimoro calza a pennello), attraverso – si annota –  “l’ambiente edificato della Germania, passando dall’‘Oktoberfest’ alle rovine romane scoperte in un parcheggio degli anni ‘70 sotto la cattedrale di Colonia; da un ‘Burger King’ all’interno di un’ex sottostazione elettrica sede di raduni nazisti a Norimberga all’infrastruttura turistica che attraversa il romantico paesaggio di Bastei, rinomato per i suoi panorami e immortalato dal pittore Caspar David Friedrich; da una statua del compositore rinascimentale franco-fiammingo Orlande de Lassus, che ora funge da memoriale improvvisato dedicato a Michael Jackson a Monaco, fino a un ‘netsuke’ giapponese (piccola statua in avorio o in legno) raffigurante un commerciante olandese del XVII secolo”. Quello che Gaillard ci propone è un viaggio nitido, ma insidioso, ricco di inciampi visivi e mnemonici, capaci di spingerci verso alterate percezioni del mondo che pare starci addosso. In scenari esistenziali da sempre nostri, ma rivissuti ex novo in un gioco fantasioso che ci fa attori e spettatori di luoghi iper-reali inizialmente inquietanti, dove “tutto è troppo in vista”, pur se “tutto troppo nascosto”.

Ad accompagnare le immagini e il loro senso di straniamento è un lavoro meticoloso sulla “colonna sonora” arrangiata da Gaillard, rielaborata a partire da una varietà di fonti, tra cui musica giavanese, registrazioni sul campo dagli archivi dell’“UNESCO” e un piccolo organo trovato per le strade di Weimar per commemorare Johann Sebastian Bach, “suonato da una gamba rotta”.

Gianni Milani

“Cyprien Gaillard. Retinal Rivarly”

OGR-Binario 1, corso Castefidardo 22, Torino; tel. 011/0247108 o www.ogrtorino.it

Fino al 2 febbraio 2025

Orari: da lun. a giov. 8/24; ven. e sab. 8/02; dom. 10/22

 

Nelle foto: Cyprien Gaillard “Retinal Rivarly”, 2024; 3D motion picture, DCI DCP, dual 4K projection at 120fps, 2 Channel Audio, 29:03 min.

Al via la nuova rassegna di “Pianisti del Lingotto” con il recital del pianista turco Fazil Say

Il funambolico pianista e compositore turco, che si destreggia tra jazz, pianismo romantico e folklore, martedì 17 dicembre, alle ore 20.30, presso la Sala dei Cinquecento di via Nizza 280, si esibirà in un concerto che segna l’avvio della nuova rassegna musicale “Pianisti del Lingotto”.

Già ospite dei concerti del Lingotto nel 2005, con la Rhapsody in Blue di Gershwin accanto alla Baltimore Symphony Orchestra, diretta da Juri Temirkanov, Fazil Say inaugura il ciclo che a partire da questa stagione Lingotto Musica dedica al pianoforte e alla letteratura per lo strumento dal Barocco alla contemporaneità. Da quasi trent’anni Fazil Say incanta il pubblico con il suo talento incontenibile e multiforme, in bilico tra la forma del virtuoso e l’improvvisazione da jazzista. Definito un “genio” da Le Figaro, si è affermato grazie al suo eccentrico modo di interpretare i classici e alla sua rara sensibilità per ogni genere. Il pianista turco, nel suo recital, al confine tra jazz, pianismo romantico e folklore, si misurerà con l’ultima Sonata di Shubert, la KV 331 mozartiana, con il suo celebre “allegretto alla turca” e un proprio lavoro nato nei tempi della pandemia: “Yeni Hayat”.

Apre il programma la Sonata n.21 in Si bemolle maggiore D 960 di Franz Shubert, l’ultima delle tre Sonate composte dall’autore nel settembre 1828, a poche settimane dalla morte. La prima esecuzione si tenne a Vienna in forma privata, un giorno esatto dopo la conclusione della partitura, e fu Shubert stesso a interpretarla in una serata musicale a casa del Dottor Ignaz Menz. Pervasa da un lirismo senza fine e dilatata nelle proporzioni, è considerata una sorta di testamento spirituale del compositore. Segue la giovanile Sonata n.11 in La maggiore KV 331 di Mozart, divenuta celeberrima grazie allo spettacolare “allegretto alla turca” finale, vivace reazione alla moda della “turquerie” diffusa in tutta Europa a fine Settecento. La pagina è inclusa nel monumentale ciclo integrale delle Sonate per pianoforte di Mozart inciso da Say al Mozarteum di Salisburgo nel 2016 per Warner Classics. Chiude la serata la Sonata op.99 Yeni hayat (New Life) composta dallo stesso Fazil Say per il suo primo concerto post-pandemia nel luglio 2021. Caratterizzato da una grande sperimentazione timbrica, il brano esprime il miscuglio di incertezza, ansia e speranza seguita a quella tragica esperienza globale.

Biglietteria: uffici Lingotto Musica – via Nizza 262/63

Telefono: 333 9382545

Solo il giorno del concerto, presso il foyer di Sala del Cinquecento, aprirà la vendita dei biglietti a partire dalle 19.30 fino alle 20.30

 

Scanderebech (FI): “Botti tutto l’anno e a Capodanno. E gli animali?”

Il Capogruppo di Forza Italia, Federica Scanderebech, ha presentato oggi un’interpellanza al Consiglio Comunale affinché, per le prossime festività natalizie e con il sopraggiungere del Capodanno,  l’Amministrazione provveda a fare rispettare la normativa vigente, ossia l’art. 703 del Codice Penale sull’utilizzo dei fuochi d’artificio, l’art. 48ter del Regolamento 221 di Polizia Urbana che vieta di fare esplodere botti e petardi, e il Regolamento 320 per la Tutela degli animali in città che vieta qualsiasi comportamento lesivo nei loro confronti (considerando che fare esplodere botti e petardi è configurato come maltrattamento).

Dichiara Scanderebech (FI): Da stime recenti, ogni anno, in Italia sono circa 5.000 gli animali che muoiono a causa dei botti di fine anno e di questi, circa l’80% sono animali selvatici, soprattutto volatili che, spaventati, perdono il senso dell’orientamento scappando istintivamente e finendo per colpire ostacoli durante la loro fuga. Anche altri animali fanno questa triste fine: le cronache torinesi dei primi giorni di gennaio 2024 ce lo hanno confermato, comunicando di cani e gatti terrorizzati, finiti investiti dai veicoli nella loro irrazionale fuga. Sono soprattutto loro, i nostri principali animali d’affezione che, avendo una particolare soglia uditiva, molto più sensibile di quella umana, patiscono stress e spaventi riportando in seguito traumi fisici, ansie e varie forme di fobie“. “Purtroppo l’Assessore in Aula ha riferito che i verbali per il mancato rispetto dell’articolo 48 del Regolamento di Polizia Urbana negli ultimi 9 anni sono stati solo 34 e comunque mai più di 6 (come nel 2022). Sorprende, dato che l’attività di controllo è compiuta con regolarità tutto l’anno ed intensificata con l’approssimarsi delle festività. Eppure buona parte dei torinesi, pur non soffrendo di insonnia, sentono quotidianamente, tutte le sere, fuochi d’artificio provenire da alcune zone della città. E’ possibile che questa Amministrazione vada ancora sensibilizzata per intervenire? Dubito che si tratti di fuochi autorizzati quotidianamente“.

Aggiunge Scanderebech (FI): “I continui appelli da parte delle associazioni animaliste e di numerosi cittadini rimangono inascoltati, eppure la normativa ci sarebbe; basterebbe farla rispettare sanzionando in base all’art. 703 del Codice Penale, l’art. 48ter del Regolamento Comunale di Polizia Urbana n. 221 e l’art. 9 del Regolamento per la tutela e il benessere degli animali in città, disciplinanti l’accensione di fuochi d’artificio e petardi, il divieto di farli esplodere e che l’attivazione di questi può configurarsi come maltrattamento e comportamento lesivo nei confronti degli animali comportando quindi responsabilità per i trasgressori“.

Sottolinea Scanderebech (FI): “Lo scoppio dei petardi in città è comunque pericoloso anche per tutta la popolazione e non soltanto per chi li getta: ogni anno le cronache riportano il bollettino dei feriti e, in alcuni rari casi, anche dei deceduti; vi è poi il pericolo di incidenti nel caso di ordigni inesplosi raccolti per gioco, rischio al quale sono soggetti soprattutto ragazzini e bambini. Oggigiorno vi sono in commercio forme alternative ai botti per festeggiare il Capodanno, come le fontane luminose o le stelle filanti, che mantengono le loro caratteristiche visive ma che non sono esplosive“.

Conclude Scanderebech (FI): “Negli anni passati, le campagne di affissioni promosse dalla Città sono state platealmente ignorate e le interpellanze presentate a gennaio, quando ormai i danni erano accaduti. Questa volta ho voluto prevenire mettendo l’Amministrazione di fronte all’urgenza dell’evento. Tuttavia, dalla risposta ricevuta, non pare proprio che il tema stia a cuore e venga trattato come prioritario. L’Immacolata è passata e le campagne di sensibilizzazione devono ancora iniziare. Ridicolo il numero delle sanzioni che sono state comminate dal 2016 per la procurata esplosione in città di fuochi d’artificio e petardi non autorizzati e per il commercio itinerante irregolare di articoli pirotecnici. La normativa c’è, rispettiamola e sanzioniamo se necessario, affinché questi comportamenti irresponsabili cessino definitivamente e gli animali tutelati!”

 

Torino: sospesa per 8 giorni licenza di un bar

La Questura di Torino ha sospeso per 8 giorni, ai sensi dell’art. 100 TULPS, la licenza di un bar sito in via Cecchi, con la contestuale chiusura dell’esercizio.

Il provvedimento nasce da ripetuti controlli effettuati nelle scorse settimane dai poliziotti dal Comm.to di P.S. Dora Vanchiglia, che hanno messo in luce l’abituale e significativa presenza al suo interno di persone pregiudicate e/o pericolose.

In occasione di almeno 7 controlli, infatti, all’interno dell’esercizio commerciale sono stati identificati avventori gravati da precedenti di natura penale e/o di polizia; uno di essi è stato, anche, trovato in possesso di sostanza stupefacente.

Durante un controllo effettuato unitamente alla Polizia Locale nello scorso mese di ottobre, la titolare del locale era stata, inoltre, sanzionata amministrativamente per la mancanza esposizione della licenza e per diverse carenze igienico sanitarie.

In considerazione della significativa e non casuale presenza nell’esercizio, inserito in un contesto territoriale già particolarmente sensibile sotto il profilo della sicurezza, di persone arrecanti una reiterata e persistente turbativa all’ordine pubblico, il Questore ha disposto la sospensione della licenza di attività di somministrazione di alimenti e bevande per 8 giorni.