Il “focolaio” è ancora una volta Parella. Di Massimo Iaretti. Leggi l’articolo:
5 libri per l’estate
THE PASSWORD Torino oltre gli asterischi
Anche quest’anno l’estate è ufficialmente alle porte. Tra vacanze al mare ed esami universitari, la maggior parte delle persone trova questa stagione ideale per potersi concedere una pausa e dedicarsi alla lettura, trascorrendo le giornate più calde al fresco in un prato o sotto l’ombrellone, sfogliando le pagine di un buon libro. I generi prediletti dai lettori durante il periodo estivo spaziano tra avventura, giallo, saggistica e romance, ma, nonostante le profonde differenze di genere, i libri perfetti per l’estate sono generalmente caratterizzati da trame leggere ma intriganti, difficili da scordare.
Oggi vi proporremo 5 libri per la vostra estate 2023.
Wild.
Il più famoso romanzo dell’autrice americana Cheryl Strayed ci dona un’emozionante storia di crescita personale e di avventura, nella quale una giovane ventiseienne si ritrova senza una meta in seguito alla morte della madre e alla fine del suo prematuro matrimonio. Decide pertanto di mettersi in cammino e di attraversare a piedi l’America, immergendosi nella natura selvaggia. Tra foreste, dirupi e animali selvatici, la fragile ragazza affronterà così un’avventura indimenticabile, fatta di paure, coraggio e formazione.
L’insostenibile leggerezza dell’essere
Questo romanzo di Milan Kundera, scritto nel 1982, è forse tra i più letti e apprezzati degli ultimi anni. Già il titolo enigmatico del romanzo affascina, trasportandoci verso una dimensione esistenziale fatta di mille dubbi, scaturiti dalle storie dei personaggi: vista la transitorietà delle nostre vite, è meglio scegliere la leggerezza o la pesantezza? Troviamo così Tereza e Tomáš a rappresentare i due poli opposti di pesantezza e leggerezza in amore, dove uno non desidera legarsi nuovamente a una donna, mentre l’altra sente il “peso” della mancanza di un compagno di vita. Allo stesso modo troviamo Sabina e Franz, i quali si ritrovano a rivalutare le loro scelte di vita di fronte all’inevitabile sbocciare dell’amore. Una storia di amori, compromessi, scelte e conseguenze che riflettono la complessità della vita stessa, ponendoci domande senza risposte.
L’isola del tesoro
L’isola del tesoro di Robert Louis Stevenson è un classico intramontabile, ambientato nell’Inghilterra del Settecento. Il protagonista, Jim Hawkins, gestisce una locanda insieme alla madre, spesso frequentata da un vecchio pirata. La morte di quest’ultimo porta il giovane Jim a trovare una mappa di un tesoro nascosto su un’isola: si tratta dell’ambito tesoro nascosto del capitano Flint. Jim, insieme al dottor Liversey e a un nobile gentiluomo, decidono di organizzare una spedizione alla volta dell’isola, portando con sé anche un cuoco, Long John Silver, un uomo apparentemente innocuo con una gamba di legno. Inizierà così un’avventura che porterà Jim all’iniziazione della vita adulta e alla scoperta della cattiveria degli esseri umani. Un romanzo perfetto per gli amanti delle avventure e dei pirati.
I miei giorni alla libreria Morisaki
Si tratta del romanzo d’esordio dell’autore giapponese Satoshi Yagisawa, ambientato a Tokyo. Qui Tatako, una giovane ragazza piuttosto infelice, trova il suo posto grazie al quartiere Jinbōchō, tranquillo e pieno di librerie e case editrici. Insomma, un vero e proprio paradiso per i lettori, dove si possono scorgere libri di ogni tipo e dove si trova la libreria Morisaki, che appartiene all’eccentrico zio di Tatako, il quale dedica la propria vita ai libri. Ospitata dallo zio, la protagonista si ritrova improvvisamente immersa in questo mondo a lei nuovo e pieno di colori, imparando piano piano a relazionarsi con gli altri attraverso le letture, lasciandosi finalmente andare.
Il cacciatore di teste
Questo thriller mozzafiato di Jo Nesbø è ricco di colpi di scena e sfide psicologiche. Il protagonista, Roger Brown, possiede la fama di miglior “cacciatore di teste” per via della sua abilità a trovare le persone giuste da assumere per le grandi aziende. Possiede, tuttavia, un hobby segreto: i furti d’arte, grazie ai quali si permette l’elevato stile di vita che conduce con la moglie. Quando viene a conoscenza di Clas Greve, un dirigente perfetto da assumere per un’importante società, Roger scopre che quest’ultimo possiede un importante dipinto andato perduto durante la Seconda Guerra Mondiale. Decide pertanto di compiere l’ennesimo colpo, ma le cose purtroppo non vanno come sperava: intrufolandosi nella casa del dirigente, il protagonista si ritrova presto in una situazione inaspettata, rendendosi conto di non essere cacciatore ma vittima.
Monica Poletti

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Ex vigile muore in bici investito da un’auto
La vittima di un nuovo incidente sulle strade del Piemonte è Luigi Airoldi, ex vigile urbano di Novara. Il 65enne, di Oleggio, dal 2020 era in pensione. L’uomo è stato investito da un’auto sulla strada provinciale 34 a Pisano, sul lago Maggiore, mentre era sulla sua bici da corsa. È stato trasportato all’ospedale di Borgomanero dove è deceduto dopo il ricovero per le gravi ferite.
La Vuelta parte dalla Reggia di Venaria
Sabato 23 agosto 2025, Venaria Reale entrerà ufficialmente nella storia del grande ciclismo internazionale, ospitando la partenza della Vuelta a España, una delle tre corse a tappe più prestigiose al mondo insieme al Giro d’Italia e al Tour de France.
È la prima volta che la corsa spagnola prende il via dal Piemonte, e l’onore della “Salida Oficial” è affidato alla Reggia di Venaria Reale, Patrimonio dell’Umanità UNESCO e simbolo di bellezza, cultura e rinascita urbana. Un riconoscimento importante in un anno speciale per la città, insignita del titolo di Città Europea dello Sport per l’anno 2025. Per l’occasione, sono stati organizzati circa 40 eventi tra iniziative sportive, convegni, premiazioni e cerimonie, in un ricco programma che coinvolge la cittadinanza e celebra il legame tra sport, territorio e identità europea.
«La partenza della Vuelta da Venaria Reale è un traguardo straordinario – dichiara il sindaco Fabio Giulivi – La Città e la Reggia si confermano protagoniste sulla scena internazionale, valorizzando le proprie radici storiche e culturali attraverso lo sport. È una data storica, una grande occasione per mostrare al mondo la nostra identità, il nostro patrimonio e la nostra visione per il futuro».
La tappa inaugurale partirà dalla suggestiva Reggia di Venaria, percorrendo Via Andrea Mensa, la cosiddetta Via Maestra che unisce il borgo antico con il complesso sabaudo, proseguendo su Corso Garibaldi per poi dirigersi verso Torino, dove verrà dato il Km 0 davanti al monumento a Fausto Coppi, all’ingresso dello storico Motovelodromo: un tributo sentito al “Campionissimo” e alla tradizione ciclistica piemontese.
La tappa di 189 km, prevalentemente pianeggiante, attraverserà alcune delle zone più affascinanti del Piemonte: da Torino all’Eporediese, passando per Biella, Vercelli, Novara e fino al Lago Maggiore, con arrivo a Novara, la città di San Gaudenzio. Un solo Gran Premio della Montagna e un finale pensato per i velocisti, con una volata spettacolare che assegnerà la prima Maglia Rossa della corsa. Le altre tre tappe in Piemonte e oltre: 2ª tappa (24 agosto): da Alba a Limone Piemonte – 160 km con arrivo in salita; 3ª tappa (25 agosto): da San Maurizio Canavese a Ceres – 135 km tra le Valli di Lanzo; 4ª tappa (26 agosto): da Susa alla Francia (Voiron) – 207 km attraverso le Alpi, con passaggio da Vizille, città gemellata con Venaria Reale.
«Lo sport è un linguaggio universale che unisce e ispira – commenta l’assessore allo Sport, Luigi Tinozzi – e questa partenza rappresenta il culmine del nostro impegno come Città Europea dello Sport 2025. Sarà una festa collettiva che coinvolgerà famiglie, giovani, associazioni e appassionati dello sport, lasciando un’eredità importante alla comunità».
La visibilità mediatica dell’evento è straordinaria: la Vuelta è seguita da milioni di spettatori in oltre 190 Paesi, un’occasione unica per mettere in luce il meglio di Venaria Reale e del Piemonte.
Inoltre, la tappa è coadiuvata da circa cinquanta volontari, tra associazioni e cittadini che hanno risposto alla manifestazione d’interesse della Città di Venaria Reale.
«Ci siamo preparati con entusiasmo per accogliere atleti, turisti e media da tutto il mondo – sottolinea l’assessora agli Eventi, Turismo e Commercio, Monica Federico – offrendo un’esperienza che unisce ospitalità, cultura, arte e tradizione gastronomica. È un volano eccezionale per la promozione turistica del territorio. Un ringraziamento speciale va ai volontari della Vuelta 25, cittadini e associazioni venariesi che hanno risposto con generosità all’appello del Comune, contribuendo con passione all’accoglienza e all’organizzazione dell’evento».
Sabato 2 agosto 2025, Venaria Reale ha celebrato “La notte della Vuelta” – aspettando i campioni”. Una serata di festa nel centro storico. Tra street-food spagnolo, musica, animazione culturale ed esposizioni di abbigliamento e accessori, Piazza Vittorio Veneto, Via Mensa e Piazza Annunziata si sono trasformate in un vivace salotto a cielo aperto. Grande successo anche per l’apertura straordinaria dei negozi. L’iniziativa, curata da Goia Fenapi Piemontese e patrocinata dalla Città di Venaria Reale, ha anticipato con entusiasmo la storica partenza della corsa.
Il Piemonte diventa così l’unico territorio italiano ad aver ospitato tutte e tre le partenze delle più conosciute gare a tappe di ciclismo: Giro d’Italia (Venaria Reale nel 2011, 2018, 2024); Tour de France (Torino nel 2024); Vuelta a España (Venaria Reale nel 2025).
Un risultato senza precedenti che consacra la regione come cuore pulsante del ciclismo internazionale.
Per tutte le informazioni aggiornate su chiusure strade, modifiche alla viabilità, divieti di sosta e aree di parcheggio, si rimanda alla prossima pubblicazione dell’ordinanza ufficiale sul sito della Città di Venaria Reale, completa di mappe e dettagli operativi.
Altre informazioni sulla Vuelta 25 sono consultabili sul sito della Regione Piemonte e su quello ufficiale della corsa https://www.lavuelta.es/en
Gtt informa
Mercoledi’ 6 agosto dalle ore 8.00 alle ore 17.00 circa. Causa lavori edili in via Bibiana. Per conoscere la deviazione della tua linea consulta la sezione dedicata ” linee e orari ” – ” rete urbana e suburbana” del sito www.gtt.to.it
“Se non è zuppa è pan bagnato: a voler sintetizzare, le cose sul decreto sport sono andate più o meno così. Era in gioco, fra le altre questioni, la titolarità dell’organizzazione delle Atp Finals, appuntamenti clou della stagione tennistica ospitato a Torino a metà novembre. E il governo di Giorgia Meloni, afflitto da ingordigia di potere, voleva sottrarre quell’evento dalla Federazione italiana tennis e padel per metterlo sotto l’ala dell’agenzia Sport e Salute. Il decreto è stato modificato, dopo un chiarimento non proprio lineare con il Quirinale, e Sport e Salute è stata estromessa. Non si è tirato indietro il governo, e il decreto infatti prevede che il ministero competente affianchi la Federazione nell’organizzazione delle Finals. Con il risultato di irritare l’Atp internazionale, contraria da sempre alla presenza della mano pubblica. Meglio avrebbe fatto Meloni a spendere tempo e risorse per rendere tutto il tennis, non solo le Finals, visibile e in chiaro sui canali Rai. Ora il rischio è che Atp decida di traslocare altrove e privare, dopo il 2026, l’Italia e Torino delle Finals”. Così l’on. Daniela Ruffino di Azione.
Mai più Hiroshima e Nagasaki
Riflessioni, letture, canti e meditazione intorno al simbolo della pace
mercoledì 6 agosto 2025 – ore 21 – Piazza Carignano – Torino
A 80 anni dai bombardamenti atomici sul Giappone la minaccia delle armi nucleari per l’esistenza stessa del genera umano è più che mai attuale.
- Ricordiamo le vittime di prima, seconda e terza generazione delle bombe atomiche di Hiroshima e Nagasaki e dei test nucleari successivi
- Ribadiamo il nostro NO alle armi nucleari
- Chiediamo all’Italia di ratificare il Trattato per la messa al bando delle armi nucleari adottato dall’ONU il 7 luglio 2017 ed entrato in vigore il 22 gennaio 2021
Assistiamo ad un inquietante ritorno di interesse per le armi nucleari; attualmente gli Stati Uniti, la Francia, la Cina, la Russia, l’Inghilterra, India, Israele, Pakistan e Corea del Nord sono possessori accertati di armamenti nucleari. Questi ultimi quattro paesi non hanno aderito al Trattato di Non Proliferazione Nucleare, che dovrebbe in teoria regolamentarne e limitarne lo sviluppo.
La minaccia dell’uso delle armi nucleari è sempre più spesso utilizzata per consentire politiche aggressive e al di fuori del diritto internazionale.
In Italia sono custoditi diversi ordigni atomici, nelle varie basi Nato disseminate sul territorio.
Poiché l’esistenza stessa delle armi nucleari è universalmente riconosciuta come una terribile minaccia per la stessa sopravvivenza del genere umano, ICAN, l’organizzazione internazionale che ha promosso il Trattato per la messa al bando delle armi nucleari, è stata insignita del premio Nobel per la Pace 2017.
La questione del riarmo nucleare si pone nel contesto di un aumento generalizzato della violenza come metodologia d’azione: la violenza è sempre più accettata come metodo di risoluzione dei conflitti, siano essi personali, sociali o politici, dalle relazioni tra i singoli al livello internazionale.
Il pericolo di un escalation nucleare è diventato più forte a partire dal 2022 a causa del conflitto in Ucraina e delle crescenti tensioni regionali in Medio Oriente, conflitti che coinvolgono potenze nucleari; parlare dell’utilizzo di armi nucleari di potenza superiore a quelle lanciate sulle città giapponesi e definite “tattiche” non è più un tabù.
Per queste ragioni chiediamo al nostro governo di lavorare perché queste armi siano ripudiate e di attivarsi perché vengano ovunque abolite; in questo contesto chiediamo che l’Italia ratifichi il Trattato per la messa al bando delle armi nucleari adottato dall’ONU il 7 luglio 2017 ed entrato in vigore il 22 gennaio 2021, in coerenza con l’art.11 della nostra Costituzione.
Con l’obiettivo di avvicinare le nuove generazioni alla storia dell’industria italiana e di favorire lo sviluppo di competenze trasversali, prende il via la terza edizione di “A scuola d’impresa”, progetto promosso da Museimpresa, Associazione Italiana degli archivi e dei Musei d’impresa, e Università LIUC, con il contributo dell’archivio Nazionale del Cinema d’impresa di Ivrea.
La terza edizione del progetto è rivolto agli studenti del triennio delle scuole secondarie di secondo grado e si svolgerà durante l’anno scolastico 2025-26 e vedrà la partecipazione di 45 musei e archivi d’impresa associati a Museimpresa. Il percorso si propone di far conoscere l’evoluzione del sistema industriale italiano e il ruolo culturale dei musei e archivi d’impresa, fornendo al contempo un’occasione concreta per sviluppare abilità utili nel mondo nel lavoro e nella scelta del proprio futuro professionale.
Il percorso si articola in due fasi, una prima parte teorica online, con contenuti multimediali e attività interattive, dedicata all’approfondimento della storia industriale italiana e dei suoi settori economici; una seconda fase esperienziale in presenza, durante la quale gli studenti saranno coinvolti in attività pratiche presso musei e archivi d’impresa. Il percorso culminerà con la realizzazione di un project workshop finale, che rappresenterà un’opportunità per confrontarsi con sfide organizzative e operative reali, stimolando la creatività, il lavoro di squadra e la capacità nel problema solving.
Dei project workshop proposti agli studenti dei sette musei e archivi torinesi l’Archivio Storico Sanpaolo ne propone uno intitolato “I documenti raccontano le imprese”, allo scopo di scoprire le imprese nazionali e del territorio a partire dai documenti e dalle fotografie conservate nell’Archivio Publifoto di Intesa Sanpaolo e nell’Archivio Storico Intesa Sanpaolo, per poi costruire un racconto che possa interessare i propri coetanei.
L’Associazione Archivio Storico Olivetti a Ivrea, in provincia di Torino, propone un progetto intitolato “La storia Olivetti al tempo del social”. Gli studenti in questo caso dovranno scegliere un determinato aspetto legato alla storia dell’azienda e raccontarlo con immagini, parole, video o un podcast sui canali social più diffusi, creando una vera e propria mostra virtuale. I ragazzi parteciperanno ad una visita guidata della mostra #Storiadiinnovazione, per conoscere la storia e vedere dal vivo i principali prodotti realizzati dall’azienda.
Questa occasione servirà da spunto per individuare un aspetto che sarà poi l’oggetto di studio.
In un secondo momento verranno messi a disposizione degli studenti documenti provenienti da archivio e biblioteca sulla base del tema scelto in precedenza, e attraverso il supporto dello Staff dell’Associazione, i ragazzi selezioneranno i materiali storici per costruire un racconto social destinato ai coetanei.
Il Museo Officina della Scrittura, Aurora Penne, propone un project work intitolato “Scrivere il futuro. Raccontare la storia, immaginare l’impresa” per coinvolgere gli studenti in un percorso volto alla realizzazione di contenuti video originali dedicati al tema della scrittura, del suo valore emozionale e storico. Questo progetto è finalizzato a far conoscere ai ragazzi la storia di un’eccellenza italiana come Aurora, promuovendo una riflessione sul significato della scrittura come atto culturale, creativo e identitario.
Il Centro Storico Fiat propone il progetto “Il grande lancio” e prevede la realizzazione della redazione di un numero speciale dell’illustrato Fiat, il giornale aziendale, nel quale gli studenti, dopo aver analizzato e studiato le fonti, lavoreranno per scrivere articoli e approfondimenti sulle tematiche socio-culturali legate all’azienda partendo dalle fonti. Obiettivo è quello di studiare il valore della cultura d’impresa e la relazione tra questa e la città di Torino, il tessuto sociale e i cambiamenti urbanistici, architettonici e antropologici di ieri e di oggi.
Il Mu-Ch Museo della Chimica propone il progetto “Fake news detective”. Scopo è quello di far riflettere gli studenti sul ruolo della divulgazione della scienza nella società, dal momento che è fondamentale rendere questa tipologia di contenuti comprensibili e accessibili a tutti. Per questo motivo, gli studenti si trasformeranno in giovani divulgatori, seguendo attività di fact checking e debunking in diversi ambiti scientifici. Al termine ogni team realizzerà un video o un contenuto social consigliando fonti affidabili da cui attingere le informazioni.
Il Museo è Archivio Storico Reale Mutua propone due project work. Il primo intitolato “I semi dell’innovazione” prevede la realizzazione di una locandina promozionale che sarà pubblicata sul sito. Verranno svolti degli incontri dedicati ai ragazzi , durante i quali comprenderanno il valore storico e culturale di ogni oggetto, come cogliere le diverse narrazioni racchiuse in un documento, come familiarizzare con i diversi metodi narrativi, come scegliere un allestimento, quali priorità darsi, e come definire la funzionalità di un museo. Inoltre approfondiranno le figure dell’archivista e le nuove figure professionali legate all’archiviazione digitale, con i rischi e le opportunità dei diversi metodi conservativi.
Il secondo progetto, invece, il “Saper fa-re” prevede la creazione di un video o un podcast che riassuma i temi trattati arricchiti dal punto di vista degli studenti, finalizzati a comprendere cosa significhi proteggere la funzionalità del valore storico e culturale delle polizze assicurative, cogliere quanto i valori sani e condivisi siano alla base della longevità di un’azienda, familiarizzare con i concetti di mutualità, sostenibilità e società benefit.
Infine il Museo Lavazza e Archivio Storico Lavazza propone il project work “ Dirigi un museo di impresa accessibile”, che vede la realizzazione di un piano per una giornata dedicata all’accessibilità, organizzando il personale, le attività, il budget, gli spazi, i supporti e la comunicazione.
Il progetto intende sviluppare la capacità critica e costruttiva per riflettere sulle proprie attitudini come visitatori e possibili addetti del settore culturale. I partecipanti proveranno a calarsi nei panni di un direttore/direttrice museale o di un archivio.
Dopo aver analizzato i dati e le strategie dovranno programmare una giornata dedicata all’accessibilità, includendo tutti i criteri che questa comporta, ragionando sul pubblico e le sue esigenze.
“A scuola d’impresa” è gratuito e riconosciuto come percorso valido per l’Orientamento e per i PCTO, percorsi per le Competenze trasversali e per l’Orientamento, coinvolgendo discipline come storia, lingua e letteratura italiana, cittadinanza e costituzione. Nella precedente edizione ha coinvolto oltre 1250 studenti in dodici regioni italiane, confermando l’interesse crescente verso la cultura industriale come strumento educativo.
I docenti interessati possono iscrivere le classi entro il 31 ottobre, indicando il Museo o archivio d’impresa scelto, anche se ubicato in una regione diversa da quella dell’istituto scolastico.
Per consultare l’elenco completo dei musei e degli archivi d’impresa che partecipano per l’anno scolastico 2025-26 e la brochure del progetto con le modalità d’iscrizione si può fare riferimento al sito di Museimpresa, sezione per le scuole.
Mara Martellotta
Sette mesi di interviste e incontri con ragazzi trasformate in una commedia
Uno spettacolo sull’adolescenza: l’epoca delle passioni tristi, delle non scelte, dove la risposta a tutto è “boh!”, la stagione dove il desiderio è essere contemporaneamente come tutti gli altri e come nessun altro, quella fase precaria dell’esistenza dove l’identità appena abbozzata gioca tra il non sapere chi si è e la paura di non riuscire a essere ciò che si sogna. Il tempo in cui si comincia a scoprire se stessi, a entrare in contatto con la propria sessualità e a sperimentarla. E’ questo “Lemon therapy” di Chiara Boscaro e Marco Di Stefano, uno spettacolo della compagnia modenese Quinta parete in scena giovedì 7 agosto alle 21 al Teatro San Sipario, a San Sicario, frazione di Cesana (10 euro, biglietti in vendita su www.ticket.it e alla cassa). Rientra nella stagione “Spettacoli di mezza estate… in vetta”,firmata dalla compagnia teatrale torinese Onda Larsen in collaborazione con l’Associazione Non Solo Neve, partner del progetto.
Diretto e interpretato da Enrico Lombardi e Alice Melloni, questo è uno spettacolo che nasce da un’indagine durata sette mesi fatta di interviste, incontri e laboratori con ragazzi dagli 11 ai 20 anni, i loro genitori e insegnanti. Un percorso che parte dai ragazzi, dalle scuole, luogo in cui si sente sempre più l’esigenza di affrontare un argomento spinoso come la sessualità e l’affettività in età adolescenziale, non in termini di prevenzione o dal punto di vista tecnico-scientifico ma in termini di relazione ed educazione. Utilizzando lo strumento teatro e mettendo al centro di questi incontri e laboratori il corpo, un corpo che sta cambiando, che pulsa, che chiede e cerca risposte, Enrico Lombardi e Alice Melloni sono riusciti a entrare in contatto con i ragazzi, a esplorare la loro sfera emotiva, aiutandoli ad esprimersi, a raccontare le loro emozioni, per arrivare a comprendere come i tempi sono cambiati, cosa provano oggi, quali sono i loro dubbi, le loro certezze e come vivono la loro sessualità.
Ci si è chiesto: esistono nodi intergenerazionali? La prima volta? L’attesa, la tensione, la sperimentazione, la scoperta di sè e dell’incontro con l’altro. Chi sono? Come mi percepiscono gli altri? Come sono cambiato?
Nelle loro mani questo materiale è diventata una commedia in cui P., un trentacinquenne che ha rimosso completamente il ricordo della sua adolescenza, viene aiutato da V., una psicoterapeuta con una “originale” terapia. Terapia in cui la Dottoressa, con provocatorie richieste, rompe più volte la quarta parete, rendendo il pubblico co-protagosta dello spettacolo che, intercettando le reazioni degli spettatori, si trasforma da una replica all’altra.
La scenografia firmata da Rewik Grossi fa emergere la contrapposizione tipica adolescenziale di ciò che si è e ciò che si vorrebbe essere, una pianta di limoni viva e reale e uno schermo artificiale ne sono i simboli, come a volere riportare sul palco ciò che si scatena all’interno dell’animo di un adolescente: il contrasto tra il fingere di essere invulnerabile e la realtà di essere fragili.
E’ così che ha preso forma “Lemon Therapy”, una commedia leggera ma non superficiale, che non vuole solo far ridere, non pretende di dare risposte, lascia spazio alla riflessione e lancia provocazioni sul tema, senza scimmiottare o prendere in giro il mondo adolescenziale ma cogliendone l’ironia, la crudeltà e la tragicità.
Le due bombe atomiche sganciate dagli Stati Uniti il 6 e il 9 agosto 1945 su Hiroshima e Nagasaki causarono tra le 150 mila e le 220 mila vittime, in maggioranza civili, portando il 15 agosto il Giappone alla resa, alla fine della seconda guerra mondiale.
Aggiunsero, però, un nuovo orrore a molti altri di una guerra totale in cui il numero complessivo dei morti civili superò per la prima volta quello dei caduti militari. Queste bombe diedero inoltre inizio a un’altra era in cui il rischio di un uso militare dell’energia nucleare continua a essere incombente su tutta l’umanità.
Ottanta anni dopo, il Museo Diffuso e l’Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza hanno deciso di richiamare l’attenzione su questo rischio e di manifestare il loro incondizionato rifiuto di tutte le guerre, organizzando una proiezione del film intitolato “Hiroshima mon amour” di Alain Resnais, con la sceneggiatura di Marguerite Duras. Esso affronta con esiti indimenticabili l’inscindibilità del rapporto del passato con il presente e l’angoscia e la paura che incombono sul nostro avvenire. L’appuntamento è per mercoledì 6 agosto alle ore 18 presso l’Auditorium del Polo del ‘900, in piazzetta Franco Antonicelli a Torino, per condividere un momento di riflessione su quel passato e su questo presente.
Mara Martellotta