L’estate arriva puntuale in città e si anima il Mausoleo della Bela Rosin, sito in strada del castello di Mirafiori 148/7. Infatti dal 6 agosto al 25 settembre Assemblea Teatro presenterà “Le parole e le foglie”, pagine ad alta voce nel punto verde del Mausoleo. Si tratta di un ricco calendario di appuntamenti con il teatro, la letteratura, la lettura, i libri , la poesia, la fantasia e la favola, la storia, la comicità e il sorriso, la musica del Sud del mondo.
Le pagine, le parole, i suoni, se lanciati nell’aria, diventano voci e pezzi concreti di memoria che ritornano davanti al nostro sguardo. Sullo sfondo, a fare da cornice, l’eleganza del Mausoleo della Bela Rosin e il suo giardino meraviglioso, ripiantumato l’anno scorso con i nuovi pioppi cipressini, anche grazie al contributo di Assemblea Teatro. Si tratta di alberi che, con tratto regale, accolgono in fila gli ospiti e gli spettatori che arrivano per le serate al Mausoleo.
Dal 10 al 17 agosto arriva puntuale la ‘festa per chi resta’, organizzata dalla Circoscrizione 2. Quando quasi tutti gli spettacoli vanno in chiusura, il Mausoleo si accende di serate popolari per chi rimane in città per i più diversi motivi. Il programma, che si protrarrà fino al 25 settembre prossimo, accompagnerà i torinesi che restano in città ad affrontare il caldo e spesso la solitudine, in compagnia di altri spettatori.
Il programma prevede numerosi temi di racconto scenico, tra cui Alba e i partigiani che la liberarono, i traumi familiari e la dittatura brasiliana di cinquanta anni, un sogno e una poetica parabola antimilitarista della musica progressive degli anni Settanta, le Cantacronache e i cantautori, la musica dell’America latina, la comicità degli stand up comedian, la fine della democrazia in Cile. Serate che attraversano diversi generi ispirandosi sempre alla grande scrittura di Beppe Fenoglio, Luiz Claudio Cardoso, Paul Gallico e Saint Exupéry, senza dimenticare il nostro amato hermano Luis Sepúlveda. Proprio Sepúlveda scriveva “la nostra lingua è la nostra patria” e per l’occasione, grazie al sostegno della Fondazione CRT, Assemblea Teatro inviterà i molti nuovi concittadini provenienti dal Sud America per tre serate in lingua spagnola l’8, il 9 e l’11 settembre.
Sono tutti spettacoli rivolti a diverse fasce di pubblico, anziani e adulti, giovani e ragazzi, come nelle diverse edizioni precedenti degli spettacoli delle stagioni estive presentate alla Bela Rosin da Assemblea Teatro. Oltre ad avvicinare gli spettatori allo spettacolo e alla lettura, verranno estratti tra i presenti 5 biglietti ai cui proprietari verrà regalato un libro attinente alla materia principale della serata. Verrà, così, non solo favorito l’ascolto, ma verrà offerto un vero invito ad aprire e scoprire il volume, per viaggiare tra le pagine.
Non a caso la chiusura del programma è prevista il 25 settembre. Nel 2005, proprio venti anni fa, dopo i lavori di ristrutturazione e recupero dell’area, il Mausoleo veniva riaperto alla cittadinanza. Gran chiusura, il 25 settembre, in occasione dei venti anni della riapertura del Mausoleo, recuperato, restaurato e restituito alla cittadinanza. L’estate di Assemblea Teatro alla Bela Rosin, con le Biblioteche Civiche torinesi, si concluderà ospitando l’evento speciale privo di parole, ma non certo di poesia “Come gli angeli del cielo” di Silence Teatro, una performance itinerante per chi crede ancora possibile assaporare la bellezza del sogno. Silence Teatro, da Lovere, Bergamo, è la straordinaria compagnia di mimi che da quaranta anni porta le sue immagini di serenità e bellezza nei palchi e nei più diversi luoghi del mondo. Scenderanno come bianchi angeli a festeggiare il luogo, trasformandolo in un giardino di grandi emozioni.
Mara Martellotta
Il referendum confermativo svoltosi in Valle d’Aosta, in pieno periodo feriale, il 10 agosto ha registrato un’assenteismo record: ha votato solo il 16 per cento degli aventi diritto. La riforma elettorale che reintroduce tre preferenze di cui almeno una alle candidate donne, è stata approvata con il 52 per cento dei voti contro il 48 per cento dei contrari. Gli astenuti non ci sono stati. La Valle d’Aosta, se si escludono i tempi di Chabod, di Passerin d’Entreves e di Pedrini, unico consigliere regionale liberale in Valle, ha avuto periodicamente una politica fortemente condizionata, in termini corruttivi, dalla presenza del Casino di Saint – Vincent, come Sanremo e Campione per il loro Casinò. Il movimento autonomista valdostano, per quanto fiancheggiatore del PCI, fu interessato a vari scandali. Ora sembra che le cose siano migliorate e il centro-sinistra ha voluto modificare la legge elettorale. Favorire la presenza femminile in consiglio regionale e ‘ sicuramente bene, anche se le tre preferenze non garantiscono una effettiva par condicio. Il tempo delle quote rosa ad ogni costo appare lontano. Ma il punto dolens è un altro: la partecipazione di quel 16 per cento di elettori che vanifica la stessa politica delle buone intenzioni. I valligiani non hanno più le virtù civiche dei loro padri montanari. Oggi in valle ci sono tantissimi meridionali che hanno modificato l’immagine stessa valdostana . Quel 16 per cento dovrebbe essere un campanello d’allarme per le elezioni future . Anche in Valle il disamore per la politica ha fatto breccia. I tempi un po’ utopistici ,ma nobili di Emile Chanoux e della Carta di Chivasso sono lontani. Non a caso Federico Chabod non partecipò, alla stesura di quella Carta, se non mandando un breve testo. Il suo realismo politico, maturato nei suoi studi su Machiavelli, non gli consentì di stare con i sognatori, oggi del tutto dimenticati in Valle ,dove si confonde l’autonomismo con il federalismo.