ilTorinese

Carovana del Tango Argentino e la Via del Sale , da Torre Pellice a Sanremo

Quale potrebbe essere il trait d’union fra due tradizioni apparentemente così lontane come il Tango Argentino e la Via del Sale che unisce Torre Pellice a Sanremo?

Apparentemente poco o niente. Eppure, scavando fra le pieghe di alcuni fatti umani, si possono scorgere strette connessioni; il tango è una danza creata nei più poveri barrios di Buenos Aires tra immigrati europei arrivati nel Nuovo Mondo alla ricerca di riscatto e di un futuro unicamente da scavare con le proprie mani. Sono uniti da solitudine affettiva, una cultura diversa ed emarginante, il relativo prezzo di emarginazione sociale che ogni immigrato deve sempre pagare e da profonde nostalgie per una terra natìa che probabilmente non rivedranno mai più.

Nei barrios malfamati, evitati dalla borghesia ispanica, giovani uomini e donne del vecchio continente ‘malati di vita’ iniziano ad incontrarsi al suono di pochi strumenti, su palchetti improvvisati, unendo i loro corpi al suono di ritmi spontanei, desiderio di trasgressione, un erotismo non più da nascondere come nei Paesi d’origine (la leggenda del tango argentino nasce a fine XIX secolo), ma da valorizzare al ritmo di un’unione precisa nei movimenti, creata per atletiche fisicità. Come non poche volte nel cammino umano, l’esigenza, l’abitudine, la continua sperimentazione si solidificherà in Cultura, in un discorso complesso, un valore sempre più globale e simbolicamente più tardi riassunto dal famosissimo Tango de Gardel di Piazzolla.

Le vie del sale, rotte commerciali la cui origine si perde nella notte dei tempi, erano antichi percorsi e rotte di navigazione. Non esisteva un’unica via del sale: vari popoli utilizzavano diverse reti di collegamenti per portare varie merci, in cambio di un elemento indispensabile per la conservazione degli alimenti nel lungo periodo. Ogni produzione alimentare aveva estremo bisogno di elevate quantità di sale marino, ma anche attività artigianali come la concia delle pelli e la tintura ne richiedevano l’uso.

Per quanto riguarda la nostra piccola parte di mondo, incastonata fra il mediterraneo occidentale e le alpi, l’antica comunicazione fra la pianura padana, la Liguria, i territori francesi di Provenza, Savoia, Svizzera, permetteva il commercio di questo materiale prezioso, di difficile reperibilità per regioni lontane dal mare.

Fu il Sacro Romano Impero a costituire feudi con lo scopo di mantenere un passaggio sicuro verso il mare; assegnò questi territori a famiglie fedeli che per secoli controllarono le vallate, garantendone la sicurezza dei convogli. Il trasporto su terreni accidentati veniva effettuato a dorso di mulo. Le pianure, dove possibile, trasportavano invece il sale per via fluviale mediante grandi chiatte.

Da lontanissime origini e storie si arriva perciò all’oggi. L’umile saliera presente in ogni cucina, rappresenta l’ultimo anello di una catena lunghissima che ha permesso alle genti di vivere, viaggiare, far prosperare economie.

Quindi abbiamo forse trovato il l’emblematico trait d’union fra questi lontani argomenti. La carovana del Tango Argentino e la Via del Sale, che da Torre Pellice arriva a Sanremo racconta – su differenti scale – l’incessabile cammino dell’uomo, il suo nomadico spostarsi per placare bisogni e sete di conoscenza. Dietro ogni nuovo insediamento si creano codici che, inizialmente partiti da esigenze di sopravvivenza, si sedimentano in culture, mix di informazioni che si spostano, contaminandosi vicendevolmente in millenari rivoli che saranno a loro volta nuovamente rielaborati in un cammino polisemico senza fine.

A breve questo racconterà la bellissima Capitale dei Valdesi, con una serie di avvenimenti a partire da domenica 8 fino al 15 dicembre, grazie alle idee e la direzione artistica di una sempre effervescente e coltissima Monica Nucera Mantelli.

Ferruccio Capra Quarelli

Sauze d’Oulx,  via alla stagione invernale con il weekend dell’Immacolata

SAUZE D’OULX – Quest’anno niente ponte dell’Immacolata e di Sant’Ambrogio per via del calendario che vede l’8 dicembre di domenica, ma non cambia la tradizione che vuole in questi giorni il via ufficiale alla stagione invernale.

Il meteo annuncia per il weekend una nuova spolverata di neve che contribuisce ad abbellire il paesaggio.

Vialattea per questo weekend apre anche la Seggiovia Sportinia, la Seggiovia Lago Nero ed il Tappeto Sportinia con la possibilità di sciare sulla Pista 11 dallo Chalet Mollino a Clotes.

Il weekend dell’Immacolata si preannuncia quindi ricco di iniziative per dare il via alla stagione all’insegna del divertimento così come è proprio nel DNA di Sauze d’Oulx.

In questo weekend il via al concorso “Presepi in vetrina” promosso dal Consorzio Fortur che permette a tutti i frequentatori di Sauze d’Oulx di girare per il paese e ammirare i presepi realizzati e messi in mostra su piazze e vie da cittadini e commercianti.

Sabato 7 e domenica 8 dicembre tornano i tanto attesi Mercatini di Natale. Un mercatino che per tutto il weekend propone dalle ore 10 nella centralissima piazza Assietta oggetti di artigianato, vintage, oggettistica, arte popolare, antiquariato e collezionismo.

“Verso l’ora zero”, i meccanismi sempre perfetti della “signora del giallo”

Sino a domenica 8 al Gioiello, poi all’Erba per le feste natalizie

Tutto ha avuto inizio una trentina di anni fa con l’immancabile “Trappoli per topi”, capolavoro a lunghissima tenitura, poi un’altra mezza dozzina di titoli per arrivare all’ultimo “Verso l’ora zero”, la traduzione è di Emanuele Aldrovandi, un succedersi di applauditi successi da parte di Torino Spettacoli a rinverdire – se ce ne fosse ancora necessità – la fama della regina del giallo, Agatha Christie. Testo collaudato sui palcoscenici londinesi a metà degli anni Quaranta, esattamente a pochi giorni dalla fine del conflitto mondiale, ancora una volta il disegno perfetto di un plot e lo studio accurato delle psicologie dei personaggi che si muovono sulla scena.

La bella scena firmata da Gian Mesturino, elegantemente british, racchiude un angolo della villa della anziana lady Tressilian, una bella dimora costruita sulla scogliera e sul mare, inondata dai versi dei gabbiani che sembrano virare di quando in quando in acide risate. La raccolta di uno scampolo d’umanità per il finire dell’estate, un soggiorno di un paio di settimane che si dovrebbe annunciare tranquillo e che al contrario sin dal suo inizio nasconde una sensazione di tragedia. Sono ospiti il giovane Nevile Strange, il nipote della padrona di casa che ha pensato di portare con sé allo stesso tempo l’attuale moglie Kay e la donna da cui ha divorziato, Audrey, a cui mostra di essere ancora molto legato, l’infelice governante che cova in sé parecchie zone d’ombra, Ted che si mostra interessato a Kay e Thomas, un cugino tornato di recente da un viaggio in Estremo Oriente, che è parso liberatorio, ma fino a che punto?, di un passato che continua a tormentarlo. Vecchio amico di lady Tressilian è l’avvocato Treves, il deus ex machina che con giusta intuizione, non soltanto letteraria, mette in moto, in maniera chiarificatrice, il meccanismo che accompagnerà le indagini del commissario di turno: “Mi piacciono le storie gialle, ma come sapete cominciano sempre da un punto sbagliato. Cioè cominciano con il delitto. Ma il delitto è la fine. La storia inizia molto prima, a volte anni prima, con tutte le cause e gli eventi che portano certa gente in un certo punto a una certa ora di un certo giorno…”. Ragionamenti, suggestioni, presenze inquietanti e accuse che hanno preso strade sbagliate, personaggi che la Christie, ancora una volta grande conoscitrice dell’animo umano, fatto di luci e di ombre, maneggia con cura, costruzioni e architetture che mantengono più che viva l’attenzione dello spettatore.

Certo ci vuole una buona professionalità, un mestiere solido e un passato più che collaudato per rendere ogni cosa, ogni passaggio inventato dall’autrice, quel suo seminare e capovolgere indizi, plausibile e avvincente. Sono quei trascorsi successi e l’affiatamento che ormai si notano nei componenti della compagnia tutta a offrire una piena certezza, a fare apprezzare appieno la verità e il gioco teatrale con cui si srotolano tensioni e sospetti, l’avvicendarsi dei sottili interrogatori, l’incastro delle differenti psicologie, il tutto guidato dalla regia precisa di Girolamo Angione. C’è la vittima e c’è chi vorrebbe riscattare un’antica passione e un tradimento, ci sono – svelati nel travolgente finale: guai a svelare in nessun caso lo svolgimento della vicenda! – gli elementi messi in bell’ordine a costruire una colpa e un colpevole, un ingranaggio perfetto e difficilmente presunto. Nel gioco stanno con convinzione Elia Tedesco e Andrea Beltramo, il misterioso e combattuto Thomas di Matteo Anselmi, Elena Soffiato e Jessica Grande, Patrizia Pozzi e Barbara Cinquatti, Stefano Bianco, Stefano Fiorillo e Simone Marietta.

Per la stagione del Fabrizio Di Fiore Entertainment si replica al Gioiello sino a domani, domenica 8 dicembre, alle ore 16; poi “Verso l’ora zero” passerà, per il calendario di Torino Spettacoli, padrone di casa al teatro Erba, dal 12 al 15 dicembre e dal 28 al 6 gennaio prossimi. Per il più che convincente divertimento di tutti.

Elio Rabbione

Nelle immagini, alcuni momenti dello spettacolo.

Natività! Alla Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso

Domenica 8 dicembre

Visite narrate con intermezzi scenici sul tema del presepe

 

 

Domenica 8 dicembre, alle ore 11.30 e 15, alla Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso sono in programma due visite narrate dal titolo “Natività” con intermezzi scenici sul tema del presepe, a cura dei servizi educativi della Precettoria di Ranverso in collaborazione con Il Filo della Memoria e l’associazione Il Colibri aps.

Nello stesso giorno, il Comune di Buttigliera Alta inaugura la pista ciclo-pedonale in strada Antica di Francia organizzando alle ore 10.30 la camminata/corsa dei Babbi Natale da piazza Tienanmen alla Precettoria di Ranverso dove sono allestiti i mercatini di Natale, a cura della Pro-Loco di Buttigliera Alta.

 

INFO

Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso

Località Sant’Antonio di Ranverso, Buttigliera Alta (TO)

Domenica 8 dicembre, ore 11.30 e 15

Natività!

Costo della visita narrata: 5 euro + biglietto di ingresso

Biglietti: intero 5 euro, ridotto 4 euro

Hanno diritto alla riduzione: minori di 18 anni, over 65, gruppi min. 15 persone

Fino a 6 anni e possessori di Abbonamento Musei: biglietto ingresso gratuito

È obbligatoria la prenotazione entro il giorno precedente.

Info e prenotazioni:

011 6200603 ranverso@biglietteria.ordinemauriziano.it

www.ordinemauriziano.it

Falso trading online, sequestro per 4 milioni

Si è conclusa a Tirana, con l’esecuzione transnazionale di un’ordinanza di custodia cautelare a carico di due cittadini albanesi, l’operazione “Trade Scam”, condotta per più di due anni dalla Polizia di Stato di Torino, attraverso gli investigatori della Polizia Postale, sotto la direzione della locale Procura della Repubblica, con il coordinamento internazionale di Eurojust e la collaborazione della SPAK albanese, Procura Speciale deputata al contrasto della corruzione e della criminalità organizzata.

Le indagini, condotte dal C.O.S.C. di Torino, con il coordinamento del Servizio Polizia Postale e per la Sicurezza Cibernetica, sono partite dalla denuncia sporta nel 2019 da una vittima di falso trading online, attirata da banner pubblicitari di fantomatiche società di investimenti finanziari e successivamente convinta telefonicamente a effettuare investimenti dietro la falsa promessa di ingenti guadagni.

L’attività investigativa, di seguito al sequestro di numeroso materiale informatico, ha consentito la ricostruzione puntuale dei ruoli dei membri di quella che si è rivelata essere una organizzazione criminale, che operava anche grazie alla creazione di società di comodo, funzionali alla realizzazione di attività di riciclaggio.

Le somme, versate dalle ignare vittime, venivano trasferite su conti stranieri in modo da aggirare i controlli antiriciclaggio e dall’analisi dei flussi finanziari è emerso che il denaro veniva convertito in criptovalute e trasferito tramite blockchain. A questa operazione è stata dedicata gran parte dell’attività investigativa, finalizzata a ripercorrere le movimentazioni operate dal sodalizio criminale con l’unico scopo di ostacolarne l’identificazione illecita.

La fase esecutiva, condotta sul territorio albanese e che ha visto coinvolti gli stessi  investigatori della Polizia Postale, è stata portata a termine con la collaborazione degli organi di Giustizia e di Polizia albanesi, grazie al supporto del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia, che ha attivato la sede centrale INTERPOL per la diffusione internazionale dei mandati di cattura, in sinergia con l’Ufficio dell’Esperto per la Sicurezza italiano in Albania, presso la locale Ambasciata.

Si precisa che gli indagati devono considerarsi non colpevoli fino a sentenza definitiva.

Automotive, Fi: “Audizione associazioni filiera è una svolta”

«L’audizione delle associazioni datoriali della filiera automotive, tenutasi a  Palazzo Lascaris ha tracciato la direzione di svolta,  da seguire per la ripresa dell’intero comparto. Prezioso il contributo delle sigle presenti, che in modo unitario hanno  condiviso un documento di sintesi contenente le  criticità, le osservazioni,  le proposte ed i possibili scenari d’uscita  dalla crisi degli oltre 56mila lavoratori occupati nel comparto. È una notizia stimolante che evidenzia la salute della classe dirigente del nostro tessuto produttivo piemontese che non si arrende agli ostacoli incontrati lungo il percorso di questa che tutti chiamano la tempesta perfetta che ha colpito l’europa e di conseguenza il nostro Piemonte». Ad affermarlo la vice-presidente di Forza Italia in Regione Piemonte Annalisa Beccaria durante la III Commissione Industria riunitasi per discutere proprio del futuro produttivo dell’auto a livello regionale e lo sguardo rivolto  al nazionale ed all’ europeo.

« Forza Italia, come ribadito più volte dal  vicepremier Antonio Tajani (anche durante  il suo intervento all’Assemblea dell’ Unione Industriale), è attiva  nella messa a terra delle azioni necessarie  richieste durante l’incontro:
•⁠  ⁠In primis per la riduzione del costo del denaro al fine di assicurare alle imprese i fondi necessari per sviluppo e ricerca, (strada maestra, per rimettere in moto il settore).
*  A seguire, in modo altrettanto evidente, Forza Italia porterà avanti la richiesta di ampliamento dell’offerta  di tecnologie ammissibili per la mobilità sostenibile, in particolare mettendo fine al dogma ideologico delle ‘emissioni zero allo scarico’ ed aggiungendo solo una semplice  parolina, ovvero “quasi zero”aprendo scenari percorribili  di possibili abbattimenti delle emissioni, grazie a fonti rinnovabili e non solo piu a quel “full electric” che  evidentemente si é dimostrato obiettivo irraggiungibile, impraticabile  e che ha contribuito a terremotare la manifattura storica italiana ed europea».
Ha aggiunto la consigliera azzurra Beccaria  «Per citare il Min.Tajani  -con l’ideologia non si va molto distante-. Diventa pertanto necessario rendere realistici gli obiettivi da raggiungere, anche evidenziati dalla filiera. Noi consiglieri, con il ns Pres Cirio abile europarlamentare, con grande competenza  nella conferenza Stato Regione , nonché nel confronto  Regione-Europa possiamo farci portavoce di queste istanze.
*  necessità di ampliare la platea delle emissioni quasi zero
•⁠  ⁠questione “moratorie”  sugli investimenti
*  debiti contratto per investire nella produzione; nelle azioni di valorizzazione trasversale delle filiere;
•⁠  ⁠nello studio nonché nella ricerca di nuovi materiali con i quali diventare autonomi nella produzione delle batterie  oltre a quelle al litio(da tempo monopolio della Cina); l’intuizione futuristica di farci trovare pronti davanti all’opportunità di riutilizzare quasi all’infinito ” i rifiuti ” prodotti dal cosidetto black- mass, derivato dalla lavorazione dei componenti delle batterie a litio a fine vita, trasformando così un comparto  della filiera in un settore di ricircolo e riuso.
“A livello regionale” conclude Beccaria ” ho ribadito la  necessità di quantificare costi e tempi per la realizzazione di nuove tecnologie nelle motorizzazioni per la riconversione del capitale umano occupato in tutto il comparto e per l’equity , ovvero per quegli interventi economici alle imprese che realmente hanno i numeri e le capacità per superare la crisi   senza disperdere i fondi a disposizione in aiuti a pioggia che nuovamente diventano non risolutivi di una crisi epocale .
Bisognerà in ogni caso  sottolineare come si renderà necessario tenere conto degli oneri risultanti dal cambio della tecnologia per esempio in ambito di riciclo e di industria dei rifiuti. Anche questo dovra essere un criterio da considerare mentre si ridisegnano le priorità strategiche e le politiche industriali per rianimare l’automotive. Infine, ho convenuto con loro quanto  necessario per tentare di concentrare le risorse sulle aziende più solide, in modo da evitare continue dispersione  di fondi, soprattutto  di questi tempi, che mostrano
l’amaro sapore di una tempesta perfetta quale quella dei subprime americani del 2008-2009. Forza Italia da sempre é pronta a lavorare su piu tavoli : Regionale, Nazionale, Europeo, perché il Made in Italy  e la formazione  tecnica e tecnologica del nostro capitale umano, deve continuare a fare la differenza».

Rosanna Mutinelli: “La culla d’acqua”. Una storia di fuga, speranza e resilienza

Informazione promozionale

“Vorrei che La culla d’acqua fosse un invito a riflettere sull’umanità che accomuna tutti noi”

 

Intervista a Rosanna Mutinelli, autrice de La culla d’acqua – CTL Editore, 2024

1. La culla d’acqua è una storia di fuga, speranza e resilienza. Cosa l’ha spinta a raccontare il viaggio di Hailù?
Il romanzo nasce da una profonda riflessione su temi attuali come l’immigrazione, la disperazione che porta le persone a lasciare la propria terra, e la resilienza necessaria per affrontare percorsi tanto duri. La figura di Hailù, un ragazzino di soli tredici anni, mi ha permesso di esplorare queste dinamiche dal punto di vista dell’innocenza, mettendo in evidenza il coraggio di chi, nonostante tutto, riesce a immaginare un futuro migliore. Volevo dare voce a chi spesso rimane invisibile.

2. Perché ha scelto di narrare la storia in prima persona?
Scrivere in prima persona mi ha permesso di avvicinarmi alla realtà emotiva di Hailù e di far vivere al lettore il viaggio quasi come se fosse accanto a lui. Volevo che le sue paure, i suoi pensieri e le sue speranze emergessero in modo autentico e diretto. È un punto di vista intimo che, spero, permette a chi legge di sentirsi coinvolto non solo a livello razionale, ma anche emotivo.

3. Nel romanzo, il Mediterraneo è chiamato “The river”. Perché questa scelta?
“The river” è un termine usato dai trafficanti, un modo per minimizzare il pericolo o, forse, per creare un’illusione di semplicità in chi si affida loro. Questo nome rappresenta l’ennesima ingannevole banalizzazione di un viaggio che, in realtà, è un calvario per chi lo intraprende. Ho voluto mantenere questa espressione per sottolineare il contrasto tra la realtà brutale e la promessa vuota di chi sfrutta i migranti.

4. Qual è stata la parte più difficile da scrivere?
Senza dubbio, le descrizioni degli orrori vissuti nei centri di detenzione libici. Rappresentare queste realtà senza indulgere in dettagli troppo espliciti, ma lasciando trasparire tutta la sofferenza, è stato un equilibrio delicato. Mi sono documentata molto, ma la difficoltà più grande è stata emozionale: è impossibile restare indifferenti davanti a storie così drammatiche.

5. Quale messaggio vorrebbe lasciare ai lettori con questo romanzo?
Vorrei che La culla d’acqua fosse un invito a riflettere sull’umanità che accomuna tutti noi. Hailù non è solo un migrante, è un ragazzo con sogni e paure, proprio come chiunque altro. È facile giudicare o dimenticare chi affronta viaggi così estremi, ma spero che la storia aiuti a costruire empatia e consapevolezza rispetto alla complessità del fenomeno migratorio.

6. C’è qualcosa che vorrebbe dire ai suoi lettori?
Vorrei ringraziarli per il coraggio di affrontare una lettura che può essere dura, ma credo anche necessaria. Le storie, per quanto difficili, possono aprire dialoghi e cambiare prospettive. Spero che chi legge La culla d’acqua possa sentire un po’ di quel coraggio che Hailù porta con sé nel cuore.

Elkann e la fine della Fiat

IL COMMENTO  di Pier Franco Quaglieni

Quando conobbi il giovane John Elkann trassi l’ impressione positiva  di un giovane a modo consapevole che lo zio Umberto Agnelli, succeduto a Gianni, era il Capo. In effetti Umberto fu costretto a vivere all’ombra del fratello senza poter svolgere quel ruolo che Gianni non si rivelò all’altezza di affrontare, prigioniero tra Romiti e Ghidella. L’unico vero protagonista della storia della Fiat fu Vittorio Valletta che non viene riconosciuto, se non nella biografia di Piero Bairati.  Adesso, dopo il disastro di Stellantis, dare un giudizio su Elkann e il suo degno amministratore delegato dimissionario – un nuovo genere di “portoghese” abilissimo nel prendere soldi – appare inutile tanto vistoso è il fiasco imprenditoriale. Gli Elkann dovrebbero andarsene dall’Italia e tornare da dove sono arrivati, volendo  noi essere gentili con loro. Il danno prodotto è gigantesco. Ma la debacle rivela anche l’assenza di ogni politica industriale italiana almeno dall’epoca di Prodi e delle privatizzazioni, che hanno distrutto il patrimonio industriale italiano passato in altre mani con tante aziende chiuse o delocalizzate.
C’è stato un alto tradimento perpetrato contro l’Italia che è diventata succube ruota di scorta. Di questo disegno si è reso complice anche l’ultimo rampollo Agnelli. Il penultimo, dopo la gestione non felice della Juve, è scomparso. La liquidazione al portoghese Tavares è l’ultimo episodio scandaloso che offende Torino e gli operai che stanno per perdere il lavoro. La politica e soprattutto il sindacato bisbiglia un dissenso indecente forse dovuto a connivenze passate. Guardate la fotografia di Elkann in ultima posizione e ad una certa distanza da Umberto Agnelli . Se fosse rimasto li’ o avessero lasciato Montezemolo, forse non saremmo dove siamo. Espressione drammatica della situazione  odierna sono la lettera di Elkann ai dipendenti  a cui vorrebbe infondere fiducia e speranza e la rivolta parolaia di Landini che fa rigirare nella tomba Luciano Lama. La situazione industriale italiana richiederebbe la mano pesante della Magistratura perché ci sono troppe oscurità.

Strage Thyssenkrupp, al Monumentale il ricordo degli operai morti

 

Rabbia e dolore hanno accompagnato le parole dei familiari di Antonio Schiavone, Roberto Scola, Angelo Laurino, Bruno Santino, Rocco Marzo, Rosario Rodinò e Giuseppe Demasi, i sette operai morti diciassette anni fa nel rogo della ThyssenKrupp, nel corso della commemorazione ieri mattina davanti al memoriale loro dedicato all’interno del cimitero Monumentale.

“I nostri cari ci mancano immensamente e i loro assassini sono liberi – ha detto, a nome dei familiari delle vittime della strage nell’acciaieria avvenuta nella notte tra il 5 e il 6 dicembre 2007, Laura Rodinò, sorella di Rosario, che ha rinnovato la richiesta di giustizia – . Aiutateci – ha chiesto – perché non ne possiamo più e vediamo altri morti sul lavoro. Chi toglie la vita deve andare in galera e le leggi devono essere rispettate”

“Quella di 17 anni fa è la tragedia di un’intera città, una ferita ancora aperta per i torinesi e le torinesi” ha ricordato nel suo intervento l’assessora Chiara Foglietta che ha ricordato come il lavoro continui a perdere, giorno dopo giorno, la dignità che dovrebbe avere. “Per questo è importante ricordare e la memoria va costantemente alimentata affinché quel che è successo quella notte non sia vana – ha proseguito l’assessora Foglietta . È un monito che ci portiamo dietro, è una delle poche speranze cui si aggrappano i familiari, è l’assunto che ci ripetiamo nel nostro lavoro quotidiano, perché non ci siano più pagine così drammatiche nella nostra storia, sapendo che, in questo senso, non si è scritta la parola fine, che i morti sul lavoro continuano ad esserci e che tanta è la strada ancora da fare”.

Alla cerimonia anche la procuratrice generale di Piemonte e Valle d’Aosta, Lucia Musti, presente per “condividere con voi il dolore”. “È indecente che esistano multinazionali o imprese che risparmiano sulle cautele – ha detto la procuratrice – .Fondamentale per i reati in materia di lavoro è la prevenzione, l’accesso ai luoghi di lavoro di chi deve controllare e far sentire il fiato sul collo dello Stato”.

TORINO CLICK