ilTorinese

Record di richieste per il voucher vacanze sul lago Maggiore

“Il record di richieste per il voucher vacanze sul lago Maggiore è una bella notizia per il territorio che, grazie agli sforzi dell’amministrazione regionale che ha rifinanziato il bonus con 1,5 milioni che si sono aggiunti ai 5 già stanziati e del nostro assessore Vittoria Poggio, potrà così superare le difficoltà create dalla pandemia ed essere strumento utile alla ripresa del turismo”.

Lo dichiara il presidente del gruppo Lega Salvini Piemonte Alberto Preioni, commentando il superamento di quota 40mila ticket venduti nella nostra regione. “Una boccata di ossigeno e un’iniezione di fiducia per il Vco e per tutte altre aree del Piemonte – dice ancora Preioni – che non potrà che fare bene agli operatori del settore alle prese con il periodo storico più difficile dal dopoguerra a oggi. I numeri fatti registrare sin qui dal lago Maggiore sono la conferma che il nostro territorio, ricco di acqua ma anche di splendide montagne, è uno tra i più appetibili di tutto il Paese. I turisti che grazie al voucher giungeranno qui per prendersi qualche giorno di meritata vacanza dopo lo stress del lockdown – prosegue Preioni – troveranno ad accoglierli albergatori, ristoratori e professionisti forgiati da generazioni, che garantiranno loro un soggiorno in totale sicurezza e serenità. La collaborazione tra pubblico e privato dà risultati concreti ed è per questo una delle chiavi per vincere le sfide che ci attendono. In tal senso – conclude Preioni – l’operato dell’amministrazione regionale a trazione Lega è da considerarsi esempio virtuoso da seguire in tutta Italia”.

Stabile occupato: 7 persone denunciate, 2 arrestati

Nei giorni scorsi personale del Commissariato Barriera Nizza, coadiuvato da agenti del Reparto Prevenzione Crimine, delle Unità Cinofile e della Questura, ha effettuato un controllo di uno stabile ubicato in via Varazze, già oggetto di diverse segnalazioni di occupazioni abusive.

Episodi analoghi si erano già verificati  nel recente passato, quando a seguito dell’intervento delle Forze dell’ordine e dei VV. del Fuoco gli 8 alloggi della struttura erano stati sgomberati, ripuliti dalle masserizie e gli ingressi murati. Recentemente, però, 7 delle porte murate risultavano ripristinate. Ieri, durante il servizio coordinato dal Comm.to Barriera Nizza, gli agenti hanno constatato che le parti comuni dell’immobile si presentavano in condizioni igieniche pessime; il cortile condominiale ristava in stato di abbandono; i sottotetti impraticabili a causa dell’accumulo di immondizie, resti di cibo, vestiario, masserizie di vario genere. All’interno degli alloggi occupati, ove gli impianti della luce risultavano manomessi artigianalmente con cavi elettrici pendenti  e le piombature del gas tutte indebitamente rimosse, sono state trovate ed identificate 9 persone, 7 delle quali straniere. 2 cittadini provenienti dal Centro Africa, trovati in possesso di una quantità di cocaina, sono stati arrestati per furto di energia elettrica denunciati poiché irregolari sul t.n.: si tratta di un cittadino senegalese di 34 anni e di un gabonese di 42 anni; il 34enne aveva a suo carico anche un ordine di carcerazione per reati inerenti agli stupefacenti.  A loro carico è stata sequestrata la somma di 7380 € in contanti.

Tutti gli altri occupanti degli alloggi sono stati denunciati per invasione di terreni ed edifici e furto aggravato di energia elettrica. Due cittadini marocchini sono stati, inoltre, denunciati per violazione della Legge sull’immigrazione in quanto inottemperanti all’ordine del Questore a lasciare il territorio nazionale.

La musica jazz torna in Osteria i mercoledì di giugno

Osteria Rabezzana, via San Francesco d’Assisi 23/c, Torino 16 – 30 giugno

Con tre spettacoli dal vivo, in un’atmosfera intima e raccolta, torna la musica in Osteria nel mese di giugno. Si parte mercoledì 16 con Lil Darling Quartet in Stories of Jazz, una passeggiata attraverso un ricco materiale sonoro, arricchito dai racconti della cantante, attrice e compositrice Lil Darling, al secolo Liliana Di Marco, appassionata lettrice di biografie e libri dedicati al jazz. Un collage di musica, improvvisazione, scherzo e poesia in un concerto dove il fascino e la teatralità della voce si fondono con il sound originale e ironico del trio formato da Fulvio Vanlaar, Francesco Bertone, Edoardo Lupariello, creando un perfetto interplay. 

Mercoledì 23 il cantautore torinese Fabio Caucino presenta in anteprima il suo quinto album Morimmo tutti d’abbondanza, un omaggio a Paolo Conte. Scritto, arrangiato e prodotto dal cantautore con fisarmonica e violoncello, in larga parte registrati in presa diretta e orchestrati in modo da valorizzarne le timbriche, le sfumature, il suono e i testi.

Mercoledì 30, l’ultimo appuntamento del mese, è con Fabrizio De Andrè Remember 2.0: un concerto, ma anche una fusione di melodia, poesia, canzone, recitazione e installazioni video-fotografiche per ricordare un grande artista e per scoprire il filosofo, il poeta e soprattutto l’uomo. Lo spettacolo nasce dalla ripresa del progetto “Fabrizio De Andrè Remember” elaborato nel 2013 dal regista Francesco Procacci, scomparso prematuramente ma la cui memoria ha ispirato il direttore artistico Marco Raiteri che ha saputo riunire vecchi amici e nuove leve per celebrare l’amore per la canzone autoriale di Fabrizio De Andrè. La direzione artistica è di Marco Raiteri. L’organico comprende numerosi strumenti, voci e professionalità per ricreare le atmosfere dei concerti live del cantautore genovese. Nel corso dello spettacolo verrà presentato il libro “Musica “dentro” nato dentro la Casa Circondariale Lorusso e Cutugno, con Cinzia Morone e Marco Raiteri.

Ora di inizio concerti: 21,30
Ingresso:
15 euro (con calice di vino e dolce) – 10 euro (prezzo riservato a chi cena) Possibilità di cenare prima del concerto con il menù alla carta

Info e prenotazioni
Web: www.osteriarabezzana.it
Tel: 011.543070 – E-mail: info@osteriarabezzana.it

Il Regio dedica l’inaugurazione dell’Opera Festival al personale medico-sanitario

Regio Opera Festival. A Difesa della Cultura. Inaugurazione martedì 15 giugno ore 21


L’ELISIR D’AMORE
Torino, Cortile di Palazzo Arsenale, via dell’Arsenale 22

L’incasso della prova generale di Elisir d’amore
Il Giardino del Sole per i piccoli ricoverati del Regina Margherita

Nella foto: L’elisir d’amore di Gaetano Donizetti – Foto Andrea Macchia © Teatro Regio Torino
Il Regio Opera Festival. A Difesa della Cultura inaugura martedì 15 giugno alle ore 21, nello splendido Cortile di Palazzo Arsenale, sede del Comando per la Formazione e Scuola di Applicazione dell’Esercito, con L’elisir d’amore, capolavoro di Gaetano Donizetti.

Un doppio appuntamento nel segno della concretezza, dell’inclusione e dell’impegno per l’apertura del Regio Opera Festival: il Teatro Regio ha infatti deciso di devolvere l’incasso della prova generale de L’elisir d’amore, programmata per domenica 13 giugno ore 21, a “Il Giardino del Sole”, progetto destinato ai piccoli ricoverati presso l’Ospedale Infantile Regina Margherita di Torino e alle loro famiglie.

L’inaugurazione del Regio Opera Festival con l’opera di Donizetti in programma martedì 15 giugno ore 21, è dedicata al personale medico e sanitario che è stato ed è tuttora impegnato nella lotta al Covid-19.

Rosanna Purchia, Commissario Straordinario del Teatro Regio afferma: «L’estate del Regio è la festa di tutti. Lo spettacolo dal vivo è condivisione, partecipazione, sicurezza, fiducia, basi fondanti del sentirsi parte di una collettività. Senso di appartenenza alla comunità è anche non dimenticare chi vive situazioni di disagio e di fragilità. Per questo abbiamo scelto di destinare l’incasso delle prove generali a quattro Associazioni di volontariato che operano sul nostro territorio. Inoltre, è nostro desiderio condividere questo momento di rinascita con i medici, gli infermieri, il personale sanitario che ogni giorno continua a lavorare senza risparmiarsi con coraggio e dedizione rendendo tangibile lo spirito di comunità. Con gratitudine immensa, vogliamo dedicare questa nostra rinascita a chi ha salvato vite, pur tra mille difficoltà, e ricordare chi ha sacrificato la propria. Un doveroso e sentito ringraziamento attraverso la musica».

Alberto Dalla Torre, presidente Federvolontari: «La prova generale dell’Elisir d’amore sostiene il progetto “Il Giardino del Sole”, una bella iniziativa che conferma e rafforza il legame del Teatro Regio con la città, offrendo un aiuto concreto a Federvolontari». “Il Giardino del Sole” è un progetto nato dall’idea di un papà, Edoardo Casolari, coordinato dalla Federazione fra Associazioni di Volontariato Ospedale Infantile Regina Margherita – Sant’Anna ODV con la collaborazione della Città di Torino, per la realizzazione di un’area giochi nel piazzale antistante l’Ospedale Infantile Regina Margherita di Torino, un’area ludica per portare un po’ di allegria e spensieratezza e dedicato a tutti i bimbi che per varie ragioni si incontrano al Regina Margherita; ai loro papà, alle loro mamme, ai loro nonni e ai loro amici. Per sostenere questo progetto è possibile acquistare il biglietto per la prova generale dell’Elisir d’amore di domenica 13 giugno alle ore 21, richiedendo il codice necessario a: giardinodelsole@federvolontari.it; per informazioni sul progetto: www.giardinodelsole.org.

Con l’inaugurazione di martedì 15 giugno ore 21, il Cortile di Palazzo Arsenale si riempirà di musica e applausi, si animerà di luci, suoni e della magia del teatro. La “prima” è dedicata al personale medico e sanitario«Desidero ringraziare il Teatro Regio per l’attenzione dedicata al personale dell’ASL Città di Torino, a cui va la riconoscenza per l’impegno profuso in questi mesi di emergenza sanitaria, – dichiara il dott. Carlo Picco, Direttore Generale dell’ASL Città di Torino – In molte situazioni la musica è capace di dispensare energia e pensieri positivi».

Le recite de L’elisir d’amore di Gaetano Donizetti proseguono venerdì 18 e domenica 20 giugno alle ore 21Matteo Beltrami debutta sul podio dell’Orchestra e Coro del Teatro Regio affrontando la più leggera, comica e sentimentale tra le partiture di Donizetti, in uno spettacolo ambientato nelle atmosfere anni ‘50 e firmato dal regista Fabio Sparvoli. Ritroviamo, finalmente con il pubblico in platea, il cast giovane e affiatato che ha già dato ottima prova nell’Elisir diffuso in streaming ad aprile: Mariangela Sicilia (Adina), Bogdan Volkov (Nemorino), Marco Filippo Romano (Dulcamara), Giorgio Caoduro (Belcore), Ashley Milanese (Giannetta), e con Mario Brancaccio come assistente di Dulcamara.
La regia dell’allestimento del Teatro Regio è di Fabio Sparvoli. Le scene sono di Saverio Santoliquido, i costumi di Alessandra Torella, le luci di Andrea Anfossi. Assistente alla regia è Anna Maria Bruzzese. Il Coro del Teatro Regio, impegnato in importanti passi nell’opera, è istruito da Andrea Secchi.

I prossimi appuntamenti del Regio Opera Festival

Giovedì 17 giugno alle ore 21 Verso il Romanticismo, concerto dell’Orchestra d’Archi Teatro Regio Torino, con Stefano Vagnarelli maestro concertatore; in programma, musiche di Mozart, Rossini, Boccherini, Donizetti e Puccini, in collaborazione con Piemonte dal Vivo.

Sabato 19 giugno alle ore 10 Open Day voci bianche, lezione aperta con il Coro di voci bianche Teatro Regio Torino e con gli allievi dei corsi della Scuola di canto del Regio diretti da Claudio Fenoglio (anche pianoforte), per una grande festa in musica a ingresso gratuito (occorre acquisire i biglietti online su www.teatroregio.torino.it).

Il Regio Opera Festival. A Difesa della Cultura si realizza con il patrocinio del Ministero della Difesa e del Ministero della Cultura e grazie al Main Partner Camera di commercio di Torino, in collaborazione con Fondazione Piemonte dal Vivo, con il contributo di ReplyFederfarma Torino con Ordine dei Farmacisti della Provincia di Torino Farmacares, e Sipal.

BIGLIETTERIA E INFORMAZIONI
Biglietti e Festival Card in vendita online su www.teatroregio.torino.it, su www.vivaticket.it
e presso i Punti Vivaticket.

BIGLIETTI
Biglietti per le recite del 15, 18 e 20 de L’elisir d’amore€ 30 – 40 – 50
Giovani (under 30): riduzione del 20%
ISEE 1ª fascia: biglietti € 5

FESTIVAL CARD
Festival Card Giovani (under 30) 10 biglietti: € 100.
Festival Card 10 biglietti: € 200
Festival Card 6 biglietti: € 120
Info-Point: presso l’Ingresso Uffici del Teatro Regio (piazza Castello 215) è aperto un Info-Point per
informazioni e assistenza al pubblico con orario 10-14 dal lunedì al venerdì; info@teatroregio.torino.it.
Lo stesso servizio è attivo un’ora prima degli spettacoli al Cortile di Palazzo Arsenale (via Arsenale 22).
Info-Tel: dal lunedì al venerdì 10-18; sabato 10-13 – Tel. 011.8815.241; biglietteria@teatroregio.torino.it.
Per tutte le informazioni: www.teatroregio.torino.it.

Per l”intero kit stampa e per le immagini del Festival, clicca qui e scarica gli zip alle relative voci

Torino, 11 giugno 2021

L’ELISIR D’AMORE
Melodramma giocoso in due atti
Libretto di Felice Romani da Le Philtre di Eugène Scribe
Musica di Gaetano Donizetti

Personaggi e interpreti
Adina, ricca e capricciosa fittaiuola sopranoMariangela Sicilia
Nemorino, coltivatore, giovane semplice, innamorato di Adina tenore: Bogdan Volkov
Il dottor Dulcamara, medico ambulante baritono: Marco Filippo Romano
Belcore, sergente di guarnigione nel villaggio baritono: Giorgio Caoduro
Giannetta, villanella  soprano: Ashley Milanese
L’assistente del dottor Dulcamara  mimo: Mario Brancaccio
Maestro al fortepiano: Luca Brancaleon

Direttore d’orchestra: Matteo Beltrami
Regia di Fabio Sparvoli
Scene di Saverio Santoliquido
Costumi di Alessandra Torella
Luci di  Andrea Anfossi
Assistente alla regia: Anna Maria Bruzzese
Maestro del coro: Andrea Secchi

Orchestra e Coro Teatro Regio Torino
Allestimento Teatro Regio Torino

Prova generale
Domenica 13 Giugno ore 21

Recite
Martedì 15 Giugno ore 21
Venerdì 18 Giugno ore 21
Domenica 20 Giugno ore 21

Il Jazz di Petrella e la “musica leggerissima” di Colapesce-Dimartino

Rock Jazz e dintorni

Martedì. Dum Flowers e Ritchie Mohicano eseguono in versione acustica, brani dei Rolling Stones sotto i portici di via Po di fronte al Blah Blah. Alle OGR prende il via “Summer Vibes” con la performance del produttore Filippo Edgardo Paolini in arte Okapi. Al Bunker suona il trio Marsico-Pala-Diaferia.

Mercoledì. Il duo Lou Morellato e Marco Priotti mettono in scena  I” Old Black Revue”.

Giovedì. Al Lambic  il clarinettista Andrea Sicurella rende omaggio a Django Reinhardt. Alle OGR si esibiscono Frank Sativa e Marselo . Al Sound Garden  dell’Hiroshima Mon Amour, suonano i genovesi Meganoidi. In piazza Carlo Alberto per “Torino Spiritualità, tributo a Leonard Cohen a cura di Federico Sirianni. Al Bunker performance del “musicteller” Federico Sacchi sulla musica somala.

Venerdì. Al MixTo si esibisce il quartetto Sucker Punch. Inaugurazione dello Spazio 211 con i milanesi Punkreas.

Sabato. Al McRyan di Moncalieri  suonano i Dobermann. Nel giardino dell’Hiroshima  si esibiscono i Post Nebbia. Inaugurazione della nona edizione del Torino Jazz Festival al Conservatorio, con un doppio set  del trombonista Gianluca Petrella con il progetto “Cosmic Renaissance”. Alla Tesoriera reading musicato dall’ex Ustmamò Mara Redeghieri e un concerto dell’Orchestra di Porta Palazzo. Colapesce e Dimartino si esibiscono in località Tsan Mort nei pressi di Saint-Vincent. all’Accademia Albertina di Belle Arti tributo a Astor Piazzolla con Massimo Pitzianti e Eliana Grasso.

Domenica. Per il Torino Jazz Festival al Conservatorio doppio appuntamento. Alle 15.00 suona l’Erios Junior Jazz Orchestra diretta da Mario Biasio con ospite il sassofonista Joan Chamorro mentre alle 21.00 si esibisce il il quartetto del pianista Luigi Martinale con il Classwing Ensemble.

 Pierluigi Fuggetta

Primarie, l’affluenza scarsa non è un buon segnale per il centrosinistra

Primarie PD: quattro amici al bar che manco volevano cambiare il mondo. Alle primarie con Piero Fassino votarono 55 mila persone.
Giusto “un secolo fa”. Ora a mala pena 10 mila.  Altro disastro per il pd torinese. Tanto diranno: tutto sotto controllo. L’altro dato che salta all’occhio è che Lavolta e Tresso hanno avuto decisamente molte più firme che voti.  Tresso va molto forte in centro ed arriva al 35 % con Lo Russo al 37. Appunto 4 amici al bar, che non sono tanto amici. Sembrerebbe che le periferie abbiano  votato meno del centro.  Ovviamente tutto è relativo al dato assoluto. L’affluenza è decisamente scarsa. Sta qui la prima sconfitta del centrosinistra. Sicuramente non  un buon viatico per sconfiggere Damilano. Poi se la matematica non è un’opinione 35 di Tresso e 25 di Lavolta fa 60. Dunque la maggioranza dei votanti è per l’accordo con i pentastellati.
Vedremo.  Ma non mi sembra che la base pentastellata sia positivamente incline ad un accordo. Non ha portato bene ad Enzo Lavolta la sponsorizzazione di Chiaretta. Diciamocelo, un po’ di sfortuna la ragazza porta. Altro sconfitto è proprio Lavolta. Si aspettava molto di più. Troppo alto il divario la le oltre 9000 firme raccolte ed i 2500 voti.  E non penso che Lorusso sia esaltato dal giudizio dei votanti.
37 % è un po pochino. Ieri un uccellino mi ha detto: se i tre candidati arrivano tutti e tre intorno al trenta, nessuno vince.
Ora , sono arrivati quasi a questo punto.
Inutile,  per loro girarci intorno. Certamente Tresso è l’unico che realmente gongola. Ma anche lui non è sufficiente. Un ringraziamento ad Igor Boni.  Con il suo 2 % e nessuna raccolta firme ha vivacizzato l’ambiente.
Insomma concretamente se il pd si accontenta di dire che Lorusso ha vinto e si volta pagina la sconfitta è assicurata.
Vedremo. Da quel che capiamo anche Roma non è tanto contenta e convinta di questo dato.
Patrizio Tosetto

Spaccio di droga alla fermata del bus in centro

Pusher arrestato dalla Polizia in corso Stati Uniti

Gli agenti del Commissariato Centro assistono, nel tardo pomeriggio di venerdì, ad una scena sospetta. Un uomo sulla trentina viene notato, durante i consueti controlli di Polizia, in corso Stati Uniti al capolinea dei bus. Sembra in attesa di probabili acquirenti. Viene riconosciuto dagli operatori che lo hanno arrestato a fine maggio per spaccio. Lo straniero, un 35enne senegalese, anche questa volta è stato trovato in possesso di involucri di stupefacente. Nello specifico, all’interno di un sacchetto in cellophan, custodisce 16 ovuli, alcuni bianchi e altri neri, di cocaina ed eroina, oltre a 315 euro in contanti.

A maggio si trovava seduto alla fermata GTT “Vinzaglio” quando, alla vista dei poliziotti, provava ad allontanarsi, ma veniva fermato con 37 ovuli di droga e 720 euro in contanti. Anche in questa circostanza gli involucri erano suddivisi in due colori.

Lo straniero, già sottoposto all’Obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria, da inizio anno è stato tratto in arresto 4 volte per detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio.

Italexit: “Per Damilano la priorità è la settimana bianca?”

Leggendo su un noto giornale nazionale dell’investitura di Damilano come candidato sindaco del centrodestra, la mia attenzione è stata catturata da un passaggio molto insolito: l’imprenditore – riporta l’articolo – ha “tra le sue prime proposte del programma una pista da sci cittadina per allenarsi prima di salire in montagna” nonché “aprire un hotel 5 stelle lusso a Torino” facendo leva “sui campi da golf”. 

Evidentemente io e Damilano frequentiamo due città diverse, perché la prima cosa di cui mi parlano i torinesi non è la necessità di allenarsi in vista della settimana bianca.

Lancio un appello a chi del centrodestra vuole davvero risolvere i problemi reali di Torino alla radice: non mi interessa il vostro trascorso politico, ma siete sicuri che la priorità della città siano le piste da sci e i campi da golf?

Ivano Verra, Candidato sindaco per Italexit

Primarie, democrazia, crisi del Pd

IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni

Qualche mese fa c’è stato chi all’interno del Pd ha evocato “il modello Moncalieri” a cui guardare. In quella città i democratici hanno stravinto nel settembre scorso con oltre il 40 per cento, senza neanche l’aiutino dei moderati

I risultati delle primarie torinesi di ieri sono deludenti con una partecipazione di presenza e on line di poco più di 11 mila persone, sedicenni compresi, che da’ il senso della crisi profonda di quel partito, dei suoi leader locali, delle loro clientele. E’ evidente una disaffezione profonda degli elettori e lo stesso sistema delle primarie si è rivelato logorato. Occorrerà’ il risultato elettorale della elezione del Sindaco per capire quali ripercussioni avrà il flop di domenica dove il candidato più qualificato Lo Russo
raggiunge il 37 per cento , il finto civico Tresso sostenuto dalle sardine e dalla sinistra il 35 , mentre Lavolta  anche lui della sinistra si ferma al 25 e il radicale Boni raggiunge un ridicolo 2 per cento che dovrebbe consigliarlo di ritirarsi a vita privata. Non entro nelle beghe evidenti di un Pd torinese molto malconcio,  cito l’esempio di Boni come emblematico di una supponenza senza pari : anche solo pensare di candidarsi a sindaco di Torino rivela in questo signore una presunzione incredibile. Il gioco riuscì ad una sconosciuta come Appendino , ma solo perché al ballottaggio l’elettorato moderato, con un gesto scellerato, la preferì a Fassino , non rendendosi conto che stava affidando la Città alla peggiore candidata possibile. Per candidarsi a sindaco di una grande città dopo la sciagura del quinquennio grillino ci vorrebbe un minimo di storia personale che in verità nessuno dei quattro contendenti possiede in modo adeguato. E i parlamentari del PD non hanno certo rinunciato al seggio sicuro per scendere in campo. Sono rimasti a guardare e a dare il loro consenso all’uno o all’altro, rivelando una scarsa capacità di mobilitazione. Dopo Fassino il Pd torinese ha perso l’unico leader di livello. Forse solo il serio ma poco noto Giorgis poteva scendere in campo con i titoli sufficienti. Fassino , pensando di essere rieletto, non scelse un vice adeguato da formare come possibile successore. L ’opposizione alla giunta Appendino è stata flebile e inconsistente al di là di Lo Russo perché l’intero gruppo consiliare e’ apparso politicamente assente. Io ricordo Carpanini oppositore che faceva vedere i sorci verdi al Pentapartito.  Poi il governo giallo – rosso ha generato l’idea scellerata di fare anche a Torino l’innaturale ammucchiata romana. L’alleanza con i grillini e’ sembrata la cosa più ovvia a tanti,  se si esclude Lo Russo che per coerenza non poteva certo smentire il suo ruolo di capo dell’opposizione. In ogni caso da storico e da persona di cultura liberal – democratica mi sento spaesato . Torino ha avuto grandi sindaci democristiani e comunisti, i sindaci socialisti e laici sono stati meteore difficili da giudicare.  In ogni caso una Magnani Noya o uno Zanone erano persone di rango. Uno dei più grandi sindaci di Torino Valentino Castellani aveva cercato di dare utili e saggi consigli da uomo di grande esperienza. Non è stato ascoltato.
Oggi purtroppo quel tipo di persone simili a Castellani sembra essersi esaurito. Se penso che i radicali veri ebbero l’ex ministro Villabruna in consiglio comunale e penso al candidato del 2 per cento, provo rammarico. Non parlo da elettore , ma da commentatore:  qui rischiamo davvero di diventare una seconda Cuneo . Una città marginalizzata, senza prospettive.
Si era partiti malissimo con un rettore che si ritirò subito appena aver fiutato l’ambiente e un mago della chirurgia del tutto digiugno di amministrazione,  ma carico di ideologismo un po’ vecchiotto e si è giunti ad un appuntamento che vede un Pd dilaniato in tre pezzi senza nessuna strategia politico – amministrativa credibile . Il Pd e’ un interlocutore importante della vita democratica e chiunque – al di là delle sue simpatie politiche – deve augurarsi che quel partito si riprenda. Forse le primarie, purtroppo con pochi voti di scarto,  hanno almeno chiarito che il matrimonio con a
i grillini sarebbe un suicidio
per ambedue i contraenti. E hanno anche tolto di mezzo di stretta misura questo Carneade Tresso che sarebbe stato un altro suicidio sicuro, essendo punto di incontro dei peggiori politicamente e incapace di andare oltre le sardine.

Sugli schermi “Un altro giro”, premio Oscar come miglior film straniero

Pianeta Cinema a cura di Elio Rabbione

Quattro vite a tentare la fuga, tra champagne e vodka, nell’ultimo film di Vinterberg

Dicevo nei giorni scorsi della riuscita trasposizione teatrale di “Festen”, del cinema di Thomas Vinterberg che guarda all’ingessatura della società del nord Europa (quella danese principalmente, quella di casa sua), pronto a farla deflagrare a suon di provocazioni – là era la famiglia a esser fatta a pezzi -, del manifesto “Dogma 95” che con Lars von Trier firmò ormai più di venticinque anni fa a favore di un cinema più autentico. Tutto questo ancora pochi giorni fa, a proposito di “Un altro giro”, recente premio Oscar come miglior film straniero, un film che scava a fondo (precisa e umanamente bella sceneggiatura firmata all’autore e da Tobias Lindholm), una macchina da presa che continua a tallonare gli attori, storia alcolica a base di gare di bevute, di calici di vino, di stati depressivi e di resurrezioni che, nell’euforia generale, non riguardano ahimè tutti.

C’è al mondo (al sottoscritto del tutto sconosciuto e credo ai molti), esattamente in terra di Norvegia, uno psicologo, Finn Skårderud, secondo la cui teoria nasciamo con un deficit del tasso alcolemico che con gli anni non è male accrescere, piccole dosi alcoliche e una leggera, quotidiana ubriachezza, anzi necessario se si vogliono affrontare tutti gli scogli sociali, affettivi, comportamentali, dolorosi sempre, che la vita ci pone di fronte. Insomma uno champagne è più efficace di un ansiolitico, due gocce di assenzio mescolate ad un Campari fanno miracoli. Vinterberg, in quest’ultima sua opera, anche non regalando nulla ai sentimentalismi, dimostra fin dall’inizio di non voler più impiegare i toni aspri e rancorosi del passato, si sposta su quelli più autenticamente partecipi alle esistenze dei suoi protagonisti, li accompagna nel comunque difficile percorso dell’”osare è perdere momentaneamente l’equilibrio, non osare è perdere se stessi”.

Quattro insegnanti di scuola superiore, quattro vite e altrettante professioni che ristagnano – il sempre perfetto Mads Mikkelsen è Martin, Thomas Bo Larsen, che è Tommy, altro attore prediletto dal regista, il più travagliato, e ancora Lars Ranthe (Peter) e Magnus Millang (Nikolaj) -: una sera, in un elegante ristorante di Copenhagen, scacciata l’acqua minerale, decidono di passare dallo champagne alla vodka copiosa ad accompagnare il caviale al Borgogna, il che non fa altro che dare il via, tra il goliardico e l’affettuoso e lo sfacciatamente amichevole, alle meste confessioni intorno alla scuola, alla famiglia, alle solitudini, ai ricordi di quei tempi in cui la vita era più facilmente superabile ad ogni inciampo. A dosi ridotte, i primi risultati ci sono. In classe si toccano con mano. Martin, nelle sue lezioni di storia, non scarica in cattedra quell’aria apatica che lo ha reso ostile e invisibile agli studenti, con tanto di redde rationem con i genitori, Tommy come insegnante d’educazione fisica butta nella mischia del pallone un mingherlino occhialuto scartato fino ad allora da tutti, degli altri i canti hanno qualcosa di vivo ed entusiasta e la psicologia può finalmente contare su di un seguito. Anche lo studente che cova ansie ad ogni istante con quattro sorsi di roba buona potrà entusiasticamente superare l’esame. Il gruppo, anche con esempi poco edificanti all’interno delle mura scolastiche, è convinto di poter smettere quando vuole: ma i bicchieri crescono, i liquidi si mescolano ai liquidi, Martin che prima vedeva spiragli anche nella sua vita coniugale avvizzita è obbligato a ricredersi, non basta un giro in canoa e una notte al lago con moglie e figli per riaccendere passione e affetti. Tutto torna nell’aridità di prima. E può volgersi anche in tragedia. Ma Vinterberg, guardando ai suoi poveri eroi che tentano di dare una svolta alle loro esistenze, tra la pietà e il sorriso e la lacrima, in una mescolanza che non gli scappa mai di mano (l’apice della sua filmografia per chi scrive resta “Il sospetto”, il tribunale di un intero piccolo paese verso un maestro di scuola accusato di molestie ai danni di una bambina), mette in guardia sulla bottiglia a portata di mano, usata e abusata a mo’ di scappatoia verso una libertà non sempre appagante. L’ultimo fotogramma è per Martin, solare, pieno d’allegria davanti ai suoi ragazzi diplomati, felice nella sua danza senza freni, davanti al suo mare in cui si tuffa. Con una bottiglia in mano, per brindare. E poi?