ilTorinese

Picchia la moglie ma è lui a chiamare la Polizia

Cittadino italiano arrestato nel quartiere Barriera Milano

 

Le violenze dell’uomo perduravano da circa 2 anni. Lui, a causa di alcune dipendenze, era diventato particolarmente irascibile nei confronti dei familiari conviventi, la moglie e la madre e la figlia di lei. In diverse occasioni, in stato di alterazione psicofisica, aveva aggredito le tre donne, prendendo di mira soprattutto la consorte. La vittima non si era mai rivolta alle Forze dell’Ordine nella speranza che la situazione migliorasse da sola. L’escalation di violenza arriva al suo culmine lo scorso giovedì quando l’uomo, dopo aver infranto un grosso recipiente contenente il pranzo, si è scagliato contro la moglie, colpendola con schiaffi e pugni. Solo l’intervento della figlia della signora ha permesso temporaneamente che la situazione non degenerasse. Il maltrattante, credendo addirittura di avere ragione, ha dunque contattato il 112 NUE per l’invio di una pattuglia di polizia sul posto. All’arrivo degli agenti del commissariato Barriera Milano, che trovavano la sala da pranzo completamente messa a soqquadro, l’uomo ha nuovamente aggredito la moglie, sfidando gli agenti a provare ad arrestarlo. Intervenuti per proteggere la donna,  l’uomo ha ripreso a distruggere delle ceramiche  che erano sul tavolo ed ha afferrato per l’uniforme gli operatori di polizia, minacciandoli che se la sarebbero vista brutta anche loro. E’ stato arrestato per maltrattamenti in famiglia e denunciato per violenza e resistenza a P.U. e danneggiamento. La vittima, che accusava forti dolori al viso, trasportata in ospedale, ne è stata dimessa con prognosi di 10 gg per un trauma al volto e all’avambraccio.

Fa il pieno di carburante e si rifiuta di pagare

Arrestato dalla Polizia per tentata rapina

 

E’ giunto a bordo della sua autovettura presso una stazione di rifornimento di corso Casale, qui ha chiesto il pieno di carburante ma poi si è rifiutato di pagare minacciando l’operatore. L’incaricato aveva effettuato due distinte operazioni in quanto, con molta probabilità, a causa di una bolla d’aria, la prima erogazione di gasolio si era interrotta. Il cliente non ha però creduto al fatto, si è rifiutato inizialmente di pagare la prima fornitura e poi successivamente di pagarle entrambe. E’ sceso dall’autovettura, si è avvicinato all’operatore nel tentativo di aggredirlo. L’uomo, un 38enne africano, è andato in escandescenza ed ha aggredito anche gli agenti delle volanti e del Comm.to Borgo Po giunti sul posto. Ha prelevato una transenna nell’area lavaggio auto e l’ha scagliata contro i poliziotti che sono riusciti a schivare il colpo ma, nella concitazione del momento, uno di essi è stato attinto al volto con un pugno. Riusciti a contenerlo, gli agenti lo hanno trasportato negli uffici dell’UPG per accertamenti sull’identità personale, che hanno fatto emergere come lo stesso avesse numerosi precedenti di polizia specifici. E’ stato arrestato per tentata rapina, resistenza  e lesioni a P.U. e denunciato in quanto, durante la perquisizione dell’autovettura a lui in uso, i poliziotti hanno rinvenuto un’ascia di piccole dimensioni, un paio di manette ed un telo raffigurante il logo dei Carabinieri che era esposto al di sopra del pannello del bagagliaio.

Uber a Torino, prima città in Italia con doppio servizio: Uber Taxi e Uber Black

Da oggi il servizio di mobilità Uber Black è attivo anche a Torino. Dopo il lancio di Uber Taxi nell’ottobre 2018, Uber conferma il proprio impegno nei confronti del capoluogo piemontese e dei sui abitanti offrendo così  un’ulteriore opportunità di spostamento, Uber Black, operato da proprietari di autovetture e licenze NCC. 

Torino è la prima città in Italia ad avere il doppio servizio, Uber Taxi e Uber Black,  e dopo Milano, Roma e il recente lancio di Bologna,  è la quarta città in Italia dove grazie alla App Uber ci si potrà spostare godendo del massimo comfort offerto dalle famose “auto nere”. In totale sono 5 le città italiane in cui Uber è attiva con servizi per la mobilità: Uber Black, sono infatti disponibili a Roma, Milano Bologna e, da oggi a Torino, Uber Taxi sempre a Torino Napoli.

L’arrivo di Uber Black a Torino rappresenta un’ulteriore opportunità di mobilità, a fronte della sempre crescente domanda di nuove opzioni di viaggio all’interno del sistema di mobilità urbano.  Tralasciando il 2020, nel 2019 l’app di Uber è stata, infatti, aperta oltre 145mila volte a Torino per verificare la disponibilità di corse in città. Inoltre, nell’ottica di essere una piattaforma di mobilità sempre più multimodale, l’integrazione dei monopattini Lime permette a tutti coloro che intendono utilizzare un mezzo della micromobilità a zero emissioni di poterne usufruire direttamente tramite l’app Uber.

Lorenzo Pireddu, Uber Head of Italy: “L’arrivo del nostro servizio Black a Torino rappresenta un importante sviluppo nel percorso di ampliamento dell’offerta dei nostri prodotti e servizi in Italia e avviene in un momento in cui stiamo registrando una significativa crescita di richieste di mobilità, in concomitanza con le riaperture post lockdown delle diverse attività Continueremo a lavorare per proporre, in sempre più città italiane, la nostra piattaforma di mobilità  in modo che sempre più persone possano organizzare i loro spostamenti direttamente dalla nostra applicazione in modo affidabile e sicuro”.

I passeggeri potranno così beneficiare di tutte le funzionalità di Uber Black, come la possibilità di avere informazioni sull’autistail modello dell’auto e conoscere il prezzo della corsa in anticipodividere il costo della corsa, visualizzare il percorso del proprio spostamento e, grazie al sistema di anonimizzazione, passeggeri e autisti potranno mettersi in contatto telefonicamente o via chat senza condividere il proprio numero di telefono, oltre alla possibilità di accedere al toolkit di sicurezza di Uber e ottenere assistenza in caso di bisogno.

Uber Black ha poi introdotto speciali misure in materia di Covid per proteggere passeggeri e autisti: obbligo per gli autisti di indossare la mascherina e relativo controllo tramite mask verification prima di andare on line; sanificazione dell’auto e fornitura di disinfettanti per le mani per i clienti; possibilità per gli autisti di annullare un viaggio senza alcuna penale qualora un cliente non indossi una mascherina o copertura per il viso; nuovo sistema di feedback per la segnalazione dei casi in cui un autista non indossi la mascherina.

Accedere a Uber Black è molto semplice: 

  1. Apri l’app di Uber
  2. Scegli una destinazione
  3. Scopri il prezzo finale in anticipo e conferma la corsa
  4. Goditi il tuo viaggio e quando sarà ora di ritornare a casa, segui la stessa procedura.

 

Il golf internazionale sarà protagonista in Piemonte

 Dal 28 al 30 maggio prossimi, quando i campi del Golf Club Margara di Fubine Monferrato, in provincia di Alessandria, ospiteranno per la prima volta I’Open d’ltalia femminile, che dopo 7 anni è stato nuovamente inserito nel circuito professionistico europeo riservato alle donne.

L’evento è stato presentato nel Palazzo della Regione alla presenza del presidente Alberto Cirio, degli assessori alla Cultura, Commercio e Turismo Vittoria Poggio e allo Sport Fabrizio Ricca, del presidente della Federazione Italiana Golf Franco Chimenti e del direttore generale del progetto Ryder Cup 2023 Gian Paolo Montali.

Patrocinata dalla Regione Piemonte e coordinata in collaborazione con VisitPiemonte, la competizione è valida per la qualificazione alle Olimpiadi di Tokyo e come tappa di avvicinamento alla Ryder Cup. A sfidarsi a porte chiuse, nel rispetto della normativa contro il Covid, le 126 migliori golfiste europee, che si contenderanno un montepremi di 200.000 euro. Il 27 maggio la gara sarà preceduta dalla tradizionale Pro Am, che vedrà le giocatrici gareggiare insieme a dirigenti d’azienda, personaggi dello sport e dello spettacolo.

“Il Ladies Italian Open è un evento estremamente significativo che consolida il legame tra il golf e il Piemonte, che va ad aggiungersi ad altri appuntamenti sportivi internazionali che rappresentano un volano anche per lo sviluppo del nostro territorio ed hanno una valenza speciale, un segnale di ripartenza dopo e oltre il Covid – ha affermato Cirio – Questo torneo va ad aggiungersi al Giro d’Italia partito proprio da Torino, alle ATP Finals di tennis e alle Universiadi invernali del 2025. Crediamo nello sport e in questi appuntamenti, che significano investimenti e ritorni, non spese”.

“Il Monferrato e i paesaggi Unesco rappresenteranno un prestigioso biglietto da visita del Piemonte e l’evento sarà un volano per riportare l’attenzione sul patrimonio dei campi di golf piemontesi – ha aggiunto Poggio – Il connubio tra sport e attrazioni artistiche, culturali ed enogastronomiche conferma che l’area piemontese può ambire ad un ruolo importante nello sviluppo e nel consolidamento di un turismo qualificato”.

“L’Open d’Italia femminile, oltre a essere un grandissimo evento sportivo, è anche la conferma che il Piemonte si sta dimostrando una Regione dalla indiscussa capacità organizzativa per tutti gli eventi agonistici più prestigiosi – ha rimarcato Ricca – Dopo un anno oggettivamente complesso per colpa della pandemia, il nostro territorio ha immediatamente trovato la capacità di rialzarsi per portare nuovamente in scena il grande sport”.

In Piemonte sono presenti 51 golf club (il 15% del totale nazionale), di cui 15 campi pratica per ogni livello di preparazione.

Roberto Gabetti, fotografo

I Giovedì in CAMERA

 
Incontro su Roberto Gabetti, fotografo  Giovedì 20 maggio, ore 18.00, in presenza

Giovedì 20 maggio alle ore 18.00CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia propone un incontro aperto al pubblico e in presenza dedicato alla mostra in Project Room Roberto Gabetti fotografo – visitabile fino al 23 maggio – un omaggio all’originale sguardo fotografico di Roberto Gabetti (Torino, 1925-2000), universalmente conosciuto per il suo lavoro di architetto, a vent’anni dalla sua scomparsa.

Roberto Gabetti è stato un architetto precoce e innovativo, professore ordinario di Progettazione architettonica, accademico di S. Luca, autore di saggi su Antonelli, Schellino e Le Corbusier. Gabetti per vent’anni, dal 1946 al 1967, ha tenuto un ‘diario’ fotografico dei suoi viaggi e progetti: centinaia di rullini, oltre cinquemila scatti, rimasti nascosti in un cassettone nel suo studio che, grazie a questa mostra, vengono per la prima volta presentati al pubblico.

Nell’incontro, il curatore Sisto Giriodi, insieme a Daniele Regis e Pierangelo Cavanna, indagheranno lo stile e lo sguardo fotografico di Gabetti che non ha mai concepito la sua fotografia come professionale. Forse proprio l’indifferenza a tale pratica potrebbe spiegare l’originalità delle sue scelte in tema di soggetti – l’assenza di architetture del ‘900, l’attenzione a mondi trascurati, dimenticati – e di riprese. Riprese dall’alto come vedute aeree, scatti dal basso inclinando la Leica per cogliere i nodi costruttivi delle volte delle chiese, dove ruotano pilastri e travi, archi e cupole, unghie e tondi, liberi dalla forza di gravità. Un occhio particolare, il suo, che si esprime soprattutto negli scatti di strada, nei quali uomini, donne e bambini occupano teatrini urbani, suggerendo un nuovo statuto per la fotografia di architettura, con istantanee come fotogrammi di film.

Le 100 immagini della mostra sono state scelte tra le 500 immagini del libro Roberto Gabetti architetto e fotografo (edito da Lindau) con testi di Sisto Giriodi e Daniele Regis.

La mostra è stata realizzata con il contributo di Regione Piemonte.

Intervengono:

Sisto Giriodi, curatore della mostra Roberto Gabetti fotografo

Daniele Regis, docente di Composizione Architettonica Urbana al Politecnico di Torino

Pierangelo Cavanna, storico della fotografia e docente all’Istituto Europeo di Design di Torino

L’incontro è gratuito. E’ consigliato prenotare sul sito di CAMERA www.camera.to

Truffe con assegni postali scoperti

Due arresti della Polizia di Stato

 

Si erano messi d’accordo per commettere delle truffe: il sistema era semplice. Pagamento alla consegna del bene tramite assegno, scoperto. I due, 39  e 45 anni, cittadini italiani nati e residenti a Torino, sono stati arrestati lo scorso lunedì pomeriggio in via Brunetta da personale della Squadra Volanti, grazie alla tempestiva segnalazione di un corriere. Quest’ultimo era già stata vittima di truffa da parte dei due la settimana precedente, quando aveva consegnato merce per un valore di 450 € a un soggetto italiano che aveva pagato con un assegno postale. Da verifiche effettuate il giorno successivo, tale assegno era risultato poi scoperto. Vani i tentativi di rintraccio dell’uomo che aveva preso la merce; si era, infatti, reso irreperibile al cellulare. Lo scorso lunedì, il medesimo corriere viene incaricato di una consegna del tutto simile alla precedente e nota che il numero di telefono dell’acquirente combacia con quello del truffatore. Scatta la trappola. A presentarsi per il ritiro è però un  secondo soggetto, il complice, sempre munito dello stesso carnet di assegni, che firmerà di suo pugno. Anche questa volta viene dunque emesso un pagamento a vuoto per 450 €. Gli agenti, nel corso degli accertamenti svolti, scoprono che le truffe messe a segno dalla coppia sono almeno 3, a partire dal mese di febbraio; in tutti i casi i complici hanno spartito la cifra in parti differenti: 350 € andavano al 45enne, che aveva ordito lo stratagemma, e 100 € al complice. Sono stati arrestati per tentata truffa aggravata in concorso e denunciati per truffa in trascorsa flagranza.

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Per la prima volta in Italia, un concorso dedicato ai grandi lievitati salati artigianali

Per la prima volta in Italia, un concorso dedicato ai grandi lievitati salati artigianali.

 

Giovedì 20 maggio, si terrà a Torino il primo contest gastronomico nazionale incentrato sui grandi lievitati salati. Il concorso è aperto a tutti i Pastry Chef lievitisti italiani che vogliano mettersi in gioco, presentandosi davanti ad una giuria tecnica di grande di prestigio per sfoggiare la propria creatività.

 

Il panettone salato è noto come la versione più adatta per essere consumata come aperitivo o antipasto. Si tratta di prodotti lievitati salati che possono presentare una leggera nota dolce, come la pasta brioche, da servire con un bicchiere di bollicine o in abbinamento a formaggi, salumi e salmone affumicato. È una soluzione intrigante che apre anche ad usi alternativi del lievitato all’interno di un menù completo oppure da utilizzare come amouse-bouche, canapè o base per tramezzini e toast.

 

Con l’ideazione di questo concorso, Dettagli, agenzia di eventi torinese, famosa per i suoi appuntamenti culinari, ambisce a decontestualizzare il panettone dal periodo natalizio, stravolgendone la dolcezza e avvalendosi dell’estro dei pasticceri italiani, che vengono così spronati a valorizzare le eccellenze dei prodotti dei loro territori. Le condizioni necessarie per partecipare sono: non trascurare mai il rituale della lievitazione e una selezione di materie prime solo di altissima qualità.

 

Il concorso verrà ospitato nella sale del prestigioso Hotel Principi di Piemonte, dove la giuria tecnica, composta da grandi protagonisti del panorama food italiano, lavorerà per giudicare le proposte dei Maestri lievitisti che, da tutta Italia, presenteranno a Torino le loro creazioni.

 

In giuria: Giovanni Dell’Agnese, presidente Associazione di categoria EPAT, vice presidente ASCOM di Torino e provincia, lievitista e titolare di pasticceria; Massimiliano Prete, ristoratore, lievitista, docente presso CAST ALIMENTI, presso l’Università della Pizza e presso l’Università di scienze gastronomiche, di Pollenzo; Alessandro Mecca, Chef stellato del ristorante SPAZIO 7, ospitato all’interno della Fondazione Sandretto; Leo Risier, giornalista di Repubblica, responsabile eventi Slow Food per Piemonte e Valle d’ Aosta e Nadia Afragola, giornalista, copywriter, Social Media Manager e Digital Pr, già collaboratrice tra gli altri di: Italia a Tavola, Italian Gourmet e Il Panificatore.

 

 

Primarie: Lavolta, il candidato della sinistra ambientalista che turba i sonni del PD torinese

ENZO LAVOLTA: “PER TORINO CI VUOLE CORAGGIO. SOGNO UNA CITTÀ DALLE 5 A”

Enzo Lavolta 42 anni consulente del lavoro e vicepresidente del consiglio comunale, già proposto dai VERDI torinesi alla coalizione di centrosinistra come candidato ideale, è fiducioso di raggiungere il traguardo delle 7000 firme che devono essere raccolte entro il 23 maggio per partecipare alle primarie che il 12 e 13 giugno sceglieranno il candidato Sindaco del centrosinistra.

Ad oggi sono già state raccolte più di 4000 firme, che fanno di Lavolta il più agguerrito competitor di Stefano Lo Russo, che appare sempre più come il candidato dell’apparato del Pd, forte dell’appoggio degli ex Sindaci Chiamparino e Fassino e del Senatore Mauro Laus e della sua potente filiera.

“Le primarie sono una grande opportunità per riallacciare i rapporti con una città che purtroppo percepisco lontana dalla politica e dai partiti”, così commenta Enzo Lavolta. Torinese, vice Presidente del Consiglio comunale e già assessore all’Ambiente e all’Innovazione nella Giunta Fassino, avrebbe potuto evitare le “forche caudine” delle firme, accettando la candidatura offerta dai Verdi. “Ringrazio i Verdi, sono una forza politica con tanti giovani che hanno voglia di futuro, ed è motivo di orgoglio il fatto che vedano in me un interlocutore e un interprete dei loro ideali. Ma ho preferito affrontare la raccolta delle firme, certo di riuscirci, perché le primarie devono essere non solo per il Pd ma per tutto il centrosinistra un’occasione per uscire dai soliti luoghi chiusi della politica partitica. Oggi il Pd a Torino ha poco più di 1600 iscritti, quando mi sono iscritto io, i numeri erano ben altri. Qualcosa non funziona nel rapporto con la città. Raccogliere le firme è un buon pretesto per andare a stanare competenze e disponibilità di chi ha voglia di dire la sua sul futuro di questa città”.
Quale il primo punto nella sua agenda di candidato Sindaco?
“È necessario un piano industriale che deve essere definito da 5 assets strategici: l’areo spazio, l’automotive, l’agroalimentare e la logistica connessa, l’ambiente e la transizione ecologica, l’automazione. Molti trascurano cosa succederà nel futuro immediato: a Torino, ad esempio, è già una realtà la robotica collaborativa, domani utilizzeremo i robot come oggi usiamo le applicazioni. In questi cinque ambiti abbiamo eccellenze che sono riconosciute a livello nazionale ed internazionale. Mi piacerebbe che, partendo da queste 5 A, si siglasse un “patto per il lavoro”, nel quale si riconoscessero tutte quelle forze politiche responsabili che, invece di soffiare sul fuoco della paura e della crisi economica, si vogliono rimboccare le mani ed impegnarsi a costruire il futuro del nostro territorio”.
Per una Torino green, non si può prescindere dalla mobilità sostenibile…
“Quando ero assessore all’Ambiente ho redatto un documento di pianificazione sulla ciclabilità, il BiciPlan. A Torino eravamo molto indietro ma una città che vuole essere europea non può non considerare quello della mobilità come un elemento fondamentale nella vita quotidiana dei cittadini, e non può non cercare di favorire alternative all’uso del mezzo privato prevalente, ovvero l’auto. Il BiciPlan era un documento ambizioso e sono contento che la Sindaca Appendino vi abbia destinato importanti risorse. Su ambiente e mobilità non credo nelle contrapposizioni caricaturali. Compito dell’amministrazione è cercare di caricare tutti i cittadini a bordo di una strategia green, non demonizzare chi non è convinto ma provare a convincerli”.
Che cosa manca a Torino per essere una città davvero europea?
A Torino non manca niente, piuttosto si tratta di mettere insieme dei tasselli di un mosaico e di favorire delle connessioni. Ma quanti sono i torinesi consapevoli che gli astronauti mangiano cibo confezionato nel nostro territorio? O che la IA non è una cosa del futuro ma è già una realtà ed è qui che si stanno studiando gli algoritmi che consentiranno una trasmissione di dati efficiente nella missione spaziale su Marte? Penso alle competenze del settore dell’automotive, dove il soggetto pubblico può favorire il convergere di queste nel Maufacturing Center. Compito del pubblico è mantenere sul territorio l’investimento in capitale umano fatto nei due poli di eccellenza che sono il Politecnico e l’Università. Abbiamo decine di migliaia di studenti che arrivano a studiare qui da tutta Italia e da tutto il mondo. Perché non rimangono a Torino? Non solo perché mancano le opportunità di lavoro ma soprattutto perché non c’è un sistema produttivo ed economico, anche accompagnato da una consapevolezza pubblica, capace di intercettarle e valorizzarle subito quelle giovani competenze. Gli strumenti amministrativi ci sono, sono concreti, penso ai “contratti di insediamento” per favorire gli insediamenti produttivi incentivandoli. Ciò che serve a Torino è una maggior collaborazione tra pubblico e privato. Mi interessano soprattutto le innovazioni sociali, quelle che possono davvero migliorare la vita ai cittadini, a cominciare da una rinnovata formazione e qualificazione professionale. Sono stufo di vedere nei carnets delle opportunità formative i corsi per parrucchiere ed estetista. Viva i parrucchieri e viva le estetiste, ma dobbiamo interrogarci su che tipo di formazione professionale vogliamo incentivare in una prospettiva di medio e lungo periodo. C’è una domanda fortissima, diversa da quella tradizionale, che non riusciamo ad intercettare ed è questa la sfida da cogliere”.
Spesso si parla delle “due” Torino, soprattutto i quartieri periferici, invocati durante tutte le campagne elettorali ma dove si sta peggio rispetto a 5 anni fa…
“Non si può negare che a Torino vi siano zone diventate davvero invivibili e la politica ha l’obbligo di aprire gli occhi su queste situazioni, senza esasperarle ma affrontandole con responsabilità e parlando di legalità prima che di sicurezza. La legalità deve essere il punto di partenza. Sappiamo che vi sono quartieri più attrattivi anche per la criminalità organizzata, perché costa meno affittare case e locali, perché i contratti spesso sono irregolari, e l’amministrazione è chiamata a cogliere queste contraddizioni. Sono stato nei giorni scorsi in piazza Foroni, e confesso che farei fatica a viverci. Eppure ho raccolto tante testimonianze di residenti e commercianti che sono orgogliosi del quartiere in cui sono cresciuti e dove vivono, non voglio arrendersi, non vogliono mollare e meritano l’attenzione totale da parte di chi governa la città”.
Un appello per chi è incerto tra i vari candidati alle primarie?
“Il futuro del nostro territorio non può prescindere da uno sforzo e da un’assunzione di responsabilità da parte di ciascuno di noi. Questo è l’appello che voglio fare. Usciremo da questa crisi economica e sociale, usciremo dalla pandemia, solo se sapremo prenderci per mano, perché nessuno si salva da solo. Vorrei che mia figlia potesse vivere in una città dove, con lo sforzo di tutti, si riesca a stare tutti un po’ meglio”.

Il programma e la candidatura: https://sechi648.wixsite.com/my-site-2

Una grande Juve vince la Coppa Italia!

A Reggio Emilia stadio Mapei

Atalanta-Juventus 1-2
Malinovskyi (A), Kulusevsky (J)Chiesa(J)

La Juventus vince la sua 14esima Coppa Italia e secondo trofeo stagionale dopo la Supercoppa Italiana. Al cospetto di una grande Atalanta, i bianconeri di Andrea Pirlo sfoderano una prestazione eccezionale fatta di tanta qualità e quantità, acume tattico e ferocia nel voler conquistare a tutti i costi il trofeo.
Eccezionale gara da parte di Kulusevsky, imprendibile sulle fasce ed a supporto di Cristiano Ronaldo: entrambi non hanno mai dato punti di riferimento in attacco mandando più volte in crisi la difesa atalantina. Ma è stata tutta la squadra bianconera ad aver disputata una gara perfetta preparata molto bene dal tecnico Andrea Pirlo, vincitore di 2 trofei stagionali ed a questo punto sarà difficile per la dirigenza bianconera sostituirlo, specie se arriverà anche la qualificazione in Champions League domenica prossima nell’ultima giornata di campionato quando la Juve farà visita al Bologna a casa sua.

Vincenzo Grassano

Il bollettino Covid di mercoledì 19 maggio

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 17

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 515 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 30 dopo test antigenico), pari al 2.5 % di 20.203tamponi eseguiti, di cui 10.586 antigenici. Dei 515 nuovi casi, gli asintomatici sono 212 (41,2%).

I casi sono così ripartiti: 56 screening, 333 contatti di caso, 126 con indagine in corso; per ambito: 2 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 77 scolastico, 436 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 360.997 così suddivisi su base provinciale: 29.112 Alessandria, 17.263 Asti, 11.278 Biella, 52.043 Cuneo, 27.723 Novara, 193.371 Torino, 13.440 Vercelli, 12.767 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.480 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2.520 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 133 (– 6 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 1.075 (-39 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 8212

I tamponi diagnostici finora processati sono 4.743.050(+ 20.203 rispetto a ieri), di cui 1.588.894 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 11.549

Sono 14 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 3 verificatosi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 11.549deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.555 Alessandria, 701 Asti, 428 Biella, 1.436 Cuneo, 938 Novara, 5.512 Torino, 515 Vercelli, 369 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 95 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

340.028 GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 340.028 (+1037rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 27.000 Alessandria, 16.253 Asti, 10.346 Biella, 49.059 Cuneo, 26.177 Novara, 182.765 Torino, 12.530 Vercelli, 12.124 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.391 extraregione e 2.383 in fase di definizione.