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La mostra itinerante “Arte e Legalità” giunge a Pianezza

Il 12 giugno apre al pubblico il Museo Civico di Pianezza con l’esposizione dei reperti archeologici confiscati alla criminalità organizzata.

Sabato 12 giugno 2021 alle ore 16 l’Amministrazione Comunaleinaugura con la mostra “Arte e Legalità” il Museo Civico di Pianezza, situato al primo piano della suggestiva Villa Casalegno con ingresso da Piazza Cavour.

I reperti disposti lungo il percorso espositivo appartengono all’arte greco-romana ed etrusca e sono stati confiscati alla criminalità organizzata e restituiti al Ministero per i Beni e le Attività Culturali e alla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’Area Metropolitana di Roma, la Provincia di Viterbo e l’Etruria Meridionale grazie all’operato del Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale.

Tali reperti sono stati richiesti dall’Amministrazione pianezzeseper omaggiare il grande lavoro delle forze dell’ordine sul territorio nazionale, per mezzo delle quali questi preziosi manufatti sono tornati ad appartenere ai cittadini e rimarranno in custodia presso Villa Casalegno per un periodo di sei mesi.

L’allestimento, semplice ma innovativo, prevede diverse teche in vetro temperato dotate di supporti per l’esposizione di opere, oltre a un monitor che si attiva al passaggio del pubblico mostrando contenuti multimediali creati per l’occasione.

L’organizzazione di questa mostra nasce dalla volontà di coinvolgere la cittadinanza pianezzese in un’iniziativa capace di unire la bellezza dell’arte all’importanza dei principi della legalità, del rispetto delle istituzioni e del comune senso civico, in particolare si vuole infondere questo importante messaggio attraverso la didattica agli studenti di ogni ordine e grado presenti sul territorio.

Lo spazio espositivo: un connubio unico tra antico e moderno

La mostra “Arte e Legalità” va a inaugurare una nuova location museale concepita presso il primo piano della pertinenza di Villa Casalegno, una struttura stile liberty che è stata oggetto negli ultimi anni di molti interventi di ristrutturazione e recuperoda parte dell’Amministrazione guidata dal Sindaco Antonio Castello e che viene ora messa a disposizione della comunità per eventi e mostre.

L’ingresso di Villa Casalegno ospita l’infopoint turistico: uno spazio dedicato alla cultura e all’informazione, in cui scoprire le collezioni esposte al museo ma anche la storia e le bellezze del territorio, così come i prodotti tipici e le strutture ricettive. Presso questo nuovo ed esclusivo spazio è possibile esplorare Pianezza attraverso la tecnologia touchscreen di un totem posizionato all’ingresso della struttura e di un monitor interno che condurrannoil visitatore tanto nel museo quanto nei luoghi più belli da visitareattraverso percorsi turistici dedicati.

Prosegue fino a sabato 19 giugno la mostra “Cinquant’anni d’arte” di Guglielmo Meltzeid

L’inaugurazione della mostra “Arte e Legalità” può anche essere l’occasione per visitare la mostra di pittura dedicata all’artista pianezzese Guglielmo Meltzeid che celebra cinquant’anni di carriera artistica sempre nello spazio espositivo di Villa Casalegno. Le mostre si terranno in concomitanza per la prima settimana.

Si assicura il massimo rispetto delle misure di sicurezza dovute all’emergenza sanitaria in corso sia durante lo svolgimento della cerimonia inaugurale che lungo tutto il periodo espositivo.

RECAP
Titolo: Arte e Legalità
Opening: sabato 12 giugno ore 16.00
Durata: dal 12 giugno a dicembre 2021
Luogo: Museo Civico di Pianezza presso Villa Casalegno, ingresso da Piazza Cavour
Orari di visita: mercoledì, venerdì, sabato e domenica (10-12 e 16-19)
Ingresso: libero

I server degli enti locali sono a rischio?

Rischio sicurezza dei server pubblici, Marnati: “In Piemonte con il data center CSI garantiamo massima sicurezza e innovazione”

“La sicurezza della protezione dei dati sensibili per questa Giunta regionale è un’attività imprescindibile. Riprendendo le parole pronunciate dal Ministro per l’Innovazione Tecnologica e la Transizione digitale, Vittorio Colao, al Festival dell’Economia di Trento, che ha espresso preoccupazione per la sicurezza dei server pubblici – afferma l’assessore regionale all’Innovazione, Matteo Marnati – ritengo opportuno sottolineare il nostro caso di eccellenza che merita di essere messo sotto i riflettori.  Infatti la Regione Piemonte ha voluto che dati e servizi pubblici stiano in un data center pubblico avanzato, sicuro e innovativo. È quello del CSI Piemonte che per numeri e struttura rappresenta un unicum a livello nazionale per il settore della pubblica amministrazione. Anche, e soprattutto, per quanto riguarda le soluzioni cloud. Infatti, il data center del CSI è stato ufficialmente dichiarato da AgID candidabile all’utilizzo da parte di un Polo Strategico Nazionale, posizionandosi fra le infrastrutture italiane più sicure e adeguate. Pertanto, proponiamo che il Ministero prenda in considerazione la candidatura di Regione Piemonte e Csi”.

Già dall’aprile del 2019, infatti, il CSI è diventato Cloud Service Provider qualificato AgID, classificandosi fra le prime aziende del settore capaci di esprimere livelli di eccellenza organizzativa, sicurezza, performance, scalabilità, interoperabilità, portabilità e conformità legislativa. I servizi cloud realizzati dal CSI con la sua piattaforma Nivola (www.nivolapiemonte.it), inoltre, sono certificabili, affidabili e semplici da utilizzare, oltre a essere basati al 100% su soluzioni open source.

“Siamo da sempre attenti ai temi della sicurezza informatica – dice Pietro Pacini, Direttore Generale del CSI Piemonte – Quotidianamente il CSI protegge dati e servizi digitali pubblici respingendo una media di circa 150mila attacchi informatici. Grazie al suo Computer Security Incident Response Team (CSIRT), inoltre, viene garantito il massimo supporto nella risposta e nella gestione degli incidenti di cybersecurity. Sono oltre 10, infine, le certificazioni di qualità ottenute dalla piattaforma cloud del CSI: dall’information security alla business continuity, dell’efficienza energetica al rispetto delle norme GDPR e open source (“Openchain”)”.

Si tratta di una serie di risultati e caratteristiche che permettono al Piemonte di presentarsi con efficacia anche sul palcoscenico internazionale. Al pari di big player mondiali come Amazon, Google e Microsoft, per esempio, il CSI è risultato vincitore dell’accordo quadro della gara indetta da Géant, la Rete internazionale della ricerca che interconnette oltre 50 milioni di utenti in circa 10.000 istituzioni scientifiche, educative e culturali europee. Un risultato grazie al quale potrà fornire servizi cloud a enti accademici e di ricerca interessati di 7 diversi Paesi.

Merlo presenta a Pinerolo il libro su Franco Marini

“Venerdì 11 giugno alle 18 in diretta Facebook su @mondadori.pinerolo ci sarà la presentazione dell’ultimo libro di Giorgio Merlo, “Franco Marini, il Popolare”.

Il libro, pubblicato da Edizioni lavoro, ripercorre il lungo magistero politico, culturale, sociale ed istituzionale di un uomo che ha contribuito, con la sua azione concreta, a rafforzare e a consolidare la democrazia nel nostro paese. Leader indiscusso dei Popolari e del filone culturale del cattolicesimo sociale, Marini è sempre stato un uomo coerente con le proprie radici culturali e sociali ed è stato, al contempo, un autorevole uomo delle istituzioni. Presidente del Senato, ha sfiorato nel 2013 l’elezione a Presidente della Repubblica e fu bocciato solo dai franchi tiratori del suo partito”. Collaboratore e amico di Carlo Donat- Cattin, il leader storico della sinistra sociale della Democrazia Cristiana”.

Interverranno alla presentazione del libro di Giorgio Merlo:
Tom Dealessandri, già segretario provinciale Cisl Torino
Gianfranco Morgando, Direttore Fondazione Carlo Donat-Cattin
Mons. Derio Olivero, Vescovo di Pinerolo
Modera: Luca Rolandi, Giornalista professionista.
Collegamento dell’incontro a cura di Federico Depetris.

Ruba una bici a Porta Nuova e finisce in manette

Un 49enne, italiano, è stato arrestato per tentato furto aggravato dalla Polizia Ferroviaria nella stazione di Torino Porta Nuova.

I poliziotti sono intervenuti nel piazzale esterno dello scalo, a seguito della segnalazione degli addetti alla sicurezza in merito alla presenza di un uomo che era intento a rubare una bicicletta. Il 49enne è stato colto sul fatto, con le mani ferite e sporche di sangue, lesioni che si è procurato utilizzando un cavalletto come attrezzo da scasso per forzare il catenaccio e rimuovere la bicicletta dalla rastrelliera. Accompagnato negli Uffici della Polfer per ulteriori accertamenti, l’uomo è risultato avere a carico precedenti di polizia per reati specifici, tra cui il furto di una bici risalente a pochi giorni prima.

Il generale Perotti avrebbe cantato “Bella Ciao”?

IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni

Non ho nulla contro “Bella Ciao“, un motivo orecchiabile che però ha ben poco da spartire con la storia della Resistenza italiana,  come dimostrano tre autorità in materia, lo storico ufficiale della Resistenza Roberto Battaglia, lo storico della canzone popolare Michele Straniero e il giornalista- partigiano Giorgio Bocca che sostennero la marginalità della canzone durante la guerra partigiana

 

Bocca scrisse di non averla mai sentita cantare durante il suo partigianato. Ha acquisito notorietà attraverso l’ Anpi dopo la guerra e caratterizzò i partigiani garibaldini. Ebbe anche fama internazionale attraverso il festival della gioventù di Praga durante il periodo staliniano. La vera canzone della Resistenza e’ “Fischia il vento“ composta dal medico partigiano Felice Cascione, medaglia d’oro al Valor Militare che fu eroico capo partigiano in Liguria che adatto’ un testo ad una musica russa. Anche questa canzone divenne identificativa della Resistenza garibaldina. “Bella ciao“ appartiene ad un ‘altra storia m, precedente alla Resistenza (le mondariso) e si lego ‘ dopo la guerra all’Anpi.
Ne’ la Fiap ne’ la Fivl l’hanno mai adottata. Fiap significa partigiani azionisti, Fivl significa Cadorna, Mauri, Taviani e tanti altri valorosi volontari per la libertà non comunisti. La Resistenza non fu solo rossa, ma fu plurale nella partecipazione, ad esempio, di tanti militari,  dall’eroico Gen. Giuseppe Perotti all’avvocato Valdo Fusi che rischio’ la fucilazione al Martinetto e che è autore del più bel libro sulla Resistenza. Mai Perotti o Fusi avrebbero cantato quella canzone. Il rispetto per la storia manca del tutto a quei parlamentari che vorrebbero imporre per legge il canto “Bella ciao“ dopo l’Inno nazionale in occasione delle cerimonie del 25 aprile. Già di fatto l’Anpi, che monopolizza tutte o quasi le cerimonie – complici i sindaci anche di centro – destra -ha imposto il canto di quella canzone , ma renderla obbligatoria per legge e’ un abuso e un’offesa a tutti i volontari della Libertà di altro orientamento politico. E’ una cosa che fa pensare a quando nel 1925, l’anno del fascismo divenuto regime,  venne imposto il canto di “Giovinezza” dopo la Marcia Reale. Anche in quel caso il fascismo si impossessò di una canzone non storicamente sua, ma l’idea di aggiungere qualcosa all’Inno nazionale e’ di per se’ sbagliato in linea di principio e se poi ci riferiamo all’Inno di Mameli,  inno patriottico di matrice repubblicana e democratica , “Bella ciao “ appare un’appendice divisiva di una parte politica del tutto non giustificata. A nessun vecchio e vero partigiano venne mai in mente una proposta del genere.  Il vecchio Arrigo Boldrini presidente nazionale dell’Anpi , non avrebbe mai dato retta a proposte stravaganti del genere. I comunisti erano duri nelle idee , ma erano persone serie.  Lo storico Battaglia ne e’ stato la dimostrazione, ma non certo solo lui. La storia va rispettata e l’Inno nazionale che ha una nobile matrice risorgimentale , non va confuso con altri canti, come il tricolore e’ unico e non appaiabile se non alla bandiera europea. Credo si tratti di una proposta elettoralistica – che si richiama alla signora Boldrini , intollerabilmente faziosa – ma sicuramente incompatibile con la storia migliore del Pd. L’idea di imporre di cantare in coro e’ di per se’ una scelta poco democratica, come dimostra la storia non solo italiana. E’ un qualcosa che evoca il conformismo, per usare un eufemismo gentile, e spezza quella solidarietà antifascista tricolore che e’ alla base della vera Resistenza.

Inviato da iPhone

 Ruffino (Coraggio Italia) ripartenza solo con sostegno a mondo del lavoro

“Tra un mese terminera’ il blocco dei licenziamenti, dopo aver affrontato questa dura emergenza sanitaria, che speriamo sia arrivata alla fine, il lavoro e’ il problema principale che il governo deve affrontare senza tentennamenti”. Dichiara in una nota la deputata di Coraggio Italia, Daniela Ruffino.

“La ripresa economica e produttiva dei territori puo’ avvenire grazie ai fondi che giungeranno del Recovery plan e sostenendo il mondo lavoro introducendo nuovi sgravi fiscali per chi reinveste una parte dei guadagni in assunzioni, soprattutto giovani e donne, e in una formazione vicina alle esigenze delle imprese. La mediazione del presidente Draghi con le parti sociali sui licenziamenti e’ un primo passo ma teniamo sempre a mente che la ripartenza dell’Italia sara’ possibile soltanto sostenendo concretamente il mondo del lavoro”, conclude

Daniela Biolatto nuova Presidente delle imprenditrici di Confartigianato Imprese

Già Presidente delle imprenditrici di Confartigianato Imprese Piemonte

 

 l’Assemblea di Donne Impresa Confartigianato ha eletto Daniela Biolatto alla Presidenza del Movimento che rappresenta quasi 85.000 donne alla guida di imprese artigiane e micro e piccole imprese. La Presidente Biolatto, già Presidente del movimento donna di Confartigianato Imprese Piemonte, guiderà Donne Impresa per i prossimi 4 anni e sarà affiancata dalle Vicepresidenti Elena Ghezzi, Presidente di Donne Impresa Lombardia che ha ricevuto l’incarico di Vice Presidente Vicaria, e Emanuela Bacchilega, Presidente di Donne Impresa Emilia Romagna.

Daniela Biolatto, di Cuneo, è imprenditrice nel settore della moda, fondatrice e titolare dell’azienda ‘Ami2’ che opera ininterrottamente dal 1985 sul mercato nazionale ed estero. Attualmente Presidente di Donne Impresa di Confartigianato Piemonte, Daniela Biolatto ha svolto numerosi incarichi di vertice nell’ambito di Confartigianato, a livello provinciale, regionale e nazionale.

La Presidente Biolatto ha ringraziato la Presidente uscente Daniela Rader per l’impegno con cui ha guidato il Movimento dal 2017 e, presentando il suo programma, ha espresso la volontà di intensificare le iniziative per consolidare il ruolo economico e sociale delle imprenditrici di Confartigianato. “Continueremo a batterci – ha detto – contro le discriminazioni di genere per costruire le condizioni che permettano alle donne di esprimere nel lavoro e nell’impresa le proprie potenzialità e contribuire alla ripresa del Paese”. “Per rilanciare la competitività delle nostre aziende – ha aggiunto – dobbiamo puntare sulla formazione soprattutto in materia di strumenti finanziari, su un nuovo sistema di welfare attento alla specificità del lavoro indipendente femminile e capace di generare benessere per le imprenditrici, le loro famiglie, la comunità, su un cambiamento culturale che parta dalle istituzioni scolastiche per combattere gli stereotipi di genere. Intensificheremo il confronto con le istituzioni per costruire politiche di conciliazione in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030, e per supportare le imprenditrici in azioni e soluzioni all’emergenza sanitaria, progettare interventi strutturali che contribuiscano al miglioramento qualitativo e quantitativo della presenza femminile nel mondo del lavoro”.

Calciomercato: Il Toro è attivo La Juve vigila

Tra 4 giorni cominceranno gli europei di calcio riconosciuti grande vetrina per i calciatori già conosciuti e quelli meno noti.

Le 2 squadre torinesi sono moto attente a non farsi sfuggire le occasioni d’acquisto ma anche di cessioni di giocatori che non rientrano nei piani per la nuova stagione 2021/22.

In casa bianconera la situazione attuale è quella di attendere la fine degli europei per poter affondare i primi colpi alla voce acquisti.La priorità è un centrocampista centrale, Locatelli è favorito su Pjanic,Oggi la nuova voce mercatale registra un grande interesse della Juve per la mezzala argentina De Paul in forza all’Udinese.È senza dubbio  il pezzo pregiato di questo calciomercato. Il centrocampista dell’Udinese,che si è fatto notare per talento e qualità nel corso della passata stagione, è seguito da diverse big europee, le quali farebbero follie pur di accaparrarselo. Tra queste le italiane Milan, Inter ed appunto la Juventus.Il costo?40 milioni di euro senza contropartite.
In casa granata è già deciso il destino di capitan Belotti, nonostante le smentite di rito del presidente Cairo,andrà alla Roma in cambio di contanti senza contropartite.I giallorossi offrono 20 milioni,il Toro ne chiede 30,si chiuderà a 25..Un affare per tutti perché Belotti dal 1 febbraio 2022 si libererà a parametro zero e potrà firmare liberamente con chi vorrà.
Al capitano granata,chiesto alla dirigenza giallorossa espressamente dal neo tecnico  Mourinho, sarà proposto un contratto quadriennale da 3 milioni a stagione più bonus e la certezza di giocare nelle coppe europee.
Sul fronte degli acquisti vicinissimi gli arrivi del difensore centrale Gunter,via Verona,per 3 milioni e della mezzala Messias dal Crotone per 9 milioni più 1 di bonus e senza contropartite.
Poi partirà l’operazione sfoltimento organico perché l’attuale parco giocatori granata,con i rientri dai prestiti,conta ben 44 calciatori.

Vincenzo Grassano

 

60 anni fa la prima pietra del Tempio di don Bosco

Quasi 30.000 fedeli accolsero festosamente il Papa polacco al Colle don Bosco il 3 settembre 1988, nell’anno del primo centenario della morte di don Bosco.

Una giornata indimenticabile per i luoghi in cui nacque il Santo dei giovani, per la grande comunità salesiana e per tutti i cattolici. Da allora la visita di Giovanni Paolo II viene ricordata sotto il porticato di fianco all’immensa cattedrale con imponenti pannelli fotografici che illustrano la visita del Papa diventato San Giovanni Paolo II. Una folla eccezionale si strinse quel giorno di 33 anni fa attorno a uno dei pontefici più amati e popolari di sempre. Karol Wojtyla celebrò la messa nel piazzale della chiesa ed entrò nella casa in cui Giovannino Bosco nacque il 16 agosto 1815. Oggi è di nuovo grande festa per i salesiani che ricordano la posa della prima pietra del Tempio “don Bosco”, benedetta dall’arcivescovo di Torino cardinale Maurilio Fossati e collocata sessant’anni fa, l’11 giugno 1961, nel luogo dove oggi sorge la mastodontica Basilica di San Giovanni Bosco nelle campagne di Castelnuovo tra colline, vigneti e noccioleti. La pietra non proveniva dalle cave ma dalla basilica torinese di Maria Ausiliatrice dove serviva da basamento al quadro della Madonna. La basilica di San Giovanni Bosco, alta 26 metri, fu costruita nella borgata Becchi del Colle don Bosco tra il 1961 e il 1966 dove sorgeva la cascina Biglione in cui nacque don Bosco e dove il padre faceva il contadino. Al Colle i salesiani investono da sempre nel futuro dei giovani. Un centro di formazione professionale con aule e laboratori per attività tecniche, informatiche e arti grafiche ospita centinaia di ragazzi che praticano anche attività sportive.
Nell’area del santuario è presente un Museo etnologico missionario che contiene reperti etnografici provenienti da ogni parte del mondo. Fece scalpore il 2 giugno 2017 la notizia del trafugamento dalla basilica dell’urna contenente il cervello di don Bosco. La reliquia fu ritrovata quindici giorni dopo e ricollocata al suo posto.
   Filippo Re

Il Politecnico consolida la partnership con la russa Rosneft

PETROLIO E GAS NATURALE:  L’Ateneo ha siglato un contratto per un progetto di ricerca con l’azienda pubblica della Federazione Russa in occasione del XXIV Forum Economico Internazionale di San Pietroburgo 

 

Il Politecnico di Torino consolida la sua partnership con Rosneft, la principale società pubblica del settore petrolifero russo, firmando un contratto di ricerca e sviluppo. L’accordo è stato firmato dall’Amministratore Delegato Igor Sechin e dal Rettore dell’Ateneo, Guido Saracco. Il contratto è stato firmato nel corso della 24ma edizione dello SPIEF – St. Petersburg International Economic Forum –  il summit economico internazionale che riunisce gli amministratori delegati di importanti compagnie russe e internazionali, rappresentanti di banche e organizzazioni finanziarie, capi di stato e leader politici in una serie di incontri e confronti sull’evoluzione dell’economia globale.

 

Il contratto è uno dei risultati dell’Accordo quadro di Cooperazione per la Ricerca e la Tecnologia (RTCA), stipulato nel 2018 tra Rosneft e il Politecnico di Torino con l’obiettivo di promuovere la cooperazione nel campo dell’istruzione, della tecnologia e dell’innovazione.

In futuro la partnership verrà arricchita dall’implementazione congiunta di progetti di ricerca nel campo della meccanica quantistica, del deposit modeling, dei Big Data e della proprietà intellettuale.

“Il Politecnico ha una forte tradizione nel settore dell’uso più efficiente di gas e petrolio, vettori in prospettiva da rimpiazzare con nuovi vettori rinnovabili, ma che ancora per qualche tempo sosterranno le esigenze di approvvigionamento energetico del Pianeta. In questo contesto, il consolidamento della partnership con Rosneft, uno dei principali attori del settore petrolifero mondiale, conferma il ruolo chiave del nostro Ateneo nello scenario internazionale, in un campo di grande interesse per tutto il sistema locale, la Città di Torino e la Regione Piemonte. Inoltre, si inserisce pienamente nella strategia di un ulteriore rafforzamento della collaborazione con il sistema imprenditoriale italiano che può essere svolta all’estero dal nostro Ateneo”, dichiara il Rettore del Politecnico Guido Saracco.