ilTorinese

Furti nei negozi dell’aeroporto: due arresti

Due cittadini rumeni, di 50 e 54 anni, sono stati arrestati per furto aggravato continuato dalla Polizia di Stato in aeroporto a Torino.

Un’addetta di un negozio interno all’aeroporto riscontrava il furto di un paio di occhiali griffati del valore superiore ai 250 euro. La donna forniva ai poliziotti in servizio allo Scalo Aereo di Caselle le immagini di video-sorveglianza. Gli agenti si mettevano alla ricerca dell’uomo immortalato e lo rintracciavano in un’area di attesa ai gate. Il soggetto, un cinquantenne di origine rumena, veniva trovato in possesso degli occhiali rubati poco prima. La refurtiva veniva restituita al negozio. Il cittadino rumeno era in possesso anche di un pacco di crackers e di una bottiglia di limoncello sottratti ad un altro negozio.

Dalle immagini emergeva anche il ruolo di un complice che fungeva da palo e che si muoveva in compagnia del cinquantenne all’interno del terminal. Gli agenti della Polizia di Frontiera riuscivano a fermare anch’egli, pochi istanti prima che si imbarcasse. L’uomo, un altro cittadino rumeno di 54 anni, era in possesso di due bottigliette di profumo del valore complessivo in 280 euro trafugate nello stesso negozio nel quale erano stati rubati gli occhiali.

La Procura della Repubblica di Torino ha richiesto e ottenuto la convalida dell’arresto e il divieto di dimora nel Comune di Torino. I due sono stati condannati a una pena di 4 mesi e 20 giorni.

Auto si ribalta sulla A4 Torino – Milano

Sulll’autostrada Torino-Milano, una squadra dei vigili del fuoco  di Vercelli e una di Santhià sono intervenute ieri per un incidente nei pressi di Vercelli. Una delle due auto coinvolte si era cappottata. Incolumi gli occupanti delle vetture.

Donna investita davanti alle Poste

Una donna stava attraversando via Pietro Micca a Biella, davanti all’ufficio postale, quando è stata investita  da un’auto.  Oltre ai soccorsi del 118 che hanno medicato la malcapitata, sul posto anche una volante della polizia.
NOTIZIE DAL PIEMONTE

Le ricerche internazionali di Peter Mallat sui Paleologi 

Da Vienna a Casale Monferrato 

Alla fine di ottobre abbiamo ricevuto la gradita visita di Peter Mallat, docente di chimica e maestro onorario dell’Università di Vienna, importante genealogista e membro della Società Bizantina Austriaca. La presidenza assunta da Mallat nel club Skybird dei turisti viennesi gli ha offerto l’opportunità di viaggiare in tutto il mondo e ricercare informazioni utili sui Paleologi, la stirpe bizantina che governò l’impero d’Oriente Mediterraneo e il Monferrato. Nel 1983 l’Accademia di Santa Sofia di Malta gli ha conferito il dottorato honoris causa per le ricerche sulla storia bizantina.
Oltre ad aver scritto in diverse lingue sull’impero di Costantinopoli, a Vienna nel 1984 ha pubblicato in tedesco “I cristiani siro-ortodossi in Austria” e la storia di Costantino Paleologo, nobile del XVI° secolo di origine greca morto nel 1508 che prestò servizio militare allo Stato Pontificio fino a diventare comandante della Guardia papale. Era figlio di Andrea, nipote dell’ultimo imperatore bizantino Costantino IX° Paleologo, famoso regnante in esilio.
Indubbiamente il lavoro più importante di Mallat è “The Palaeologos Family”, pubblicato nel 1985 a Malta dopo due decenni di ricerche in Grecia, Italia, Vaticano, Serbia, Brasile, Malta, Polonia, Inghilterra e Barbados in collaborazione con Charles A.Gauci, medico maltese. Gauci, maggiore della Royal Army, laureato sia alla Royal University di Malta sia in Inghilterra è conosciuto per la pubblicazione araldica delle nobili famiglie maltesi.
Mallat ha raccolto importanti informazioni nell’abitazione veneziana di Carlo Paleologo tramite i manoscritti del 1903 di Arnaldo, bisnonno di Andrea Paleologo che ha visitato Casale nel novembre 2023 con la moglie Gisella. Peter Mallat, nato nel 1944, vive a Vienna con la moglie Sonia Martinu e si è convertito alla fede greco-ortodossa, scelta alquanto insolita nonostante l’essere nato e cresciuto in Austria. Gli antichi legami tra la città imperiale di Costantinopoli e il Marchesato di Monferrato di Teodoro I° Paleologo rappresentano un attuale parallelismo tra Oriente ortodosso ed Occidente latino tramite la visita del prof. Mallat in Monferrato e l’incontro ad Istanbul tra il patriarca Bartolomeo I° ed il vescovo Sacchi di Casale per i 550 anni di istituzione della Diocesi casalese, avvenuti entrambi lunedì 28-10-2024. Il cortile del palazzo San Giorgio Gozzani, ora municipio, è stato intitolato a Flaminio Paleologo (1518-1571) antenato di Andrea e le armi del gonfalone casalese rappresentano i blasoni di Bisanzio e del Monferrato.
Armano Luigi Gozzano

La Mole e la sua altezza: quando Torino sfiorava il cielo

Torino sul podio: primati e particolarità del capoluogo pedemontano

Malinconica e borghese, Torino è una cartolina daltri tempi che non accetta di piegarsi allestetica della contemporaneità.
Il grattacielo San Paolo e quello sede della Regione sbirciano dallo skyline, eppure la loro altitudine viene zittita dalla moltitudine degli edifici barocchi e liberty che continuano a testimoniare la vera essenza della città, la metropolitana viaggia sommessa e non vista, mentre larancione dei tram storici continua a brillare ancorata ai cavi elettrici, mentre le abitudini dei cittadini, segnate dalla nostalgia di un passato non così lontano, non si conformano allirruente modernità.
Torino persiste nel suo essere retrò, si preserva dalla frenesia delle metropoli e si conferma un capoluogo a misura duomo, con tutti i pro e i controche tale scelta comporta.
Il tempo trascorre ma lantica città dei Savoia si conferma unica nel suo genere, con le sue particolarità e contraddizioni, con i suoi caffè storici e le catene commerciali dei brand internazionali, con il traffico della tangenziale che la sfiora ed i pullman brulicanti di passeggeri sudaticci ma ben vestiti.
Numerosi sono gli aspetti che si possono approfondire della nostra bella Torino, molti vengono trattati spesso, altri invece rimangono argomenti meno noti, in questa serie di articoli ho deciso di soffermarmi sui primati che la città ha conquistato nel tempo, alcuni sono stati messi in dubbio, altri riconfermati ed altri ancora superati, eppure tutti hanno contribuito e lo fanno ancora- a rendere la remota Augusta Taurinorum così pregevole e singolare.

1. Torino capitale… anche del cinema!

2.La Mole e la sua altezza: quando Torino sfiorava il cielo

3.Torinesi golosi: le prelibatezze da gustare sotto i portici

4. Torino e le sue mummie: il Museo egizio

5.Torino sotto terra: come muoversi anche senza il conducente

6. Chi ce lha la piazza più grande dEuropa? Piazza Vittorio sotto accusa

7. Torino policulturale: Portapalazzo

8.Torino, la città più magica

9. Il Turet: quando i simboli dissetano

10. Liberty torinese: quando leleganza si fa ferro

 

2.La Mole e la sua altezza: quando Torino sfiorava il cielo

Non sono tuttora certa che valga anche per chi, come me, ha frequentato lAccademia Albertina anziché lUniversità di Palazzo Nuovo, ma nel dubbio – e dato che i titoli sono equipollenti- anche io non sono salita in cima alla Mole prima di aver conseguito la laurea specialistica. È quel pizzico di scaramanzia che si nasconde in molti: nessuno ci crede veramente ma intanto molti non appoggiano il cappello sul letto o prestano attenzione a come viene appoggiato il pane in tavola.
Questa diceria, legata alla credenza che gli studenti universitari che salgono in cima alla Mole prima di aver terminato gli studi poi non conseguano la tanto agognata Laurea, non è lunico mito che interessa ledificio simbolo di Torino, secondo alcuni, infatti, la costruzione sarebbe in realtà una gigantesca antennache irradia energia positiva sulla cittadinanza, fatto assai importante se si prende in considerazione la nomea di città magica, che il capoluogo si porta appresso, in quanto punta di entrambi i triangoli energetici di magia nera (con Londra e San Francisco) e di magia bianca (con Praga e Lione).

In ogni caso la Mole resta un edificio affascinante, peculiare e di largo interesse, non solo per la sua storia ma anche perché ospita al suo interno il Museo Nazionale del Cinema, uno dei pochi interamente dedicati al allargomento e uno dei più noti a livello europeo, nonché lunica galleria di questo genere in Italia. Per chi non lo avesse ancora visitato, sappiate che il sistema espositivo consta di postazioni multimediali e interattive, attrezzature e materiali provenienti da set cinematografici sia italiani che internazionali, una invidiabile collezione di film, libri, stampe, manifesti, locandine, apparecchiature specifiche antiche e moderne, costumi, pezzi di scenografie di film, dipinti e fotografie. Anche la struttura interna è assai caratteristica: una immensa scala a spirale che si attorciglia verso lalto e trasporta i visitatori attraverso la storia della Settima Arte, dalle origini ai giorni nostri, comprendendo non solo la collezione permanente, ma anche le diverse mostre temporanee che si susseguono con notorio successo.
A tal proposito non solo per mio proprio gusto- mi pare ingiusto non citare la recente personale dedicata al genio creativo di Tim Burton, svoltasi tra 11 ottobre e il 7 aprile 2024, per la prima volta in mostra in Italia proprio qui, al nostro Museo del Cinema. Il titolo non lasciava certo spazio a dubbi riguardo a che cosa il pubblico avrebbe osservato: IL MONDO DI TIM BURTON, un universo parallelo che si apriva al di là di una porta interna, appositamente realizzata a richiamo dellinimitabile, innovativo e visionario Nightmare Before Christmas, oltre la quale si veniva ingurgitati in un etere di innumerevoli bozzetti provenienti dal nucleo personale dellartista, ideazioni in nuce dei personaggi che hanno segnato linfanzia e ladolescenza di almeno un paio di generazioni.
Lesperienza non termina qui, è più che consigliabile infatti salire sullascensore panoramico, interamente realizzato in cristallo trasparente e che, in precisamente 59 secondi, raggiunge il tempiettodella Mole, posto a 85 metri di altezza, attraversando quella che è conosciuta come l’Aula del Tempio; una volti giunti sulla sommità il panorama è sbalorditivo, e potrete osservare Torino che si mostra nella sua totalità, fino alle Alpi che labbracciano.
Si dice poi che lo stesso Antonelli, ormai anziano, fosse solito farsi issare in vetta alla cupola su un ascensorino improvvisato, per verificare in prima persona lavanzare o meno dei lavori.


È pur tuttavia vero che leffettivo vanto del simbolo architettonico torinese sia tutto nella sua imponente altezza.
Nel 1888 la Mole raggiunge unaltezza record di 153 metri, che comunque non soddisfa il novantenne Antonelli, il quale decide di aggiungere sulla guglia una statua un Genio alato coronato da una stella a cinque punte, realizzato dallo scultore Celestino Fumagalli, alta cinque metri e pesante 300 kg.
Alcuni potrebbero pensarehybris, ed infatti in questottica non sorprende troppo la risposta di Madre Natura, la quale, alcuni anni dopo, scatenanel 1904- sul capoluogo torinese ed in risposta alla tracotanza antonelliana, un uragano che abbatte la colossale statua, che tuttavia non precipita a terra, ma rimane appesa ad un lato della guglia. Lavvertimento non sortisce del tutto il suo effetto, e nel 1906 la scultura viene sostituita da una più sommessa stella a 12 punte in rame dorato.
Sta di fatto che, con i suoi 167 metri totali daltezza, la Mole, all’epoca in cui viene costruita, è l’edificio in muratura tra i più alti del mondo, il nome stesso del monumento ricorda questo record, ormai tristemente superato.
La realizzazione del cantiere è comunque da considerarsi unimpresa faraonica, terminata nel 1897 da Costanzo, figlio di Alessandro Antonelli, dopo circa quarantanni di lavoro.
Linaugurazione avviene il 10 aprile 1889, a soli dieci giorni di distanza dai festeggiamenti dedicati ad un’altra torre-simbolo, la Tour Eiffel, avvenuta a Parigi il 31 marzo di quello stesso anno.
Com’è noto, nel 1848 ledificio torinese sorge inizialmente come sinagoga, in risposta a quanto indicato nello Statuto Albertino, documento che assicura libertà ufficiale di culto alle religioni non cattoliche: “Gli Ebrei sono ammessi a godere di tutti i diritti civili e politici dei nostri sudditi, a frequentare le scuole dentro e fuori delle Università, e a conseguire i gradi accademici”. LUniversità Israelitica celebra così la conquista dei pari diritti, commissionando al fantasticatore Alessandro Antonelli la costruzione di uno specifico luogo di culto.
Il progetto iniziale prevede una cupola di 47 metri, ma fin dagli inizi Antonelli introduce dettagli e variazioni che rendono ledificio molto più complesso e già alto 112 metri; mentre tutti sono concentrati sullaggravarsi dei lavori, nessuno si accorge che intanto i fondi si stanno esaurendo, e i lavori finiscono per essere interrotti. È poi il Comune di Torino a farsi carico, dieci anni più tardi, della conclusione del cantiere, anche se, a questo punto, la destinazione duso dello stabile muta, diventando sede, dal 1908, del Museo del Risorgimento. Antonelli riprende poi la direzione dei lavori, impreziosendo ulteriormente il progetto già ambizioso, e facendo lievitare nuovamente i costi. Questa volta -forse per sfinimento- lopera viene conclusa secondo la volontà dellarchitetto e rivestita con 2.064 lastre di pietra di Luserna.
Certo, decisamente meno iconica e romantica della parente parigina, la Mole si conquista in ogni caso il suo spazio nella numismatica, comparendo sui due centesimi di euro. A tal proposito è curioso un aneddoto: per un errore della Zecca dello Stato sono state coniate anche monete da un centesimo di euro, sulle quali appare proprio la nostra Mole al posto dell’immagine prevista, Castel del Monte. Tali monete vengono ritirate, ma alcuni esemplari sono sfuggiti e se ne contano ancora un centinaio in circolazione, il valore di questi centesimi “sbagliati” è stimato intorno ai 2mila euro, anche se, ad un’asta numismatica Bolaffi di Torino, un collezionista italiano ha sborsato ben 6.600 euro per aggiudicarsene un esemplare.
Quindi, cari lettori, imparate a non disdegnare i poveri centesimini, e già che ci siete controllate bene le tasche ed i resti, postreste anche imbattervi nei due euro edizione limitataconiati come moneta commemorativa nel 2006, in occasione della XX edizione dei Giochi Olimpici invernali, ce ne sono in circolazione 40 milioni: il calcolo combinatorio non è comunque dalla vostra parte, ma si sa, la fortuna è cieca!

ALESSIA CAGNOTTO

 

 

 

Fdi: “Dalla Regione Piemonte due misure concrete a favore delle persone sorde”

Binzoni: “Sono molto soddisfatta di queste misure che garantiscono il diritto allo studio e favoriscono la piena inclusività delle persone sorde nella nostra società”

Due importanti provvedimenti della Regione Piemonte a favore delle persone sorde. Da un lato il sostegno al bilinguismo italiano/lingua dei segni italiana per l’anno scolastico 2024/2025 e dall’altro il potenziamento del Servizio Comunic@Ens Pro che diviene disponibile 24 ore su 24, 7 giorni su 7.

Si tratta di un concreto impegno della Regione – dichiara Alessandra Binzoni, vice Capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale – a favore del diritto allo studio e del pieno inserimento delle persone sorde nella nostra società”.

Ringrazio gli assessori Chiorino e Marrone per la sensibilità dimostrata. Iniziative come queste contribuiscono a migliorare la vita di chi è affetto da sordità e a creare una società più collaborativa ed inclusiva” conclude Binzoni.

CS

Il conto alla rovescia è finito: domenica 5 gennaio il primo Duel Meet

Semaforo antismog: fino a martedì 7 gennaio prosegue il livello 1 (arancio)

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Resterà in vigore fino a martedì 7 gennaio 2025 compreso (prossimo giorno di controllo) il livello 1 (arancio) delle limitazioni emergenziali.

I dati previsionali forniti  da Arpa Piemonte evidenziano infatti il superamento del valore di 50 mcg/mc di concentrazione media giornaliera di PM10 nell’aria per tre giorni consecutivi.

Eventuali variazioni del semaforo antismog in vigore, con le relative misure di limitazione del traffico, vengono comunicate nei giorni di controllo sui dati previsionali di PM10, ed entrano in vigore il giorno successivo.

L’elenco completo delle misure antismog a tutela della salute, delle deroghe e del percorsi stradali esclusi sono disponibili alla pagina www.comune.torino.it/emergenzaambientale

TORINO CLICK

PieMONTA in bici, una buona Regione per pedalare

Nella sua semplicità, un telaio e due ruote, la bicicletta può trasformare positivamente non solo il sistema di trasporto ma anche il tessuto sociale ed economico dei territori. Perchè la bicicletta rappresenta un mezzo economico, rapido ed ecologico per gli spostamenti, che aumenta l’accessibilità e favorisce l’inclusione sociale

(Dal sito regione.piemonte.it)

Riducendo la necessità di ricorrere all’utilizzo di mezzi motorizzati privati per gli spostamenti di corto-medio raggio, la bicicletta fluidifica anche il traffico, limita il consumo di suolo, rende più competitivo il trasporto pubblico e mitiga gli impatti ambientali legati al consumo di carburanti e all’emissione di inquinanti.

Muoversi in maniera attiva migliora la salute fisica e mentale, nonché la qualità della vita delle persone, con una riduzione della spesa sanitaria. Infine, lo sviluppo cicloturistico rappresenta un’importante strategia di valorizzazione e accesso sostenibile alle risorse del territorio, e strumento di rivitalizzazione economica.

PEDALARE PERCHE’…
LIBERTA’ DI MUOVERSI
PEDALARE E’ MEGLIO CHE CURARE

IN BICI E’ ANCORA PIU’ BELLO
IN BICI E’ PIU’ PRATICO E CONVENIENTE
STRADE CONDIVISE, SPAZIO PER TUTTI

LA BICI E’ PER TUTTI
IN BICI IL CIELO E’ PIU’ BLU
LA BICI CREA SVILUPPO LOCALE

IL PIEMONTE IN BICI: UNA STORIA DI GRANDI IMPRESE SPORTIVE

LO SAPEVI CHE:
Il Piemonte è la seconda regione di Italia…
L’utilizzo della bicicletta in Piemonte è…
L’incidentalità che coinvolge bici e pedoni…
L’inquinamento locale dell’aria …
I livelli di attività fisica tra i piemontesi, anche se migliori…
Il settore del cicloturismo…
Il tema della ciclologistica…
L’automobile è il mezzo più frequente…
In Piemonte circa uno spostamento su due…
Più del 50% dei pendolari si sposta per distanze inferiori…
Laddove sono stati realizzati interventi ciclabili di carattere sovracomunale…

 

E LA REGIONE PIEMONTE COSA FA?
La Regione Piemonte ha approvato nel marzo 2023 il Piano Regionale della Mobilità Ciclistica (PRMC).

Con questo Piano, la Regione traccia la via per un Piemonte più sostenibile e efficiente: un Piemonte in rete, in cui la bici sia una scelta sicura, piacevole e vantaggiosa per sempre più persone, al pari degli altri mezzi.

Il Piemonte vuole puntare su mobilità ciclistica “diffusa” in tutto il territorio, per raggiungere i seguenti obiettivi:

Aumentare la quota di piemontesi che sceglie di spostarsi quotidianamente in bicicletta, migliorando così l’efficacia e la sostenibilità del sistema di mobilità, la vivibilità del territorio e ridurre i costi sanitari e sociali relativi all’inattività fisica e l’inquinamento.

Rendere più sicura la circolazione stradale delle biciclette (e non solo) e favorire una maggiore coesistenza tra più mezzi di trasporto.

Aumentare l’attrattività turistica, promuovendo il Piemonte come meta per il cicloturismo e favorendo la nascita di un’economia circolare e sostenibile che ruota attorno al mondo delle due ruote.

Il Piano Regionale della Mobilità Ciclistica individua le proprie strategie e azioni facendo riferimento a tre dimensioni principali:

Dimensione fisica o “infrastrutturale” delle reti, dei nodi e dei servizi – Le infrastrutture
​​​​Obiettivo del Piano: è necessario rendere il territorio piemontese percorribile in sicurezza e comodità con la bicicletta tramite infrastrutture e servizi di qualità sia per spostamenti quotidiani sia per turismo. Inoltre, è necessario migliorare l’intermodalità per l’accessibilità sulle distanze medio-lunghe.

Azione: si tratta dell’insieme di interventi che mirano a realizzare un’offerta di mobilità ciclabile coesa, sicura, integrata e attrattiva.

La Regione Piemonte ha individuato 28 ciclovie di interesse strategico regionale, che intende realizzare in un’ottica di medio-lungo periodo.

Dimensione umana e “comportamentale” – La cultura
Obiettivo del Piano: è necessario agire sulla sfera comportamentale e culturale per promuovere la modifica di abitudini consolidate definendo azioni a supporto dei vari stadi del cambio comportamentale: dall’informazione per la presa di coscienza degli individui al mantenimento dei comportamenti virtuosi.

Azione: si tratta dell’insieme degli interventi che mirano a modificare la domanda di mobilità.

Dimensione “organizzativa” – La governance
Obiettivo del Piano: è necessario limitare la frammentazione degli interventi, stabilire dei criteri più chiari per la gestione delle risorse e della realizzazione degli interventi, nonché favorire un approccio condiviso tra vari Soggetti pubblici e privati per la determinazione delle priorità.

Azione: si tratta dell’insieme degli interventi che mirano a costruire un efficace modello organizzativo e di coordinamento dell’azione regionale e locale per l’attuazione degli interventi.

LA RETE STRATEGICA CICLABILE
Rete di interesse strategico a vocazione cicloturistica
Rete di interesse strategico a vocazione sistematica per il pendolarismo

Quali sono le grandi ciclovie già pedalabili?
Via Francigena della Val di Susa (tratto Torino-Susa)
Via Francigena della Val D’Aosta
Corona di Delizie
Eurovelo8 (Via delle Risorgive: tratto Airasca-Moretta)
Via del Mare (tratto Fondo Toce)
Langhe Roero Monferrato (Bar to Bar, Canelli-Nizza M.to)
Pedemontana (La via della Pietra)

Quali le ciclovie su cui stiamo lavorando?
Vento
Corona di Delizie
Alba-Canelli
Lago Maggiore
Intermodalità bicicletta – trasporto pubblico
Regione Piemonte ritiene fondamentale il potenziamento dell’intermodalità, tra la bicicletta ed altri mezzi di trasporto pubblico (TP) (treno, metro, tram, navigazione, etc.), per favorire la competitività delle due ruote anche su lunghe distanze e come mezzo per il primo/ultimo chilometro.

Favorire l’intermodalità intesa come il ricorso a più mezzi di trasporto concatenati per giungere a destinazione è una strategia fondamentale per efficientare e rendere più sostenibile la mobilità sulla scala regionale. Particolarmente efficace è l’intermodalità fra la bicicletta ed il trasporto pubblico (sistema ferroviario, sistema metro, trasporto su gomma, vaporetti, cremagliere, impianti di risalita, etc.) come risposta sia alle esigenze di mobilità quotidiana sia per la mobilità turistica.

Alla luce di questi aspetti, la Regione Piemonte intende nel medio-lungo termine:

sostenere la realizzazione di cicloposteggi e velostazioni in funzione del rango dei nodi e sostenere la realizzazione e il miglioramento di servizi funzionali all’intermodalità presso i nodi (canaline e scivoli per le biciclette, adeguamento ascensori, segnaletica di indirizzamento, servizi digitali per l’integrazione tra servizi, allestimento di spazi per bicigrill e ciclofficine, etc.).

avviare dei tavoli di confronto con i gestori e agire affinché vengano definiti standard via via più elevati rispetto la fornitura di nuovo materiale rotabile, l’adeguamento dei mezzi e l’individuazione di modelli di gestione efficienti per le velostazioni.

Esempi virtuosi di Velostazioni:
Stazione Ferroviaria di Torino Porta Nuova
Stazione ferroviaria Cuneo
Video (guarda su Instagram)
Il Piemonte si tinge di giallo

Bike to work

Bike to school

In bici per stare bene

Giro e Tour, emozioni in Piemonte

Le due ruote fanno girare l’economia

In bici, dal Piemonte all’Europa

Piemonte, una buona Regione per pedalare

La stagione teatrale 2025 del Colosseo si aprirà con gli Oblivion

Proseguirà con il concerto di Roberto Vecchioni

 

La stagione teatrale del teatro Colosseo prende avvio con due novità in questo nuovo anno. Una è con ‘Tuttorial Guida Contromano alla contemporaneità’ con il ritorno degli Oblivion, per la regia di Giorgio Gallone.

Gli Oblivion tornano in scena con il nuovo spettacolo Tuttorial, una realtà alternativa dove Galileo Galilei è una star di Tik Tok, Leonardo da Vinci non riesce a produrre contenuti virali e Marco Mengoni canta all’Ikea. Senza senso e senza tempo personaggi appartenenti ad epoche diverse allietano le giornate dei loro follower in cambio dell’agognato successo.

Spaziando dai litigi tra Bell e Meucci sull’invenzione del telefono, fino al presentarsi di creature tipiche della modernità come l’infaticabile Rider e il pavido Leone da tastiera si approda alla satira di costume, alla politica e all’attualità. Tuttorial diventa uno strumento di orientamento grazie al quale in poche semplici note i grandi interrogativi umani riceveranno risposte alla portata di tutti.

Giovedì 9 gennaio sarà in concerto al teatro Colosseo Roberto Vecchioni. Il concerto dal titolo “Tra il silenzio e il tuono tour” è sold out. Il successivo concerto sarà il 23 marzo 2025.

Roberto Vecchioni torna al teatro Colosseo dopo l’emozionante concerto della scorsa stagione con il suo nuovo tour “Tra il silenzio e il tuono”, un viaggio profondo che prende il nome dal suo ultimo lavoro letterario tra le note e le parole che hanno segnato la sua straordinaria carriera artistica. Vecchioni regalerà al pubblico una serata indimenticabile con i suoi brani più celebri, che si alterneranno a nuove composizioni, creando un fil rouge tra passato e presente, tra il silenzio delle riflessioni intime e il tuono delle emozioni più forti, in un’esperienza immersiva in cui la musica si intreccia con la narrazione, conducendo gli spettatori a riflettere su temi universali, quali l’amore, la vita, la sofferenza, la gioia.

Vecchioni, con la sua voce inconfondibile e il suo carisma, guiderà il pubblico in un percorso emozionale unico , con arrangiamenti raffinati e coinvolgenti.

 

Mara Martellotta