ilTorinese

La nuova vita della nave che sparò i primi colpi della Grande Guerra

E’ diventata un museo la Bodrog ( ora Sava), nave militare di costruzione austro-ungarica che sparò i primi colpi contro le difese serbe nei pressi di Belgrado il 28 luglio 1914, nel corso della prima notte della Grande guerra.

La cannoniera ha una storia lunga e avventurosa. Costruita nei cantieri magiari  nel 1903 e consegnata un anno dopo a Vienna, era un “monitore” – una nave corazzata adatta ad operare lungo i fiumi –  e faceva parte della temibile flottiglia imperiale del Danubio. La Bodrog  fu l’ultima nave, nelle fasi finali della guerra, a ritirarsi verso Budapest ma si arenò su un banco di sabbia a valle della “città bianca”  e, caduta nelle mani dei serbi, venne rinominata Sava, prestando servizio nel nuovo Regno di Jugoslavia. Nel 1941, dopo l’invasione tedesca della “terra degli slavi del sud”, catturata una seconda volta, venne consegnata agli ustascia croati di Ante Pavelić .Terminato il secondo conflitto mondiale servì la Jugoslavia socialista di Tito prima di essere messa a riposo nei primi anni ‘60. Due guerre, un lungo servizio sotto quattro bandiere e poi un lungo oblio, abbandonata e dimenticata. Il relitto della nave, nei giorni del centenario dell’attentato di Sarajevo e dell’inizio di quella che il Papa Benedetto XV definì “l’inutile strage”, giaceva sul Danubio, arenato nella penisola di Ada Huja all’estrema periferia di Belgrado. La cannoniera, lunga sessanta metri e dotata di due motori da 700 cavalli, armata con due cannoni da 120, se ne stava lì ad arrugginire e pareva che nessuno fosse interessato a recuperarla. Una parte dell’opinione pubblica si mobilitò denunciando lo stato disastroso del natante e la cannoniera che nel 1914 batteva bandiera austro-ungarica, dopo un lungo restauro reso possibile dall’intervento della Repubblica di Serbia, è tornata a Belgrado. Oggi è ormeggiata sulle sponde della Sava, in una piccola base della marina militare fluviale. La nave, ribattezzata con il nome di uno dei maggiori affluenti del Danubio (con il quale si congiunge proprio a Belgrado) è tornata all’antica forma, almeno esteriormente: tutta dipinta di bianco con i due cannoncini, la torretta con il timone, il fumaiolo e il nome jugoslavo sulla fiancata. A quasi 120 anni dal varo è stata  trasformata in un museo galleggiante e attende ora i turisti e i curiosi per farsi ammirare e raccontare gli eventi che l’hanno resa famosa.

Marco Travaglini

UNsuono, musica elettronica dei migliori dj dai siti Unesco. Primo appuntamento con Samuel da Villa della Regina

 La musica elettronica dei migliori dj dai siti Unesco più spettacolari d’Italia

Primo appuntamento con Samuel da Villa della Regina a Torino, online da sabato 19 giugno

UNsuono – Live Your Italian Heritage è un percorso audio-visivo tra i 55 luoghi più spettacolari d’Italia riconosciuti Patrimonio Mondiale dell’Umanità Unesco. La dimensione visiva, culturale e paesaggistica, viene abbinata alla musica elettronica nelle sue varie declinazioni per un evento itinerante unico, fruibile esclusivamente in streaming: ad ogni appuntamento viene invitato un artista della scena elettronica contemporanea che si esibisce con un dj set di circa un’ora, in siti sempre diversi.

Il viaggio parte da Villa della Regina, la seicentesca villa torinese gestita dal MiC – Direzione Musei Regionali Piemonte, che fa parte del circuito Residenze Reali Sabaude, e dal 1997 è iscritta alla lista del Patrimonio Unesco. Protagonista: Samuel, il poliedrico artista “di casa”, frontman dei Subsonica, che per l’occasione realizza una sonorizzazione esclusiva ed originale.

UNsuono si ispira a Cercle, il progetto di un collettivo francese, e si basa sulla dimensione visiva digitale: i contenuti vengono pubblicati esclusivamente sulla pagina Youtube ufficiale. Alcune location, infatti, sono così particolari e protette da non consentire la presenza di un pubblico: in questi casi viene allestita la consolle e le uniche persone presenti in set, oltre all’artista, sono i cameraman.

L’obiettivo è la valorizzazione del patrimonio artistico, storico, culturale, architettonico, paesaggistico, la promozione turistica del territorio locale e nazionale, la tutela ambientale e il sostegno alla mobilità green, la promozione musicale degli artisti coinvolti nelle esibizioni live coordinate dalla direzione musicale di Samuel Romano.

UNsuono è un progetto dell’associazione culturale Pianosequenza e dello studio Kangaroad video and more di Ramon Branda e Matteo Giachino. Con il patrocinio di Città di Torino e Regione Piemonte e in collaborazione con Fondazione per la Cultura Torino. Sostenuto da Iren, con il contributo di Fideuram, con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte, il supporto di Turismo Torino e provincia, Unione Industriale Torino, Giovani Imprenditori. Partner tecnici: Reale Mutua, Sport Line Torino. Partner media: Seeyousound.

La Cittadella di Alessandria invasa da piante e rifiuti

Chissà se il cosiddetto “Quarto potere” avrà la forza necessaria per cambiare lo stato delle cose e recuperare come dovrebbe essere fatto uno dei gioielli d’architettura militare più preziosi d’Italia, la Cittadella di Alessandria del Settecento che sta lentamente morendo e scomparendo nell’indifferenza generale.

Per adesso ci vuole davvero un machete per farsi strada nella giungla di piante infestanti che hanno aggredito e coperto in gran parte il forte alessandrino. Nei giorni scorsi sulle colonne del “Corriere della Sera” Gian Antonio Stella scriveva: “Che vergogna, c’è da arrossire davanti alle discariche di immondizia tra i ruderi degli edifici crollati. Alle vagonate di amianto, frigoriferi scassati e rifiuti velenosi abbandonati in un capannone in disuso dalla saracinesca sventrata. Ai resti di libri bruciati buttati qua e là. Alle tegole schiantatesi a terra, alle muraglie di vegetazione dietro le quali puoi solo intuire l’esistenza dei bellissimi bastioni settecenteschi. Agli alberelli che spuntano tra i comignoli. Agli alberi che si sono ingoiati i tetti facendoli crollare..”. Attualmente la Cittadella è affidata al Comune di Alessandria. Da una decina di anni i volontari del Fondo Ambiente Italiano (Fai) se ne prendono cura ma il denaro non basta e nessun ente, nessuna amministrazione sembra disposta a investire del denaro per salvarla. Intanto l’ailanto o albero del Paradiso ne approfitta, la pianta di origine cinese che può raggiungere i 30 metri di altezza, terribilmente infestante, si allunga con estrema rapidità sulle facciate e sui tetti e sta occupando poco alla volta la Cittadella. Nel 1994 la fortificazione, progettata dall’architetto Ignazio Bertola, fatta costruire da Vittorio Amedeo II a partire dal 1728 e considerata un capolavoro di arte militare unico nel suo genere con mura e fossati a forma di stella a sei punte, fu invasa dalle acque del Tanaro durante quella terribile alluvione. Venne abbandonata e oggi è in condizioni pessime per l’assenza di manutenzione. Secondo gli storici la Cittadella è stata nel Settecento uno dei più importanti monumenti europei nell’ambito delle fortezze militari e ancora oggi è un colpo d’occhio notevole per chi la guarda da lontano. Imponente, grandiosa e padrona del territorio circostante, ben lontana da case, cascine e palazzi che almeno in parte la nasconderebbero. Il 10 marzo 1821, in cima ai bastioni della Cittadella, venne innalzata la bandiera tricolore per la prima volta nella storia d’Italia e da qui partirono i primi moti rivoluzionari.
Filippo Re

Addio a Enzo Marvaso, il professore

Caro Enzo Marvaso, caro professore,  te ne sei andato discretamente. Senza chiasso come era nel  tuo stile, non volendo disturbare.

Siamo rimasti basiti , attoniti , con vuoto e dolore dentro. Ultimamente ci sentivamo  telefonicamente o via messaggio. La tua ultima battaglia per Salizzoni Sindaco. Passione politica mai sopita. Ci eravamo conosciuti 16 anni fa in Provincia quando Gianni Oliva faceva l’assessore. Obbiettivo farlo eleggere in Regione diventando assessore regionale alla cultura. Obbiettivo brillantemente raggiunto. Dopo segretario politico dell’Assessore. Ma ti stava stretta la vita solo d’ufficio. Ecco l’idea vincente: robotica. Siamo o non stiamo la città più industriale d’Italia. Precisamente responsabile nazionale del progetto. Avanti indietro per tutta Italia. Con l’accordo con l’aeronautica e lo stand al Salone del Libro.
Quel tanto di polemico, che non guasta mai.
Dicevi : ho un caratteraccio? Forse , ma come diceva Sandro Pertini, il Presidente partigiano, meglio un caratteraccio che non averlo. Che tanto vero non era. Hai lavorato al gruppo Pci del Parlamento. Settore legislativo, ed andavi d’accordo persino con Giancarlo Pajetta. È tutto dire. Poi la pensione e l’amata figlia che si laurea in psicologia ed apre uno studio tutto suo.
Con la moglie, sempre lei per tutta una vita.
In giro per mercatini e per l’Italia. Italia culturale e culinaria. Ma quando tornavi al paese di Cinquefondi tutto diventava perfetto.
In pensione ma non fermo. Anzi sempre attivo. Tra letture e cucina. Non solo eri capace a cucinare, ma sapevi usare gli ingredienti giusti al posto giusto. Scherzando ti dicevo : sei l’intellettuale organico di gramsciana memoria. E non mi sbagliavo.
Troppo presto te ne sei andato. In questo caso maledetta vita. Ti ho voluto bene e te ne vorrò per sempre. Che la terra ti sia lieve, caro Enzo. Per noi e per sempre il Professore.

PATRIZIO TOSETTO

Torino e i suoi musei. Il Castello di Rivoli

Torino e i suoi musei

Con questa serie di articoli vorrei prendere in esame alcuni musei torinesi, approfondirne le caratteristiche e “viverne” i contenuti attraverso le testimonianze culturali di cui essi stessi sono portatori. Quello che vorrei proporre sono delle passeggiate museali attraverso le sale dei “luoghi delle Muse”, dove l’arte e la storia si raccontano al pubblico attraverso un rapporto diretto con il visitatore, il quale può a sua volta stare al gioco e perdersi in un’atmosfera di conoscenza e di piacere.

1 Museo Egizio
2 Palazzo Reale-Galleria Sabauda
3 Palazzo Madama
4 Storia di Torino-Museo Antichità
5 Museo del Cinema (Mole Antonelliana)
6 GAM
7 Castello di Rivoli
8 MAO
9 Museo Lomboso- antropologia criminale
10 Museo della Juventus

 

7 Il Castello di Rivoli

La collezione di arte contemporanea presente al Castello di Rivoli è sicuramente rivolta agli esperti e ai “dottoroni” della contemporaneità, ma anche ai profani più coraggiosi. A questi prodi consiglio di arrivare a destinazione scarpinando su per la salita –non troppo ripida- che porta fino alla sommità della collina, dove sorge l’ex residenza sabauda e da dove si può godere una splendida vista su Torino. L’edificio, progettato da Juvarra su commissione di Vittorio Amedeo II di Savoia, sorge sulle fondamenta di un castello risalente all’XI secolo.
Nel Seicento, Carlo Emanuele I decise di edificare nel luogo in cui era nato un grande palazzo, il progetto fu seguito da Ascanio Vitozzi e di fatto portato avanti da Carlo di Castellamonte, che però non riuscì a terminare i lavori e lasciò incompleta la parte centrale dell’edificio comprendente l’atrio e gli scaloni d’onore.
All’inizio del XIX secolo la proprietà divenne un onere eccessivo per i Savoia che lo diedero in affitto al Comune di Rivoli, il quale in un secondo momento riuscì ad acquistarlo.
Inizialmente il castello servì da alloggio per le guarnigioni militari e solo nel lontano 1978 l’edificio venne risanato e ristrutturato, e le strutture preesistenti furono messe in relazione con materiali moderni. Nel 1984 il Museo d’Arte Contemporanea Castello di Rivoli apre al pubblico le sue trentotto sale, la cerimonia d’inaugurazione fu affidata alla mostra “Ouverture”, curata dall’allora direttore del Museo Rudi Fuchs, con l’intento di proporre un modello di collezione internazionale articolata tra gli storici ambienti del primo e del secondo piano.
Il mio consiglio, prima di entrare, è proprio quello di riprendere fiato, fare anche una breve passeggiata attorno all’edificio, guardare giù dal muretto che perimetra la collina e il cortile del castello, giocando a riconoscere le vie e i quartieri della città che dall’alto sembra fatta con i “Lego”.

Ci vuole un particolare stato di rilassatezza per accettare che un cavallo appeso sia in effetti un’opera d’arte e non una maldestra citazione de “Il Padrino”.
Purtroppo riconosco che la quotidianità non mi permette di andare a visionare quanto spesso vorrei le esposizioni temporanee presenti a Rivoli, anche se cerco di non perdermene troppe. Tuttavia, nonostante siano passati alcuni anni, la mostra “mia preferita” rimane “MAdRE” (2014), di Sophie Call. Un doppio percorso, unito e contrapposto giocato sul dialogo di due importanti progetti: “Rachel, Monique” e “Voir la mer”. Ricordo ancora vividamente quanto mi avessero colpito quegli schermi giganti su cui erano proiettati i filmati dedicati alle persone di Istanbul che avevano visto il mare per la prima volta. Erano volti emozionati, segnati dall’incredulità, inondati da un sentimento intenso ed ingombrante come l’acqua che stavano scoprendo, nonostante vivessero in una città circondata dal mare. Un mare azzurro-blu, che accomuna e accoglie ma che può anche travolgere e distruggere, un elemento complesso dunque che chiama in causa emozioni e sentimenti contrastanti. L’opera di Sophie Call è delicata e straziante, volta ad indagare temi quali il distacco, la rottura amorosa e l’intimità. Una delle artiste contemporanee che apprezzo di più, una donna coraggiosa che non teme di esporre opere come “Silenzio”, particolare realizzazione costituita da un’edicola in legno contenente una fotografia alla cui base è applicata una targa in metallo con la seguente incisione: ‹‹ Ogni volta che mia madre passava davanti all’Hotel Bristol, si fermava, si faceva il segno della croce e ci pregava di tacere: “Silenzio, diceva, è qui che ho perso la mia verginità” ››. Ma lasciamo il 2014 e torniamo a noi. Una delle peculiarità del Castello di Rivoli sta nello stretto rapporto che gli artisti riescono ad instaurare con il Museo, specificità che non solo permette agli stessi autori di scegliere quali opere esporre, ma ha comportato la realizzazione di grandi installazioni permanenti ideate dagli artisti appositamente per la Residenza. L’attività museale si fonda su quattro concetti cardine: aderenza all’attività museale, rilevanza internazionale, attenzione alle più attuali ricerche e la selezione di “masterpiece” nella produzione di ciascun artista. Le opere della collezione permanente sono collocabili tra gli anni Sessanta fino ai giorni nostri e sono riconducibili all’Arte Povera, (dalla Transavanguardia al Minimal), alla Body Art e alla Land Art, fino alle più recenti tendenze artistiche.

Visitare il Castello di Rivoli significa mettersi in gioco, costringersi ad aprire la mente ad un mondo diverso e purtroppo troppo spesso distante, è un’esperienza totalizzante, che chiama in causa tutti i sensi e costringe i visitatori a cambiare punto di vista, ad ammettere che non si ha sempre ragione. L’arte contemporanea ci sfida apertamente a fare “tabula rasa” e ad ascoltare altre versioni ed opinioni, attraverso la ricerca di significati che non sono mai quello che sembrano.
Tra la moltitudine di artisti spicca lui, “l’appenditore di banane” più incompreso al mondo, nonché uno degli artisti più ricchi e discussi della scena odierna.
Maurizio Cattelan utilizza nelle sue opere un approccio critico che si muove nella direzione dell’avanguardismo novecentesco, corrente artistica sviluppatasi nel XX secolo, nella convinzione che la vita futura possa acquisire un senso immanente e assoluto e successivamente venga messa in crisi dal capitalismo e dal crollo delle ideologie.
Togliamoci subito il dente e proviamo a dire due parole su quest’ultima opera (“Comedian”) che sembra proprio una costosissima presa in giro. Non ci siamo andati lontano in effetti, poiché l’artista voleva proprio provocare, con l’ennesimo gesto ironico, quel meccanismo inarrestabile che senza troppe riflessioni ha subito riconosciuto il titolo di “capolavoro” ad una banana attaccata con un pezzo di scotch. Ci siamo tutti arrabbiati, ma forse perché ci siamo sentiti colpiti nel vivo: l’opinione comune si è irritata, rifugiandosi dietro frasi cliché che riconoscono l’arte solo nei maestri rinascimentali, barocchi ed ottocenteschi, ossia “quando gli artisti sapevano disegnare”. Ma così ci si dimentica che da Duchamp in poi ciò che conta sono l’idea ed il gesto. L’idea dietro “Comedian”? Azzerare tutte le idee, far emergere il vuoto assurto a meccanica indiscussa, riflettere nichilisticamente sulla condizione dell’oggetto artistico, portato al livello di merce consumistica pagata a peso d’oro secondo quanto imposto dal mercato.

Cattelan da sempre vuole fondere vita e arte, realtà e finzione, attraverso azioni sempre più mass-mediatiche e stranianti come “A perfect Day”, “Hollywood”, “La rivoluzione siamo noi”, la teatrale “Him”. L’artista si comporta secondo lo standard della notizia televisiva, le sue opere fanno scandalo e di conseguenza fanno notizia, trasformandosi in informazioni di tendenza. Lo dimostrano installazioni come “La nona ora”, statua di Giovanni II colpito da un meteorite, esposta proprio in Polonia, presso la Galleria Zacheta di Versavia nel 2001, oppure “L.O.V.E.” acronimo di “libertà, odio, vendetta, eternità”, più comunemente conosciuta come “Il Dito”, una scultura in marmo di Carrara posta di fronte a Palazzo Mezzanotte, sede della Borsa Milanese, che raffigura una mano intenta nel saluto romano con però tutte le dita mozze tranne una, quella del medio. La scultura si trasforma in un gesto irriverente, reso ancora più ironico dallo stile classico e monumentale che dialoga con l’architettura del ventennio del Palazzo Mezzanotte e se la prende con il mondo della finanza. Forse la più scandalosa rimane l’installazione del 2004, “Tre bambini impiccati in Piazza XXIV Maggio”, lavoro decisamente disturbante, costituito da tre manichini di bambini a piedi scalzi e con gli occhi sbarrati, impiccati ad una quercia. Lo stesso autore aveva così controbattuto alle critiche della cittadinanza: “La realtà che vediamo in questi giorni in TV supera di molto quella dell’opera. E quei bambini hanno gli occhi aperti: un invito a interrogarsi”.

A Rivoli ci si imbatte subito nell’ironia dell’artista, poiché dove c’è la biglietteria si trova “Il bel paese, 1994”, un enorme tappeto circolare, gigantografia dell’omonimo formaggio: il lavoro rimanda all’espressione che Dante e Petrarca avevano riferito all’Italia, che qui si concretizza in un tappeto continuamente calpestato e sporcato dai visitatori.
Realizzazione dedicata alla crudeltà umana è “Charlie don’t surf” del 1997, il cui titolo è una citazione del film “Apocalypse Now” di Francis Ford Coppola, relativa alla scena in cui gli americani distruggono un villaggio per poter accedere ad una spiaggia e fare “surf”. Si tratta di una scultura di un bambino seduto ad un banco di scuola, appositamente messo di schiena ed apparentemente diligente, se ci si avvicina ci si accorge che l’innocente è forzatamente immobilizzato da due matite conficcate nelle mani.
Nello stesso anno Cattelan realizza “Novecento”, il celebre cavallo imbalsamato e appeso al soffitto mediante un’imbragatura. Si tratta di un’inedita “natura morta” in cui prevalgono senso di insicurezza, fallimento e impossibilità di azione.

Non c’è quindi sempre da ridere, bensì occorre riflettere. A criticare siamo bravi tutti.

Alessia Cagnotto

Alle Ogr nuove visioni e strumenti di innovazione

 

«Humanizing technology through design»

Da giovedì 17 a sabato 19 giugno 2021

OGR – Corso Castelfidardo 22 – Torino

 

Tre giorni di talk e seminari articolati in 6 sessioni tematiche, con 34 ospiti internazionali per fornire nuove visioni e strumenti di innovazione. L’obiettivo della conferenza promossa dal Circolo del Design di Torino è, infatti, fare il punto sulle migliori pratiche internazionali contemporanee sui temi dell’umanizzazione della tecnologia attraverso le voci di designer, aziende del settore, ricercatori e istituzioni. La conferenza è curata da Jan-Christoph Zoels e Sara Fortunati.

 

Per garantire la sicurezza e il rispetto delle norme anti COVID-19,

vi preghiamo di confermare in anticipo la vostra partecipazione. 

CONSULTA QUI IL PROGRAMMA COMPLETO

PROGRAMMA

 

GIOVEDÌ 17 GIUGNO

Ethic and technology

10.30 — Ethics – or something else? | Molly Wright Steenson, Senior Associate Dean for Research, College of Fine Arts and Carnegie Mellon University

11.10 — Ethics, caught between two worlds | Marco Steinberg, Founder & CEO of Snowcone & Haystack

11.50 — The Face of Technology | Don Luca Peyron, Director of Apostolato Digitale

12.30 — Digital Revolution and Humanism | Christian Greco, Director at Museo Egizio

RSVP ETHIC AND TECHNOLOGY

Humanizing Public Services through Design

14.00 — The City as Home of emerging technologies | Marco Pironti, Assessor for Innovation and Smart city

14.20 — Humanizing Public Services Through Design | Sabine Junginger, Head of Competence Center Design & Management, University of Applied Sciences and Arts Lucerne

15.10 — The digital transformations of Italian citizens | Roberta Tassi, Head of Service Design, Digital Transformation Team – Italian Government, Milan

15.40 — Accessibility of Public Digital Services | Claudio Celeghin, Head of the “Web Development and Communities” Service of the Agency for Digital Italy (AGID)

16.30 — SEMINARIO | Interaction Design at the service of culture w/TODO

RSVP HUMANIZING PUBLIC SERVICES THROUGH DESIGN

VENERDÌ 18 GIUGNO

Humanizing Healthcare through Design

10.00 — Humanization and Digitalization: the cornerstones of contemporary pediatric oncology after the pandemic | Franca Fagioli, Head of Pediatric Oncology and Director of Child Care and Pathology Dept. at Ospedale Infantile “Regina Margherita”, Turin

10.20 — Humanising healthcare by Design | Marta Lago, EU lead for Patient Experience & Solution Design at Amgen

11.10 — Co-design and Technology to improve Healthcare | Enrico Bassi, Director at OpenDot, Milan

11.40 — Focus on the word: humanizing Healthcare through the dialogue | Andrea Bolioli, Research & Innovation Manager, CELI – H-FARM Innovation

14.00 — SEMINARIO | Accessibility as relational: the importance of co-design when introducing technology into a context of care w/Experientia

RSVP HUMANIZING HEALTHCARE THROUGH DESIGN

Humanizing AI through Design

14.00 — Artificial Intelligence in the museum environment | Giovanni Squillero per Compagnia di San Paolo, Associate Professor at Politecnico di Torino – “Artificial Intelligence in support of Museums”

14.20 — Behind every great AI there’s a great Human | Ruth Kikin Gil, Responsible AI strategist. Senior Designer at Microsoft

15.40 — Senseable Cities | Carlo Ratti, Director at MIT Senseable City Lab, Co-founder of CRA

16.00 — SEMINARIO | Following Humans w/Enhancers

RSVP HUMANIZING AI THROUGH DESIGN

SABATO 18 GIUGNO

Humanizing Mobility through Design

10.00 — OGR Tech – a mix of skills to support the growth of companies and innovation | Matteo Pessione, Fondazione CRT and OGR Tech Coordinator. Professor of Management and Marketing, University of Turin

10.30 — Thomas J. Stovicek, Head of User Experience at Volvo Cars

10.50 — Humanizing Innovation Beyond America’s Best Selling Vehicle | Sandy Fershee

Global Innovation and Design Executive Director D-Ford Detroit Lab Ford Motor Company

11.10 — Mobility, body and time | Federico Parolotto, Partner and owner MIC Mobility In Chain, Milan

11.40 — Reframing Mobility Design | Lowie Vermeersch, CEO & Creative Director at Granstudio

14.00 — SEMINARIO | When Technology permeates the very fabric of the car w/Pininfarina

RSVP HUMANIZING MOBILITY THROUGH DESIGN

Humanizing Learning through Design

14.00 — Juan Carlos De Martin, Vice Dean for Culture and Communication at Politecnico, Turin

14.20 — Humanising Education through Design. Embracing nonlinear and iterative Learning Paths by Design | Jan Eckert, Head of the Design Unit at Gothenburg University

14.50 — Making Space for Grace in Technology. Empathy > Efficiency | Hector Ouilhet, Head of Human Centered Innovation & Strategy at Google, USA

15.20 — Zero + | The prototype of a new school | Stefano Mirti, Designer and teacher

15.50 — Design strategies for social-ecological transformation | Kris Krois, Head of MA in Eco-Social Design and Associate Professor at Free University of Bozen – Bolzano

16.30 — SEMINARIO | Hic sunt learners w/Fightbean

RSVP HUMANIZING LEARNING THROUGH DESIGN

ABOUT CIRCOLO DEL DESIGN

Il Circolo del Design è uno spazio aperto, inclusivo e partecipato. Il Circolo del Design alimenta e promuove la cultura del progetto realizzando progetti d’impatto sul territorio e un programma di attività culturali e di formazione. Con la sua attività il Circolo favorisce le connessioni e l’incontro tra designer, aziende, mondo culturale, pubblica amministrazione e istituzioni. Online e offline, ogni giorno progetta contenuti che sappiano ispirare e lo fa collaborando con professionisti, studenti e visionari appassionati e curiosi.

Per ulteriori informazioni:

Ufficio Stampa Circolo del Design
Spin-To – Move on together. Spin-To the future.
Alessandro Bertin / Gabriella Bruzzone
Mob +39 338 8291494 / +39 333 9049439
bertin@spin-to.it / bruzzone@spin-to.it
www.spin-to.it

 

Disiscriviti

contemporanee sui temi dell’umanizzazione della tecnologia attraverso le voci di designer, aziende del settore, ricercatori e istituzioni. La conferenza è curata da Jan-Christoph Zoels e Sara Fortunati.

 

Per garantire la sicurezza e il rispetto delle norme anti COVID-19 confermare in anticipo la vostra partecipazione. 

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PROGRAMMA

 

GIOVEDÌ 17 GIUGNO

Ethic and technology

10.30 — Ethics – or something else? | Molly Wright Steenson, Senior Associate Dean for Research, College of Fine Arts and Carnegie Mellon University

11.10 — Ethics, caught between two worlds | Marco Steinberg, Founder & CEO of Snowcone & Haystack

11.50 — The Face of Technology | Don Luca Peyron, Director of Apostolato Digitale

12.30 — Digital Revolution and Humanism | Christian Greco, Director at Museo Egizio

RSVP ETHIC AND TECHNOLOGY

Humanizing Public Services through Design

14.00 — The City as Home of emerging technologies | Marco Pironti, Assessor for Innovation and Smart city

14.20 — Humanizing Public Services Through Design | Sabine Junginger, Head of Competence Center Design & Management, University of Applied Sciences and Arts Lucerne

15.10 — The digital transformations of Italian citizens | Roberta Tassi, Head of Service Design, Digital Transformation Team – Italian Government, Milan

15.40 — Accessibility of Public Digital Services | Claudio Celeghin, Head of the “Web Development and Communities” Service of the Agency for Digital Italy (AGID)

16.30 — SEMINARIO | Interaction Design at the service of culture w/TODO

RSVP HUMANIZING PUBLIC SERVICES THROUGH DESIGN

VENERDÌ 18 GIUGNO

Humanizing Healthcare through Design

10.00 — Humanization and Digitalization: the cornerstones of contemporary pediatric oncology after the pandemic | Franca Fagioli, Head of Pediatric Oncology and Director of Child Care and Pathology Dept. at Ospedale Infantile “Regina Margherita”, Turin

10.20 — Humanising healthcare by Design | Marta Lago, EU lead for Patient Experience & Solution Design at Amgen

11.10 — Co-design and Technology to improve Healthcare | Enrico Bassi, Director at OpenDot, Milan

11.40 — Focus on the word: humanizing Healthcare through the dialogue | Andrea Bolioli, Research & Innovation Manager, CELI – H-FARM Innovation

14.00 — SEMINARIO | Accessibility as relational: the importance of co-design when introducing technology into a context of care w/Experientia

RSVP HUMANIZING HEALTHCARE THROUGH DESIGN

Humanizing AI through Design

14.00 — Artificial Intelligence in the museum environment | Giovanni Squillero per Compagnia di San Paolo, Associate Professor at Politecnico di Torino – “Artificial Intelligence in support of Museums”

14.20 — Behind every great AI there’s a great Human | Ruth Kikin Gil, Responsible AI strategist. Senior Designer at Microsoft

15.40 — Senseable Cities | Carlo Ratti, Director at MIT Senseable City Lab, Co-founder of CRA

16.00 — SEMINARIO | Following Humans w/Enhancers

RSVP HUMANIZING AI THROUGH DESIGN

SABATO 18 GIUGNO

Humanizing Mobility through Design

10.00 — OGR Tech – a mix of skills to support the growth of companies and innovation | Matteo Pessione, Fondazione CRT and OGR Tech Coordinator. Professor of Management and Marketing, University of Turin

10.30 — Thomas J. Stovicek, Head of User Experience at Volvo Cars

10.50 — Humanizing Innovation Beyond America’s Best Selling Vehicle | Sandy Fershee

Global Innovation and Design Executive Director D-Ford Detroit Lab Ford Motor Company

11.10 — Mobility, body and time | Federico Parolotto, Partner and owner MIC Mobility In Chain, Milan

11.40 — Reframing Mobility Design | Lowie Vermeersch, CEO & Creative Director at Granstudio

14.00 — SEMINARIO | When Technology permeates the very fabric of the car w/Pininfarina

RSVP HUMANIZING MOBILITY THROUGH DESIGN

Humanizing Learning through Design

14.00 — Juan Carlos De Martin, Vice Dean for Culture and Communication at Politecnico, Turin

14.20 — Humanising Education through Design. Embracing nonlinear and iterative Learning Paths by Design | Jan Eckert, Head of the Design Unit at Gothenburg University

14.50 — Making Space for Grace in Technology. Empathy > Efficiency | Hector Ouilhet, Head of Human Centered Innovation & Strategy at Google, USA

15.20 — Zero + | The prototype of a new school | Stefano Mirti, Designer and teacher

15.50 — Design strategies for social-ecological transformation | Kris Krois, Head of MA in Eco-Social Design and Associate Professor at Free University of Bozen – Bolzano

16.30 — SEMINARIO | Hic sunt learners w/Fightbean

RSVP HUMANIZING LEARNING THROUGH DESIGN

ABOUT CIRCOLO DEL DESIGN

Il Circolo del Design è uno spazio aperto, inclusivo e partecipato. Il Circolo del Design alimenta e promuove la cultura del progetto realizzando progetti d’impatto sul territorio e un programma di attività culturali e di formazione. Con la sua attività il Circolo favorisce le connessioni e l’incontro tra designer, aziende, mondo culturale, pubblica amministrazione e istituzioni. Online e offline, ogni giorno progetta contenuti che sappiano ispirare e lo fa collaborando con professionisti, studenti e visionari appassionati e curiosi.

Nanoparticelle per curare una rara patologia ossea

DAL POLITECNICO DI TORINO

È il progetto di ricerca “MIMIC-KeY – A key to the rational design of extracellular vesicles mimicking Nanoparticles”: una chiave per imitare la natura e guidare nanoparticelle terapeutiche per curare la picnodisostosi, patologia metabolica dell’osso

 

Una cellula tumorale può essere utilizzata per le sue caratteristiche intrinseche per curare una malattia rara? A cercare una risposta a questa domanda è il progetto MIMIC-KeY – A key to the rational design of extracellular vesicles mimicking Nanoparticles: la ricerca, coordinata da Valentina Cauda, docente del Dipartimento di Scienza Applicata e Tecnologia con il suo team di ricerca, di cui fa parte anche Silvia Appendino, assegnista di ricerca, punterà a riprodurre nanoparticelle, in laboratorio, che, “mimando” la capacità innata delle metastasi di individuare l’organo da aggredire, possano essere guidate invece verso il tessuto con scopo curativo trasportando gli enzimi terapeutici.

Ciascun tumore infatti, secondo una programmazione naturale, crea metastasi in specifici organi o tessuti, “guidato” dalle vescicole extracellulari che individuano in modo selettivo e circoscritto il bersaglio da colpire. Sfruttando questa caratteristica si potranno migliorare le terapie per altre tipologie di patologie, prevedendo il rilascio mirato di farmaci che, ad oggi, mancano appunto di precisione, andando a disperdere il medicinale anche dove non necessario, diventando così invasive se non tossiche.

Il progetto MIMIC-KeY, ispirandosi alla struttura cellulare del cancro alla prostata e al mieloma multiplo, che una volta diffusi si espandono nel tessuto osseo, proverà a proporre una terapia per una rara patologia metabolica dell’apparato scheletrico, la picnodisostosi. Il progetto si svilupperà in due fasi: la prima di studio e individuazione della chiave del meccanismo che permette alle vescicole di guidare puntualmente la metastasi su un determinato tessuto; la seconda dove si ricreeranno artificialmente nanoparticelle similari a quelle metastatiche. Nanoparticelle che potranno trasportare, al posto del tumore, una terapia dedicata e mirata a curare la picnodisostosi.

Diversi sono i risvolti della ricerca, da quelli tecnologici – come l’avanzamento nella medicina di precisione e la creazione in laboratorio di nuovo materiale artificiale in grado di mimare quello biologico – a quelli che vedono l’ampliamento della conoscenza sulla materia: il progetto si inserisce infatti in un partenariato internazionale e multidisciplinare che raccoglie competenze nell’ambito della bioingegneria, chimica, biofisica, modellistica, biologia e clinica traslazionale.

“Questo progetto è stato finanziato nell’ambito del FET-OPEN RIA, un programma di ricerca europeo di Horizon 2020* che supporta la ricerca di frontiera e la trasla verso l’applicazione clinica e industriale. Non a caso, i partner del consorzio progettuale vanno dall’Università di Utrecht, l’Università Tecnica di Eindhoven, e la SUPSI di Lugano, ad istituti di ricerca clinica quali l’Istituto di Ricerche Farmaceutiche Mario Negri di Milano e l’ospedale Vall d’Hebron di Barcellona, nonché l’azienda inglese ONI, che nasce come spin off dell’università di Oxford e propone microscopi per superisoluzione in fluorescenza su vescicole extracellulari. Il Politecnico di Torino è per la prima volta coordinatore di questa tipologia di progetti e nel corso dei prossimi 4 anni di lavoro ci poniamo un’intensa attività lavorativa e di ricerca, con l’obiettivo di produrre nuove nanoparticelle artificiali che mimino la natura e aiutino la risoluzione di patologie, anche rare”, dichiara Valentina Cauda.

* oggi denominato EIC Pathfinder nel nuovo quadro Horizon Europe (NdA).

Slanci, brame, mancanze: torna Torino spiritualità

Torino Spiritualità 17. edizione | 17-20 giugno 2021

DESIDERANTI

Kazuo Ishiguro apre la 17. edizione di Torino Spiritualità

 

Lezionidialoghiletturemeditazioniesperienzecamminate nella natura per lasciare che i desideri si affaccino alla luce. Tutto questo sarà Torino Spiritualità, spazio di riflessione e di confronto tra coscienze, culture e religioni, che torna all’inizio dell’estate, dal 17 al 20 giugno, in città e online. “Desideranti” è il tema del 2021, per riflettere sul nostro essere abitati dal desiderio: costantemente spinti oltre noi stessi da una forza che scardina ogni equilibrio, ma capace di alimentare la nostra vita come null’altro potrebbe. “Desideranti” siamo tutti noi, specialmente in questo periodo di contingenze avverse e orizzonti ristretti; siamo tutti noi, capaci di sogni e nostalgie, animati dall’istinto ad arrivare là dove ancora non siamo, non abbiamo.

 

Tra gli ospiti, dal vivo e online

 

Il Premio Nobel Kazuo Ishiguro, collegato in diretta dall’Inghilterra; Mariangela Gualtieri, poeta; lo psicanalista Massimo Recalcati; la scrittrice Marilynne Robinson con Alessandro Zaccuri; il filosofo Slavoj Žižek; la regista Emma Dante; l’attore Alessio Boni; il teologo Vito Mancuso; il gesuita americano James Martin; la rabbina Delphine Horvilleur; la filosofa Ilaria Gaspari; le scrittrici Giusi MarchettaElena Stancanelli e Mariapia Bonanate; l’epidemiologo Paolo Vineis con il filosofo Federico Vercellone; il maestro della tradizione tibetana NgalSo Ganden Nyengyu Lama Michel; l’indologo Gianni Pellegrini; i filosofi Sergio GivoneLeonardo Caffo e Silvano Petrosino; il pastore valdese Jean-Félix Kamba Nzolo; lo scrittore Eshkol Nevo con Paolo Di Paolo; la religiosa ed economista Alessandra Smerilli con Francesco Antonioli; la monaca induista Svamini Hamsananda Giri; l’imam Yahya Pallavicini; lo scrittore e studioso di astrologia Marco Pesatori con l’autrice Alessandra Rito; la monaca buddista Elena Seishin Viviani; lo psichiatra Paolo Crepet; il fondatore della Comunità di Bose Enzo Bianchi; lo psichiatra Vittorio Lingiardi; lo storico Alessandro Vanoli con il pittore Stefano Faravelli; l’astrofisico Abd al-Haqq Ismail Guiderdoni con lo scrittore Younis Tawfik; l’insegnante e scrittore Enrico Galliano con il sacerdote e youtuber Alberto Ravagnani,  e molti altri.

 

Torino Spiritualità è un progetto di Fondazione Circolo dei lettori, con il sostegno di Regione PiemonteCittà di TorinoFondazione Compagnia di San PaoloFondazione CRT. In collaborazione con Teatro Stabile Torino – Teatro Nazionale. Main partner Lavazza Group, partner Audible. Partner tecnico Acqua Sparea.

Nuova base Ryanair a Torino- Caselle: investimento di 200 milioni di dollari, 32 rotte

Ryanair ha aperto oggi 16 giugno la sua 16a base italiana a Torino con due aerei basati – un investimento di  200 milioni di dollari- e 32 rotte che collegano Torino, sia a livello nazionale che internazionale, a 13 paesi in Europa, Nord Africa e Medio Oriente.

La nuova base Ryanair di Torino includerà:

  • Due aerei basati (investimento di $ 200 milioni), 60 posti di lavoro diretti
  • 18 nuove rotte (16 internazionali / due nazionali) nella stagione Winter*
  • 32 rotte in totale (23 internazionali / nove nazionali)*
  • Collegamenti con destinazioni perfette per le vacanze invernali come Lanzarote, Malta, Maiorca e Marrakech, per city break come Copenaghen, Budapest, Londra, Parigi, nonché collegamenti nazionali per Palermo, Napoli e Bari
  • Oltre 123 voli in partenza a settimana

Per festeggiare l’annuncio della nuova base, i passeggeri possono prenotare volando con le tariffe più basse e con la possibilità di usufruire dell’offerta “Zero Supplemento Cambio Volo” nel caso in cui i loro piani dovessero subire modifiche. Per festeggiare l’apertura della sua nuova base torinese, Ryanair ha lanciato una promozione con tariffe disponibili a partire da soli € 19,99, per viaggi fino a Marzo 2022, da prenotare entro la mezzanotte di venerdi (18 giugno) solo sul sito Ryanair.com.

L’Amministratore Delegato di Ryanair, Eddie Wilson, ha dichiarato:

“Siamo lieti di aprire la nostra sedicesima base italiana che rappresenta un investimento di 200 milioni di dollari all’aeroporto di Torino, con oltre 30 destinazioni tra cui scegliere questo inverno, inclusi 18 nuovi collegamenti. Abbiamo stabilito un’ottima partnership con questo aeroporto sin dal nostro primo volo in assoluto da Londra Stansted a Torino nel 1999 e siamo molto lieti di continuare a crescere nella regione dopo 22 anni di successi.

Mentre i programmi di implementazione delle vaccinazioni continueranno nei prossimi mesi, vogliamo continuare a sostenere la ripresa economica e la connettività regionale e internazionale in tutto il Paese e posizionare Torino come una delle principali destinazioni invernali, sia per un’affascinante vacanza in città sia come porta d’accesso ad alcune delle migliori località sciistiche italiane.

Per l’occasione, abbiamo lanciato un’offerta speciale con tariffe a partire da soli € 19.99 per viaggi fino a marzo 2022, disponibili fino alla mezzanotte di venerdì 18 giugno. Con la consapevolezza che le restrizioni legate al Covid cambiano regolarmente, i clienti Ryanair possono ora prenotare la loro meritata pausa estiva con la certezza che se i loro piani dovessero cambiare, possono spostare le date di viaggio due volte senza pagare il supplemento di cambio volo fino alla fine di dicembre 2021, e pagando solo l’eventuale differenza di prezzo tra il volo originale ed il nuovo volo. Per una vacanza tanto meritata basta un clic. Poiché queste incredibili offerte andranno a ruba rapidamente, invitiamo i clienti a collegarsi al sito www.ryanair.com per non perdere l’occasione”.

Andrea Andorno, Amministratore Delegato di Torino Airport, ha dichiarato:

“Dopo mesi difficili oggi è davvero una giornata speciale per l’aeroporto di Torino e tutto il Piemonte. È una grande soddisfazione annunciare l’apertura della base Ryanair dal prossimo 1 novembre 2021.Un passaggio fondamentale della nostra collaborazione con la compagnia irlandese che storicamente è sempre stata proficua sia per l’aeroporto che per il territorio.

Con questi primi due aeromobili basati lo scalo potrà ampliare da subito e in maniera significativa la propria offerta di collegamenti generando così il network da/per Torino con il più alto numero di sempre di destinazioni servite.

Si tratta di un’opportunità strategica fortemente voluta per poter superare quanto prima la crisi contingente legata alla pandemia e guardare ad un futuro sempre più internazionale per Torino e il Piemonte.

Proprio per questo ci aspettiamo che i piemontesi riscoprano la bellezza di viaggiare utilizzando l’Aeroporto di Torino, potendo sfruttare i numerosi voli diretti per capitali europee e tante altre nuove destinazioni come Lanzarote, Tel Aviv e Siviglia. Al tempo stesso auspichiamo che tutto il territorio sappia concentrare risorse ed azioni per aumentare l’attrattività del patrimonio turistico della città e dell’intera regione”.

Meravigliosa Italia Travolta anche la Svizzera!

Italia-Svizzera 3-0

RETI: 26′ e 52′ Locatelli (I), 89′ Immobile (I).

E l’Italia va!qualificazione agli ottavi di finale già ottenuta,secondo 3-0 consecutivo al termine di un’altra gara perfetta,senza sbavature,esprimendo un gioco arioso ed a tratti spettacolare.La nazionale italiana vince e convince.Non è utopia pensare alla finale.Intelligente e redditizio anche il cambio di modulo passando dal 4-3-3 al 3-5-2  il ct Mancini che dimostra,per l’ennesima volta,intelligenza e grande acume tattico senza fissazione per un unico modulo.
Ora sotto con il Galles domenica prossima alle ore 18 per ottenere anche il primo posto nel girone.

Vincenzo Grassano