ilTorinese

Addio a Gino Strada

Caro direttore, è morto Gino Strada, l’uomo di Pace, l’uomo che più di tutti meglio incarnava i Diritti Umani.

Gino ha protetto tutti gli uomini che con dolore e sofferenza cercavano di conquistare un posto libero e dignitoso nel mondo.
Ha sostenuto i malati, i poveri, le vittime di guerra, le donne, i bambini, gli ultimi, quegli ultimi a cui pochi sanno veramente guardare negli occhi.
La voce di Gino era davvero la voce dei Diritti Umani.
Grazie al fondatore di Emergency il mondo è diventato tante volte un posto migliore per noi.
Dimenticare Gino Strada e il suo impegno sociale, civile e umano è impossibile.
È molto grande il vuoto che ha lasciato, ma altrettanto grandi e fortemente radicati sono i valori umani e civili che ha saputo seminare un po’ ovunque, non senza fatica e con tutta la forza del suo amore unico e straordinario per il prossimo.
Gino Strada è stato un medico che ha messo le sue competenze straordinarie accumulate nel tempo al servizio dei bisognosi, non dei ricchi magnati che proprio le tribolazioni dei poveri alimentano; con le specializzazioni e le esperienze accumulate avrebbe potuto militare in qualche ospedale per “tycoon”; invece cosa fa il dottor Strada? Inventa Emergency un’organizzazione internazionale che sostiene e supporta i malati dei Paesi in conflitto. Aveva una personalità indomita e combattiva; Non ha mai cessato di essere in prima fila per le questioni umanitarie e di condannare la condotta irresponsabile dei politici che disertassero la causa dei Diritti umani a prescindere dallo schieramento. Gino Strada era un’attivista; era un medico; nessuno saprà mai incarnare più di lui simili ruoli così necessari per l’evoluzione in positivo di una società spesso insensibile rispetto alle urgenze planetarie. Non ebbe il Nobel per la pace, un’imperdonabile distrazione a cui speriamo si possa porre rimedio in seguito con altre forme di riconoscimento per chi ha messo al centro del proprio operato la cura dei dimenticati.
Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani esprime la propria vicinanza alla famiglia Strada e porge le più sentite condoglianze.
“Se uno di noi, uno qualsiasi di noi esseri umani, sta in questo momento soffrendo come un cane, è malato o ha fame, è cosa che ci riguarda tutti. Ci deve riguardare tutti, perché ignorare la sofferenza di un uomo è sempre un atto di violenza, e tra i più vigliacchi.”

prof. Romano Pesavento
presidente CNDDU
prof.ssa Rosa Manco
CNDDU

Al via il weekend di Ferragosto. Traffico molto intenso, le indicazioni di Anas

Spostamenti in direzione sud, sulle principali direttrici verso le località di villeggiatura e in uscita dai centri urbani e per i numerosi spostamenti locali

Nella giornata di Ferragosto previsto traffico intenso per spostamenti sulle brevi percorrenze per le tradizionali gite fuori porta

In collaborazione con il CCISS, servizio di viabilità h24 in tempo reale al numero verde 800.841.148

Oggi dalle 16.00 alle 22.00, domani sabato 14 agosto dalle 8.00 alle 22.00 e domenica 15 agosto dalle 7.00 alle 22.00 è in vigore il divieto di transito dei mezzi pesanti

Al via il weekend di Ferragosto per le ultime partenze verso le località di villeggiatura. A partire dal pomeriggio di oggi lungo la rete Anas (Gruppo FS Italiane) è previsto traffico molto intenso in direzione sud, sulle principali direttrici, in particolare lungo le dorsali adriatica, tirrenica e jonica e ai valichi di confine in direzione di Francia, Slovenia e Croazia, e in uscita dai centri urbani e per i numerosi spostamenti locali. Domenica invece si prevede traffico intenso per spostamenti sulle brevi percorrenze per le tradizionali gite fuori porta della giornata di Ferragosto, mentre un consistente flusso di traffico, in prossimità dei centri urbani, è previsto soprattutto a partire dal tardo pomeriggio di domenica, in concomitanza con i rientri del fine settimana.

Oggi dalle 16.00 alle 22.00, domani sabato 14 agosto dalle 8.00 alle 22.00 e domenica 15 agosto dalle 7.00 alle 22.00 è in vigore il divieto di transito dei mezzi pesanti.

Il traffico riguarderà in particolare i principali itinerari turistici: la A2 “Autostrada del Mediterraneo” che attraversa Campania, Basilicata e Calabria, in particolare nei pressi di Villa San Giovanni per i possibili tempi di attesa per gli imbarchi verso la Sicilia; le statali 106 Jonica e 18 Tirrena Inferiore in Calabria; le autostrade A19 Palermo-Catania e A29 Palermo-Mazara del Vallo in Sicilia; la strada statale 131 Carlo Felice in Sardegna; la strada statale 148 Pontina nel Lazio, rientrata in gestione ad Anas a gennaio 2019 nell’ambito del piano “Rientro Strade” , arteria particolarmente trafficata  che insieme alla SS7 “Appia” assicura i collegamenti tra Roma e le località turistiche del basso Lazio; l’Itinerario E45 (SS675 e SS3 bis) che interessa Umbria, Toscana, Emilia Romagna e collega il nord est con il centro Italia; le direttrici SS1 Aurelia (Lazio, Toscana e Liguria), SS16 Adriatica (Puglia, Molise, Abruzzo, Emilia-Romagna e Veneto).

Infine al nord i Raccordi Autostradali RA13 ed RA14 in Friuli Venezia Giulia verso i valichi di confine, la SS36 del Lago di Como e dello Spluga in Lombardia, la SS45 di Val Trebbia in Liguria, la SS26 della Valle D’Aosta e la SS309 Romea tra Emilia Romagna e Veneto e la SS 51 di Alemagna in Veneto.

 

 

Un viaggio informato

Per un viaggio informato le notizie sulla viabilità sono disponibili al link www.stradeanas.it/infotraffico e attraverso i canali social corporate (Facebook.com/stradeanas e gli account Twitter @stradeanas, @VAIstradeanas @clientiAnas) seguendo l’hashtag #esodoestivo2021.

Le informazioni sul traffico sono inoltre disponibili sui seguenti canali:

– VAI (Viabilità Anas Integrata) all’indirizzo www.stradeanas.it/info-viabilità/vai;

– APP “VAI” di Anas, scaricabile gratuitamente in “App store” e in “Play store”;

 CCISS Viaggiare Informati del Ministero delle Infrastrutture al quale Anas partecipa attivamente con risorse dedicate e dati sul traffico;

 Numero verde Pronto Anas 800.841.148 del Servizio Clienti Anas per parlare con un operatore h24 e avere informazioni sulla viabilità in tempo reale. Inoltre digitando il tasto 5 si può avere una panoramica sullo stato del traffico sulla rete con la posizione dei cantieri, con il tasto 0 è disponibile la situazione previsionale del fine settimana.

– Live Chat del Servizio Clienti all’indirizzo www.stradeanas.it per parlare con un operatore dalle 8.00 alle 20.00 e avere anche informazioni sulla viabilità in tempo reale e sui cantieri inamovibili.

Bollettini di viabilità sono trasmessi su Tgcom24 e sulle radio partner di Anas: Rai Isoradio, Radio Italia (nazionale).

Campagne sicurezza stradale

Per richiamare l’attenzione sulla sicurezza stradale Anas promuove anche quest’anno, in collaborazione con la Polizia di Stato, la campagna di comunicazione #GUIDAeBASTA per sensibilizzare gli utenti della strada a essere prudenti e concentrati mentre si è al volante. La campagna è dedicata ai rischi che derivano dalla distrazione, dalle cattive abitudini alla guida e dal mancato rispetto delle regole del Codice della Strada.

#AMAMIeBASTA contro l’abbandono degli animali lungo le strade

I cantonieri di Anas salvano ogni giorno moltissimi cani che ancora vengono abbandonati lungo le strade italiane, garantendo la loro sicurezza e quella degli automobilisti. Ecco perché anche quest’anno Anas promuove la campagna #AMAMIeBASTA, ideata insieme a LNDC Lega nazionale per la difesa del cane, e finalizzata alla lotta contro gli incidenti provocati dall’abbandono degli animali domestici in strada con l’obiettivo di garantire maggior sicurezza a chi si mette in viaggio. In Italia, infatti, ogni anno si registrano migliaia di incidenti stradali, anche mortali, causati da animali abbandonati, fenomeno che aumenta durante i periodi estivi.

Il bollettino Covid di venerdì 13 agosto

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 17

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 280nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 20dopo test antigenico), pari all’1,4 % di 20.198tamponi eseguiti, di cui 15.753 antigenici. Dei 280 nuovi casi, gli asintomatici sono 103 (36,8 %).

I casi sono così ripartiti: 36 screening, 175 contatti di caso, 69 con indagine in corso; 8 Rsa/Strutture Socio-Assistenziali. Casi importati 3 (1 dall’estero, 2 da altre regioni).

Il totale dei casi positivi diventa quindi 372.591così suddivisi su base provinciale: 30.339 Alessandria, 17.651 Asti, 11.681 Biella, 53.705 Cuneo, 29.019 Novara, 198.850 Torino, 13.942 Vercelli, 13.288 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.535 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2.581 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 7 (+ 2 rispetto aieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 117 (+3 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 3.159.

I tamponi diagnostici finora processati sono 6.129.205(+20.198rispetto a ieri), di cui 1.943.474risultati negativi.

I DECESSI RESTANO 11.704

Nessun decessodi persona positiva al test del Covid-19 è stato comunicato dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte.

Il totale rimane quindi 11.704 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.567 Alessandria, 713 Asti, 433 Biella, 1.454 Cuneo, 944 Novara, 5.593 Torino, 526 Vercelli, 374 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 100 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

357.604GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 357.604 (+ 282rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 28.333 Alessandria, 16.860 Asti, 11.129 Biella, 51.864 Cuneo, 27.691 Novara, 191.819 Torino, 13.282 Vercelli, 12.756 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.449 extraregione e 2.421 in fase di definizione.

Carabinieri e Gruppi Ricerca Ecologica: accordo operativo

E’ stato sottoscritto un protocollo d‘intesa tra l’Arma dei Carabinieri, rappresentata dal Comandante del Comando Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari Carabinieri, Gen. C. A. Antonio Pietro MARZO, ed i Gruppi Ricerca Ecologica E.T.S., storica associazione di protezione ambientale nata nel 1978 e riconosciuta dal Ministero della Transizione Ecologica, nella persona del Presidente nazionale Carlo DE FALCO.

Grande la soddisfazione all’interno dell’associazione ambientalista: «l’organizzazione di attività formative reciproche nelle materie di interesse comune e lo sviluppo di sinergie per la valorizzazione delle aree naturali protette, saranno altri ambiti operativi con cui intenderemo collaborare attivamente con l’Arma dei Carabinieri», ha affermato il Presidente nazionale Carlo De Falco. «Anche al di fuori delle casistiche individuate nel Protocollo, in presenza di convergenti interessi istituzionali e della possibilità di sviluppare ulteriori sinergie, – afferma Ivan Gallon, Commissario per il G.R.E. Piemonte – ci siamo reciprocamente impegnati a fornire reciproca collaborazione al fine di perseguire e realizzare l’interesse della collettività in tutto il territorio regionale». I Gruppi di Ricerca Ecologica sul territorio piemontese sono particolarmente attivi a Torino e provincia e nella Provincia di Alessandria. Due gli elementi determinanti alla base di questo storico accordo. Da un lato i compiti istituzionali dell’ARMA DEI CARABINIERI, quale forza militare di polizia a competenza generale e in servizio permanente di pubblica sicurezza, così come definiti nel Codice dell’Ordinamento Militare, nonché i peculiari compiti nel settore della tutela dell’ambiente. Dall’altro le finalità dell’Associazione di protezione ambientale “GRUPPI RICERCA ECOLOGICA” quale organizzazione impegnata sin dal 1978 per la valorizzazione e la tutela dell’ambiente tramite la ricerca delle cause dirette ed indirette del progressivo disfacimento degli ecosistemi, la difesa l’ambiente da tutte le degradazioni e dagli attacchi distruttivi da chiunque perpetrati, la denuncia di ogni scelta di produzione e di consumo errate che, incidendo nel precario equilibrio ecologico perché inquinanti e nocive, attentano alla sopravvivenza delle specie animali e vegetali. Nella consapevolezza che la conservazione dell’ambiente richiede sinergie tra istituzioni e associazioni per tutelare un patrimonio che è parte fondamentale dell’identità nazionale, Arma dei Carabinieri e GRE hanno pertanto deciso di disciplinare una collaborazione triennale, nei fatti già attiva da anni in forza delle attività operativa di tutela del territorio da parte delle decine di volontari dei GRE. Ed infatti le aree prevalenti di collaborazione saranno iniziative per la salvaguardia del territorio e il rispetto della normativa a tutela dell’ambiente, anche tramite attività di monitoraggio informativo in coordinazione tra le Parti. Ma anche la promozione di attività di ricerca e approfondimento sulle tematiche ambientali e lo svolgimento di attività congiunte di studio, ricerca, monitoraggio, divulgazione ed educazione ambientale per il rispetto della legalità e per la conoscenza del patrimonio naturale e della biodiversità, in particolare a favore dei giovani, nonché per la conservazione delle specie animali e vegetali e degli habitat di interesse comunitario, con particolare riferimento alle Zone Speciali di Conservazione (ZSC) ed ai Siti di Interesse Comunitario (SIC) all’interno delle Riserve Naturali Statali amministrate dai Reparti Carabinieri Biodiversità.

 

Per informazioni: gredelegazioneprovinciatorino@gmail.com

 

 

Manca un mese al campionato europeo di baseball

Mancano 30 giorni all’inizio del Campionato Europeo di Baseball, che dal 12 al 19 settembre che si disputerà ad Avigliana, a Settimo Torinese ed a Torino.

La World Baseball Softball Confederation, la Baseball Europe Confederation, la Federazione Italiana Baseball Softball, la Regione Piemonte, le Città di Torino, di Avigliana di Settimo Torinese e tutti i membri coinvolti, nonostante la pandemia da COVID-19, stanno lavorando alacremente per la migliore riuscita dell’evento, rispettando i protocolli sanitari e di sicurezza, attuando il Decreto Legge entrato in vigore in Italia il 6/8/2021 che regolamenta l’ingresso col Green Pass degli spettatori nelle manifestazioni sportive.
In questo periodo tutte le 16 squadre nazionali qualificate ad EuroBaseball2021 hanno calendarizzato diverse amichevoli preparatorie, al fine di farsi trovare nella migliore condizione possibile all’importante appuntamento continentale.
I diamanti di Avigliana, Settimo Torinese e Torino si stanno rifacendo il look, siamo sicuri che l’appuntamento piemontese rimarrà a lungo nei ricordi degli sportivi e degli amanti del baseball.

Nei prossimi giorni verranno quindi messi in vendita i biglietti, il circuito incaricato ha avviato la procedura di inserimento e manca davvero poco alla possibilità di acquisto dei titoli d’ingresso.

Nel campo coltivavano marijuana. I carabinieri ne sequestrano 5 chili

Torino, 13 agosto. Nell’ambito dei servizi di controllo del territorio disposti dal Comando Provinciale per contrastare la produzione e lo spaccio di sostanze stupefacenti, i carabinieri hanno arrestato due pusher.
A Lauriano, nell’hinterland torinese, i militari della Compagnia di Chivasso hanno bloccato un pensionato di 61 anni che in un campo attiguo alla propria abitazione aveva allestito una piccola coltivazione di cannabis composta di 10 piante. Una successiva perquisizione nella casa dell’uomo ha consentito di rinvenire, all’interno di un frigorifero, 4,5 Kg. di marijuana già confezionata, oltre a materiale per la preparazione delle dosi di stupefacente e ad un bilancino di precisione.
In Val di Chy (TO) analoga sorte è toccata a un 39enne nella cui abitazione i militari della Stazione di Valchiusa (TO) hanno recuperato 52 grammi di marijuana, 230 grammi di trinciato della stessa sostanza stupefacente e dei rami di cannabis in essicazione, oltre a materiale per l’allestimento di una serra casalinga. Sono state anche trovate 4 piante coltivate nel giardino di pertinenza della casa.

Il Muro della vergogna 1961/1989

IL COMMENTO  di Pier Franco Quaglieni 

Il Muro di Berlino incominciò ad essere costruito tra il 12 e il 13 agosto 1961 ed oggi resta una pagina di storia dimenticata perché il crollo del comunismo sovietico portò nel 1989 all’abbattimento del muro della vergogna, com’era definito dai democratici.

Io ricordo quell’estate, non avevo ancora quattordici anni e non dimentico le parole severe di condanna di mio padre che per la prima volta mi parlò di comunismo, descrivendomi- avendola visitata di persona – cosa fosse l’URSS e la RDT. Avevo fatto l’ esame di terza media nel giugno 1961 e avevo per conto mio studiato anche la storia contemporanea che non c’era nel libro che finiva con il fascismo e conoscevo le conseguenze devastanti della seconda guerra mondiale che portò la Germania ad essere divisa in due, certo non senza fondate motivazioni perché il mostro del Nazismo avevano sconvolto l’Europa e minacciato da vicino il mondo libero ,per non parlare dello sterminio di 6 milioni di ebrei. Ma i cittadini tedeschi dell’Est non meritavano di passare dalla dittatura hitleriana a quella staliniana. Per impedire il libero passaggio tra le due Germanie, quella comunista e quella democratica, la prima eresse un muro di 156 chilometri alto 3,6 metri. Secondo i comunisti tedeschi che beffardamente definirono la loro repubblica “democratica“  il Muro era in funzione “antifascista “ per impedire alle spie occidentali di entrare a Berlino Est. In effetti venne costruito per inibire il libero passaggio tra le due Germanie e la fuga da una condizione di vita intollerabile ,se paragonata a quella dei tedeschi dell’Ovest malgrado le conseguenze della guerra perduta. La Germania dell’Est era uno Stato satellite dell’URSS, governata con sistemi dispotici, come tutti i Paesi oltre la Cortina di ferro. Il Muro divise per 28 anni le due Berlino e provocò disastri. Più di centomila berlinesi cercarono la fuga nella vera Germania democratica, quella che aveva per capitale Bonn. Furono molte centinaia i morti durante il tentativo di fuga, uccisi dalla polizia, affogati o caduti in incidenti mortali, come, rara avis, ci ricorda oggi il socialista Ugo Finetti.

Ci fu anche gente che si suicidò quando venne scoperta perché la Polizia della RDT era particolarmente efferata. Un vero stato di polizia nel cuore dell’Europa. La devastazione economica della Germania dell’Est creò gravi problemi anche per la riunificazione tedesca dopo il 1989.Va ricordato che il presidente americano Kennedy che non va affatto mitizzato perché commise tanti errori, andò nel 1963 in visita in Germania e disse la celebre frase : ”Io sono berlinese“, solidarizzando con i cittadini dell’Est che si vedevano violati i diritti più elementari. L’Occidente non si mosse come non si era mosso per l’invasione sovietica dell’Ungheria nel 1956. Gli equilibri internazionali erano più importanti della libertà dei Berlinesi. Vale però la pena di sottolineare la follia di costruire un muro per impedire la fuga dall’inferno comunista. Di fronte ad essa il PCI di Togliatti tacque ,anzi fu solidale con la RDT .Basta rileggere i titoli e gli articoli dell’ “Unità“ di quei giorni di Ferragosto in cui quasi tutti pensavano a divertirsi in vacanza. Io ero a Bordighera e in Corso Italia vidi alcuni giovani che distribuivano dei volantini di condanna.

Mi venne spontaneo dar loro una mano : fu il mio battesimo alla politica. Nel 2019 andai a Berlino per ricevere un riconoscimento e ricordo la tristezza di quella città che aveva aggiunto alla tragedia nazista quella comunista e non si era ancora ripresa .La grande Berlino prussiana era stata cancellata e la Porta di Brandeburgo appariva un reperto archeologico. Inutilmente pensai alla Germania di Kant  di Ficthe, di Hegel, di Nietzsche, di Beethoven, dei grandi storici e filologi. Restava solo il fantasma di un Marx che mi appariva il primo tradito. La sua utopia libertaria ed egualitaria diventò un regime sanguinario in cui veniva calpestata la dignità stessa delle persone. Non furono giorni piacevoli di vacanza. Ma vidi in ogni dove i fantasmi delle due dittature, nazista e comunista, che dominarono il ‘900. Una tragedia agghiacciante di cui il muro resta una delle testimonianze più ignobili e intollerabili.

Toro: Goldaniga in arrivo. Juve: Locatelli trattativa in chiusura

Proseguono intensi gli allenamenti per granata e bianconeri:s’avvicina il campionato ma prima ci sono i 32esimi di finale della Coppa Italia per il Toro, a Torino domenica sera ore 21 contro la Cremonese.È sempre calciomercato, mancano 19 giorni alla chiusura fissata per il 31 agosto.

Con la cessione di Lyanco al Betis Siviglia arriverà il centrale difensivo del Sassuolo Goldaniga.Sempre aperta la pista che porta al trequartista Messias dal Crotone per 8 milioni + 1 di bonus a fronte di una richiesta di 11.In casa bianconera si guarda con ottimismo alla chiusura dell’affare Locatelli con il Sassuolo per 35 milioni subito,la richiesta era di 40.Per altri acquisti bisognerà prima cedere gli esuberi,davvero tanti,sia nel Toro che alla Juve.

Vincenzo Grassano

I teatri torinesi: Teatro Colosseo

Torino e i suoi teatri

1 Storia del Teatro: il mondo antico
2 Storia del Teatro: il Medioevo e i teatri itineranti
3 Storia del Teatro: dal Rinascimento ai giorni nostri
4 I teatri torinesi: Teatro Gobetti
5 I teatri torinesi :Teatro Carignano
6 I teatri torinesi :Teatro Colosseo
7 I teatri torinesi :Teatro Alfieri
8 I teatri torinesi :Teatro Macario
9 Il fascino dell’Opera lirica
10 Il Teatro Regio.

6 I teatri torinesi: Teatro Colosseo

Come si suol dire “c’è sempre una prima volta”, e in genere è vero, quello specifico momento non si scorda mai.
Questo articolo inizia così, con il felicissimo ricordo del primo concerto a cui sono andata.
Erano i tempi delle scuole medie, quando i papà devono accompagnarti in giro e poi venire a riprenderti, quando le amiche e compagne di banco condividono con noi emozioni, sogni ed esperienze, quando la possibilità di conquistare il ragazzo di terza – o addirittura delle superiori – è la stessa che uscire con la propria “star” del cuore: nulla.
Chissà se la mia amichetta dell’epoca lo rammenta ancora? Il fragore della folla, la felicità di cercare i posti a sedere, le luci che si spengono, gli occhi azzurri di Nek che lampeggiano nel buio come i fari dietro le quinte.
Le canzoni gridate a squarciagola sono ancora oggi fotografie stampate e gelosamente conservate nel mio album dei ricordi, testimonianze di vita, rimembranze dal sapore “vintage”, prova dell’esistenza di un’epoca priva di “social network”, quando stampare era un rito importante e costoso, non solo una moda lanciata dalle “app” più in voga del momento.
Utilizzando l’ “escamotage” stilistico della metafora, la vicenda del Teatro Colosseo è paragonabile ad una raccolta in nuce di stati d’animo, meraviglie, applausi, flash e luci dei cellulari, una specie di collezione appena iniziata che si spera possa ampliarsi ancora per moltissimo tempo.

Il Colosseo è infatti uno dei teatri più recenti del capoluogo piemontese; esso sorge nel rumoroso quartiere di San Salvario, vicino al rigoglioso Parco del Valentino. La struttura, risalente alla fine degli anni Sessanta, è compresa in un signorile palazzo decorato di via Madama Cristina 71, mentre l’accesso tondeggiante fa angolo con via Bidone.
Eppure, nonostante la giovane età, il Colosseo è annoverato tra i più importanti teatri torinesi, questo perché chi si è occcupato di gestire il teatro ha sempre dimostrato grande abilità nell’organizzare non solo spettacoli di prosa, ma anche “performance” di personaggi di fama, conferenze e concerti di artisti italiani ed internazionali.
Conosciuto soprattutto nel frangente musicale, il Colosseo è una sorta di tappa obbligata di varie “tournée” di cantanti contemporanei e tutt’oggi si conferma come uno dei palchi maggiormente frequentati da personalità assai note.
Quando viene edificata, la struttura è pensata per ospitare una palestra di pelota, dopo qualche tempo però la sua funzione muta e diviene sala cinematografica; è tuttavia necessario attendere gli anni Ottanta affinché gli spazi siano definitivamente adibiti ad ospitare rappresentazioni teatrali.
Questo ultimo cambiamento si deve al siciliano Francesco Spoto, fondatore, proprietario dello stabile, ed effettivo “papà” del teatro.
Francesco è originario di Lentini, a sedici anni giunge a Torino e da quel momento in poi dedica anima e corpo alla città sabauda. Nel 1981 compra l’edificio che avrebbe preso il nome di “Colosseo”, pian piano, grazie al suo atteggiamento sicuro e forte, l’imprenditore rende la struttura un punto nevralgico dell’intrattenimento torinese, dando vita ad un vero e proprio teatro moderno.

Egli finanzia, sul finire degli anni Ottanta, il primo spettacolo teatrale del celebre trio Lopez Solenghi Marchesini. In tale occasione, Spoto, dotato di evidente acume imprenditoriale, paga in anticipo i tre artisti con ben tre settimane di tutto esaurito, ancora prima che questi finissero di scrivere la sceneggiatura dell’esibizione. La buona fede e il fiuto di Francesco risultano ben riposti, il successo dello “show” supera di gran lunga le aspettative, tanto da vincere il Biglietto d’Oro (1987) per il maggior incasso teatrale dell’anno.
Ad oggi il teatro rimarca la sua importanza con una capienza decisamente notevole, di circa 1.503 persone; all’interno la struttura presenta un’ampia sala, adibita a contenere il pubblico, puntellata di poltroncine in velluto rosso e suddivisa in due settori, Platea e Galleria.
L’esterno è altresì al passo con i tempi: impattanti murales colpiscono lo sguardo e testimoniano la realtà della “street art” torinese.
Per sottolineare la centralità del teatro nella scena della città subalpina, non posso a questo punto esimermi dall’accennare a qualche nome di alcuni degli artisti più illustri che si sono esibiti proprio su questo palco.
Per quel che riguarda il contesto musicale, è giusto ricordare Domenico Modugno, Lucio Dalla, Angelo Branduardi e Gianna Nannini. Non meno importanti sono gli artisti internazionali passati di qui, tra cui lo statunitense Barry White, che si esibisce a Torino nel 1990, o ancora, sempre nello stesso periodo, Joen Baez e Gloria Gaynor.
In tempi decisamente più recenti il teatro ospita l’italo-albanese Ermal Meta, che nel 2018 decide di chiudere proprio qui, davanti al pubblico del Colosseo, il suo tour “Vietato Morire” basato sulla omonima canzone con cui ha vinto il “Premio della Critica Mia Martini 2017”.

Per quel che riguarda la recitazione, il 2013 è un anno particolarmente fortunato, poiché due figure emblematiche della scena italiana riempiono con i loro monologhi la sala del teatro e il cuore degli spettatori. Nell’aprile di quell’anno Gigi Proietti propone “C’è gente stasera?”, titolazione che prende ironicamente spunto dalla più tipica e temuta domanda di ogni teatrante; nel dicembre sempre 2013 il premio Nobel Dario Fo debutta con “In fuga dal Senato”, spettacolo attraverso cui porta avanti le battaglie sociali della moglie Franca Rame.
Permettetemi ora una minuscola divagazione proprio su quest’ultimo aspetto.
Ho già avuto modo di esporre il mio personale punto di vista sul mondo dell’arte e dello spettacolo, credo fermamente che queste dimensioni debbano sopravvire al tempo, alle mode e alle abitudini, a tutti i costi, poiché “L’arte è una bugia che ci fa realizzare la verità” (Picasso).
Scopo del teatro non è solamente quello di intrattenere, al contrario ciò a cui assistiamo deve portarci a pensare, ragionare, deve scuoterci dentro e renderci ancora più attenti alle complessità del mondo in cui viviamo.
Lo spettacolo è di certo anche critica, statira, denuncia.
Dario Fo, in quell’occasione in particolare, propone una “performance” complessa, una miscela di letture, idealismo e voglia di rivincita sociale, tutto basato sull’omonimo testo autobiografico della moglie, che racconta in quelle pagine la sua breve ma sentita esperienza come senatrice tra il 2006 e il 2008.
Si ride e si scherza, con le parole di Fo, ancora udibili da qualche parte su youtube, ma si riflette anche, allora forse più facilmente di oggi, poichè con la scusa del “politicamente corretto” la censura dilaga, zittendo anche chi ha fatto della parola il suo mestiere.
Per fortuna, ora non rimane in silenzio il Colosseo, che riparte dopo il traumatico periodo di chiusura pandemica, con un calendario ricco di appuntamenti, di ospiti e celebrità.
“Largo ai giovani” dunque, che questa esortazione valga in senso lato, per persone, edifici e gestioni; va da sé, il confronto con le esperienze dei colossi storici è assai difficoltoso, ma tra un Regio e un Carignano, ricordiamoci di far qualche volta visita anche al moderno e “sbarbato” Colosseo.

Alessia Cagnotto

 

Magliano: “Regio Itinerante da quattro anni in crisi”

“I piccoli Comuni rischiano di dover rinunciare a ospitare concerti di alto livello”

Alla Giunta Regionale, che sul progetto ha sempre messo fondi, va bene così? L’iniziativa è ancora sostenuta, anche dal punto di vista finanziario, dalla Regione Piemonte? Il trend negativo è iniziato nel 2018, ben prima, dunque, della pandemia: con un’interpellanza porterò nuovamente il tema a Palazzo Lascaris per chiedere come la Regione intenda verificare la gestione dell’attività da parte del Commissario Straordinario, sia per quanto riguarda la stagione in corso sia per le stagioni future. I costi dei singoli concerti sono aumentati fino a cinque volte negli ultimi anni.

La Regione ha sempre messo a disposizione risorse per garantire, con “Il Regio Itinerante”, la capillare diffusione della cultura di qualità sull’intero territorio piemontese senza costi eccessivi: a questa Giunta interessa ancora sostenere questa iniziativa? Lo sta ancora facendo? Se sì, non può esimersi dal far emergere la propria posizione politica e dal dettare le proprie priorità. Se no, ci aspettiamo che espliciti puntualmente le ragioni della scelta.

L’aumento della quota a carico degli Enti (la cifra a componente è aumentata fino a cinque volte) ha contribuito ad abbattere la domanda di appuntamenti da parte del territorio. Se la Giunta crede, come crediamo noi come Moderati, che questa iniziativa diffusa sia un valore in sé (d’altra parte è per sostenere questa tipologia di progetto che la Regione mette risorse), si muova perché a pandemia finita il calendario torni ai livelli pre-crisi. Qual è il vero interesse da parte della Giunta nei confronti del “Regio Itinerante”? Lo scopriremo senza tema di smentite alla fine della pandemia, quando non sarà più possibile appellarsi alla pandemia stessa per giustificare il crollo verticale nel numero di appuntamenti organizzati. Il calo è iniziato nel 2018: ben prima dell’emergenza. Se il progetto è al centro delle preoccupazioni della Regione Piemonte, la Giunta non potrà esimersi dal fornire indicazioni programmatiche e strategiche. Con la mia nuova interpellanza sul tema, dopo quella già discussa lo scorso aprile, chiederò alla Giunta come si intenda verificare e approfondire la gestione da parte del Commissario Straordinario dell’attività del “Regio Itinerante” e i relativi costi dei concerti presentati agli Enti del territorio, non solo per la “stagione concertistica Estate 2021”, ma anche per le stagioni future.

“Il Regio Itinerante” è da anni, e auspichiamo continui a essere in futuro, un imprescindibile punto di riferimento delle politiche culturali regionali: ha permesso di organizzare, dal 1998 in avanti, quasi 1.400 concerti, per la maggior parte a ingresso gratuito e realizzati in tutto il territorio regionale, dai capoluoghi di provincia alle più remote zone collinari e di montagna, presso teatri, chiese, castelli, auditorium.

Silvio Magliano – Presidente Gruppo Consiliare Moderati, Consiglio Regionale del Piemonte.