ilTorinese

Il bollettino Covid di domenica 22 agosto

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16.

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 177 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 12 dopo test antigenico), pari all’1,5% di 11.545 tamponi eseguiti, di cui 8.155 antigenici. Dei 177 nuovi casi, gli asintomatici sono 78 (44,1%).

I casi sono così ripartiti: 28 screening, 103 contatti di caso, 46 con indagine in corso; 11 Rsa/Strutture Socio-Assistenziali.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 374.856 così suddivisi su base provinciale: 30.554 Alessandria, 17.701 Asti, 11.786 Biella, 53.882 Cuneo, 29.175 Novara, 199.911 Torino, 14.013 Vercelli, 13.380 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.546 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2.638 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 12 ( invariato rispetto aieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 140 (+ 7 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 3.491.

I tamponi diagnostici finora processati sono 6.270.747 (+ 11.545 rispetto a ieri), di cui 1.980.710 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 11.710

1 decesso (nessuno nella giornata di oggi) di persona positiva al test del Covid-19 è stato comunicato dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte.

Il totale è quindi 11.710 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.567 Alessandria, 713 Asti, 433 Biella, 1.454 Cuneo, 945 Novara, 5.596 Torino, 528 Vercelli, 374 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 100 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

359.233 GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 359.233 (+ 114 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 28.628 Alessandria, 16.912 Asti, 11.170 Biella, 52.092 Cuneo, 27.932 Novara, 192.419 Torino, 13.335 Vercelli, 12.853 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.451 extraregione e 2.441 in fase di definizione.

Polkadot, la criptovaluta a pois

She was afraid to come out of the locker

She was as nervous as she could be
She was afraid to come out of the locker
She was afraid that somebody would see

Two, three, four, tell the people what she wore
It was an itsy bitsy teenie weenie yellow polkadot bikini
That she wore for the first time today
An itsy bitsy teenie weenie yellow polkadot bikini
So in the locker, she wanted to stay.
Chi ha vissuto negli anni ‘60 sicuramente si ricorderà di questa allegra canzoncina di Brian Hyland (cantante sparito nel nulla dopo questo travolgente successo) dal titolo “Itsy Bitsy Teenie Weenie Yellow Polka Dot Bikini”(chi volesse riassaporare questa delizia può cliccare su https://youtu.be/ge9Ou3-YyqU.
Sicuramente nessuno avrebbe immaginato che il bikini a pois (polkadot bikini) sarebbe un giorno diventato oggetto di spasmodica richiesta da parte di investitori, alla ricerca non certo di un oggetto feticistico, ma di un “asset” dstinato a rendere ricchi i suoi possessori.
Pochi lo sanno, ma Polkadot è proprio la denominazione di una delle migliaia di criptovalute nate come funghi sulla scia del successo della prima “moneta virtuale”, il Bitcoin che ha scatenato un’ondata senza precedenti di acquisti, una sorta di “corsa all’oro” quale da decenni non si vedeva.
Oltre alla valuta regina circolano, con alterne fortune, pseudovalute come Dogecoin, Carcano, Ripple, che si basano su tecnologie simili a quella sulla quale ha costruito le sue fortune il Bitcoin, cioè la blockchain.
Molti credono che il valore delle criptovalute sia proprio legato alla catena che lega milioni di computer in un unico sistema operativo; un sistema geniale che serve da supporto non solo agli scambi di valute virtuali, ma anche al controllo ed al tracciamento di beni e servizi di impreese grandi e piccole. Ma chi compra un Bitcoin non diventa certo azionista della blockchain, non ne trae alcun vantaggio economico, non beneficia dell’ipotetico aumento di valore del sistema. Pensare il contrario è come pensare che chi compra un prosciutto può diventare ricco perché il salumificio che lo produce fa un sacco di utili…
Ciò premesso, è utile fare un quadro sintetico delle cosiddette “altcoin”, cioè le pseudo valute alternative al Bitcoin, considerando quelle che al momento raccolgono i suggerimenti favorevoli dei siti di “consulenza” sul web.
Partiamo da Ethereum, la “damigella d’onore”, la seconda in classifica. Creata nel 2013 da Vitalik Buterin e Gavin Wood, viene utilizzata sulla blockchain di Ethereum: nel maggio 2021 ha raggiunto i 4.200$, segnando un nuovo record storico assoluto; oggi è quotata circa2.500$ (calo del 40% in tre mesi).
Cardanoè una blockchain la cui criptovaluta è ADA, creata nel 2015 da un pool di matematici, ingegneri ed esperti di crittografia, fra i quali Charles Hoskison, uno dei cinque programmatori che hanno dato vita ad Ethereum. ADA è utilizzato come ricompensa per la creazione di blocchi.
gode di un’ottima visibilità da alcuni mesi. Secondo i suoi sostenitori, obiettivo del team di sviluppo è quello di trasformarla in un progetto centrale nel panorama della finanza decentralizzata. Quotazione ad agosto 2,11$, praticamente sui massimi assoluti.
XRP è la criptovaluta utilizzata nella rete Ripple, utilizzata principalmente per scambiare valore in modo rapido attraverso di essa. La rete Ripple non è basata su una blockchain, ma è una diversa tipologia di registro di consenso distribuita open source. Oggi attraversa un momento difficile a causa di un’azione legale intentata dalla SEC (la Consob americana) che potrebbe multare la società per oltre1 miliardo di dollari, per irregolarità nelle contrattazioni.Nel frattempo diversi exchange hanno sospeso le contrattazioni su Ripple, causando non pochi problemi soprattutto agli investitori statunitensi.Quotazione massima1,83$ oggi 1,14$(calo del 38%).
Dogecoin è una valuta digitale creata nel 2013 biforcando Litecoin. Uno degli usi principali della valuta è su Reddit o Twitter come sistema di mance. E’ molto apprezzata dal patron di Testa Elon Musk e infatti i tweet del manager sono stati capaci spesso di spingere al rialzo il valore dell criptovaluta. Secondo i siti che la sponsorizzano, una notizia molto favorevole è che negli ultimi mesi Dogecoin è stata accettata come metodo di pagamento da parte dei Dallas Mavericks, uno dei team più famosi della National Basketball Association (no comment…). Quotazione massima 0,65$, attuale 0,30$ (-54% in tre mesi).
E chiudiamo con Polkadot,fondata nel 2016 da un gruppo di persone tra cui il co-fondatore di Ethereum Gavin Wood. La valuta è utilizzata per la governance della rete, nata con l’obiettivo di unire le varie blockchain per consentire a siti, browser e server di interagire tra loro. Quotazione attuale 25,3$ contro il massimo dell’anno di 43$ (perdita del 42%).
A cosa servono queste esotiche valute del web?
Praticamente solo a speculare, passando il cerino acceso da una persona ad un’altra, sperando di essere così in gamba da comprare ad un prezzo basso e rivendere ad un prezzo alto. Ma, nonostante si chiamino valute, cioè monete, provate a spenderle! Forse con Bitcoin ce la farete (ma in Italia i punti vendita che lo accettano solo meno di mille su quattro milioni!), ma provate a pagare un paio di scarpe con Ripple o Cardano…
Chiudiamo con alcune osservazioni tratte da un sito di “consulenza”, che riteniamo utili per riflettere sulla consistenza dei suggerimenti di chi reclamizza le criptovalute.
Dinanzi ai prezzi molto alti di Bitcoin, Ethereum e degli altri crypto-asset a più alto market cap, un’idea da prendere in considerazione è quella di investire nelle criptovalute a più basso costo. Questo anche per motivi pratici.
Infatti, preferendo le altcoin a basso costo, sarà comunque necessario diventare pratici della gestione che ogni criptovaluta impone ma senza dover spendere cià che sarebbe necessario se si optasse per comprare valute virtuali costose.
Insomma, grazie alle criptovalute a più basso costo, è possibile ottenere grandi risultati rischiando poco.” (https://www.borsainside.com/criptovalute).
Sconcertante: se compro il controvalore di 1.000 dollari in bitcoin corro un rischio maggiore rispetto a quello che corro comprando lo stesso importo in Polkadot, solo perché la quotazione è inferiore…
Se però l’affermazione vi convince, correte a comprarvi un bikini a pois e uscite dalla cabina senza timori; i tempi di Brian Hyland che descrive il pudore della ragazza che indossa il costume sono ormai lontani…
Gianluigi De Marchi 

Visita all’abbazia di Novalesa

Nel silenzio infinito della Val Cenischia, sferzato solo dal vento, a pochi chilometri da Susa, otto monaci proseguono il loro cammino di spiritualità e di lavoro alla Novalesa, la storica Abbazia fondata 1300 anni fa dai Benedettini che vi giunsero nella prima metà del secolo VIII.

A quel tempo era una potenza religiosa e politica. Vi abitavano i monaci, apparteneva al regno dei Franchi che la difesero, la ingrandirono e l’arricchirono e Carlo Magno vi soggiornò più volte prima del grande scontro con i Longobardi alle Chiuse di Susa. L’Abbazia di Novalesa, fondata nel 726, fu per secoli un grande centro di spiritualità e luogo di incontro tra culture diverse. Poi dalle montagne circostanti spuntarono le scimitarre dei saraceni che piombarono sull’Abbazia saccheggiandola e incendiandola. Poche anime scamparono alla strage dei primi “jihadisti” della storia. L’abate e i monaci fuggirono in tempo a Torino e si nascosero in una chiesetta che sarebbe diventata il Santuario della Consolata. A secoli di splendore seguì un lungo periodo di abbandono e di declino che iniziò nel Duecento. La potenza della Val Susa divenne la Sacra di San Michele sul Pirchiriano che soppiantò la Novalesa. Nel Seicento nell’Abbazia di Novalesa si trovava solo più un monaco e per riportare in vita il monastero furono chiamati i Cistercensi. Ma l’entusiasmo durò poco tempo. Nell’Ottocento la fondazione monastica fu soppressa e i monaci allontanati.

Negli anni Settanta la Provincia di Torino acquistò l’Abbazia e la consegnò nuovamente ai benedettini. Dopo lunghi lavori di restauro la Novalesa è tornata, già da tempo, all’antico splendore come dimostrano le foto di una visita all’Abbazia fatta in questi giorni. Si vedono la chiesa abbaziale dei Santi Pietro e Andrea, il piccolo suggestivo chiostro, ricco di simboli e dimora dei monaci, zona di assoluto silenzio e che quindi si può vedere solo di sfuggita. All’esterno dell’Abbazia si ammirano quattro cappelle, un po’ isolate e immerse nel verde della valle, Santa Maria, San Salvatore, San Michele e soprattutto quella dedicata a Sant’Eldrado che fu abate tra l’822 e l’840. Un vero gioiello d’arte con le pareti e le volte coperte da uno straordinario ciclo di affreschi (secolo XI) dominato da un solenne Cristo Pantocratore, con episodi della vita del Santo. Sono tanti, tantissimi i turisti che visitano la Novalesa ogni anno. Sono possibili solo visite guidate, con offerta libera, senza prenotazione, tutti i giorni, da lunedì a venerdì (escluso giovedì) alle 10,30, 15,30 e 16,30. Sabato e domenica ore 10,30, 11,30, 15.00 e 16.00. La prenotazione è invece obbligatoria per gruppi e scolaresche.
Filippo Re

Da Milano a Torino la moda diventa sostenibile

Al via i preparativi per le grandi sfilate autunnali, la Fashion Week a Milano e Hoas a Torino, la sezione dedicata alla moda sostenibile con protagonisti brand di eccellenza, come Romeo Gigli e Alviero Martini

 

La moda italiana non conosce soste e, dopo il grande successo riscontrato da Pitti Immagine Uomo di Firenze, si sta organizzando per le sfilate attese nel prossimo autunno con la Fashion Week di Milano e Hoas di Torino. Il nostro  Paese, dopo la forzata sosta dei mesi passati e la vittoria sportiva da poco conseguita, è  pronto a riprendersi il ruolo di capofila nel panorama internazionale, proprio partendo dal sistema moda.

Farà da apripista l’evento meneghino, in programma dal 22 al 28 settembre prossimi, con la presentazione delle collezioni uomo donna primavera/estate 2022, seguito, a fine novembre, da Hoas, “History  of a style”, evento tutto torinese, in programma al Lingotto dal 25 al 28 novembre prossimi. Questa seconda edizione presenterà un focus sulla moda sostenibile e, in particolare, sulla tematica della salvaguardia del pianeta.

Apertura di eccezione di Hoas sarà rappresentata il 25 novembreprossimo da un convegno promosso sul tema della moda sostenibile, in collaborazione con Assomoda, alla presenza del segretario generale Massimo Costa. Ad esso parteciperanno stilisti e le maggiori istituzioni piemontesi che hanno concesso il patrocinio all’evento.

Tra i primi grandi brand figurano Gai Mattiolo, Romeo Gigli, Petrelli Uomo, Anton Giulio Grande e il piemontese doc Alviero Martini. I grandi stilisti terranno a battesimo tanti fashion designer emergenti e anche nuovi brand che li affiancheranno nelle sfilate, tra cui Saverio Maggio, che ha già  scattato all’interno della Mole Antonelliana, sede del Museo Nazionale del Cinema di Torino, uno shooting a tema green, che rappresenta un evento molto atteso tra i blogger, gli influencer, le celebrity e i grandi buyer.

Il tutto avverrà nei novemila metri quadrati del padiglione principale della struttura fieristica del Lingotto, che verranno allestiti per ospitare quattro intense giornate di sfilate di moda, che si protranno dal primo pomeriggio fino alla sera, ambientazioni a tema green e padiglioni dedicati anche dell’automotive,  al cinema e alla televisione.

Quest’anno figura anche una significativa collaborazione con il Gambero Rosso per quanto concerne il food.

L’evento è organizzato da Hoas Group di Domenico Barbano e Mirella Rocca, con il patrocinio di Assomoda, Comune di Torino, Regione Piemonte ; la regia delle sfilate è affidata a Gianluigi Resta e la direzione artistica a Bros Group Italia.

Mara Martellotta

Come rimanere ever green!

IL PENSIERO DI VIRGINIA

 

…E un giorno svegliandoci e guardandoci allo specchio, veniamo travolti, con la stessa intensità di uno tsunami, dall’apparire del primo orripilante segno di cedimento del nostro viso! Solchi terrorizzanti che fanno cornice alle nostre labbra, infinite righine che appaiono ai lati dei nostri occhi, mentre osserviamo disperate i segni del tempo percorrere il nostro viso…ma cosa succede??

Un pò di training autogeno per calmarci, pensare che forse siamo così depresse da aver visto male e soprattutto correre subito ai ripari per avere la meglio su un nemico tanto forte quanto insinuante che è il tempo e i segni che lascia sulla nostra pelle!
La guerra incomincia senza perdere tempo ed è chiaro che bisogna agire su più fronti: cosmetici hi- tech, dieta bilanciata, fitness personalizzato e piccoli ritocchi di medicina estetica, il giusto cocktail per affrontare il nemico in piena forma e sconfiggerlo:

La tossina botulinica: è il nostro primo salvagente e a differenza di altri riempitivi iniettabili (filler), il botulino non riempie all’istante la ruga, ma blocca il muscolo che, contraendosi, la genera. Ideale per le rughe d’espressione della fronte, tra le sopracciglia e le zampe di gallina ai lati degli occhi. Oggi molti medici estetici preparati la applicano secondo il metodo “Botox Lift”, donando al viso un risultato morbido e naturale ma più giovane ed espressivo!
I fillers: quelli di ultima generazione sono a base di acido jaluronico stabilizzato, durano molto a lungo e servono per rendere più morbide le linee delle labbra, per riempire le rughe o gli svuotamenti di volume.
Bio-lifting: per una sterzata di energia della nostra pelle ecco iniezioni di vitamine, aminoacidi e acido jaluronico, a cui ci si deve sottoporre per almeno 5 sedute, a cadenza settimanale, aumentando come effetto, il tono e l’elasticità della nostra pelle.
Cellule in provetta: la tecnica più rivoluzionaria in assoluto è l’autotrapianto di cellule staminali, che producono collagene e fibre elastiche. Queste cellule staminali, ottenute dal proprio sangue, attraverso un processo di centrifugazione sono reimpiantate con micro iniezioni. Questo trattamento è assolutamente indolore e restituisce tonicità, freschezza e luce di giovinezza dopo qualche mese.

Per finire non manca l’aiuto della tecnologia con raggi taglienti, radiofrequenze, onde e ultrasuoni: tutte tecniche salvavita, che oggi vengono applicate nel campo della medicina, creando la MED-TECH per donarci una medicina estetica avanzata e felice con pochissima invasività, recuperi record ed un’aria naturale.

Anche gli tsunami…se non si possono fermare del tutto…si possono almeno arginare, riducendone i danni!

Scrivetemi a tuchiediloame@gmail.com o contattaci in redazione al numero 335 6466233 e saremo felici di aprire un contatto diretto o una chat fra me e voi.!!

Il sentiero delle vite

INAUGURAZIONE 

Domenica 29 nuovo percorso nel Vallone del Fronteglio

 

La montagna regala momenti unici e indimenticabili che contribuiscono a migliorare il nostro stato d’animo e la nostra salute. Lo sanno bene i tanti appassionati che frequentano e percorrono la rete sentieristica.

Tuttavia se ci soffermiamo a riflettere sull’origine dei sentieri che utilizziamo, il pensiero va agli uomini e alle donne di un tempo che li aprivano in mezzo alla vegetazione, li curavano e li mantenevano con muretti a secco di sostegno, pavimentazione e canaline per fare in modo che l’acqua piovana non se ne impossessasse.

 

Probabilmente i sentieri sono antichi quanto lo è la vita dell’uomo sulle montagne; proprio agli uomini che abitavano queste borgate si deve la rete sentieristica che tuttora noi utilizziamo nel nostro tempo libero.

Passi di fatica, sudore, freddo, pioggia e neve. Passi pesanti, trasportando legna da ardere, carbone, frutti della terra, prodotti acquistati o barattati durante fiere e mercati, letame, foglie.

Passi di festa per partecipare a balli e ricorrenze che nel calendario contadino non potevano mai mancare.

Passi sacri per assistere all’immancabile messa domenicale e alle ricorrenze legate al ciclo della vita come matrimoni, battesimi e funerali.

Poco rimane di quell’epoca vicina eppure ormai lontanissima dalle nostre consuetudini.

Oltre ai sentieri, allo sguardo dell’escursionista rimane qualche abitazione traballante, qualche pilone votivo, muretti a secco che tenacemente resistono al tempo che passa. Tra qualche anno poco o niente rimarrà di queste borgate abbandonate e allora è giusto che sopravviva almeno il ricordo di alcune esistenze di donne e uomini che popolarono questi monti e a cui dobbiamo i sentieri che percorriamo durante il nostro tempo libero.

Un tributo insomma ai nostri antenati per non dimenticare e per riflettere su un modello di vita semplice, essenziale, da cui prendere in parte esempio per praticare la famosa sostenibilità di cui oggi tanto si parla.

 

 

 

Il progetto del sentiero tematico del Vallone del Fronteglio nacque nel maggio del 2020, subito dopo il primo lockdown. Improvvisamente la privazione della libertà di movimento fece apprezzare i nostri boschi, i sentieri a due passi da casa. Venne allora l’idea di valorizzare questi tracciati e di disegnare dei percorsi facilmente fruibili.

In Val Sangone ci sono sentieri a centinaia, per diversi chilometri di sviluppo, ma spesso ciò che manca è un percorso che anche i meno esperti possano praticare conoscendo i tempi, le distanze, il punto di arrivo.

 

Le bacheche vogliono fornire quindi una chiave di lettura del paesaggio soffermandosi questa volta non su flora e fauna ma sulle esistenze di coloro che popolarono queste montagne.

Ogni bacheca contiene un’introduzione sulla località in cui ci si trova e brevi aneddoti di vita quotidiana, semplici ma significativi, tratti da racconti, foto e acquerelli di persone nate e cresciute nelle borgate e valli della “Comba di Fronteglio”.

L’invito è a percorrere il sentiero senza fretta in ogni stagione.

Dal punto di vista naturalistico la ricchezza del percorso consiste nella varietà degli ambienti che si incontrano: faggete, boschi di roverelle, radure per arrivare poi alla quota massima (1150 mt) dove troviamo pascoli attorniati da rododendri, larici e ginepri.

Si percorre per intero il vallone del Rio Fronteglio: all’andata il lato ad inverso ed al ritorno il lato ad indiritto esposto al sole.

Il sentiero è vario e non annoia mai. Per l’escursionista inoltre non mancano aree attrezzate (borgata Baronera e Colletto del Forno), fontane (Pontepietra, Borgata Savoia, Colletto del Forno, Case Gros).

 

“Speriamo che l’allestimento di questo itinerario sia un contributo per la valorizzazione e la tutela delle montagne di Giaveno, le quali non hanno cime famose di richiamo internazionale, ma che se ben conosciute e promosse possono attrarre un turismo di escursionisti e di bikers interessati ai nostri sentieri. Noi ci crediamo. Non resta che auguravi buona gita”, dicono dall’Associazione Valsangone Turismo che insieme al Cai e al Forum di Protezione Civile ha ideato e realizzato il percorso, in accordo con l’Amministrazione e grazie al prezioso contributo (ricordi di famiglia, testi, foto e acquerelli) degli abitanti ed eredi degli abitanti delle borgate.

 

“Le nostre montagne sono la nostra ricchezza; ringraziamo le Associazioni che se ne occupano e le rendono fruibili al pubblico. Nei boschi e sui monti si trova il benessere più autentico. È importante anche la memoria di chi ha vissuto in montagna”, commentano il Sindaco, Carlo Giacone, e l’Assessore al Turismo, Edoardo Favaron.

 

Il programma della giornata di domenica 29 agosto prevede l’inaugurazione alla presenza delle autorità alle 9,30 presso borgata Pontepietra. Alle 10 partenza per l’escursione guidata lungo tutto il sentiero fino al Colletto, ritorno alle 17 (pranzo al sacco). Occorre prenotare al numero 334 1057494 (costo 10 euro a persona; l’incasso verrà utilizzato per la manutenzione del sentiero).

(foto archivio)

 #Parlaconme alla Fiera del Peperone di Carmagnola

“In occasione della 72^ edizione della Fiera Nazionale del Peperone di Carmagnola, sono in programma dal 27 agosto al 5 settembre 2021, 10 giorni di eventi gastronomici, culturali e artistici con esperienze creative e coinvolgenti per tutti i sensi e per tutte le fasce di età.

Sul grande palco di Piazza Sant’Agostino si svolgerà ogni giorno, dalle ore 17 alle ore 21 il Salotto della Fiera con un serie di appuntamenti che verranno proposti anche in live streaming sulla pagina www.facebook.com/fiera.peperone con regia e trasmissione a cura del media partner Radio Vida Network.

Simona Riccio – Agrifood & Organic Specialist e Social Media Marketing Manager – avrà l’occasione di partecipare e di condurre il talk show #Parlaconme Speciale Carmagnola che dallo scorso anno propone durante la manifestazione questo interessante spazio di approfondimento dedicato al mondo dell’Agroalimentare”

Carabinieri, controlli d’agosto: due arresti

Nell’ambito dei servizi di controllo del territorio disposti dal Comando Provinciale nella settimana di Ferragosto, i carabinieri hanno arrestato due persone per spaccio di stupefacenti e inosservanza degli obblighi derivanti dalla sorveglianza speciale.

A Torino, nel quartiere Borgo Dora, i militari della Compagnia Oltre Dora, durante uno specifico servizio antidroga, hanno bloccato un cittadino algerino di 66 anni che a seguito di perquisizione personale è stato trovato in possesso di 5 dosi di cocaina pronte per essere vendute. Nell’abitazione è stato inoltre rinvenuto materiale per la pesatura ed il confezionamento dello stupefacente.
A Venaria Reale è finito in manette un italiano di 50 anni che, durante un controllo stradale, è stato fermato dai carabinieri della locale Compagnia a bordo di una autovettura nonostante fosse sottoposto alla misura della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno nel comune di residenza in Calabria.

Vaccini Covid: fino al 31 agosto accesso diretto per tutti

Fino al 31 agosto la Regione Piemonte consentirà l’accesso diretto a tutte le fasce d’età in alcuni degli hub del territorio piemontese per i vaccini contro il Covid.

L’elenco è  sul sito della Regione Piemonte: https://www.regione.piemonte.it/web/sites/default/files/media/do cumenti/2021-08/hub_vaccinali-_accesso_diretto_over_12.pdf.

Dal 26 luglio il Piemonte era già stato il primo ad avviare l’accesso diretto per la fascia 12-19 anni che dal 16 agosto è  prevista a livello nazionale dalla struttura commissariale del generale Figliuolo. Per favorire le vaccinazioni dei giovani proseguiranno inoltre in Piemonte fino alla fine di agosto anche open days dedicati su tutto il territorio

Volpiano, contributi per l’assistenza a non autosufficienti

Misure disposte dall’Unione NET per i “caregiver familiari”

L’Unione Net (Unione Comuni Nord Est Torino) ha disposto l’attivazione di contributi a sostegno del ruolo di cura e di assistenza del caregiver familiare di persone non autosufficienti. Si definisce «caregiver familiare» la persona che assiste e si prende cura del coniuge, dell’altra parte dell’unione civile tra persone dello stesso sesso o del convivente di fatto, di un familiare o di un affine entro il secondo grado, ovvero, nei soli casi previsti dalla legge 104 del 1992, di un familiare entro il terzo grado che, a causa di malattia, infermità o disabilità, anche croniche o degenerative, non sia autosufficiente e in grado di prendersi cura di sé, sia riconosciuto invalido in quanto bisognoso di assistenza globale e continua di lunga durata o sia titolare di indennità di accompagnamento.

Le persone non autosufficienti delle quali si prende cura il caregiver devono essere state valutate dalle commissioni dell’Unità di valutazione geriatrica o dell’Unità multidisciplinare di Valutazione della disabilità ed essere in attesa di attivazione di intervento.

Il contributo economico viene erogato sotto forma di assegno mensile, in proporzione all’indicatore Isee, per la durata di 12 mesi dal momento del riconoscimento e fino alla concorrenza delle risorse di competenza statale del Fondo per il sostegno del ruolo di cura e di assistenza del caregiver familiare. Per accedere al contributo è necessario presentare domanda entro il 30 settembre 2021 ai servizi sociali dell’Unione Net.

Per informazioni consultare l’avviso presente sul sito del Comune di Volpiano oppure contattare il numero 011.8028950.