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Eurovision Song Contest: “A Torino incremento dei prezzi degli alberghi e appartamenti dal 120% fino al 3.000%”

SECONDO L’ANALISI DI MAIORA SOLUTIONS DECOLLANO I PREZZI DEGLI ALBERGHI

 

Torino annunciata come host city per il 66° Eurovision Song Contest: da un’analisi della startup milanese Maiora Solutions, incremento dei prezzi degli alberghi e appartamenti che va dal 120% fino a oltre il 3.000%

Solo pochi giorni fa Torino è stata annunciata come città ospitante della 66° edizione dell’Eurovisione Song Contest, il più grande evento di musica dal vivo nel mondo, strappando lo scettro alle altre città italiane finaliste: Milano, Bologna, Pesaro e Rimini.

Dal momento dell’annuncio, i prezzi degli alberghi e delle strutture ricettive in città sono letteralmente decollati. E’ quanto emerge da un’analisi di Maiora Solutions, start-up innovativa specializzata nello sviluppo di strumenti di intelligenza artificiale e analisi avanzata dei dati.

Dalla ricerca che Maiora Solutions ha effettuato su circa 100 strutture tra alberghi a 3-4 stelle della città di Torino e appartamenti comparabili dal punto di vista qualitativo presenti sulla piattaforma Airbnb, è emerso che la disponibilità nella settimana 9-15 maggio è già molto ridotta, e  già oltre il 90% delle strutture presenti sulla piattaforma è al completo.

L’ANALISI

  • Il prezzo medio per notte su Airbnb (per due persone) nella settimana dell’Eurovision va da 700 a 1.000 euro a notte, mentre la settimana successiva, a manifestazione terminata, si attesta tra gli 80  e i 100 euro a notte (incremento di quasi dieci volte).
  • Negli hotel la situazione è comparabile, con incrementi tra i due periodi (Eurovision e settimana successiva) che vanno da almeno il 120%, fino a oltre il 3000%. Strutture che normalmente costano circa 390 euro per notte, durante l’Eurovision possono chiedere anche 4.100 euro a notte.
  • In generale, il prezzo per notte durante l’Eurovision in città si aggira anche per gli hotel intorno agli 800-1.000 euro, per una stanza doppia. In un periodo normale il prezzo in città si assesta  tra i 60 e i 100 euro.

Numeri interessanti soprattutto in una città come Torino dove negli ultimi mesi il mercato immobiliare non ha registrato oscillazioni rilevanti, con una lieve discesa dei prezzi da Ottobre 2020 a Gennaio 2021 e una graduale ripresa sui livelli precedenti nei primi 9 mesi del 2021. Nello specifico, i prezzi delle vendita vedono i monolocali che da gennaio a oggi hanno registrato un +4%, quelli dei Bilocali che sono tornati su dopo un -2% da ottobre 2020 a gennaio 2021, e quelli dei Trilocali che hanno registrato un +8%, dopo un +4% da ottobre 2020. I prezzi più in crescita sono stati quelli dei Quadrilocali, con un +12% da gennaio ad oggi, ma registrando un -3% da ottobre 2020. Per quanto riguarda gli affitti, situazione simile, con una leggera flessione da Gennaio ad Aprile 2021 di circa il 10% sulle varie tipologie dopo alcuni mesi di sostanziale blocco dei prezzi.

 

Andrea Torassa ed Emilio Zunino, fondatori di Maiora Solutions, hanno commentato: “Eventi di queste dimensioni come l’Eurovision Song Contest possono impattare fortemente sulle città che li ospitano. Il mercato immobiliare torinese aveva registrato una discesa dei prezzi tra Ottobre 2020 e Gennaio 2021, per poi subire una graduale ripresa nei mesi successivi, assestandosi sui livelli precedenti. Come ci raccontano questi dati, il contest avrà certamente un impatto economico importante sulla città di Torino, considerata la grande quantità di turisti anche internazionali che sarà in grado di attrarre”.

Tutte le novità della nuova stagione di Parlaconme

La trasmissione PARLACONME, reduce dal successo dell’ edizione 2021 della Fiera del Peperone di Carmagnola, si prepara alla nuova edizione invernale condotta dalla Social Media Manager & Agrifood Specialist Simona Riccio

 

Il panel della trasmissione PARLACONME, condotta dalla Social Media Manager e Agrifood Specialist Simona Riccio, avviato alla Fiera del Peperone di Carmagnola nel 2020, riprenderà fra pochi mesi, a dicembre. Intanto vanta un bilancio assolutamente positivo registrato nell’edizione 2021 della Fiera del Peperone, dove ogni giorno ha avuto luogo dalle 19.30 alle 20 dal grande palco di piazza Sant’Agostino 2. a Carmagnola, in diretta sulle Radio web Radiovidanetwork. Gli appuntamenti sono stati ben tredici, con diciannove ospiti che si sono alternati sul palco e in collegamento esterno, tra cui Francesco Battistoni, Sottosegretario di Stato per le Politiche agricole, alimentari e forestali; Andrea Pavia, Direttore Commerciale della Camera di Commercio Italiana del Perù; Gianluca Cornelio Meglio, direttore generale del CAAT ( Centro agroalimentare di Torino) e l’onorevole Salvatore De Meo, eurodeputato di Forza Italia PPE.
“I risultati raggiunti da PARLACONME alla Fiera Nazionale del Peperone di Carmagnola – ha spiegato Simona Riccio, Linkedin Top Voice Italia – hanno dimostrato l’importanza dei Podcast per le aziende e di quali opportunità esse possano rappresentare. Dalla statistica elaborata grazie anche all’impegno di Alessio Criscuolo, è emerso un dato che dimostra che soltanto l’8,3% del pubblico della trasmissione sia costituito da una componente femminile, contro il 91,7% maschile. Ciò significa che il sistema agroalimentare è ancora saldamente capitanato dagli uomini e non sempre riesce a destare l’interesse femminile, che non sempre conduce le donne ad ascoltare un programma dedicato alle tematiche alimentari.
La mission di PARLACONME è, invece, anche quella di valorizzare le donne nel settore agricolo, dimostrando che non si tratta di un campo esclusivamente maschile; infatti nel corso di queste tre edizioni abbiamo avuto il piacere di ospitare moltissime donne che, negli anni, si sono conquistate i loro spazi nel settore agroalimentare”.
È stata elaborata una lista che ha individuato le puntate del format PARLACONME che hanno ottenuto maggiori visualizzazioni alla Fiera del Peperone di Carmagnola edizione 2021, il cosiddetto BLABLACONTEST. La puntata maggiormente seguita è stata quella del 28 agosto scorso, seguita da quella del 30 agosto e, in terza posizione, da quella del 27 agosto scorso.
Il format PARLACONME ripartirà a dicembre, sempre sulla Radio web Radiovidanetwork, ogni giovedì in orario pomeridiano e sta ricercando, accanto a sponsor motivati a supportarla, anche aziende interessate, in campo agroalimentare, a farsi conoscere meglio dal vasto pubblico di ascoltatori.

Mara Martellotta

Pino Masciari: “I giovani allontanati dalla politica per la mediocrità delle classi dirigenti”

Riceviamo e pubblichiamo

“Vince l’astensionismo”

Non usa mezze parole Pino Masciari, imprenditore e storico Testimone di Giustizia calabrese, per commentare i risultati delle elezioni amministrative: “Vince l’astensionismo. I giovani allontanati dalla politica per la mediocrità delle classi dirigenti”. L’imprenditore nativo del Catanzarese e cresciuto Vibonese esprime forte preoccupazione per la crescita dell’astensionismo nel Paese, a partire dalla sua Calabria: “Quando non vota un elettore su due, non ci sono vincitori ma soltanto sconfitti. La verità è amara, per certi versi scomoda, ma proprio per questo non può essere affatto sottaciuta. Ha perso l’Italia tutta in queste elezioni che hanno ancora di più allontanato i giovani dalla politica che evidentemente ritengono responsabile per la condizione di degrado del Paese. Ci sono partiti come il Movimento 5 stelle – osserva l’imprenditore calabrese che denunciò il sistema di potere massomafioso nella Calabria degli anni Novanta – che si stanno liquefacendo dopo aver raccolto nel recente passato consensi incredibili soprattutto nel Centro-Sud, arrivando a governare Roma e municipalità importanti del Nord come Torino. Questo significa aver deluso le istanze popolari che si erano riconosciute in una proposta dirompente di cambiamento. Abbiamo con urgenza bisogno – conclude Pino Masciari – di una nuova e articolata soggettività politica che parta dai giovani e dai problemi dei territori se non vogliamo compromettere definitivamente la fragile tenuta democratica della nostra repubblica, che rischia seriamente di finire in mano a ristrette oligarchie di potere, produttrici soltanto di corruzione e mentalità mafiosa. È tempo di un nuovo civismo, di un rinnovato impegnato politico che deve nascere dal basso, nei quartieri e nelle periferie della nostra Italia. Cambiare è possibile. A partire dalla Calabria e dal Mezzogiorno, denunciando il potere della locale borghesia mafiosa e le sue infiltrazioni nella macchina amministrativa della cosa pubblica, per avviare davvero una stagione vera di (profonde) trasformazioni sociali ed economiche”.  

Ricercare persone scomparse con i cani molecolari

Tutto pronto all’Aviosuperficie Boglietto di Costiglione d’Asti dove nel fine settimana arriveranno da tutta Italia  per un Workshop con Istruttori di fama Internazionale – sulle tecniche di ricerca persone scomparse con ausilio di unità cinofile di cani molecolari. 

Il 23 e 24 ottobre 2021 nella terra piemontese di Costiglione d’Asti andrà infatti in scena (il primo in assoluto nella Regione) il “K9 Mantrailing Extended I” – seminario di ricerca persone scomparse con l’ausilio di Unità Cinofile da Mantrailing.

L’evento – sold out – si svolgerà sull’Aviosuperficie Boglietto, grazie alla disponibilità della sua presidenza (Claudio De Bernardi) e il suo Staff, che hanno accolto  questa sfida insieme all’associazione La Casa di Axel (Vassilia Sacco).

Il programma prevede una prima parte teorica sulle basi della disciplina, sull’olfatto e sulla lettura del cane ed a seguire una serie di esercitazioni pratiche con in situazioni particolari permesse da una strepitosa location e con l’ausilio di Istruttori esperti, nonché conosciuti a a livello internazionale, del calibro dello svizzero Ivan Schmidt, Dog Trainer Professional e K9 Mantrailing Master Instructor – Svizzera (in prima linea nei famosi casi di scomparsa di Yara Gambirasio e le gemelline Sheep in Svizzera) insieme alla collega italiana Virginia Ancona anch’essa K9 Master Instructor di Mantrailing.

Abbiamo fortemente voluto questo evento – afferma Ivan Schmidt – in quanto gli ultimi fatti di cronaca ci dimostrano come la formazione e le esperienze in ambienti e tipologie di scene diversificate, sia fondamentale nel bagaglio di ciascun binomio. Troppi i casi irrisolti, troppi i casi che terminano in una tragedia, troppi i casi dove un intervento tempestivo frutto di una consolidata formazione avrebbe potuto cambiarne gli esiti. Dunque l’obiettivo di queste due giornate è quello di permettere ai partecipanti attraverso un sano confronto, l’accrescimento e il consolidamento della propria formazione nell’ambito della ricerca persone scomparseLe prove di lavoro – conclude Ivan Schmidt– avverranno sia in diurna che in notturna, mettendo a dura prova la resistenza fisica e psicologica dei binomi”.

La Mole rinnova l’impianto termico e abbatte le emissioni per il riscaldamento

AL MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA EMISSIONI PER IL RISCALDAMENTO ABBATTUTE DEL 18%

 

 In vista della prossima stagione invernale, il Gruppo Iren ha riqualificato gli impianti di riscaldamento del Museo Nazionale del Cinema, dismettendo il vecchio e obsoleto sistema e installando due nuove caldaie a condensazione ad alta efficienza.

I nuovi impianti permetteranno di migliorare il rendimento fino al 20% rispetto alle vecchie caldaie e di abbattere il consumo di gas naturale di circa il 18% rispetto al passato. L’intervento si tradurrà in un miglioramento dell’impatto ambientale degli impianti, con una riduzione complessiva delle emissioni e, in particolare, del taglio di 45 tonnellate di CO2, equivalenti a 450 alberi piantati in più.

Il rinnovato sistema di riscaldamento ha quindi un duplice vantaggio: maggiore rendimento e minor impatto ambientale. Anche l’impatto infrastrutturale, vista anche l’area centrale e a ridosso di uno dei monumenti simbolo della città, rimane minimo: la canna fumaria già presente nel giardino di via Riberi verrà riutilizzata, e rilascerà solo vapore acqueo.

Ied, “Out of the box”. Distanze e riavvicinamenti: la Moda unisce! 

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Gli studenti del Corso Triennale in Fashion Design, dell’Istituto Europeo di Design di Torino, hanno realizzato il progetto di tesi OUT OF THE BOX. Distanze e riavvicinamenti: la Moda unisce! con l’intento di dimostrare come il potere della creatività sia riuscito a produrre cambiamento e rinascita, dopo un periodo in cui la “distanza” ha modificato il nostro quotidiano, rendendolo “straordinario”.


I giovani designer hanno intrapreso un’azione forte per riappropriarsi del mondo, del proprio potere e della capacità di produrre senso e sono riusciti nel loro intento, attraverso l’ideazione di un nuovo linguaggio, che parla di coesistenza del mondo virtuale con quello reale, di concomitanza tra il lessico della distanza ed espressioni di contatto. Il mondo digitale diventa, così, socievole e acquisisce tutta l’immediatezza di quello analogico.

Oggi, più che mai, gli studenti posseggono la capacità e la versatilità nel definire nuovi linguaggi di comunicazione – dichiara Paola Zini, Direttore IED Torino A loro è dedicata tutta la nostra curiosità verso le chiavi di lettura che trovano per interpretare la coesistenza del reale con il virtuale, ad esempio, declinando nuove soluzioni per riappropriarsi degli spazi e del tempo perduti”.
La scelta di una supervisione virtuale e di collegamenti da remoto durante alcune fasi di progettazione, già collaudata dagli studenti dei precedenti progetti di tesi, ha dato vita ad un linguaggio digitale in costante fase di innovazione, i cui risultati sono efficacemente documentati attraverso il video show OUT OF THE BOX. Distanze e riavvicinamenti: la Moda unisce!
Il video presenta la collezione di 25 outfit uomo/donna e racconta un nuovo modo di vivere lo spazio e la distanza, attraverso nuove regole prossemiche, frutto di una combinazione tra gestualità tradizionali, tramandate di relazione in relazione, e un nuovo codice comunicativo, più virtuale, sempre più adottato dalla società contemporanea.
Realizzato dalla sapiente creatività dello studio torinese PEPE Fotografia, il video show propone un linguaggio estetico capace di assottigliare il confine tra reale e virtuale, fino a farlo diventare parte integrante della comunicazione del futuro.
Attraverso il confronto costante con i docenti e la Coordinatrice del Corso Alessandra Montanaro, i giovani designer hanno utilizzato  del software CLO3D, strumento innovativo nella prototipazione virtuale che rappresenta il futuro in ambito moda, inserito nei programmi didattici già nel 2016 da IED Torino e hanno, poi, partecipato attivamente alla riproduzione dei capi della propria collezione, selezionati e confezionati con l’aiuto di Ilaria Turchetti, assistente del laboratorio di sartoria, e da Gianpiero Capitani, modellista sarto, con i tessuti messi a disposizione dalle aziende partner.
Il risultato del progetto è, dunque, una prospettiva di cambiamento e di trasformazione positiva del tema della distanza, che si avvale della Moda come un filo in grado di connettere, cucendo, punti distanti tra di loro.
I progetti sono stati realizzati da: Anselmi Alice, Arice Giorgia, Baccoli Tamara, Barisone Arianna, Bergadano Beatrice, Bilancieri Damaride, Bonino Camilla, Bragagnolo Silvia, Cambellotti Gaia, Caranzano Francesca, Cavagna Alessandra, Chiesa Alessia, Corvaglia Alessio, De Simone Andrea, Drigo Giorgia, Foco Maria, Foti Giulia, Franzoi Aurora, Fulgori Arianna, Giacomiti Lorenzo, Maiolo Alice, Migliore Veronica, Nicastro Alice, Oberto Maria, Paparusso Ilaria, Pezzotta Francesco, Richieri Arianna, Santelia Alessia, Scuderi Valentino, Spaltini Zoe, Usai Giulia, diplomati del corso Triennale in Fashion Design a.a. 2020/21 IED Torino.
Sponsor tecnici: Beste, Eusebio, Labeltex, Lamintess, Limonta, Framis, Majatai, Nyguard
Video e Foto: PEPE Fotografia
Un ringraziamento speciale a: Anna Neretto, Gloria Corradino, Lexi / 26models, Margherita, Lucrezia, Liu, Alessandro, Syd

Ultrà bianconeri, sei condanne al processo

Finisce con sei condanne e sei assoluzioni  in tribunale a Torino il processo Last Banner sulle pressioni esercitate dagli ultrà nei confronti della Juventus. La condanna più alta, 4 anni e 10 mesi, è stata inflitta a Dino Mocciola, il leader dei Drughi. Per lui la procura aveva chiesto oltre 13 anni di reclusione. Secondo la tesi della procura, nel 2018-2019 la tifoseria organizzata bianconera fece pressioni illecite sulla Juventus per non perdere benefici e agevolazioni.

È ancora Juve!

Champions League 3’giornata della fase a gironi
Girone H
Zenit-Juventus 0-1
Kulusevski 86′

La Juve è tornata!
Terza vittoria su tre gare giocate in Champions, un’altra partita senza prender gol.Dopo un periodo di crisi la Juve è tornata poco a poco.Lo fa col minimo scarto e col massimo risultato, 1-0 allo Zenit che comprende pure il rilancio con una grande gara di Dejan Kulusevski che dopo un inizio di stagione da incubo ritorna il gran giocatore promettente su cui i bianconeri hanno investito tanto: fa gol  di testa e regala una vittoria pesante alla sua squadra juventina .Lo fa contro uno Zenit che pure gioca la più italiana delle partite,schierato con un 5-4-1 da vero catenaccio che impensierisce ben poco la Vecchia Signora del calcio italiano.
La Juve è tornata e lo fa a modo suo:vincendo per scrivere un altro grande capitolo di vittorie La storia prosegue. E ne nasce una nuova. Quella di Dejan Kulusevski.

Vincenzo Grassano

Azienda Zero, le Asl piemontesi coordinate per gestire la sanità dopo la pandemia

Con 23 sì e 13 no il Consiglio regionale ha approvato a maggioranza, nella seduta pomeridiana, la Proposta di legge per istituire l’Azienda Zero, presentata dal gruppo Lega, primo firmatario il capogruppo Alberto Preioni.

Il provvedimento, la cui discussione era iniziata nella scorsa seduta, costituisce un’Azienda sanitaria – la Zero, appunto – per ordinare al meglio le Asl piemontesi e fornire all’Assessorato una struttura in grado di gestire la complessità della Sanità, messa a dura prova dalla pandemia.

Al termine della votazione l’assessore alla Sanità Luigi Icardi ha ringraziato l’Assemblea “per il lavoro svolto in Commissione e in Aula” sottolineando che “con l’Azienda Zero la Regione si dota di uno strumento indispensabile che darà maggior efficacia, efficienza, organizzazione e controllo alla Sanità del Piemonte. Uno svolta significativa che porteremo avanti insieme e che apre un capitolo nuovo nella Sanità piemontese”.

La nuova struttura è pensata per garantire lo svolgimento e il coordinamento regionale di numerose attività: le sue funzioni spaziano dalla gestione dell’emergenza-urgenza extraospedaliera e delle attività del 118, del numero unico di emergenza 112 e del 116117, sino alla centralizzazione e programmazione degli acquisti per le Aziende sanitarie.

L’Ente avrà anche tra i suoi compiti il supporto e coordinamento della rete logistica distributiva alla gestione e lo sviluppo del sistema informativo di telemedicina, nonché il coordinamento in materia di medicina territoriale, con particolare riferimento ai percorsi di presa in carico e gestione dei pazienti fragili-cronici e di continuità ospedale-territorio e delle attività relative alla assistenza primaria. Si prevede, a tal fine, lo stanziamento di 646 mila euro per il 2021, di 3,08 milioni per il 2022 e di 587 mila euro per il 2023.

Nella giornata di oggi, in particolare, è stata eseminata una trentina di emendamenti, in parte a firma del capogruppo del Pd Raffaele Gallo e in parte di quello di Luv Marco Grimaldi. Il solo approvato è stato quello presentato dalla Giunta regionale per precisare che il modello di gestione operativa dell’Azienda Zero, al pari delle Aziende sanitarie regionali, è disciplinato con atto aziendale di diritto privato e assoggettato al procedimento regionale di verifica degli atti aziendali.

Nelle dichiarazioni di voto, prima della votazione finale, Andrea Cerutti (Lega) ha salutato “con estremo favore la nascita dell’Azienda Zero. In un momento in cui la Sanità regionale è stata sottoposta a un duro sforzo, la Lega ha avuto la lungimiranza di immaginarne la creazione per rispondere sempre più e meglio ai bisogni dei cittadini”.

Per Raffaele Gallo (Pd) il provvedimento “che sta per essere approvato è assai diverso da quello approdato quasi un anno fa in Commissione. Ci auguriamo si inizi quanto prima a ragionare sul Piano sociosanitario regionale, all’interno del quale avrebbe eventualmente potuto collocarsi l’Azienda Zero. Spenderemo oltre 3 milioni per realizzarla ma non sappiamo quali saranno i risparmi”.

Sarah Disabato (M5s) ha osservato che “mentre sono sempre più numerose le falle del sistema sanitario piemontese, a cominciare da liste d’attesa sempre lunghe, noi discutiamo un provvedimento che costituirà probabilmente un doppione dell’esistente”.

Marco Grimaldi (Luv) ha affermato che “l’Azienda Zero, in questo momento, è quanto mai inopportuna poiché sono evidenti criticità assai più urgenti, a cominciare dall’incapacità dell’Assessorato di gestire il conflitto tra strutture sanitarie e operatori che hanno scelto di non vaccinarsi”.

Per Paolo Bongioanni (FdI) l’Azienda Zero rappresenta “un cambiamento epocale per la costituzione di una nuova governance regionale. E, poiché sono sempre gli uomini a fare la differenza, molto dipenderà da chi sarà chiamato a guidarla”.

Francesca Frediani (M4o) ha sottolineato “la necessità del Sistema sanitario piemontese di essere rafforzato. Il tempo dell’ottimismo non è ancora arrivato: serve invece quello dell’impegno, a cominciare da una diffusione sempre più uniforme dei servizi sul territorio”.

Paolo Ruzzola (Fi) ha ringraziato l’assessore Icardi e il presidente della Commissione Sanità Alessandro Stecco per “il lavoro svolto in Aula e in Commissione, che si è rivelato fruttuoso e ha saputo tenere conto delle istanze di maggioranza e minoranza”.

 

IL PRESIDENTE DELLA REGIONE CIRIO SULLA NASCITA DI AZIENDA ZERO
“In due anni dall’insediamento della nostra Giunta, e nonostante il periodo di emergenza che ha assorbito enormemente le forze di tutto il sistema, abbiamo gettato le fondamenta di una riforma storica che ha l’obiettivo di rendere l’eccellenza della sanità piemontese ancora più efficiente, al passo con i tempi e vicina a ogni cittadino. Accanto alla riforma della medicina territoriale, la nascita di Azienda Zero rappresenta un altro passo decisivo di questo percorso, in cui stiamo mettendo a frutto anche tutto ciò che la pandemia ci ha insegnato. A cominciare dal fatto che sulla sanità non si taglia, ma si costruisce guardando al futuro”.
Sono le parole del presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio sull’approvazione, da parte del Consiglio regionale, della legge che istituisce l’Azienda Zero della sanità piemontese.

Badanti e baby sitter: i datori di lavoro chiedono aiuti economici

META’ DEI DATORI DI LAVORO DI BADANTI E BABY SYTTER CHIEDONO AIUTI ECONOMICI. L’ASSESSORE CAUCINO: «LA REGIONE C’E’ E CI SARA’».

I dati derivano da un’indagine Fidaldo-Irs sul lavoro domestico presentata oggi. La titolare del Welfare della Giunta regionale ha voluto far sentire la vicinanza dell’Ente, esporre le misure già messe in campo e rilanciare, auspicando una sempre maggiore interlocuzione con le associazioni che rappresentano le famiglie. «Per meglio comprendere e, di conseguenza, rispondere ai bisogni effettivi di cura». 

Mediamente oltre il 91% dei datori di lavoro domestico si affida al passaparola o alle conoscenze personali per assumere colf, badanti e baby sitter. E se generalmente prevale la soddisfazione per la scelta dei propri collaboratori (8, in una scala da 1 a 10), nella metà dei casi le famiglie considerano quelle prestazioni non sufficienti a soddisfare i propri bisogni domestici: in particolare il 19% dichiara di riuscire a soddisfare solo parzialmente i propri bisogni di assistenza, mentre il 28% afferma di non riuscirci proprio. I più insoddisfatti sembrano essere i datori di lavoro di baby-sitter: solo il 32% di questi vede infatti le proprie esigenze di assistenza corrisposte, a fronte del 36% e 60% di chi assume, rispettivamente, badanti e colf. È quanto emerge da un’indagine esplorativa sul lavoro domestico in Italia che la Fidaldo, Federazione Italiana dei Datori di Lavoro Domestico, ha commissionato all’Irs, Istituto per la Ricerca Sociale.

L’indagine conferma una natura fortemente privata e autogestita dell’assistenza a domicilio, un welfare ‘fai da te’ in cui il datore di lavoro gestisce in quasi totale autonomia l’intero processo: dal reclutamento alla ricerca di eventuali aiuti esterni e non senza criticità: il 37% degli intervistati ha infatti dichiarato di aver trovato ‘impegnativo o complicato’ il reclutamento della badante, così come il 34% di chi ha cercato una baby sitter, contro il 13% di chi selezionava una colf.

Quanto alla dimensione economica, in generale solo il 6% dei datori di lavoro ha ammesso di ricevere sostegni economici al lavoro domestico da parte di enti pubblici (esempio: bonus badanti o baby sitter). Anche il welfare aziendale per i genitori-dipendenti di aziende o imprese non sembra raggiungere un gran numero di utenti, circa il 10% di chi impiega baby sitter. In più, per chi assume una badante o una baby sitter prevale l’interesse per forme aggiuntive di aiuti economici: il 47% dei datori di lavoro di badanti sarebbe interessato ad ottenerli così come il 47% delle famiglie con una baby sitter. Accanto a questo le famiglie dichiarano di aver bisogno di servizi di informazione e orientamento, che vengono chiesti dal 34% di chi ha assunto una badante e dal 22% di chi ha una tata.

«Come Regione e in particolare come assessorato al Welfare – spiega l’assessore regionale, Chiara Caucino – siamo molto attenti a questa tematica. Prova ne è la nostra partecipazione odierna a questo evento, finalizzata a presentare le iniziative e le misure messe in campo per il supporto famigliare e, in particolare, gli interventi di qualificazione della figura professionale dell’assistente famigliare con il progetto “Assistenza famigliare e reti territoriali”, oltre ai provvedimenti già approvati per sostenere i caregivers e per il supporto ai non auto sufficienti». Caucino pensa però al futuro e auspica «una sempre maggiore interlocuzione con le parti direttamente coinvolte – e in particolare con le associazioni che rappresentano le famiglie – per meglio comprendere e, di conseguenza, meglio rispondere, ai bisogni effettivi di cura che vengono espressi».