ilTorinese

 Rapina in via Stradella: un pugno in faccia e gli rubano il borsello

Gli agenti del Commissariato Madonna di Campagna arrestano l’autore

Ha avvicinato un ventenne, suo connazionale, che stava chiacchierando con degli amici fuori da un locale di via Stradella, e gli ha chiesto una sigaretta. Ma era solo una scusa: l’uomo, un ventinovenne nigeriano, con la complicità di altre persone che accerchiavano la vittima, gli strappava violentemente il borsello di dosso e , dopo averlo colpito con un pugno al volto, si allontanava.  Il rapinato, ripresosi dal colpo ricevuto, cercava aiuto e lo trovava in una pattuglia della Polizia di Stato che stava transitando  a poca distanza. Gli agenti inseguivano immediatamente l’autore del fatto: questi, vistosi raggiunto, impugnava delle bottiglie di vino che aveva con sè e le brandiva contro gli operatori. Cercava di colpirli in modo da guadagnare la fuga ma con non poca difficoltà veniva reso inoffensivo. Nella colluttazione, un agente riportava delle escoriazioni al braccio. Una volta all’interno della Volante di servizio, il ventinovenne continuava la sua azione violenta, danneggiando con i piedi gli interni della vettura e sputando all’indirizzo dei poliziotti: questi ultimi riuscivano a riconsegnare alla vittima il borsello, dal quale però mancavano delle banconote per un valore complessivo di 200 €. Il ventinovenne è stato arrestato per rapina, resistenza e lesioni a P.U., danneggiamento aggravato.

Profughi a Chieri: quali modalità di accoglienza?

Il consigliere comunale Rachele Sacco di progetto Per Chieri – Salviamo l’ospedale Insieme ha scritto al Prefetto Palomba e al Sindaco di Chieri Sicchiero per avere maggiori informazioni e dettagli sulla modalità di accoglienza dei profughi afghani in città a seguito delle dichiarazioni del Sindaco che dava disponibilità da parte di Chieri ad accoglierli. Ecco il testo integrale della missiva (la lettera è stata inviata lunedì ma ad oggi non è pervenuta risposta da nessuno dei destinatari):

Vi scrivo a seguito della comunicazione, su diversi siti di informazione, della volontà espressa dal Sindaco di Chieri Alessandro Sicchiero di accogliere nella città di Chieri i profughi provenienti dall’Afghanistan a seguito della recente crisi umanitaria.
Pur condividendo, in linea di principio, lo spirito solidale e umanitario espresso dal Sindaco, gradirei conoscere gli aspetti più pratici e pragmatici delle conseguenze, eventuali, di questa disponibilità.
Sia ben chiaro che nessuno mette in dubbio la necessità di soccorrere ed aiutare le persone che fuggiranno dagli orrori della guerra civile che sta sconvolgendo quel Paese, ma sarebbe opportuno, al di là dello slancio solidaristico, porci necessarie questioni di ordine concreto.
La prima è chi gestirà tale emergenza. Se al pari dell’accoglienza fino ad oggi gestita, anche per i profughi afghani, a procedere sarà direttamente la Prefettura per conto del Ministero degli Interni, ed eventualmente quali competenze potrebbero essere in capo direttamente al Comune di Chieri.
Mi chiedo se al momento siano state fatte ipotesi sulla consistenza numerica dei profughi, sulla capacità della nostra città di accoglierli e, quindi, questione ben più importante, su dove e come saranno accolti. Quali strutture idonee vanta la nostra città per accogliere e gestire adeguatamente i profughi e in quale misura e per quanto tempo.
Infine, con quali risorse saranno gestiti i profughi, con fondi locali o fondi nazionali appositamente stanziati per gestire questo flusso eccezionale?
Io credo che i cittadini di Chieri, che rappresento in qualità di consigliere comunale, debbano avere chiari anche questi elementi prima di “fare la loro parte”.
Infine, capisco quanto prematura possa essere la questione, ma credo che molti concittadini vorrebbero avere garanzie che ad essere soccorsi siano soprattutto donne e bambini, soggetti molto più vulnerabili alla violenza talebana. Capisco quanto possa essere difficile porre un discriminante su chi merita o meno di essere accolto e soccorso, ma tutti sappiamo che proprio le donne saranno le più perseguitate dall’estremismo islamico e, quindi, se Chieri accoglierà chiederei di dare precedenza soprattutto a queste persone.

Montagna, dopo gli incentivi i servizi essenziali

“L’iniziativa intrapresa dalla Regione Piemonte per incentivare i giovani, e non solo, a vivere in montagna non può che essere salutata positivamente e va sicuramente incoraggiata e condivisa. Lo stanziamento già individuato e la finalità che persegue l’iniziativa rappresentano un aiuto concreto a privilegiare un territorio, la montagna appunto, da troppo tempo non sufficientemente valorizzato e, di conseguenza, relegato ai margini dei grandi investimenti decisi dalle istituzioni. Nazionali e locali. Forse è giunto il momento, anche e soprattutto dopo la terribile pandemia, di invertire la rotta.

E, sotto questo versante, per evitare che il potenziale trasferimento in montagna si riduca solo ad un fatto burocratico e protocollare – ormai quasi una prassi legata alla richiesta della residenza – deve partire contemporaneamente una politica mirata all’attivazione dei servizi necessari ed essenziali per garantire uno stile di vita adeguato, cioè normale. E quindi, dai trasporti alla mobilità, dai servizi postali a quelli bancari ai servizi commerciali. In una sola parola, alla garanzia della cosiddetta multifunzionalità. Insomma, a quella rete di servizi che sono e restano indispensabili anche e soprattutto nei territori montani per poter condurre una vita all’insegna della normalità e della tranquillità.

Comunque sia, la scelta politica della Regione Piemonte va nella giusta direzione. Ora si tratta di qualificarla e rafforzarla anche sul versante dei servizi essenziali per la vita delle persone”.

Giorgio Merlo, Sindaco Pragelato, Assessore Comunicazione Unione Montana Comuni Olimpici Via Lattea.

Sandro Doglio a 90 anni dalla nascita. Giornalista, uomo libero e gastronomo fuori ordinanza

Di Pier Franco Quaglieni

Novant’ anni fa nasceva uno straordinario personaggio che il Piemonte dovrebbe onorare per la poliedricità dei suoi interessi che lo hanno portato a vivere esperienze professionali e di vita  diverse, sempre ricche di significato.

Forse di lui resta intatto il ricordo del gastronomo, ma sarebbe errato scrivere di Sandro Doglio ricordando solo i suoi interessi per quella che  Veronelli chiamava la «cultura del cibo» e il suo amore per la campagna e le cose naturali. Sì, è stato anche un eccellente  gastronomo, ma lo è stato come lo fu Mario Soldati che, in televisione, tra un film e un romanzo, andava alla ricerca dei «cibi genuini» nella Valle del Po. Infatti, se parliamo di Sandro Doglio (nato a Torino nel 1931), non possiamo dimenticare che fu un giornalista a tutto tondo. Aveva esordito giovanissimo sulla storica Gazzetta del Popolo, che fu una vera e propria scuola di giornalismo per intere generazioni, per poi passare undici anni dopo  alla Settimana Incom, un settimanale in cui si rispecchiava l’Italia degli anni ’60.

Dal 1962 al 1970 divenne corrispondente della Stampa da Bruxelles, chiamato al giornale da Giulio De Benedetti, un direttore-despota  che ha rappresentato una pagina eccezionale del giornalismo italiano. Doglio, anche per la sua preparazione nel campo dell’economia, era stato scelto come corrispondente da Bruxelles che, tra mille difficoltà e mille contraddizioni, stava diventando la capitale della nascente Europa. La scelta di De Benedetti venne confermata dal nuovo direttore Alberto Ronchey che tese subito a modificare, soprattutto a livello di corrispondenti esteri, lo staff creato dal suo predecessore. Resta degli otto anni trascorsi a Bruxelles la testimonianza di un libro (Europa senza domani,1968) che Doglio ebbe il coraggio di scrivere, dimostrando lungimiranza rispetto ad un europeismo di maniera, destinato a naufragare nell’utopia perché incapace di fare i conti con le difficoltà di conciliare un’Europa molto meno unita ed omogenea di quanto pensassero i Padri nobili dell’europeismo post –bellico. Doglio comprendeva le difficoltà di un’unità politica neppure oggi raggiunta . Ebbi spesso occasione di parlarne con lui  negli Anni 70 perché  fui per cinque anni vicepresidente del Consiglio italiano del Movimento Europeo e seguivo da vicino il dibattito europeista che aveva in Sergio Pistone ,mio maestro all’ Università e mio caro amico,un punto di riferimento molto importante.

Nel 1970 Doglio aderì’  all’invito di Umberto Agnelli che gli scrisse  testualmente: «La Fiat deve fornire l’immagine profonda di tutte le sue attività. Mi occorre non una, ma una serie di pubblicazioni specializzate, ben fatte, curate da giornalisti e coordinate da un ufficio che raccolga le informazioni dentro e fuori l’azienda. Lei è l’uomo adatto ad impostare e dirigere questo settore». Era finita l’era  di Valletta e con essa l’imperium della mitica signorina  Maria Rubiolo all’ufficio stampa della Fiat. Umberto Agnelli voleva qualcosa di più. A 39 anni Doglio si trova a capo della direzione stampa e relazioni esterne di corso Marconi. Ronchey l’avrebbe voluto corrispondente della Stampa da Mosca, ma l’invito di Agnelli ebbe prevalenza e Doglio rimase 6 anni in Fiat.

Furono anni di un’esperienza straordinaria , ma estremamente difficile perché essi coincisero con un clima arroventato in termini sindacali e politici, dentro e fuori la Fiat. Doglio non venne risparmiato e fu accusato di essere un giornalista prezzolato al soldo degli Agnelli: una definizione che avrebbe potuto portarlo davanti  al piombo del terrorismo eversivo nascente, come capitò, in fondo, per molto meno, a Carlo Casalegno. Ma Doglio non era certo uomo da arrendersi facilmente . Era un duro, un uomo capace di tenere salde le sue posizioni. Dal 1978 succedette a Ennio Caretto alla direzione di Stampa sera, il quotidiano del pomeriggio che stava affrontando la sfida per la sopravvivenza di fronte all’incalzare dell’informazione televisiva. Nel 1981 cedette la direzione a Michele Torre e Doglio si apprestò ad occuparsi, dopo tanti anni di giornalismo militante, di altre cose. La sua direzione del quotidiano rivelo ‘  anche qui la sua grinta e ricordo che non fu  sempre facile intrattenere rapporti con lui . Era un direttore che in tempi di prevaricazioni sindacali da parte dei giornalisti , sapeva farsi rispettare . E furono anni in cui  quel giornale divenne un covo di estremisti  simpatizzanti con le ali  politiche più estreme  , se non  con ambienti vicini al terrorismo , come denuncio ‘ con coraggio Vittorio Messori . Anche Doglio poteva essere un obiettivo dei terroristi .

Il suo ritiro a Montiglio d’Asti  gli consentì di dedicarsi ai piaceri semplici a cui aveva dovuto rinunciare .

Chi lo  ha conosciuto, sa che non si trattò di un’improvvisazione perché il culto della gastronomia, della vita agreste e ritirata era un qualcosa che lui sentiva profondamente e rappresentava quasi il contrappeso ad un impegno giornalistico  stressante che lo portava spesso a viaggiare lontano da casa . Quando poté ritirarsi a vivere nella sua casa  di campagna astigiana,  come è stato scritto, «tra i suoi cani, i suoi fiori, le piante da frutta, le uova d’anatra, l’acqua del pozzo, gli alambicchi stillanti, il pane del forno», Doglio visse in qualche modo una nuova giovinezza.

Incominciò a scrivere una fortunata rubrica, Il gentiluomo di campagna, in cui poté esprimere questo aspetto inedito di sé. In essa dispensava apparentemente dei consigli per la campagna, gli animali da cortile, i cani, i fiori, i vigneti, i vini, i formaggi tipici, le piante da frutto e tanti altri aspetti dalla vita in campagna. Se però si sapeva leggere tra le righe, si capiva che la rubrica era un pretesto per poter parlare di un mondo contadino in cui Doglio aveva saputo ritrovare elementi autentici per cui valeva vivere. Nelle sue pagine si respirava la poesia della nebbia delle sue colline del Monferrato con un lirismo che sarebbe stato difficile intuire in un uomo con la sua esperienza e con un carattere piuttosto difficile. Solo Edoardo Ballone, anche lui legato al Monferrato, a Moncalvo per la precisione, ha saputo, come Doglio, far rivivere certe atmosfere contadine che fanno pensare ad alcune pagine del Carducci e del Pascoli, due poeti molto distanti tra loro, ma ambedue sensibili al mondo della natura.

È la civiltà contadina del vecchio Piemonte, quello eternato da certe pagine di Filippo Burzio e di Arrigo Cajumi, un Piemonte ormai definitivamente scomparso di cui Doglio è stato uno degli ultimi interpreti. Scrivere di tradizioni piemontesi e di cucina ha significato per Doglio recuperare quanto poteva ancora essere salvaguardato dal diluvio imminente della “globalizzazione” che avrebbe reso tutto scialbo e banale perché standardizzato, ripetitivo, industriale. Perdere le ragioni della civiltà contadina è stato un grave arretramento in termini di civiltà. Mario Soldati l’aveva già capito molti anni prima, mettendo in evidenza come ormai la qualità fosse rintracciabile solo in provincia, nelle zone rimaste vergini rispetto a un certo apparente progresso. Doglio, che vive in un’altra epoca, cerca disperatamente di salvare ciò che è salvabile di un mondo che tra gli anni ’80 e ’90 sta per essere travolto. Il tanto celebrato Carlin Petrini non ha inventato nulla perché si è messo sulla scia dei Soldati e dei Doglio con indubbie capacità organizzative e tantissimi consensi che gli hanno permesso persino di diventare professore universitario  per chiara fama  e di fondare una università a Pollenzo.

Il libro I buoni indirizzi – La guida di Sandro Doglio Piemonte, Liguria, Costa Azzurra, Valle d’Aosta, 1996 resta un piccolo classico di come si possa salvare un mondo che stava e sta definitivamente scomparendo sotto i colpi dei supermercati, delle pizzerie e delle tavole calde. Indirizzi di ristoranti e di trattorie ma anche enoteche, panetterie, negozi di alimentari, pasticcerie, macellerie ecc. che, come ha scritto Piero Bianucci, rappresenta «una carta geografica mirata esclusivamente  alla buona tavola e ai cibi genuini». Doglio nella sua guida rifiuta l’uso di stelle, cappelli, forchette e cuori. A lui non interessa attribuire dei voti, ma fornire una informazione il più oggettiva possibile: per i ristoranti segna prezzo medio, tipo di cucina, arredo, parcheggio, specialità, piatti particolari, indicazione sui vini. Se lo ritiene necessario, aggiunge qualche notazione storica e qualche cenno su chi gestisce il locale o sta in cucina. Ma non dà giudizi, perché è il lettore che deve scegliere e poi giudicare. Rispetto a tante altre guide, quelle di Doglio brillano per il rigore informativo e il rifiuto di scelte trancianti.

Quando scrisse una sorta di rassegna annuale delle principali guide (erano gli anni in cui, ad esempio, stava  affermandosi Vissani, il cuoco di d’Alema) tenne conto delle principali sei, ma senza ricalcarne i giudizi, anzi mantenendo una voluta neutralità. Il modello a cui si ispirava Doglio era quello di Ruth Rechi, critica–gastronoma del New York Time che «cerca sempre  di mantenere l’incognito, mascherandosi anche con parrucche di diverso colore» e che prima di dare un giudizio su un locale «ci deve aver mangiato almeno quattro volte». Doglio, senza fare polemiche con gli autori delle diverse guide, si limitò ironicamente a osservare che «l’America è lontana», anche se con quella frase diede un giudizio sferzante assai eloquente. Nel Dizionario della gastronomia piemontese fa un’opera quasi di ricostruzione filologica di un mondo sconosciuto ai più .

Doglio mori nel luglio 1998. Così in qualche modo si interruppe  il senso di un lavoro  importante per la tutela di una tradizione e di una cultura che costituiscono uno dei titoli di maggiore orgoglio della  erra piemontese. Ma certo egli è stato un antesignano di quel “gusto”, anzi di quel buongusto che faceva di lui, oltre che un giornalista cosmopolita, un gentiluomo di campagna. Oggi dimenticato e travolto dall’egemonia Slow Food e da Eataly, la gastronomia politicamente corretta che ha trionfato ed ha predominato all’Expo di Milano. A volte, durante la rassegna milanese, ho pensato cosa avrebbe potuto scrivere Doglio di tanti miti e di tante sciocchezze celebrate nel corso del 2015 e che si sono rivelati fuochi fatui.

L’altra sera pranzando amabilmente ad Albenga ,ospite di Silvio Fasano, con Edoardo Raspelli ,il più grande ,vero ed unico gastronomo italiano d’oggi , mi è tornata alla mente ( erano quasi le tre del mattino ) la figura di Doglio . Avrei voluto chiedere a Raspelli un suo ricordo di Sandro  ,mentre  invece abbiamo parlato  di un grande giornalista e  comune amico, Franco Pierini  , un altro grande dimenticato ,in primis da un giornalismo che ha perso la sua vera dimensione professionale e civile . Poi ci siamo scritti e Raspelli mi ha detto che fu un suo grande amico .

Chissà se qualcuno si ricorderà di  lui almeno a novant’anni dalla sua nascita? Molti ne hanno abbastanza delle prediche di Petrini e degli affari di Farinetti . Riandare a Doglio significa pensare alla semplicità di una vita che non c’è più . Una volta gli raccontai della mia “ infanzia dorata “ nel castello di Camerano Casasco a contatto con i cavalli ,i pulcini ,le anitre ,i conigli e mi disse che ero stato un privilegiato.E in effetti oggi che vivo prevalentemente “tra il cordame dei velieri” come diceva Gozzano, desidero con crescente nostalgia  quelle colline che  Doglio amava ed a cui ha dedicato pagine  cariche di una profonda evocazione, anche poetica, per il tempo che fu .E ‘ scandaloso che non sia stato possibile reperire neppure una sua fotografia almeno a Montiglio .

Un successo la campagna di influencer marketing “Torino Tales”

Dal 3 giugno al 18 luglio 2021 oltre 6 milioni e mezzo di persone raggiunte e 8 milioni e mezzo le impression totali
 
La campagna di influencer marketing “Torino Tales” – realizzata della Camera di commercio di Torino in collaborazione con Turismo Torino e Provincia, affidata all’agenzia Happy Minds e avviata nel luglio 2020 – ha registrato ottimi risultati grazie al coinvolgimento di prestigiosi content creators italiani e francesi con l’obiettivo di rilanciare turisticamente la destinazione Torino.
Dall’8 al 30 giugno hanno scoperto e raccontato il capoluogo subalpino con l’obiettivo di promuovere modelli di viaggio/vacanza Francesco e Veronica di PositiviTrip, Gabriele Colzi in arte “Gabdetails“, Marion Bertorello e Sebastien ClosuitManuela Vitulli con il blog Pensieri In Viaggio e la famiglia Our Amazing Travels.

Guardando ai risultati: dal 3 giugno al 18 luglio sono stati quindi 6 gli influencer coinvolti18 i post pubblicati e 335 le stories prodotte42.915 i like totali2.897 le condivisioni1.704 i commenti e circa 1.884 i salvataggi dei contenuti da parte delle varie fan base. A seguire sono stati prodotti 3 blog post per 1.957 visualizzazioni. Ma quante singole persone hanno visto un contenuto? Ben 2.322.515. E quante volte un contenuto è stato visto? Oltre 3.313.467.
Sono state inoltre 5.425 le persone che hanno postato con l’hasthag #torinotales, ovvero la linea guida di narrazione e storytelling individuata per parlare delle principali experience della destinazione, e 3.245 i post prodotti; 7.257 invece le persone che hanno postato con l’hastag #lamiatorino e 4.003 i post prodotti. In totale577.094 le interazioni (interazioni intenzionali con i post che contengono gli hastag e keyword in relazione a #torinotales e #lamiatorino su tutte le piattaforme digital rilevate) 6.612.723 le persone raggiunte e 8.546.773 le impressions totali (numero di impressions derivanti da hastag, keywords e mentions su tutte le piattaforme digital rilevate).

Ottimi risultati che documentano quanto i contenuti prodotti siano stati in grado di raccontare tutti gli aspetti di una Torino che riesce ad ammaliare e stupire pubblici eterogeni e target molto diversi tra loro. Anche grazie alla collaborazione con i Maestri del Gusto di Torino e provincia, i produttori Torino DOC e gli hotel a marchio “Yes! Enjoy Torino Top Hospitality” che hanno partecipato attivamente al progetto.

Per la riuscita di questa campagna – sottolinea Marcella Gaspardone, Dirigente di Turismo Torino e Provincia – è stato fondamentale strutturare 4 programmi e tour diversi che presentassero le molteplici attrattive ed eccellenze, anche le meno note; sono stati infatti molti i commenti di apprezzamento per aver saputo coniugare la tradizione di luoghi ed enogastronomia ad esperienze nuove e stimolanti da parte delle varie community e in molti hanno salvato i post e i consigli dati dagli influencer seguiti”.

L’analisi dell’intero arco di azione evidenzia quindi come la scelta di raccontare una Torino fuori dai classici tour e percorsi sia stata premiante sia in relazione a breve periodo (messaggi di persone che hanno chiesto informazioni e approfondimenti in tempo reale perché in loco o in procinto di partire per la destinazione) sia in relazione al medio-lungo periodo con centinaia di salvataggi dei contenuti e dei commenti che manifestano l’intenzione di scegliere Torino come meta per un prossimo viaggio.

” L’organizzazione delle esperienze torinesi presentate dagli influencer è solo una delle attività che la Camera di commercio di Torino ha messo in pista per la ripresa del settore turismo – spiega Dario Gallina, Presidente dell’ente camerale torinese. – Stiamo infatti lanciando varie iniziative di promozione del territorio cittadino e provinciale attraverso l’offerta dei Travel box, che consentono di abbinare al soggiorno numerose esperienze di qualità; abbiamo, poi, appena concluso una partnership con Lonely Planet per la realizzazione di un reportage su come trascorrere 48 ore a Torino. Proseguiremo, infine, anche in autunno, l’intensa attività formativa per le imprese che vogliono mettersi in gioco, con una particolare attenzione alle opportunità offerte dal digitale”.
 
I CONTENT CREATORS OSPITATI

PositiviTrip si sono rivolti ad un pubblico cha ama viaggiare in coppia: Francesco & Veronica, travel bloggers in giro per il mondo, appassionati di video e di fotografia, hanno un blog di viaggi dove raccontano le loro esperienze e un account tiktok con più di 200mila follower e video che raggiungono un 1 milione di visualizzazioni. A loro è stato dato il compito di raccontare “La Torino inattesa del food”, un viaggio alla scoperta di tutti quei luoghi che, per storia o a livello contemporaneo, faranno conoscere alle persone la grande tradizione di Torino legata all’esperienza culinaria.   >  Hanno registrato una reach totale* di 155.017 e 160.458 impression** 
 
Gabriele Colzi si è addentrato alla scoperta della storia e della tradizione, grazie al patrimonio artistico, cuore della città, rivolgendosi principalmente a chi viaggia in autonomia. In arte “Gabdetails” è un giovane igers toscano. Seguito da oltre 73mila followers su IG si definisce “creator compulsivo di guide di viaggio” e ha scelto instagram come veicolo per raccontare i suoi viaggi e condividere i suoi scatti attraverso luce e colori pastello. >  Ha registrato una reach totale * di 668.234 e 680.171 impression ** 

Marion Bertorello (seguita su IG da oltre 122mila follower) e Sebastien Closuit (seguito su IG da oltre 41mila follower) hanno  scoperto le eccellenze storiche e culturali della città con un occhio di riguardo alla cucina vegetariana e con esperienze dal taglio lifestyle. > Hanno registrato una reach totale * di 509.728 e 562.921 impression ** 

Manuela Vitulli, seguita su IG da oltre 130mila persone, è da sempre appassionata di scrittura e viaggi, da qui nasce il suo blog Pensieri In Viaggio, un punto di riferimento per chi cerca ispirazione e idee. Ha vissuto un tour strutturato ad hoc alla scoperta di Torino, rivolgendosi agli amanti dell’arte e del buon cibo, che amano viaggiare e fare esperienze dal taglio lifestyle. > Ha registrato una reach totale * di 252.117 e 268.492 impression ** 

Valeria e Giuseppe di Our Amazing Travel sono stati a Torino con i loro bambini (10 e 11 anni) alla scoperta delle bellezze di arte e paesaggio che caratterizzano la città, attraverso la natura, nei grandi parchi, ma anche grazie alle opere artistiche, molte delle quali sono proprio immerse nelle oasi verdi. Attraverso il loro account Instagram, seguito da più di 24mila persone, raccontano i loro viaggi e la loro quotidianità alla loro community, che li segue in tutte le loro avventure. > Hanno registrato una reach totale * di 188.189 e 206.260 impression ** 
 
*il numero di utenti che hanno visto i contenuti
** il numero di volte che è stato visto un contenuto
 
 
TORINO TALES – I NUMERI PRINCIPALI DEL PROGETTO 2020-2021
Influencer ospitati: Bimbi e Viaggi (1-3/07/2020) – Miprendoemiportovia (2-4/07/2020) – Running Charlotte (8-9/07/2020) – Anastasia Pupkova (19-22/10/2020) – PositiviTrip (8-10/06/2021) – Gabriele Colzi (11-13/06/2021 – Manuela Vitulli (21-23/06/2021) – Marion Bertorello (21-23/06/2021) – Our Amazing Travels (25-27/06/2021)
Nazionalità: Italiana – Tedesca – Francese
Numero giornate: 28
post/stories/video prodotti: 546
reach totale (persone raggiunte): Oltre 8 milioni
Impression totali (numero totale di visualizzazioni): Oltre 12 milioni e 600 mila

La Fiera del Peperone sostiene la Fondazione per la Ricerca sul Cancro

La 72^ Fiera del Peperone sostiene la Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro insieme a Fata Zucchina con molte iniziative dedicate alla salute dell’uomo e del pianeta

 

72^ Fiera Nazionale del Peperone

dal 27 agosto al 5 settembre 2021 a Carmagnola (TO)

www.fieradelpeperone.it

 

Dopo l’edizione “Speciale e Diffusa” del 2020, arriva al traguardo dei 72 anni la più grande manifestazione fieristica italiana dedicata a un prodotto agricolo che torna a riproporre, come da tradizione, 10 giorni di eventi gastronomici, culturali ed artistici per tutti i sensi e per tutte le età.

Per il terzo anno consecutivo, la Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro ONLUS è charity partner con diverse iniziative dedicate a promuovere e sostenere le sue attività, tra le quali il calendario Peperonario Green 2022 ed altre proposte del progetto Pep-Revolution di Renata Cantamessa “Fata Zucchina” dedicato alla salute dell’uomo e del pianeta.

 

ORARIO FIERA: da lunedì a venerdì: ore 18 ● 24 | sabato e domenica ore 10 ● 24

INFORMAZIONI PER IL PUBBLICO:
Ufficio Manifestazioni – Tel. 011.9724222/270 – cell. 3343040338

 

La 72^ edizione della Fiera Nazionale del Peperone di Carmagnola è in programma dal 27 agosto al 5 settembre 2021 con 10 giorni di eventi gastronomici, culturali e artistici con esperienze creative e coinvolgenti per tutti i sensi e per tutte le fasce di età in un’area espositiva di oltre 10.000 mq con 8 piazze dedicate, di cui 6 enogastronomiche, 2500 posti a sedere e oltre 200 espositori di cui 100 alimentari. Carmagnola, città ricca di storia e di manifestazioni tradizionali legate alla cultura popolare locale, verrà fatta scoprire ai visitatori attraverso molti eventi, mostre ed allestimenti pensati per farne conoscere e valorizzare il grande patrimonio architettonico e culturale.
Le informazioni complete si trovano in www.fieradelpeperone.it

Per il terzo anno consecutivo, la Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro ONLUS è charity partner della manifestazione con diverse iniziative ad essa dedicate.

Oltre a una cena di alta qualità del 4 settembre, verranno proposte altre iniziative per promuovere e sostenere le attività della Fondazione e materiale informativo verrà divulgato presso i punti info.

Durante la Fiera, i ricercatori dell’Istituto di Candiolo – IRCCS, attraverso l’utilizzo di microscopi, daranno una dimostrazione del lavoro che svolgono quotidianamente all’interno dei loro laboratori. Un’attività fondamentale per il nostro futuro, come evidenziato durante il periodo di emergenza cha ha investito tutti quanti.

Inoltre Renata Cantamessa in arte Fata Zucchina, dopo il successo ottenuto nella scorsa edizione con il progetto “I Ricercati” e concluso con la donazione di € 1.500,00 euro a favore della Fondazione, dedica alla Fondazione alcune bellissime iniziative del suo progetto Pep-Revolution (maggiori info nel paragrafo dedicato).

INIZIATIVA SPECIALE – IL BENESSERE 4.0 NELLA PEP-REVOLUTION DI FATA ZUCCHINA

Dieci giorni scanditi da tre importanti “cantieri” che si trasformano in una vera e propria “rivoluzione” dedicata alla salute dell’uomo e del pianeta, all’insegna della grande sfida globale della sostenibilità lanciata dal peperone di Carmagnola e proposta al grande pubblico da Fata Zucchina – al secolo Renata Cantamessa, giornalista TV nazionale e web, autrice e divulgatrice agro-scientifica – accanto al Charity Partner della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro di Candiolo e con la partecipazione tecnica dell’APCI-Associazione Professionale Cuochi Italiani.

Di seguito le tre proposte dell’iniziativa.

 

1) #PEPERENATA – la Scienza Cucinata. Format web e social studiato con la preziosa collaborazione di Medici e Ricercatori dell’Istituto di Candiolo-IRCCS e gli Chef dell’APCI-Associazione Professionale Cuochi Italiani.
Obiettivo della video-rubrica, che animerà il palinsesto social quotidiano della Fiera dalle ore 18 alle 19, è dare una maggiore spinta alla grande arma della prevenzione, che si traduce anzitutto in un percorso di conoscenza, consapevolezza e corretta informazione (con “pillole” di salute offerte da medici e ricercatori di Candiolo) da tradurre in uno stile di vita più salutare, senza perdere il gusto (ricette della prevenzione interpretate da vari chef).

2) #FRIENDELIVERY – la web-serie benefica sull’amicizia d’asporto – Questa iniziativa verrà proposta “a domicilio”, (esattamente come il food delivery che ha spopolato durante l’emergenza) ai figli di cuochi italiani grazie al coinvolgimento di APCI-Associazione Professionale Cuochi Italiani, mostrando oltretutto un’attenzione solidale a una categoria duramente colpita dalla pandemia. A suon di disegni e ricette del cuore al peperone, bambini e genitori daranno voce e nuova lettura alla rivitalizzazione dei legami “evaporati” per via dei lockdown e delle distanze sociali, ma rinati con altri stili e altre forme che meritano di essere raccontate.

#FrienDelivery sarà anche il titolo della web-serie video in dieci puntate che Fata Zucchina dedica alla Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro di Candiolo, realizzata partendo dai disegni elaborati dai 150 bambini, ai quali è stato assegnato un importante filone da sviluppare: l’amicizia con la salute propria e degli altri attraverso le relazioni a distanza (disegni sull’amicizia digitale) e la cucina in famiglia (ricette del cuore al peperone). Grazie al supporto di Congusto Gourmet Institute di Milano, il progetto avrà un ulteriore sbocco: un nuovo modello di “cultura del cibo” a partire da quest’esperienza emozionale/valoriale che la Scuola stessa riprenderà nel suo percorso di formazione. L’evidenza sociale (oltre che social) di questa “rivoluzione” sarà palpabile durante il Charity-happening “BUON COMPLEANNO CANDIOLO”, l’evento che coniugherà la festa per i 35 anni della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro con la consegna della donazione totale raccolta, programmato per sabato 4 settembre alle ore 20.30 con un evento in presenza e in digitale che vedrà la partecipazione dei bambini e degli chef coinvolti.

3) IL PEPERONARIO GREEN 2022 – il calendario della sostenibilità – Dopo il successo ottenuto dalla prima edizione del Peperonario 2020, torna in una veste tutta green l’attesissimo calendario da parete curato da Fata Zucchina in collaborazione con il Consorzio del Peperone di Carmagnola.

12 mesi per raccontare i 17 obiettivi dello Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 Onu promosso dal Consorzio di Produttori del Peperone di Carmagnola, grazie al sostegno dell’azienda Retarder Srl di Verzuolo,ideatrice della valigia del peperone, l’eco-pack ideato per trasportare ecologicamente gli ortaggi acquistati durante la Fiera, e di Pasta Berruto Spa di Carmagnola, da anni produttrice di pasta di altissima qualità che unisce gli storici marchi Arrighi, Italpasta e 1881 by Stefano Berruto.

12 mesi per dare “sostenibilità” alla Ricerca sul Cancro grazie alla campagna #sostienicandiolo, che ogni mese regalerà un’idea per sensibilizzare il pubblico a sostenere l’Istituto di Candiolo – IRCCS, un’eccellenza made in Piemonte capace di coniugare la ricerca scientifica con la pratica clinica, e di mettere a disposizione dei pazienti oncologici le migliori risorse umane e tecnologiche. Il calendario, illustrato dal cartoonist Tiziano Riverso, avrà come supporter l’azienda Retarder di Verzuolo (prodotti e tecnologie per la conservazione di frutta e verdura) in occasione del ventennale dalla sua nascita.

Il Peperonario Green 2022 verrà omaggiato a tutti i visitatori della manifestazione a fronte di una libera donazione per sostenere la ricerca oncologica dell’Istituto di Candiolo

 

LE CENE A TEMA DI ALTA QUALITÀ

Nel Centro Fieristico di Piazza Italia verranno organizzate tutte le sere cene a tema di alta qualità a cura del ristorante “La cucina piemontese” di Vigone, per proporre momenti conviviali con portate raffinate preparate soprattutto con prodotti di eccellenza del territorio. Saranno a pagamento e il 4 settembre ci sarà il “Gran Galà per la Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro di Candiolo”, organizzata con il sostegno della BCC – Banca di Credito Cooperativo di Casalgrasso e Sant’Abano Stura con buona parte del ricavato che verrà destinato alla ricerca della nota Onlus.  Info complete in www.fieradelpeperone.it

CHI È RENATA CANTAMESSA – FATA ZUCCHINA

Giornalista e divulgatrice agro-scientifica, autrice e conduttrice radio-televisiva, doppiatrice e project-manager, opera in modo trasversale nel mondo della comunicazione e della formazione con specifica attenzione attorno ai temi strategici dell’agroalimentare, del sociale, del benessere e della sostenibilità. Dal 2013 veste la “doppia identità” di Fata Zucchina, la fata agricola italiana da lei creata e impersonata come icona di divulgazione e sensibilizzazione del Food & Wealth (Health + Welfare) verso il grande target delle famiglie e della promozione di una felicità fatta di beni relazionali, tradizione e innovazione. Ideatrice e produttrice di format per la TV nazionale e il web, è autrice del copy “favole agricole terapeutiche”, protagoniste dei suoi libri di divulgazione didattica e scientifica a favore della FIEOP-Fondazione Italiana di Ematologia e Oncologia Pediatrica.

LA 72^ FIERA NAZIONALE DEL PEPERONE IN BREVE

In un’area espositiva di oltre 10.000 mq, con 8 piazze dedicate di cui 6 enogastronomiche2500 posti a sedere e oltre 200 espositori, il Comune di Carmagnola presenta un cartellone con tante proposte a cavallo tra gusto, cultura e attualità, con degustazioniworkshopshow cookingcene a temastreet foodconcerti e spettacoli di vario generetalk showiniziative solidaliarea bimbiuna grande rassegna commerciale e altro ancora.

Con tanti ospiti – tra i quali ARTURO BRACHETTITINTO, GINO SORBILLO E PAOLO MASSOBRIO – questa sarà anche la seconda edizione anti-spreco alimentare grazie alla partnership con l’azienda Cuki che fornirà migliaia di piatti in alluminio prodotti con materiale riciclabile al 100%  e di Cuki Save Bag distribuite ad espositori ed esercenti della città.

Per il terzo anno consecutivo inoltre, la Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro ONLUS è charity partner con diverse iniziative dedicate a promuovere e sostenere le sue attività, tra le quali alcune belle proposte del progetto Pep-Revolution di Fata Zucchina dedicato alla salute dell’uomo e del pianeta.

Torna anche “Il Foro Festival” con i concerti a pagamento di GIUSY FERRERI il 28 agosto, di SAGI REI il 29 agosto e dei THE KOLORS il 30 agosto, oltre al Belle Époque Show del 27 agosto

Ruffino (Ci): Riportiamo i ragazzi a scuola con regole semplici e chiare 

“Manca meno di una settimana all’apertura degli istituti scolastici ma la confusione è ancora molta sulle regole che garantiranno la sicurezza nelle classi e ministero, presidi e sindacati continuano a litigare. Dopo l’esperienza vissuta, continuare a sentir parlare di classi pollaio mi addolora profondamente. Come mi addolora l’ipotesi che l’unica alternativa possibile,  per evitare problematiche e gestioni surreali e incerte tra mascherine, tamponi, green pass, possa essere quella di riportare i ragazzi in un’aula virtuale ricorrendo alla dad. Siamo di fronte ad un nuovo labirinto fatto di regole, obblighi, divieti e indicazioni. Faccio un appello al ministro Bianchi affinchè si faccia uno sforzo di semplificazione e chiarezza. Evitiamo di complicare la vita ai protagonisti del mondo della scuola e proviamo a ritornare alla normalità a partire già dall’anno scolastico in partenza a settembre 2021, ridando dignità ad una formazione in presenza”.
Così in una nota la deputata di Coraggio Italia, Daniela Ruffino

Tim Roth al Museo nazionale del Cinema

/

Il candidato all’Oscar per ‘Rob Roy’ visiterà la Mole Antonelliana e sarà protagonista di una masterclass

Lunedì 30 agosto 

Già protagonista al Festival di Cannes – che lo ha visto al fianco di Vicky Krieps in Bergman Island di Mia Hansen-Løve – e in concorso alla 78ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia con Sundown di Michel Franco, il candidato all’Oscar Tim Roth sarà ospite del Museo Nazionale del Cinema di Torino, dove il 30 agosto alle ore 18:30 incontrerà il pubblico in occasione di una Masterclass nell’Aula del Tempio della Mole Antonelliana.

Nato a Londra nel 1961, Tim Roth nella sua carriera si è diviso tra cinema e serie tv, interpretando personaggi molto diversi tra loro, fortemente caratterizzati. Attore feticcio di Quentin Tarantino – magistrali le sue interpretazioni in Le iene e Pulp Fiction -, Roth nel corso della sua carriera ha lavorato con registi di fama mondiale quali Francis Ford Coppola, Michael Leigh, Tim Burton, Giuseppe Tornatore, Peter Greenaway, Woody Allen, Stephen Frears, e Robert Altman, giusto per citarne alcuni.

La consacrazione con il grande pubblico televisivo arriva nel 2009 con la serie tv Lie to me, dove interpreta uno non convenzionale psicologo di comunicazione non verbale, esperto in microespressioni, prossemica, linguaggio del corpo, mimica facciale e reazioni involontarie.

Debutta alla regia – alla quale, per sua stessa ammissione, vorrebbe dedicare più tempo – nel 1999 con il super acclamato The War Zone, presentato con grande successo di critica al Sundance Film Festival.

Nel corso della masterclass Tim Roth sarà accompagnato da Domenico De Gaetano, direttore del Museo Nazionale del Cinema, e da Grazia Paganelli.

Durante il suo soggiorno torinese, Tim Roth visiterà il Museo Nazionale del Cinema alla Mole Antonelliana e Photocall. Attrici e attori del cinema italiano, la mostra fotografica a cura di Domenico De Gaetano e Giulia Carluccio, che ripercorre oltre un secolo di cinema italiano attraverso i corpi e i volti delle attrici e degli attori che lo hanno reso famoso in tutto il mondo.

 

Tariffa unica solo museo € 11,00 + diritti di prevendita

Posti disponibili limitati, acquistabili online su www.museocinema.it da giovedì 26 agosto

Green Pass nei luoghi di lavoro, Confartigianato: “Governo forte con gli imprenditori e debole con i sindacati”

GREEN PASS. GIORGIO FELICI (PRESIDENTE DI CONFARTIGIANATO PIEMONTE):  “SURREALE IL DIBATTITO”

«La vicenda del Green Pass sui luoghi di lavoro e nelle mense aziendali è surreale, ma anche rivelatrice del fatto che i cd. rigoristi, a cominciare dal ministro Speranza, il rigore paiono volerlo applicare solo nei confronti dei piccoli imprenditori. Evidentemente, tutte le misure di contenimento necessarie per un negozio, una bottega ed un ristorante non valgono laddove c’è una rappresentanza sindacale pronta a mobilitarsi contro le “discriminazioni dei lavoratori” e a difesa della “privacy”. Le mense, dicono taluni, non sono equiparabili ai ristoranti: evidentemente il Covid19 è meno infettivo quando circola nelle prime. Ai gestori delle mense, dicono taluni, si chiedono controlli oltre la loro mansione, mentre, si sa, commercianti, artigiani e ristoratori hanno una lunga e consolidata tradizione di controlli delle proprie clientele. Quando abbiamo criticato il Green Pass nella misura in cui costringeva gli esercenti a trasformarsi in “buttafuori”, siamo stati additati come filo no-pass e no-vax. Ora, invece, di fronte alle posizioni dei sindacati registriamo il silenzio imbarazzato dei più intransigenti vaccinisti, segno che la “cinghia di trasmissione” tra partito e sindacato funziona ancora. Abbiamo pagato il prezzo più duro alla pandemia, abbiamo sopportato lockdown e chiusure, abbiamo investito in sicurezza, dai plexiglass alle sanificazioni, e ora non accettiamo che il Governo faccia il forte solo con chi ha un bisogno disperato di lavorare  e si dimostri debole di fronte al sindacato. I dati epidemiologici devono valere per tutti. Se vaccini e Green Pass sono le armi più efficienti per sconfiggere la pandemia, allora non vi possono essere differenze tra imprenditori, lavoratori, operatori sanitari e scolastici. A questo punto sarebbe preferibile l’introduzione dell’obbligo vaccinale anziché varare protocolli che distinguono un mondo del lavoro di serie A da uno di serie B. Forse i sindacati avrebbero fatto meglio a dare un contributo alla campagna vaccinale, dal momento che la maggior parte dei loro iscritti sono over 60, quindi particolarmente esposti. Si era detto e scritto che dopo la pandemia nulla sarebbe rimasto come prima: nulla, tranne il sindacato».

Arrestato per violenze alla ex

Torino. Controlli dei carabinieri, arrestate tre persone

Nell’ambito dei servizi di controllo del territorio disposti dal Comando Provinciale per contrastare i reati contro il patrimonio e le violenze di genere, i carabinieri hanno arrestato tre persone.
A Torino, nel quartiere Pozzo Strada, è finito in manette un cittadino rumeno di 49 anni bloccato dai militari del Nucleo Radiomobile mentre rovistava all’interno di una autovettura parcheggiata in strada. L’uomo era riuscito ad introdursi nel mezzo manomettendo la serratura della portiera.
Sempre nel quartiere Pozzo Strada i carabinieri hanno arrestato un altro cittadino rumeno per atti persecutori. L’uomo, che già in passato si è reso responsabile di reiterate violenze nei confronti della ex fidanzata, è stato bloccato dopo aver per l’ennesima volta pedinato e molestato la donna.
Infine a Piscina (TO), i militari della Stazione di Cumiana hanno fermato un 19enne che si è reso responsabile di tentata truffa in danno di un 78enne. Il giovane a bordo di una autovettura ha simulato di aver subito il danneggiamento dello specchietto retrovisore laterale a causa di una manovra dell’anziano che era alla guida del proprio veicolo, chiedendogli i danni. Il pensionato, accortosi della tentata truffa ai suoi danni, ha attirato l’attenzione di una pattuglia dell’Arma in transito che in breve ha compreso la dinamica dei fatti e ha bloccato il truffatore.