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Rigenerazione urbana: i fondi per i Comuni

Con decreto del Ministero dell’interno, di concerto con il Ministero dell’economia e delle finanze e del Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibile, il 30 dicembre 2021, sono stati individuati i Comuni beneficiari del contributo previsto dall’articolo 1, commi 42 e seguenti, della legge 27 dicembre 2019, n.160 e dal DPCM del 21 gennaio 2021, da destinare a investimenti in progetti di rigenerazione urbana, volti alla riduzione di fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale, nonché al miglioramento della qualità del decoro urbano e del tessuto sociale e ambientale.
Per gli anni 2021-2026 i contributi, confluiti nell’ambito del piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), ammontano complessivamente a 3,4 miliardi di euro. Ricordiamo che i contributi possono essere nel limite massimo di 5.000.000 di euro per i Comuni con popolazione da 15.000 a 49.999 abitanti, 10.000.000 di euro per i Comuni con popolazione da 50.000 a 100.000 abitanti e 20.000.000 di euro per i Comuni con popolazione superiore o uguale a 100.001 abitanti e per i Comuni capoluogo di provincia o sede di Città metropolitana.

Il decreto interministeriale (a questo link: https://dait.interno.gov.it/documenti/decreto-fl-30-12-2021_1.pdf ) ha quattro allegati:
– allegato 1, che contiene l’elenco dei n. 2.418 progetti, per i quali le richieste sono pervenute nei termini previsti, in cui sono evidenziati distintamente quelli ammessi con riserva, e con la indicazione anche dei progetti esclusi dall’assegnazione del contributo perché ritenuti non ammissibili per le motivazioni ivi indicate (pdf qui: https://dait.interno.gov.it/documenti/decreto-fl-30-12-2021-all-1.pdf );
– allegato 2, che riporta l’elenco di n. 2.325 opere ammesse (pdf qui: https://dait.interno.gov.it/documenti/decreto-fl-30-12-2021-all-2.pdf );
– allegato 3, che contieneelenco delle n. 1.784 opere attualmente ammesse e finanziate. Gli enti locali beneficiari sono complessivamente n. 483 (pdf qui: https://dait.interno.gov.it/documenti/decreto-fl-30-12-2021-all-3.pdf );
– allegato 4, atto di adesione e obbligo, che i Comuni assegnatari delle risorse, sono tenuti a sottoscrivere al fine di assicurare il rispetto di tutte le condizioni e gli obblighi previsti dal PNRR.

Vi è però una ulteriore novità. È di particolare interesse – secondo Uncem – non solo questa graduatoria dell’allegato 3 del decreto di eiri, ma anche quanto previsto dalla legge di bilancio 2022, appena approvata in via definitiva dal Parlamento.
Il comma 534 (e successivi) dell’articolo 1 riguarda infatti i progetti di rigenerazione urbana, con lo stanziamento di altri 300 milioni di euro. Ed estendendo la platea dei beneficiari. Vediamo come.
Per i Comuni con meno di 15.000 abitanti si aprirà una procedura parallela a quella già sperimentata per i Comuni più grandi. I contributi potranno infatti essere richiesti anche dai Comuni sotto i 15.000 abitanti che, in forma associata, hanno una popolazione di oltre 15.000 abitanti, nel limite massimo di 5.000.000 di euro.

Le richieste di contributo dovranno riguardare singole opere pubbliche o insiemi coordinati di interventi pubblici relativi a:
– manutenzione per il riuso e rifunzionalizzazione di aree pubbliche e di strutture edilizie esistenti pubbliche per finalità di interesse pubblico, anche compresa la demolizione di opere abusive realizzate da privati in assenza o totale difformità dal permesso di costruire e la sistemazione delle pertinenti aree;
– miglioramento della qualità del decoro urbano e del tessuto sociale e ambientale, anche mediante interventi di ristrutturazione edilizia di immobili pubblici, con particolare riferimento allo sviluppo dei servizi sociali e culturali, educativi e didattici, ovvero alla promozione delle attività culturali e sportive;
– mobilità sostenibile.
Le richieste di contributo dovranno essere inviate al Ministero dell’Interno entro il 31 marzo 2022. L’ammontare del contributo attribuito a ciascun comune sarà determinato dal Ministero dell’Interno entro il 30 giugno 2022.

Rsa Covid-free al 96 per cento Nuovi interventi della Regione

Continua il  sostegno della Giunta regionale alle attività delle strutture residenziali per anziani, disabili, minori, soggetti psichiatrici e con delle dipendenze.

L’assegnazione temporanea di infermieri e operatori socio-sanitari già occupati in tali strutture all’atto dell’assunzione nelle aziende sanitarie è stata prorogata fino al 30 giugno 2022.

E’ stato inoltre approvato un nuovo sistema di convenzioni che  potrà consentire agli infermieri dipendenti delle aziende sanitarie di effettuare nelle Rsa, su base volontaria, turni aggiuntivi al di fuori dell’orario di lavoro e non in libera professione. Potranno così essere ancora più garantiti adeguati livelli di assistenza infermieristica alle persone ospitate.

Sono stati diversi ed importanti i risultati prodotti da 20 mesi di continuo confronto con le associazioni di rappresentanza delle Rsa.

“A contraddistinguere il lavoro – dichiara il presidente della Regione Alberto Cirio con gli assessori alla Sanità e alle Politiche sociali, Luigi Genesio Icardi e Chiara Caucino – è stato proprio lo spirito di condivisione e soluzione dei singoli problemi nato da scelte non calate dall’alto, ma condivise con chi quotidianamente viveva e vive il problema della pandemia”.

Il presidente Cirio evidenzia anche che il 96% delle Rsa è Covid-free: “Le nostre residenze per anziani si confermano uno dei luoghi più sicuri, grazie alla campagna vaccinale e al lavoro fatto in questi mesi dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte insieme alle oltre 700 strutture”. Su più di 34.000 ospiti al momento solo 95 risultano in isolamento per Covid, ovvero lo 0,28%. Minima anche la percentuale di positività nel personale, che è dello 0,44%, così come le ospedalizzazioni per Covid, che sul totale degli ospiti sono solo 8. La mortalità si conferma ridotta dei 2/3 rispetto al dicembre 2020, prima dell’avvio della campagna vaccinale.

Tra le misure principali e più significative vanno ricordate:

– il protocollo d’intesa del marzo 2020 che, grazie alle riunioni dell’Osservatorio RSA e allo svolgimento di oltre 250 cabine di regia provinciali, ha consentito di ottenere significativi risultati a tutela di ospiti e operatori e delle singole imprese sociali che gestiscono le strutture;

– la consegna da settembre 2020 al 31 dicembre 2021 di test antigenici ad ogni singola struttura, per garantire uno screening quindicinale, ora ridotto a 10 giorni, nelle Rsa e mensile in tutte le altre strutture (solo in quelle per anziani sono stati distribuiti oltre 2,2 milioni di test antigenici per un valore economico di oltre 3,3 milioni di euro);

– la distribuzione di test antigenici aggiuntivi per consentire l’ingresso di parenti e visitatori;

– il sostegno infermieristico con dipendenti del Servizio sanitario regionale alle strutture in difficoltà a causa del personale colpito dal Covid;

– la rilevazione settimanale delle Commissioni di vigilanza sulla situazione delle singole strutture, che solo nel 2020 ha prodotto più di 400 interventi (il triplo degli anni precedenti);

– la creazione della piattaforma, unica in Italia, che ha consentito e consente di monitorare quotidianamente più di 1500 strutture ed ha permesso di intervenire sulle situazioni di maggior criticità così individuate;

– l’approvazione della legge regionale n.3/2021, che ha stanziato oltre 40 milioni di euro a favore del sistema della residenzialità piemontese;

– la delibera del 9 aprile 2021 sulle “dimissioni protette”, che ha consentito a oltre 1500 anziani ultrasessantacinquenni non autosufficienti o con bisogni sanitari e assistenziali assimilabili di essere curati e assistiti, senza alcun onere per le famiglie, non più in ospedale ma nelle Rsa;

– l’adeguamento Istat delle tariffe nel luglio 2021 (che non avveniva dal 2017);

– la consegna dal settembre scorso di oltre 3,3 milioni di dispositivi di protezione individuale per un valore di 1.500.000 euro;

– il potenziamento dei corsi per operatori socio-sanitari, inserendo la possibilità di svolgere corsi a compartecipazione economica, per garantire una maggiore presenza e la riqualificazione professionale di chi in emergenza ha operato nelle strutture senza averne titolo;

– nel novembre scorso la possibilità per i medici di medicina generale di estendere il massimale degli assistiti per garantire la presa in carico di pazienti delle Rsa.

Altri importanti provvedimenti saranno adottati nei primi mesi del 2022: adozione di nuove linee guida che consentiranno ad operatori socio-sanitari specializzati di coadiuvare gli infermieri nella somministrazione dei farmaci che gli ospiti devono assumere; il potenziamento delle attuali forme di assistenza domiciliare; il monitoraggio mensile delle convenzioni, in modo da garantire omogeneità e utilizzo delle risorse previste per ogni singola Asl; la revisione dell’attuale assistenza socio-sanitaria alle persone anziane non autosufficienti per arrivare, tra l’altro, ad una riduzione delle fasce di assistenza infermieristica.

Altra rapina in farmacia, Fdi: “Barriera fuori controllo”

“Non è accettabile che in un paese civile i dottori di una farmacia di periferia subiscano tre furti in appena un anno, nell’indifferenza dello Stato – a dichiararlo sono la parlamentare di Fratelli d’Italia Augusta Montaruli e la capogruppo di Fdi in Circoscrizione 6 Verangela Marino, intervenendo sull’ultimo caso di cronaca a Barriera di Milano. “Presenterò un’interrogazione al Ministro dell’Interno – prosegue Montaruli – per chiedere conto della situazione in cui versa la periferia nord di Torino, divenuta ormai un far west tra rapine e spaccio, senza che da Prefettura, Comune e Ministero arrivino le adeguate risposte. Il caso del carabiniere ferito durante un tentativo di rapina qualche tempo fa avrebbe dovuto destare qualcuno dal torpore, ma evidentemente così non è stato”. “Basterebbe che chi di dovere andasse a riprendere in mano le decine di appelli, denunce, chiamate d’emergenza e petizioni dei residenti per rendersi conto della situazione in cui versa il nostro quartiere – dichiara Marino -. Come Fratelli d’Italia in circoscrizione 6 saremo al fianco dei tanti cittadini e commercianti onesti di Barriera che ogni giorno subiscono degrado e illegalità, ma serve un intervento risoluto. Comune, Prefettura e Ministero ascoltino il grido di protesta che arriva dalla nostra periferia”.

Frontale tra auto: un morto e due feriti

Tragico incidente venerdì scorso a Mappano, nel Torinese. Un morto e due feriti nel sinistro avvenuto in via Margherita Hack

Nel violento scontro tra una Fiat Punto e una Fiat Sedici è rimasto vittima l’uomo alla guida della prima vettura. Sull’altra auto viaggiavano  marito e moglie e l’uomo è stato trasportato in eliambulanza al Cto in gravi condizioni. La donna è finita al Pronto soccorso.

Per gli hotel di Torino è stato un anno difficile

Abbastanza positivo il trend delle prenotazioni negli alberghi in montagna, ma non è la stessa cosa a Torino.

Federalberghi traccia un bilancio del 2021 ed emerge che gli ultimi mesi non sono bastati a salvare un anno ancora fortemente penalizzato dal Covid-19 per il comparto turistico-ricettivo torinese. Rispetto al 2019 si evidenzia un calo del 45% nelle presenze e i primi sei mesi, caratterizzati dalle zone gialle, arancioni e rosse e  dalle restrizioni agli spostamenti interregionali, sono andati peggio del 2020. I fatturati del 2020 e del 2021 assommati non si avvicinano neanche al fatturato del 2019. Nel 2020, poi, il settore turistico-ricettivo della provincia ha perso il 23,8% dei dipendenti. Gli eventi di nuovo in presenza negli ultimi mesi dell’anno, come Salone del Libro, Nitto Atp Finals, Coppa Davis, Tff hanno determinato un aumento delle presenze: 60% a settembre (- 20% sul 2019), 70% a ottobre e novembre (rispettivamente -15% e -10% rispetto agli stessi mesi del 2019).

Momenti di paura per l’incendio in pizzeria

Attimi di paura ieri in una pizzeria di corso Francia a Susa

Nel pomeriggio, prima delle 15, si sono sviluppate alte fiamme in cucina.

E’ stato necessario l’intervento dei vigili del fuoco per domare l’incendio.

(foto archivio)

2 gennaio 1971, la tragedia nel mondo del calcio che contò 66 morti

ACCADDE OGGI 

Sono trascorsi 51 anni da quel famigerato 2 gennaio 1971 a Glasgow, la Scozia si fermò perché Il calcio si trasformò da grande passiine sportiva ricca di passione ed entusiasmo a spietato killer di vite umane.
All’Ibrox Stadium, alla presenza di 80mila spettatori, si giocava Rangers contro Celtics, uno dei derby calcistici più caldi d’Europa e, come il solito, lo stadio era stracolmo. I Rangers cercavano un riscatto dopo l’ultimo scudetto del 1964 mentre il Celtic continuava a dominare da qualche anno. Il Celtic passò in vantaggio a fine partita e molti tifosi si avviarono all’uscita. Negli ultimi secondi di partita, però, arrivò il pareggio dei Rangers che ovviamente portò ad una grandissima  gioia dei tifosi di casa che provocò esiti disastrosi. Fu infatti nella scalinata 13 che si accalcò troppa gente a causa della rottura delle barriere di protezione; la calca fu tale che un bambino cadde dalle spalle del papà e a seguito di questo incidente vi fu una reazione a catena dall’effetto domino dalle conseguenze tragiche pur di evitare di calpestare il piccolo: 66 persone morirono, la maggior parte per asfissia e restarono feriti circa 200 supporters.
Una tragedia che ancora oggi,seppur nel ricordo,sconvolge ancora il mondo del calcio.

Enzo Grassano

Bimbo di due mesi muore colto da malore a Bardonecchia

Campo Smith, Val di Susa. Questa mattina un bambino di due mesi è morto per un malore improvviso a Bardonecchia.

Il piccolo era  con i genitori nel piazzale di partenza degli impianti sciistici di risalita.

Papà e mamma si sono accorti che il bambino non respirava e  hanno chiamato i soccorsi.

Sono intervenuti polizia, elisoccorso, carabinieri e il 118 ma non è stato possibile rianimarlo.

Ubriaco maltratta la figlia e finisce in carcere

Un uomo di 62 anni, vedovo, disoccupato e pregiudicato, ai domiciliari per un altro reato, è stato arrestato  per maltrattementi nei confronti della figlia. La donna di 33 anni viveva con lui: è stata minacciata  più volte, e cacciata da casa. Il genitore, alterato dall’uso di alcolici, è stato condotto al carcere Lorusso e Cutugno di Torino.

È morta Rosalba che visse per 20 anni da eremita nella grotta della Madonna

Rosalba Frainer, l’eremita che da 20 anni abitava nella Grotta della Beaume a Oulx, e’ stata trovata morta il 1 gennaio, forse per un arresto cardiaco.

Aveva 75 anni, viveva di offerte e  in realtà viveva in un capanno davanti  alla grotta. Indossava sempre un saio e una giacca a vento e accoglieva i visitatori.  Nel 1967, sostengono i credenti, lì’ era apparsa la Madonna. Rosalba, molto conosciuta in valle, era originaria della Toscana, aveva vissuto in Liguria  e aveva lavorato  nel settore grafico.

(Foto Oulx.org)