ilTorinese

Nohant-Vic dove aleggia lo spirito ribelle di George Sand

Nohant-Vic, minuscolo borgo nel cuore del Berry, ha conservato intatto il fascino dei tempi passati: lunghi viottoli che serpeggiano tra i boschi, fiancheggiati da fossati, specchi d’acqua stagnanti, campi infiniti, case di pietra e la sensazione di avere imboccato una di quelle strade destinate a portarci indietro nel tempo, in un mondo pagano e magico, popolato da streghe, fate e folletti, in grado di rievocare suggestioni letterarie di un’infanzia che credevamo ormai perduta e della quale riusciamo, invece, a riappropriarci perché le immagini hanno la stessa forza dei profumi e dei sapori e tutti i sensi ci consentono di ritrovare quel tempo perduto e di riviverlo.

E’ in questi luoghi che vissero, soffrirono e trovarono gioia e lieto fine la piccola Fadette, François le Champi, i gemelli Barbeau, ma soprattutto è a Nohant – Vic che fu bambina prima, moglie, madre e soprattutto scrittrice la loro creatrice Amandine Aurore Lucile Dupin, meglio conosciuta con lo pseudonimo di George Sand. “Presi subito, senza tante ricerche, il nome di George… che cos’è un nome nel nostro mondo rivoluzionato e rivoluzionario? Un numero per coloro che non fanno niente, un’insegna o una divisa per coloro che lavorano e combattono. Io me lo sono fatta da sola, con la mia fatica”. George Sand spiega così la scelta di utilizzare un nome maschile, anche per difendere la propria attività letteraria da quella diffidenza che il pubblico medio dell’epoca provava nei confronti di una donna che era, a torto, ritenuta artista di qualità inferiore. Penna fertile, scrittrice brillante e arguta, donna indipendente che riuscì a mantenersi grazie al proprio talento, George Sand rappresenta, tuttavia, ancora oggi, una personalità complessa e affascinante caratterizzata da grandi passioni e da straordinarie utopie che contraddistinguono le sue opere, la sua vita amorosa e le sue posizioni politiche.

Tutto in lei parla di libertà e di indipendenza: è una donna che mantiene se stessa attraverso il proprio lavoro, che sceglie di separarsi dal marito, che si lega a grandi artisti come De Musset e Chopin, che, figlia della nobiltà terriera e con un padre bonapartista, appoggia la rivoluzione parigina del febbraio 1848 che rappresenta, a suo parere, una rigenerazione di massa, arrivando a scrivere: “Sono comunista così come si era cristiani nell’anno 50 della nostra era. Il comunismo è per me l’ideale delle società in progresso, la religione che vivrà tra qualche secolo. Non posso dunque aggrapparmi a nessuna delle formule di comunismo attuali, perché esse sono tutte piuttosto dittatoriali e credono di potersi affermare senza il concorso dei costumi, delle abitudini, delle convinzioni. Nessuna religione si stabilisce con la forza”. Questa donna non comune decide di trascorrere molti anni dalla sua vita nel “buen ritiro” del castello avito di Nohant-Vic, oggi diventata una delle numerose Maisons des Illustres, luoghi densi di ricordi, di testimonianze e di emozioni. E’ qui che la raggiungono i suoi amici, creando in questo angolo sperduto della campagna francese un circolo artistico in grado di competere con quello della Ville Lumiere: Chopin, Balzac, Delacroix, Flaubert, Listz vivono, lavorano, creano in queste stanze ombrose, passeggiano nel grande giardino, lasciano qui l’impronta di quell’arte che sopravvive alla morte e all’oblio degli uomini.

La stessa Sand realizza in questo luogo una parte consistente della propria immensa produzione letteraria, non smettendo mai di scrivere nemmeno negli ultimi anni di vita quando sostituisce all’ispirazione la tecnica e l’esperienza. La sua carriera letteraria che copre un vasto arco di tempo che va dal 1830 al 1876 è caratterizzata da una vasta e differenziata produzione letteraria: 143 romanzi e racconti, 49 scritti vari e 24 commedie. Un’opera affascinante e spesso coraggiosa in grado di affrontare temi delicati come l’incesto, il riscatto sociale, il ruolo della donna nella società, la forza di un amore libero dalle convenzioni sociali, ma che recupera e valorizza anche gli elementi e i valori della cultura popolare, del mondo contadino, delle radici del passato come punto di partenza per costruire il futuro e un mondo nuovo. E’ a Nohant-Vic, infine, che la scrittrice si spegne l’8 giugno 1976, disponendo di esservi sepolta. In un angolo tranquillo che confina con il giardino della sua proprietà sorge il minuscolo cimitero che ospita la tomba di questa scrittrice straordinaria. Sulla sua lapide sono scritti entrambi i nomi: quello della donna e quello dell’artista, come se nemmeno la morte potesse separare due identità tanto forti. Nel corso degli anni si è parlato con frequenza di trasferire le spoglie della scrittrice al Pantheon affinché lì riposasse accanto a Emile Zola, Victor Hugo e Alexandre Dumas, ma entusiasmi, dubbi e polemiche si sono susseguiti e spenti, lasciando spazio soltanto al silenzio. Tuttavia tanti sono stati gli omaggi letterari, teatrali e cinematografici resi a questa donna che ha segnato profondamente il panorama letterario francese e non a caso nella “Recherche” sono i suoi libri, in particolare François le Champi, qui definito “straordinario”, a calmare i dolori del piccolo Proust.

“La mamma si sedette accanto al mio letto; aveva preso François le Champi, cui la copertina rossastra e il titolo conferivano ai miei occhi una personalità spiccata e un fascino misterioso. Avevo sentito dire che George Sand era l’archetipo del romanziere”. La mamma di Marcel rievoca, attraverso il suono della propria voce, un altro organo di senso capace di superare le barriere del tempo e di consentirci di riappropriarci del passato, la storia, per il giovanissimo Proust misteriosa e ancora incomprensibile, di tutte le sfumature dell’amore del trovatello François e della mugnaia Madeleine, imprimendo i propri accenti alle parole vergate dalla signora di Nohant-Vic in una notte lontana, nel piccolo boudoir del suo castello del Berry, e trasformandole in un altro frammento di tempo congelato per essere ritrovato, recuperato e rivissuto attraverso il ricordo.

Barbara Castellaro

Chieri e il gualdo

Convegno, esposizione di manufatti storici e contemporanei e visita all’Orto Botanico del chierese Museo del Tessile

Sabato, 18 settembre, ore 15

Chieri (Torino)

Prim’attore, il “gualdo”. Nome scientifico: “Isatis tinctoria”. Pianta officinale e tintoria, da secoli ampiamente usata nel chierese per colorare filati e tessuti in tonalità blu mediante un processo piuttosto elaborato che un tempo prevedeva anche l’impiego di macine in pietra per frantumare le foglie, del “gualdo” si parlerà il prossimo sabato 18 settembrea partire dalle 15, alla “Porta del Tessile – Museo del Tessile”, in via Santa Chiara 5, a Chieri. Il cosiddetto “oro blu” è un elemento identitario di Chieri, così come il fustagno (antesignano del jeans o denim), la cui tessitura e tintura nella variante azzurra sono documentate sin dal XV secolo. Non a caso, fra i toponimi di Chieri spiccano proprio “Via del Gualdo” e “Via della Gualderia”, mentre il centro commerciale “Il Gialdo” sorge in un’area extraurbana dove si coltivava la pianta da cui prende il nome. Pianta visibile, fra l’altro, sia nell’esposizione permanente, sia nell’“Orto botanico” dello stesso Museo. E di tal valore per il chierese da dedicarle un convegno (inserito nel ciclo di conferenze “ARS ET INDUSTRIA”), che verrà aperto dai saluti delle Autorità locali, cui  seguirà l’intervento di Marco Nicola, conservatore e titolare del laboratorio di diagnostica “Adamantio” di Torino, che si focalizzerà su “Il blu nella storia e il gualdo nella Collezione Nicola di Aramengo”. Alla sala “Porta del Tessile” saranno esposti per l’occasione alcuni manufatti tessili storici, che testimoniano l’impiego del “gualdo” nelle tele usate non solo per l’abbigliamento, ma anche in pittura, prestati al Museo da Gianluigi Nicola, già docente di restauro all’“Accademia” di Torino e titolare del prestigioso laboratorio di restauro ad Aramengo (Asti). Sarà inoltre esposta una camiciola in tela con motivo striato, tessuta con filato bianco e azzurro (gualdo), rinvenuta in una buca pontaia, ricoperta da intonaco datato 1606, in una dimora storica di Aramengo d’Asti. Si tratta di un indumento seicentesco appartenuto a un bambino del popolo, dunque di un reperto assai raro. Saranno anche esposte due toppe in tela -una tinta d’azzurro col gualdo, l’altra a quadri in filo naturale tinto d’azzurro col gualdo- rinvenute su dipinti a olio di anonimo del XVII secolo e rimosse durante il restauro delle opere. Come si evince da un frammento in mostra, lo stesso tipo di tela a quadri bianco-azzurra, fu impiegata da Guglielmo Caccia, detto “il Moncalvo” (Montabone, 9 maggio1568–Moncalvo, 13 novembre 1625) per la pala d’altare della chiesa di Bosco Marengo (Alessandria). “Alla luce di questi reperti – dicono gli organizzatori – si può guardare al gualdo come trait d’union fra tessitura e pittura, non solo in virtù del suo uso nel supporto pittorico ma, presumibilmente, anche nelle tavolozze del primo Barocco”. Dal Seicento lo sguardo si volgerà, nel corso dell’incontro, ai giorni nostri, con l’intervento di Giulia Perin, antropologa e artigiana in residenza stabile al “Museo del Tessile”, dove cura l’“Orto Botanico”, che parlerà di “Gualdo e batik d’artista nel contemporaneo” ed esporrà alcuni suoi manufatti tinti con coloranti naturali. A seguire, Antonello Brunetti, storico e naturalista, ripercorrerà “Le vie del gualdo: tra Castelnuovo Scrivia e Chieri”, insieme allo storico dell’arte Giovanni Donato. Concluderà Laura Vaschetti, vice-presidente della “Fondazione per il Tessile”, che darà anche alcune anticipazioni sui progetti in fieri al “Museo del Tessile” per la ricerca e la divulgazione orientata a riscoprire e valorizzare i landmark identitari del territorio di riferimento e a stringere collaborazioni per ampliare orizzonti di conoscenza e creatività. Al termine degli interventi, sarà possibile visitare l’“Orto del Tessile” con introduzione di Giulia Perin e ammirare i manufatti storici e contemporanei in mostra per l’occasione nella sala della “Porta del Tessile”.

Costo del biglietto d’ingresso: 3 Euro. La prenotazione é obbligatoria a prenotazioni@fmtessilchieri.org  I visitatori devono essere in possesso di “green pass”, da esibire all’ingresso e indossare la mascherina in ottemperanza delle norme di sicurezza in vigore.

g.m.

 

Nelle foto

–         Il “gualdo”, colorante naturale

–         Camiciola di bimbo del Seicento

Covid, il Piemonte resta in zona bianca

Pre-Report settimanale Ministero Salute – Istituto superiore sanità

Nella settimana 6-12 settembre, in Piemonte, il numero dei nuovi casi segnalati risulta in calo rispetto alla settimana precedente. La percentuale di positività dei tamponi resta al 2%, mentre l’Rt puntuale calcolato sulla data di inizio sintomi scende da 0.99 a 0.91.
Resta costante il tasso di occupazione sia dei posti letto in terapia intensiva (al 4%) che dei posti letto ordinari (3%).
Calano i focolai attivi e il numero di persone non collegate a catene di trasmissione note.
Il valore dell’incidenza e il numero dei ricoveri ancora contenuti concorrono favorevolmente a mantenere la nostra regione in zona bianca.

Il Tavolo Animali Ambiente e i candidati

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

 

Il Tavolo Animali & Ambiente ha tenuto ieri una conferenza stampa sotto i portici di Piazza Statuto 15 per un incontro con i Candidati alla carica di Sindaco della Città di Torino.

Hanno aderito all’invito la candidata del Movimento 5 Stelle Valentina Sganga, Ugo Mattei della lista civica “Futura”, Angelo D’Orsi (coalizione Sinistra in Comune) e Ivano Verra (ItalExit). Non sono potuti intervenire Paolo Damilano, che tuttavia ha mandato la portavoce Claudia Flora, e Stefano Lo Russo.

Lo scopo dell’incontro era la presentazione di un documento programmatico sui temi della tutela degli animali e dell’ambiente, con richiesta di inserimento nei rispettivi programmi.

I Candidati intervenuti sono stati disponibili a rispondere a tutte le domande del pubblico e non sono mancati i confronti anche accesi tra le varie coalizioni politiche.

Sono stati affrontati molti temi, dalla tutela degli animali ai rifiuti, dai campi elettromagnetici ai trasporti.

Tutti i Candidati hanno dimostrato sensibilità sulle tematiche proposte dal Tavolo Animali & Ambiente, e sarà cura del Tavolo, a elezioni avvenute,

monitorare se le proposte saranno recepite.

Dopo le elezioni, il Tavolo Animali & Ambiente presenterà il documento programmatico alla nuova Giunta e all’Assessore competente.

Il filmato dell’intero incontro sarà prestodisponibile sul sito web del Tavolo:

www.animaliambiente.it

Sofarm Festival, animali da palco

SABATO 18 E DOMENICA 19 SETTEMBRE 2021

In collaborazione con

GREENPEACE • FRIDAYS FOR FUTURE • GREENTO

Dopo 4 anni di attività, tra concerti indoor e festival open air, Sofa So Good torna ad animare lo spazio culturale del Bunker (TO) per festeggiare il superamento delle 100 esibizioni dal vivo, conseguito durante la stagione estiva 2021.

 

Nasce così SOFARM Festival: la manifestazione culturale organizzata in collaborazione con Greenpeace, Fridays For Future e GreenTO, per far sì che l’evento sia occasione di sensibilizzazione e crescita collettiva oltre che di svago.

 

Due imperdibili giornate di concerti all’insegna della migliore musica indipendente italiana – con artisti provenienti da Piemonte, Lombardia, Toscana, Lazio e Puglia – arricchite da interventi e workshop legati al tema della sostenibilità ambientale.

 

 

PROGRAMMAZIONE

 

18/09/2021

COMETE • MANITOBA • NENO

ZOË – SANTOIANNI – IMA – RICHIEDO – ITTO

 

19/09/2021

SVEGLIAGINEVRA • EST-EGO’ • ROSITA • T VERNICE

PUGNI – QUARZO BLU – ROSSANA DE PACE – MICHAEL SORRISO – JUNIOR V Con la partecipazione di TI AMO DJ SET e BEATKOINZ

 

BUNKER

Via Niccolò Paganini 0/200, 10154, Torino (TO)

Apertura cancelli ore 16:00
Concerti dalle ore 17:00

INFO E BIGLIETTI

 

GIORNALIERO: €10,00 + prevendita

https://xceed.me/en/torino/event/sofarm-festival-animali-da-palco-bunker–92806/channel–bunker

 

ABBONAMENTO 2-DAYS (edizione limitata): €15,00 + prevendita

https://xceed.me/en/torino/event/sofarm-festival-animali-da-palco-bunker–92806/channel–bunker

 

GREEN PASS OBBLIGATORIO

Da venerdì 6 agosto 2021, secondo le disposizioni vigenti previste per tutti i luoghi di cultura italiani, per accedere agli eventi musicali in tutta Italia è obbligatorio esibire il Green Pass.

Maggiori info: https://www.dgc.gov.it/web/

 

PER ULTERIORI INFORMAZIONI

https://www.facebook.com/sofasogoodtorino

https://www.instagram.com/sofasogood.torino/

https://t.me/sofasogoodtorino

Presenze en plein air e visite al Castello:  Moncalieri fa il pieno di turisti

Le presenze turistiche presso il Grinto Urban Eco Village di Moncalieri sono cresciute esponenzialmente a luglio ed agosto, con un incremento del 25% sul 2019 e di oltre il 60% sul 2020. E anche il Castello Reale “sbanca”: oltr 2.000 le visite in pochi mesi, dalla ripartenza del comparto culturale dopo le chiusure legate al Covid.

Il Grinto Urban Eco Village è il nuovo villaggio turistico sito nei pressi del parco Vallere. Fin dai suoi primi anni di attività si è attestato come riferimento per coloro che desiderano visitare l’area metropolitana torinese usando le varie forme di campeggio. Il risultato è stato possibile grazie alla netta crescita di arrivi da oltre confine, con una prevalenza di turisti tedeschi, olandesi, francesi, belgi e spagnoli.
Il risultato è ancor più interessante se si pensa che in base ad un sondaggio fatto tra i visitatori, Torino e Moncalieri si sono rivelate delle mete turistiche che hanno ampiamente confermato le attese. Molti di essi hanno infatti protratto il loro soggiorno al Grinto oltre il periodo previsto, per approfondire la conoscenza dei centri storici delle due città e dei dintorni.

“Il trend è stato inatteso e ci ha preso, inizialmente, in contropiede – spiega Patrizio Abrate, amministratore delegato di Grinto – La stagione 2020 aveva risentito pesantemente delle restrizioni dovute alla pandemia e non aspettavamo un arrivo di così tante persone che hanno scelto il plein air per le loro vacanze, ma soprattutto la visita delle nostre città d’arte in un periodo abitualmente usato per il mare e la montagna. L’opzione del campeggio offre maggiore sicurezza, autonomia nelle scelte e permette di godere appieno di tutte le comodità della propria casa viaggiante: che sia una tenda, una caravan, un piccolo van oppure un camper”.

Laura Pompeo, assessore alla Cultura e al Turismo, accoglie con grande soddisfazione i dati: “L’exploit della nostra ricettività e della nostra offerta culturale, a luglio e agosto, è la dimostrazione che le nostre strategie culturali e turistiche di lungo periodo sono vincenti – dichiara Pompeo – Anzitutto si è sempre lavorato con fedeltà assoluta al grande progetto sulla città condensato nella strategia Moncalieri Città nel nel Verde, che guida la nostra azione da 6 anni”. Inoltre si sono rivelate determinanti le intuizioni e la passione con cui l’Assessorato ha sempre affrontato il tema del Castello Reale, patrimonio Unesco (come del resto il sistema naturale gravitante intorno al fiume Po e alla collina): “Certo non saremmo arrivati da nessuna parte senza la leale, fattiva collaborazione delle istituzioni implicate (Carabinieri, Ministero della Difesa, Ministero della Cultura, Soprintendenza) – continua Laura Pompeo – Ma è soprattutto grazie alla determinazione e disponibilità dell’amministrazione comunale che oggi il Castello Reale, altrimenti chiuso da diverso tempo dopo l’ultima campagna di recuperi e restauri, è stato riaperto alle visite. E il riscontro in termini di visite è lì a confermare che avevamo visto giusto. Un’altra intuizione che rivendichiamo con orgoglio e che porterà frutto nel prossimo periodo, è stata l’acquisizione definitiva del Parco Storico del Castello, a dicembre. Tema in cima alla nostra agenda, di cui ho appena avuto il piacere di parlare insieme al professor Devecchi e alla dottoressa Gullino, al convegno di Venaria ‘Oltre il loisir’”. Un nuovo ampio spazio verde – un tempo riserva di caccia e luogo di loisirs di Casa Savoia – finora precluso al pubblico, che aprirà a breve, candidandosi a diventare il terzo motore fondamentale dell’immagine turistica della Città, insieme al Castello Reale e al Parco delle Vallere.

Le curiosità del campionato

Il campionato italiano di calcio offre tante curiosità che creano discussione e dibattito tra i tifosi,nella fattispecie questo che vede il ritorno al 50% del pubblico negli stadi dopo ben 18 mesi di pandemia.
Leggiamo ora alcune curiosità interessanti.
Per la prima volta nella storia il calendario calcistico è asimmetrico.Cosa significa? Il girone di ritorno sarà totalmente diverso da quello dell’andata:chi ha giocato contro un avversario alla prima giornata lo  cambierà alla ventesima.
La classifica delle regioni rappresentate vede al.primo posto Lombardia e Liguria con 3 squadre a testa,a ruota il Piemonte con 2.Non ci sono formazioni debuttanti in serie A ma tornano,dopo una lunga attesa,la Salernitana assente da 22 anni ed il Venezia da 19.
Il giocatore con maggior presenze è il portiere dell’Inter Samir Handanovic con 517.
Il bomber più prolifico in attività è l’attaccante della Sampdoria Fabio Quagliarella con 177 reti.
Anche il pallone ha un nome:si chiama Flight, è prodotto dalla Nike con fondo bianco e grafiche blu ed azzurre che richiamano il logo della serie A.

Vincenzo Grassano

Il latte, fattore di salute

L’Accademia di Medicina di Torino organizza un corso nazionale di aggiornamento per Medici Chirurghi intitolato “Il latte, un fattore di salute” che si svolgerà per via telematica il 22, 28 settembre e 6 ottobre, dalle 17 alle 19. Il corso è coordinato da Gianni Bona, Direttore Emerito Clinica Pediatrica, Azienda Ospedaliero-Universitaria Maggiore della Carità di Novara e Giuseppe Poli, Professore Emerito Università di Torino. Al prof. Bona si alterneranno come moderatori Claudio Fabris, Professore Emerito Università di Torino e Aishah Pathak, Esperta in Dialogo e Comunicazione Internazionale.

Articolato in tre incontri, il programma prevede un’analisi aggiornata dei davvero molteplici aspetti clinici e biologici del latte in generale, con particolare approfondimento su quello umano, ponendo però in risalto anche l’innovazione tecnologica raggiunta dall’industria a proposito dell’alimento latte, il più antico ma sempre tra i più attuali. Saranno esposte nel dettaglio le ultime acquisizioni sulle effettive capacità antivirali e di riduzione del rischio di malattie croniche dell’adulto/anziano esercitate dall’assunzione del latte, specie alla nascita e nei primi mesi/anni di vita. Infine, verrà fatta una panoramica sull’attuale consumo di latte (specialmente bovino) nelle varie fasce d’età e sui continui progressi della ricerca scientifica volta al miglioramento della qualità di questo prezioso elemento.

Per partecipare al corso, la cui adesione è gratuita fino ad esaurimento dei posti disponibili e che erogherà 9 crediti formativi ECM occorre iscriversi al sito del provider www.symposium.it/eventi.

Si potrà seguire il primo incontro anche accedendo all’Aula Magna dell’Accademia di Medicina (via Po 18, Torino), previa prenotazione da effettuare via mail all’indirizzo accademia.medicina@unito.it e dietro presentazione di Green Pass. Gli incontri successivi verranno tenuti solo in modalità web.

La Famiglia, opera dello scultore Moi a Pianezza

Sabato 18 settembre 2021 alle ore 10 a Pianezza (TO) nell’aiuola verde della rotonda tra Strada della Cortassa e viale Aldo Moro verrà inaugurata, alla presenza dell’Amministrazione che l’ ha commissionata, la nuova opera dello scultore sardo Osvaldo Moi.

L’installazione dal titolo “La Famiglia”,  è ispirata,  come spiega l’ artista, al concetto di nucleo familiare che finalmente, dopo il lock down, torna a fruire della natura. Il lavoro è anche un tributo alla grande forza della figura femminile, sovente vittima di violenze.
Racconta Moi “Profondo rispetto e ammirazione mi legano a Pianezza.

Un Comune con la C maiuscola: valori come patria, famiglia, arte, natura e cultura animano questa cittadina.
Da quando ho iniziato a conoscerla e a girare per le sue vie e piazze, fino ai suoi parchi e le sue rotonde, ho potuto apprezzare la voglia di arricchirla con opere di artisti contemporanei.
Inaspettatamente nel 2009 ero già stato coinvolto per realizzare e collocare nel Parco della Pace, (un centinaio di metri dalla rotonda che accoglie questo mio nuovo lavoro) una copia del monumento ai Caduti di Nassiriya.
In realtà il primo lavoro di arte pubblica lo avevo realizzato nel 2004 a Novara e il secondo nel 2006 a Torino (in piazza d’Armi). Quest’ultima installazione purtroppo è stata oggetto di un recente atto vandalico.
Stiamo vivendo – e mi auguro si stia uscendo – da un lungo periodo dove il COVID19 l’ha fatta da padrone.
Una eco continua, quel battere sulla nostra pelle come dei poveri tamburelli, che ci ha condizionati modificando il nostro modo di intendere la vita. Ci siamo anche avvicinati di più alla consapevolenza che stare all’aperto, nel verde, ci fa stare meglio.
La natura e l’arte – in tutte le sue forme – ci sono state di grande conforto.
Credo anche che il prezzo più grande lo abbia pagato ogni nucleo familiare, e in particolare, la Donna. Anzi, moltissime donne, a cui, per scarico di violenza, è stata tolta la vita. Una Vita preziosa che voglio invece ricordare e dare tributo.
Su tutto questo è andata la mia progettazione artistica che ora si posiziona tra Strada della Cortassa e il viale dedicato a Aldo Moro.
A questi principii che ritrovo negli intenti civili e nell’anima mundi di Pianezza, ho pensato di dare espressione, restituendo metaforicamente alla sua popolazione il meritato rispetto e la libertà perduta.
Da artista non ho disegnato mere sagome. Su quella lamiera ho inciso spensieratezza, allegria, felicità!
Ho voluto in qualche modo far dimenticare quei momenti di tristezza, malinconia e restrizioni.
E l’ Uomo, in quanto figura maschile, non l’ho dimenticato. E’ oltre la rotonda: guarda la sua famiglia, la sua donna, i suoi figli e il suo cane, con amore e ritrovata armonia.”

Nuovi defibrillatori a Pragelato

E un corso per nuovi volontari della Croce Verde.

“Quattro defibrillatori sul territorio di Pragelato, acquistati alcuni anni fa grazie soprattutto alle iniziative delle borgate. Dispositivi importanti per tutti e per questo l’Amministrazione Comunale ha deciso di gestirli dal punto di vista economico mentre la Croce Verde di Pragelato si occuperà della gestione, sorveglianza e del mantenimento. I defibrillatori sono collocati presso la sede della Croce Verde, al Plan, a Soucheres Basses e a Villardamond.

Un ringraziamento dovuto va alla Croce Verde di Perosa e alla nostra sede di Pragelato per il servizio qualificato che svolgono e a chi ha sostenuto l’acquisto di questi dispositivi.
Inoltre la Croce Verde di Perosa Argentina organizza per il mese di novembre un corso per volontari soccorritori 118. Il corso si terrà presso la sede di via Chiampo 16 e si articola in 54 ore di lezioni teorico-pratiche con l’obbligo di frequenza di almeno l’80% delle ore totali. Il superamento dell’esame finale darà accesso allo svolgimento di 100 ore di Tirocinio Pratico Protetto al termine del quale si otterrà la qualifica di Volontario Soccorritore.

Il corso, infine, è aperto a tutti i Volontari con età non inferiore ai 18 anni che si vogliono impegnare nei Servizi Emergenza 118. Un servizio importante per tutta la Valle Chisone e Germanasca. Per maggiori informazioni rivolgersi al n. 012181155”.

Mauro Maurino, Vice Sindaco Pragelato.