ilTorinese

Barbara Vigorito: “Dinamiche disfunzionali Post Covid, ci sono le costellazioni familiari”

Riceviamo e pubblichiamo

La nota professionista torinese illustra i molteplici vantaggi del recupero del valore dell’ascolto quale forma di prevenzione delle criticità relazionali, specie in tempo di pandemia.

“La pandemia in atto ha incrementato e prodotto nuove forme di disagio personale e sociale insieme. Criticità complesse che richiedono un approccio attento e costante alla persona, seguendo una strada capace di condurre a un ascolto attento di natura ‘tailor made’: tagliato, cioè, sartorialmente sul singolo soggetto”.
Lo afferma Barbara Vigorito, stimata professionista titolata torinese con pluriennale esperienza maturata nella gestione del lutto, del dolore cronico e nel supporto alle vittime di abuso.
“Mai come in questo preciso momento storico l’umanità è chiamata a un percorso di crescita personale più che consapevole, al fine di elaborare risposte immediate ed efficaci a problematiche complesse e contingenti originatesi dai fatti mondiali in atto”, prosegue la Dottoressa specializzata altresì in ipnologia della regressione e costellazioni familiari.
“L’obiettivo è rendere le persone coscienti della propria libertà d’azione, dei propri spazi e soprattutto del proprio potenziale psicoemotivo, in totale assenza di giudizio mediante il ricorso a una comunicazione efficace con i clienti. Fondata essenzialmente su una reciproca empatia, in grado di far emergere in superficie in maniera spontanea anche e soprattutto quei nodi, e gli altrettanti vissuti depotenzianti profondi, alla base di quei blocchi remoti che possono condizionare in misura limitante l’esistenza e il buon vivere quotidiano”, approfondisce Barbara Vigorito, una Laurea in Scienze Infermieristiche, prossima al conseguimento anche del secondo titolo accademico in Psicologia.
Per poi riprendere: “Fondo il mio metodo sulla convinzione direttamente desunta nel tempo che oggi il ‘counseling’, attuato in piena osservanza della Legge 3/2014 relativa all’esercizio delle cosiddette libere professioni non organizzate in ordini, stia assumendo una valenza e un indirizzo sempre più iperpsicologici. Personalmente preferisco pormi in relazione con le difficoltà e le problematiche contingenti dell’uomo moderno mediante il ricorso a un approccio invece più di tipo olistico, alla ricerca sempre della migliore sintonia possibile con l’anima della persona”.
E questo in concreto “Recuperando – spiega più nel dettaglio la professionista – in primis il valore dell’ascolto quale forma di prevenzione del disagio e delle criticità relazionali. Accantonando l’aspetto cerebrale propriamente inteso di ciascuno, appannaggio proprio della psichiatria”.
Perché Barbara Vigorito è “Profondamente convinta che il malessere diffuso contemporaneo non derivi tanto dalla mente, quanto piuttosto vada considerato una questione di anima: ‘psiche’ in greco significa innanzitutto ‘respiro’, inteso come la prima e più importante delle funzioni vitali, a cui gli antichi facevano corrispondere il concetto di ciò che noi, modernamente, definiamo per l’appunto ‘anima’. Intesa come ‘cuore’, parte emotiva, al di là delle implicazioni legate alle mere connessioni sinaptiche che comunque sono e restano importanti. E infatti quando le persone si sentono accolte, amate, riconoscendo di essere in un luogo sicuro, si schiude così reciprocamente in una perfetta corrispondenza biunivoca tutto il potenziale della relazione della comunione tra soggetti che camminano insieme innanzi a un percorso condiviso e voluto”.
Per la Dottoressa, inoltre, “Il Covid ha risvegliato, specie durante i due lockdown del 2020, l’esigenza profonda e urgente di guardarsi dentro. Di farlo realmente, tesaurizzando tutto il tempo nuovo straordinariamente a disposizione rispetto a un mondo abituato a correre veloce. Di andare alla ricerca di sé, portando in emersione emozioni, aspetti introspettivi e dinamiche complesse che nel silenzio dell’arresto forzato della quotidianità hanno trovato ampio spazio e altrettanta consistenza. Riscoprendo così una dimensione intimistica dell’essere umano che richiede un’elaborazione più attenta e complessa: perché anche l’anima, a volte, fa rumore”.
“E saperla ascoltare nella sua oggettività, in quella che è la sua voce reale”, specifica Barbara Vigorito, “significa innanzitutto imparare a dialogare pacificamente con essa senza timore di osservarsi emotivamente per ciò che si è realmente. Trasformando le crisi in opportunità, gli errori e i problemi in nuovi punti di forza e di partenza per una vita più sana, producente e soddisfacente insieme”.
“Tra le persone che prevalentemente si rivolgono al mio studio – specifica Barbara Vigorito – vi sono in special modo donne in età compresa fra i 35 e i 65 anni, per lo più di grado culturale e sociale elevati quali imprenditrici, avvocati, medici, libere professioniste, ricercatrici e scienziate dotate di una mentalità più aperta e ricettiva rispetto al solo scibile tradizionale: perché chi si ammanta esclusivamente della scienza quale nuova religione dominante vede solo quella, dimenticando tutto il resto. Mentre, come insegna lo scrittore Ermanno Eandi, ‘la scienza studia Dio, ma è Dio che ha creato la scienza’”.
Perché per Barbara Vigorito, formatasi alla scuola del noto psicoterapeuta, studioso di teologia e pedagogista tedesco Bert Hellinger con un consolidato know-how experience altresì nell’anamnesi e problem-solving efficace sia delle dinamiche familiari che della sistemica relazionale della stirpe di appartenenza, “Per affrontare al meglio in chiave risolutiva problematiche di coppia e di relazione sia con se stessi che con il prossimo o il proprio partner le cui cause sono spesso ignote anche ai clienti stessi, sono solita amplificare gli effetti benefici della mia attività di counseling specifico con tutto il positivo apporto delle ‘costellazioni familiari’: uno strumento preciso e altrettanto immediato per rappresentare in maniera chiara, oggettiva, puntuale, esaustiva e inequivocabile il quadro emotivo di chi ho innanzi. Perché ogni individuo è parte di un diagramma di contesto che va necessariamente considerato. E sciogliere così, in modo definitivo, i nodi energetici alla base della creazione e reiterazione delle dinamiche disfunzionali per la vita della persona”, precisa la professionista torinese, altresì in possesso anche di Attestato di Certificazione in qualità di ‘Costellatore Livello A Metodo Hellinger’, in perfetto allineamento con la dottrina del padre nobile delle costellazioni familiari, materia per la quale è spesso chiamata come studiosa e docente nel corso dei numerosi e seguiti seminari sul tema frequentemente tenuti in tutta Italia.
Sicuramente l’emergenza sanitaria ha prodotto contesti inediti, cui seguono nuove esigenze anche in termini emotivi “come l’aumento dei fenomeni di compressione domestica fra le mura di casa – chiosa la specialista – che si fanno abitazione e ufficio insieme, andando a impattare sugli abituali schemi di relazione modale e spazio-temporale fra i membri di un medesimo nucleo familiare. Anche l’incremento naturale dello stress implica forme dialogiche nuove, in un’ottica di preservazione e salvaguardia degli equilibri essenziali che, oggi più di ieri, comportano la compresenza di vita privata e professionale insieme in uno stesso luogo e in un medesimo momento”.
Scenari ormai sempre più diffusi, per gestire al meglio i quali, secondo Barbara Vigorito, “E’ opportuno puntare sempre a mettere la persona a proprio agio, conducendola in modo autonomo all’assenza di giudizio e all’abbandono progressivo del senso di colpa che è quanto di più inutile e dannoso esista per l’essere umano che intenda autodeterminarsi scientemente con successo. Riuscire da sé a farne a meno è già un passo avanti che invita l’individuo a un’azione proattiva, dando origine anche a un dialogo e a un percorso di scambio in grado di responsabilizzare massimamente il soggetto nel conquistare e mantenere piena coscienza del proprio valore. Superando ansie e paure in nome di un’esistenza che valga la pena di essere vissuta”.

Il Salone più grande di sempre: 150mila visitatori, vendite in crescita per gli editori

Oltre 50mila studenti in visita fisica o virtuale

La giornata di lunedì 18 ottobre chiude ufficialmente la XXXIII edizione del Salone Internazionale del Libro. Dopo quasi due anni e mezzo la comunità del Salone è tornata a casa, a Lingotto Fiere. Sono tornati lettrici e lettori, scrittrici e scrittori, editori, insegnanti, studenti, famiglie, ragazzi, bambini, semplici cittadini e tanti volti nuovi – soprattutto giovani – che hanno risposto a una sfida senza precedenti, e l’hanno fatto in maniera altrettanto eccezionale.

 

A tirare le fila dell’evento durante la conferenza stampa tenutasi presso la Sala Oro, sono stati: Silvio Viale, presidente dell’Associazione Torino, La Città del Libro; Giulio Biino, presidente della Fondazione Circolo dei lettori; Vittoria Poggio, Assessore alla Cultura, al Turismo e al Commercio della Regione Piemonte; Francesca Paola Leon, Assessore alla Cultura della Città di Torino; Piero Crocenzi, amministratore delegato di Salone Libro s.r.l.; Nicola Lagioia, direttore editoriale del Salone Internazionale del Libro di Torino.

 

Grazie alla riorganizzazione degli spazi è stato possibile accogliere in sicurezza un numero di circa 150.000 visitatori (a partire dai 148.000 registrati alle ore 16:00 a cui si aggiungono quelli stimati dalle proiezioni delle ultime ore del lunedì). Sono stati 18mila i metri quadrati in più ricavati all’interno dei padiglioni 1, 2, 3 e Oval del centro polifunzionale Lingotto, la rinnovata larghezza dei corridoi di 4 metri – particolarmente apprezzata anche dagli editori – ha facilitato i flussi e l’accesso alle nuove sale a disposizione.

 

Lo staff del Salone, composto da più di 90 persone, ha percorso nell’arco di 5 giorni oltre 8.000 km, la stessa distanza che si impiegherebbe a raggiungere Pechino da Torino a piedi o a percorrere il Giro d’Italia due volte. Sono oltre 200 i volontari e i cosiddetti “felpini”, giovani collaboratori che hanno gestito pubblico e ospiti nelle sale, anche a loro si deve il successo di questo Salone.

 

Il Salone è stato raccontato da tutte le angolazioni possibili, lo dimostrano gli oltre 40.000 scatti realizzati dal team fotografi, le oltre 3500 pagine di rassegna stampa raccolte nei soli giorni della Fiera e i 320 passaggi su radio e televisione. Gli accrediti professionali dell’edizione 2021 hanno visto un sensibile incremento: Stampa: 1.576; Blogger: 658; Professionali: 2.980 (+ 150%) per un totale di 5.214 accrediti professionali (+ 53%).

 

Secondo le stime dell‘Osservatorio alberghiero della Camera di commercio di Torino, nel weekend appena trascorso l’occupazione alberghiera si è attestata all’84%, con un picco pari all’85,8% nella notte tra sabato e domenica, un incremento del 18,5% rispetto alla settimana precedente.

 

Vittoria netta per Lo Russo. Ora sappia lavorare oltre le divisioni

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Complimenti a Lo Russo nuovo Sindaco di Torino. Indubbiamente ha voluto questa vittoria contro tutti e contro tutto. Dalle primarie in avanti, sostanzialmente in risalita e in rimonta. Non l’avremmo detto: complimenti a chi ci ha creduto fin dall’ inizio. Tresso o Silvio Viale che dopo le primarie si sono sbattuti. O il senatore Mauro Laus e con lui il segretario Mimmo Carretta.
O nel suo piccolo (che poi tanto piccolo non è) Michele Paolino che si è inventato il ruolo di oste-scrittore-politico fino a diventare una base logistica per Valle il vero artefice della campagna elettorale di Lo Russo. Dettaglio: primo sindaco di Torino con un nome meridionale. Sono andati a votare ancor di meno. Comunque per Lo Russo 28000 in più. per Da Milano 8ooo in meno. Ma il più è stato fatto il primo turno. Poi il resto l’hanno fatto Salvini e Meloni con il loro “proteggere” i no vax. Concretamente il popolo moderato di centro destra non è andato a votare. Damilano ci ha tentato, ma poi alla fine, non è mai stato in corsa. Ne’ prima, ne’ durante, ne’ mai. Nei guai i Calendiani (come Alberto Nigra), per loro è andata proprio male. Non solo per la sconfitta, non solo per i pochi voti di lista, ma perché lo spostamento ulteriore al centro (del centro destra torinese) non c’è stato. Parentesi pentastellati chiusa, totale assenza. Sia Torino come Roma. Con Roma che e’ il compimento di tutto. Caput Mundi. Ieri 2 governi pentastellati e ora torna il pd sia nella prima Capitale, sia nell’ultima Capitale d’Italia. Magari un buon viatico per i dem anche per le politiche. Persino Varese passa di mano. Roccaforte leghista dal 1979 dove venne eletto per la prima volta un certo Umberto Bossi. Il Capitano (Matteo Salvini) continua a cantare vittoria diventando solo un caporale di giornata. Più scafata la Meloni che ammette: mamma mia quante ne abbiamo prese. Propone un fronte comune con Berlusca e i leghisti strizzando l’occhio a Giorgetti, e Matteo Salvini sta già pensando al prepensionamento. Eppure, porcaccia la miseria, non mi do pace, la destra moderata lascia il passo alla destra estrema. Garantita la sconfitta. Comunque facciano loro.
Ora la giunta a Torino. E diciamolo,  Lo Russo comincia bene. Maggioranza di donne in giunta e vice sindaco donna. Stupendo.
E tra le candidature Gianna Pentenero e Chiara Foglietta.  Le due più votate. Entrambe (secondo me) bravissime. Ottimo assessore in Regione  la prima. La seconda meravigliosamente giovane e con cinque anni di opposizione e di formazione. Esponente del mondo Lgbt. Su questa vittoria del PD una spada di Damocle : 169 mila voti per Lo Russo. Meno del 20% dei Torinesi. Non è bello e molto, ma molto preoccupante. Se diventa un punto di partenza… magari funziona. Una  cosa positiva la volontà da parte di Lo Russo e di Damilano di collaborare per la città.
Arriveranno un mare di soldi. Saperli spendere sarà fondamentale. Oltre le divisioni. Oltre i partiti che in questi ultimi anni non hanno brillato. Pensando solo a sé stessi. È il momento di pensare a Torino.
Speriamo. E poi per quel che possiamo e per quel che ci sarà possibile noi ci siamo . Oltre le diversità politiche. Con il comune obbiettivo: Torino.

Patrizio Tosetto

“Come ho perso 20 kg ridendo. In menopausa. E per sempre.”

PRESENTATO AL SALONE DEL LIBRO

LIBRI / “Arrivi ad un punto della vita in cui mangi come una suora laica vegana, annusi un sorso di
vino, lecchi la confezione del gelato da fuori… e ti viene la pancia!

Arrivi al punto in cui provi ogni cosa: dai sostituiti del pasto (che li butti giù e ti appare la
Madonna di Medjugorje con una fetta di pizza), alla dieta del prosciutto (prendi un
prosciutto intero, lo butti dentro a un Frecciarossa e lo rincorri).

Quando sei davvero disperata, ti imbatti in un programma di dimagrimento con un coach
che pare sapere come ti senti.

E, con l’intento di smascherarlo, tanto su di te non funzionerà, inizi un programma e scopri
che ti fai un culo così, ma ti diverti talmente tanto che non te ne accorgi.

Ti racconto di come ho perso 20 kili. Ridendo. Per sempre. E in menopausa. Non ci
credi?”

“Come ho perso 20 kg ridendo. In menopausa. E per sempre.” è l’esilarante testimonianza
di Vanna Greggio del suo personalissimo viaggio compiuto per mettere alla prova (e,
nelle sue intenzioni, smascherare) l’ennesima promessa di dimagrimento e remise en
forme da parte di un personal trainer che si rivolge alle donne in menopausa o in procinto
di esserlo.

Il coach Daniele Tarozzi ha, infatti, messo a punto un programma con poche regole di
buon senso somministrate in “minime dosi efficaci” che dal 2019 ha consentito a centinaia
di donne di contrastare con grande efficacia tutti gli effetti della menopausa.

Risultati scientifici alla mano, il programma Be Perfect Lifestyle illustra gli effetti del
cortisolo e della glicemia sulla donna over 50, propone un’alimentazione molto semplice
da seguire – senza contare calorie, pesare il cibo e soffrire la fame. E prende per mano
anche le poche, fortunatissime donne, che in menopausa non prendono peso, ma sentono
la necessità di aumentare la massa magra, contrastare l’insonnia e l’infiammazione a
livello articolare. Così facendo le porta tutte a raggiungere risultati assolutamente insperati
e sfata i miti e le autentiche fake news del mondo del dimagrimento e del fitness, che
altrimenti le indurrebbero a rassegnarsi di fronte a questa immensa sfida per la salute, il
benessere e la bellezza della donna.

Questo diario di Vanna Greggio, un’autentica Bridget Jones arrivata agli “anta”,
racconta una spassosa avventura su come dimagrire per sempre. Una storia a lieto fine
dopo insuccessi, diete di ogni genere, workout forsennati ma inutili ed effetti “yo-yo”.
Condita da riflessioni semi-serie e consigli pratici – ricette comprese – per cambiare stile di
vita in modo sostenibile.

L’AUTRICE VANNA GREGGIO
Vanna Greggio, lavora nella comunicazione per necessità, nella moda per passione, scrive
per sopravvivenza.
Debutta a teatro nel millennio scorso e collabora con varie compagnie, portando anche
oltralpe il cabaret torinese.
Affronta da sempre la vita con ironia e leggerezza, trasformando problemi seri in soluzioni
facili.
Fonda e dirige un blog di satira femminile di successo fino al 2020, poi arriva il lockdown e
il mondo diventa incomprensibile.
Dal percorso dentro e fuori sé stessa nasce questo primo libro, per aiutare tutte le donne
ad amarsi e migliorarsi

Lo Russo è il nuovo sindaco di Torino

Con il 59,23 % dei voti Stefano Lo Russo è il nuovo Sindaco di Torino, prevalendo al ballottaggio sul candidato di centrodestra Paolo Damilano.

La proclamazione ufficiale avverrà nella Sala Rossa di Palazzo Civico nei prossimi giorni.

L’AGGIORNAMENTO DEI DATI: http://www.comune.torino.it/

Lo Russo: “annuncerò la mia Giunta il 25 ottobre. Erano tanti anni che il centrosinistra non era così unito e capace di fare squadra”.

Damilano: “Torino non ha voluto lottare per il cambiamento”

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Ore 15: Gli exit poll relativi al ballottaggio per l’elezione del sindaco di Torino trasmessi alle 15 dalle principali reti televisive danno in vantaggio il candidato sindaco del centrosinistra

Secondo il primo  Exit poll di  consorzio Opinio Italia trasmesso dalla Rai,  Stefano Lo Russo (centrosinistra) ottiene una forchetta tra il 56  e il 60

Paolo Damilano (centrodestra) si ferma tra il 40 e il 44

8′ giornata di campionato serie A Napoli-Torino 1-0 / Juventus-Roma 1-0

83′ Osimhen (N)

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16′ Kean (J)

Sentimenti contrapposti in casa Toro e Juve.Stessi punteggi ma agro per i granata e dolce per i bianconeri.
Il Toro di Juric gioca, sempre bene,ma raccoglie meno del dovuto.
Come nel derby precedente viene sconfitto nei minuti finali nell’unica disattenzione della gara.Il portierone serbo M.Savic para anche un rigore al partenopeo Insigne. Ottima gara del n.1 granata. Al Toro manca la qualità dovuta alle assenze per i troppi infortuni.Già dalla gara di venerdì prossimo ore 20.45 a Torino contro il Genoa rientrerà Praet, trequartista imprescindibile per il gioco di Juric. Pjaca tornerà a disposizione nella successiva gara infrasettimanale contro il Milan. Troppo importanti per il Toro i 2 giocatori, con loro in campo vittorie e pareggi, non si perde.
Continua a mietere successi la Juve di Allegri, tornata ai suoi soliti standard di squadra attenta, famelica e vogliosa di punti. I bianconeri sono tornati alla loro tradizionale solidità difensiva. È una Juve compatta e determinata. La Roma gioca a tratti molto bene ed è sempre in partita. Gara dai ritmi intensi e combattuta. Alla fine prevalgono i bianconeri che, passati in vantaggio nel primo quarto d’ora con Kean, sfiorano il raddoppio, subiscono il veemente ritorno dei giallorossi di Mourinho, si chiudono bene e con un po’ di fortuna portano a casa i 3 punti, fondamentali per salire sempre più su in classifica.

Enzo Grassano

Il bollettino Covid di lunedì 18 ottobre

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 102 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 61 dopo test antigenico), pari allo 0,2% di 43.816 tamponi eseguiti, di cui 41.132 antigenici. Dei 102 nuovi casi, gli asintomatici sono 67 (65,7%).

I casi sono così ripartiti: 62 screening, 28 contatti di caso, 12 con indagine in corso.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 385.920,così suddivisi su base provinciale: 31.742 Alessandria, 18.457 Asti, 12.174 Biella, 55.650 Cuneo, 29.966 Novara, 205.491 Torino, 14.347 Vercelli, 13.742 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.590 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2.761 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 20 (+ 4 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 175 (-rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 3.110.

I tamponi diagnostici finora processati sono 7.657.248 (+ 43.816 rispetto a ieri), di cui 2.294.813 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 11.794

Quattro decessi di persone positive al test del Covid-19 (uno di oggi) sono stati comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale diventa quindi 11.794 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia:1.579 Alessandria, 721Asti, 436 Biella, 1.466 Cuneo, 949 Novara,5.634 Torino, 533 Vercelli, 375 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 101 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

370.821 GUARITI

I pazienti guariti diventano complessivamente 370.821 (+134 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 29.875 Alessandria, 17.562 Asti, 11.676 Biella, 53.637 Cuneo, 28.873 Novara, 198.170 Torino, 13.709 Vercelli, 13.293 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.504 extraregione e 2.522 in fase di definizione.

Covid, padre e figlio muoiono a distanza di poche ore

Padre e figlio, di 76 e 49 anni, sono morti di Covid a poche ore di distanza l’uno dall’altro  

Entrambi autotrasportatori, il genitore residente a Busca, era ricoverato all’ospedale di Saluzzo da due settimane. In ospedale, a Cuneo,  anche il figlio. L’anziano è morto alle 10.30 di ieri mattina, suo figlio alle 17.

Il padre viveva  con la moglie a Busca ed era  andato in pensione da qualche anno. Il figlio abitava a Cervasca con la moglie, lascia due ragazzini  di 14 e 16 anni. Per il momento aveva scelto di non vaccinarsi, ma il virus lo ha colpito violentemente. Il padre era stato vaccinato  ma problemi di salute uniti al Covid hanno peggiorato  il quadro clinico.

Il deserto delle teste di cactus

A cura di Lineaitaliapiemonte.it

La metafora del deserto applicata al nostro Paese in cui le ideologie “green” stanno portando ad una crisi senza precedenti. Mentre in Cina costruiscono centrali a carbone, elettriche e auto “vecchio tipo”…

Leggi l’articolo:

https://www.lineaitaliapiemonte.it/2021/10/18/leggi-notizia/argomenti/messaggi-in-bottiglia/articolo/il-deserto-delle-teste-di-cactus-di-marco-corrini.html

Mario Giansone all’Hub Vaccinale Castello di Moncalieri dell’ASL Città di Torino

Dopo la mostra di Eugenio Bolley, lHub Vaccinale Castello di Moncalieri dell’ASL Città di Torino, vede l’allestimento delle opere grafiche e pittoriche di Mario Giansone dedicate al jazz e alle donne.


L’
iniziativa rientra nel progetto “Operarte. Farmaco emozionale”, che la direzione artistica di Banca Patrimoni Sella & C. propone da più di 2 anni, rispondendo ai principi dellOMS che nel suo report del 2019 ha riconosciuto limportanza dellarte a beneficio dei luoghi di cura.

Come farmaco emozionale” l’arte viene somministrata attraverso la magia delle forme e dei colori, perché capace di far vibrare le corde della nostra sensibilità, ed è necessario sia per il personale sanitario, che lo assumeal di fuori dal contesto professionale, sia per i pazienti per i quali è fonte di distrazione e sollievo.

Il progetto Operarte. Farmaco emozionale, curato dalla dott.ssa Daniela Magnetti, direttrice artistica di Banca Patrimoni Sella & C., nasce dalla collaborazione tra Banca Patrimoni Sella & C. e la ASL Città di Torino nel marzo del 2020, con la presentazione, allinterno del Covid Hospital OGR dellASL Città di Torino, di un quadro al mese. Durante la pandemia la collaborazione si è estesa con il coinvolgimento di nuovi spazi espositivi: il D.I.R.M.E.I. (Dipartimento Interaziendale di Malattie ed Emergenze Infettive), il Centro Vaccinale del Castello di Moncalieri e la Sala di Attesa del Pronto Soccorso dellOspedale Martini, dove sono state allestite mostre di Francesco Tabusso, Eugenio Bolley e Carlo Gloria.

Le sale di attesa delle aree sanitarie diventano dunque uno spazio di vera accoglienza, utile sia al personale che ci lavora, sia alle persone che vi si recano per necessità che trascorrono il tempo obbligato del lavoro e dellattesa, circondati da arte e bellezza.

 

“L’allestimento di vere e proprie mostre allinterno dei luoghi di curasostiene Daniela Magnetti è un’operazione che soddisfa pienamente sia gli operatori sanitari che i cittadini, perché arricchisce non solo esteticamente, ma anche spiritualmente le persone che frequentano e vivono questi spazi con differenti scopi.

Un modo diverso di fare culturaafferma Federico Sella, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Banca Patrimoni Sella & C. che sostiene fattivamente il valore del patrimonio artistico, rendendolo fruibile in contesti che in teoria non gli sono propri, ma che sono certamente utili”.

L’Hub Vaccinale Castello di Moncalieri è un gioiello messo a disposizione dallArma dei Carabinieri, che grazie a Banca Patrimoni Sella è stato arricchito di una mostra di grande valore artisticosottolinea Carlo Picco, Direttore Generale dell’ASLCittà di Torino – I cittadini possono così ritrovare, allinterno del Centro Vaccinale, anche un momento di riflessione per osservare una mostra darte di grande valore. LHub Vaccinale raggruppa quindi tutte le componenti: il fascino del Castello di Moncalieri, lefficienza organizzativa dellattività sanitaria e la bellezza delle opere d’arte”.