ilTorinese

L’isola del libro. Speciale: i Florio

Rubrica settimanale a cura di Laura Goria

Stefania Auci “L’inverno dei leoni” -Editrice Nord- euro 20,00

Stefania Auci si riconferma una scrittrice di immenso talento e ora ci regala la seconda puntata dedicata ai Florio. Dopo “I leoni di Sicilia” (successo strepitoso tradotto in 32 paesi), in cui aveva ripercorso gli inizi della fortuna di questa famiglia fino a metà 800 ora, con la seconda parte della saga, non tradisce le promesse fatte nel libro precedente.
“L’inverno dei leoni” è dedicato al tramonto di questa casata che aveva fatto grandi la Sicilia e l’Italia con le sue attività imprenditoriali, ma anche culturali.
In oltre 600 pagine – scorrono via che è un piacere, ma anche un peccato quando si arriva alle ultime righe- riviviamo la parabola discendente e tristissima di questa famiglia di aromatari che, partita dalla povertà del paesino calabrese di Bagnara Calabra a fine 700, aveva edificato un impero gigantesco grazie a tonnellate di intraprendenza, coraggio, intelligenza, lungimiranza e una chiara visione imprenditoriale catapultata nel futuro.
Tanto che nell’arco di poco tempo e di due generazioni era diventata ricchissima e potente, dai mille investimenti (commercio di spezie, tonnare, navigazione e cantieri navali, fabbriche, marsala, gare automobilistiche, palazzi e alberghi…).
Oggi forse per noi è difficile capire quanto furono potenti i Florio non solo per la Sicilia, ma per l’Italia e per la vita economica e culturale europea. Forse sottolineare che furono più importanti degli Agnelli, può aiutarci a capire la loro grandezza.
Sempre con un’accurata ricerca e documentazione alle spalle, un incommensurabile amore per la Sicilia e in particolare Palermo -della quale sa riprodurre colori, odori e clima dell’epoca -all’incrocio accattivante tra romanzo storico e familiare, Stefania Auci ripercorre l’apoteosi e poi il triste epilogo della fortuna dei Florio, cercando di capire come sia stato possibile un simile tracollo.
Riprende la storia dell’epopea familiare dalla morte di Vincenzo Florio e l’ascesa del figlio Ignazio che amplia i confini dell’impero economico, dedica a questo tutta la sua vita rinunciando anche al grande amore della sua vita. Sposa la baronessa Giovanna d’Ondes Trigona garantendo così l’ingresso dei Florio nel mondo blasonato, una marcia in più che lo porterà anche a diventare senatore a soli 45 anni.
Quando muore, poco più che 50enne, Casa Florio passa nelle mani del giovanissimo figlio Ignazziddu, ancora inesperto e con un carattere diverso da quello paterno. Per un po’ veleggia verso nuove imprese e, con la moglie Franca Jacona baronessa di San Giuliano, sarà al centro della rutilante scena imprenditoriale e culturale dell’epoca.
Lei è una delle donne più belle e ammirate, ha cultura, buon gusto, charme da vendere ed è la donna giusta per ammantare la famiglia di ulteriore allure. Donna Franca aprirà i suoi sontuosi palazzi a feste continue con la creme della creme dell’aristocrazia. Ospiterà degnamente principi, regine e il Kaiser; affascinerà d’Annunzio che la definì “l’unica” e posa in tutta la sua elegante ma prorompente sensualità per il famoso ritratto di Giovanni Boldini, sfoggiando sulla tela la sua mitica collana di oltre 350 perle. Soprattutto avrà la forza di superare i continui tradimenti del marito e le grandi tragedie delle morti dei figli che il destino le infligge.Franca cerca rifugio dal dolore nei continui viaggi (dispendiosi più che mai) e nel gioco, dove a volte vince ma perde anche somme ingenti.
Ignazio invece sperpera un patrimonio per le amanti e per i fantastici gioielli che regala a Franca come risarcimento per le sue scappatelle. Soprattutto si lascia travolgere da un mondo che sta cambiando e non riesce a salvare quello che il nonno e il padre avevano creato. Sempre più indebitato con le banche si vede costretto a smantellare poco a poco tutto l’impero dei Florio.
Un dissanguamento e uno stillicidio continui che in breve tempo lo riducono sul lastrico, costringendolo a mettere all’asta anche i gioielli di Franca; la collezione più rinomata e invidiata di quegli anni che verrà arraffata a piene mani da personaggi minori e mediocri.
E’ davvero la fine di tutto, sulla quale Ignazio, ormai vecchio, sconfitto e stanco, si interroga quando è sul viale del tramonto. Finisce in miseria ma ha ancora un rigurgito di orgoglio che gli fa dire «…gli altri sono gli altri. Noi siamo i Florio».

Anna Pomar “Franca Florio” – Pickwick- euro 13,00

Questa biografia della regina di Palermo nella Belle Époque, Franca Florio, è stata scritta e pubblicata dalla scrittrice e giornalista palermitana Anna Pomar nel 1985. Documento prezioso perchè si era avvalsa anche della testimonianza diretta della marchesa Giulia Afan de Rivera, (una delle figlie di Franca e l’ultima discendente della casata).
Una biografia che scorre come un romanzo più che avvincente, perché la vita di Franca Jacona di San Giuliano è stata unica, splendida e al contempo tragica.
Discendente da una nobile e illustre famiglia palermitana, è l’unica figlia femmina del barone Jacona della Motta di San Giuliano e di Costanza Notarbartolo di Villarosa. Una giovane blasonata in grado di stare alla pari con sovrani e principi e che darà ulteriore lustro alla ricchissima famiglia del marito; l’armatore Ignazio Florio Junior che sposa nel 1893.
Franca è di una bellezza sconvolgente, raffinata e piena di charme: ha setosi capelli scuri, carnagione olivastra, fisico filiforme, raffinatezza da vendere …e col matrimonio diventa la donna più in vista di Palermo.
Elegantemente seducente e raffinata, dominerà i salotti più importanti dell’epoca. Perché è anche intelligente, parla 4 lingue, ospita e ammalia teste coronate di mezza Europa, il Kaiser Guglielmo II e scrittori come Gabriele D’Annunzio, contribuendo ad accrescere lo splendore dei Florio. Svolgerà un ruolo strategico nei rapporti che la potente casa Florio imbastisce a livello europeo con i personaggi di primo piano del mondo della finanza e della politica. Inoltre Donna Franca è anche dama di corte della regina Elena.
Una vita ricoperta di gioielli tra i più famosi dell’epoca che però hanno un sapore amaro che non giustifica le continue scappatelle del marito Ignazio, donnaiolo incorreggibile.
Un’esistenza funestata anche dalle morti dei figli ancora piccoli e dall’inarrestabile crollo della famiglia che si vede costretta a vendere pezzo per pezzo tutte le sue attività, i palazzi sontuosi ….fino ai gioielli che Franca amava moltissimo.

Simone Candela “I Florio” -Sellerio-

Questo corposo studio del funzionario di Dogana, saggista esperto di economia e storia, Simone Candela, è la prima completa e particolareggiata storia dell’ascesa, fortuna, ricchezza e decadenza economica dei Florio.
Fu pubblicato da Sellerio nel 1986 ed è il risultato di un incredibile lavoro di ricerca in cui l’autore rintraccia e analizza persino i conti della spesa.
Un volume che analizza soprattutto il versante economico, le imprese, gli investimenti, le scommesse, i rischi, le vittorie e infine i fallimenti.
Più che gli stati d’animo dei protagonisti, l’autore focalizza la sua attenzione sulla nascita della Casa di Commercio, l’attività industriale di Vincenzo Florio, l’inizio di quella armatoriale, il consolidamento della Casa con Ignazio.

Candela ricostruisce passaggi importanti come l’ingrandimento della Società di Navigazione, le difficoltà nella gestione e i relativi problemi, la concorrenza sui mari, i servizi marittimi e la linea del Nord America.
Poi analizza la crisi del settore, le difficoltà dei Florio nel restare a galla e la fusione con l’armatore Rubattino. I salti mortali per salvare anche le altre attività intraprese dai Florio, dalle tonnare all’industria dei liquori, anche se è soprattutto sulle imprese mercantili della famiglia che fa luce il libro.

 

Giovanni Marasà “Ignazio Florio. Avventure galanti di un play boy della Belle Époque” -Edizioni Torri del Vento- euro 10,00

L’autore di questo libriccino era un avvocato nato nel 1903, amico e compagno di avventure di Ignazio Florio. Marasà diede alle stampe questo libro nel 1975 (2 anni prima della morte), quando ormai i protagonisti non c’erano più; e non nasconde il tono nostalgico per una fase storica e sociale che ha ormai perso l’allure in concomitanza con il franare della fortuna dei Florio.
76 agevoli pagine che raccontano le mitiche avventure galanti di Ignazio che era amico di sovrani e zar ai quali spesso contendeva i favori delle cocottes, senza badare a follie e spese pazzesche pur di avere le donne che desiderava. I vari aneddoti raccontati da Marasà trasudano una forte nostalgia per la Belle Époque palermitana e ci restituiscono l’immagine di un Ignazio Florio gentiluomo viveur, elegante, raffinato, amante del bello e del piacere. Soprattutto dell’ebbrezza della conquista di alcune delle donne più belle, ammirate ed ambite dell’epoca.
Si parte dall’attrazione per Lina Cavalieri, «la donna più bella del mondo», che si esibiva cantando romanze e canzoni appassionate nei teatri di varietà e le cui doti canore erano decisamente inferiori alla beltà fisica che le apriva molte porte.
Ignazio se ne invaghì e come amministratore e finanziatore del Teatro Massimo di Palermo decise che la prima opera in cartellone fosse nientemeno che la «Bohéme» con protagonista la Cavalieri. Però la premiere non andò nella direzione del successo sperato e godetevi l’astuzia di donna Franca Florio nell’umiliare, con grande classe ma anche sottile perfidia, l’amante del marito.
A seguire ci sono altre avventure galanti; da quella in mongolfiera con una stella del varietà, la classica «chanteuse», degenerata in tragicomico fatto di cronaca …..alla contesa nientemeno che con il re del Belgio Leopoldo II per i favori della sua amante ufficiale, la celebre ballerina Cléo de Mérode.
E ancora l’attrazione per la bellissima Liane De Pougy; abilissima nell’intrattenere il pubblico con grazia e fantasia, tanto da arrivare anche sul palco del famoso Moulin Rouge, approdo che all’epoca era considerato l’apice di una carriera.
Non sempre per Ignazio le conquiste filavano lisce senza pericoli, anzi, una volta lo Zar Nicola II lo salvò dal temibile duello con un capitano dei cosacchi che chiedeva soddisfazione dopo che Florio gli aveva sedotto la moglie.
Tra le beltà che stregarono il cuore di Ignazio va annoverata anche «la bella Otero»; danzatrice e cortigiana d’alto bordo che in cambio di ricchezza e privilegi concedeva le sue grazie a re, principi, granduchi, maraja, e diplomatici. Sfrenata, licenziosa e accumulatrice di una fortuna, finì in miseria dopo aver sperperato tutto sui tavoli da gioco. Un destino in caduta libera che ricorda quello di Ignazio, il quale non badò mai a spese quando voleva conquistare una preda.

Costanza Afan de Rivera “L’ultima leonessa” -Sperling & Kupfer- euro 16,90

E’ tenerissimo questo omaggio che la figlia minore di Giulia Florio, Costanza, tributa alla madre ma anche alla nonna Franca che in famiglia chiamavano Greny. Una testimonianza importante e privilegiata perché ci giunge dalla prospettiva intima di una componente della famiglia.

Costanza Afan de Rivera, nata a Roma nel 1950, figlia del marchese Achille Belloso Afan de Rivera Costaguti e di Giulia Florio, è stata l’ultima nipote e discendente di Ignazio e Franca Florio. Ha svolto egregiamente il ruolo di custode della memoria familiare ed è riuscita a dare alle stampe questo libro prima della sua morte il 15 settembre del 2020.
Il web conserva alcune sue interviste in cui racconta la battaglia per mantenere vivo il ricordo della famiglia più importante della Sicilia ( e non solo), quella per riportare a Palermo il famoso ritratto della nonna fatto da Boldini e aneddoti vari.
Nel libro riprende i suoi ricordi di bambina al cospetto dell’adorata nonna Greny ormai sul viale del tramonto, sospesa tra l’assenza del marito all’estero con l’odiata amante e i viaggi verso i tavoli da gioco; poi la solitudine stemperata dall’affetto delle figlie, delle loro famiglie e dei nipoti, fino alla morte.
La madre di Costanza, Giulia, era nata a Palermo nel 1909, quando i Florio erano già sulla china del declino. Giulia, figlia più piccola, cresce con una madre che è mito inarrivabile; la bellissima Franca Florio regina indiscussa dell’epoca, ammirata e invidiata. Da lei Giulia erediterà il carattere fortissimo; è sensibile e generosa, e fin da giovanissima decide di studiare, lavorare e rendersi indipendente.
Dopo un’infatuazione giovanile sfumata nel nulla per il Duca Amedeo d’Aosta, anni dopo incontra l’amore della sua vita e insieme creeranno una splendida famiglia.
E’ il marchese Achille Belloso Afan de Rivera, appartiene a una nobile famiglia romana di origine napoletana e porta la moglie a vivere nel sontuoso Palazzo Costaguti, con una porta che affaccia sul Ghetto di Roma.
A dominare incontrastata è la suocera di Giulia, donna Maria Costaguti che per i suoi figli voleva solo ragazze di un certo tipo e più che adeguate. Giulia non corrisponde in pieno al suo ideale, ma quando le verrà presentata, intuirà l’animo, la semplicità e la tempra della futura nuora, riconoscendosi in lei per molti aspetti. Le due donne si stimeranno e aiuteranno per tutta la vita, imbastendo una convivenza in cui ognuna rispettava il ruolo e lo spazio dell’altra.

Giulia metterà al mondo 5 figli che seguirà passo passo con infinita cura e amore. Ma la pagina della vita più nota della vita di Giulia e Achille entra di diritto nella storia.
Dopo la retata dei nazisti del 16 novembre 1943 moltissimi ebrei furono caricati sui convogli della morte, destinazione i campi di concentramento.
Gli Afan de Rivera, pur sapendo di rischiare la vita, aprirono una salvifica via di fuga togliendo la chiusura della porticina di servizio di Palazzo Costaguti che si apriva sul vicolo dentro al Ghetto. Di lì fecero passare moltissimi anziani, giovani, donne e bambini impauriti, che andavano incontro a un destino dal quale non tutti fecero ritorno. E alcuni di loro chiesero a Giulia di conservare i loro beni più preziosi.
I genitori di Costanza decisero coraggiosamente di non voltarsi dall’altra parte, e osarono ancora di più nascondendo nelle intercapedini e nei vani più segreti del loro palazzo più di 40 ebrei.
Pagine bellissime in cui l’autrice racconta il coraggio dei genitori e una serie di aneddoti che vi daranno la misura della loro grandezza. Ed è con orgoglio che Costanza riceve nel 2002 l’attestato e la medaglia di “Giusto fra le Nazioni” in memoria e ringraziamento dell’impegno profuso dai genitori.

Insomma un ritratto a tutto campo, e fino alla fine dei suoi giorni, di Giulia Florio, che tra le altre cose ebbe l’ardire anche di tenere testa allo spietato Kappler per salvare lo zio Vincenzo e sua moglie imprigionati dai nazisti. Davvero un coraggio da leonessa che seppe onorare il simbolo e lo stemma felino dei Florio che presidia la tomba di famiglia –di cui Costanza denunciò lo stato di degrado- nel cimitero monumentale di Santa Maria del Gesù a Palermo.

Orpea Italia e la Giornata dell’Alzheimer

21 settembre 2021

Tante le iniziative del gruppo con sede italiana a Torino: maratona diffusa, numero amico, consigli dalla direzione sanitaria e iniziative nelle RSA di tutta Italia

In Italia si stima che siano circa 1.200.000 le persone affette da demenza, di queste il 50-60 % sono colpite da Alzheimer, secondo le previsioni nel 2050 il morbo interesserà 152 milioni di persone in tutto il mondo.

Orpea Italia, divisione italiana di Orpea, uno dei player più importanti a livello mondiale nel settore delle Residenze per Anziani e delle Case di Cura Riabilitative, in occasione del 21 settembre, Giornata Mondiale dell’Alzheimer mette in piedi una serie di iniziative volte a sostenere la ricerca e a sensibilizzare la popolazione rispetto a questa patologia e ai modi più efficaci di individuarla e trattarla precocemente.

L’head quarter di Orpea Italia ha sede nel torinese e per Torino e Provincia aderiscono all’iniziativa le residenze Richelmy di Torino, Casa Mia Borgaro di Borgaro Torinese e Residenza Consolata di Grugliasco.

LA MARATONA DIFFUSA NELLE RSA

Per il secondo anno consecutivo Orpea Italia sceglie di sostenere la Onlus Amici di Casa Insieme, organizzazione impegnata nella lotta all’Alzheimer che, anche quest’anno, promuove, in occasione del 21 settembre una maratona volta a raccogliere fondi per prevenzione, assistenza e ricerca (www.maratonaalzheimer.it).

Anche i membri dello staff Orpea e alcuni ospiti delle residenze Richelmy, Casa Mia Borgaro e Residenza Consolata scenderanno simbolicamente in campo accanto ai maratoneti. Indossando la maglietta della manifestazione percorreranno, con le gambe e soprattutto con il cuore, qualche km o anche solo alcuni metri nei giardini interni delle residenze.

LE INIZIATIVE PER OSPITI E FAMIGLIARI

Dal Memory Gigante in giardino per allenare la memoria, al Laboratorio di Cucina, dallo sportello di ascolto per i parenti all’iniziativa “Ricordi in foto” per la creazione di un grande album dei ricordi degli ospiti con i loro cari… Ogni struttura Orpea ha organizzato un’iniziativa particolare a tema per coinvolgere ospiti e famiglie. Tutte le residenze Orpea sono centri altamente specializzati nella presa in carico di anziani non autosufficienti e molte di esse sono dotate di unità specifiche dedicate e percorsi terapeutici mirati per il trattamento delle persone affette dalla sindrome di Alzheimer.

 

Le altre iniziative promosse dal Gruppo Orpea in occasione della Giornata Mondiale dell’Alzheimer:

IL NUMERO AMICO

Orpea Italia istituisce e inaugura proprio il 21 settembre il Numero Amico dedicato all’Alzheimer. Si tratta di un numero verde, uno sportello vocale gratuito per tutta la popolazione, dedicato a dare orientamento e aiuto alle persone sul tema dell’invecchiamento, della demenza e dell’Alzheimer. Un altro modo per aiutare ed essere accanto agli anziani, ai malati ma anche a famigliari e caregiver.

Numero Amico 800814849 attivo da lunedì a venerdì dalle ore 9 alle ore 18

 

Quali sono i primi sintomi che, se riconosciuti per tempo, possono portare a una diagnosi precoce d’Alzheimer?

Premesso il fatto che esiste una grande variabilità individuale nella manifestazione della malattia, soprattutto nelle fasi di esordio,

Orpea Italia ha messo a disposizione sul proprio sito una serie di consigli, informazioni e stilato i 10 CAMPANELLI D’ALLARME a cui prestare stare attenzione.

1-    Perdita di memoria che compromette la capacità lavorativa. La dimenticanza frequente o un’inspiegabile confusione mentale può significare che c’è qualcosa che non va.

2-    Difficoltà nelle attività quotidiane.

3-    Problemi di linguaggio. A tutti può capitare di avere una parola “sulla punta della lingua”, ma il malato di Alzheimer può dimenticare parole semplici o sostituirle con parole improprie.

4-    Disorientamento nel tempo e nello spazio. Il malato di Alzheimer può perdere la strada di casa.

5-    Diminuzione della capacità di giudizio. Il malato di Alzheimer può vestirsi in modo inappropriato, per esempio indossando un accappatoio per andare a fare la spesa o due giacche in una giornata calda.

6-    Difficoltà nel pensiero astratto. Per il malato di Alzheimer può essere impossibile riconoscere i numeri o compiere calcoli.

7-    La cosa giusta al posto sbagliato. Un malato di Alzheimer può mettere gli oggetti in luoghi davvero singolari, come un ferro da stiro nel congelatore o un orologio da polso nel barattolo dello zucchero, e non ricordarsi come siano finiti là.

8-    Cambiamenti di umore o di comportamento. Nel malato di Alzheimer sono particolarmente repentini e senza alcuna ragione apparente.

9-    Cambiamenti di personalità. Il malato di Alzheimer può cambiare drammaticamente la personalità: da tranquillo diventa irascibile,
sospettoso o diffidente.

10- Mancanza di iniziativa. Il malato di Alzheimer la perde progressivamente: in molte o in tutte le sue solite attività.

Nelle nostre strutture siamo impegnati quotidianamente nella cura e nell’assistenza dei malati di Alzheimer e nel supporto ai loro famigliari – spiega Thibault Sartini CEO Cluster New Countries (di cui fa parte anche l’Italia) – pertanto ci è sembrato importante celebrare la ricorrenza del 21 settembre con un importante ampliamento a 40 posti letto dedicati nella nostra Residenza milanese San Felice di Segrate e con una serie di iniziative nelle altre RSA ma anche a livello corporate. Anche quest’anno sosteniamo la ricerca con una donazione alla Onlus Amici di Casa Insieme e partecipiamo simbolicamente alla loro Maratona Alzheimer per la raccolta fondi. Inoltre vogliamo dare il nostro contributo a malati e famiglie di tutta Italia in modo molto pratico e concreto. A questo scopo abbiamo istituito un Numero Amico per dare orientamento sul tema dell’invecchiamento e della demenza e abbiamo messo a disposizione su nostro sito una serie di consigli, informazioni e stilato i “campanelli d’allarme” a cui fare attenzione per poter individuare la malattia nelle sue prime fasi.”

www.orpea.it

Sondaggi, Boccia (Pd): troppo ottimismo

Riceviamo e pubblichiamo

“A Torino svolta progressista con Lo Russo”

“L’ottimismo da sondaggi in Italia, in campagna elettorale, non solo è fuori luogo ma sbagliato e da incoscienti. Serve la massima mobilitazione  in questi giorni del centrosinistra che il Pd ha unito, a differenza del 2016 quando andammo divisi ovunque. Mancano due settimane al voto, lasciamo l’ottimismo ai commentatori, noi siamo per strada, con le nostre comunità accanto ai nostri candidati per convincere gli indecisi. Casa per casa, angolo per angolo. Queste elezioni amministrative, soprattutto a Torino, chiamano tutti ad una scelta di campo: o si sta di qua o si sta di là. Noi abbiamo un’idea chiara di Italia, di un Paese che fa di scuola e sanità pubblica i punti fermi, dell’innovazione e della ricerca la materia prima per un’economia moderna e sostenibile, un’Italia saldamente europeista, più equa, giusta, integrata, solidale, un Paese che non ha paura di parlare di diritti e integrazione. Dall’altra parte ci sono tre destre rissose, che si detestano, che vogliono solo amministrare il potere facendo leva sul conflitto sociale. A Torino poi si nascondono dietro un presunto candidato civico come Damilano ma sono sempre loro con le loro battaglie contro i vaccini, contro l’Europa, contro l’integrazione proponendo la società dei fili spinati. Nessun ottimismo ci è concesso in questi giorni ma solo impegno e lavoro per strada. I conti li faremo alla fine”. Così Francesco Boccia, deputato PD e responsabile Enti locali della Segreteria nazionale, oggi a Torino per un’iniziativa elettorale in sostegno al candidato sindaco Stefano Lo Russo, organizzata da Enzo Lavolta, candidato alle primarie del centrosinistra del capoluogo piemontese.

Arrestati pusher e un ladro di creme

Due pusher sono stati arrestati lunedì pomeriggio dagli agenti del Commissariato Barriera Milano a seguito di attività investigativa. Il primo dei due, un diciannovenne senegalese, è stato fermato in via Vestignè e trovato in possesso di 16 dosi di cocaina e crack. Nella sua abitazione, al cui interno era presente un suo connazionale, gli agenti hanno trovato altro stupefacente e 1400 euro in contanti. Per entrambi è scattato l’arresto per spaccio. Poche ore prima, un altro pusher era stato arrestato dagli agenti del Commissariato Barriera Milano questa volta in via Sansovino dopo che l’uomo era fuggito da piazza Stampalia alla vista dei poliziotti. Con sé, il cittadino senegalese di 23 anni aveva alcune dosi di stupefacente e quasi 200 euro in contanti.

Nella stessa giornata, però, gli agenti del Commissariato hanno arrestato una quarta persona, un maliano di 26 anni, reo di aver rubato 74 creme varie all’interno di un supermercato di via Porpora. L’azione di riporre in una borsa i cosmetici non è passata inosservata al personale dell’esercizio, nonostante l’uomo avesse superato la barriera delle casse.

Terza dose, Cirio inaugura la nuova fase vaccinale

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IL PIEMONTE PARTE CON LA TERZA DOSE: IL PRESIDENTE DELLA REGIONE DARÀ IL VIA ALLE SOMMINISTRAZIONI ALLE ORE 14 ALL’OSPEDALE SAN GIOVANNI BOSCO DI TORINO

Lunedì 20 settembre, il Piemonte sarà una delle prime Regioni a partire con la somministrazione della terza dose, dopo il via libera ministeriale.

Alle ore 14 il Presidente della Regione darà il via a questa nuova fase della campagna vaccinale all’Ospedale San Giovanni Bosco di Torino (Piazza del Donatore di Sangue). La prima categoria interessata sarà quella dei pazienti immunodepressi, secondo un elenco di patologie definite dalla circolare del Ministero della Salute. In Piemonte si tratta di quasi 53mila persone, che verranno chiamate direttamente dai centri specialistici che li hanno in cura. I vaccini utilizzati saranno Pfizer e Moderna.

Si tratta di persone in attesa di trapianto o già trapiantate, in chemioterapia o radioterapia, affette da Hiv o con insufficienza renale/surrenale cronica, per citarne alcune.

COPERTURA VACCINALE PER IL 90% DEGLI ADERENTI ALLA CAMPAGNA

Quasi il 90% dei 3,3 milioni di piemontesi che hanno aderito alla campagna vaccinale ha già completato il ciclo con due dosi.

La platea potenziale degli over12 in Piemonte è composta da 4 milioni di persone, per cui coloro che non hanno ancora aderito sono 720mila (il 17%) e di questi 160mila hanno più di 60 anni. Un numero importante, che però migliora quotidianamente.

Da inizio settembre hanno aderito 80mila persone e al momento si registrano circa 3-4mila nuove preadesioni al giorno sul portale www.IlPiemontetivaccina.it, raddoppiate rispetto alla scorsa settimana dopo l’estensione del green pass ad altre categorie lavorative.

I NON ADERENTI CON GREEN PASS DA GUARIGIONE

Tra i soggetti che non hanno ancora aderito alla campagna vaccinale sono circa 38mila quelli che hanno contratto il Covid negli ultimi 6 mesi e sono quindi in possesso del green pass da guarigione.

A chi si è infettato dopo più di due settimane dalla prima dose di vaccino l’autorità sanitaria nazionale non prevede la somministrazione di una seconda dose. Coloro che invece sono stati contagiati entro i 14 giorni dalla prima dose dovranno completare il ciclo vaccinale con una seconda dose entro 6 mesi dalla data del test che ha certificato la positività al Covid.

Si ricorda che la Regione Piemonte offre la possibilità di accedere gratuitamente al tampone ai cittadini che hanno l’esenzione dalla vaccinazione o che, avendo contratto il Covid dopo la prima dose di vaccino, sono in attesa dell’estensione della validità del green pass a 12 mesi.

LE DOSI DI VACCINO DISPONIBILI ATTUALMENTE IN PIEMONTE

Attualmente il Piemonte ha a disposizione circa 900mila vaccini: oltre 580mila dosi di Pfizer, 300mila di Moderna e 25mila di Johnson&Johnson. Quantitativi giudicati più che sufficienti per coprire il fabbisogno attuale della campagna vaccinale, anche alla luce degli arrivi previsti nelle prossime settimane.

Per quanto riguarda invece AstraZeneca il Piemonte, nelle scorse settimane, ha trattenuto le dosi necessarie al completamento dei richiami degli over60 (circa 3mila) e rimesso nelle disponibilità della struttura commissariale altre 36.500 dosi, il cui utilizzo sul territorio piemontese è stato sostituito dai vaccini Pfizer e Moderna.

Tenta di estorcere denaro alla fidanzata ferendosi

L’uomo ha anche percosso la donna

L’aggressione era nata per una richiesta di denaro e non era la prima volta che la donna subiva minacce e violenza per questa ragione.

Martedì notte, gli agenti della Squadra Volante intervengo nel quartiere Barriera Milano dopo la richiesta di una donna che ha riferito di essere stata aggredita dal fidanzato. Giunti nei pressi dell’ingresso del condominio luogo dell’intervento, gli agenti trovano un uomo e una donna litigare animatamente, con il primo con fare minaccioso e in stato di alterazione psicofisica. Subito agli occhi degli agenti balzano i segni di percosse sul corpo della donna, la quale racconta ai poliziotti di essere stata aggredita dopo che non aveva dato seguito alle richieste di denaro del fidanzato. Non solo l’uomo aveva colpito la donna ma, autolesionandosi, si era procurato una ferita, minacciando la vittima che se non le avesse consegnato il denaro avrebbe accusato un familiare della vittima quale autore delle lesioni autoprocuratesi. La donna, però, era riuscita a prendere il cellulare, a fuggire dall’alloggio e a chiamare la polizia.

A seguito del racconto, l’uomo, un ventiseienne cittadino marocchino è stato arrestato per la tentata estorsione e denunciato in stato di libertà per lesioni personali e violazione di domicilio.

Rock Jazz e dintorni. I Fratelli Soledad e i Ninos du Brasil

Gli appuntamenti musicali della settimana 

Martedì. All’Hiroshima Mon Amour per “Flamenco Lives”, suonano Marco Perona, Nucho Nobile e Jose Salguero.

Mercoledì. A Novara al Faraggiana si esibisce Bugo. All’Osteria Rabezzana cena con concerto dal vivo di Simone Campa e La Paranza del Geco. Nel cortile dell’Hiroshima è di scena Auroro Borealo.

Giovedì. Il Sound Garden dell’Hiroshima presenta il duo Little Pieces of Marmelade. Al Cap 10100 esordio del festival femminista “Postura del consenso” con ospite Giorgieness.

Venerdì. Nel Sound Garden dell’Hiroshima suonano i Fratelli di Soledad. Nell’Aula Magna del Politecnico per la “Notte Europea dei ricercatori”, sono di scena gli Eugenio in Via di Gioia. Allo Spazio 211 si esibiscono i Bachi di Seta e i Pankow.

Sabato. All’Hiroshima è di scena Federico Bianco. Per ”Nu Arts And Community” a Novara nello spazio Nòva, si esibiscono i Ninos du Brasil. A Piea per “Monferrato on stage” suona il quintetto vicentino Shefound.

Domenica. Al Bunker il raduno “A Gozerian Sunday” con l’esibizione di : Last Minute To Jaffna, Tons, Cani Sciorrì, Low StandardsHigh Fives.

Pier Luigi Fuggetta

Donna torinese morta in Moldavia, le autorità indagano

A Chisinau, capitale della Moldavia, la magistratura sta indagando sulla morte di Cristina Toncu, di 30 anni, che abitava a Chivasso

E’ morta lo scorso 2 settembre nell’ospedale della città dell’est, dopo che in agosto, insieme al marito, si era rivolta a una clinica moldava per la fecondazione assistita.

Durante l’operazione per il prelievo degli ovociti, il 26 agosto, ha avuto un arresto cardiaco, è entrata in coma e non si è risvegliata. I due si erano sposati quattro anni fa e desideravano avere un bambino.

(Nella foto il municipio di Chisinau)

Basket Torino Reale Mutua – Casale 77-81: cantiere aperto e “pericolante”… Torino fuori dalla supercoppa

Sicuramente il valore della Supercoppa di “A2″ a questo punto della stagione non ha un gran significato, però uscirne così senza alcun segnale positivo e per la prima volta uscirne al primo turno non è una bella cosa.

Sicuramente Basket Torino sembrava aver avuto una miglior precisione al tiro nella parte centrale della partita con entusiasmi contenuti verso segnali di miglioramento che sembravano essere apparsi. Poi dal più 13 si è arrivati ad andare sotto di 1 e infine a perdere la partita, giocando una parte finale di partita con scarsissima qualità tattica e salvati solo da qualche iniziativa dei singoli da una disfatta peggiore.

Purtroppo al momento la Reale Mutua è lontana parente di quella degli anni precedenti. La zona play – guardia è veramente in difficoltà, pur se Zugno sembra poter dire la sua come play di riserva di quel Tray Davies di cui si attende l’arrivo. Appoggiarsi su di lui e Oboe per sperare in un campionato di livello sarebbe un atto di troppa fede per quanto visto finora. De Vico fa il suo esordio tra luci e ombre con ottime cose e errore marchiano nel finale che condiziona il risultato. Davon Scott sembra buono fisicamente e talvolta fa anche cose egregie tatticamente, ma è inquietante in alcune azioni in cui sembra eccessivamente goffo. Prestazione più positiva che negativa ma bella da vedersi no.

Landi, se lasciato libero, segna quasi sempre da 3. Ma in movimento deve ancora rodarsi.

Toscano e Alibegovic sembrano un po’ tanto lontani dalla loro voglia e carica agonistica degli anni precedenti, e magari qualcosa non sembra andare per il meglio perché al di là delle parole dei coach non sembra vedere nei loro occhi la voglia di vincere a tutti i costi.

Oboe e Baldasso fanno poco più degli spettatori al Parco Ruffini con qualche raro tiro e difesa ma troppo poco per lasciare tracciasulla serata.

Questa è Torino, oggi. Molto ma molto lontana da quella Torino che veniva cantata dalla canzone – inno di anni fa… .

Molti hanno dileggiato divertendosi la conduzione della squadra di Torino che fallì pochi anni orsono e che lasciò strascichi tragici sulla salute di chi quel sogno, in un modo o nell’altro, aveva comunque costruito, e che comunque portò Torino a vincere trofei e partecipare a coppe internazionali.

Non so chi abbia voglia di ridere su questo. Ma vedere ora una squadra di così bassa qualità e di dubbia potenzialità in confronto ai ricordi recenti e meno recenti può solo far rattristare.

Un volto che mi ha creato simpatia vedere, anche se giocatore del Casale, è il fratello di David Okeke, già giocatore in quel di Torino, molto sfortunato, ma che finalmente quest’anno è tornato a giocare e a vincere il campionato Georgiano. Dicevo di Leonardo Okeke, anni 18, che sembra essere sulle tracce del fratello e sinceramente, visti i presupposti di ieri sera, i semi del successo sembrano essere pronti a germogliare.

Tornando a Torino,  adesso sarà tempo di lavorare e mettere in piedi una squadra degna di questo nome.

Ultimo commento: un palasport senza tifosi “da curva” è un teatro senza emozioni. Torino del basket non ha tanto cuore in questo momento e forse, con un pochino di sostegno magari potrebbe avere un po’ più di spinta, anche se visto il livello attuale ci sarebbe bisogno di molto di più per dare la carica ad un movimento azzoppato dalla situazione mondiale ed una piazza che sta abituandosi a livelli sempre più contenuti di qualità e divertimento.

Così è se vi pare. Attendiamo tempi meno cupi.

Paolo Michieletto

Come diventare manager del turismo culturale

Aperte le iscrizioni alla terza edizione del Master Universitario di I livello in “Progettazione, comunicazione e management del turismo culturale“, attivato dall’Università degli Studi di Torino (Dipartimento Culture, Politica e Società – capofila; Dipartimento di Informatica; Dipartimento di Management)

Il corso di studi, che verrà presentato con un webinar il 7 ottobre, intende fornire una preparazione specifica e mirata per operare nel mondo del turismo culturale ad ampio raggio, trasmettendo competenze tecniche e manageriali per formare professionisti, sia nel settore pubblico sia in quello privato.

Il Master si rivolge a neolaureati in possesso di qualsiasi laurea del vecchio e del nuovo ordinamento (I e II livello) interessati e appassionati di cultura e turismo, come pure a lavoratori interessati ad un percorso di professionalizzazione.
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Il Master è sostenuto da VisitPiemonte e rientra nel programma di scambio di competenze nel settore turistico e congressuale, con formazione specifica prevista dalla Convenzione con l’Università degli Studi di Torino per sviluppare figure professionali con profili specializzati nel settore.