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Damilano fa lo sportivo

Riceviamo e pubblichiamo i comunicati stampa e i taccuini elettorali delle forze politiche, delle liste e dei candidati alle elezioni comunali: scrivere a redazioneweb@iltorinese.it

Una città più sportiva, dove tutti i torinesi abbiano la possibilità di fare sport, sin da bambini, coinvolti in un sistema inclusivo, educativo ed in quanto tale prezioso. Una città capace di attrarre grandi eventi sportivi e di generare valore su tutti quelli già in programma.

 

E’ così che Damilano vorrebbe la sua Torino Bellissima, raccontata ieri mattina al Circolo della Stampa insieme all’Assessore allo sport della Regione Piemonte, Fabrizio Ricca, Manuela Savini e Pierlucio Firrao. Presenti numerosi enti di promozione sportiva, le federazioni sportive e gli addetti del settore, fondamentali per porre le basi per una collaborazione di valore legata allo sport.

Progetti ma anche proposte concrete nella visione di Torino Bellissima, in un programma che è stato realizzato grazie al prezioso contributo di molte persone che in questi mesi hanno affiancato Paolo Damilano.

Tra di loro Pierlucio Firrao, per tutti Pilu, un vero e proprio esperto di giovani, di eventi e di sport che proprio questa mattina al Circolo della Stampa ha spiegato come per Torino Bellissima lo sport sia un fattore di aggregazione importantissimo, capace di trainare Torino nel futuro.

“Creare una connessione fra gli attori dello sport e il Comune. Dobbiamo partire di qui – ha detto Pilu – Incentivare lo sport tra i giovani. Vogliamo che i bambini inciampino nello sport nei parchi e che tutti abbiano la possibilità di avvicinarsi allo sport. Il modello è quello americano dei Playground, poco costoso, facile da installare ma in proiezione capace di moltiplicare i benefici dell’investimento. Per esperienza conosco il valore positivo dell’aggregazione. Concretamente abbiamo pensato di lavorare sui parchi, partendo dalla segnaletica per la corsa fino all’individuazione di aree da trasformare in playground con canestri, porte da calcio…”

Non possono mancare i grandi eventi nel programma di Torino Bellissima. “Avremo la fortuna -– ha proseguito Pilu – di avere grandi manifestazioni a Torino nei prossimi anni. Una sfida che vogliamo trasformare in opportunità, attraendo turisti e investimenti.  La nostra intenzione è di creare tantissimi eventi off che possano affiancare gli eventi sul modello del Fuorisalone di Milano e di rappresentare un’attrattiva forte”.

Paolo Damilano ha poi chiuso lanciando i campionati di atletica per le circoscrizioni, una vera festa dello sport che coinvolge i quartieri e gente di ogni età, sul modello di altre città nel mondo e recuperando le esperienze che le varie circoscrizioni hanno già iniziato in questi anni. “Bambini e ragazzi sono coloro ai quali ci concentreremo di più – ha dichiarato Damilano – collaborando con le ADS e con le scuole”.

Ricca: “Rinnovare concessioni scadute” 

Sul palco accanto a lui l’assessore regionale allo Sport Fabrizio Ricca, nuovamente candidato in Comune tra i capolista della Lega. “Lo sport – ha spiegato l’esponente del Carroccio – non è della politica. Lo sport è di chi lo pratica, dei dirigenti sportivi: noi siamo al servizio, dando linee guida“.

Il mio obiettivo di base – ha aggiunto – è togliere i bimbi dai divani e metterli in una struttura dove possono imparare ad abbattere delle barriere“. Tra le priorità di Ricca la revisione dei criteri per l’assegnazione degli impianti sportivi comunali.

Al momento – ha chiarito il candidato della Lega – ci sono tante strutture fuori dalle concessioni da due/tre anni: questo vuol dire che non possono accedere ai fondi regionali, neanche per la semplice messa in sicurezza. Prima di arrivare al nuovo regolamento, è fondamentale andare a prorogare le concessioni scadute. Per gli eventi sportivi bisogna lavorare poi perché creino “scarico a terra” per la città, non siano cioè solo relegati al palazzetto ma coinvolgano anche il tessuto economico e commerciale circostante“.

Manuela Savini, candidata nella lista Torino Bellissima, da sportiva agonista ha parlato dicendo che lo sport non è solo la parte agonistica, ma è anche e soprattutto benessere, attività fisica amatoriale etc e parlando dei parchi ha citato i modelli americani dove ogni parco ha più playground per ogni sport, dando la giusta importanza all’attività fisica.

 

Credit foto: Mario Sofia

Torino: mancata precedenza, conducente aggredita

I fatti accaduti sabato scorso

 

Sono le 13 in corso Palestro quando una donna richiama l’attenzione della pattuglia del commissariato Dora Vanchiglia in transito, riferendo di essere stata aggredita da un uomo, cittadino egiziano di 20 anni.

Poco prima, lo straniero, in seguito ad una precedenza mancata, dopo aver arrestato la marcia del proprio veicolo, aveva dato in escandescenze. Nella circostanza aveva anche scaraventato una cassetta della frutta in direzione dell’auto della donna, senza però riuscire a colpirla. Nel frattempo era stato raggiunto da altri tre soggetti, fuggiti poco dopo, che avevano sferrato numerosi pugni sull’abitacolo della vittima. Infine il ventenne, dopo averle rivolto una serie di minacce, aveva introdotto le braccia all’interno dell’auto nel tentativo di tirar fuori la donna dall’auto.

Il reo è stato denunciato per violenza privata, danneggiamento e minacce.

Tentato furto a Barriera di Milano nella notte

Arrestato un ventisettenne

Nella notte di martedì, viene segnalato un tentativo di furto presso un supermercato di corso Giulio Cesare. Le pattuglie inviate sul posto non riscontravano intrusioni, tuttavia i controlli delle adiacenze portano gli agenti a verificare la presenza di una persona sui tetti di un complesso di box auto. L’uomo tenta di fuggire ma quando si rende conto di essere circondato, si rifugia in un’intercapedine. Nonostante ciò, gli agenti riescono ad estrarre l’uomo e trarlo in arresto per il tentato furto.

Il reo, un cittadino marocchino di 27 anni con diversi precedenti di polizia a carico, viene arrestato per tentato furto e denunciato in stato di libertà per ricettazione. Gli agenti della Squadra Volante, infatti, lo trovano in possesso di un cellulare la cui sim era intestata a una terza persona e che il ventisettenne non era in grado di sbloccare non conoscendo il codice.

Torino a tempo di Jazz, una settimana di musica con 200 artisti

TJF PARTE SECONDA

Nei 7 giorni di programmazione, dal 27 settembre al 3 ottobre, il Torino Jazz Festival Cl(H)Ub 2021 – progetto della Città di Torino realizzato dalla Fondazione per la Cultura Torino, con il contributo di Fondazione Crt e A.N.Co.S., main partner Intesa Sanpaolo e Iren, media partner Rai Cultura, Rai 5, Rai Radio 3 e La Stampa – coinvolgerà 12 Jazz Club cittadini e l’Aula Magna del Politecnico, in cui si terranno 46 eventi/spettacoli con la partecipazione di oltre 220 artisti tra cui musicisti, attori, danzatori e dj, molti dei quali di Torino o attivi sul territorio.

 

Nonostante la mobilità degli artisti non sia ancora semplice, la sezione Jazz Cl(H)ub quest’anno ha in calendario importanti artisti stranieri come  l’asso della tromba Markus Stockhausen accompagnato dal pianoforte di Florian Weber (concerto realizzato in collaborazione con Polincontri Classica), John Greaves, un mito del rock progressivo, a Torino con la cantante Annie Barbazza, il sassofonista Rick Margitza, che iniziò la sua carriera suonando con Miles Davis, ospite della GP Big Band, la vocalist Lauren Henderson, di radici caraibiche ma cresciuta musicalmente nei club di New York, e l’apolide sperimentatore Mike Cooper.

Suoneranno artisti italiani conosciuti in tutto il mondo come Gabriele Mirabassi e Simone Zanchini, musicisti legati all’improvvisazione e al rock come i Manual for Errors dell’eclettico chitarrista Manlio Maresca, il chitarrista torinese Paolo Spaccamonti per la prima volta con il polistrumentista dei Calibro 35 Enrico Gabrielli, e gli inetichettabili Hobby Horse, così come è difficile incasellare la musica acustica del violoncellista Francesco Guerri. Particolarissimo il gruppo UnFOLKettable del pianista Nico Morelli con la grande voce di Barbara Eramo, progetto a metà strada tra il jazz e la musica folk dell’Italia meridionale. E ancora, musica legata alla scrittura contemporanea con il chitarrista Gilbert Impérial, in Trance TV Trash, progetto dedicato ai compositori degli ultimi decenni, partendo da Fausto Romitelli, e con i torinesi Serial Disorder.

Non mancherà la narrazione del jazz: Elena Canone leggerà l’autobiografia di Billie Holiday con la complicità dei PRANK, gruppo elettrico di sorprendente elaborazione, così come le note del pianista Giancarlo Tossani racconteranno William Parker, Matteo Salvadori rileggerà il Great American Songbook con voce e chitarra acustica, e il concerto del clarinettista Marco Tardito è dedicato a Lawrence Ferlinghetti.

 

Uno spazio interdisciplinare è dedicato alla musica e alla danza, con gli elettronici Retina.it insieme all’ensemble di Gabriella Cerritelli e DJ Delavie e Ivan Bert con il Balletto Teatro di Torino.

 

Saranno presenti importanti nomi del jazz nazionale come Umberto Petrin insieme a Tino Tracanna, Ares Tavolazzi in duo con Federico Bagnasco, un dialogo tra contrabbassi, Piero Tonolo ospite dell’Ottimo Massimo Grand Band, Giovanni Falzone con  Bandakadabra, Gianni Cazzola insieme a  Sandro Gibellini, i Pericopes.

 

Suoneranno musicisti torinesi, a molti dei quali si è chiesto di fare dei primi concerti originali, come Mario Congiu insieme a Paolo Porta, Luca Mangani e Donato Stolfi), e ancora Luigi Tessarollo, Max Gallo Dedalus Trio, il Django Memory Ensemble che suona la musica gipsy jazz di Django Reinhardt; i Jazzonia che dedicano il loro concerto al leggendario batterista Art Blakey. Molte le voci femminili che animeranno il cartellone autunnale: Valentina Nicolotti, Lucia Minetti, Monica Fabbrini, Barbara Raimondi. E tra le grandi formazioni: CFM Big Band, Big Band Theory, JST Reunion e The Swingers Orchestra che riprende il repertorio di Count Basie. Confermata anche quest’anno la collaborazione con importanti enti culturali torinesi come Polincontri Classica, l’Associazione Piazza dei Mestieri e quella con Soundmit, la fiera dedicata ai sintetizzatori, agli strumenti musicali elettronici e alle nuove tecnologie per il suono. Il tutto condito dai DJ set di DJ Charlie e Robbie F DJ.

 

 

“Il palinsesto che TJF dedica ai Jazz Club costituisce a oggi il legame più stretto possibile tra la comunità dei musicisti e quella degli appassionati di jazz e musica d’arte, vero e proprio presidio culturale diffuso, occasione privilegiata di incontro e di impensate relazioni sociali. I Jazz Club sono anche il luogo che favorisce l’innesto di musiche e musicisti complementari. Qui sono nati nuovi sound, musiche composte o improvvisate, formazioni solide esportate in tutto il mondo, punto di convergenza di fermenti del territorio culturale cittadino, regionale e nazionale. La missione di TJF è quella di intercettare e sollecitare nuove produzioni o alternativamente mettere in scena concerti consolidati che non passano da troppo tempo nei club della Città e godere delle evoluzioni stilistiche che li hanno affinati negli anni come un grande vino. L’omaggio alla fertile penna di Don Grolnick di Rick Margitza con la GP Big Band, quello al grande Django Reinhardt dell’omonima Associazione con un concerto composto ad hoc per TJF, l’incontro tra i numerosi senatori del jazz  con emergenti di ottimo talento, la presenza di formazioni di allievi e docenti concertisti dei poli di formazione jazzistica quali il Centro di Formazione Musicale della Città, Arcote e Jazz School Torino, l’azione divulgativa e inclusiva nei luoghi di detenzione di Sfera Culture, i grandi organici rimasti in sospeso dalla scorsa edizione. Questi alcuni tratti salienti di un programma fitto e di alto profilo che porterà sui 13 palchi del festival 46 concerti con la partecipazione di oltre 200 musicisti. Ci auguriamo che la circuitazione curiosa del pubblico, al quale chiediamo uno sforzo di pazienza aggiuntivo aiutandoci nelle pratiche di prenotazione, animi i Jazz Club di tutta la Città restituendoci la meravigliosa esperienza di vederli rivivere grazie alla vitalità e alla piacevole socialità che il Jazz porta sempre con sé” dichiara Diego Borotti, Direttore, con Giorgio Li Calzi, del TJF 2021.

 

 

La sfida di questa seconda parte del Torino Jazz Festival 2021 è quella di far sentire la voce di chi fa e di chi segue la musica dal vivo nei club, piccoli ma fondamentali avamposti culturali che tengono in vita la musica durante il corso dell’anno. Proprio questi club non sono ancora davvero ripartiti, viste le condizioni in cui ci troviamo da quasi due anni: purtroppo l’emergenza ha portato a galla le problematiche già esistenti, in generale, nel comparto culturale, nella musica dal vivo, specie in un ambito diverso dall’intrattenimento, e troppo spesso, ancora in questi giorni veniamo a conoscenza di improvvise chiusure di club nella nostra città, che è uno specchio del nostro paese. Ma veniamo a noi: questa sfida consiste nel produrre 46 concerti in 13 location, nonostante le capienze limitate e proprio per questo, con un budget opportuno per questo tipo di attività, senza però rinunciare a sostanza, unicità e appeal artistico. Suoneranno musicisti torinesi, a molti dei quali abbiamo chiesto di fare dei primi concerti originali, gruppi italiani che rappresentano tutte le sfaccettature del jazz e dei linguaggi improvvisativi con una particolare attenzione per tutto ciò che è contemporaneo, che sta intorno a noi, ma anche alcuni importanti artisti stranieri, toccando i generi che il jazz ha generato o a cui si è unito: dal linguaggio afro-americano al progressive (con un vero protagonista a Torino), dalla scrittura contemporanea al folk, dalla libera improvvisazione agli omaggi  (Django Reinhardt, Fausto Romitelli, Count Basie, Lawrence Ferlinghetti e Allen Ginsberg, William Parker, le Funeral March di New Orleans, Italo Calvino, Billie Holiday, Langston Hugues, Art Blakey), dall’improvvisazione sotto forma di rock e elettronica all’interdisciplinarità (grazie a due concerti legati alla danza), dalla narrazione del jazz alla sperimentazione, perché il jazz si è sempre collocato in un territorio rivolto al dialogo tra i linguaggi e alla sperimentazione. Nell’arco di una settimana ci saranno più di 200 musicisti che hanno voglia di suonare per il loro pubblico. Insomma, noi abbiamo fatto questa prima parte. Ora vi aspettiamo al festival per ricominciare davvero tutti insieme”, dichiara Giorgio Li Calzi, Direttore, con Diego Borotti, del TJF 2021.

 

 

INOLTRE…

 

In ‘n Out: jazz dentro e fuori

Attività fuori cartellone dedicate dal TJF al sociale. La ‘Torino Social Orchestra’ dell’associazione Sfera Culture si esibirà per i detenuti e il personale della Casa Circondariale Lorusso e Cutugno delle Vallette; Il ‘Monbell Trio’, nato dal Dipartimento Jazz del Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino, suonerà invece per i giovani dell’Istituto Penale Minorile Ferrante Aporti.

 

Area X

Dopo aver ospitato la musica classica con ‘MITO per la Città’, Area X – l’iniziativa di Intesa Sanpaolo Assicura dedicata alla diffusione della cultura e alla protezione – apre le porte anche al jazz. Il 2 ottobre alle 17,00 con l’esibizione del ‘Monbell trio’ Area X si conferma un luogo a disposizione della comunità in cui si incontrano esperienza, protezione e futuro. Prenotazione obbligatoria: TJFinAreaX@fondazioneperlaculturatorino.it .

 

Il TJF festeggia quest’anno anche un anniversario importante: il ventennale della etichetta discografica Auand. Il Festival – che ospita diversi artisti Auand come Giancarlo Tossani & Big Monitors e I Manuals for Errorsha – ha invitato il fondatore della label Marco Valente a spegnere le virtuali candeline e a raccontare la sua attività di scouting volta a documentare il meglio del nuovo jazz italiano.

 

I club coinvolti per il TJF – JAZZ CL(H)UB 2021 sono:

Amen Bar (via Valprato 68); Bagni Pubblici di via Agliè (via Agliè 9); Bunker (via Paganini 0/200); Cafè Neruda (via Giachino 28/e); Combo (corso Regina Margherita 128); Off Topic (via Pallavicino 35); Educatorio della Provvidenza (corso Trento 13); Folkclub (via Perrone 3 Bis); L’Arteficio (via Bligny 18/L); Laboratori di Barriera (via Baltea 3); Osteria Rabezzana (via San Francesco d’Assisi 23/C); Polincontri – Politecnico Torino (corso Duca degli Abruzzi 24); Piazza dei Mestieri (via Durandi 13).

 

Tutti i concerti sono a ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria a esclusione di Markus Stockhausen e Florian Weber “Inside Out” (mercoledì 29 settembre ore 18) al Polincontri Politecnico di Torino (informazioni su www.policlassica.polito.it).

 

Norme di sicurezza

All’ingresso:

  • dovrà essere esibito il Green Pass;
  • verrà misurata la temperatura e non sarà consentito l’accesso con temperatura superiore ai 37.5°;
  • dovranno essere segnalate eventuali variazioni di nominativo.

Dovrà essere indossata la mascherina anche durante lo spettacolo. Non è ammesso l’uso di mascherine di comunità.

Dovranno essere disinfettate le mani con gli appositi gel messi a disposizione.

Dovrà essere osservato il rispetto delle distanze di sicurezza.

Il pubblico si impegna a informare il gestore del club in caso insorgessero sintomi riconducibili a Covid-19 entro le 48 ore successive allo spettacolo.

 

TJF SOCIAL

#tjf2021

 

Canali TJF

Sito www.torinojazzfestival.it  

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Per aspera ad astra

IL PUNTASPILLI di Luca Martina  

 

La missione spaziale INSPIRATION4, appena rientrata dopo 3 giorni in orbita a 575 km sulla Terra, è stata la prima ad ospitare a bordo solo dei “civili” (quattro “turisti spaziali”) e, nello stesso tempo, ad essere completamente finanziata da un’ azienda privata (SpaceX, un’altra creatura del fondatore di Tesla, Elon Musk).  

 

Il (salatissimo) prezzo dei biglietti è stato pagato interamente dal comandante della missione, il miliardario americano Jared Isaacman, fondatore della società Shift4 Payments, appassionato ed esperto pilota, attraverso una donazione di $200 milioni di dollari all’ospedale per bambini St Jude, nel Tennessee.

 

Il costo di 50 milioni di dollari a testa si confronta con i 28 milioni pagati da un anonimo acquirente (poi costretto a rimandare la sua partecipazione rinviandola a una futura missione) per volare per complessivi 10 minuti, dei quali ben 4 a disposizione per fluttuare liberamente nella capsula, sulla Blue Origin di Jeff Bezos (il fondatore di Amazon), a 100 km di altezza, il 20 luglio.

 

A venire incontro alle legittime aspirazioni astronautiche dei meno abbienti ci aveva pensato qualche giorno prima, l’11 luglio, la Virgin Galactic di Richard Branson che per soli 250.000 dollari aveva consentito di imbarcarsi per la sua missione, durata 71 minuti, a 80 km di distanza dalla terra.

 

Curiosamente proprio durante il viaggio “low cost” della Virgin si sarebbe accesa nell’abitacolo una luce rossa che poteva indicare un serio (potenzialmente fatale) problema e che, non essendo stata dichiarata all’ Agenzia statunitense per l’aviazione, ha provocato la sospensione del prossimo volo (che avrebbe ospitato una missione scientifica dell‘Aeronautica militare italiana e del Consiglio nazionale delle ricerche).

 

Quello che è certo è che la “Space economy” sta volando: secondo le stime della banca d’affari americana Morgan Stanley, nel 2020 ha generato circa 350 miliardi di dollari di fatturato ed entro il 2040 il giro d’affari dovrebbe superare i 1.000 miliardi.

 

Scienza, non fantascienza…

 

Non si tratta, naturalmente, di solo “turismo spaziale” che, anzi, ne costituirà, anche in futuro, solo una parte molto limitata.

 

I tre quarti del totale sono costituiti dalla connessione a banda larga satellitare che consente di trasmettere i dati (che continueranno la loro crescita esponenziale) e di comunicare senza necessità di cavi od altre infrastrutture a terra.

 

Il moltiplicarsi delle missioni private consentirà, dal suo canto, di rendere sempre più efficienti gli spostamenti nello spazio, per fini commerciali e scientifici, esplorandone ulteriormente le infinite potenzialità.

 

La parte del leone l’hanno fatta sino ad oggi, come si può facilmente immaginare, gli Stati Uniti, con quasi due terzi del totale degli investimenti.

 

L’Europa ricopre, comunque, un ruolo tutt’altro che marginale: un terzo dei satelliti mondiali sono infatti fabbricati nel nostro continente, impiegando 230.000 tecnici specializzati.

 

A testimonianza di ciò, ad aprile il Parlamento Europeo ha approvato un ambizioso piano che investirà nel comparto spaziale, tra il 2021-2027, quasi 15 miliardi di euro.

 

Questo programma consentirà una gestione più efficiente del traffico, riducendo le emissioni inquinanti, incrementando l’utilizzo di droni per le consegne e migliorando gli spostamenti aerei (evitando così ritardi e cancellazioni).

 

Il settore è senza alcun dubbio un pilastro cruciale per mantenere il nostro continente competitivo e capace di esercitare un ruolo di innovatore in uno scenario internazionale sempre più complesso.

 

Si tratta di una sfida da cogliere anche per il nostro territorio che ha maturato una solida tradizione nel settore aerospaziale.

 

Non sarà semplice e le difficoltà da superare (a partire dalla capacità di attrarre nuovi investimenti) sono molte ma…Per aspera ad astra…

Furgoni si scontrano in tangenziale, un morto

DAL PIEMONTE Sulla tangenziale di Alba nel pomeriggio si sono scontrati frontalmente due furgoni. E’ morto il conducente di uno dei due mezzi, 20 anni, nonostante l’intervento dell’elisoccorso del 118. E’ rimasto ferito l’altro autista. La tangenziale è stata chiusa in direzione di Alba e sono intervenute anche quattro pattuglie delle polizia locale e i vigili del fuoco.

Rapinatore promette di restituire il denaro e lascia come garanzia la carta di identità

Torino: denunciato rapinatore “a scadenza”

L’uomo aveva garantito la restituzione del denaro sottratto

 

Nel primo pomeriggio di sabato scorso, un soggetto entra in una tabaccheria, si avvicina alla cassa e minaccia il titolare. Il reo, un cittadino italiano di 38 anni, pretende che l’uomo prelevi 50 euro dalla cassa e glieli consegni, aggiungendo che se non l’avesse assecondato, avrebbe estratto la pistola. Il titolare, spaventato, gli consegna il denaro. Non pago di quanto appena ricevuto, il trentottenne chiede più soldi. La richiesta viene accompagnata dal rilascio della propria carta d’identità, a garanzia della restituzione dell’intera somma di lì a pochi giorni. L’avvento di due clienti, mette in fuga il rapinatore.

Agli agenti del commissariato Centro giunti sul posto, il titolare racconta l’accaduto, mostrando il documento abbandonato sul bancone. I poliziotti si dirigono presso l’indirizzo di residenza riportato sulla carta d’identità, rintracciando l’uomo a pochi passi dalla sua abitazione. Ulteriori accertamenti vengono eseguiti all’interno del suo appartamento, dove dimora un secondo soggetto, un ventiseienne algerino. In fase d’identificazione emerge come quest’ultimo sia colpito da un provvedimento di esecuzione del Tribunale di Milano, dovendo scontare una pena superiore ai 4 anni di reclusione.

Per lo straniero sono scattate le manette e la traduzione presso la Casa Circondariale “Lorusso e Cutugno” mentre il trentottenne, con numerosi precedenti di Polizia, è stato denunciato per rapina.

Camera, doppietta di fotografi: Niedermayr e Clavarino incontrano il pubblico

Mercoledì 22 settembre e giovedì 23 settembre, ore 18.30, in presenza nel Gymnasium di CAMERA

Doppio appuntamento a CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia con i due fotografi attualmente in mostra nelle sale di Via delle Rosine 18 a Torino: Walter Niedermayr Federico Clavarino. Due occasioni per conoscere e approfondire approcci diversi, storie diverse, sguardi diversi, un’interessante opportunità per espandere i propri orizzonti fotografici in due giorni consecutivi.
Appuntamento, quindi:
>> Mercoledì 22 settembre, alle ore 18.30, con l’incontro “Trasformazioni e Coesistenze” dedicato a Walter Niedermayr (Bolzano, 1952), uno dei principali fotografi italiani attivi sullo scenario contemporaneo e autore della mostra Walter Niedermayr. Transformations, visitabile a CAMERA fino al 17 ottobre.
L’incontro verrà condotto dal direttore del centro torinese Walter Guadagnini e dal critico d’arte Stefano Chiodi che dialogheranno con l’artista altoatesino per mettere in risalto le varie declinazioni con le quali viene affrontata l’indagine della modificazione dello spazio, tema predominante nella ricerca artistica di Niedermayr. Una riflessione ormai più che ventennale che ha permesso all’artista di focalizzarsi su diversi soggetti, dando luogo a un’interpretazione degli stessi talvolta in chiave politica talvolta in accezione simbolica: dal paesaggio alpino agli interni delle architetture in costruzione, dalle infrastrutture fisiche che delineano lo spazio urbano a quelle immateriali che plasmano l’ambiente rurale e le sue comunità, dagli spazi museali a quelli clinici e scientifici.
>> Giovedì 23 settembre, alle ore 18.30, con l’incontro “L’altro. Fotografia e identità” su Emergency Exit, mostra personale di Federico Clavarino (Torino, 1984), visitabile sino al 26 settembre nella Project Room di CAMERA.
Durante l’incontro verranno mostrati e raccontati i principali progetti che caratterizzano il percorso artistico di Clavarino dagli esordi sino ad oggi, mettendone in risalto la genesi, la modalità di sviluppo e la formalizzazione, oltre al tema dell’identità come filrouge di collegamento delle differenti narrazioni. Oltre al curatore della mostra, Giangavino Pazzola, insieme a Clavarino sarà presente anche Gaia Giuliani, professoressa associata in Filosofia politica presso l’Università di Coimbra, dove si occupa di fare ricerca – tra l’altro – su temi quali la storia politica, culturale e visiva dell’identità razziale europea contemporanea e italiana.
È consigliato prenotare per singolo incontro sul sito di CAMERA.
Il biglietto d’ingresso per ciascun incontro ha un costo di 3 Euro.
Didascalie immagini allegate:
© Walter Niedermayr, Les Menuires, 08/2013
© Federico Clavarino, Untitled dalla serie “Eel Soup”

Io non voglio le tue ali Io non voglio falsa libertà

MUSIC TALES, LA RUBRICA MUSICALE

Alle sicurezze delle assicurazioni

Preferisco le paure di tutti i marinai

Io non voglio le tue ali

Io non voglio falsa libertà

Agli equilibrismi dei campioni del potere

Preferisco un deltaplano su cui poter sbandare

Io non voglio le tue ali

Io non voglio falsa libertà”

La città di Napoli ha, da sempre, regalato artisti meravigliosi, cantautori di poesie …uno tra questi nacque nel 1946 e porta il nome di Edoardo Bennato.

È ritenuto uno dei più grandi rocker italiani, genere che ha spesso unito o alternato al blues e al folk. È stato il primo cantante italiano a riempire lo stadio milanese di San Siro con più di sessantamila persone, il 19 luglio 1980; e il primo cantante italiano ad esibirsi, nel 1976, al Montreux Jazz Festival.

Di lui, l’album da me più apprezzato, resta “Burattino senza Fili” ma oggi voglio parlarvi di un brano non trito e ritrito dai media e dalle radio: “Falsa libertà”.

Chitarrista, armonicista e cantante, dopo un’esperienza londinese cominciò a proporsi come one man band suonando contemporaneamente, oltre alla chitarra e all’armonica, anche il tamburello a pedale, il kazoo e altre percussioni. L’influenza di grandi del blues come B.B. King e John Lee Hooker su tutti, del rock and roll e di cantautori come Bob Dylan, caratterizzò subito il suo personaggio e la sua musica, nella quale però non potevano mancare influenze mediterranee e partenopee.

L’Edoardo nazionale ci ha sempre regalato testi ironici, dissacranti e rivolti in modo graffiante contro il potere, a qualsiasi livello e in qualsiasi forma si manifesti, senza schieramenti politici o appartenenze a partiti.

Per questo lo trovo sempre attuale, in tutte le sue opere musicali.

“Falsa libertà” è una lenta ballad per chitarra acustica e armonica che ci fa riflettere ancora una volta sul potere delle grandi istituzioni e ci propone ancora una volta il messaggio di rivolta dell’artista che preferisce il suo isolamento alla promessa di un volo condotto con le ali di una falsa libertà…come non proporla di questi tempi?

Ma si sa, La libertà al singolare esiste soltanto nelle libertà al plurale. Ci sono due libertà – quella falsa, dove un uomo è libero di fare ciò che gli piace; quella vera, dove è libero di fare ciò che deve.

Un uomo è libero nel momento in cui desidera esserlo.”

Buon ascolto del brano, che possa farvi pensare, tanto.

Chiara De Carlo

https://www.youtube.com/watch?v=RQQJlrWpQGU&ab_channel=NamelessHero27

 

scrivete a musictales@libero.it se volete segnalare eventi o notizie musicali!

Ecco a voi gli eventi della settimana!

“Siamo minori non accompagnati” Invece avevano tutti una famiglia

A partire dai primi mesi del 2019, la Polizia Locale di Torino, con il supporto della Polizia Ferroviaria, ha messo a fuoco il fenomeno di minori stranieri non accompagnati (MSNA) di nazionalità albanese che si presentano presso luoghi istituzionali dichiarando, falsamente, il loro stato di abbandono.

Lo schema seguito era sempre lo stesso: i minori giungevano in Italia via nave, aereo o autobus accompagnati, generalmente, da un genitore; una volta a Torino, venivano ospitati da sodali (parenti o amici), presenti in loco e conoscitori del territorio cittadino, che li accompagnavano nei pressi di un Ufficio di Polizia (in pochi casi direttamente all’Ufficio Minori Stranieri del Comune di Torino).

Nello specifico l’accompagnatore seguendo a distanza il minore, magari fingendo di essere impegnato in una conversazione telefonica, indicava la strada per raggiungere l’Ufficio di Polizia prescelto, salvo poi allontanarsi una volta che il minore fosse stato preso in carico da parte degli operatori di polizia.

Di qui il successivo inserimento nei programmi di assistenza del Comune, curati fino alla maggiore età dall’Ufficio Minori Stranieri della città di Torino e riservati ai minori in difficoltà, con l’attivazione di un’accoglienza che prevede un alloggio idoneo e sicuro, nonché servizi di supporto tesi a garantire, al meglio, l’interesse superiore del minore ed il suo benessere, a partire dall’avviamento scolastico.

Per averne un’idea, il costo del mantenimento di ogni singolo minore è di circa 3.000 euro mensili, esclusi i costi secondari.

Le immagini delle telecamere di sicurezza della stazione ferroviaria di Torino Porta Nuova si sono rivelate fondamentali per gli investigatori ai fini della ricostruzione del fenomeno e l’individuazione dei soggetti coinvolti: da una parte i minori, di età generalmente compresa tra i 15 e i 17 anni (ma vi sono stati casi di infraquattordicenni), talvolta spinti dai propri genitori a raggiungere l’Italia anche contro la propria volontà; dall’altra la rete di sodali costituita principalmente da parenti o amici presenti in loco e conoscitori del territorio cittadino. A questi soggetti di volta in volta i genitori hanno affidato i propri figli una volta entrati in Italia attraverso la frontiera marittima di Brindisi, Bari, Ancona e Venezia oppure dalla frontiera aerea di Genova e di Malpensa o, ancora, dalla frontiera terrestre di Trieste secondo un piano criminoso ben architettato.

Tra le varie storie è significativa quella di Elin (nome di fantasia), giunto in Italia nel 2019, all’età di quindici anni, attraverso la frontiera terrestre di Trieste a bordo di un autobus in compagnia del padre. Elin si è presentato presso gli Uffici della Polizia Ferroviaria della stazione di Torino “Porta Nuova” dichiarandosi minore non accompagnato. Dalle immagini di videosorveglianza si vede che il minore viene indirizzato presso gli uffici predetti da due soggetti.

Elin, da subito, ha espresso la volontà di fare rientro in Albania quanto prima, palesando uno stato di disagio ed angoscia anche presso la comunità ospitante. Successivamente è stato messo in atto il suo rimpatrio assistito, ad opera delle assistenti sociali dell’Ufficio Minori Stranieri del Comune di Torino, le quali sono riuscite a contattare i genitori in Albania ed a spiegare loro lo stato in cui versava il figlio.

Nel chiedersi per quale motivo il padre di Elin avesse scelto per il figlio la città di Torino come destinazione, si è risaliti alla presenza in città di un cugino del minore, a sua volta ex minore non accompagnato, che era stato ospite di una delle comunità di Torino anni prima e, pertanto, conoscitore delle procedure.

In un’occasione, la visione delle immagini ha consentito di “smascherare” un accompagnatore che aveva dichiarato, falsamente, agli agenti di un Commissariato a cui ha affidato due minori, di averli incontrati per strada, abbandonati a sé stessi e di averli accompagnati soltanto per aderire alla loro richiesta di aiuto.

I 60 componenti del sodalizio, individuati grazie all’analisi delle immagini dei sistemi di videosorveglianza e alle identificazioni effettuate con la collaborazione del personale del Compartimento Polizia Ferroviaria per il Piemonte e la Valle d’Aosta, sono chiamati a rispondere dei reati di truffa aggravata in concorso ai danni della Pubblica Amministrazione, di favoreggiamento della permanenza illegale di stranieri nello Stato, di falsa attestazione o dichiarazione a Pubblico Ufficiale sulla identità o su qualità personali proprie o di altri, con pene che vanno dai 3 agli 11 anni.