ilTorinese

Evade e va al parco. Non risponde alla polizia ma gli agenti lo chiamano da un altro numero

Arrestato dagli agenti del commissariato Mirafiori

 Nel primo pomeriggio di martedì, gli agenti del commissariato Mirafiori si dirigono in zona Lingotto, al fine di verificare la presenza in casa di un soggetto sottoposto agli arresti domiciliari.

 

Raggiunto lo stabile, i poliziotti citofonano, senza ricevere alcuna risposta. Accedendo all’interno del condominio, dopo essersi portati sul pianerottolo dell’abitazione, suonano il campanello, ma nessuno apre loro la porta. Cercano allora di rintracciare l’uomo, un cittadino italiano di 48 anni, al telefono. Il centralino del commissariato compone il numero, vani i tentativi di mettersi in contatto con il quarantottenne. Il sospetto è che questi abbia riconosciuto il numero del commissariato e non stia rispondendo apposta, così gli agenti decidono di richiamarlo con un’altra utenza. Dall’altro capo del telefono la risposta è immediata, in sottofondo si distinguono i classici rumori di un parco giochi. Vistosi scoperto, l’uomo ammette di essersi allontanato da casa per incontrarsi con alcuni amici.  Una volta raggiunto, il quarantottenne è stato arrestato per evasione.

Blitz della polizia nello stabile dove furono feriti gli agenti

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All’alba di stamane un blitz della polizia è stato effettuato  in un edificio  di corso Regina Margherita a Torino.

Il controllo straordinario è stato pianificato  dopo che la notte di venerdì  tre agenti erano rimasti feriti nel corso di un’operazione antidroga, aggrediti da una ventina di condomini che volevano impedire l’arresto di un  giovane pusher. Quella sera furono arrestati lo spacciatore, suo fratello e uno degli aggressori.

Questo soffitto viola No, non esiste più

Music Tales, la rubrica musicale 

Quando sei qui vicino a me

Questo soffitto viola

No, non esiste più

Io vedo il cielo sopra noi

Che restiamo qui

Abbandonati

Come se non ci fosse più

Niente, più niente al mondo”

La canzone fu scritta dal giovane Paoli quando non era ancora iscritto alla SIAE, per questo nei crediti delle varie versioni del disco figurano Mogol come autore del testo e Toang compositore della musica. Solo successivamente sarà depositata con la firma corretta del solo Paoli.

Il brano, rifiutato da interpreti come Jula de Palma e Miranda Martino, fu proposto a Mina dal paroliere Mogol. Mina, poco convinta e all’inizio anche riluttante, decise di registrarla solo dopo averla sentita eseguita al pianoforte dallo stesso Paoli, ma soprattutto a seguito delle pressioni dei discografici.

Con questo singolo tuttavia, la cantante raggiunse il 15 ottobre 1960, per la seconda volta nella sua carriera (dopo Tintarella di luna/Mai), il traguardo discografico del primo posto nelle vendite. Il pezzo infatti, entrato al quinto/sesto posto nell’estate 1960, rimase in classifica fino all’inizio dell’anno successivo, dopo aver raggiunto il primo posto per 14 settimane diventando il 45 giri più venduto dell’anno, sfiorando nel tempo i 2 milioni di copie vendute.

Non tutti sanno che il testo descrive l’incontro con una prostituta avvenuto in un bordello di Genova riconoscibile dal “soffitto viola”.

Nonostante l’argomento trattato, è comunque considerata una delle più rilevanti espressioni della canzone d’autore italiana e un capolavoro artistico.

L’immagine di alta poesia, che evoca l’atto d’amore consumato nella stanza col soffitto viola, trasfigura circostanze e ambienti.

La raffinata melodia, inizialmente lenta e confidenziale, conduce gradatamente verso spazi infiniti e trasognati raggiungendo il massimo dell’intensità musicale e poetica, per poi tornare nel finale all’intimità iniziale.

Un eccellente lavoro di dinamiche e colori, che è stato oggetto di citazioni e riferimenti nella cultura popolare. (Film, citazioni in brani, Commedie n.d.r.)

La versione che ho voluto riservarvi è di un tale Michael Allan Patton (in arte Mike Patton) cantante, tastierista e compositore statunitense noto per essere il leader di gruppi quali Faith No More e dei Fantomas nato nel 1968 ad Eureka negli Stati Uniti.

“ il cielo in una stanza” fa parte di un disco da lui prodotto che porta il titolo di Mondo Cane e contiene solo brani in lingua italiana.

Cario, fresco, perché è anche bello sentire gli stranieri che azzardano la nostra meravigliosa lingua. Ditemi che ne pensate!

L’amore può derivare da un sentimento generoso: il gusto della prostituzione; ma è corrotto ben presto dal gusto della proprietà.”

Buon ascolto

https://www.youtube.com/watch?v=3HVPImBI95M&ab_channel=probalmend

Chiara De Carlo

 
 
 

scrivete a musictales@libero.it se volete segnalare eventi o notizie musicali!

Ecco a voi gli eventi della settimana!

TORINO DESIGN OF THE CITY

 15-09-2021 / 31-10-2021
 

DI PIETRA E FERRO: 150 ANNI DEL TRAFORO DEL FREJUS

 18-09-2021 / 31-10-2021
Sabato 18 Settembre 2021 / Domenica 31 Ottobre 2021 Piazza Carlo Alberto 8 Torino

Chiuso: Lunedì

ORARI

Lunedì: 

Chiuso

Martedì: 

10:00-18:00

Mercoledì: 

10:00-18:00

Giovedì: 

10:00-18:00

Venerdì: 

10:00-18:00

Sabato: 

10:00-18:00

Domenica: 

10:00-18:00

PREZZO

€ 0,00 Gratuito possessori di Abbonamento Musei
€ 10,00 Intero
€ 8,00 Ridotto maggiore 65 anni; militari

Studenti in piazza bruciano la foto di Draghi e la bandiera europea

Studenti in piazza questa mattina a Torino hanno bruciato l’immagine di Mario Draghi, in occasione della giornata di sciopero indetta da Cobas e sindacati di base.

Un centinaio di studenti si sono ritrovati  in piazza Arbarello dalla quale si sono spostati  in corteo fino all’ufficio scolastico regionale di corso Vittorio. È qui che hanno dato fuoco a una foto del premier  e alla bandiera Europea. Un gruppo di giovani ha lanciato uova e gavettoni di vernice su Palazzo Civico.  Successivamente il corteo ha  raggiunto i manifestanti Cobas alla stazione di Porta nuova.

(foto archivio)

I Civich recuperano cinque bici e uno scooter dal fondo del Po

Lo scorso fine settimana, durante il servizio fluviale ordinario effettuato con le imbarcazioni in dotazione al Corpo nei pressi dell’area dei Murazzi, volto a preservare il decoro e la salute ambientale del fiume Po, gli agenti dei Comandi Territoriali VIII e I della Polizia Municipale hanno recuperato dai fondali 5 biciclette, 1 scooter elettrico e alcuni altri detriti ingombranti.

 

Oltre che per la difficoltà operativa, il recupero del veicolo elettrico è particolarmente significativo anche per la potenziale pericolosità ambientale legata alle batterie che, col passare del tempo, avrebbero potuto disperdere nelle acque del fiume sostanze altamente inquinanti.

In ordine di grandezza, quello di venerdì scorso rappresenta il secondo intervento di recupero di quest’anno nelle acque del Po. Nei primi di giorni di agosto, in un unico servizio di pattuglia fluviale, i ‘civich’ avevano riportato a galla altre 6 biciclette e 2 monopattini elettrici.

Ice Club Torino: la stagione inizia con una pioggia di medaglie

Riprendono i corsi al Pala Tazzoli di Torino e al Pala Olimpico di Pinerolo

Torino 11 ottobre 2021 – Il 9 e 10 ottobre al Palazzo del ghiaccio Tazzoli si è tenuta la prima prova di Campionato Nazionale Elite di pattinaggio artistico su ghiaccio, organizzata dall’Ice Club Torino e dall’ associazione Pat.

Ottimi sono stati i risultati degli atleti piemontesi che si sono imposti in ogni categoria, salendo su tutti i podi.

Nella categoria junior donne ha brillato Viola Fois, tesserata Ice Club Torino, pattinatrice allenata da Edoardo De Bernardis e Miriam Brunero. Sulle note della colonna sonora del film ‘’The White Crow’’ ha totalizzato 139.35 punti, aggiudicandosi la medaglia d’oro.

Bronzo per Amanda Ghezzo dell’Ice Club Torino, la più piccola di tutta la categoria. A soli 11 anni ha eseguito in questa gara due tripli lutz, il triplo flip e il doppio axel. Mai nessuna ragazzina italiana era riuscita a realizzare questi elementi in gara così giovane. La Ghezzo si era già distinta qualche mese fa quando, a 10 anni, aveva presentato in gara il triplo lutz, mai eseguito prima da nessuna pattinatrice italiana di questa età. Prima di lei ci era riuscita solo Lucrezia Beccari all’età di 13 anni, anche lei prodotto dell’Ice Club Torino allenata da Edoardo De Bernardis fino alla sua vittoria dei Campionati italiani junior. Si tratta, quindi, di un ulteriore record nazionale raggiunto dall’Ice Club Torino.

Ottimo debutto nella categoria senior per il campione italiano junior in carica Raffaele Zich, allenato da Renata Lazzaroni e Edoardo De Bernardis che ha raggiunto il suo personal best 183.26. Raffaele si è classificato al secondo posto alle spalle del campione Italiano assoluto senior Daniel Grassl.

Medaglia d’oro per Nikita Dossena (Ice Club Torino) nella categoria Advanced Novice.

Argento nella categoria junior maschile per Giorgio Rossetti che si allena con l’Ice Club Torino presso la sede dello Stadio Olimpico di Pinerolo.

Ottimi risultati anche per Giulia Barucchi, Annalisa Ursino, Micol Panepucci, Victoria Nobile e Aiden Buttiero.

“Sono molto soddisfatta dei risultati che hanno raggiunto i miei atleti in questa prima competizione stagionale. Siamo il club che presentato il maggior numero di pattinatori di fascia elite in questa competizione. Per questo mi complimento con tutto il mio team che forma gli atleti fin dai primi passi” commenta la Presidente dell’Ice Club Torino Claudia Masoero.

“Siamo anche molto felici e motivati – prosegue la Masoero – perchè dopo due anni di pandemia possiamo riprendere la nostra attività anche con i corsi di base per tutti i livelli presso impianti bellissimi ereditati dalle Olimpiadi del 2006 sia al Tazzoli di Torino che a Pinerolo’’.

L’Ice Club Torino Asd, la società piemontese che, negli ultimi anni, si è maggiormente distinta, rappresentando con i suoi pattinatori l’Italia in molte gare nazionali e internazionali, ha, infatti, da poche settimane, iniziato ai corsi per la nuova stagione presso le piste olimpiche del Pala Tazzoli di Torino e del Pala Olimpico di Pinerolo.

Il club torinese, guidato da Claudia Masoero ed Edoardo De Bernardis, vanta uno staff tecnico di alto livello con esperienza internazionale. La società si occupa di promuovere il pattinaggio in Piemonte e in Italia e si dedica all’insegnamento delle specialità di singolo femminile e maschile.

Reale Mutua Basket Torino – Urania Milano 88 – 70: una buona partita

Finalmente Torino gioca una veramente buona partita e porta a casa un po’ di consapevolezza nei propri mezzi.

Vince e convince contro una squadra sicuramente non “top” ma giocando con sicurezza e senza patemi.

Un secondo tempo dominato alla grande a partire dall’inizio del terzo quarto e non più messo in discussione fino alla fine.

Torino ha un quintetto base più un giocatore, questo è sicuro.  Potrebbe essere questo il solo vero limite nel lungo periodo ma, al momento, dopo tante cose discutibili viste in queste settimane,  godiamoci l’istante.

Torino comincia a far vedere buone cose dall’amalgama nuovo di cinque giocatori che messi insieme possono sicuramente valere il quintetto dell’altr’anno, pur se in modo diverso.

Davon Scott è un buon pivot che per dimensioni e stazza potrebbe giocare in serie superiori,  ma per il tiro anche in serie minori… nella media può giocare molto bene in A2 e se migliora la confidenza con il canestro può divenire importante.

Aristide Landi si dà da fare e alterna buone giocate con momenti anonimi ma potrà essere fondamentale in futuro.

Alibegovic è sempre il capitano e gioca bene con ottimi momenti di tiro anche se non è ancora al massimo.

Niccolò De Vico si rivela quello che già si sapeva: un buon giocatore in A1 e un lusso in A2. Gioca bene e in maniera decisa.

Toscano continua a tirare la carretta e impegnandosi risulta decisivo per le sorti dell’incontro.

Infine Trey Davies: secondo il mio personalissimo parere sarà l’atleta decisivo per le sorti di Torino. “Piccolo”, imprevedibile e intelligente: se comincia a prendere in mano la squadra e confidenza con il tiro da 3 la Reale Mutua diverrà una squadra veramente degna di questo nome.

Torino ha giocato bene, difeso bene e ha vinto bene. Sono contento di esprimere finalmente un parere positivo su questa squadra che sembra anche atleticamente ben predisposta.

Il timore è che dopo questi 6 non c’è nulla o quasi, anche se, a dire il vero, per la prima volta Giordano Pagani si esprime bene con 8 punti e una discreta prova di carattere e quindi speriamo in bene che possa proseguire. Il resto al momento è buio pesto. Ma cominciamo a vedere il bicchiere mezzo pieno. Torino gioca bene, meglio dell’altr’anno ed alcune giocate spettacolari appaiono al parco Ruffini.

Domani, però,  è un altro giorno…

Paolo Michieletto

Slow Wine 2022: «La guida che ha rivoluzionato il mondo del vino»

Ecco i premi speciali: alla toscana Elisabetta Fagiuoli il premio alla carriera, al friulano Federico Stroppolatini quello al giovane vignaiolo, e alla famiglia Ceretto di Alba quello per la viticoltura sostenibile
 
Su media.slowfood.it le foto della presentazione e la cover di Slow Wine 2022

«Dopo l’edizione straordinaria del 2020 in cui abbiamo realizzato la nostra guida senza poter visitare le vigne e le cantine siamo tornati a una certa normalità, facendo però tesoro di quanto abbiamo imparato durante la pandemia. E così accanto al ritorno delle visite in azienda, realizzate grazie alla straordinaria rete di oltre 200 collaboratori sparsi in tutta Italia, e alle Chiocciole assegnate alle migliori cantine secondo Slow Food arriva la novità dei video: 485 contributi realizzati dagli stessi collaboratori su altrettante cantine, un terzo delle aziende recensite, accessibili direttamente dalla guida tramite QRCode, che consentono di vedere il produttore mentre lavora nella sua vigna, di ascoltarne le parole, di capire quale carattere ha trasmesso ai suoi vini» raccontano Giancarlo Gariglio e Fabio Giavedoni, curatori di Slow Wine, la guida alle migliori cantine italiane secondo Slow Food.

 

La 12 esima edizione è stata presentata nell’ambito della Milano Wine Week ed è disponibile in tutte le librerie dal 13 ottobre e online sullo store di Slow Food Editore

Per la realizzazione dei video sono stati accolti i suggerimenti di due collaboratori della guida, i giornalisti e autori televisivi Marcello Masi e Rocco Tolfa, che hanno realizzato veri e propri tutorial: «Non abbiamo avuto dubbi nel partecipare a questa avventura perché condividiamo lo spirito di Slow Food e il modo di lavorare di Slow Wine, soprattutto la scelta di mandare i collaboratori nelle aziende, perché il valore di un vino non è dato solo dai sentori, un vino nasce dal territorio e rappresenta l’essenza del produttore. Questo aspetto fino a ora era un privilegio della televisione e invece questa novità fa svecchiare le guide cartacee e fa invecchiare tutto il resto».

Clicca qui per vedere il trailer dei video realizzati per la guida Slow Wine 2022.

Ma Slow Wine non è solamente una guida, è un progetto di racconto e promozione a tutto tondo. Innanzitutto, tra poco più di un mese ritorna lo Slow Wine Tour a partire da Monaco di Baviera, a inizio anno le tappe negli Stati Uniti e poi nell’autunno 2022 gli appuntamenti di Seoul e Tokyo, dopo un anno difficilissimo in cui non è stato possibile organizzare il tour. E poi le guide alle cantine degli Stati Uniti, in Cina e in Macedonia che estendono i principi di Slow Wine nel mondo.
«La storia del vino di Slow Food è stata caratterizzata da temi ancora oggi attualissimi – la sostenibilità ambientale, il paesaggio, la giustizia sociale – che ci chiamano tutti a essere protagonisti della Slow Wine Coalition, il futuro che stiamo costruendo intorno al Manifesto Slow Food per il vino buono, pulito e giusto presentato a Bologna nel 2020» ricorda Federico Varazi, vice presidente di Slow Food Italia. «Si tratta di un decalogo frutto del lavoro dei vignaioli a partire da Vigneron d’Europe, e porta con sé le loro istanze. La grande novità della Coalition è che il manifesto può essere condiviso da tutti: tecnici professionisti e appassionati per far sì che il mondo del vino operi una piccola rivoluzione, diventi una comunità in cui ognuno fa il proprio pezzo per andare nella direzione che abbiamo delineato».

«Il sogno di realizzare una grande rete di vitivinicoltori a livello internazionale si sta realizzando intorno alle tre anime di Slow Wine che si riconoscono nei valori della sostenibilità ambientale, della tutela del paesaggio e della giustizia sociale, e cioè i produttori – anche le cooperative e i conferitori di uve – gli appassionati di tutto il mondo e i professionisti che legano chi fa il vino e chi lo consuma. Aderire è semplicissimo, basta firmare il Manifesto realizzando eventi per celebrarne la partecipazione. L’incontro di tutti i partecipanti alla Slow Wine Coalition è a Bologna con la Slow Wine Fair, organizzata da BolognaFiere con la direzione artistica di Slow Food dal 26 febbraio al 1 marzo. Si tratta di una vera e propria Terra Madre del vino, in cui i tre grandi temi del Manifesto saranno discussi durante gli incontri in agenda. E poi di un momento fieristico con mille produttori provenienti da tutto il mondo, grazie anche alla collaborazione con la Società Excellence rivolto sia al pubblico che ai professionisti».

 

Durante la presentazione sono stati consegnati i tre Premi Slow Wine.

Il premio al Giovane vignaiolo è stato consegnato da Edoardo Basset e Georgia Zuliani dell’azienda F.lli Perin a Federico Stroppolatini della cantina Stroppolatini di Cividale del Friuli con la seguente motivazione:

Federico Stroppolatini, che oggi ha 28 anni, a seguito della malattia del padre, nel 2015, abbandonò gli studi in ingegneria, caricandosi sulle spalle la gestione dell’azienda di famiglia. Quando ha ereditato la cantina si produceva perlopiù vino sfuso senza uno stile preciso e un indirizzo ambizioso; grazie a lui si è impressa una chiara svolta, in nome della sostenibilità e della qualità senza compromessi, con una particolare attenzione anche a vitigni meno conosciuti, come il tocai giallo. Seppur giovanissimo, Federico sta contribuendo alla crescita della viticoltura del Friuli Venezia Giulia animato da un entusiasmo e un coraggio fuori dal comune.

Alla famiglia Ceretto di Alba, Piemonte, presente a Milano con i cugini Alessandro e Roberta, è andato il premio per la Viticoltura sostenibile, consegnato da Daniela Ropolo, responsabile iniziative sostenibili CNH Industrial per FPT:

Dal 2010 la famiglia Ceretto, stimolata da un cambio generazionale perfettamente riuscito, ha assunto un preciso impegno volto al radicale mutamento delle tecniche agronomiche, convertendo gli oltre 100 ettari di vigneti di proprietà in regime biologico certificato, e dal 2018 in conduzione biodinamica. Questo sforzo così ingente è stato reso possibile dal costante confronto interno alla famiglia e da uno strenuo rispetto del territorio, tra i più celebri d’Italia. A questa scelta si accompagna la decisione di proseguire una vocazione consolidata in azienda: il rapporto con la cultura, oggi concretizzato in iniziative che – attraverso varie forme di espressione – sottolineano l’importanza di ritrovare l’equilibrio con la natura.

Il premio alla Carriera è stato consegnato da Lucio Berta, Head of Brand Communication and Social Media di Reale Mutua a Elisabetta Fagiuoli della cantina Montenidoli di San Gimignano:

Elisabetta Fagiuoli – che quest’anno festeggia le cinquanta vendemmie – ha segnato un prima e un dopo per la Vernaccia di San Gimignano e per la Toscana più in generale. Motore instancabile della promozione e valorizzazione del territorio, sempre fieramente controcorrente rispetto alle mode, è riuscita, grazie alla sua tenacia, a trasformare i suoi vini in grandissimi classici, imprescindibili per qualsiasi appassionato che si rispetti. Il tutto praticando un’agricoltura biologica certificata e un’enologia così poco interventista che usare il termine naturale fa un po’ sorridere, parlando di Elisabetta, che nel salotto di casa ha i nidi di rondine…

Alla presentazione hanno partecipato Federico Gordini, presidente della Milano Wine Week, che ha sottolineato l’onore di ospitare all’evento milanese Slow Wine, e Luigi Terzago, presidente Fisar che ha evidenziato l’importanza della sostenibilità per il futuro vitivinicolo.

La presentazione di Slow Wine 2022 è stata resa possibile grazie agli Official Partner Reale Mutua, FPT e F.lli Perin; i Partner Tecnici Bormioli Rocco, Bormioli Luigi, BSD Liebherr e San Bernardo; in collaborazione con la MWW.

Grandi ritorni e novità di Slow Wine 2022: le visite in azienda e le Chiocciole

L’edizione 2022, che recensisce 1958 cantine, vede il ritorno di due delle principali caratteristiche della guida, sospese a causa della pandemia nel 2020.
Innanzitutto, la visita dei collaboratori alle cantine. Unica nel panorama delle guide al vino, infatti, Slow Wine non si limita a degustazioni ma, grazie alla capillarità degli oltre 200 collaboratori presenti in tutta l’Italia, visita i filari e le cantine delle aziende recensite. Uno sforzo grandissimo che pone la guida di Slow Food come un punto di riferimento di tutta l’enologia e di chi vuole conoscere questo straordinario mondo, in Italia e non solo.
A questo si aggiunga il ritorno del riconoscimento più identificativo della guida: le Chiocciole (tutti i premiati su Slowfood.it/slowine), ovvero il simbolo assegnato a una cantina per il modo in cui interpreta i valori organolettici, territoriali e ambientali in sintonia con la filosofia di Slow Food.
L’assegnazione del riconoscimento è stata sospesa nell’edizione del 2021 per via dell’impossibilità di effettuare le visite in azienda, rimarcando quindi il significato e il valore della Chiocciola stessa non come premio assegnato una volta per tutte ma come continua valutazione della qualità nei vini e nelle cantine. Ad aggiudicarsela quest’anno sono 218 cantine, tra cui compaiono 23 novità: un forte segnale di resistenza e solidità del settore, dopo un anno complicato come quello appena passato.
La regione che conta più chiocciole è il Piemonte, seguono la Toscana e il Veneto.

QR Code e video per visitare 485 aziende con gli occhi dei collaboratori

Se nel 2020 si è ovviato all’impossibilità di realizzare le visite in azienda grazie alle video interviste ai produttori, nel 2021 quella iniziale intuizione diventa un vero e proprio prodotto digitale permettendo al lettore di visitare virtualmente 485 aziende, grazie a video brevi (della lunghezza di 5/10 minuti) realizzati dai collaboratori durante la loro visita e scaricabili grazie ai QR Code pubblicati sulla guida stessa.

Tutti i numeri della guida

Oltre al massimo riconoscimento che è la Chiocciola, vi sono altri due premi attribuiti alle cantine: la Bottiglia (188 cantine), assegnata ai produttori che esprimono un’ottima qualità per tutte le bottiglie presentate in degustazione, e la Moneta (87), assegnata alle realtà che esprimono un buon rapporto qualità-prezzo in tutte le bottiglie prodotte.
Riconoscimenti speciali sono dedicati anche ai vini: ai migliori di ogni regione viene assegnato il titolo Top Wine, e tra questi si trovano i Vini Slow che, oltre ad avere una qualità eccellente, condensano valori legati a territorio, storia e ambiente, e i Vini Quotidiani, che garantiscono un’alta qualità entro i 12 euro. Degli oltre 27.000 vini degustati sono emersi 750 Top Wine, e tra questi 354 Vino Slow e 196 Vino Quotidiano.

La degusta