ilTorinese

Da Barriera solidarietà al circolo Banfo 

 

 

Il progetto è protagonista di una raccolta fondi su Produzioni dal Basso

Torino, 15 Gennaio 2025 – Venerdì 10 gennaio, poco dopo le ore 19:00, un’esplosione ha sconvolto la tranquillità della zona Barriera di Milano, in Via Cervino 0. Una bomba carta è stata fatta esplodere davanti al Circolo Arci Antonio Banfo, danneggiando gravemente la serranda e infrangendo la vetrata d’ingresso. L’attacco, avvenuto in una delle aree più popolose e vivaci della città, ha scosso la comunità.

Grazie alla pronta reazione dei cittadini e alla solidarietà di numerose associazioni e rappresentanti delle istituzioni, gli spazi sono stati rapidamente puliti e in parte ripristinati. Tuttavia, i danni materiali subiti, stimati intorno ai 4.000 euro, rappresentano un peso insostenibile per il circolo, che si vede costretto a chiedere il sostegno della collettività per continuare la sua missione. Per coprire i costi delle riparazioni e garantire la sicurezza degli spazi, è stata avviata una campagna di raccolta fondi su Produzioni dal Basso, prima piattaforma italiana di crowdfunding e social innovation. L’obiettivo è raccogliere le risorse necessarie per permettere al Circolo Banfo di ripartire al più presto e continuare ad essere un presidio di cultura e solidarietà.

Il Circolo Arci Antonio Banfo è da anni un punto di riferimento nel quartiere Barriera di Milano, offrendo spazi di inclusione, crescita e condivisione. Tra le attività proposte figurano corsi di italiano per donne di origine straniera, corsi di arabo per le giovani generazioni, laboratori artistici, jam di rap e hip hop, workshop culturali e la gestione della biblioteca popolare su strada “Lino Anaclerio”. “Nonostante questo vile attacco, il nostro impegno per il quartiere e per i valori democratici che rappresentiamo resta intatto. Ora più che mai, abbiamo bisogno del sostegno di tutti per continuare a essere un faro di resistenza culturale e sociale“, ha dichiarato un portavoce del circolo.

Per maggiori informazioni:
https://www.produzionidalbasso.com/project/sostieni-il-circolo-banfo/

Per le opere di accompagnamento 99 milioni alla Torino-Lione

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Nella seduta della seconda Commissione del Consiglio regionale, presieduta da Mauro Fava, l’assessore Enrico Bussalino ha illustrato la parte di competenza in materia di logistica e infrastrutture strategiche del Documento di economia e finanza regionale (Defr) 2025-2027 (Pdcr 18). L’illustrazione delle stesse materie per il “Bilancio di previsione finanziario 2025-2027”, su richiesta delle opposizioni, è stata rinviata alla prossima seduta. Il motivo è la difficoltà a fare il confronto tra gli stanziamenti in Bilancio degli anni precedenti e quelli previsti nel Ddl 49, causa l’incompletezza del materiale a disposizione.

Infatti per chiarimenti sono intervenuti, oltre a Marco Protopapa (Lega), diversi consiglieri delle opposizioni: Sarah Disabato (M5s), Gianna PenteneroNadia ConticelliDomenico RavettiMonica Canalis e Fabio Isnardi (Pd), Alice Ravinale e Giulia Marro (Avs).

Nella sua relazione, Bussalino ha sottolineato che “le opere di accompagnamento della nuova linea ferroviaria Torino – Lione, che ammontano a 99 milioni di euro, sono importanti per infrastrutturare il territorio, trattandosi di un’opera strategica per il Piemonte e l’Italia e l’Europa”.

Per quanto riguarda la logistica, l’assessore ha rilevato “l’importanza dell’attivazione delle zone logistiche semplificate e che con il Dpcm del 12 novembre 2024 è già stato istituito il Comitato d’indirizzo, cioè l’organo di governance per l’operatività definitiva della Zona logistica semplificata (Zls)”. La Zls “Porto e retroporto di Genova” coinvolge i territori comunali di Rivalta Scrivia, Arquata Scrivia, Novi Ligure, Alessandria, Castellazzo Bormida, Ovada e Belforte Monferrato.”

In base alle domande dei consiglieri, oltre ad assicurare di fornire tabelle utili al confronto tra gli esercizi finanziari, Bussalino si è impegnato a chiedere i fondi necessari, ulteriori all’attuale disponibilità di 8 milioni e mezzo di euro, per la realizzazione della linea 1 della metropolitana di Torino e ha assicurato che “i lavori non si fermeranno”. Stesse conferme sono state fatte in merito ai cantieri del Terzo valico e dell’Asti-Cuneo “che rispetteranno il cronoprogramma”. L’assessore ha anche annunciato l’implementazione dei fondi statali del cosiddetto Ferrobonus, con 450 mila euro regionali.

Ragazzo in manette: in casa aveva un arsenale

I Carabinieri arrestano un ventitreenne a Torino
Nel pomeriggio di lunedì 13 gennaio, i Carabinieri della Stazione Borgata La Falchera hanno tratto in arresto, in flagranza di reato, un ventitreenne torinese gravemente indiziato di detenere, abusivamente, armi con matricola alterata/contraffatta e materiale esplodente.
I militari, nell’ambito di un controllo approfondito nei confronti del giovane – sottoposto alla misura della detenzione domiciliare per altro procedimento – a seguito della perquisizione in casa, hanno trovato un vero e proprio arsenale meticolosamente occultato nei cassetti e negli armadi della sua cameretta.
Gli investigatori hanno scovato e poi sequestrato:
– Una pistola revolver calibro 38 con matricola abrasa;
– Tre cartucce cal.38;
– Una pistola beretta cal. 7,65mm con matricola abrasa;
– Ventotto coltelli a serramanico con lame di varie dimensioni; – Sei passamontagna;
– Un arco con frecce;
– Due tirapugni in metallo;
– Due giavellotti artigianali;
– Due cerbottane con 50 dardi da 9cm;
– 1kg di biglie metalliche;
– Kit di pulizia per le armi da sparo;
– 1 kg di zolfo, 1 kg di nitrato di potassio e 1 kg di carbone in polvere.
Il ventitreenne è ora ristretto presso la locale Casa Circondariale a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

Critiche da sinistra

Garbate critiche sul mio ultimo articolo. Critiche arrivate da “sinistra”. Critica e dissenso sono il sale non solo della democrazia ma anche della vita. Poveretto o poveretta chi non riesce a canalizzare il dissenso, l’altrui opinione. Basta bandire violenza verbale e fisica ed il gioco è fatto. Qualcosa di raro, ultimamente, nel nostro paese come nel resto del mondo. Ed è sempre più difficile la convivenza e dunque la tolleranza. Ma veniamo al punto. Mi rimproverano: “Sei  stato ingeneroso nei confronti della Schlein visto che, sia lei sia altri leader dell’opposizione si sono complimentati con la Meloni sul caso di Cecilia Sala”. Bene… accidenti mi sono espresso male e di ciò ne faccio ammenda. Ma il mio personalissimo e magari irrilevante giudizio non cambia. Ed ora mi corre l’obbligo di spiegarmi meglio.
La segretaria del PD avrebbe dovuto essere in Parlamento ed essere lei a parlare.
E non mi pare che tutto ciò sia avvenuto.
Mi si può obbiettare che anche Conte è stato rumorosamente assente. Appunto,  e dunque ecco un altro motivo per cui la pasionaria di Bologna, sempre nel mio piccolo  ed insignificante parere, ha sbagliato. E sia ben chiaro: sempre politicamente parlando.
E viene voglia di fare dei raffronti storici.
Dopo i fatti di Sigonella il Presidente del Consiglio Bettino Craxi dichiaro’ perentoriamente: se fossi nato in Palestina sarai anch’io diventato un terrorista.
Il primo che si alzò applaudendo fu Giancarlo Pajetta storico responsabile dei problemi internazionali del PCI. So perfettamente che l’accostamento può sembrare arbitrario.
Spero nella comprensione verso un vecchietto di fatto nostalgico  dei tempi che furono. Uno che poi alla fine non si ritrova in questi tempi. Ed ammettiamolo, con questa ambizione di ritrovare sé se stessi.
Sempre altalenanti nell’essere e nel voler essere facendo i conti con quello che si è stati. Ma bando alle tristezze. Tornando a bomba. Vorremmo maggiore tolleranza in un mondo sempre meno tollerante.
E dunque ben vengano le critiche che di fatto ci fanno crescere. E poi come si è detto solo gli stupidi non cambiano mai idea come gli opportunisti che cambiano idea solo in base alle convenienze.

PATRIZIO TOSETTO

Fondazione Ricerca Molinette: 250mila euro contro malattie invecchiamento

Al via il Bando Ricerca d’Eccellenza 
Lo scorso anno il bando ha finanziato la ricerca sull’addestramento dell’intelligenza artificiale per la diagnosi del tumore della mammella e l’applicazione di farmaci già impiegati in altre patologie per la cura dell’Alzheimer e del Parkinson
Fondazione Ricerca Molinette, in partnership con l’Università di Torino e l’AOU Città della Salute e della Scienza di Torino, annuncia la quarta edizione del Bando “Ricerca scientifica d’eccellenza 2025”. Il bando finanzia la ricerca per 250.000 euro, anche grazie al generoso lascito di Domenico Negri e Ortensia Rolfo, benefattori che hanno devoluto 1 milione di euro alla Fondazione. I lavori scientifici finanziati dal bando hanno una particolare finalità pratica: portare alla popolazione ed ai pazienti la più avanzata ricerca su diagnosi e cura delle malattie dell’invecchiamento.
“Le malattie dell’invecchiamento sono la frontiera più attuale della ricerca scientifica ed hanno un impatto sociale enorme, destinato a crescere in modo esponenziale nei prossimi anni. – dice il presidente della Fondazione, professor Massimo Segre –  Per la Fondazione riconoscere
e sostenere la ricerca d’eccellenza in questo campo significa dare un contributo concreto per la qualità della vita di tutti noi.”
Il direttore scientifico della Fondazione e professore ordinario di biologia applicata, Emilio Hirsch, sottolinea la rilevanza pratica dell’iniziativa: “Investire nella ricerca traslazionale significa mettere la scienza al servizio del paziente. Grazie ai progetti finanziati negli scorsi anni, siamo riusciti ad avviare studi di grande rilevanza che puntano a trasformare le scoperte scientifiche in terapie concrete e sempre più all’avanguardia.”
La selezione dei progetti attesi per il Bando 2025 seguirà standard internazionali di valutazione,
garantendo la massima trasparenza e qualità nella scelta dei progetti più promettenti nell’ambito
delle malattie neurodegenerative e dell’invecchiamento, sotto la supervisione del comitato scientifico guidato dal professor Emilio Hirsch.
Il finanziamento sarà suddiviso in due categorie:
    • 200.000 euro destinati alla ricerca biomedica traslazionale per trasferire i benefici della ricerca di base sui pazienti
    • 50.000 euro destinati agli studi clinici.
Le precedenti edizioni del bando hanno consentito di supportare in modo concreto la ricerca e l’applicazione di nuove terapie che offrono soluzioni innovative e potenzialmente rivoluzionarie per affrontare alcune delle sfide più complesse della medicina moderna.
Lo scorso anno è stato finanziato il progetto sulle malattie neurodegenerative, Alzheimer e Parkinson, della professoressa Silvia Morbelli, che, grazie all’uso di tecnologie avanzate, potrebbe aprire nuove strade per diagnosi più precise e trattamenti innovativi. L’obiettivo della sua ricerca è quello di verificare l’applicazione di farmaci già impiegati per altre patologie, quali i tumori, adattandoli per affrontare queste complesse malattie neurologiche. Un tema di grandissima attualità scientifica che riguarda numerose patologie.
L’altra ricerca finanziata lo scorso anno è il progetto clinico sulla diagnosi del tumore della mammella della professoressa Isabella Castellano. La sua ricerca utilizza immagini radiologiche per sviluppare ed addestrare un algoritmo di intelligenza artificiale. L’obiettivo è
supportare i medici nel migliorare il processo di diagnosi e la capacità di identificare le terapie più adatte per le pazienti affette da tumore al seno.
Il bando è riservato a proponenti che svolgono la loro attività presso l’A.O.U. Città della Salute e della Scienza o presso il Centro Interdipartimentale di Biotecnologie Molecolari di Torino e scade il 28 febbraio 2025.
Grazie a queste ricerche, la Fondazione Ricerca Molinette contribuisce a rendere la scienza un
alleato concreto nella vita quotidiana dei pazienti e delle loro famiglie, sostiene i progetti più innovativi, promuove un modello di ricerca traslazionale che pone l’ospedale Molinette e la comunità scientifica torinese al centro del progresso medico, garantendo un impatto tangibile sulla salute ed il benessere della collettività.

Superati 50mila euro per i cinque smalti del Cofano di Guala Bicchieri

Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica di Torino è lieto di annunciare che, grazie alla straordinaria generosità di 742 piccoli e grandi donatori, ha superato l’obiettivo di 50.000 € nella sua campagna di crowdfunding, lanciata dal 28 marzo al 31 dicembre 2024 per acquisire cinque ornamenti in smalto di Limoges provenienti dal cofano di Guala Bicchieri, capolavoro identitario della sua collezione.

I cinque ornamenti – elementi metallici con decoro floreale in smalto champlevé – che decoravano originariamente il cofano del cardinale vercellese Guala Bicchieri (1160-1227), saranno acquisiti grazie all’eccezionale contributo di un ampio pubblico di appassionati e sostenitori del patrimonio storico e artistico dei Musei Civici di Torino.

Una raccolta fondi inaugurata dalla generosa donazione di Sir Paul Ruddock, grande collezionista di arte medievale ed estimatore del Museo Civico torinese, e quindi conclusa grazie al significativo sostegno della Fondazione CRT, che da sempre è accanto a Palazzo Madama in tutti i suoi progetti.

 

Il cofano del cardinale Bicchieri, realizzato in legno e decorato con smalti e oreficeria, è uno degli esempi più importanti dell’arte medievale e rappresenta un unicum nella storia dell’arte di Limoges.

Originariamente impreziosito da quaranta medaglioni e numerosi elementi decorativi in rame sbalzato e smalto champlevé, ha visto la perdita di diversi componenti durante la suo lungo e travagliato passato.

A marzo 2024 Palazzo Madama ha lanciato la campagna di crowdfunding con l’obiettivo di acquistare i cinque preziosi frammenti, che per secoli sono stati parte di questo capolavoro della storia, e di riportare il cofano alla sua originaria bellezza. Tali smalti furono verosimilmente trafugati a fine Settecento nel periodo delle guerre napoleoniche – quando il cofano era conservato nella chiesa di Sant’Andrea di Vercelli – e successivamente confluirono nella collezione di Jules Chappée, industriale ed erudito di Le Mans, quindi vennero dispersi dagli eredi e infine approdarono presso l’antiquario parigino che li ha ora messi in vendita.

Con l’acquisizione di queste cinque opere, il museo è ora in grado di restituire una ulteriore parte del decoro originario all’opera, ricollocandole sul retro del cofano, che oggi risulta privo di queste decorazioni.

Il successo di questa campagna è una commovente e profondamente significativa testimonianza della forza e dell’impegno della comunità che sostiene Palazzo Madama e i Musei Civici di Torino“, ha dichiarato Giovanni Carlo Federico Villa, Direttore di Palazzo Madama. “Grazie alla generosità di centinaia di donatori, non solo aggiungiamo parti essenziali al cosiddetto ‘cofano di Guala Bicchieri’, ma poniamo nuovamente l’attenzione su un momento fondamentale della storia e del farsi d’Europa per il tramite di uno dei suoi grandi protagonisti. Sincera è la gratitudine per i numerosissimi che hanno voluto prendersi il tempo di contribuire a questo importante progetto, dando un senso al concetto di cittadinanza attiva e di memoria”.

I cinque smalti che ora riusciremo ad acquisire considerati da soli sono semplici frammenti della raffinata arte di Limoges nel Duecento, ma la loro importanza risiede nell’appartenere ad un capolavoro, cui ora possiamo ricongiungerli. Il loro riposizionamento sul cofano, a distanza di più di duecento anni, è un’operazione filologica importante che permetterà – come avviene in pittura quando una predella perduta torna accanto alla tavola cui era associata – di poter ammirare il cofano completo di alcune delle sue parti mancanti, così come esso doveva apparire a Guala Bicchieri nel 1220” – dichiara Simonetta Castronovo, conservatrice di Palazzo Madama, che fu già protagonista dello studio e acquisizione del cofano del cardinale da parte della Città di Torino e della Regione Piemonte nel 2004.

Durante tutto il corso del 2024 Palazzo Madama ha organizzato un intenso programma di sensibilizzazione, con incontri, conferenze, laboratori, visite guidate e dibattiti che si sono svolti non solo in museo ma in diverse sedi del territorio piemontese. Un ringraziamento particolare anche allo storico Alessandro Barbero, che ha unito la sua voce a quella di Palazzo Madama per sostenere la campagna.

Il risultato è stato ottenuto attraverso la piattaforma online di crowdfunding Rete del Dono, che ha permesso ai numerosissimi donatori – singoli, gruppi, famiglie, fondazioni e associazioni – di partecipare all’iniziativa.

Nella primavera 2025 Palazzo Madama offrirà a tutti i donatori l’opportunità di vedere in anteprima gli smalti appena acquisiti, in una presentazione in museo riservata ed esclusiva.

Palazzo Madama dimostra ancora una volta di essere un punto di riferimento fondamentale per la cultura italiana ed europea, e il successo di questa campagna di crowdfunding conferma l’importanza di collaborazioni e partecipazione per garantire la conservazione e la valorizzazione del patrimonio dei Musei Civici di Torino. Un patrimonio comunitario. Un patrimonio di tutti.

Tutte le info qui: https://www.palazzomadamatorino.it/it/evento/ritorno-a-casa-il-cofano-ritrova-smalto

“Accademia della Luce”. Riflettori su lo “Scia’Mano” di Luigi Ontani

Al via, alla “GAM” di Torino, il “Public Program” dedicato alla 27^ edizione di “Luci d’Artista”. 

Giovedì 16 gennaio, ore 18

Figura iconica, fra i più influenti e noti artisti italiani a livello internazionale, al bolognese di Vergato (1943) Luigi Ontani, pittore e scultore, padre dei singolari “tableaux vivants” – performances filmate e fotografate in cui lo stesso artista si presenta mascherato di volta in volta da Pinocchio, piuttosto che da Dante da San Sebastiano o da Bacco – degli “oggetti pleonastici” in scagliola e della “stanza delle similitudini”– costituita da elementi ritagliati in cartone ondulato – è dedicato il primo appuntamento pubblico “apripista” alle attività di “Accademia della Luce”, il Public Program curato da Antonio Grulli di “Luci d’Artista”, 27^ edizione. L’incontro (in collaborazione con “Castello di Rivoli – Museo d’Arte Contemporanea”, “Fondazione Merz” e “Fondazione Sandretto Re Rebaudengo”, insieme al “MAO – Museo d’Arte Orientale”, “PAV – Parco Arte Vivente”, “MAUTO – Museo Nazionale dell’Automobile” e “OGR Torino) si terrà giovedì prossimo 16 gennaioalle 18, presso la “GAM – Galleria civica d’Arte Moderna e Contemporanea” di via Magenta 31, a Torino. Al centro della “tavola rotonda”, il Maestro bolognese e il suo “Scia’Mano”, una delle due nuove installazioni luminose (insieme a “VR Man” del greco Andreas Angelidakis) di “Luci d’Artista 27”.

Legata alla figura universale e “mistica” dello “Sciamano”, l’installazione di Ontani  è composta da un lightbox bifacciale tondo e di grandi dimensioni, in cui le fotografie (utilizzate da sempre e spesso, come in questo caso, “espandendole” in gigantografie) sui due lati sono stampate su un supporto lenticolare. Nelle immagini, sempre in movimento e pronte a mutare in base al punto di vista dell’osservatore, vediamo l’artista impersonare uno “sciamano”, a cui allude con un gioco di parole anche la forma della maschera – realizzata in Indonesia, a Bali, dove Ontani risiede per alcuni mesi all’anno – che richiama una mano. Il soggetto evoca la “tradizione magica” di Torino e la posizione dell’opera, sul bordo nord dei “Giardini Sambuy”, dialoga con il punto in cui aveva sede la libreria e casa editrice “Fogola” frequentata dall’artista in passato e di cui è sopravvissuta un’insegna. Nell’opera di Ontani sono frequenti i riferimenti letterari e, non a caso, la piazza antistante la stazione “Porta Nuova” ha un posto nella storia della nostra letteratura dovuto alla tragica fine (1950) di Cesare Pavese.

In occasione dell’appuntamento con Luigi Ontani, sono stati invitati alla “GAM” un gruppo di critici e intellettuali di altissimo livello e prestigio, dalla storica dell’arte Giulia Giambrone (autrice, nel 2019, del primo saggio interamente dedicato artista, “Luigi Ontani in teoria. Filosofia, estetica, psicoanalisi nell’opera e nell’artista) allo scrittore Emanuele Trevi (vincitore del “Premio Strega 2021”, collaboratore del “Corriere della Sera” che con Ontani ha realizzato libri come quello che racconta il loro viaggio a Bali, “Ontani a Bali”, “Humboldt Books”, 2016, Milano), fino alla curatrice “di casa” Elena Volpato, cui si deve l’inserimento dei primi seminali video (fine anni sessanta) del Maestro di Vergato nella collezione della “Videoteca” della “GAM”, da lei ideata, e la curatela della mostra “Alam Jiwa & Vanitas” nel 2021 nello spazio “Wunderkammer”.

L’ingresso è gratuito. E attenzione … “Luci d’Artista” allunga il passo!

In concomitanza con l’incontro su e con Luigi Ontani e per accogliere gli atleti e gli sportivi che saranno a Torino in occasione del “Torino 2025 FISU World University Games Winter”, l’accensione di tutte le “Luci d’Artista” sarà prorogata fino al 2 febbraio 2025. 

Si tratta – dicono gli organizzatori – di una notizia importantissima che testimonia l’evoluzione di ‘Luci d’Artista’ in una vera e propria istituzione per l’arte contemporanea attiva tutto l’anno e l’ulteriore allargamento dei confini temporali della manifestazione. La proroga straordinaria ribadisce il suo ruolo fondamentale nell’accompagnare, ‘illuminandoli’, i grandi momenti della città e della comunità”.

Per info: www.lucidartistatorino.org

Gianni Milani

Nelle foto:

–       Luigi Ontani: “Scia’Mano” (ph. Andrea Rossetti)

–       Immagine guida “Accademia della Luce”

Affitti brevi, le strutture “fuorilegge” a Torino e in Piemonte

Malgrado il decreto che dispone che qualsiasi unità immobiliare destinata alla locazione turistica debba munirsi del CIN, ovvero il Codice Identificativo Nazionale, specifici dispositivi di sicurezza e la presentazione al Comune di appartenenza della Segnalazione Certificato di Inizio Attività (SCIA), sia in vigore da più di 10 giorni in Piemonte oltre 5400 strutture è ancora fuorilegge. Torino e Cuneo le città maglia nera con il maggior numero di strutture irregolari. Novara virtuosa.

In Piemonte, infatti, secondo i dati del Ministero del Turismo, ad oggi, delle 25.586 strutture registrate, ancora 5.493 (21%) non hanno richiesto il codice identificativo. “Nel dettaglio – osserva l’avvocato Gennaro Sposato di Rödl & Partner, colosso della consulenza legale e amministrativa presente in 50 paesi nel mondo tra cui l’Italia – a Torino, sono stati rilasciati 10.882 CIN ma ancora più del 24% delle strutture della città risulta irregolare; così come a Cuneo dove i CIN sono stati 4.774, mentre il 22% è ancora inadempiente. Vercelli conta il 20% di strutture fuorilegge con 556 CIN rilasciati, mentre ad Asti su 1.712 strutture regolarizzate, il 18% non è ancora in regola.” Ad Alessandria sono 1.540 i CIN rilasciati a fronte di un 21% di immobili ancora non regolarizzati. Nel Verbano-Cusio-Ossola sono stati invece 3.932 CIN a fronte di un 18% ancora non a norma. Per chiudere, poi, con Biella che ha rilasciato 610 CIN con il 16% delle strutture fuorilegge e Novara dove il 13% delle strutture è ancora irregolare, con 1.580 CIN rilasciati.”

A queste peraltro vanno aggiunte quelle completamente abusive non registrate nei sistemi circa le quali non vi è un dato che non sia una generica stima.

Accertamenti sono in corso, come raccontano le cronache locali, in tutta Italia con controlli che toccano grandi città così come piccoli borghi. Per quanti saranno accertati irregolari scattano ora le sanzioni che “Per un immobile privo del CIN possono arrivare a 8mila euro – spiega l’avvocato Sposato – mentre la mancata esposizione è sanzionata con una pena pecuniaria che va da 500 a 5mila euro. L’assenza di estintori e rilevatori obbligatori è sanzionata con una multa che può arrivare fino a 6mila euro, ma attenzione – ammonisce l’avvocato – per violazione accertata. L’insussistenza dei requisiti di sicurezza obbligatori è poi sanzionata secondo le disposizioni regionali o statali”

Dati: https://bdsr.ministeroturismo.gov.it/mappa-italia (agg. 13/1/2025)