ilTorinese

Fascino sabaudo: alla Palazzina di Caccia di Stupinigi riapre l’appartamento di Carlo Felice

Sabato 6 e domenica 7 novembre una visita guidata straordinaria e, con le famiglie, si gioca alla scoperta delle installazioni di arte contemporanea di Art Site Fest  

 

Nel bicentenario della salita al trono del Re di Sardegna Carlo Felice e in occasione della commemorazione dell’inaugurazione della Palazzina di Caccia di Stupinigi del 5 novembre 1731, riapre straordinariamente al pubblico l’appartamento di Carlo Felice con tre speciali visite guidate in programma sabato 6 e domenica 7 novembre alle ore 10,30, 12 e 14,30.

L’appartamento ottocentesco di Carlo Felice si trova nell’Ala di Ponente, è arricchito dal contributo di numerosi artisti dell’epoca, da Giovanni Battista Alberoni e Francesco Antoniani, autori delle pitture delle volte, alla pittrice Angela Pitteti, detta Palanca, che ha realizzato una serie di cartoni preparatori per gli arazzi collocati a decoro dell’anticamera.

Nella settimana torinese dedicata all’arte contemporanea, domenica 7 novembre, viene inoltre proposto “Giochiamo con l’arte contemporanea” il percorso-gioco alla scoperta delle installazioni di “Neighbors” per Art Site Fest. L’interattiva caccia all’immagine sarà guidata da Emilia Faro, l’artista di “Battle for the square”, l’opera installata nella Sala da Gioco. Le altre opere che convivono negli spazi della residenza reale e ne interpretano gli ambienti barocchi sono di Fabian Albertini, Pablo Mesa Capella, Carlo D’Oria, Diego Dutto.

 

APPARTAMENTO DI CARLO FELICE

Le viste guidate sono in programma il 6 e 7 novembre alle ore 10,30-12-14,30

Costi: minori di 6 anni e possessori carta musei € 5 (biglietto ingresso gratuito), per tutti gli altri € 5 + € 8 (biglietto di ingresso ridotto). Gruppi max 25 persone.

Prenotazione obbligatoria al numero 011 6200634

Visite a cura di Coordinamento Sabaudo

 

GIOCHIAMO CON L’ARTE CONTEMPORANEA

Domenica 7 novembre, ore 15,45

La visita è gratuita ed è compresa nel costo del biglietto di ingresso.

Info e prenotazioni: 011 6200634 o biglietteria.stupinigi@ordinemauriziano.it

 

 

INFO

www.ordinemauriziano.it

Giorni e orario di apertura: da martedì a venerdì 10-17,30 (ultimo ingresso ore 17); sabato, domenica e festivi 10-18,30 (ultimo ingresso ore 18).

Biglietti: intero 12 euro; ridotto 8 euro

Indispensabile il Green Pass

Cirio e Lo Russo: “Olimpiadi mancate? Un grave errore” Regione e Comune rilanciano

Nel primo incontro tra il nuovo sindaco di Torino Lo Russo e il presidente della Regione Cirio è stato affrontato il tema delle Olimpiadi invernali “rifiutate” dalla precedente amministrazione pentastellata a Palazzo Civico. “Non accogliere i Giochi olimpici è stato un grave errore che ha dirottato altrove milioni di euro” ma “Non è una partita chiusa e neanche un sogno”.  Così la pensano il governatore e il neoeletto primo cittadino che intendono rientrare in pista nei Giochi invernali 2026 Milano-Cortina. “Avvieremo già nelle prossime settimane una interlocuzione con i promotori dei Giochi di Milano e Cortina per dare, come Torino e Piemonte, la nostra disponibilità alla collaborazione”. Grazie agli impianti esistenti dei Giochi invernali 2006, questo il ragionamento dei due amministratori, si eviterebbe di cementificare ulteriormente. Inoltre l’esperienza torinese avrebbe molto da insegnare agli organizzatori delle nuove Olimpiadi. E magari, seppur a margine, Torino sarebbe in parte ripescata.

Il 4 e 5 dicembre torna a Torino Una Mole di Panettoni

UNA MOLE DI PANETTONI 2021   Hotel Principi di Piemonte. Via Gobetti 15, Torino

 

Il 4 e 5 dicembre torna a Torino Una Mole di Panettoni. Una location suggestiva – l’Hotel Principi di Piemonte – oltre 35 Maestri Pasticceri e Maestri fornai in arrivo da tutta Italia, più di 200 panettoni da scoprire, migliaia di assaggi e l’ormai storico concorso per decretare il miglior panettone. Sono questi gli ingredienti di una due giorni all’insegna del gusto dedicata a golosi, gourmet, esperti e semplici curiosi.

Torino si prepara ad ospitare la X edizione di Una Mole di Panettoni, la kermesse ormai diventata un punto di riferimento per tutti i pasticceri artigianali e un appuntamento da non perdere per gli amanti del dolce natalizio per eccellenza.

Una Mole di Panettoni è un vero e proprio viaggio tra i migliori grandi lievitati di pasticceria d’Italia. Qualità, ricerca, materie prime sceltissime e rispetto per la tradizione sono ciò che hanno guidato l’organizzazione nella scelta degli ospiti. Gli oltre 35 Maestri fornai e Pasticceri presenti sono stati selezionati con cura tra coloro che utilizzano rigorosamente e solo il metodo artigianale per un panettone fresco e naturale, senza additivi e conservanti.

Mandorlato, con o senza canditi, ripieno; con agrumi, miele, pistacchio, cioccolato, mele annurca, albicocche pellecchielle; tradizionale e creativo; alto e senza glassa – come vuole la tradizione della scuola milanese – oppure basso e glassato – come lo vuole la tradizione piemontese. A ognuno il suo! Ma quale sarà il migliore panettone 2021? L’appuntamento per decretare il vincitore è il concorso promosso da Una Mole di Panettoni e presieduto da una giuria di esperti. Tre le categorie in gara; miglior panettone di tradizione milanese, miglior panettone tradizionale di scuola piemontese e miglior panettone creativo.

Immersi nella suggestiva atmosfera dello storico Hotel Principi di Piemonte, passeggiando in tutta sicurezza e nel pieno rispetto delle norme anti-Covid nell’area degustazione alla scoperta di nomi e gusti mai provati, gli ospiti di Una Mole di Panettoni potranno assaggiare oltre 200 differenti panettoni ed acquistarli al prezzo unico di € 28 al kg.

Re della tavola natalizia ma ormai diventato un vero e proprio simbolo dell’italianità nel mondo, c’è chi vorrebbe candidare il panettone a Patrimonio immateriale dell’umanità UNESCO. Il panettone è una forma d’arte che si tramanda di generazione in generazione. E Una Mole di Panettoni è l’occasione perfetta per conoscere, scoprire e riscoprire sapori e tradizioni secolari.

Il Panettone è buono in tavola ma anche buono con gli altri…Continua anche quest’anno la tradizione che lega la kermesse ad una causa di beneficenza: 1€ di ogni ingresso a Una Mole di Panettoni sarà devoluto in beneficenza a 1caffe.org, la onlus di Luca Argentero nata per supportare progetti di assistenza in molte situazioni critiche, in Italia e all’estero: povertà, emarginazione, razzismo, malattie.

Anche quest’anno l’esperienza di gusto di Una Mole di Panettoni prosegue online nell’e-commerce www.unamoledi.it che ospita tutte le migliori proposte di panettoni artigianali italiani in commercio. Un vero e proprio contenitore di eccellenza, non solo un temporary natalizio ma una vetrina permanente che l’organizzazione ha fortemente voluto anche per puntare a destagionalizzare il panettone, guardando al mercato italiano ma anche a quello estero, per regalare e regalarsi un’esperienza di gusto unica.

Una Mole di Panettoni è organizzata da Dettagli Sas, con il patrocinio di Camera di Commercio di Torino e ASCOM Torino e con la collaborazione di Turismo Torino.

www.unamoledi.it

“Forse Armate”, manuale di sopravvivenza per chi ama un militare

La vita militar-coniugale raccontata dalla scrittrice e  cabarettista di Zelig Giancarla Tiralongo.

E’ stato davvero un piacere per me intervistare Giancarla Tiralongo e partecipare alla presentazione del suo libro, “Forse Armate. Manuale di sopravvivenza per chi ama un militare,al Salone del Libro di Torino. Forse perché il tema mi coinvolge direttamente, o semplicemente perché credo che sia interessante conoscere la vita delle “famiglie in divisa”, ammetto che l’opportunità di promuovere la lettura di  questo manuale di sopravvivenza mi rende particolarmente entusiasta.

Giancarla Tiralongo è una scrittrice, una cabarettista che ha esordito nel laboratorio di Zelig, una imprenditrice ma soprattutto la moglie di un militare.

Questo libro, edito da Salomone Belforte e alla sua seconda edizione, nasce proprio dall’esperienza coniugale della Tiralongo,dall’esigenza dell’autrice di raccontare la vita delle famiglie militari, le difficoltà e la necessità di riorganizzarsi e di reinventarsi, di ricreare ogni volta una stabilità che già si sa che prima o poi si dovrà abbandonare per continuare la vita nomade in mimetica.

Dalle piccole cose, come trovare un bar dove prendere il caffè, alle problematiche più importanti come inserirsi in una nuova città, in un nuovo tessuto,  trovare la casa e  la scuola per i figli, la vita “militar-coniugale” porta con sé tutta una serie di incertezze e preoccupazioni poco conosciute, se non da chi le vive sulla sua pelle, che Giancarla Tiralongo ha voluto mettere su carta dopo anni di esperienze ma anche riflessioni, di episodi curiosi ma allo stesso tempo rivestiti dalla terribile angoscia di poter perdere i propri cari. E proprio a quest’ultimo sentimento, che permea la vita delle compagne o dei compagni dei militari, GiarcarlaTiralongo ha dedicato diverse parti del suo libro con racconti da brivido come quando i Carabinieri suonarono alla sua porta mentre il marito era in Afghanistan.

“Forse Armate” è un libro che, tra il serio e il faceto, con ironia ma indubbiamente con grande serietà e probabilmente con necessità terapeutica e spirito solidale, racconta la vita di famiglie “diverse” con i pregi e i difetti di tutte le altre, ma con caratteristiche e peculiarità che, a tratti,  diventano totalizzanti e che si infiltrano anche nella vita senza divisa come per esempiol’utilizzo di un certo linguaggio, il militarese.

Quando sposi un militare dunque, sposi anche il suo Comandante, il suo Reggimento e tutta una serie di abitudini, regole e sacrifici che non conoscevi, intraprendi anche tu, in un certo senso, la sua carriera.

Giancarla Tiralongo ci tiene a dire, però, che è immensamente fiera di aver sposato un soldato, che è orgogliosa della sua disciplina, dei valori di cui si fa portatore, della scelta di servire la Patria anche  a costo di un sacrificio enorme, come recita il nostro Inno, “siam pronti alla morte, l’Italia chiamò”.

Maria La Barbera 

Ucid Torino promuove tre incontri sul pensiero della Chiesa cattolica su lavoro, impresa, ecologia, welfare e community

La sezione Ucid Torino, in collaborazione con l’Ufficio Pastorale Sociale e del Lavoro della Diocesi di Torino, in coordinamento con il Festival della Dottrina Sociale della Chiesa, propone un percorso di tre incontri sul tema del pensiero della Chiesa cattolica in merito a lavoro, impresa, ecologia, welfare e community, declinati in prassi grazie alla testimonianza di imprenditori virtuosi. Questi incontri si pongono in continuità con i pensieri espressi nella recente Settimana Sociale dei cattolici a Taranto.

Il primo di questi incontri è in programma l’8 novembre e verterà sul tema de “Il lavoro è per l’uomo o l’uomo per il lavoro?”. La testimonianza sarà della famiglia Rinaudo di Granda Zuccheri spa. L’appuntamento sarà dalle 18.30 alle 20. I lavori saranno introdotti dal Direttore dell’Ufficio Pastorale Sociale e del Lavoro, Alessandro Svaluto Ferro. Interverrà anche, per la sezione teorica, il professor Daniele Ciravegna, emerito di Economia politica all’Università di Torino.
I successivi due incontri si terranno lunedì 15 e lunedì 22 novembre prossimi.

Il 15 novembre, dalle 18.30 alle 20, il dibattito sarà incentrato sul tema “L’umanità può disinteressarsi del Creato?”, nell’ambito della più vasta tematica dell’ecologia umana e integrale. Introdurrà i lavori don Daniele Bortolussi, Assistente ecclesiastico Ucid Torino, il professor Daniele Ciravegna fornirà il suo contributo nella sezione teorica e per la parte esperienziale interverrà Fabio Gerosa, di Fratello Sole Energie Solidali.

Infine il 22 novembre prossimo, sempre dalle 18.30 alle 20, verrà trattato il tema “Che cosa significa “dimensione comunitaria dell’esistenza””, nell’ambito della più ampia tematica del Welfare State e Welfare Community. Interverranno, oltre al professor Daniele Ciravegna, don Danilo Magni, Direttore dell’Opera Torinese del Murialdo, e per la sezione esperienziale Laura Orestano di SocialFare Srl.

Gli incontri si terranno presso il Salotto delle Idee in corso Palestro 14, a Torino.
ucid@ucidtorino.it

Mara Martellotta

I commercianti: “basta cortei in centro, vogliamo lavorare”

“E’ da 9 weekend  che il Centro di Torino è ostaggio di manifestazioni anti Green pass.

Le nostre imprese sono già provate da periodi di lock down totali o parziali e vogliono lavorare in sicurezza, in vista delle festività di Natale”.

E’ l’appello che la presidente di Ascom Torino Maria Luisa Coppa, rivolge sotto forma di  lettera al prefetto di Torino e al sindaco Lo Russo. Nella missiva si sottolinea  come i consumi siano ancora troppo deboli e le continue manifestazioni in Centro  possono mettere a rischio la moderata ripresa del settore Terziario nella stagione autunnale, in vista anche delle prossime festività natalizie.

Coppa afferma che i commercianti torinesi hanno bisogno  lavorare “anche con l’approssimarsi di eventi importanti e del Natale. Siamo certi che le Istituzioni comprendano lo stato d’animo degli imprenditori che si sono messi in regola immediatamente con la campagna vaccinale, per poter riprendere le loro attività in sicurezza e nel rispetto di tutti. Le imprese non possono pagare un altro pesante prezzo con le continue manifestazioni che vedono il centro e via Po ogni sabato ostaggi di  manifestanti”

Quell’angolo di Passy dove è nata la “Comédie humaine”

In un angolo dell’antico quartiere di Passy, un tempo Comune a sé, annesso il 1° gennaio 1860 a Parigi e oggi XVI arrondissement, sorge la casa di Honoré de Balzac, l’unica dimora parigina dello scrittore che si è conservata nel tempo.

Il 16 novembre 1840 Balzac annunciava a Madame Hanska: “A partire dal momento in cui riceverete questa lettera, scrivetemi al seguente indirizzo: M. de Breugnol, rue Basse n.19, Passy, vicino a Parigi. Sono là, nascosto per qualche tempo (…) Ho dovuto spostarmi molto rapidamente e devo restare là”. Per la sua casa di rue de Batailles, a Chaillot, dove aveva vissuto tra il 1835 e il 1838, aveva utilizzato uno pseudonimo femminile, “Veuve Durande”, “Vedova Durande”, mentre per Passy è diventato Monsieur de Breugnol.

La motivazione che si cela sotto i ripetuti cambi di residenza di Balzac e l’utilizzo di nomi falsi è quella di sfuggire ai creditori che lo incalzano per riavere il proprio denaro. La stessa casa di Passy possedeva un ingresso principale e uno secondario dal quale lo scrittore poteva uscire indisturbato: “Un appartamento situato in una casa (…) rue Basse n.19 e rue du Roc n.5 a Passy, con un ingresso sull’una e sull’altra strada…”.

Balzac trascorre nella casa di Passy sette anni, occupandola dal 1840 al 1847 e lavora incessantemente alla correzione delle sue opere che raggrupperà nel 1841 sotto il titolo di “Comédie humaine”. Questo libro monumentale che porta sulla scena vizi, virtù, drammi, dolori, solitudini, amori infelici, personaggi caricaturali che richiamano alla mente gli schizzi di Daumier, viene rivista e riordinata nello studio di questa casetta.

Il lavoro febbrile di Balzac riempie notti intere. Si racconta che l’autore riuscisse a scrivere molto rapidamente, di solito tra l’una e le otto di mattina, intervallando l’attività con moltissime tazze di caffè nero. Poteva lavorare anche per quindici ore continuative, senza pause, rivedendo e correggendo ogni pagina in modo quasi ossessivo tanto da ritardarne la pubblicazione e, di conseguenza, da aumentare le spese editoriali.

“La mia opera ha la sua geografia come ha la sua genealogia e le sue famiglie, i suoi luoghi e le sue cose, i suoi personaggi e i suoi fatti; come ha il suo stemma, i suoi nobili e i suoi borghesi, i suoi artigiani e i suoi popolani, i suoi politici e i suoi dandys, i suoi eserciti e infine tutto il suo mondo” scrive Balzac. La morte prematura, avvenuta a soli 51 anni, ha impedito a Balzac di unificare l’opera e, probabilmente, di effettuare altre revisioni, altre correzioni.

La “Comèdie Humaine”, che racchiude la parte più consistente della prolifica produzione dello scrittore, è composta da tante storie, eppure rappresenta, in realtà, un unico grande affresco: quello dell’umanità colta nei suoi particolari e, al tempo stesso, nella sua interezza. I personaggi che animano i diversi romanzi hanno una propria identità e un proprio spessore, tuttavia sono anche universali perché giungono a incarnare vizi, virtù, stati d’animo e caratteristiche dell’umanità intera.

Le singole vite si trasformano nelle vite degli altri, nelle vite di tutti, nelle nostre vite ed è facile per il lettore ritrovare un po’ di sé nei personaggi e nella complessità delle loro relazioni esattamente come in tutti loro è fortissima l’influenza dell’autore. Scriveva, infatti, Charles Baudelaire: “Insomma in Balzac ciascuno, anche le portinaie, ha del genio. Tutte le anime sono piene fino al collo di volontà…”.

In questa umanità dolente e controversa si percepisce la personalità del suo autore, con la sua tenacia e, soprattutto, con tutte le sue debolezze, i suoi drammi, le sue sconfitte e si colgono i mille conflitti che Balzac ha vissuto sulla propria pelle: quell’infinita lotta contro tutto e tutti per la scrittura e per l’arte, per continuare a raccontare, giorno dopo giorno, la triste commedia dell’umanità.

“Ahimè! Questo vigoroso lavoratore, mai stanco, questo filosofo, questo pensatore, questo poeta, questo genio, ha vissuto in mezzo a noi una vita tempestosa di lotte, di contese, di combattimenti, comune in tutte le epoche a tutti i grandi uomini. Oggi è in pace. Lascia le contestazioni e i livori. Entra, nel medesimo giorno, nella gloria e nella tomba. D’ora in poi brillerà… tra le stelle della patria”Queste sono alcune delle parole dell’orazione funebre per Balzac che Victor Hugo pronuncia al cimitière du Père Lachaise.

Honoré de Balzac si era spento il 18 agosto 1850 tra atroci dolori e, in quella triste circostanza, la realtà era stata mimesis della letteratura o forse la letteratura era semplicemente stata un presagio di quello che sarebbe accaduto perché la sua morte era stata incredibilmente simile a quella di papà Goriot.“Papà Goriot fu pietosamente ricomposto sul suo giaciglio e dal quel momento la sua fisionomia conservò la dolorosa impronta del conflitto che si svolgeva tra la morte e la vita in una macchina che ormai non possedeva più quella specie di coscienza cerebrale da cui scaturisce il sentimento del piacere e del dolore per l’essere umano. La distruzione non era più che una questione di tempo”.

Barbara Castellaro

 

Seimila giovani attesi a Torino per il Capodanno di Taizé

Dopo il rinvio di un anno causato della pandemia di Covid-19, la città è pronta a ospitare l’evento organizzato dalla comunità di Taizè, che ogni anno raduna giovani cristiani di diverse confessioni in momenti di preghiera, cultura, spiritualità. I giovani saranno accolti da famiglie e comunità pastorali; il programma prevede momenti di preghiera e laboratori su temi spirituali, sociali e culturali in vari luoghi della città. Per la serata del 31 dicembre è prevista una cena semplice nelle parrocchie, e una preghiera per la pace e la festa dei popoli negli spazi dell’Oval Lingotto. Tutti i partecipanti avranno anche la possibilità di vivere un momento di contemplazione della Sindone nei pomeriggi e nelle sere del 29 e 30 dicembre.

“Siamo onorati di ospitare nella nostra città il “Capodanno con Taizé” e gli oltre 6mila giovani che per questo evento giungeranno a Torino da ogni parte d’Europa – ha sottolineato il sindaco Stefano Lo Russo. “Si tratta di una iniziativa che ha anche un alto valore simbolico, anche perché reca con sé un forte messaggio di pace, unione, concordia, tolleranza e fratellanza tra le genti”. Concludendo il sindaco Lo Russo ha inoltre evidenziato che “questo evento, anche in considerazione del periodo difficile passato a causa della pandemia e dei suoi effetti negativi sulla vita sociale della nostra comunità, rappresenta per il futuro un forte segnale di speranza”.

“Ci fa molto piacere – ha dichiarato la vicesindaca Michela Favaro – essere il luogo di incontro per il “Capodanno con Taizè” e per i tantissimi giovani che, dopo molti mesi di restrizioni in cui hanno dovuto ridurre al minimo le relazioni interpersonali a causa dell’emergenza sanitaria, si ritroveranno qui in un clima di amicizia, fratellanza e comunione”. “L’Amministrazione comunale di Torino – ha inoltre sottolineato Favaro – ha assunto l’impegno di collaborare all’organizzazione, contribuendo a fornire il supporto logistico necessario alla buona riuscita dell’evento”.

Due sono i siti web a disposizione dei giovani per l’iscrizione e le informazioni: quello di Taizé (www.taize.fr) per tutti coloro che hanno necessità di un alloggio e il sito www.taizetorino.it per i partecipanti dalla zona metropolitana di Torino e di tutto il Piemonte, se non necessitano di ospitalità per la notte, gestito dalla Pastorale Giovanile di Torino.

12esima giornata di campionato per le squadre torinesi

Sabato 6-11-2021
Ore 15
Spezia-Torino
Ore 18
Juventus-Fiorentina

Dopo la sbornia di coppe europee ci tuffiamo nel campionato italiano che torna con 2 sfide impegnative per le  squadre torinesi,ponendole ad un crocevia importante per le rispettive ambizioni.
I bianconeri di Max Allegri debbono confermare che la Super Juve di Champions League esiste anche in campionato.Contro i viola di Vincenzo Italiano urgono i 3 punti per non perdere di vista almeno il quarto posto, l’ultimo utile per qualificarsi in Champions League.Intanto si parla e si scrive molto riguardo al rinnovo di contratto di Paulo Dybala. Il numero 10 della Juventus è sempre più al centro del progetto e la firma del contratto è poco più di una formalità.Ecco le cifre:8 milioni fissi, più due di bonus che, se raggiunti per due anni di seguito, saranno inseriti nella quota fissa.
In casa granata massima concentrazione nel preparare la sfida di sabato pomeriggio in terra ligure contro lo Spezia.Una vittoria consentirebbe si granata di Ivan Juric un salto in classifica con vista Europa e di trascorrere una pausa per le nazionali con l’intento pieno di recuperare i 4 titolari infortunati:Ansaldi,Mandragora,Brekalo e Pjaca.Intanto incombe il mercato,con il ds Vagnati che dovrà cedere i 6 esuberi fuori dal progetto tecnico granata: Izzo,Baselli,Rincon,Verdi,Zaza,Edera ed acquistare 2 giocatori funzionali al tecnico Juric, Walukiewicz e Miranchuk, rispettivamente difensore centrale e trequartista.

Vincenzo Grassano

Hub India esplora l’arte contemporanea del subcontinente indiano

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Maximum Minimum

Artissima – Oval Lingotto

5 – 7 novembre 2021

 

Classical Radical

Palazzo Madama, MAO e Accademia Albertina

5 novembre – 5 dicembre 2021

 

Hub India è una prolifica esplorazione degli innumerevoli registri che caratterizzano l’arte contemporanea del subcontinente indiano, una regione di estrema importanza nell’Asia meridionale e che sta svolgendo un ruolo sempre più rilevante nel mondo globale.  Con la presenza di oltre 65 artisti provenienti da dieci delle più importanti gallerie e musei indiani, il progetto si profila come il più ampio e significativo dialogo che l’arte contemporanea indiana abbia intrattenuto con il mondo occidentale in tempi recenti.

Hub India, a cura di Myna Mukherjee e Davide Quadrio, nasce come progetto per Artissima Internazionale d’Arte Contemporanea di Torino per poi espandersi in una mostra tripartita realizzata in collaborazione con Fondazione Torino Musei e con l’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino.

Maximum Minimum @Artissima
Artissima 2021, in collaborazione con Emami Art, presenta Hub India – Maximum Minimum, un nuovo focus geografico che intende offrire una ricognizione sulle gallerie, le istituzioni e gli artisti attivi in un’area d’importanza capitale.

In uno spazio dedicato verranno presentati i lavori di gallerie e istituzioni indiane che offriranno una veduta d’insieme di una sorprendente cultura visiva che rispecchia le innumerevoli polarità, contraddizioni e dualità che compongono l’India. Dall’antico spiritualismo del paese al suo moderno materialismo, dal passato coloniale alla crescente centralità nell’economia globale e alla rapida urbanizzazione, dal dogma alla tecnologia, dal marginale al mainstream, dai monumenti storici all’architettura contemporanea, dal normativo al radicale, Hub India – Maximum Minimum presenterà una miriade di storie e rappresentazioni del subcontinente.

In collaborazione NATURE MORTE New Delhi – GALLERY ESPACE New Delhi – EMAMI ART Kolkata – AKAR PRAKAR Kolkata, New Delhi – ART ALIVE New Delhi – LATITUDE 28 New Delhi – SHRINE EMPIRE New Delhi.

 

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Ravinder Reddy, Portrait of Sankari, 2021, Dipinto su fibra di vetro resina poliestere, Courtesy Emami Art, Foto: Bharghav Dass

 

Classical Radical @Palazzo Madama, MAO e Accademia Albertina
Classical Radical è una mostra in tre sedi che si sviluppa nelle sedi di Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica, del MAO Museo d’Arte Orientale e dell’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino.Classical Radical presenta opere indiane contemporanee e moderne che esplorano i lasciti del passato e l’antichità nel qui e ora sociologico. Come le opere d’arte contemporanee illuminano, complicano e si riappropriano dell’eredità? Come si pone l’arte contemporanea nel variegato panorama di religioni e storie, e quali residui di motivi, stili e idee sono sopravvissuti attraverso i millenni fino ai giorni nostri?
Le opere selezionate rappresentano uno spaccato di generi, medium e processi che vanno dai disegni e dipinti alle miniature e sculture, terrecotte e metalli, dipinti su carta e su tela, stampe, incisioni e opere digitali e virtuali, in un tentativo di analizzare le eredità classiche e tradizionali attraverso una nuova lente. Una ricerca a tutto campo che offusca le polarità di religione, casta o razza, Asia ed Europa, figurazione e astrazione per costruire uno spettro ampio di voci che vanno dai maestri moderni e contemporanei alle avanguardie, passando per gli artisti indipendenti appena scoperti. Più stratificato e complesso di una panoramica, questo percorso espositivo offre una lente caleidoscopica che sposta la percezione e sfida la stasi in modi elaborati, evocativi e mai riduttivi.

A Palazzo Madama e al MAO le opere presentate per Classical Radical sono messe in dialogo con le collezioni permanenti dei musei, in modo da creare piccoli cortocircuiti capaci di generare significati nuovi e nuove linee di interpretazione, lontane da ogni tentativo di semplificazione: ciascun visitatore potrà cercare il proprio percorso, creando connessioni fra opere antiche e contemporanee, colmando con il proprio vissuto e la propria sensibilità gli spazi di senso lasciati vuoti e decidendo in libertà dove soffermare il proprio sguardo.
All’Accademia Albertina di Belle Arti l’allestimento prende invece forma nei piani superiori dell’affascinante Rotonda di Talucchi, l’edificio neoclassico recentemente aperto al pubblico dopo un importante restauro.

In partenership con Kiran Nadar Museum of Art (KNMA).

In collaborazione LATITUDE 28 New Delhi – AKAR PRAKAR Kolkata, New Delhi – ART ALIVE New Delhi – EMAMI ART Kolkata – GALLERY ESPACE New Delhi – SHRINE EMPIRE New Delhi – NATURE MORTE New Delhi – SAKSHI ART Mumbai – JHAVERI CONTEMPORARY Mumbai – VADEHRA ART New Delhi – VOLTE Mumbai

 

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Manjunath Kamath, Pukchardara, 2018, Terracotta colorata, Courtesy dell’artista e Gallery Espace

 

Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica | Disruptive Confluences (Confluenze perturbanti)
La mostra a Palazzo Madama esplora il sincretismo e l’ibridismo attraverso opere per la maggior parte tridimensionali che collegano e contrappongono la straordinaria collezione del museo con la storia del subcontinente indiano, suggerendo complicate storie di scambi commerciali e religiosi, dominazioni, residui imperialisti ed evoluzioni sincretiche. Dando vita a un immaginario ibrido, al tempo stesso velato e provocatorio, la mostra rivela narrazioni e rapporti da una prospettiva eurasiatica, ma capace di porsi in dialogo e creare riflessioni significative con i duemila anni di storia di un edificio, che concilia una porta romana con una corte medievale e una scalinata barocca. In questo evidenziandosi quale storico luogo di riflessione di contesti ed esperienze anche profondamente differenti, ma alla ricerca di matrici comuni per individuare nuovi assi di dialogo.Artisti: Jayashree Chakravarty, Ranbir Kaleka, Manjunath Kamath, Tayeba Begum Lipi, Benitha Perciyal, G Ravinder Reddy, Himmat Shah, Gulam Mohammed Sheikh, Prasanta Sahu, Ayesha Singh, LN Tallur.

 

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The Singh Twins, The Wedding Jange II, 1991, stampa a getto d’inchiostro, 89 x 113 cm, edizione 4 di 25, edizione da collezione firmata e numerata dell’artista, Courtesy dell’artista e Art Alive

 

MAO – Museo d’Arte Orientale | Residues & Resonance (Residui & Risonanze)
La mostra al MAO comprende opere del rinascimento contemporaneo che iconizzano e al tempo stesso obliterano lo stesso classicismo a cui fanno riferimento. I lavori sono radicati in un’eredità che esamina stili tradizionali, scuole e generi e si spinge oltre per stabilire con essi una relazione, un dialogo. Mentre gli interessi sono mutati con i capricci del tempo, le forme di queste opere hanno conservato ossessivamente pattern simili, risonanti di residui del passato. Come in un concerto di Philip Glass, dove ogni iterazione suona familiare ma l’accumulo delle iterazioni successive rende ognuna di esse un’esperienza unica e diversa.
Uno dei punti forti della mostra è una sezione radicale di neo-miniaturisti che prendono a prestito le decorazioni evocative, stilizzate e gemmate dei tradizionali stili miniaturistici e dei dipinti vasli, sovvertendole per esplorare modi in cui espandere e smantellare il vocabolario di uno stile apparentemente insulare.
Anche l’arte della Regione himalayana offrirà grandi suggestioni, grazie all’installazione di una serie di opere dell’artista Paula Sengupta dal titolo The plain of Aspiration, un progetto che parla della diaspora dei tibetani fuggiti dal loro paese in seguito alla partenza del Dalai Lama nel 1959 e del tentativo di conservare anche altrove, attraverso la memoria, il loro stile di vita e la loro cultura.
I lavori di Sengupta attingono fortemente alla tradizione dell’artigianato tessile e al simbolismo religioso tibetani e, nelle gallerie del MAO, vengono accostate alle opere della sezione dedicata alle copertine lignee intagliate.Artisti: Waseem Ahmad, Khadim Ali, Anindita Bhattacharya, Sakti Burman, Sudipta Das, Priyanka D’Souza, Baaraan Ijlal, Manjunath Kamath, Puneet Kaushik, Samanta Batra Mehta, Piyali Sadhukhan, Paula Sengupta, Yugal Kishore Sharma, Nilima Sheikh, The Singh Twins, Waswo X Waswo.

 

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Wardha Shabbir, As It Surrounds-1, 2, 2021, Gouache su carta senza acidi, 53 x 53 cm, Courtesy dell’artista e LATITUDE 28

 

Accademia Albertina di Belle Arti | Multitudes & Assemblages (Multitudini & Assemblaggi)
La traiettoria delle arti visive in India è caratterizzata da molteplici transizioni; abbraccia e interiorizza i discorsi più ampi del colonialismo, del nazionalismo e del modernismo internazionale. Si relaziona con le tradizioni visive alla luce del postmodernismo e cerca di legittimare la propria posizione nell’arena contemporanea della produzione d’arte. Narrazioni multiple si snodano simultaneamente, come elementi tattili che si rifiutano di perdere la loro realtà, presenza, velocità, calore o umidità, come incongrue testimonianze di un punto focale in un allestimento che mira a presentare una molteplicità di possibilità. Evocando più la nostalgia che la storia, queste voci si levano a volte all’unisono e a volte in una reciproca tensione, ai lati opposti del tempo, come uno specchio, ribaltando lo sguardo su un familiare ma radicale pastiche di liberazione, ecologia, urbanizzazione, migrazione, femminismo, genere, soggettività e sensazione.Artisti: Harshit Agrawal in collaboration with 64/1, Amina Ahmed, Chandra Bhattacharjee, Sakti Burman, Sheba Chhachhi, Jogen Chowdhury, Sudipta Das, Priyanka D’Souza, Tanya Goel, Laxma Goud, Ganesh Haloi, Manjunath Kamath, Puneet Kaushik, Bharti Kher, Martand Khosla, Neerja Kothari, Balbir Krishan, Rahul Kumar, Tayeba Begum Lipi, Shruti Mahajan + Ravindra G. Rao, Paresh Maity, Debasish Mukherjee, Dr.Uttam Pacharne, Manish Pushkale, Mona Rai, Vajay Raut, Rekha Rodwittiya, Debanjan Roy, Prasanta Sahu, Wardha Shabbir, Shailesh BR, Shambhavi, Gulam Mohammed Sheikh, Nilima Sheikh, LN Tallur, Gopa Trivedi.

Negli spazi dell’Accademia Albertina va in onda Sama: Symbols and gestures in contemporary art practices. Italy and India vol. 1., la prima parte di un documentario visionario e pionieristico che, attraverso una moltitudine di voci, esplora il mondo dell’arte contemporanea e dell’artigianato nel subcontinente indiano e in Italia. In questa prima “puntata”, un novero di artisti italiani contemporanei,  tra cui  Stefano Arienti, Alessandro Sciarroni, Sissi, Marzia Migliora tra gli altri, si alternano ad altrettanti artisti indiani, come Sheba Chhachhi, Taniya Goel, Rekha Rodwittiya e Ayesha Singh, offrendo al pubblico uno spaccato dell’estetica delle due regioni che mette in luce il rapporto tra tradizione e modernità, le pedagogie dell’Oriente e dell’Occidente, il genere, le archeologie e le politiche del tempo; i temi della migrazione, dell’esilio, del tempo e della memoria; la religiosità e il sincretismo e le specificità regionali nell’era della globalità.
Sama: Symbols and gestures in contemporary art practices. Italy and India è un progetto di Myna Mukherjee e Davide Quadrio, diretto in India da Onir e scritto da Alessandra Galletta.

Hub India è un progetto di Arthub & Engendered presentato in partnership con Indian Council for Cultural Relations (ICCR), Kiran Nadar Museum of Art, Fondazione Torino Musei, Artissima, Emami Art, Palazzo Madama, MAO e Accademia Albertina.
Con il sostegno di Ambasciata d’Italia a Nuova DelhiIstituto Italiano di Cultura di Nuova Delhi (IIC), Consolato Generale dell’India a Milano, Città di Torino.
Supporto logistico di UAPL.

Il film è commissionato e prodotto da Arthub, Engendered, Ambasciata d’Italia a Nuova DelhiIstituto Italiano di Cultura di Nuova Delhi (IIC) Indian Council for Cultural Relations (ICCR).

 

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Hub India – Maximum Minimum
Artissima |Oval Lingotto fiere | 5 – 7 novembre 2021Hub India – Classical Radical
Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica | lunedì, mercoledì, venerdì, sabato e domenica 10-18 – giovedì 13-21 (la biglietteria chiude un’ora prima). BIGLIETTI: INTERO € 10, RIDOTTO € 8, GRATUITO minori di 18 anni, possessori di Abbonamento Musei e Torino + Piemonte.
MAO Museo d’Arte Orientale | martedì, mercoledì, venerdì, sabato e domenica 10-18 – giovedì 13-21 (la biglietteria chiude un’ora prima). BIGLIETTI: INTERO € 10, RIDOTTO € 8, GRATUITO minori di 18 anni, possessori di Abbonamento Musei e Torino + Piemonte.
Accademia Albertina di Belle Arti di Torino |Rotonda di Talucchi | giovedì e venerdì 14–18, sabato e domenica 10-18 (ultimo ingresso 17.30). Biglietti: INTERO 5 euro, RIDOTTO 3 euro, gratis con l’Abbonamento Musei Torino Piemonte e con la Torino + Piemonte Card.