ilTorinese

I vini di Athos Calvo al ristorante Guarini

Il 10 luglio alle 20 Athos Calvo presenterà  i suoi vini del Monferrato al ristorante Guarini

Sarà Athos Calvo, giovane e appassionato vignaiolo, il protagonista della serata dedicata ai vini dell’Agricola Isabella di Corteranzo, ospitata il 10 luglio alle 20 dal ristorante Guarini, in via Guarino Guarini 1 a Torino, con il menu proposto dallo chef Luca Varone.
Athos Calvo, classe 1995, una laurea in Viticoltura ed Enologia, rappresenta la quinta generazione della famiglia Calvo e si fa portatore di una tradizione agricola che nasce nel cuore del Monferrato già negli anni dell’Ottocento. Dopo esperienze a Bordeaux, Bologna, Spagna, Sicilia, Australia e Nuova Zelanda, oggi è  lui alla guida della cantina, con uno stile personale e innovativo. L’azienda, a conduzione familiare, si estende per 17 ettari coltivati in modo sostenibile, con la produzione di dieci etichette, tra cui il Grignolino Montecastello, in piena rinascita, e il Baratuciat trasferito in Monferrato.

Luca Varone, resident chef del ristorante, proporrà un menù in cui il Rosathos varietà autoctona 2023 si sposa al jamon  iberico e focaccia. L’Arianna vino bianco Baratuciat 2022 accompagnerà un branzino croccante e “carpione”. Il Truccone Barbera del Monferrato Doc 2023 accompagnerà gli gnocchi di patate ripieni di pesto di basilico, acqua di pomodoro e taccole .
Il Montecastello Grignolino del Monferrato DOC 2023 sarà la nota di accompagnamento del secreto di Patanegra, cavolfiore, burro affumicato e confettura di pesche. Il tagliere di formaggi si accompagnerà ad un Bioc Piemonte Albarossa 2019 e, a conclusione, un sorbetto   al  mango mantecato al rum.

Costo di 60 euro a persona, 48 per gli under 35.

Per prenotazioni tel 01108644960 o ristoranteguarini@gmail.com

Mara   Martellotta

Estate pelosa

L’arrivo dell’estate porta con sé, come ogni anno, il problema dell’abbandono degli animali da compagnia.

Durante l’inverno, anche per essere spronati ad uscire di casa e fare un minimo di movimento, compriamo o, più raramente, adottiamo un cane ma quando giunge l’estate non sappiamo a chi lasciarlo, non vogliamo rinunciare alle solite ferie, liberi e senza vincoli, non troviamo un posto che accetti l’amico peloso e,quindi, che fare? Lo abbandoniamo o, solo per i casi più eclatanti, non avendolo microchippato lo portiamo al canile sostenendo di averlo trovato per la strada.

A parte che non microchipparlo costituisce infrazione amministrativa, soggetta a sanzione, va da sé che se proprio vogliamo una compagnia temporanea che non ci crei problemi durante le vacanze, possiamo comprare un robottino giapponese, una playstation o, più costoso, affittare una prostituta sempre che la moglie ce lo consenta.

In Italia, facendo una media tra tutte le regioni, ha un cane una famiglia su sei, pari quindi al 17%; alcuni canili, vuoi per mancanza di spazio, vuoi per carenza di volontari, non accettano più cani e, dunque, se non lo portiamo in farie possiamo sempre legarlo al guardrail dell’autostrada o ad un albero in un parco.

Ovviamente ciò che scrivo è ironia mista all’incredulità che l’uomo, che dovrebbe essere l’animale più evoluto, in realtà sia l’unico animale che provoca atrocità per proprio interesse e non per necessità o salvaguardia di sé stesso e dei suoi cari.

Ho parlato dei cani perché per i gatti il discorso è meno impegnativo: quando mi recavo spesso in missione, avendo una gatta che non potevo ovviamente portare con me, chiedevo ad un amico o ad un cugino di passare due volte al giorno a cambiare l’acqua, lavare la ciotola del cibo e mettergliene di nuovo ed a pulire la cassettina della sabbia, oltre a coccolarla un po’ magari se si fermava da me a cena o a guardarsi un film; il fatto che quando la gatta e quella persona si incontravano scattassero fusa e strusciate tra i due indica che non solo non vi erano stati screzi tra loro ma che, anzi, si era creato un feeling.

In ogni caso in ferie, sia questa gatta che i due gatti posseduti contemporaneamente in precedenza, sono sempre venuti con me; basta chiedere preventivamente alla struttura se accettino animali e se vi sia un sovrapprezzo, peraltro comprensibile visto il maggior lavoro di pulizia per i peli lasciati qua e là.

Ritengo sia una questione di cultura e di civiltà, esattamente come mettere al cane guinzaglio e museruola; sarà anche in cane più docile al mondo, ma se chi mi viene incontro ha paura dei cani, io lo devo tenere al guinzaglio vicino a me (il cane, non chi viene incontro) e, pur essendo mansueto potrebbe essere infastidito da qualcosa o qualcuno (un profumo, un gesto, un altro animale) e mordere. Soprattutto se si pesa 50 chili e si porta fuori un bovaro del bernese che ne pesa quasi il doppio, immaginate cosa possa succedere se il cane parte di colpo per azzuffarsi con un altro cane o una persona.

E se il cane fuggendo provoca un danno, è assicurato per l’RC? Se correndo fa cadere una persona o un ciclista? Ecco che la civiltà comincia a vacillare, perché la quasi totalità dei possessori di cani non ha stipulato polizze specifiche o, quantomeno, la c.d. “polizza del capofamiglia” che, tra gli altri rischi, copre anche i danni provocati dal parente a quattro zampe.

In un’epoca in cui si è soli anche quando si è in tanti, accompagnarsi ad un animale d’affezione è comprensibile, corretto ed umano, ma occorrono alcune precauzioni e sapere cosa si fa; adottare un animale solo perché molti lo fanno, perché anche il mio vicino ha un cane di quella razza, perché così avvicino più facilmente le fanciulle ai giardinetti non è sensato.

Non è neppure sensato, oltre che proibito, prendere un cane, o due, per farli riprodurre e vendere i cuccioli, sperando di arricchirsi: se non sono cani di razza, dotati di pedigree, e provenienti da un centro autorizzato e riconosciuto, non possono essere venduti o, comunque, ceduti a titolo economico, ma solo donati.

Rifletteteci e poi, pensateci ancora.

Sergio Motta

“Urban and industrial transitions”, trasformazioni del futuro

Il Piemonte ha discusso delle grandi trasformazioni urbane e industriali con la prima edizione di Urban and Industrial Transitions, manifestazione b2b internazionale a Torino dal 2 al 4 luglio 2025.

Organizzato da Ceipiemonte nell’ambito dei Progetti Integrati di Filiera (PIF) “Automotive & Transportation”, “Cleantech & Green Building”, “Meccatronica” e “ICT” della Regione Piemonte, finanziati dal PR FESR 2021–2027, l’evento ha messo in connessione 84 PMI piemontesi con 22 operatori internazionali in cerca di nuovi fornitori e provenienti da mercati strategici come Arabia Saudita, Emirati Arabi, Francia, Germania, Lituania, Paesi Bassi, Polonia, Spagna, Stati Uniti, Tunisia, Turchia, Ungheria.

La manifestazione è stata inaugurata mercoledì 2 luglio al Grattacielo della Regione Piemonte, con una conferenza che ha visto speaker di rilievo approfondire i temi delle transizioni urbane e industriali, con riflessioni sul futuro delle città e sulle strategie per affrontare le sfide del prossimo decennio.

La sessione di scenario “Navigating the Next Decade”, a cura della società di consulenza Kearney, ha offerto una prospettiva strategica sui cambiamenti globali e sulle implicazioni per il mondo urbano e della mobilità. A seguire, due interventi sul tema “Strategies for a Resilient Future in Urban Cities and industrial contests” a cura di EIT Manufacturing South e Stratosferica hanno evidenziato esperienze e visioni sullo sviluppo urbano sostenibile e resiliente e delle trasformazioni in atto e future nel mondo manufatturiero e digitale.

Il Piemonte si conferma un punto di riferimento europeo per l’innovazione industriale e urbana, valorizzando la nostra tradizione manifatturiera e promuovendo nuove opportunità di collaborazione internazionale, coniugando la forza delle grandi imprese con un ecosistema dinamico di piccole e medie aziende e creando nuove sinergie per lo sviluppo sostenibile”, ha dichiarato Andrea Tronzano, Assessore alle Attività Produttive e all’Internazionalizzazione della Regione Piemonte.

Questo evento è la sintesi di un impegno costante che Ceipiemonte ha costruito con percorsi trasversali di sviluppo e innovazione, promuovendo il dialogo tra imprese, istituzioni e realtà territoriali – ha dichiarato Dario Peirone, Presidente di Ceipiemonte“Solo negli ultimi due anni, abbiamo attivato per i settori dei beni industriali oltre 1.000 contatti, tra prospect e buyer esteri. Attraverso l’organizzazione di missioni internazionali e la partecipazione di oltre 100 imprese piemontesi a fiere di rilevanza globale come Smart City Expo, MIPIM, Pollutec, Big 5 Saudi, Battery Show, IAA, Hannover Messe, Gitex e CES, abbiamo consolidato un network che oggi ci consente di attrarre sul nostro territorio operatori internazionali di primo piano e di accogliere qualificate realtà internazionali che cercano fornitori e partner nei settori delle tecnologie digitali, della mobilità intelligente, dello sviluppo di edifici green e dello smart manufacturing.”


Nel futuro si delineano alcune importanti sfide, tra le quali la transizione energetica che sta rivoluzionando interi settori industriali, come la componentistica, e nel campo dell’energia, lo storage e i Data Center. A livello geografico, aree che già sviluppano queste tematiche come l’Arabia Saudita registrano tassi di crescita economica e occupazionale a doppia cifra, paragonabili a quelli dell’Europa nel secondo dopoguerra. Di conseguenza, la sfida delle smart city e, più in generale, degli spazi urbani e industriali, si pone come ambito privilegiato per attivare percorsi di riconversione e rappresenta un aggregatore naturale di opportunità perché concentra trasformazioni nella mobilità, sostenibilità ambientale, sicurezza, imprenditorialità e accesso alle informazioni. Investire in questi ambiti significa non solo affrontare i cambiamenti, ma anche anticipare nuove traiettorie di sviluppo.

Il ritorno a Piani Urbani di lungo termine è quindi vincente, come dimostrano i casi di successo internazionali di città che hanno saputo costruire una visione di lungo periodo, traducendola in modelli concreti di sviluppo urbano, sociale e industriale. Il piano di Londra 2036, la visione di Tokyo post-Olimpiadi, il Sustainable Plan di Washington D.C., il masterplan di Seoul 2040 e la strategia Berlin 2030 mostrano come la pianificazione strategica, se ben attuata, possa rendere le città motori di innovazione e inclusività. Questi esempi evidenziano l’importanza di una governance integrata, investimenti in infrastrutture fisiche e digitali, e l’attivazione di ecosistemi locali capaci di attrarre capitale umano, tecnologico e finanziario.

Il Piemonte, forte della sua tradizione manifatturiera e industriale e di un tessuto imprenditoriale in costante evoluzione tecnologica, è pronto a cogliere questa sfida e si presenta come hub europeo d’eccellenza per soluzioni smart e sostenibili capaci di migliorare la qualità della vita urbana e della produzione industriale e rispondere alle sfide ambientali globali. Urban and Industrial Transitions è stato quindi un’opportunità unica per le PMI piemontesi di affacciarsi sui mercati globali, presentare il proprio know-how, stringere nuove alleanze internazionali in una fase cruciale per la transizione sostenibile delle città e dell’industria e per generare nuove collaborazioni e opportunità di business nei settori chiave per lo sviluppo delle smart city: dalla mobilità sostenibile all’efficienza energetica, dalla digitalizzazione dell’industria alla costruzione di edifici intelligenti e green.

Le giornate del 3 e 4 luglio sono state dedicate agli oltre 280 B2B per far incontrare la domanda internazionale e l’offerta piemontese nei seguenti ambiti:

  • Tecnologie digitali: IoT, AI, Digital Twin, Cloud Computing, Cybersecurity, Data Management

  • Energia e ambiente: soluzioni per una gestione efficiente e sostenibile delle risorse

  • Mobilità intelligente: micromobilità, veicoli elettrici, piattaforme MaaS, logistica dell’ultimo miglio

  • Edifici smart & green: progettazione, costruzione e gestione di edifici intelligenti e sostenibili

  • Smart manufacturing: automazione, robotica, elettronica, subfornitura ad alta tecnologia

OPERATORI ESTERI A URBAN AND INDUSTRIAL TRANSITIONS

EDILIZIA, COSTRUZIONI, SMART E GREEN BUILDING

BIMSA Barcelona City Council (Spagna)

Deyaar (Emirati Arabi Uniti)

HBA Architecture (Tunisia)

GRUPO CADOR (Spagna)

MCKB (Polonia)

RAPA Architects (Ungheria)

SAAF CONTRACTING (Arabia Saudita)

MOBILITA’

Bako Motors (Tunisia)

Eon Motors Group (Francia)
Factual Consulting (Spagna)
Fantasia Leaders (Francia)
Real Motors (Stati Uniti)

ENERGIA

AWJ Energy (Arabia Saudita)

Hansa Energy Solutions (Emirati Arabi Uniti)

MT Group (Lituania)

ICT

Digital Sprint (Tunisia)

Wattlecorp Cyber Risk Management Service (Emirati Arabi Uniti)

Starshot Software (Spagna)

MANUFACTURING

Kalitec Verbindungstechnik GmbH (Germania)

Nersan Holding (Turchia)

Newcleo (Francia)

SKF (Svezia)

Anthony McCall – Solid Light alla Reggia di Venaria

Da Sabato 28 Giugno 2025 a Domenica 31 Agosto 2025

Le iniziative espositive della Reggia di Venaria spaziano in campo internazionale con la proposta dei nuovi linguaggi ed espressioni artistiche di Anthony McCall, artista britannico noto per le sue installazioni a luce solida.

Installation Photography of Anthony McCall ‘Solid Light’ Exhibition at Tate Modern

Le sue “sculture luminose” consistono in scenografici fasci di luce piani, curvi e conici tesi a delineare volumi che, come lame fisiche, percorrono spazi oscurati: alla Venaria Reale, attraverso una lettura contemporanea inedita, entrano in dialogo con gli ambienti barocchi e le prospettive della Reggiacoinvolgendo direttamente il visitatore in esperienze che espandono e superano le tradizionali performance del cinema artistico.

La mostra-evento propone alcune delle più significative installazioni dell’artista inglese.

Le opere iniziali documentano le prime esplorazioni di McCall sulle forme geometriche negli anni ’60 e ’70 con disegni e fotografie.
Si prosegue con un video digitale della performance realizzata dall’artista nel film del 1972 Landscape for Fire.
Il fulcro dell’esposizione è costituito da quattro installazioni “solid light works” esplorabili fisicamente da parte del pubblico che può attraversarle con il corpo, interagendovi nella totalità.

Solid Lights si inserisce nell’ambito del programma Into the Light dedicato al tema della luce che denota un ampio cartellone di eventi, iniziative, mostre ed attività fino al 2026.


Realizzata in collaborazione con Tate, UK, con la cura di Gregor Muir, Director of Collection at Tate Modern – Exhibition Curator e di Andrew de Brún, Assistant Curator of International Art at Tate Modern – Exhibition Co-Curator .

Valdocco, nuova area pedonale di via Masserano e vicolo Grosso

Sono stati inaugurati  gli spazi pedonali riqualificati di via Masserano, nell’area antistante la scuola primaria De Amicis, e di vicolo Grosso. All’inaugurazione erano presenti il sindaco Stefano Lo Russo, l’assessora Chiara Foglietta e il presidente della Circoscrizione Sette Luca Deri.

“Prendersi cura degli spazi pubblici e renderli belli, accoglienti e funzionali è un atto di attenzione verso la comunità e verso la qualità della vita di cittadine e cittadini – ha detto il sindaco Stefano Lo Russo -. La nuova area pedonale di via Masserano e vicolo Grosso restituisce al quartiere Valdocco luoghi dove torinesi di tutte le età possono incontrarsi, far giocare i bambini in sicurezza e vivere pienamente il quartiere. Continuiamo a lavorare con la consapevolezza che spazi comuni curati e progettati con attenzione alla sostenibilità e alla socialità rafforzano il senso di appartenenza e contribuiscono a costruire una città più coesa e unita. Questo intervento è un ulteriore esempio concreto di come la rigenerazione urbana possa partire dall’ascolto dei bisogni del territorio e diventare patrimonio condiviso di tutta la comunità”.

L’intervento ha unificato quelle che in origine erano zone distinte, allargando il perimetro dell’area pedonale già presente su via Masserano antistante la scuola primaria, spazio che è stato reso più sicuro, accogliente e stimolante per la vita degli studenti e della comunità. Il rinnovamento è stato realizzato con soluzioni di mitigazione ai cambiamenti climatici, con la deimpermeabilizzazione di circa 9mila metri quadrati di pavimentazione e l’utilizzo di soluzioni NBS (Nature based solution) per una migliore gestione delle acque meteoriche.

“Gli interventi realizzati davanti alla scuola primaria De Amicis e in vicolo Grosso, come quelli che hanno interessato piazza Maria Ausiliatrice e il giardino su corso Regina Margherita, migliorano la qualità dello spazio pubblico ora più attraente e in grado di accogliere al meglio tutti. Inoltre, favorendo le occasioni di incontro e socializzazione, potranno contribuire a creare un senso di comunità e, incentivando la pedonalità, promuovere uno stile di vita più sostenibile e attivo”  ha sottolineato l’assessora alla Transizione Ecologica Chiara Foglietta.

La progettazione degli interventi è stata frutto di alcuni tavoli di confronto con le realtà che si affacciano e vivono sulla piazza e con la Circoscrizione Sette, in un percorso di co-progettazione con attività di coinvolgimento della scuola e della cittadinanza.

Su via Masserano, in particolare, è stata ampliata l’area pedonale con la sostituzione della pavimentazione della via e dei marciapiedi (lato corso Regina Margherita) con calcestruzzo drenante. La riqualificazione è stata completata con l’inserimento di nuovi arredi (archetti porta bici e sedute), l’implementazione della rete di raccolta delle acque meteoriche e il potenziamento del sistema di illuminazione per migliorare il senso di sicurezza nelle ore serali.

Anche vicolo Grosso, che collega via Maria Ausiliatrice a via Masserano, è stato riqualificato con una nuova pavimentazione in pietra naturale e marmette drenanti, con il rifacimento dei marciapiedi con lastre in pietra di Luserna. È stato inoltre allargato il marciapiede lato scuola e in accesso da via Maria Ausiliatrice, con la realizzazione di “rain garden” per migliorare la permeabilità del terreno e aiutare a prevenire allagamenti in caso di piogge intense.

Dell’intervento fa parte anche la riqualificazione del giardino su corso Regina Margherita, intitolato a Giorgio e Isabella Marincola. Nel giardino sono stati inseriti un nuovo gioco inclusivo, un tavolo da ping pong e un tavolo per il gioco degli scacchi, sono stati revisionati gli altri giochi ed è stata sostituita la pavimentazione antitrauma.

I lavori fanno parte del progetto complessivo di riqualificazione che ha interessato piazza Maria Ausiliatrice, inaugurata nel suo nuovo aspetto lo scorso mese di aprile, finanziato con 1,5 milioni di euro attraverso fondi del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità per il programma Pinqua. Il progetto si collega inoltre anche all’intervento di riqualificazione della scuola De Amicis.

TORINO CLICK

Motovelodromo, entra Fondo Tematico Piani Urbani Integrati S.r.l

Il Motovelodromo Fausto Coppi annuncia l’ingresso nel proprio capitale sociale di Fondo Tematico Piani Urbani Integrati S.r.l., gestito da Equiter S.p.A., con un aumento di capitale di 5 milioni di euro destinato a finanziare la seconda fase di ampliamento e rifunzionalizzazione del complesso sportivo, che prevede la realizzazione di 1500mq di palestre, 800mq di centro fisioterapico e medicina dello sport, nuove aree vendita e parcheggi.

La più antica architettura sportiva del Piemonte ancora in funzione continua il proprio percorso di crescita e rinascita iniziato nel 2021 insieme a Sport4Good, benefit company che ha acquisito dalla Città di Torino il diritto di superficie per 60 anni.

 

La rubrica della domenica di Pier Franco Quaglieni

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SOMMARIO: Pier Giorgio Frassati, un santo borghese – Premi e “amichettismo”- Giovanna Cattaneo Incisa della Rocchetta – Lettere

Pier Giorgio Frassati, un santo borghese
Cent’anni fa moriva Pier Giorgio Frassati (nella foto di copertina) che verrà proclamato santo in settembre dal Papa. Una figura straordinaria che, appartenendo ad una ricca ed importante famiglia piemontese, seppe farsi carico di una testimonianza cristiana autentica, fondata sull’altruismo e la  dedizione ai disagiati. Ho conosciuto la sorella Luciana Gavronska  che dedicò anni della sua vita per far conoscere il fratello morto. Spesso mi parlò di lui. Mario Soldati diede un contributo non indifferente alla causa della sua beatificazione durata troppo a lungo: i tempi del santo subito verranno tanti decenni dopo. Per Frassati fu applicata la regola dei piccoli passi. A sbloccare lo stallo fu il Papa polacco.
Jas Gavronski che  ha scritto mirabilmente dello zio, mi parlò di questo credente con i fatti e non con le parole, nato in una famiglia  in cui la religione cattolica non era certo così sentita. Il senatore Frassati, padrone de “La stampa” che  era  considerato un  miscredente se non un  framassone, fu molto impressionato dalla lezione umana e religiosa  del figlio.  Pier Giorgio fu confuso erroneamente da tanti   con i “santi sociali”  torinesi come don Bosco e il Cottolengo. La sua storia fu totalmente diversa come è facile da cogliere pensando alle opere dei due santi torinesi considerati sociali.
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Premi e “amichettismo”
Mario Pannunzio fu un critico severo dei premi letterari, compreso lo “Strega” che venne attribuito al suo amico Ennio Flaiano. Per dirla con una parola attuale molto in voga i premi si reggono sull’amichettismo e sui baratti tra case editrici . Anche sui legami politici perché certi partiti si sono infilati anche nei premi letterari. Ho assistito alla parte finale del premio 2025 naturalmente  su Rai 3 e più volte sono stato tentato di spegnere il televisore.
Più che un premio letterario sembrava quasi un comizio a molte voci, ma con temi sempre uguali, come un ossessionato antisemitismo filo palestinese. Mi era capitato in altri tempi di seguire più da vicino il premio che porta il nome del  liquore Strega, oggi quasi dimenticato. Io ho una bottiglia in casa di “Strega” e ogni volta che cerco di rifilarlo ai miei ospiti ne ottengo un rifiuto. Forse è il premio a danneggiare il buon nome del liquore. Avevo avuto anche modo di poter avere un assaggio del premio in un bellissimo paese del ponente ligure. Peccato che anche lì l’incaricata della piccola kermesse non fosse all’altezza, anche se possiede un altissimo tasso di faziosità.  Era facile con Franceschini , oggi con Giuli (che non è certo una cima) è meno facile il trionfalismo nei confronti di un premio nato da una mediocre scrittrice e dai suoi amici della domenica. Se la Bellonci si fosse dedicata alle scampagnate, forse sarebbe stato meglio.
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Giovanna Cattaneo Incisa della Rocchetta
La Marchesa – per matrimonio – Incisa della Rocchetta – che nascose il titolo nobiliare da quando entrò in politica con il PRI ,ha avuto il riconoscimento di un ricordo cittadino. Se non fosse stato per il caldo, sarei anche intervenuto: era un’amica. Il lavoro fatto per la Gam e per palazzo Madama è stato egregio, anche se non era laureata in storia dell’arte ed era una semplice appassionata.
Torino le deve essere grata. Ma come sindaco non è stata certo significativa. Venne eletta dopo la precipitosa fuga di Zanone che così diede il via al suicidio del PLI  e dovette lasciare il posto dopo pochi mesi al commissario Malpica, uomo di Scalfaro, considerato in tempi successivi responsabile di malefatte  certo non a lui attribuibili. Nei pochi mesi di governo si limitò a galleggiare. Le ambizioni dei vari Marzano e altri consiglieri e assessori non le consentirono di toccare palla.
La maggioranza si sfaldò e si tornò a nuove elezioni con un nuovo sistema elettorale che prevedeva l’elezione diretta dei sindaci. Venne eletto per dieci anni Valentino Castellani, il migliore sindaco dopo Peyron. Incisa fu rieletta  consigliera insieme a Marino e Lodi, per Marzano fu una debacle che decretò la sua fine politica, anche se poi, passando al pds, tornò  in Sala Rossa. Anche Dondona, liberale, non venne rieletto, ma tornò in Comune con Forza Italia. Forse sarebbe stata anche una brava sindaca, sia pure senza esperienza. A sostenerla fu Giorgio La Malfa paracadutato a Torino da suo padre Ugo: Donat Cattin lo definì Gesù Bambino. Anche lui come Zanone distrusse un partito, il PRI che Silvano Alessio aveva costruito. L’unica donna politica del PRI in Piemonte e non solo è stata Bianca Vetrino, sindaco di Pino torinese, consigliere regionale di tre legislature, assessore alla Sanità e Vice Presidente della Giunta Regionale. Un partito serio avrebbe dovuto portarla in Parlamento. Susanna Agnelli non aveva nulla di repubblicano se non un certo snobismo . Ma Bianca come Viglione ha sempre preferito impegnarsi in Piemonte anche come presidente del Traforo del Monte Bianco.
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LETTERE
scrivere a quaglieni @gmail.com
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Il capitano Medaglia d’oro Franco Balbis
Ho molto apprezzato a suo tempo che Lei e il gen.  Franco Odello abbiate ricordato ad Alassio con la presenza del sindaco Melgrati il capitano Medaglia d’oro Franco Balbis caduto al Martinetto sotto il fuoco dei fascisti nel 1944. Partecipai alla cerimonia più di dieci anni fa quando si scoprì la lapide per Balbis voluta da Lei e da Lelio Speranza nell’istituto salesiano dove Balbis era stato allievo. Sono passato ieri a lasciare un fiore in ricordo di un vero patriota dimenticato forse anche perché valoroso combattente ad El Alamein. Assistei però anche  ad un episodio indegno che guastò in modo irrimediabile la bella  cerimonia perché l’alfiere  della FIVL, presente alla manifestazione,  aggredi’ con male parole e con  il ricorso alla violenza fisica il comandante partigiano Lelio Speranza vice presidente nazionale della FIVL , vicino ai 90 anni. Uno dei presenti in modo incredibile disse che tra gentiluomini queste cose non si fanno ,ma l’unico gentiluomo era Speranza. Fu un episodio vergognoso a cui assistette il direttore dell’istituto salesiano e credo anche Lei ed altri. Lei si ricorda del fatto ?  G. B. Sbarbaro
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Mi ricordo del fatto increscioso a cui credo abbia anche assistito il sindaco di Alassio Canepa e altri invitati.  So anche i motivi dell’aggressione, ma evito di ricordarli. Non erano certo nobili.  L’alfiere  era un contadino un po’ troppo rustico e ruspante che non fece mai la Resistenza. Alla sua morte venne esaltato per cose che non ha mai fatto e forse non sarebbe mai stato in grado di fare. Pace all’anima sua. Certo rovinò con la sua irruenza la manifestazione per Balbis che lui sì, diede la vita per un’Italia libera. Un episodio triste  da dimenticare. L’alfiere in questione in effetti era di fatto un simpatizzante dell’ ANPI, come mi capitò di constatare nel corso di  una penosa riunione anch’essa da rimuovere a cui partecipai e in cui Speranza venne attaccato violentemente dall’ alfiere.
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L’equilibrio dei poteri
La frequenza con cui  i TAR, la Cassazione e la Consulta intervengono sull’operato del governo e delle Regioni fa pensare che i diversi  poteri dello Stato non rispettino gli equilibri stabiliti dalla Costituzione. Forse è solo un’impressione o il legislatore odierno non riesce più  a legiferare con la dovuta chiarezza e correttezza costituzionale. Lei cosa ne pensa?    Gina Resto
In poche righe è impossibile rispondere. E’ difficile non pensare che in alcuni casi ci siano pregiudizi politici piuttosto evidenti. Va altrettanto riconosciuto che non sempre il legislatore si rivela all’altezza  del suo compito. Manca in molti ministri, sottosegretari e parlamentari una cultura giuridica e questo appare altrettanto evidente. C’è gente neppure laureata al governo. Il tema nel suo insieme è  un argomento troppo incandescente per… affrontarlo con questo caldo. Rinviamo il discorso a settembre, così  avremo modo di riflettere su un punto molto delicato della nostra vita democratica.

L’Unione Via Lattea al Club Med di Serre Chevalier

SAUZE D’OULX – Il via ufficiale all’estate 2025 al Club Med di Serre Chevalier è stata data mercoledì 2 luglio. Per l’occasione il Presidente di Club Med Henri Giscard d’Estaing ha voluto invitare anche i cugini d’oltralpe alla scoperta del nuovo resort Premium Club Med Serre Chevalier alla sua prima stagione estiva. Un evento di grande importanza che ha riunito i principali attori della montagna, con tavole rotonde dedicate alle sfide dei territori alpini in vista dei Giochi Olimpici del 2030. Un evento che si è svolto alla presenza di Nathalie Delattre Ministero delegata al Turismo e Renaud Muselier Presidente della Regione Sud-Provenza-Alpi-Costa Azzurra.

A rappresentare l’Italia in questo momento di dibattito ed incontro il Presidente dell’Unione Montana Comuni Olimpici Via Lattea e Sindaco di Sauze d’Oulx Mauro Meneguzzi, accompagnato dal Sindaco di Cesana Torinese Daniele Mazzoleni con l’Assessore Marco Vottero, l’ex Consigliere Regionale ed ex Sindaco di Sestriere e Pragelato Walter Marin ed il segretario dell’Unione Montana Comuni Olimpici Via Lattea Diego Joannas.

Mauro Meneguzzi esprime la sua soddisfazione: “Mercoledì abbiamo vissuto due momenti importanti con il Club Med. Storico quello del pomeriggio con la firma per il via ai lavori del nuovo resort di Sansicario. Ma altrettanto importante l’invito che abbiamo ricevuto dal Presidente Giscard d’Estaing ad essere presenti a Serre Chevalier per l’apertura ufficiale della prima stagione estiva del nuovo complesso a due passi da noi. Un importante momento che conferma la volontà e l’impegno di lavorare assieme per lo sviluppo congiunto della montagna e con una grande attenzione alle ormai prossime Olimpiadi del 2030 che vedranno i nostri territori coinvolti in un evento di portata straordinaria come abbiamo potuto sperimentare noi nel 2006. Lavorare a stretto contatto con i Cugini d’Oltralpe è un impegno che ci siamo presi e che stiamo onorando perché crediamo ciecamente in questa sinergia per la valorizzazione compessiva dei nostri territori”.

Al via da Cesana Torinese la decima edizione della Granfondo

CESANA TORINESE – La decima edizione della Granfondo Sestriere Colle delle Finestre – Via Lattea in programma domenica 6 luglio partirà da Cesana Torinese ed il paese è in fermento.

Tutto è pronto per il via ad una delle gare ciclistiche amatoriali più attese e affascinanti dell’arco alpino.

La partenza da Cesana Torinese non è la sola grande novità del decennale.

Infatti il percorso è stato rinnovato e ribattezzato “Short Edition”. Il che vuol dire che il percorso 2025 del decennale prevede una riduzione del chilometraggio complessivo, pur mantenendo intatta la spettacolarità e la sfida con l’alta montagna. Il percorso Granfondo 2025 misurerà 103,6 km con un dislivello di 3.170 metri, mentre il mediofondo si attesterà su 79 km con 2.370 metri di dislivello. Una scelta pensata per rendere l’evento ancora più accessibile, ma non meno impegnativo e suggestivo, valorizzando ulteriormente il passaggio sul leggendario Colle delle Finestre per entrambi i percorsi.

Il programma della gara prevede le che le operazioni di segreteria e ritiro del pacco gara si terranno presso la Proloco di Via Louset a Sestriere sabato dalle ore 6,30 alle ore 19 e ancora domenica dalle ore 6,30 alle ore 8. Il raduno di partenza a Cesana Torinese con apertura griglie è previsto domenica 6 luglio alle ore 8, con partenza della Granfondo e Mediofondo da Cesana Torinese alle ore 8.30. L’arrivo a Sestriere in piazza Fraiteve è previsto dalle ore 11 per la Mediofondo e da mezzogiorno per la Granfondo. Seguirà il pasta party presso il Palazzetto dello Sport di Sestriere e nel pomeriggio dalle 15,30 le premiazioni.

La soddisfazione del Sindaco di Cesana Torinese Daniele Mazzoleni: “Settimana da ricordare questa per Cesana. Mercoledì la storica firma per la costruzione del Club Med a Sansicario, domenica la partenza per l’edizione del decennale della Granfondo. Una scelta che ci onora e che va nell’ottica di abbracciare sempre di più tutto il territorio della Via Lattea. Diamo sin d’ora il benvenuto agli atleti e ai tifosi che seguiranno una corsa che ha scritto e sta scrivendo la storia del ciclismo d’alta quota. Per noi la Granfondo rappresenta uno degli eventi di punta della nostra stagione estiva che vogliamo sempre di più valorizzare”.

Due note importanti sulla Viabilità, riprese direttamente dal sito della Granfondo https://www.granfondosestriere.it dove si possono trovare tutte le altre info sulla gara.