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Covid, il bollettino di sabato 25 dicembre

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 3.756 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 2.395 dopo test antigenico), pari al 6,2% di 60.530 tamponi eseguiti, di cui 48.701 antigenici. Dei 3.756 nuovi casi gli asintomatici sono 2.699 (71,9%).

I casi sono così ripartiti: 2.452 screening, 980 contatti di caso, 324 con indagine in corso.

Il totale dei casi positivi diventa 452.043, così suddivisi su base provinciale: 36.406 Alessandria, 21.767 Asti, 14.620 Biella, 64.132 Cuneo, 34.972 Novara, 240.176 Torino, 16.011 Vercelli, 16.595 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.908 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 5.456 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati non in terapia intensiva sono 933 (+ 27 rispetto a ieri).

I ricoverati in terapia intensiva sono 80 (+ 6 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 37.139

I tamponi diagnostici finora processati sono 11. 361.856 (+ 60.530 rispetto a ieri), di cui 2.666.800 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 11.995

Quattro decessi di persone positive al test del Covid-19, nessuno di oggi, sono stati comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale diventa quindi 11.995 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia:1.597 Alessandria, 731Asti, 444 Biella, 1.481 Cuneo, 962 Novara, 5.732 Torino, 553 Vercelli, 380 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 115 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

401.896 GUARITI

I pazienti guariti diventano complessivamente 401.896 (+1.223 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 32.269 Alessandria, 19.523 Asti, 12.781 Biella, 57.633 Cuneo, 31.597 Novara, 214.091 Torino, 14.620 Vercelli, 14.855 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.587 extraregione e 2.940 in fase di definizione.

Multati e denunciati sul Frecciarossa: avevano Green pass intestato ad altri

Una multa  di 400 euro ciascuno e  denunciati per sostituzione di persona

E’ toccato a due passeggeri del Frecciarossa Parigi-Milano in sosta alla stazione di Torino Porta Susa. Viaggiavano con il green pass intestato ad altri. I veri titolari del certificato non erano presenti sul convoglio. Si è così verificato un ritardo di 15 minuti. Controlli saranno effettuati anche sui reali intestatari per verificare se fossero a conoscenza del “trucco”. Ad accorgersene è stato il capotreno che ha chiamato la polizia ferroviaria.

24 dicembre 1972: tutti in campo!

Sembra incredibile ma è vero:

? la Serie A è scesa in campo il giorno della vigilia di Natale. Era il 24 dicembre 1972,4 squadre in lotta per lo scudetto,il Milan in vetta alla classifica con 18 punti, seguito da Inter, Juventus e Lazio, sorpresa del campionato, distaccate di un solo punto.Alla fine della stagione, è stata la Juventus,a vincere lo scudetto, con un solo punto di vantaggio sul Milan e due sulla Lazio. Da quel campionato, la Serie A non è mai più scesa in campo per la vigilia di Natale. E solo una volta c’è stata un’eccezione,all’inglese possiamo dire, nel 2018.Come da tradizione britannica, la Serie A scese in campo il giorno di Santo Stefano.Fu un trionfo di stadi pieni con tante famiglie presenti.Sarebbe ora che quell’eccezione diventi una regola,vero presidente Gravina?

Enzo Grassano

Smog alle stelle: tutti i diesel fermi eccetto gli Euro 6

Arpa, Agenzia regionale per l’ambiente ha confermato il livello Rosso del semaforo antismog per Torino e i 32 comuni contigui. Attivo anche il livello arancione con blocco  fino agli Euro diesel 4 per i comuni delle zone definite dal Protocollo operativo per l’attuazione delle misure urgenti antismog: sono 43 centri tra pianura e collina e i sette capoluoghi di provincia piemontesi.
Restano in vigore le misure dei giorni scorsi: sino a lunedì 27 dicembre – anche  Natale e Santo Stefano – non possono viaggiare  i veicoli diesel fino a Euro 5 compresi quelli con dispositivo Move In, ovvero circoleranno solo gli Euro diesel 6. Lunedì poi saranno ricontrollati i livelli di Pm10 e dai risultati si deciderà se proseguire o meno con i blocchi.

Da Torino a Roma per trovare il figlio: muore investito

Era giunto  in provincia di Roma, per passare  le vacanze di Natale con il proprio figlio

La trasferta di un pensionato 76enne, di Rivoli  si è trasformata in tragedia.  L’uomo è infatti morto in un incidente stradale ad Anguillara  dopo essere stato investito da una vettura  mentre attraversava la strada. Al volante un giovane  di 20 anni che si è fermato a prestare soccorso all’uomo, morto poi in ospedale.

Adrien il calciatore 18enne non ce l’ha fatta I suoi organi salveranno vite umane

Non ce l’ha fatta Adrien Sandjo, il calciatore di 18 anni è morto dopo essere stato ricoverato per un malore durante una partita nel campo di via Palatucci a Torino.

Ieri sera i medici delle Molinette (nella foto) avevano dichiarato la morte cerebrale.

La madre del ragazzo ha deciso  che gli organi del figlio venissero donati a malati in attesa di trapianto.

Così fegato, cornee, e reni di Adrien permetteranno di vivere a quattro persone.

“La finestra sul futuro”, storia di premonizioni e di percorsi di vita inaspettati

Informazione promozionale 

Esperienze paranormali destabilizzanti e pericolose porteranno i protagonisti a intraprendere, con una nuova e matura consapevolezza, inaspettati percorsi di vita.

Stefania Lusetti: l’autrice si presenta

Sono nata a Busto Arsizio nel 1967, ma da anni vivo in un paesino in provincia di Milano con il marito Vincenzo e il figlio Riccardo.

Da sempre amante della lettura, ho cominciato a scrivere a undici anni con la volontà di dimostrare alla maestra delle elementari,che non apprezzava i miei temi, che sapevo scrivere. Da allora non ho più smesso.

Ho esordito a dieci anni con un racconto horror perso in uno dei tanti traslochi della vita.

Ho partecipato a diversi concorsi letterari, ottenendo ottimi risultati e, talvolta, vincendoli.

Nonostante preferisca scrivere racconti, sono al mio terzo romanzo, dopo “La settima invitata” e “Al di là degli occhi”.

Recentemente ho pubblicato, su piattaforma Amazon KDP, una raccolta di racconti dal titolo “L’attesa e altri racconti”.

“La finestra sul futuro” è nato durante il lockdown, reinventandoun’idea accantonata anni fa.

E’ una storia di premonizioni e di come la vita possa offrire percorsi inaspettati, apparentemente opposti alla nostra natura.

La trama

11 settembre 2001

Il mondo assiste impotente al crollo delle Twin Towers di New York. Un evento imprevedibile per tutti, tranne che per Marco, autore di libri storici dotato, suo malgrado, di un dono.

Settembre 1998.

Silvia, una medium di successo, presenta il suo ultimo lavoro editoriale dal titolo Il sogno e il futuro e Marco è fra il pubblico. I due si conosceranno, ma il pragmatismo dell’uomo lo porterà a evitare la donna per diverso tempo finché non sarà Silvia stessa a ricontattarlo. La vita di Marco, già perseguitata da un terribile sogno ricorrente, verrà proiettata in un mondo di sedute spiritiche e anime inquiete. Esperienze paranormali destabilizzanti e pericolose porteranno entrambi i protagonisti a intraprendere, con una nuova e matura consapevolezza, inaspettati percorsi di vita.

Da un anno curo il sito / blog www.stefanialusetti.com e la pagina Stefania Lusetti – parole non più imbrigliate | Facebook

Come acquistare il romanzo Stefania Lusetti – La finestra sul futuro (echosprime.it)

“Fantastiche Grottesche” al Castello degli Acaja

A Fossano, visite guidate alla scoperta degli affreschi di Giovanni Caracca

Fino al 25 aprile 2022

Fossano (Cuneo)

Fra i più importanti esempi di pittura tardo-manierista in Piemonte, il ciclo di affreschi della “Sala delle Grottesche”  al Castello degli Acaja di Fossano, realizzati intorno al 1585 dal fiammingo Jan Kraeck, italianizzato Giovanni Caracca, è al centro della mostra (progetto espositivo site-specific) “Fantastiche Grottesche” promossa, fino al 25 aprile del prossimo anno, dal Comune di Fossano e da “Fondazione Artea”, con il coordinamento scientifico di “Palazzo Madama – Fondazione Torino Musei” e in collaborazione con “ATL” del Cuneese.  Curata dalla storica dell’arte Clelia Arnaldi di Balme – conservatore  presso Palazzo Madama – la rassegna ha in primis lo scopo di approfondire, attraverso un’esperienza immersiva ed una selezione di opere provenienti dalle stesse Collezioni di “Palazzo Madama”, la storia e le vicende dell’artista fiammingo (Haarlem ? – Torino 1607) alla Corte dei Duchi di Savoia, nonché di far luce nello specifico sulla “Sala delle Grottesche” del Castello fossanese mettendola in relazione con la storia dei duchi e delle duchesse di Casa Savoia che proprio qui, nella seconda metà del Cinquecento, soggiornarono curandone a fondo il restauro e le decorazioni. Progetto di grande interesse dunque anche sotto l’aspetto puramente storico poiché  ancora una volta“evidenzia – come precisa Marco Galateri di Genola, presidente della Fondazione Artea – il ruolo di primo piano che la Città di Fossano occupava in Piemonte nella politica espansionistica dei duchi di Savoia”. Realizzati per volere di Carlo Emanuele I e pagati dalla Tesoreria ducale nel 1590, gli affreschi della volta della piccola Sala si sviluppano con stile e linguaggio di grande fantasia e, si potrebbe azzardare, di anticipato surrealismo, intorno allo stemma di Carlo Emanuele e di Caterina Micaela, figlia di Filippo II di Spagna, sposi a Saragoza nel 1585. La realizzazione delle pitture va ricondotta al passaggio della coppia ducale a Fossano durante il viaggio di ritorno dalla Spagna a Torino. Interessante, dal punto di vista estetico, la grande capacità del pittore fiammingo di coniugare accanto alla “cultura degli emblemi” quel particolare gusto per la “decorazione a grottesche” che tanto si diffonde, in seguito alla scoperta agli inizi del ‘500, della “Domus Aurea”, la grande villa urbana (estesa fra il Palatino, l’Esquilino ed il Celio) fatta costruire dall’imperatore Nerone dopo il grande incendio che devastò Roma nel 64 d.C. e i cui affreschi ebbero fin da subito un effetto elettrizzante per l’intero Rinascimento, inflenzando notevolmente artisti di fama come il Pinturicchio o lo stesso Michelangelo e soprattutto il Raffaello delle Logge Vaticane. Il Caracca per oltre trentacinque anni, dal 1568 al 1607, operò alla Corte dei duchi di Savoia Emanuele Filiberto – che lo nomina “pittore nostro con tutti gli honori et prerogative” – e Carlo Emanuele I che lo volle soprattutto come ritrattista di corte, incondinzionatamente apprezzato per le sue doti di artista eclettico e anche di “controllore generale delle nostre fortezze”.

Insieme a Giacomo Rossignolo, originario di Livorno Ferraris, partecipò anche alle imprese decorative del Palazzo di Monsignor di Racconigi, il conte Bernardino di Savoia, e del Palazzo di Miraflores acquistato dai Savoia nel 1585. Nel  Castello degli Acaja a Fossano, i visitatori potranno anche fruire di un percorso multimediale capace di coinvolgerli in un colloquio ideale con Giovanni Caracca. “Il pittore fiammingo – sottolineano gli organizzatori – racconterà la storia dei personaggi che per brevi o lunghi periodi hanno abitato il Castello e approfondirà il tema delle campagne decorative, illustrando i soggetti e il loro significato”. Una selezione di opere dalle collezioni di “Palazzo Madama”, infine, arricchirà la narrazione con ritratti e oggetti dell’epoca, seguendo un doppio filo conduttore: la ritrattistica dei duchi di Savoia e il tema formale della “grottesca” nelle sue varie declinazioni.

Ingresso con visita guidata dal merc. alla dom. e festivi, alle 11 e alle 15. Consigliata la prenotazione.

Info e prenotazioni: tel. 0172/60160 o iatfossano@cuneoholiday.com  www.comune.fossano.cn.it

Gianni Milani

Nelle foto: immagini di Giovanni Caracca dalla “Sala delle Grottesche”

Il cammino verso la luce di Gibran

Gibran nasce in Marocco negli anni ’70. Compiuta la maggiore età e conseguito il diploma, parte per le vacanze estive con l’intenzione di iscriversi all’Università una volta rientrato.

Trascorre quei tre mesi di vacanza insieme agli amici in Spagna, dove vede per la prima volta l’Europa e ne rimane incuriosito. Decide così di non tornare più a casa, abbandona l’intenzione di intraprendere gli studi universitari e inizia un viaggio alla scoperta di questo nuovo continente. Tra viaggi clandestini e ospitalità da parte di associazioni di volontariato, Gibran riesce ad arrivare a Torino dove lo aspetta il resto del gruppo con il quale era partito per le vacanze. Tuttavia, è senza soldi e non sa come contribuire all’affitto e alle spese. Su consiglio degli amici, arrivati in Italia prima di lui, inizia a guadagnarsi da vivere spacciando fumo. Vede diversi ragazzi rincasare a notte fonda con molti soldi e l’idea di un guadagno facile ed immediato lo attrae. Accetta i grammi che gli vengono consegnati ed inizia a venderli trattenendosi la percentuale che gli spetta. Gibran si dimostra sin da subito molto bravo nel trattare con le persone e, nel giro di poco tempo, si crea un’ampia rete di contatti: “Per me era come una sfida, stavo lì al freddo fino a tarda notte ad aspettare gli ultimi che uscivano dal lavoro e che volevano comprare la droga. Non c’era quasi nessuno ma sapevano di trovare me” mi racconta, precisando che lui aveva clienti di ogni tipo e professione, anche quelli meno sospettabili. Gibran riceve numerose condanne ed arresti che lo portano ad iniziare un percorso di recupero all’interno della Comunità Terra Mia. Qui impara il rispetto delle regole e la convivenza e capisce quanto sia importante questo luogo per imparare ad affrontare il mondo perché “là fuori c’è sempre un esame che ti aspetta”. Parlando del suo rapporto con le sostanze afferma che: “La droga era bella all’inizio, poi arrivava la paranoia e lì capivo di aver sbagliato, mi sentivo in colpa. Iniziavo a pensare ad ogni cosa della mia vita, tranne che alle cose felici. Poi ho capito che la droga mi aveva fatto perdere tutto a partire dalla salute e dalla mia dignità”.

Gibran mi racconta l’esperienza del carcere e mi dice che nonostante la sofferenza provata, una volta aver vissuto quei contesti così difficili, la voglia di fare soldi facili quando si ritorna ad essere liberi è sempre molto forte e alla fine le persone ci ricadono di nuovo. Quando gli chiedo che consiglio darebbe ai giovani mi risponde con queste parole: “Direi loro che non vale la pena drogarsi perché alla fine perdi ogni cosa. Diventi sempre più triste e la tristezza si vede nella tua faccia, nei tuoi occhi e nel tuo fisico. Si vede anche quando sorridi perché è dentro i tuoi occhi. Magari chi hai davanti non se ne accorge, perché ti vede sorridere, ma se c’è qualcuno che sa leggere bene le facce capisce che stai male”. Gibran è arrivato quasi alla fine del suo percorso in comunità; un percorso fatto di fatica e tanta forza di volontà.

Ora, in qualsiasi luogo di lavoro lui si rechi, riceve moltissimi complimenti per la sua precisione e la sua dedizione. Alla domanda su quanto quest’esperienza terapeutica abbia influito sul suo cambiamento, lui mi risponde dicendo che la comunità gli ha disegnato la strada ma che il grosso del lavoro deve partire dal singolo individuo. Gibran si immagina in un futuro con una famiglia, un suo lavoro e dei figli. Si sente molto ottimista ma, allo stesso tempo, è consapevole che il sentiero che sta percorrendo sia molto lungo e che necessiti di fede e di speranza.

Con le sue parole: “Al fondo di quel cammino c’è un faro che illumina con la sua luce le nostre ombre. Tutte quelle ombre che prima non vedevamo o fingevamo di non vedere perché usavamo la droga per nasconderle”. Il nostro augurio per Gibran è che continui con fiducia su questo sentiero, consapevole del fatto che qualsiasi percorso si compie facendo un passo alla volta, senza perdere di vista quella luce che già riesce ad intravedere dal punto in cui è arrivato.

Irene Cane

Mascherina obbligatoria fino (almeno) al 9 gennaio

Un’ordinanza emanata dal presidente della Regione Alberto Cirio stabilisce che dal 24 dicembre, e fino al 9 gennaio 2022, in Piemonte è obbligatorio l’uso corretto della mascherina a protezione delle vie respiratorie in tutti i luoghi all’aperto, pubblici o aperti al pubblico.

Fanno eccezione i bambini di età inferiore a sei anni ed i soggetti con patologie o disabilità incompatibili con l’uso del dispositivo.

La decisione ha lo scopo di ridurre le occasioni di contagio e proteggere la popolazione ed è stata condivisa con le Prefetture ed i rappresentanti degli enti locali.

Il mancato rispetto di queste disposizioni verrà sanzionato secondo le misure previste dalla normativa vigente.

Inoltre, l’ordinanza raccomanda fortemente

* l’auto-isolamento domiciliare in caso di sintomatologia respiratoria e/o febbre;

* l’adesione alla campagna vaccinale delle persone non ancora vaccinate o con vaccinazione

incompleta;

* l’adesione alla somministrazione della terza dose per tutti i soggetti per i quali è prevista;

* l’adozione, da parte delle Amministrazioni locali, di tutte le misure possibili per prevenire gli assembramenti nei luoghi pubblici;

* il rispetto di tutte le misure di prevenzione, quali l’utilizzo della mascherina anche nei luoghi ove non ne viga l’obbligatorietà, l’igiene delle mani, l’igiene respiratoria, il mantenimento della distanza interpersonale, l’aerazione frequente degli ambienti chiusi;

* l’effettuazione di un test per la ricerca del Covid prima di incontrare persone estranee al nucleo familiare, in particolare se in luoghi chiusi ovvero in presenza di persone anziane e/o fragili;

* di evitare assembramenti, in particolare in occasioni di feste, manifestazioni, eventi pubblici e privati.