Per Stellantis Torino rappresenta una posizione centrale come polo di produzione di veicoli e “cuore del design di tutti i marchi italiani del gruppo”. Il capoluogo piemontese diventerà centro di competenza ingegneristico internazionale per l’elettrificazione. E’ la promessa dell’amministratore delegato Carlos Tavares nella riunione con il presidente della Regione Alberto Cirio, il sindaco Stefano Lo Russo e il presidente dell’Unione Industriale di Torino, Giorgio Marsiai.
Ventunesima edizione per il Concorso Letterario Nazionale di Go Wine
Il bando di concorso scade il 30 aprile 2022
L’associazione Go Wine promuove la ventunesima edizione del Concorso Letterario Nazionale
“Bere il Territorio”. Il Bando viene divulgato più avanti rispetto ai tempi abituali di tutte le
precedenti edizioni, con scadenza per la consegna degli elaborati al prossimo 30 aprile 2022.
La cerimonia di premiazione è fissata per sabato 28 maggio ad Alba.
Il Concorso Nazionale “Bere il Territorio” è un progetto culturale che ha sempre accompagnato la
vita dell’associazione fin dalla sua costituzione, caratterizzandosi come un’iniziativa qualificante
per Go Wine e sempre molto partecipata.
Il Concorso anche quest’anno rimane fedele all’idea che l’ha originato e risponde alla volontà di
contribuire in modo concreto ad accrescere e diffondere la cultura del vino e il consumo
consapevole di un prodotto strettamente connesso con il suo territorio. “Bere il Territorio” per
attribuire un valore aggiunto a ciascun vino di qualità ed apprezzare, attraverso il calice, non solo
il prodotto in sé, ma anche la cultura e l’ambiente che esso racchiude.
Il tema del concorso si lega da alcuni anni in modo più diretto all’idea che ha ispirato fin dalla
costituzione l’associazione Go Wine: ovvero guardare ad una figura qualificata di consumatore
che non ama solo conoscere e degustare i vini, ma avverte il desiderio di farsi viaggiatore per
scoprire i luoghi dove ciascun vino si afferma e dove uomini e donne del vino operano.
Si mantiene peraltro inalterato lo spirito di fondo che anima l’iniziativa culturale: storia, tradizioni,
paesaggio e vicende culturali sono diversi i fattori che distinguono il vino da una qualsiasi
bevanda e che si esaltano nel percorrere un territorio del vino.
“Raccontare il vino attraverso un viaggio”: il Bando si lega a uno dei temi ispiratori
dell’Associazione Go Wine e invita i partecipanti a farsi idealmente viaggiatori, narrando un
percorso in un territorio del vino italiano, raccontando un’esperienza, evidenziando il rapporto
con i valori cari all’enoturista: paesaggio, ambiente, cultura, tradizioni e vicende locali.
La sezione generale del Concorso Nazionale “Bere il Territorio” si divide in due categorie – una
riservata agli over 24 anni senza distinzioni e una riservata a giovani dai 16 ai 24 anni – con la
finalità di stabilire un ideale confronto fra generazioni.
A fianco delle due categorie della sezione generale e agli altri riconoscimenti, si inserisce in questa
edizione la novità di un nuovo Premio Speciale con una connotazione più rivolta ai temi
dell’ambiente: è destinato infatti a realtà del comparto vinicolo che si siano distinte per aver
salvaguardato il patrimonio territoriale in un’ottica di valorizzazione del paesaggio, come recita
l’art. 8 del Bando.
È prevista inoltre la sezione speciale riservata agli studenti degli Istituti Agrari: in questa sezione
il Bando intende valorizzare e premiare lavori di ricerca rivolti al tema dei vitigni autoctoni, anche
tenendo conto di interessanti contributi che in ogni edizione pervengono.
Gli elaborati saranno sottoposti al vaglio della giuria composta da Gianluigi Beccaria e Valter
Boggione (Università di Torino), Margherita Oggero (scrittrice), Bruno Quaranta (La Stampa),
Massimo Corrado (Associazione Go Wine). Saranno quindi selezionati dalla sezione generale i due
migliori testi, uno per ciascuna categoria: i vincitori riceveranno ciascuno un premio di euro
500,00. Sarà selezionato dalla sezione speciale riservata agli Istituti agrari il migliore lavoro di
ricerca: il vincitore (o il gruppo) della sezione speciale riceverà un premio di euro 500,00.
Oltre ai premi riservati agli aspiranti scrittori, Bere il territorio conferma altri due Premi: ovvero il
riconoscimento a “Il Maestro” e il Premio Speciale a favore di un libro, edito durante l’anno
2021, che abbia come tema il vino o che, comunque, riservi al vino una speciale attenzione.
Sostengono questa iniziativa la Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo e un Comitato di aziende
vinicole italiane che sostengono i progetti culturali di Go Wine:
Per informazioni:
Associazione Go Wine tel. 0173 364631 gowine.editore@gowinet.it – www.gowinet.it
Bilancio comunale, il dibattito in Sala Rossa
DA PALAZZO CIVICO
Dopo la relazione relativa al Dup e al Bilancio, da parte dell’assessora Gabriella Nardelli il Consiglio Comunale ha dato vita al dibattito con gli interventi di consiglieri di maggioranza e opposizione e la conclusione da parte del sindaco Stefano Lo Russo.
Nadia Conticelli (Partito Democratico) ha evidenziato come questo Dup e questo Bilancio rappresentino un cambio di tendenza dato non solo da una situazione finanziaria che potrà beneficiare di nuove risorse ma dall’idea di dare alla Città un ruolo propulsivo, nel rapporto con i cittadini e con il privato. La Città recupera l’orgoglio di essere perno di sviluppo, di innovazione sociale, tecnologica e ambientale. Ha scelto di non dismettere le quote di aziende pubbliche, di investire su decentramento, scuola, verde pubblico. Conticelli ha quindi illustrato la mozione di accompagnamento proposta dal Pd con la quale si sottolinea la necessità che il Consiglio riprenda la funzione di programmazione, soprattutto su temi legati al welfare, al funzionamento della macchina amministrativa e al patrimonio dove occorre individuare quali siano i luoghi strategici e quelli che si possono dismettere
Andrea Russi (M5S) ha rimarcato che per la prima volta viene messo nero su bianco che il disavanzo arriva da lontano, dalle precedenti Amministrazioni di Centro-sinistra. Ha quindi evidenziato che il Patto per Torino per ripianare il debito è un piano finanziario ed impegna per più anni la Città e quindi avrebbe dovuto essere approvato dal Consiglio Comunale. Il Patto, inoltre, è ancora in fase di formazione, non si è perfezionato – ha aggiunto – ed è quindi una violazione di legge inserirlo nel bilancio previsionale. Ha perciò proposto di stralciare dal bilancio le entrate (e le conseguenti uscite) derivanti dal Patto per Torino, per poi inserirle in un successivo assestamento di bilancio. Inoltre, in mancanza di politiche di contenimento della spesa, ha sostenuto che nel 2026 non sarà possibile coprire le spese ripetibili. Infine, ha chiesto di mantenere la gratuità dei dehor sino alla fine della stagione estiva.
Giovanni Crosetto (FdI) ha evidenziato come il Dup non preveda azioni significative nel settore automobilistico, settore che sviluppa un giro d’affari di 18-20 miliardi l’anno pari al 15 per cento del PIL piemontese con sessantamila addetti; il Documento di programmazione si concentra invece a dismisura sul mondo della mobilità ciclabile. Il Dup trascura anche la questione dei costi della transizione energetica e il rischio di perdere la permanenza di Stellantis nel territorio è sempre più elevato. La critica più forte del consigliere è rivolta all’aumento dell’Irpef definita una scelta politica e non tecnica perché – ha spiegato – c’erano tanti altri modi per reperire i fondi e non aumentare le tasse dopo che il governo le aveva abbassate ma l’assessora Nardelli, ha sottolineato, non ha fornito informazioni e risposte dettagliate.
Anna Maria Borasi (PD) si dichiara consapevole di cosa si accinge a votare. Convinta che il dibattito non possa prescindere dal contesto internazionale e dal conflitto Russo-Ucraino alle porte dell’Europa, dagli esiti non prevedibili e dalle conseguenze già visibili in città sia per gli aumenti dei costi energetici sia per la tenuta del sistema produttivo e della coesione sociale. Al netto di varianti non controllabili, alla presidente della commissione Bilancio sembra essenziale specificare gli elementi di discontinuità, capaci di fare ripartire la città, renderla attrattiva, senza lasciare indietro nessuno. Anche il DUP riporta una scelta di spesa corrente precisa, la scelta politica di non variare le tariffe e i canoni dei servizi educativi, degli impianti sportivi, delle aree mercatali, e delle concessioni patrimoniali per il terzo settore, mantenendo per le famiglie le medesime agevolazioni ISEE.
Caterina Greco (PD) ha sottolineato come il DUP sia uno strumento per la realizzazione delle linee programmatiche. Nuove assunzioni, nell’attuale scarsità di personale, consentiranno di far fronte agli adempimenti richiesti dal PNRR. Torino non è strutturalmente deficitaria ma servono forti azioni per ridurre il debito: l’accordo col governo, ha ricordato Greco, ci impegna a reperire una quota di fondi per poter ottenere i contributi statali. Con essi finanzieremo welfare, assunzioni, cultura e altro, senza tagli. Il nostro bilancio, ha aggiunto Greco, è in pareggio, con la scelta politica dell’invarianza delle tariffe per i servizi a domanda individuale: servono politiche per le famiglie, per frenare il calo demografico.
Elena Apollonio (Lista civica per Torino) sottolinea come la Città dovrà affiancare alle nuove risorse e ai sacrifici dei cittadini per l’aumento dell’Irpef una forte progettualità necessarie per contrastare le disuguaglianze che il periodo pandemico ha accentuato e le disparità fra i generi. Ritiene necessario rimettere al centro la cittadinanza, investire in partecipazione civica e in ascolto, con un coinvolgimento attivo dei territori, sostenendo progetti inclusivi dal basso, come primo passo di una città che sappia curarsi e prendersi cura dei suoi cittadini, perché una città che cura e accoglie è anche più attrattiva.
Simone Fissolo (Moderati) evidenzia come in questi 5 mesi di consiliatura si sia fatta una vera e propria maratona, sia dal punto di vista amministrativo che della discussione, a partire dalla delibera 155 del dicembre 2021, che ha riconosciuto 888 milioni di disavanzo e 4,2 miliardi di debito. Un percorso – ha specificato – fatto con tre compagni di strada: l’Unione Europa, il Pnrr, la presidenza del Consiglio dei Ministri con il Patto per Torino, il Ministero delle Infrastrutture per la linea 2 della metro. Finalmente si potrà ripartire – ha spiegato – realizzando biblioteche, scuole, impianti sportivi, investendo nelle manutenzioni e facendo nuove assunzioni. Ha quindi ringraziato l’assessora Salerno per aver messo fine al massimo ribasso negli appalti delle mense scolastiche e ha proposto più formazione del personale della Città per prevenire attacchi hacker. Infine, ha chiesto un maggior sostegno al Terzo settore, duramente colpito dalla pandemia e ora dal caro energia.
Elena Maccanti (Lega) ha dichiarato che il proprio gruppo rinuncia all’ostruzionismo plaudendo l’azione governativa del patto di Bilancio che consente di chiudere un previsionale senza conseguenze gravi a carico dei cittadini. Maccanti ricorda che i problemi di Torino, amministrazione più indebitata d’Italia, risalgono alle gestioni delle giunte Castellani e Chiamparino. La Lega voterà contro la delibera, ha detto la consigliera, e ha espresso preoccupazione per l’aumento dell’Irpef; per le previsioni di aumento degli introiti dalla multe (15 per cento) e delle strisce blu (1.700 posti). Decisioni, ha aggiunto, che demonizzano i possessori delle auto e penalizzano il settore automobilistico.
Giuseppe Catizone (Lega) da cittadino prova un senso di colpa, per i troppi torinesi che si vedranno aumentare l’Irpef comunale. Un contributo che non può essere definito, come fa il Sindaco, di solidarietà, perché la solidarietà non viene imposta. Con riferimento al DUP, il consigliere della Lega ha centrato la sua analisi sugli aspetti politici del provvedimento. A preoccuparlo è il trend in calo dei residenti: Torino manca di attrattività, qualità della vita e sicurezza. E i torinesi preferiscono spostarsi verso la prima cintura. Un esodo che comporta anche una perdita dovuta a minore gettito e minori entrate. Superare il contrasto fra periferia e centro non deve rimanere solo uno slogan elettorale e per farlo servono risorse e interventi mirati.
Tiziana Ciampolini (Torino Domani) ha espresso l’appoggio a un Bilancio che riduce spese di funzionamento amministrativo per incrementare quelle di servizi educativi, sociali, culturali, politiche giovanili e dello sport, difesa dell’ambiente, dei diritti di mobilità, Circoscrizioni. Per una rivoluzione del welfare, ha affermato Ciampolini, occorre che sia comunitario, plurale e reticolare, con una solida governance pubblica. Occorrono “servizi al servizio dei cittadini” per metterli in grado di vivere con dignità, abitare, relazionarsi e lavorare con qualità
Pierlucio Firrao (Torino Bellissima) ha evidenziato come non si possa spendere più di quanto ci si possa permettere, mentre ora, osservando i bilanci, si prevedono ulteriori disavanzi per il futuro. Nel bilancio non si riscontrano risorse a favore dei più bisognosi ha sottolineato, ma si mettono le mani nelle tasche dei cittadini con l’aumento delle tasse e l’incremento delle multe, scelte che sul lungo periodo determineranno l’attrattività della città, per viverci o per investire. Infine, citando i giochi d’acqua previsti in alcuni giardini che richiedono frequenti manutenzioni, ha concluso, occorre investire per far crescere la città e non per incrementare le spese.
Fabrizio Ricca (Lega) ha definito il Dup un libro dei sogni, anche se sono mancate scelte coraggiose. Sarebbero serviti – ha affermato – esenzioni dal pagamento delle tasse per chi lavora nei pressi dei cantieri delle grandi opere pubbliche, ad esempio in corso Grosseto, e un iter più rapido per il rilascio della carta di identità: otto mesi per ottenerla non è un tempo degno di un Paese civile – ha denunciato. Abbiamo però condiviso con un emendamento – ha aggiunto – l’aumento dei trasferimenti alle Circoscrizioni.
Claudio Cerrato (Partito Democratico) ha definito il Bilancio in approvazione un documento di programmazione improntato a una svolta per materie e settori chiave come il verde pubblico, le manutenzioni del suolo pubblico e le Circoscrizioni. Dopo parecchi lustri, ha aggiunto, si torna a vedere il segno ‘più’ su voci di bilancio molto ridimensionate in passato.
Alice Ravinale (Sinistra Ecologista) è convinta che la città sia ad un punto di svolta. Con il Patto per Torino si può uscire da un quadro a tinte fosche anche perché non comporta anzi riduce la possibilità di fare nuovi debiti. La capogruppo di Sinistra Ecologista considera equa la misura dell’aumento dell’Irpef e positivo non dismettere ulteriori quote di partecipate, così come non aumentare il costo degli spazi per le associazioni del Terzo settore. Si deve poi insistere sulla lotta all’inquinamento, anche attraverso la mobilità dolce, per avere una città con qualità dell’aria superiore e un impatto ambientale minore. Significativa, in tal senso, la scelta della Giunta di non inserire, nel piano alienazioni della città, il prato Parella.
Giuseppe Iannò (Torino Bellissima) ha definito “una fortuna”, dovuta in realtà al forte disavanzo della Città, l’arrivo dei fondi governativi di Patto per Torino e PNRR. Ha poi criticato la mancanza di una politica industriale e di attenzione all’innovazione. Iannò ha anche giudicato negativamente la tariffazione degli impianti sportivi, sottolineando infine la necessità di incrementare le risorse destinate al welfare.
Paolo Damilano (Torino Bellissima) ritiene che il bilancio sia da un lato il libro dei sogni, dall’altro lo scontro con la dura realtà perché se fondi PNRR e Patto per la città rappresentano boccate d’ossigeno, non c’è certezza per i bilanci futuri. Ritiene necessario che aumenti il reddito della città creando posti di lavoro duraturi nel tempo perché si ricrei la voglia di tornare a vivere a Torino. E’ d’accordo con la costruzione delle linee della metro ma bisogna frenare l’emorragia di popolazione, ritiene indispensabile portare Torino nel mondo per attirare imprenditori e ed esprime critiche sulla riduzione di spesa per la sicurezza. Considera il bilancio scritto da due entità distinte, una che ha fatto i proclami che non vengono tradotti in numeri, l’altra che redige i conti senza tenere conto delle progettualità.
Lorenza Patriarca (PD) ha ringraziato sindaco, assessora Nardelli, giunta e consiglieri di maggioranza per il cambio di passo. Ha evidenziato l’aumento delle risorse per la cultura (+11%), con un incremento di 2 milioni di euro rispetto al 2021 e gli stanziamenti per la fondazione per la Cultura triplicati (da 570mila a 1.800.000 euro). Anche le risorse per il turismo sono aumentate (+16%) – ha aggiunto. Ha poi evidenziato l’investimento su progettualità e azioni integrate per la ricerca di risorse. Ha anche spiegato che le tasse non sono un furto, ma sono il contributo che ogni cittadino deve sostenere per i servizi e il benessere di tutti, e che i debiti della Città vengono certamente da lontano, ma perché Torino ha subito in maniera più profonda di Milano la crisi industriale.
Pietro Abbruzzese (Torino Bellissima) si è detto sconcertato dal programma di bilancio che ha definito ragionieristico e noioso, senza novità e progetti per il futuro. Si è detto dispiaciuto per l’importanza di Torino, una città che dovrebbe essere innovativa per l’importanza che riveste e invece manca di una connotazione definita. Torino, ha aggiunto, è una città con tante potenzialità non sfruttate.
Antonio Ledda (PD), ritiene che il Bilancio rappresenti il passaggio di consegne tra questa e la precedente amministrazione. Costruito con fatica, con la necessità di acquisire i fondi europei e governativi necessari per mettere in salvo il Bilancio e progettare un futuro importante per la città, serviranno per investimenti che aiuteranno a crescere. Allo stesso tempo, Ledda sottolinea soddisfatto l’assenza di polemiche verso la situazione trovata e le gestioni precedenti. Un atteggiamento del Sindaco, della Giunta e di tutta la maggioranza che dimostrano responsabilità e serietà per il ruolo assunto. Giusto guardare avanti lavorando per il bene della città.
Silvia Damilano (Torino Bellissima) ha auspicato per Torino un turismo più intenso e reiterato, spazi più sicuri per il gioco dei bambini, l’attenzione all’ambiente e alle energie alternative, l’educazione al rispetto delle donne, poi una migliore edilizia scolastica e l’impegno per una città che sappia trattenere i suoi giovani. Sarebbero alcuni dei progetti che Torino Bellissima realizzerebbe se governasse la città, ha concluso la consigliera.
Vincenzo Camarda (Partito Democratico) respinge le accuse di mancanza di attenzione alle famiglie e sottolinea come, invece, siano stati previsti interventi per minori, disabilità, anziani e diritto alla casa. Ha evidenziato l’attenzione al Terzo Settore per il quale non sono stati aumentati i canoni per gli spazi utilizzati e al decentramento e alle manutenzioni. E’ un bilancio non tecnico, ha sostenuto, ma politico che guarda al futuro.
Pierino Crema (PD) ha elogiato la scelta dell’Amministrazione di non procedere a ulteriori dismissioni di quote di aziende partecipate, visto il loro valore strategico, e di procedere a un’attenta valorizzazione del patrimonio per liberare risorse per investimenti. La macchina comunale si rimetterà in moto – ha spiegato – anche grazie alle assunzioni di 2.100 giovani, che permetteranno di offrire più servizi e opportunità di creazione di posti di lavoro.
Silvio Viale (Lista civica per Torino) ritiene che l’Amministrazione comunale dovrebbe ragionare come un condominio, dedicandosi alle cose concrete. E invece, ha aggiunto, si ascoltano proposte di aumenti di spesa e riduzioni di entrate. Per nostra fortuna il Bilancio in approvazione è pragmatico grazie all’ottimo lavoro svolto dalla giunta e dall’assessore – ha aggiunto – augurandosi che in prospettiva l’opposizione ragioni come se fosse in maggioranza e viceversa.
Enzo Liardo cita Don Sturzo “Un programma politico non si inventa, si vive”, per segnalare il pericolo di ripetere gli stessi errori del passato, con questo Bilancio che rappresenta la restaurazione del Sistema Torino che ci ha portato ad essere una delle città più indebitate d’Italia. Per il consigliere di Fratelli d’Italia, le linee programmatiche citano spesso la mobilità dolce e fanno scomparire la grande industria automobilistica, significativa per il territorio: la città è a un bivio “ma stiamo andando dalla parte sbagliata”. Infine si sofferma sul problema delle tasse: “sarà anche brutto sentire dire che la Città mette le mani nelle tasche dei cittadini, ma i cittadini vorrebbero avere un riscontro, una ricaduta nei servizi. E la Città non ha risposto”. Chiusura d’intervento per criticare l’enfasi con cui viene citata come grande conquista la linea due della Metropolitana quando a Milano sono arrivati alla quarta.
A conclusione del dibattito, la replica del sindaco Stefano Lo Russo, che ha ricordato come a fronte di una situazione difficile la nuova amministrazione comunale si sia mossa rapidamente, discutendo in aula le linee di indirizzo che hanno portato a questo bilancio. L’azione del governo Draghi, con il Patto per Torino, è stata positiva per la città. L’interlocuzione con il governo ha portato a un’entrata – stimata, come stimate sono molte entrate, salvi poi gli spostamenti di bilancio – pari un miliardo: il presidente del Consiglio dei ministri verrà in Sala Rossa a firmare il Patto per Torino. Lo Russo ha definito il bilancio come un’inversione al trend degli scorsi anni, quando la scarsità di fondi imponeva scelte di un certo tipo. Un bilancio, ha detto il sindaco, che dice la verità sul disavanzo e ne limita le quote con i fondi statali in arrivo nei prossimi anni. Sullo stock del debito, più di 4 miliardi con tassi di interesse oggi fuori mercato: rinegoziare il debito per dare alla città gli standard di servizi che merita. L’opposizione dia una mano in questo senso.
Nell’ambito del risanamento, ha specificato Lo Russo, si sono fatte scelte precise su come co-finanziare il 25% del Patto per Torino, come non dismettere quote di partecipazione societarie, pur essendoci mercato. Aumentare addizionale Irpef è stata una scelta, come lo è stato l’escludere da essa i redditi più bassi. Era prioritario evitare il dissesto e rimettere risorse in circolo, ha sottolineato il sindaco, spiegando che comunque questo bilancio non risolve tutti i problemi della città. I servizi AMIAT sono costosi rispetto alla loro qualità, ad esempio.
Il bilancio non comprende i fondi PNRR legati a progetti speciali. Quando arriveranno i fondi per la metro 2 sarà un successo per la città intera, non solo dell’amministrazione, che pure ci ha lavorato, ha proseguito Lo Russo, spiegando che si sta lavorando alla riorganizzazione dell’ente. Il sindaco ha quindi espresso la propria disponibilità a raccogliere proposte costruttive, definendo il DUP come ambizioso e importante, ringraziando Giunta e maggioranza per l’impegno comune sugli obiettivi, per accompagnare la ripartenza della città, che ha tante potenzialità.
Dopo la relazione relativa al Dup e al Bilancio, da parte dell’assessora Gabriella Nardelli il Consiglio Comunale ha dato vita al dibattito con gli interventi di consiglieri di maggioranza e opposizione e la conclusione da parte del sindaco Stefano Lo Russo.
Nadia Conticelli (Partito Democratico) ha evidenziato come questo Dup e questo Bilancio rappresentino un cambio di tendenza dato non solo da una situazione finanziaria che potrà beneficiare di nuove risorse ma dall’idea di dare alla Città un ruolo propulsivo, nel rapporto con i cittadini e con il privato. La Città recupera l’orgoglio di essere perno di sviluppo, di innovazione sociale, tecnologica e ambientale. Ha scelto di non dismettere le quote di aziende pubbliche, di investire su decentramento, scuola, verde pubblico. Conticelli ha quindi illustrato la mozione di accompagnamento proposta dal Pd con la quale si sottolinea la necessità che il Consiglio riprenda la funzione di programmazione, soprattutto su temi legati al welfare, al funzionamento della macchina amministrativa e al patrimonio dove occorre individuare quali siano i luoghi strategici e quelli che si possono dismettere
Andrea Russi (M5S) ha rimarcato che per la prima volta viene messo nero su bianco che il disavanzo arriva da lontano, dalle precedenti Amministrazioni di Centro-sinistra. Ha quindi evidenziato che il Patto per Torino per ripianare il debito è un piano finanziario ed impegna per più anni la Città e quindi avrebbe dovuto essere approvato dal Consiglio Comunale. Il Patto, inoltre, è ancora in fase di formazione, non si è perfezionato – ha aggiunto – ed è quindi una violazione di legge inserirlo nel bilancio previsionale. Ha perciò proposto di stralciare dal bilancio le entrate (e le conseguenti uscite) derivanti dal Patto per Torino, per poi inserirle in un successivo assestamento di bilancio. Inoltre, in mancanza di politiche di contenimento della spesa, ha sostenuto che nel 2026 non sarà possibile coprire le spese ripetibili. Infine, ha chiesto di mantenere la gratuità dei dehor sino alla fine della stagione estiva.
Giovanni Crosetto (FdI) ha evidenziato come il Dup non preveda azioni significative nel settore automobilistico, settore che sviluppa un giro d’affari di 18-20 miliardi l’anno pari al 15 per cento del PIL piemontese con sessantamila addetti; il Documento di programmazione si concentra invece a dismisura sul mondo della mobilità ciclabile. Il Dup trascura anche la questione dei costi della transizione energetica e il rischio di perdere la permanenza di Stellantis nel territorio è sempre più elevato. La critica più forte del consigliere è rivolta all’aumento dell’Irpef definita una scelta politica e non tecnica perché – ha spiegato – c’erano tanti altri modi per reperire i fondi e non aumentare le tasse dopo che il governo le aveva abbassate ma l’assessora Nardelli, ha sottolineato, non ha fornito informazioni e risposte dettagliate.
Anna Maria Borasi (PD) si dichiara consapevole di cosa si accinge a votare. Convinta che il dibattito non possa prescindere dal contesto internazionale e dal conflitto Russo-Ucraino alle porte dell’Europa, dagli esiti non prevedibili e dalle conseguenze già visibili in città sia per gli aumenti dei costi energetici sia per la tenuta del sistema produttivo e della coesione sociale. Al netto di varianti non controllabili, alla presidente della commissione Bilancio sembra essenziale specificare gli elementi di discontinuità, capaci di fare ripartire la città, renderla attrattiva, senza lasciare indietro nessuno. Anche il DUP riporta una scelta di spesa corrente precisa, la scelta politica di non variare le tariffe e i canoni dei servizi educativi, degli impianti sportivi, delle aree mercatali, e delle concessioni patrimoniali per il terzo settore, mantenendo per le famiglie le medesime agevolazioni ISEE.
Caterina Greco (PD) ha sottolineato come il DUP sia uno strumento per la realizzazione delle linee programmatiche. Nuove assunzioni, nell’attuale scarsità di personale, consentiranno di far fronte agli adempimenti richiesti dal PNRR. Torino non è strutturalmente deficitaria ma servono forti azioni per ridurre il debito: l’accordo col governo, ha ricordato Greco, ci impegna a reperire una quota di fondi per poter ottenere i contributi statali. Con essi finanzieremo welfare, assunzioni, cultura e altro, senza tagli. Il nostro bilancio, ha aggiunto Greco, è in pareggio, con la scelta politica dell’invarianza delle tariffe per i servizi a domanda individuale: servono politiche per le famiglie, per frenare il calo demografico.
Elena Apollonio (Lista civica per Torino) sottolinea come la Città dovrà affiancare alle nuove risorse e ai sacrifici dei cittadini per l’aumento dell’Irpef una forte progettualità necessarie per contrastare le disuguaglianze che il periodo pandemico ha accentuato e le disparità fra i generi. Ritiene necessario rimettere al centro la cittadinanza, investire in partecipazione civica e in ascolto, con un coinvolgimento attivo dei territori, sostenendo progetti inclusivi dal basso, come primo passo di una città che sappia curarsi e prendersi cura dei suoi cittadini, perché una città che cura e accoglie è anche più attrattiva.
Simone Fissolo (Moderati) evidenzia come in questi 5 mesi di consiliatura si sia fatta una vera e propria maratona, sia dal punto di vista amministrativo che della discussione, a partire dalla delibera 155 del dicembre 2021, che ha riconosciuto 888 milioni di disavanzo e 4,2 miliardi di debito. Un percorso – ha specificato – fatto con tre compagni di strada: l’Unione Europa, il Pnrr, la presidenza del Consiglio dei Ministri con il Patto per Torino, il Ministero delle Infrastrutture per la linea 2 della metro. Finalmente si potrà ripartire – ha spiegato – realizzando biblioteche, scuole, impianti sportivi, investendo nelle manutenzioni e facendo nuove assunzioni. Ha quindi ringraziato l’assessora Salerno per aver messo fine al massimo ribasso negli appalti delle mense scolastiche e ha proposto più formazione del personale della Città per prevenire attacchi hacker. Infine, ha chiesto un maggior sostegno al Terzo settore, duramente colpito dalla pandemia e ora dal caro energia.
Elena Maccanti (Lega) ha dichiarato che il proprio gruppo rinuncia all’ostruzionismo plaudendo l’azione governativa del patto di Bilancio che consente di chiudere un previsionale senza conseguenze gravi a carico dei cittadini. Maccanti ricorda che i problemi di Torino, amministrazione più indebitata d’Italia, risalgono alle gestioni delle giunte Castellani e Chiamparino. La Lega voterà contro la delibera, ha detto la consigliera, e ha espresso preoccupazione per l’aumento dell’Irpef; per le previsioni di aumento degli introiti dalla multe (15 per cento) e delle strisce blu (1.700 posti). Decisioni, ha aggiunto, che demonizzano i possessori delle auto e penalizzano il settore automobilistico.
Giuseppe Catizone (Lega) da cittadino prova un senso di colpa, per i troppi torinesi che si vedranno aumentare l’Irpef comunale. Un contributo che non può essere definito, come fa il Sindaco, di solidarietà, perché la solidarietà non viene imposta. Con riferimento al DUP, il consigliere della Lega ha centrato la sua analisi sugli aspetti politici del provvedimento. A preoccuparlo è il trend in calo dei residenti: Torino manca di attrattività, qualità della vita e sicurezza. E i torinesi preferiscono spostarsi verso la prima cintura. Un esodo che comporta anche una perdita dovuta a minore gettito e minori entrate. Superare il contrasto fra periferia e centro non deve rimanere solo uno slogan elettorale e per farlo servono risorse e interventi mirati.
Tiziana Ciampolini (Torino Domani) ha espresso l’appoggio a un Bilancio che riduce spese di funzionamento amministrativo per incrementare quelle di servizi educativi, sociali, culturali, politiche giovanili e dello sport, difesa dell’ambiente, dei diritti di mobilità, Circoscrizioni. Per una rivoluzione del welfare, ha affermato Ciampolini, occorre che sia comunitario, plurale e reticolare, con una solida governance pubblica. Occorrono “servizi al servizio dei cittadini” per metterli in grado di vivere con dignità, abitare, relazionarsi e lavorare con qualità
Pierlucio Firrao (Torino Bellissima) ha evidenziato come non si possa spendere più di quanto ci si possa permettere, mentre ora, osservando i bilanci, si prevedono ulteriori disavanzi per il futuro. Nel bilancio non si riscontrano risorse a favore dei più bisognosi ha sottolineato, ma si mettono le mani nelle tasche dei cittadini con l’aumento delle tasse e l’incremento delle multe, scelte che sul lungo periodo determineranno l’attrattività della città, per viverci o per investire. Infine, citando i giochi d’acqua previsti in alcuni giardini che richiedono frequenti manutenzioni, ha concluso, occorre investire per far crescere la città e non per incrementare le spese.
Fabrizio Ricca (Lega) ha definito il Dup un libro dei sogni, anche se sono mancate scelte coraggiose. Sarebbero serviti – ha affermato – esenzioni dal pagamento delle tasse per chi lavora nei pressi dei cantieri delle grandi opere pubbliche, ad esempio in corso Grosseto, e un iter più rapido per il rilascio della carta di identità: otto mesi per ottenerla non è un tempo degno di un Paese civile – ha denunciato. Abbiamo però condiviso con un emendamento – ha aggiunto – l’aumento dei trasferimenti alle Circoscrizioni.
Claudio Cerrato (Partito Democratico) ha definito il Bilancio in approvazione un documento di programmazione improntato a una svolta per materie e settori chiave come il verde pubblico, le manutenzioni del suolo pubblico e le Circoscrizioni. Dopo parecchi lustri, ha aggiunto, si torna a vedere il segno ‘più’ su voci di bilancio molto ridimensionate in passato.
Alice Ravinale (Sinistra Ecologista) è convinta che la città sia ad un punto di svolta. Con il Patto per Torino si può uscire da un quadro a tinte fosche anche perché non comporta anzi riduce la possibilità di fare nuovi debiti. La capogruppo di Sinistra Ecologista considera equa la misura dell’aumento dell’Irpef e positivo non dismettere ulteriori quote di partecipate, così come non aumentare il costo degli spazi per le associazioni del Terzo settore. Si deve poi insistere sulla lotta all’inquinamento, anche attraverso la mobilità dolce, per avere una città con qualità dell’aria superiore e un impatto ambientale minore. Significativa, in tal senso, la scelta della Giunta di non inserire, nel piano alienazioni della città, il prato Parella.
Giuseppe Iannò (Torino Bellissima) ha definito “una fortuna”, dovuta in realtà al forte disavanzo della Città, l’arrivo dei fondi governativi di Patto per Torino e PNRR. Ha poi criticato la mancanza di una politica industriale e di attenzione all’innovazione. Iannò ha anche giudicato negativamente la tariffazione degli impianti sportivi, sottolineando infine la necessità di incrementare le risorse destinate al welfare.
Paolo Damilano (Torino Bellissima) ritiene che il bilancio sia da un lato il libro dei sogni, dall’altro lo scontro con la dura realtà perché se fondi PNRR e Patto per la città rappresentano boccate d’ossigeno, non c’è certezza per i bilanci futuri. Ritiene necessario che aumenti il reddito della città creando posti di lavoro duraturi nel tempo perché si ricrei la voglia di tornare a vivere a Torino. E’ d’accordo con la costruzione delle linee della metro ma bisogna frenare l’emorragia di popolazione, ritiene indispensabile portare Torino nel mondo per attirare imprenditori e ed esprime critiche sulla riduzione di spesa per la sicurezza. Considera il bilancio scritto da due entità distinte, una che ha fatto i proclami che non vengono tradotti in numeri, l’altra che redige i conti senza tenere conto delle progettualità.
Lorenza Patriarca (PD) ha ringraziato sindaco, assessora Nardelli, giunta e consiglieri di maggioranza per il cambio di passo. Ha evidenziato l’aumento delle risorse per la cultura (+11%), con un incremento di 2 milioni di euro rispetto al 2021 e gli stanziamenti per la fondazione per la Cultura triplicati (da 570mila a 1.800.000 euro). Anche le risorse per il turismo sono aumentate (+16%) – ha aggiunto. Ha poi evidenziato l’investimento su progettualità e azioni integrate per la ricerca di risorse. Ha anche spiegato che le tasse non sono un furto, ma sono il contributo che ogni cittadino deve sostenere per i servizi e il benessere di tutti, e che i debiti della Città vengono certamente da lontano, ma perché Torino ha subito in maniera più profonda di Milano la crisi industriale.
Pietro Abbruzzese (Torino Bellissima) si è detto sconcertato dal programma di bilancio che ha definito ragionieristico e noioso, senza novità e progetti per il futuro. Si è detto dispiaciuto per l’importanza di Torino, una città che dovrebbe essere innovativa per l’importanza che riveste e invece manca di una connotazione definita. Torino, ha aggiunto, è una città con tante potenzialità non sfruttate.
Antonio Ledda (PD), ritiene che il Bilancio rappresenti il passaggio di consegne tra questa e la precedente amministrazione. Costruito con fatica, con la necessità di acquisire i fondi europei e governativi necessari per mettere in salvo il Bilancio e progettare un futuro importante per la città, serviranno per investimenti che aiuteranno a crescere. Allo stesso tempo, Ledda sottolinea soddisfatto l’assenza di polemiche verso la situazione trovata e le gestioni precedenti. Un atteggiamento del Sindaco, della Giunta e di tutta la maggioranza che dimostrano responsabilità e serietà per il ruolo assunto. Giusto guardare avanti lavorando per il bene della città.
Silvia Damilano (Torino Bellissima) ha auspicato per Torino un turismo più intenso e reiterato, spazi più sicuri per il gioco dei bambini, l’attenzione all’ambiente e alle energie alternative, l’educazione al rispetto delle donne, poi una migliore edilizia scolastica e l’impegno per una città che sappia trattenere i suoi giovani. Sarebbero alcuni dei progetti che Torino Bellissima realizzerebbe se governasse la città, ha concluso la consigliera.
Vincenzo Camarda (Partito Democratico) respinge le accuse di mancanza di attenzione alle famiglie e sottolinea come, invece, siano stati previsti interventi per minori, disabilità, anziani e diritto alla casa. Ha evidenziato l’attenzione al Terzo Settore per il quale non sono stati aumentati i canoni per gli spazi utilizzati e al decentramento e alle manutenzioni. E’ un bilancio non tecnico, ha sostenuto, ma politico che guarda al futuro.
Pierino Crema (PD) ha elogiato la scelta dell’Amministrazione di non procedere a ulteriori dismissioni di quote di aziende partecipate, visto il loro valore strategico, e di procedere a un’attenta valorizzazione del patrimonio per liberare risorse per investimenti. La macchina comunale si rimetterà in moto – ha spiegato – anche grazie alle assunzioni di 2.100 giovani, che permetteranno di offrire più servizi e opportunità di creazione di posti di lavoro.
Silvio Viale (Lista civica per Torino) ritiene che l’Amministrazione comunale dovrebbe ragionare come un condominio, dedicandosi alle cose concrete. E invece, ha aggiunto, si ascoltano proposte di aumenti di spesa e riduzioni di entrate. Per nostra fortuna il Bilancio in approvazione è pragmatico grazie all’ottimo lavoro svolto dalla giunta e dall’assessore – ha aggiunto – augurandosi che in prospettiva l’opposizione ragioni come se fosse in maggioranza e viceversa.
Enzo Liardo cita Don Sturzo “Un programma politico non si inventa, si vive”, per segnalare il pericolo di ripetere gli stessi errori del passato, con questo Bilancio che rappresenta la restaurazione del Sistema Torino che ci ha portato ad essere una delle città più indebitate d’Italia. Per il consigliere di Fratelli d’Italia, le linee programmatiche citano spesso la mobilità dolce e fanno scomparire la grande industria automobilistica, significativa per il territorio: la città è a un bivio “ma stiamo andando dalla parte sbagliata”. Infine si sofferma sul problema delle tasse: “sarà anche brutto sentire dire che la Città mette le mani nelle tasche dei cittadini, ma i cittadini vorrebbero avere un riscontro, una ricaduta nei servizi. E la Città non ha risposto”. Chiusura d’intervento per criticare l’enfasi con cui viene citata come grande conquista la linea due della Metropolitana quando a Milano sono arrivati alla quarta.
A conclusione del dibattito, la replica del sindaco Stefano Lo Russo, che ha ricordato come a fronte di una situazione difficile la nuova amministrazione comunale si sia mossa rapidamente, discutendo in aula le linee di indirizzo che hanno portato a questo bilancio. L’azione del governo Draghi, con il Patto per Torino, è stata positiva per la città. L’interlocuzione con il governo ha portato a un’entrata – stimata, come stimate sono molte entrate, salvi poi gli spostamenti di bilancio – pari un miliardo: il presidente del Consiglio dei ministri verrà in Sala Rossa a firmare il Patto per Torino. Lo Russo ha definito il bilancio come un’inversione al trend degli scorsi anni, quando la scarsità di fondi imponeva scelte di un certo tipo. Un bilancio, ha detto il sindaco, che dice la verità sul disavanzo e ne limita le quote con i fondi statali in arrivo nei prossimi anni. Sullo stock del debito, più di 4 miliardi con tassi di interesse oggi fuori mercato: rinegoziare il debito per dare alla città gli standard di servizi che merita. L’opposizione dia una mano in questo senso.
Nell’ambito del risanamento, ha specificato Lo Russo, si sono fatte scelte precise su come co-finanziare il 25% del Patto per Torino, come non dismettere quote di partecipazione societarie, pur essendoci mercato. Aumentare addizionale Irpef è stata una scelta, come lo è stato l’escludere da essa i redditi più bassi. Era prioritario evitare il dissesto e rimettere risorse in circolo, ha sottolineato il sindaco, spiegando che comunque questo bilancio non risolve tutti i problemi della città. I servizi AMIAT sono costosi rispetto alla loro qualità, ad esempio.
Il bilancio non comprende i fondi PNRR legati a progetti speciali. Quando arriveranno i fondi per la metro 2 sarà un successo per la città intera, non solo dell’amministrazione, che pure ci ha lavorato, ha proseguito Lo Russo, spiegando che si sta lavorando alla riorganizzazione dell’ente. Il sindaco ha quindi espresso la propria disponibilità a raccogliere proposte costruttive, definendo il DUP come ambizioso e importante, ringraziando Giunta e maggioranza per l’impegno comune sugli obiettivi, per accompagnare la ripartenza della città, che ha tante potenzialità.
È stato arrestato dagli agenti del Commissariato Barriera Milano, l’uomo che venerdì sera ha aggredito e rapinato un commerciante di origini cinesi che aveva appena chiuso la sua attività.
I fatti si sono svolti nel quartiere Madonna di Campagna, l’uomo è stato avvicinato con una richiesta d’aiuto da un soggetto che lamentava di essere ubriaco e che aveva una stampella. Mentre il commerciante lo accompagnava alla fermata dell’autobus, è scattata la violenza: l’aggressore lo avrebbe afferrato per la cintura e ferito con un coltello, asportando al povero malcapitato cellulare, chiavi, e del denaro.
A soccorrere la vittima è stata la madre, che nel frattempo si era preoccupata non avendo notizie del figlio. Fondamentale per l’arresto del rapinatore è stato l’intervento degli agenti che, sulla base della testimonianza della vittima e delle immagini di videosorveglianza dell’attività, hanno intuito chi potesse essere l’autore del reato, un 42enne italiano con precedenti di polizia, e lo hanno rintracciato nei pressi della sua abitazione, nota in virtù di pregressi interventi. Gli agenti, dopo un tentativo di sottrarsi al controllo da parte dell’uomo, sono riusciti a recuperare parte della refurtiva e una piccola dose di stupefacente, con molta probabilità acquistata cedendo la parte mancante: lo hanno arrestato per rapina aggravata, lesioni aggravate e resistenza a P.U.
La vittima si è poi recata in ospedale per sottoporsi alle cure mediche, venendo dimesso con una prognosi di pochi giorni.
Il bollettino Covid di lunedì 28 marzo
COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16
LA SITUAZIONE DEI CONTAGI
Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 2.325 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19, pari al 9% di 25.837 tamponi eseguiti, di cui 23.856 antigenici.
Il totale dei casi positivi diventa 1.044.181, così suddivisi su base provinciale: 89.601 Alessandria, 48.103 Asti, 40.045 Biella, 136.737 Cuneo, 78.762 Novara, 554.061 Torino, 37.097 Vercelli, 38.174 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 5.202 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 16.399 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.
I ricoverati in terapia intensiva sono 20 (invariati rispetto a ieri)
I ricoverati non in terapia intensiva sono 610 (+20 rispetto a ieri)
Le persone in isolamento domiciliare sono 50.443
I tamponi diagnostici finora processati sono 16.440.600(+ 25.837 rispetto a ieri).
I DECESSI DIVENTANO 13.180
Sono cinque, nessuno di oggi, i decessi di persone con diagnosi di Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti).
Il totale diventa 13.180 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.774 Alessandria, 788 Asti, 501 Biella, 1.599 Cuneo, 1.060 Novara, 6.292 Torino, 607 Vercelli, 424 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 135 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.
979.928GUARITI
I pazienti guariti diventano complessivamente 979.928 (+2.503 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 83.253 Alessandria, 45.423 Asti, 38.134 Biella, 129.819 Cuneo, 75.222 Novara, 524.053 Torino, 34.897 Vercelli, 35.700 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 3.995 extraregione e 9.432 in fase di definizione.
Arrestato il medico no vax di Borgaro
I Nas di Torino hanno arrestato il medico no vax Giuseppe Delicati. La misura cautelare è stata emessa per falsità ideologica di pubblico ufficiale in atti pubblici. Il dottore rilasciava certificati di esenzione dalla vaccinazione Covid ma non era medico vaccinatore. Le indagini della procura iniziarono nel settembre 2021. Allora il medico aveva espresso pubblicamente idee contrarie al vaccino e si era verificato un assembramento anomalo di persone in coda davanti al suo studio medico di Borgaro.
A Chieri inaugurata la Palestra arrampicata
IL COMUNE HA CONTRIBUITO AL RINNOVAMENTO DELLA STRUTTURA GESTITA DALLA SOTTOSEZIONE CAI DI CHIERI
Sabato scorso, a Chieri, è stata inaugurata alla Scuola Media “M.L. Quarini” la Palestra arrampicata.
Erano presenti il Sindaco di Chieri Alessandro Sicchiero, il vice Sindaco l’assessore allo Sport Roberto Quattrocolo e l’assessore alle Politiche giovanili e al Tempo libero Paolo Rainato.
Sin dal 1994 la Sottosezione CAI (Club Alpino Italiano) di Chieri gestisce presso la Scuola Quarini una struttura esterna attrezzata per la pratica dell’arrampicata sportiva, sulla quale possono essere sviluppati itinerari fino a 12 metri. Nel 2021 si è resa necessaria un’opera di manutenzione, con sostituzione dei pannelli che rivestono la struttura e degli ancoraggi, corde, moschettoni, ecc. I lavori di rinnovamento e di ampliamento sono stati realizzati anche grazie a un contributo del Comune di Chieri pari a 25mila euro.
La struttura è aperta al pubblico uno o più giorni la settimana, grazie all’impegno dei volontari del CAI; per poter praticare l’attività di arrampicata è necessario essere soci CAI per ragioni assicurative. La palestra arrampicata è utilizzata per le attività didattiche delle scuole di alpinismo del CAI nonché per esercitazioni della Protezione Civile e dei Vigili del Fuoco, per gli allenamenti di squadre sportive e per le attività delle scuole materne, elementari e medie.
«Per Chieri poter disporre di questa struttura sportiva è un risultato importante, crediamo molto nella valorizzazione e nel potenziamento delle attività sportive e della necessaria infrastrutturazione-commenta il vice Sindaco e assessore allo Sport Roberto QUATTROCOLO-peraltro, questa palestra arrampicata outdoor ha la particolarità di essere adatta anche per gli allenamenti con le piccozze, ovvero il Dry Tooling. Sport, attività fisica all’aria aperta, socialità, sono parole guida di questa amministrazione e siamo impegnati concretamente ad aumentare l’offerta in città, ricordo, per esempio, il castello calistenico e la nuova pista di atletica al San Silvestro. Voglio ringraziare i volontari del CAI di Chieri per il lavoro di allestimento della struttura, per la disponibilità nel rendere possibile l’apertura di questa palestra di arrampicata e per tutte le manutenzioni necessarie al buon mantenimento».
A torino eletta “Miss Mamma italiana”
Premiate 15 Mamme torinesi
Torino. Sono ripartite in tutta Italia le selezioni per “Miss Mamma Italiana 2022”, concorso nazionale di bellezza e simpatia giunto quest’anno alla sua 29° edizione, curato dalla Te.Ma Spettacoli di Paolo Teti (ideatore e Patron del Concorso) e riservato a tutte le mamme aventi un’età tra i 25 ed i 45 anni, con fascia “Gold” per le mamme dai 46 ai 55 anni e fascia “Evergreen” per le mamme con più di 56 anni.
“Miss Mamma Italiana” sostiene “Arianne” Associazione Onlus per la lotta all’Endometriosi, una malattia progressiva ed invalidante, ancora poco conosciuta, che in Italia colpisce oltre 4 milioni di donne fin dall’adolescenza e che, per questo motivo, deve essere ben conosciuta per permettere un’attivazione spontanea in caso di sintomi sospetti.
Lo scorso fine settimana, all’Allegroitalia Golden Palace di Torino, si è svolta una selezione valevole per l’elezione di “Miss Mamma Italiana 2022”. 22 le mamme partecipanti che, oltre a sfilare in passerella con abiti eleganti, hanno sostenuto una prova di abilità come cantare, ballare, illustrare ricette gastronomiche, cimentarsi in esercizi ginnici ed in prove creative ed artistiche.
La giuria ha proclamato vincitrice della selezione LAURA DAUKSYTE, 41 anni, commessa, di Torino, mamma di Angelica, Caterina e Lucia, di 14, 13 e 10 anni.
La fascia “Miss Mamma Italiana GOLD” (riservata alle mamme dai 46 ai 55 anni), è andata a STEFANIA SAPETTI, 47 anni, infermiera professionale, di Lanzo (TO), mamma di Alessio, Nicole, ed Emily, di 25, 23 e 14 anni; mentre la fascia “Miss Mamma Italiana EVERGREEN” (riservata alle mamme con più di 56 anni), è andata a PATRIZIA ZANDA, 56 anni, rappresentante, di Carignano (TO), mamma di Lorenzo di 23 anni.
Queste le altre mamme premiate che, insieme a Laura Dauksyte, si aggiudicano il pass di accesso per le Pre Finali Nazionali “Miss Mamma Italiana 2022”, in programma dal 5 al 10 settembre 2022 a Bellaria Igea Marina – Riviera Romagnola:
◦ “Miss Mamma Italiana in Gambe” KATIUSCIA FAUSTINI, 37 anni, impiegata, di Gavirate (VA), mamma di Beatrice e Luisa di 10 anni;
◦ “Miss Mamma Italiana Sportiva” MICHELA CINNANTI, 40 anni, libera professionista, di Susa (TO), mamma di Manuel e Nicole, di 16 ed 8 anni;
◦ “Miss Mamma Italiana Eleganza” GAETANA BIUSO, 43 anni, addetta alla mensa, di Nichelino (TO), mamma di Melissa e Denise, di 19 e 17 anni;
◦ “Miss Mamma Italiana Romantica” ZOTA ZENAIDA, 44 anni, operatrice sanitaria, di Torino, mamma di Giulia, Matteo e Victoria, di 18, 10 e 6 anni.
Queste invece le mamme premiate per le categorie “Gold” (dai 46 ai 55 anni) ed “Evergreen (dai 56 anni a salire):
◦ “Miss Mamma Italiana Gold Arianne” SONIA GILI, 51 anni, assistente di Polizia Municipale, di Carignano (TO), mamma di Nadia, Andrea, Luca, Alessandro e Marco, di 23, 21, 13, 10 ed 8 anni e delle gemelle Alice e Giorgia di 4 anni;
◦ “Miss Mamma Italiana Gold Sprint” SANDRA CAPELLO, 49 anni, imprenditrice, di Ferrere (TO), mamma di Francesca ed Alessio, di 13 e 12 anni;
◦ “Miss Mamma Italiana Gold Dolcezza” CRISTINA BRUNO, 53 anni, parrucchiera, di Settimo Torinese (TO), mamma di Manuel ed Andrea, di 29 e 21 anni;
◦ “Miss Mamma Italiana Gold Sorriso” ERMINIA MANDAS, 53 anni, impiegata, di Prarostino (TO), mamma di Gabriele di 14 anni;
◦ “Miss Mamma Italiana Gold Glamour” LORETTA LICCIARDI, 50 anni, impiegata, di Orbassano (TO), mamma di Martina di 20 anni;
◦ “Miss Mamma Italiana Evergreen Solare” LUISELLA D’ANDREA, 57 anni, gastronoma, di Beinasco (TO), mamma di Martina, di 28 anni;
◦ “Miss Mamma Italiana Evergreen Radiosa” ENZA LASALANDRA, 58 anni, regista, di Torino, mamma di Elisa ed Alessio, di 31 e 26 anni;
◦ “Miss Mamma Italiana Evergreen Simpatia” LISA NAVA, 61 anni, impiegata, di Torino, mamma di Alessio e Daniel, di 37 e 32 anni;
◦ “Miss Mamma Italiana Evergreen Sprint” ROSELLA ZAMPAGLIONE, 58 anni, addetta alla sicurezza, di Rondissone (TO), mamma di Samuele e Rebecca, di 25 e 24 anni.
L’evento è stato presentato da Paolo Teti ideatore e Patron del concorso, Barbara Semeraro, Paola Lippi e Jennifer Barrella. Ospiti d’onore le Madrine di “Miss Mamma Italiana”, ovvero le vincitrici di fascia nazionale delle passate edizioni ed il gruppo di Majorette “le Sirenelle” della Maestra Donatella Galvani.
Le mamme interessate a partecipare al Concorso a loro dedicato (le iscrizioni sono gratuite), possono contattare la Te.Ma Spettacoli al numero 0541 344300 oppure consultare il sito www.missmammaitaliana.it
Nelle foto in allegato:
- Le vincitrici delle tre categorie, da sinistra, Stefania Sapetti (fascia “Gold” dai 46 ai 55 anni), Laura Dauksyte (fascia 25 – 45 anni), Paolo Teti Patron del concorso e Patrizia Zanda (fascia “Evergreen” dai 56 anni a salire);
- tutte le signore premiate alla selezione di Torino.
Nella mattinata si è tenuta in Commissione Sanità l’illustrazione da parte dell’Assessore Icardi sui conti del comparto sanitario nella nostra Regione.
“Lo scenario che emerge dall’informativa è preoccupante soprattutto per il futuro” commentano il Presidente del Gruppo Pd in Consiglio regionale Raffaele Gallo e il Vicepresidente della Commissione Sanità Domenico Rossi.
“Il 2021 si chiude in equilibrio – proseguono gli esponenti dem – grazie a misure “una tantum”. Il 2022, invece, fa emergere un quadro negativo pari a circa 300 – 400 milioni di euro dovuto soprattutto al caro energia, alle prime spese Covid e agli adeguamenti contrattuali e in assenza di azioni gestionali legate alle assunzioni del personale e all’abbattimento delle liste d’attesa. Il tutto in uno scenario tutto da chiarire relativamente al fondo sanitario nazionale e al suo riparto”.
“Quello che più preoccupa è il tema dei costi del personale – precisano Gallo e Rossi – Abbiamo più volte sollevato il tema della stabilizzazione di coloro che, assunti durante la pandemia con contratti a tempo determinato, dopo essersi spesi in prima linea contro il Covid, mettendo a rischio continuamente la propria salute, rischiano di perdere il lavoro e di lasciare scoperte strutture sanitarie importanti, impoverendo così sempre più l’offerta sanitaria. I conti si possono tenere in equilibrio certo, ma non a danno dell’offerta della sanità pubblica. Serve un’azione congiunta delle regioni e del governo per la stabilizzazione dei precari e per un piano straordinario di assunzioni”.
“Sui conti 2022 – concludono i Consiglieri – torneremo presto a chiedere i dettagli a partire dalla chiusura del primo trimestre delle ASL”.
Rivoluzione nei percorsi di cura per le cardiopatie valvolari
Una rete Hub and Spoke che migliora gli esiti di cura ed abbassa la mortalità per i pazienti affetti da cardiopatie valvolari: è quanto realizzato dall’ospedale Mauriziano con il Centro di cardiopatie valvolari, in collaborazione con la AslTo3 e la AOU San Luigi Gonzaga per il territorio dell’Area Omogenea Torino Ovest (che comprende AslTo3, Aou San Luigi Gonzaga, Ao Ordine Mauriziano).
La Rete di area omogenea per le cardiopatie valvolari è nata a dicembre 2020 grazie ad una convenzione tra le Aziende sanitarie. Oggi si raccolgono i primi significativi dati di attività.
Le cardiopatie valvolari sono alterazioni cardiache di tipo strutturale o funzionale, che compromettono il normale funzionamento del cuore. Possono essere congenite oppure acquisite, come conseguenza dell’invecchiamento, di meccanismi metabolici patologici, di episodi infettivi o traumatici. La prevalenza della valvulopatia moderata o grave nella popolazione adulta è del 2,5% con un’ampia variazione legata all’età, che arriva fino al 13,3% nelle persone con età superiore ai 75 anni. Si tratta di patologie per le quali l’approccio interventistico (tramite Tavi e Mitraclip) è sempre più rilevante in termini di efficacia e di riduzione del rischio clinico.
“La creazione di un percorso dedicato Hub&Spoke sul territorio – commenta Maurizio Dall’Acqua, Direttore generale dell’Azienda ospedaliera Ordine Mauriziano di Torino – ha consentito di raddoppiare il volume di attività, rispondendo ad un bisogno di salute reale della popolazione e migliorando nettamente gli esiti di cura sui pazienti”.
“L’importanza della creazione della Rete per le cardiopatie valvolari – commenta Franca Dall’Occo, Direttore generale dell’AslTo3 – è particolarmente rilevante per il momento storico del suo debutto, in piena pandemia, quando era necessario trovare nuove modalità di risposta per far fronte alle emergenze sanitarie e si rinnova oggi, all’inizio di un nuovo percorso nell’organizzazione dei servizi, che mette in primo piano il territorio”.
“La collaborazione tra Aziende territoriali e ospedaliere, – commenta Francesco Arena Direttore Generale AOU San Luigi – rappresenta una organizzazione ottimale per condividere le risorse ed integrare le professionalità, in funzione di una strategia vincente per la crescita culturale e per un miglior trattamento dei pazienti.”
I Dati
Gli interventi di impianto valvolare aortico transcatetere (TAVI) sono passati da 117 nel 2019 a 228 (di cui 52 da Rivoli e da San Luigi) nel 2021.
Le Mitraclip, procedura di riparazione della valvola mitralica per via percutanea, sono passate da 17 nel 2019 a 32 (di cui 12 da Rivoli e 3 da San Luigi) nel 2021.
La mortalità a 30 giorni delle TAVI è stata 0.4% a fronte di uno standard da letteratura scientifica del 3.4%. Anche per le Mitraclip il dato di mortalità a lungo termine risulta più basso rispetto ai dati internazionali: 9% contro 29.1%.
Come funziona la Rete
Azienda Ospedaliera Ordine Mauriziano: il Centro di Cardiopatie valvolari. Un Hub che offre un approccio multidisciplinare e completo alla cardiopatia valvolare, che include screening, diagnosi e gestione medica, terapie chirurgiche tradizionali e miniivasive ed approcci transcatetere, nonché i necessari follow-up. Un vero e proprio Heart Team con cardiologi, cardiochirurghi (diretti dal dottor Paolo Centofanti), cardioanestesisti e chirurghi vascolari.
Il Centro di Cura per le Malattie Valvolari prevede un organico inserimento nel contesto territoriale di riferimento (Area Omogenea Torino Ovest), attraverso il modello “HUB-and-SPOKE”.
“Nel centro Hub – spiega Giuseppe Musumeci, Direttore della Cardiologia dell’Azienda Ospedaliera Ordine Mauriziano di Torino – è presente un Heart Team, cioè un gruppo di lavoro composto da: cardiologo, cardiochirurgo, cardio-anestesista, chirurgo vascolare, con il supporto di altre figure professionali che, di volta in volta, in base alla tipologia di paziente, partecipano alla gestione del caso clinico, assicurando un’eccellente complessità assistenziale”.
AslTo3, Ospedale di Rivoli + Cardiologia dell’AOU San Luigi di Orbassano. I Centri Spoke sul territorio dell’Area Omogenea provvedono in proprio all’identificazione dei pazienti affetti da patologie valvolari cardiache da trattare ed inviare all’Hub Mauriziano, al follow-up degli stessi dopo il trattamento presso il Centro Hub ed anche all’esecuzione in proprio di parte degli interventi, grazie ad una formazione dedicata.
I due Centri dì Emodinamica lavorano con una unica équipe operatoria sui casi coronarici ed altri interventi strutturali e vascolari nei due ospedali con un organico dì 8 emodinamisti.
“Quattro cardiologi interventisti della nostra équipe – sottolineano Ferdinando Varbella, Direttore della Cardiologia e del Dipartimento medico dell’ospedale di Rivoli dell’AslTo3 ed Alessandra Chinaglia, Direttore della Cardiologia del San Luigi di Orbassano – sono stati appositamente formati su TAVI e MITRACLIP. Questo consente di ampliare ulteriormente l’offerta di salute a questa particolare popolazione di pazienti.”.
Sono stati selezionati con questa modalità operativa 150 pazienti con stenosi aortica grave sintomatici, dei quali 98 sottoposti a TAVI ed 11 ad intervento chirurgico a cuore aperto, mentre oltre 20 sono ancora in lista dì attesa.