ilTorinese

L’Italia c’è!

Amichevole internazionale  Turchia-Italia 2-3

Decidono la gara i gol di Cristante e Raspadori,il nuovo corso azzurro è cominciato bene.C’è ancora da smaltire
l’eliminazione per mano della Macedonia,che ha impedito agli azzurri di partecipare ai Mondiali in Qatar e nonostante tutto questo l’Italia riparte da una vittoria contro la Turchia. La formazione di Mancini vince e convince per 3-2 in una gara divertente ed a tratti spettacolare.Partono meglio i padroni di casa che passano in vantaggio con Under dopo 5’. L’Italia risponde in 4’, tra il 35’ e il 39’, segna due volte con Cristante e Raspadori. Nella ripresa gli Azzurri controllano e allungano ancora con Raspadori ma nel finale Dursun accorcia e Donnarumma salva il risultato a pochi minuti dal fischio finale.
Prossima gara degli azzurri sarà tra 2 mesi quando
L’Italia sfiderà l’Argentina di Leo Messi mercoledì 1 giugno nel meraviglioso stadio di Wembley. Italia e Argentina sarà una partita secca e con un trofeo in palio e ciò significa che dovrà esserci per forza un vincitore. Nel mese di giugno l’Italia affronterà nella fase a gironi di Nations League due volte la Germania e giocherà anche contro l’Inghilterra a Wolverhampton e contro l’Ungheria. Entrambe le gare casalinghe si terranno in Emilia Romagna (una a Bologna, l’altra a Cesena).Uno spruzzo di mondiale contro grandi squadre che hanno scritto tante belle pagine di storia calcistica come l’Italia.

Enzo Grassano

 

L’angolo della Poesia di Gian Giacomo Della Porta: Marco Isidori

Navigazione fluviale, giovane Orinoco verde, per Marion D’Amburgo che possiede lo sguardo del dio/ da Poesie militari, Marco Isidori, 1985

Navi eventuali sciolgono la monta dei piani nuvolosi che s’organizzava sottraendo

alla guerra principale l’acuminato blu proprietario della punta di lancia arrotata

degli affluenti del fiume brillante e conica meraviglia sul troncone degli armati di luce propria

conseguentemente vestiti col mantello capace d’includere il traino basato sul misfatto solvente

che trabocchettò la scarpa bianca sulla pellicola consistente di sangue perlato.

Il cielo schianterà completa la bocca perciò abbandonando alla prevalenza della gravità

bianco l’urlo e bianca la naufragata biancacoda densa sovraintendente

alla generazione subacquea degli organi riproduttori assegnati ai mammiferi mondiali

dei mondi estremi e se ce n’è d’oceanica totale la classe convenuta al quadrato bagno iniziale

prima che la geometria fosse e fosse attaccata dal branco presente dei lupi verbanti,

la folla nasce di questi giganti, e vive da un seme d’inchiostro bic nero che l’arbitro vero non è,

per adesso.

Se il numero di molte vette di parola che dicono verdi le sfogliate pinne delle verdesche

a centinaia allineate nel progetto  di un mio vivo traghetto gettato tramite la doma del corpo

di quei pesci messo fissato fisso e irretito dalla ferrea trama dei versi che s’agganciano

alla criniera dei fratelli maggiori lanciati in carriere che spolverano il mondo, s’indovina,

è perché l’esatto confine del numero che gela il sangue e la sua dolce insipienza si trasforma

in gastronomia, si può tracciare senza tema d’orrore alcuno; ce ne telegrafa l’inaudita potenza

numerosa l’abaco celeste con la bella calma a disposizione dei grandi pallottolieri quando

li facciamo postini muti che bisogna far lavorare tanto e tutta tagliata la lingua alla canzone

sentirla egualmente in maestà sterminata la musica loro calarsi sul naso museruolato

degli squali giù per il filo ferrato teso ancora dalla bocca delle parole alla mia

che ancora scia rossa il sentiero di guerra aperto dallo scarponcino meraviglioso chiodato

sì e sì risuonante di tempestose lacrime sì fiume nel fiume divino sì che la porpora reticolata

sfoderi il suo viola la ripiena e d’amore fornito d’un’accordatura micidiale che intrecciar

possa l’oro universo del verso poetico nella corda sufficiente per il cappio del sole.

L’elica ammazza la luce e i brandelli superstiti eccoli in fuga franare alle rive di fieno

della foresta e il suono suo di rotore fatto pieno rotante tondo suono ecco si spinge sul pelo

della corrente arcionata d’abisso e già che si tiene la notte, lei, sulla groppa intrisa

mette anche la spugna del lunario gradinato nel docile smeraldo delle sponde artificiali

figlie d’un etimo schiacciante e implacato e goffo e rauco smagliatore di verità qualsiasi

nella smagliante mafia delle stelle.

Nottetempo è sbalordito dalla febbre e invaso dal nero colore che sta ripassando

la parte del notturno tropicale mal fatta perché giù di corda son le vocali e già in disaccordo

con quel suo baule d’inchiostro fabbricato apposta per tingere il semplice caso corrente:

cioè che il racconto della notte a queste latitudini, altro non deve essere

se non è lo spessore della pioggia bianca fino alla dannazione di doverlo in qualche modo

stanare sto bianco colore dal respiro della perla nera madre perla finta e, lacerate le insegne

dell’ordine naturale, permettendogli l’affronto supremo allo stato, quello dei cieli compreso,

composto all’ora dal trionfante assortimento dei fondali utili a prospettare per la grande foresta

l’alba con una sola ala, l’alba ripetente che non può diventar giorno pieno, volante,

né bene dormire sull’oceano neppure, se il verde congegno dell’oceano perlato,

che le farebbe e presto raggiungere la luce conclusiva, appare nel corso orizzontale

di questo navigare, come nel Romanzo, l’acquaverde maiolicata della piscina grande, appare.

Le foreste centroamericane avvenivano.

***

Marco Isidori è poeta, attore, fondatore della  Marcido Marcidorjs e Famosa Mimosa, compagnia teatrale tra le più originali e note del panorama artistico internazionale.

Poesia, musica e teatro si fondono perfettamente nell’opera di Isidori, eccellente nella sua personalissima riscrittura dei grandi testi classici, nei quali le parole diventano musica e la musica si fa verbo fino a diventare una sorta di ponte emotivo che collega il pubblico al vivo palco.

il testo che qui vi ho proposto in forma leggermente ridotta, che conserva comunque il suo originale spirito e consegna al lettore un grande esempio della poetica di Isidori,  “Navigazione fluviale, giovane Orinoco verde, per Marion D’Amburgo che possiede lo sguardo del dio”, fu portato in scena a Palazzo campana nella primavera del 1989. Condivido e cito il commento contenuto nel libro curato da Davide Barbato “I teatri della Marcido Marcidorjis e Famosa Mimosa” (Editoria e Spettacolo, collana Paesamenti): “…due poesie che molto distano nei cataloghi ufficiali, ma solidali invece e bene, nell’attore che su di esse, veicolo e anche passaggio, tenterà di scovare una traccia della propria necessità, esile. Un telaio di luce acquatica permette al poema dedicato a Marion D’Amburgo di torcersi e gonfiare fino alle proporzioni dell’epica, conservando al carattere suo di congegno barocco, la forza di attingere la sensibilità prismatica che lo riempie da uno spettro speciale, inteso come speciale della specie”.

Per quanto mi riguarda, so che ogni immagine, ogni verso che porti in sè la scelta meticolosa e curata della parola, finalizzata all’esaltazione della bellezza e del sentimento, è poesia. La forma stilistica, la ricchezza di contenuti che diventano una firma inconfondibile dell’opera di Isidori, mostrano un talento affinato e complesso che merita una lettura e una rilettura.

Gian Giacomo Della Porta

Altri bimbi ucraini malati arrivati al Regina Margherita

Sono arrivati al Regina Margherita di Torino altri tre bimbi  ucraini, accompagnati dalle loro mamme. Due hanno 17 e 14 anni e sono affetti da patologia oncologica e  sono stati ricoverati nel reparto di Oncoematologia pediatrica. Un 13enne affetto da patologia neurologica è invece ricoverato nel reparto di Pediatria. Le loro condizioni cliniche  sono stabili e stanno facendo esami di inquadramento diagnostico per stabilire l’iter terapeutico.

“Una Mole di colombe”. Una trentina di Maestri pasticceri e fornai fra i migliori d’Italia

Il 2 e 3 aprile all’Hotel Principi di Piemonte

 

Si potrà degustare e acquistare una selezione delle produzioni artigianali di alta qualità, fra tradizione e creatività. 

 

Il 2 e il 3 aprile l’Hotel Principi di Piemonte ospita la IV edizione di “Una Mole di colombe”. Una trentina di Maestri pasticceri e fornai fra i migliori d’Italia presenteranno le loro creazioni, oltre 150 colombe tradizionali e creative. Sono stati selezionati da Dettagli, la società organizzatrice dell’evento, tra gli artigiani che rispettano rigorose regole di qualità: l’utilizzo di lievito madre e l’esclusione di conservanti, emulsionanti, additivi chimici, aromi artificiali e semilavorati.

La due giorni all’insegna del gusto, dedicata a golosi, gourmet, esperti e curiosi, si concluderà con il concorso a porte chiuse che si svolgerà domenica 3 aprile e che assegnerà 2 premi: la targa di migliore colomba tradizionale e la targa di migliore colomba creativa, sulla scorta del giudizio di una giuria composta da tecnici e addetti ai lavori di alto profilo.

Il pubblico potrà degustare e acquistare al prezzo speciale di 30€ al Kg l’elegante protagonista dei dolci di Pasqua, declinato nelle preparazioni classiche con glassa, granella di zucchero, mandorle o nocciole armelline e in quelle dai ripieni più creativi.

Secondo gli ultimi dati di vendita, la colomba conquista sempre nuovi estimatori, soprattutto quella artigianale che, grazie al talento dei maestri pasticceri, si arricchisce di un caleidoscopio di profumi e sapori tipici delle varie regioni italiane.

“La filosofia di Dettagli – affermano le due fondatrici, Laura Severi e Matilde Sclopis di Salerano – ha come obiettivo la valorizzazione dei grandi lievitati di eccellenza artigianale”. Prima del Covid, dal 2012 al 2019, “Una Mole di…” ha registrato in ogni edizione un incremento di pubblico di circa il 30%. Nata nel 2012 con “Una Mole di panettoni”, la manifestazione è ormai diventata un appuntamento fisso degli eventi enogastronomici torinesi. Dal 2020 è sbarcata sul web (www.unamoledi.it) con l’obiettivo di riunire produttori italiani selezionati per l’eccellenza delle loro proposte.

Senza dimora. Venerdì chiude il punto emergenziale

Accanto al palazzo dei Lavori pubblici

 

Il presidio emergenziale di accoglienza notturna, allestito per le persone senza dimora nell’area pedonale di via della Basilica angolo piazza San Giovanni e attivo dallo scorso 31 gennaio, cesserà di funzionare venerdì 1 aprile.

Nei due mesi di operatività, le quattro tende del centro temporaneo gestito dalla Croce Rossa Italiana, in collaborazione con i Servizi sociali, la Polizia municipale e la Protezione civile della Città di Torino, hanno offerto quotidianamente un riparo caldo e sicuro, un letto e generi di prima necessità a trentasei persone, le quali altrimenti, nel periodo più freddo dell’anno, avrebbero trascorso la notte in strada, sotto i portici del Palazzo dei lavori pubblici o nelle vie del centro cittadino.

L’assessore al Welfare, Jacopo Rosatelli, trae un bilancio più che positivo dall’iniziativa perché “non solo ha permesso di assicurare a decine di persone senza dimora l’opportunità di passare la notte in un luogo riparato e facilmente raggiungibile ma, al contempo, ha consentito agli operatori di ascoltare tante storie personali e di creare anche un rapporto di fiducia con alcune di queste persone fragili e che vivono una condizione di estrema marginalità. Un’attività di relazione che in alcuni casi ha anche portato a porre le basi, attraverso i Servizi sociali del territorio, per l’avvio di percorsi finalizzati alla conquista di una stabilità personale e, come obiettivo ancora più importante, al passaggio a soluzioni abitative autonome e durature.”

Soddisfatta per l’esperienza anche l’assessora Gianna Pentenero, titolare della delega alla Sicurezza, poiché “l’allestimento del presidio emergenziale ha contribuito ad agevolare l’importante lavoro svolto dagli agenti del Nucleo di prossimità della Polizia municipale, impegnati quotidianamente a monitorare la situazione, garantire la sicurezza e a collaborare con gli operatori dei Servizi sociali e i volontari per offrire assistenza a queste persone che vivono ai margini della società e in uno stato di grave disagio”.

Rosatelli e Pentenero rivolgono inoltre un “ringraziamento a tutte e tutti coloro che hanno lavorato per l’allestimento e la gestione del presidio umanitario: le donne e gli uomini della Croce Rossa Italiana, della Protezione civile comunale, dei Servizi sociali, della Polizia municipale, della Caritas e delle altre realtà del volontariato torinese”.

Per l’ospitalità notturna emergenziale resta operativo il centro di via Traves che, a seguito della chiusura del sito di piazza San Giovanni, viene potenziato con l’installazione di una tensostruttura che mette a disposizione del servizio di accoglienza altri 20 posti letto.

La cucina inclusiva a Parlaconme

Puntata in onda > Mercoledì 30 marzo 2022 – ore 18.00 – 19.00

Paola Di GiambattistaThe healthy food specialist – Chef nutraceutico

La puntata di PARLACONME  di mercoledì 30 marzo sarà  dedicata alla cucina inclusiva

Parla Con Me continua il suo percorso andando ad approfondire l’importanza della formazione dei professionisti del canale HO.RE.CA per portare all’interno delle loro cucine prodotti sempre più  innovativi e salutistici, in modo tale da soddisfare almeglio le nuove esigenze, i nuovi bisogni dei consumatori e le nuove tendenze.

Di questo ne parlerà,  in qualità  di ospite, Paola Di GiambattistaThe healthy food specialist – Chef nutraceutico, che viene anche definita “la specialista del cibo con etichetta salutare e salutistico”.

Paola è già stata ospite di Simona Riccio, Founder di Parla Con Me e Social Media Marketing Manager del Caat, e insieme hanno avuto modo di parlare anche di Nutraceutica, e lo faranno anche nel corso della trasmissione di mercoledì 30 marzo, rivolgendo una particolare attenzione al colore rosso…rosso pomodoro e al colore giallo/arancio, per affrontarequindi il tema dell’importanza delle vitamine contenute negli agrumi che, mai come in questo periodo,possono venire in aiuto della nostra alimentazione quotidiana.

In questa occasione Paola illustrerà un nuovo progetto al quale lavora dallo scorso anno e, poiché di ingredienti innovativi in questa trasmissione si vuole parlare, verrà descritto il brand “Il Giardino delle Luppole”, marchio del luppolo Made in Italy creato dalla COOPERATIVA LUPPOLI ITALIANI, in collaborazione con INNOVABILITÀ, collocata sul territorio di Ravenna, che produce e commercializza luppolo sostenibile e di qualità. Questi sono prodotti direttamente nel luppoleto più femminile d’Italia. Ancora una volta il settore agroalimentare viene  legato al mondo delle donne.

I nuovi prodotti sono stati presentati al Sana, lo scorso anno, e sono stati utilizzati durante lo show cooking di Paola Di Giambattista per preparare, all’interno dello spazio di Cia Agricoltori Italiani, due deliziose ricette. Parliamo di Olio essenziale di luppolo ECHOPOI, che può essere utilizzato in cucina come aroma alimentare naturale puro al 100%, e dei germogli di luppoli made in Italy sott’olio.

Durante la puntata si farà anche riferimento al focus che Simona sta affrontando sui suoi canali social, riguardante l’attenzione che ogni “padroncino” degli amici a quattro zampe rivolge nei confronti della loro alimentazione. Se ne parlerà nel corso del trasmissione; in comune con il nostro regime alimentare è presente la volontà di mettere al centro la salute e il benessere non solo della singola persona, ma di tutto il nucleo familiare, di cui i nostri amici a quattro zampe sono sempre di più parte integrante.

Paola parlerà, infatti, della sua esperienza nella preparazione del “gelato per amici pelosi”, una ricetta fresca e estiva, che non può che essere super accettata dai nostri compagni.

In conclusione si parlerà di inclusione. Non è solo davanti al piatto servito che le persone creano una reciproca coesione, ma già nel corso dellapreparazione dei piatti. Grazie alla cucina inclusiva gli uomini di qualsiasi genere, cultura e religione, possono fare squadra, riconoscersi e soprattutto fondere le proprie rispettive tradizioni. Raccontare un prodotto, partendo dalla sua preparazione e diffonderlo attraverso i social network, significa ancherispondere alle tendenze della Foodies e Foodmania.

La trasmissione viene trasmessa in diretta web-radio da Radio Vida Network sul sito www.vidanetwork.it e tramite app Radio Vida Network.

Dal giorno dopo è possibile seguire la puntata senza interruzioni sul sito www.parlaconmeofficial.it

Dalla Fondazione Crt contributi per le ambulanze

La Fondazione CRT stanzia contributi fino a 50.000 euro per l’acquisto di ogni nuova ambulanza in Piemonte e Valle d’Aosta.
È aperto fino al 15 aprile, sul sito www.fondazionecrt.it, il bando per il rinnovo dei mezzi di primo soccorso delle organizzazioni di volontariato che fanno capo al sistema del 118.
“Missione Soccorso” garantisce il ricambio delle autoambulanze non più convenzionabili – circa un quinto del totale – operanti sul territorio, 24 ore su 24, e costituisce un “polmone” fondamentale per il mantenimento dell’efficienza del servizio di emergenza sanitario.

 

Dal 2002 “Missione Soccorso” ha permesso l’acquisto di 563 ambulanze, con un investimento complessivo di oltre 28 milioni di euro.

Che vita, la vita alla Corte dei Savoia!

Un prezioso spaccato nel nuovo libro di Andrea Merlotti

“Noblesse oblige”. Il celebre motto partorito dalla fervida mente dello scrittore e politico francese Pierre-Marc-Gaston Duca di Lévis (1764 – 1830) –  tratto dalle sue “Maximes et essais sur différents sujets de morale et de poltique – doveva essere “oro colato”, da mattina a sera e in ogni luogo e in ogni stagione, per tutti i membri della corte sabauda. Qualunque fosse il loro ruolo. Qualunque fosse il loro più o meno stretto vincolo di parentela con i Reali. Vita dorata, per i più. Ma – presumiamo– anche un tantino faticosa, per altri, anzichenò! Allora, come oggi, per le moderne monarchie. A tracciarne bene onori e oneri, lievità e obblighi da portarsi addosso come macigni è il nuovo libro di Andrea Merlotti “Vita quotidiana alla corte dei Savoia (1663 – 1831”, Edizioni del Capricorno, Torino, 2021), presentato in “Palazzo Madama-Museo Civico d’Arte Antica” a Torino. Blasonato storico, Andrea Merlotti, dal 2007 dirige il “Centro studi del Consorzio delle residenze reali sabaude” (Reggia di Venaria) ed é autore e curatore di numerosi lavori sull’Italia e gli Stati sabaudi fra Sei e Ottocento. Oltreché “Socio corrispondente” della “Deputazione Subalpina di Storia Patria” e membro del comitato scientifico del “Centre de Recherche du Château de Versailles (CRCV)” e  del “Centro Studi Piemontesi”. Scrive anche su “Il Sole – 24Ore” e su “Il Giornale dell’Arte” e ha collaborato a diversi programmi di Rai 3Rai5RaiStoriaFrance2 e France3. In questo suo ultimo libro, presentato a “Palazzo Madama”, Merlotti si prefigge di ricostruire con rigore e assoluta verità storica la vita quotidiana di “quella grande macchina” rappresentativa del potere che fu la corte sabauda. Macchina mossa da un ingegnoso e raffinato meccanismo, al cui funzionamento (volenti o nolenti) hanno partecipato per secoli migliaia di persone, ognuna interpretando ruoli imposti e ben definiti, con impeccabile precisione, dalle regole di palazzo e dagli innumerevoli cerimoniali. Il volume restituisce alla corte dei Savoia – si è ricordato in presentazione – il suo ruolo politico, per lungo tempo dimenticato o incompreso. Cerimonie e riti curiali sono ricostruiti in modo da comprendere il loro ruolo nella gestione e nella rappresentazione del potere da parte della dinastia, esemplare in tale senso il caso dei baciamani di Capodanno”. Una parte importante del volume è dedicata alla “sfera religiosa”, cui era attribuito un ruolo centrale nella vita di corte, e ai suoi spazi, fra i quali spiccano la “Cappella della Sindone” e la “Basilica di Superga”. Protagoniste del volume sono anche, ovviamente, le residenze sabaude, che furono il teatro, il grande palcoscenico della vita di corte e che, nel loro concepimento strutturale e architettonico, furono spesso definite proprio dalle cerimonie e dai riti che in essi solitamente si svolgevano. Sotto il segno di una grandeur – vera o talvolta presunta – che accompagnò per secoli la dinastia sabauda. “I grandi Stati – scriveva ancora nelle sue ‘Massime’ il Duca di Lévis – possono sopportare anche grandi abusi, sono i grandi errori che li fanno perire”. Parole sagge. Valide per ogni tempo e luogo. Oggi più che mai, stando purtroppo a quanto capita nel mondo.

g.m.

Nelle foto:

–       Cover libro

–       Andrea Merlotti

Curling, il Team Retornaz Raspini si conferma sul tetto d’Italia

Il Team Retornaz Raspini si conferma sul tetto d’Italia. E lo fa per la seconda volta in pochi mesi, dato che le finali della passata stagione – rinviate a causa delle restrizioni in tema di contenimento della pandemia – erano state recuperate nello scorso mese di settembre. A distanza di sei mesi, la musica non è cambiata: Joel Retornaz, Amos Mosaner, Sebastiano Arman e Simone Gonin nel fine settimana hanno aggiunto una cucitura al tricolore sul petto.

Sul ghiaccio del centro federale di Cembra e a pochi giorni dall’inizio dell’avventura al Mondiale di Las Vegas, la formazione di stanza a Pinerolo non si è concessa sbavature. La semifinale del sabato si è conclusa con un netto 6-1 ai danni del C.C. 66 Cortina, mentre l’ultimo atto della domenica mattina ha visto i campioni in carica superare il C.C. Cembra 88 con il punteggio di 5-1. Seconda piazza per il piemontese Alberto Pimpini, dunque, in una giornata che ha visto il C.C. Biella di Fabio Ribotta, Fabrizio Gallo, Giovanni Tosel e Davide Forchino costretto invece ai piedi del podio, a causa della battuta d’arresto nella “finalina” contro gli ampezzani.

La Regione investe 10 milioni l’anno per la qualità dell’aria

La Regione investe 10 milioni l’anno provenienti dallo Stato per la qualità dell’aria. È stato detto nella seduta della quinta Commissione, presieduta da Angelo Dago, dall’assessore Matteo Marnati che ha illustrato le parti del disegno di legge 181 “Bilancio di previsione finanziario 2022-2024” per le materie ambiente, rifiuti e risorse idriche.

Anche attraverso le domande poste dai commissari Valter Marin (Lega), Alberto Avetta e Diego Sarno (Pd), l’assessore ha fornito un quadro complessivo della situazione.

Tra i vari progetti si può segnalare appunto che per la qualità dell’aria, ogni anno, fino al 2035 saranno a disposizione della Regione 10 milioni di euro da investire sul territorio. Tra i vari progetti interessanti e già approvati dal ministero della Transizione ecologica, vi è quello per la sostituzione dei veicoli inquinanti delle imprese, già attivo, per 7 milioni di euro. Ci sono 9 milioni per il bando già aperto per la sostituzione dei generatori di calore. In apertura, poi i bandi per la trasformazione delle aree urbane in città vivibili (3,6 milioni); l’ampliamento delle aree a traffico limitato per motivi ambientali (3,6 milioni). Infine, il cofinanziamento degli abbonamenti al trasporto pubblico locale, dovrebbe essere approvato a brevissimo in Giunta per un ammontare di 3,3 milioni.