ilTorinese

“Riapriamo la Chivasso-Asti”

LETTERA APERTA AI SINDACI

IL Circolo la Nostra Collina ed il Coordinamento Mobilità Integrata e Sostenibile (Co.M.I.S.),
coorganizzatori del convegno tenutosi a Chivasso sabato 26 marzo con tema la riattivazione
della linea ferroviaria Chivasso Asti, scrivono la presente a riscontro della lettera inviata dai
Sindaci all’attenzione del Presidente Alberto Cirio ed All’Assessore ai trasporti Marco
Gabusi nella quale pongono alcune domande in merito al futuro della tratta in questione.
Temiamo, ma è praticamente una certezza, che la replica che verrà fornita dagli
amministratori regionali non si discosterà dalle precedenti, segnando un nuovo nulla di
fatto nella invece necessaria transizione dal trasporto privato a quello pubblico. Esigenza
imposta dagli obiettivi di riduzione dell’inquinamento atmosferico, causa di morti
premature, problemi alla salute delle persone oltreché di sanzioni per il mancato rispetto dei parametri dei livelli di qualità dell’aria, diminuzione dei sinistri stradali, sviluppo delle aree di provincia diminuendone le diseguaglianze sociali e territoriali.
Nel nostro caso sicuramente la ferrovia soddisferebbe tutte le esigenze elencate costituendo uno dei cardini su cui rivolgere le attenzioni per una rinascita dei nostri territori in una veste nuova più lungimirante ed attenta al futuro che non potrà più essere come il passato, pena
anche lo spopolamento dei nostri centri di provincia.
Con piacere abbiamo registrato la presenza di alcuni di voi al convegno di Chivasso ma con
rammarico abbiamo notato l’assenza di molti e ce ne dispiacciamo in quanto il seminario, che peraltro ha riscosso un ottimo successo di pubblico, l’abbiamo pensato ed organizzato
con l’unico obiettivo di far riflettere e di far emergere aspetti e idee, magari non noti, relativi all’opportunità che potrebbe offrire la riattivazione della nostra linea ferroviaria. Avreste
ascoltato informazioni tecniche in merito alla gestione del servizio ma anche molte altre di tipo pratico in merito ad un ampio utilizzo del treno, per il trasporto ordinario oltreché in veste turistica, dimostrato da alcuni esempi virtuosi che hanno ottenuto grande successo nel nostro Paese. A nostro parere quindi la ferrovia non deve essere vista come un mero costo bensì una risorsa come lo è stata nel passato ma oggi sicuramente con finalità diverse.
Gli ingenti lavori che Fondazione Fs sta effettuando, sottolineiamo non a carico della Regione, sulla Chivasso Asti per mezzo di Rete Ferroviaria Italiana dovrebbero destare
interesse ed entusiasmo, visione e ricerca di opportunità lavorative residenziali quindi di
sviluppo territoriale.
Interventi di tale entità sulle nostre zone non si sono mai visti, l’unico rimane la costruzione della ferrovia agli inizi del ‘900, perciò siamo fermamente convinti che siano un’occasione
da prendere al volo.
Ricordiamo inoltre che la Chivasso Asti, in una recente Conferenza Stato – Regioni che ha dato il via libera ad un decreto del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, è stata inserita in una lista di tratte ferroviarie ad uso turistico, sono 26 in tutta Italia, che si trovano in zone di particolare pregio paesaggistico.

In definitiva la notizia che un ente statale abbia deciso di investire sulle nostre zone
dovrebbe destare orgoglio anche perché i fondi dedicati non potrebbero essere utilizzati per altri scopi e se non fossero stati destinati alla nostra linea ne avrebbe beneficiato qualcun’altra nel nostro Paese.
Abbiamo comunque apprezzato la vostra iniziativa di scrivere in Regione in quanto
dimostra un nascente interesse, dopo anni di assordante silenzio, da parte vostra per la nostra linea ferroviaria che ribadiamo deve essere considerata un’opportunità di sviluppo
e di visone nuova del futuro, inizialmente in chiave turistica per poi approdare ad una completa riattivazione al traffico ordinario peraltro fortemente richiesto da molti residenti.
Solo l’unione fa la forza quindi facciamo squadra, lavoriamo in sinergia, per portare avanti le nostre istanze in quanto tutti assieme possiamo esercitare una pressione efficace su chi di dovere.
Noi del Circolo la Nostra Collina e del Coordinamento Mobilità Integrata e Sostenibile, insieme a tutti coloro che si impegnano da tempo con l’obiettivo di rivedere il treno percorrere la nostra ferrovia, continueremo perseveranti con le nostre iniziative con
l’auspicio di poterci incontrare per ragionare insieme, senza pregiudizi, su quella che riteniamo essere un’opportunità da non sprecare.

Per il Circolo la Nostra Collina:

Elio Signoroni


per il Co.M.I.S.:

Fulvio Bellora.

Anpas: ecco il nucleo cinofilo da soccorso

DAL PIEMONTE / La Pubblica Assistenza Anpas Novara Soccorso ufficializza la costituzione del Nucleo Cinofilo da Soccorso con cinque unità cinofile certificate e accreditate presso Enci, Ente Nazionale Cinofilia Italiana, con la possibilità di operare su tutto il territorio nazionale.

Il Nucleo Cinofilo è composto da due unità cinofile da ricerca in superficie e due da ricerca mantrailing addestrate per sfruttare le loro capacità olfattive, tutte e quattro certificate Enci. A queste si aggiunge una quinta unità cinofila da ricerca mantrailing certificata dalla Polizia Svizzera.

Altre otto unità cinofile da soccorso sono attualmente in addestramento e non ancora operative.

Nell’insieme il Nucleo Cinofilo da soccorso della Pubblica Assistenza novarese, la cui responsabile è Maria Pezzana che da anni si occupa di attività di ricerca e soccorso, si avvale della collaborazione di una ventina di volontari con vari ruoli, anche logistici. Tre volontarie del Nucleo cinofilo hanno inoltre completato con profitto il corso di Pet Therapy per gli Interventi Assistiti con gli Animali.

«È per noi un grande orgoglio avere a disposizione della nostra Associazione, un’unità di élite che opera da tempo su tutto il territorio regionale – spiega il presidente della Pubblica Assistenza Novara Soccorso, Mattia Cherubin – I ragazzi e le ragazze del Nucleo sono volontari molto preparati che spendono parecchie ore del loro tempo libero per farsi trovare sempre pronti per ogni evenienza. Ringrazio il responsabile del Gruppo Cinofilo Anpas Piemonte, Fabrizio Rabelli con il quale ho trovato una grande sinergia. Insieme alla Prefettura di Novara, abbiamo lavorato per essere inseriti nel piano di gestione delle persone scomparse».

 

Il responsabile del Gruppo Cinofilo Anpas Piemonte, Fabrizio Rabelli: «La costituzione del nucleo della Pubblica Assistenza Novara Soccorso, ha portato a un livello superiore la cinofilia piemontese. Le specializzazioni di mantrailing e soprattutto di Pet Therapy portano un valore aggiunto che merita la nostra attenzione e quello degli Enti preposti sia alla ricerca di persone scomparse che all’assistenza alle persone, alla quale, in modo particolare, la cinofilia piemontese vuole e spera di rivolgersi. Non dimentichiamoci anche della volontaria delle Croce Verde di Bricherasio che in completa autonomia, ha superato gli esami propedeutici Enci ed è pronta con le colleghe e colleghi di Novara ad affrontare gli “operativi” di ricerca Enci. Speriamo di riuscire entro la fine del 2022 a organizzare in Piemonte gli esami operativi Anpas per la specialità “superficie” in modo da offrire agli enti preposti, qualità e professionalità per operare nell’attività di soccorso e ricerca».

Novara Soccorso, aderente all’Anpas, grazie ai suoi 135 volontari, di cui 41 donne, svolge annualmente circa 12mila servizi, si tratta di prestazioni convenzionate con le Aziende sanitarie locali, servizi d’istituto, servizi di emergenza 118 con una percorrenza complessiva di circa 225mila chilometri.

Anpas (Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze) Comitato Regionale Piemonte rappresenta oggi 82 associazioni di volontariato con 9 sezioni distaccate, 10mila volontari (di cui 3.829 donne), 5.904 soci, 492 dipendenti, di cui 62 amministrativi che, con 430 autoambulanze, 211 automezzi per il trasporto disabili, 237 automezzi per il trasporto persone e di protezione civile e 5 imbarcazioni, svolgono annualmente 520.967 servizi con una percorrenza complessiva di oltre 17 milioni di chilometri.

Al Regio una Turandot tra il visionario e il metafisico

Per  la regia di Stefano Poda, sarà in scena  dal 22 aprile prossimo

 

La Turandot di Giacomo Puccini viene proposta per la stagione d’opera del Teatro Regio di Torino venerdì 22 aprile prossimo alle ore 20, in un allestimento visionario e metafisico firmato da Stefano Poda, per la direzione di Jodi Bernacer, che salirà sul podio dell’Orchestra e Coro del Teatro Regio.
Stefano Poda firma regia, scene, costumi, coreografia e luci.
Nel ruolo della protagonista canterà il soprano Ingela Brimberg, il tenore Mikheil Shehaberidze vestirà i panni di Calaf, il soprano Giuliana Gianfaldoni sarà Liu e il basso Michele Pertusi interpreterà Timur.
Sul palcoscenico del Teatro Regio torna, così, una produzione di grande successo che Stefano Poda aveva già creato nel 2018 per lo stesso teatro e che venne trasmessa sulla piattaforma europea.
La scelta di partenza fu quella di fermarsi nel punto in cui Puccini depose la penna alla morte di Liu’, dove si fermò lo stesso Toscanini alla prima del 1926, il 25 aprile di quell’anno, senza il finale poi scritto da Franco Alfano.
Lo stesso compositore avvertì, d’altronde, l’immane difficoltà di concludere in maniera convincente l’opera, dopo il sacrificio di Liu’, e si era arenato, ancor prima che musicalmente, proprio sull’esito drammaturgico del finale.
Ne’ Alfano ne’, più recentemente, Berio, pur operando sugli appunti originali, sono riusciti a escogitare una soluzione convincente; il trionfo di Calaf e l’abbraccio con Turandot appaiono fuori luogo davanti al cadavere ancora caldo della fanciulla. Meglio dunque chiudere sul mesto commiato della folla “Dormi!.. Oblia! Liu’.. Poesia! “ , che rappresenta un apice emotivo e musicale dell’estremo capolavoro pucciniano, un finale che raggiunge direttamente nel segno il cuore dello spettatore.
“Lo spettatore che assiste a Turandot – afferma Stefano Poda – compie un viaggio, assiste a un processo che, prima o poi, tutti dobbiamo vivere. È quella che io definisco la storia del mistero dell’alterità, è il confronto con l’altro, con il “fuori da sé “, che può essere un processo naturale, doloroso, felice e, al tempo stesso, traumatico. C’è chi ha paura di questo confronto e questo fatto diventa quello che io chiamo poema dell’alterità. Io non offro interpretazioni, non sposto l’opera da Pechino al tempo delle fiabe o nella New York di oggi per rendere la vicenda più vicina o più comprensibile allo spettatore…Io depuro lo spazio, lavoro per sottrazione e permetto allo spettatore di vedere uno spazio nell’anima”.
“Punto di partenza – aggiunge il regista – per mettere in scena Turandot è stata per me una frase pronunciata dalle tre maschere Ping, Pong, Pang: “ Turandot non esiste”. La principessa di ‘gelo’ e, in realtà, una creazione di Calaf. Ognuno di noi costruisce un oggetto d’amore, ma poi ci accorgiamo che chi amiamo non corrisponde a ciò che abbiamo idealizzato. Sonlo attraverso il dolore, la crescita e l’accettazione nasce quello che è un grande amore. In quest’opera solo Liu’, che è una persona meno cerebrale degli altri, accetta la vita e al tempo stesso accetta di donarsi e sacrificarsi ma, forse, per arrivare a essere Liu’, bisogna essere state Turandot. Calaf ha paura, Turandot ha paura del confronto; gli enigmi costituiscono le prove, un confronto con se stessi”.
Turandot sarà in scena dal 22 aprile al 5 maggio prossimo al teatro Regio di Torino e i biglietti sono acquistabili presso la Biglietteria del Teatro Regio, piazza Castello 215, da lunedì a sabato ore 13-18.30; domenica ore 10-14; un’ora prima degli spettacoli
Tel 0118815241, 8815242
Online su www.teatroregio.torino.it o www.vivaticket.it

Mara Martellotta

Con Binter il volo Torino-Dakar

Binter rafforza la sua programmazione di voli per offrire collegamenti tra Torino e Dakar 

Dall’estate scorsa, la compagnia aerea opera da e verso le città italiane di Venezia e Torino e le Canarie

 

La compagnia aerea spagnola Binter ha annunciato oggi che, a partire da quest’estate, potenzierà le proprie tratte verso l’Italia, con voli di linea diretti tra Firenze (FLR) e Gran Canaria (LPA). Questo collegamento estende l’offerta già disponibile dallo scorso anno per le città di Venezia (VCE) e Torino (TRN).

Inoltre, per tutte le rotte, Binter permette di raggiungere una delle altre isole dell’arcipelago, senza costi aggiuntivi. Un servizio garantito dagli oltre 200 collegamenti che la compagnia opera ogni giorno tra le isole.

 

Un collegamento settimanale da Firenze per le Isole Canarie

Da luglio, dall’Aeroporto Amerigo Vespucci di Firenze partirà ogni sabato un volo alle ore 15.30 che atterrerà a Gran Canaria alle ore 19.05. Viceversa, la partenza da Gran Canaria sarà alle ore 09.30, con arrivo a Firenze per le ore 14.45.

I passeggeri di questa nuova rotta godranno del servizio esclusivo tipico dell’offerta di viaggi operati da Binter, con il comfort del nuovo Embraer E195-E2. L’aereo a corridoio unico è il più silenzioso, sostenibile ed efficiente della sua categoria. Si connota per una configurazione in cui l’assenza dei posti centrali assicura più spazio tra le file. Inoltre, offre un’assistenza a bordo di primo livello, che include ad esempio un aperitivo gourmet, servito durante il viaggio a tutti i passeggeri.

 

Voli in connessione tra Torino e Dakar

La compagnia aerea Binter sta inoltre potenziando i collegamenti tra Dakar, Spagna e Italia, grazie ad un centro di interconnessione nelle Isole Canarie, che garantirà voli tra Torino e la capitale senegalese.

Binter opererà queste tratte ogni martedì: la partenza dall’Italia è prevista alle ore 16:40, con arrivo a Gran Canaria alle 20.05, decollo per il Senegal alle ore 22.30 e atterraggio alle 00:05.

Il volo di ritorno da Dakar è programmato martedì alle ore 01.05, con scalo all’areoporto spagnolo, ripartenza per Torino alle ore 11.00 e arrivo alle ore 15:55. 

È possibile consultare le condizioni, prezzi e acquistare i biglietti per queste destinazioni sul sito della compagnia: https://www.bintercanarias.com/ita, tramite App, contattando il numero di telefono +39 342 685 3631, o prenotando con le agenzie viaggi.

 

Binter alla Borsa Internazionale del Turismo

Binter sarà presente alla Borsa Internazionale del Turismo (BIT), in programma dal 10 al 12 aprile a Milano (Pad 4, stand D108)

La manifestazione sarà l’occasione per annunciare le novità inerenti le sue programmazioni per il mercato italiano e il lancio della tratta Firenze-Gran Canaria.

 

Informazioni sulla compagnia aerea Binter: 33 anni in volo

Binter è una compagnia aerea delle Isole Canarie che, fondata nel 1989, inizia ad operare nell’arcipelago delle Isole Canarie per offrire collegamenti fra le isole, focalizzandosi sul servizio pubblico.

Nel 2005, la compagnia inizia ad operare voli anche oltre le Canarie, con l’obiettivo di offrire collegamenti diretti verso altri mercati. Un’offerta in continua crescita, che conta oggi 18 rotte internazionali, con destinazioni in Africa (Marrakech, Agadir, Dakhla, El Aaiún, Guelmin, Fez, Nouakchott, Dakar, Banjul, Sal), Portogallo (Madeira, Ponta Delgada) e, dallo scorso anno anche in Francia (Lille, Marsiglia e Tolosa) e in Italia (Venezia e Torino, a cui quest’estate si aggiungerà Firenze). Inoltre, la compagnia offre 13 ulteriori rotte per destinazioni spagnole, fuori dalle Canarie.

L’impegno costante verso l’innovazione ha permesso a Binter di ottenere 7 volte il premio conferito ogni anno dall’ERA (European Regions Airline Association) alle migliori compagnie aeree. Inoltre, ha ottenuto diversi riconoscimenti anche da Tripadvisor e dall’agenzia di viaggi eDreams per il livello di qualità offerta e la soddisfazione dei suoi passeggeri.

Binter vanta una delle flotte più moderne in Europa. È infatti, la prima compagnia aerea del continente ad operare con l’Embraer E195-E2, il jet a corridoio unico più silenzioso, sostenibile ed efficiente della sua categoria, di cui ha acquistato altre cinque unità.

Ch-aviation, il fornitore svizzero di servizi di intelligence a compagnie aeree, ha premiato Binter per il rinnovo costante della sua flotta, tra le più giovani d’Europa.  

Nella sua strategia aziendale, Binter punta sulla sostenibilità, come dimostrato dall’investimento in aerei più efficienti e rispettosi dell’ambiente, dall’utilizzo di apparecchiature dalla ridotta carbon footprint, anche nelle operazioni a terra e dalla sostituzione della plastica con materiali monouso e biodegradabili per il servizio a bordo.

La vita alla corte della Regina Margherita

Domenica 10 aprile Palazzina di Caccia di Stupinigi

LIFE

 

Domenica 10 aprile l’appuntamento con le rievocazioni storiche alla Palazzina di Caccia di Stupinigi è un viaggio nella vita di corte e di villeggiatura di inizio Novecento. Le sale barocche, progettate da Juvarra come gran teatro dei fasti di Diana, mute testimoni dei fasti napoleonici, diventano dal 1909 al 1919 il rifugio estivo della prima vera Regina d’Italia, Margherita di Savoia, l’ultima illustre e regale abitante della Palazzina.

In quel periodo Margherita, vedova di Umberto I, era di fatto la regina madre di Casa Savoia. “Life, istantanee di vita di corte” metterà in scena uno spaccato della corte della Regina Margherita con il via vai di ospiti, dame di compagnia e il personale di servizio negli appartamenti. Personaggio di enorme popolarità (a lei venne addirittura intitolata una pizza), con Margherita si consumano gli ultimi fasti di Stupinigi come residenza reale con l’andirivieni di parenti, principi, principesse e ospiti di lusso che arrivavano a bordo delle prime sontuose carrozze a motore. La prima regina dell’Italia unita era appassionata di montagna, di motori – aveva addirittura un fornito garage suddiviso in auto di campagna e auto di città – e anche di arredamento, tanto che riempì la Palazzina di Stupinigi di una gran quantità di mobili e arredi di stili diversi.

L’evento, in programma dalle 10 alle 18,30, è realizzato in collaborazione con i rievocatori de “Le vie del tempo” ed è compreso nel costo del biglietto.

 

In occasione di LIFE, anche l’attività di “Disegniamo l’arte” esplora la corte della Regina Margherita: dopo una visita alla Palazzina, il laboratorio di disegno dal vero, allestito nel salone centrale, prevede la copia dal vero di veri e propri “Tableaux vivants”, quadri viventi, con i rievocatori che, come i modelli delle antiche accademie, si mettono in posa per i piccoli partecipanti. Il laboratorio è in programma alle ore 15,45 (durata: 1 ora e 30 minuti).

 

INFO

Palazzina di Caccia di Stupinigi

Piazza Principe Amedeo 7, Stupinigi – Nichelino

www.ordinemauriziano.it

Giorni e orario di apertura: da martedì a venerdì 10-17,30 (ultimo ingresso ore 17); sabato, domenica e festivi 10-18,30 (ultimo ingresso ore 18).

Biglietti: intero 12 euro; ridotto 8 euro

Gratuito: minori di 6 anni e possessori di Abbonamento Musei Torino Piemonte e Royal Card

Life è compreso nel biglietto di ingresso. Per Disegniamo l’arte l’attività ha un prezzo di 5 euro (oltre il costo del biglietto). La prenotazione per l’attività è obbligatoria entro il venerdì precedente al numero: 011 6200634

Gli ucraini vogliono la bandiera a Chieri

Caro direttore,

ieri  pomeriggio davanti al municipio di Chieri, insieme ad un centinaio cittadini ucraini, profughi di guerra, donne, bambini, anche chieresi tutti uniti per respingere al mittente il brutto gesto con il quale, nell’ultimo consiglio comunale, mi è stato impedito di mostrare la bandiera dell’Ucraina. Con loro abbiamo ascoltato testimonianze della tragedia del popolo ucraino e abbiamo riflettuto sulla necessità di chiedere con forza la fine della guerra. È stato commovente ascoltare uno dei bambini rifugiati ospitati ai Tre Re parlare del papà dal quale è stato separato e ha raccontato che non ha cibo e acqua, mentre come ogni bambino avrebbe diritto ad una infanzia serena e di gioco, non a pensieri di morte. Dobbiamo aiutare l’Ucraina a vincere e respingere i russi, impedire altre morti e violenze. Abbiamo sventolato assieme, con orgoglio e solidarietà, il nostro tricolore con il vessillo blu e giallo. Abbiamo anche parlato di accoglienza, perché a Chieri solo ieri notte alle rifugiate ospitate nell’ex albergo Tre Re è accaduto un evento sgradevole che solo grazie al mio intervento e a quello delle forze dell’ordine non è degenerato. Ma che rappresenta la situazione di insicurezza ed inadeguatezza della struttura. Intorno all’una di notte un gruppo di otto persone di sesso maschile ubriachi, ignoti, si sono presentati alle porte dell’albergo. I rappresentanti della Cooperativa e alcune donne che mi conoscono spaventate, mi hanno telefonato. Temevano che quegli uomini entrassero e le aggredissero….e poteva succedere, a loro che avevano vissuto già lo stesso terrore nel loro Paese, vorrebbero solo pace e sicurezza. Io ho chiamato subito il comandante della stazione de carabinieri di Chieri, che ha coordinato l’ intervenuto mettendo in fuga i delinquenti prima che facessero del male alle donne. Ma la paura è stata tanta e questo non deve più succedere in un paese come Chieri.

L’Amministrazione al posto di vietare a me di esporre la bandiera Ucraina dovrebbe interessarsi di più alla sicurezza e al benessere dei profughi. Oltre le parole sull’accoglienza contano i fatti. Oggi erano presenti due rappresentanti del Comune, hanno ascoltato le testimonianze e il racconto diretto di quello che succede ai Tre Re. Faccio quindi appello all’amministrazione di rimanere uniti nell’accoglienza e nel garantire il benessere e la protezione dei profughi a Chieri. Io sono vicina agli Ucraini e loro mi hanno ringraziata, continuerò a sostenerli in ogni dove, in piazza come in Consiglio fino a quando non saranno di nuovo liberi e in pace. Grazie, in particolare, ai tanti che sono venuti a mostrare sostegno e solidarietà, all’associazione “Sicuri in Italia “ e alla presidente Iryna Kupchyk. Viva la fratellanza tra i popoli, no alla guerra e sì alla pace. Slava Ukraïni!

Rachele Sacco consigliera comunale Progetto per Chieri – Salviamo l’Ospedale insieme

Street art, la bimba ucraina con i numeri sulla schiena

Lo street artist John Sale si occupa nuovamente della tragedia ucraina. L’ artista è stato  colpito dalla storia di Vira Makoviy. L’immagine è quella della bambina, la cui mamma ha scritto i dati sulla schiena della figlia di due anni.

 

Per la prima volta in Europa intervento della prostata con risparmio della sessualità

Con nuovissimi e rivoluzionari mini-strumenti endoscopici ed il Super laser Tullio ibrido ad alta frequenza

Nei giorni scorsi è stato eseguito per la prima volta in Europa, presso l’ospedale Mauriziano di Torino, il primo intervento di enucleazione della prostata con risparmio della sessualità su un uomo di 60 anni, utilizzando nuovissimi e rivoluzionari mini strumenti endoscopici miniaturizzati di 1/3 ed il laser Tullio ibrido ad alta frequenza, denominato, in gergo, super-laser.

Il rivoluzionario intervento permette di asportare solo la parte malata della prostata grazie all’azione della fibra laser. Questaemette una lama di luce che, in modo praticamente esangue, separa i tessuti malati da quelli normali risparmiando le normali strutture che in tale delicata sede sono responsabili della sessualità e della capacità di controllare le urine. Una volta dislocato in vescica, il tessuto malato viene triturato ed aspirato attraverso uno strumento anch’esso miniaturizzato

E’ un grande passo avanti nel trattamento di una patologia, l’iperplasia prostatica benigna, nota dai non addetti ai lavori come adenoma della prostata, che colpisce fino all’80% gli uomini tra i 70 e gli 80 anni. Ad eseguire l’intervento è stato il dottor Roberto Migliari (Direttore dell’Urologia dell’ospedale Mauriziano), da anni pioniere della chirurgia laser in Urologia. “Abbiamo utilizzato per la prima volta in Europa nuovi mini-strumenti che, dovendo percorrere l’uretra, più sono sottili e meno traumatizzano i tessuti. Da oltre 50 anni aspettavamo la miniaturizzazione di tali strumenti che oggi finalmente hanno visto la luce. Il loro diametro è sceso di 1/3 rispetto ai tradizionali e la visione attraverso una telecamera ad alta definizione è perfetta”.

In sintesi si tratta di raggiungere e rimuovere il tessuto prostatico in eccesso, che avvolge e comprime l’uretra (creando la difficoltà ad urinare), passando attraverso di essa. Due dei problemi legati a questo intervento, e che talvolta frenano il paziente ed il chirurgo dall’affrontarlo, sono la possibilità di ledere l’uretra se troppo “stretta” rispetto allo strumento e l’eiaculazione retrograda. Un terzo problema è la perdita di sangue legata al fatto che la ghiandola prostatica è molto vascolarizzata. L’intervento sviluppato presso l’ospedale Mauriziano di Torino dall’équipe del dottor Migliari, affronta e supera questi problemi perché per la prima volta sono stati utilizzati strumenti di calibro inferiore ai 7 mm, capaci di attraversare anche le uretre più “sottili” senza problemi, e tolgono il tessuto prostatico in eccesso, “disegnando” la cavità da ottenere per ampliare l’uretra e rispettando le strutture coinvolte nell’eiaculazione in oltre il 70% dei casi. Il risultato è stato ottenuto usando il “Super laser”, ovvero un innovativo e rivoluzionario laser a Tullio pulsato che offre, rispetto ai laser comunemente in uso in urologia, una lama di luce ad elevatissima pulsazione, che associa grande controllo dell’emostasi e minima lesione dei tessuti circostanti. La dimissione avviene due soli giorni dopo l’intervento.

“Si tratta di una tecnica che, con l’uso dei ministrumenti e del super laser – dichiara il Direttore sanitario Maria Carmen Azzolina – rappresenterà il nuovo standard qualitativo dell’ospedale”.

Il Direttore generale Maurizio Dall’Acqua: “L’acquisizione dei nuovi laser e di questi nuovi strumenti rappresenta la conferma dell’eccellenza e della costante evoluzione tecnologica dell’ospedale Mauriziano”.

I vicini disturbano. Chiama i Carabinieri ma finisce lui in caserma

I carabinieri si sono recati a Moncalieri in Borgo San Pietro. Erano stati chiamati da un extracomunitario che diceva di essere disturbato da un baccano infernale dovuto a lavori edili al piano superiore. Peccato che il condomino avesse  delle pendenze penali. I militari lo hanno portato in caserma

La band più grande del mondo in Piazza San Carlo: sono loro a girare lo spot per Eurovision

Li avete visti in Piazza San Carlo: chitarristi, batteristi, cantanti. Una super band con strumenti e amplificatori. Sono venuti in città per girare lo spot per Eurovision Song Contest. Chi sono? Sono i Rockin1000, la band più grande del mondo nata dall’idea di un geologo marino: Fabio Zaffagnini.

Facciamo un passo indietro. Nel 2014 Fabio, studioso fuori e rocker dentro, si mette in testa di invitare i Foo Fighters, band americana guidata da Dave Grohl, a Cesena.  Poiché telefonare o inviare una mail non avrebbe probabilmente sortito alcun effetto, decide di girare un video e di sfruttare la viralità della rete. Ma per diventare virali bisogna fare qualcosa di mai visto. Inizia ad immaginare una band gigante. Diciamo un migliaio di musicisti che suonano la stessa canzone.

Un anno dopo, coadiuvato da un vero e proprio team, trova i soldi per finanziare il progetto, riunisce i musicisti, gira il video e alla fine si rivolge proprio ai Foo Fighters con la richiesta di andare a Cesena a suonare per loro. La risposta non tarda. Dave Grohl risponde con un breve video esordendo con un: “Ma che bello, che bellissimo, va bene. Stiamo arrivando, prometto. Ci vediamo presto”.

Il resto è storia. I Foo Fighters si esibiranno a Cesena e i Rockin1000 diventeranno un vero e proprio format con esibizioni in Italia e all’estero. A Torino sono proprio loro a dare ufficialmente il via agli eventi dedicati a Eurovision.

Partecipare in qualche modo all’Eurovision lo sognavamo da tempo, ma la chiamata è giunta inaspettata! Essere stati riconosciuti e scelti come portatori di valori come unità, inclusione e passione, ha per noi un significato speciale e ne siamo orgogliosi, soprattutto in un periodo come quello attuale. Il 14 maggio, giorno della finale di Eurovision, Rockin’1000 sarà fisicamente allo Stade de France di Parigi per un grande concerto dal vivo, si prevedono 50.000 spettatori, ma con il cuore seguiremo quello che succede durante Eurovision e che vinca il migliore!” – dichiara Fabio Zaffagnini, fondatore e CEO di Rockin’1000.

Ho fatto due chiacchiere con Fabio qualche giorno fa, ecco cosa mi ha detto.

 

 

1) Fabio, intanto benvenuto a Torino. Di quanti musicisti hai bisogno a Torino per far esplodere i social di Eurovision Song Contest?
Grazie, è un piacere essere a Torino, è la prima volta che facciamo qualcosa in questa città! Gireremo alcuni contenuti speciali che andranno non solo sui social, ma anche e soprattutto in TV. In questa occasione faremo suonare 500 musicisti, il massimo ammesso nella location scelta, l’iconica Piazza San Carlo. Bisogna poi considerare che la nostra community conta oltre 26.000 iscritti in tutto il mondo che seguiranno con attenzione l’iniziativa attraverso tutti i canali disponibili!

2) Esistono dei limiti per partecipare o chiunque può unirsi?
Per entrare in Rockin’1000 le candidature sono aperte tutto l’anno e basta iscriversi su www.rockin1000.com, lasciare un video attraverso il quale siamo in grado di capire il livello del musicista. Una volta superata questa audizione online (l’asticella non è così alta!) si ha la possibilità di partecipare a tutti i nostri eventi.

3) Come si fa a dirigere delle super band come Rockin’1000?
E’ un sistema piuttosto articolato. Nei mesi precedenti gli eventi, Rockin’1000 viene gestito attraverso l’uso di una App e di una piattaforma digitale che consente di coordinare tutti gli iscritti. Grazie a queste tecnologie e ai social riusciamo a seguire i musicisti nella loro preparazione e nell’organizzazione logistica. Sul campo, durante i giorni di prove e show, entra in gioco un team di produzione piuttosto corposo, con tecnici, fonici, roadies e anche un team comunicazione che documenta tutto. Fondamentale è il supporto dei Music Guru che sono gli responsabili musicali di ogni sezione strumentale (batterie, bassi, chitarre e voci) e del Direttore d’Orchestra che coordina l’esecuzione finale dell’ensemble.

4) Immagino che per sapere cosa suonerete bisognerà aspettare i video o venire in Piazza San Carlo a ficcare il naso, ma ci dai un indizio?
Per ora posso dire che si tratta di due brani che hanno un significato speciale. Ma non mancheranno delle sorprese.

Secondo voi di che brani si tratta? Uno potrebbe essere “il cielo su Torino” dei Subsonica?

Lori Barozzino

(Foto: Gabriele Torricella, Gianni Carretta)