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“I dimenticati dalla Storia”: migliaia di testimoni di Geova vittime della persecuzione nazista

Il 27 gennaio in tutto il mondo si celebrerà il Giorno della memoria, una data simbolica per ricordare le vittime del nazismo.

Il brutale terrore nazista prese di mira milioni di persone a motivo della loro razza, nazionalità o ideologia politica. Ma pochi sanno che tra le vittime dei nazisti ci furono migliaia di testimoni di Geova, che furono perseguitati per la loro fede cristiana.

I Testimoni di Geova, allora conosciuti come Studenti Biblici, furono “gli unici sotto il Terzo Reich a essere perseguitati unicamente sulla base delle loro convinzioni religiose”, dice il professor Robert Gerwarth.  Il regime nazista bollò i Testimoni come “nemici dello Stato”, afferma la storica Christine King, “per il loro aperto rifiuto di accettare anche gli aspetti più marginali del [nazismo] contrari alla loro fede e al loro credo”.

Per motivi religiosi i Testimoni, che erano politicamente neutrali, si rifiutavano di fare il saluto “Heil Hitler”, di prendere parte ad azioni razziste e violente o di arruolarsi nell’esercito tedesco. Inoltre, “nelle loro pubblicazioni identificavano pubblicamente i mali del regime, incluso ciò che stava accadendo agli ebrei”, ha dichiarato King.

I Testimoni furono tra i primi ad essere mandati nei campi di concentramento, dove portavano un simbolo sull’uniforme: il triangolo viola. Dei circa 35.000 Testimoni presenti nell’Europa occupata dai nazisti, più di un terzo subì una persecuzione diretta. La maggior parte fu arrestata e imprigionata. Centinaia dei loro figli furono affidati a famiglie naziste o mandati nei riformatori. Circa 4.200 Testimoni finirono nei campi di concentramento nazisti. Uno dei massimi esperti dell’Olocausto, lo storico Detlef Garbe, ha scritto: “L’intenzione dichiarata delle autorità [naziste] era di eliminare completamente gli Studenti Biblici dalla storia tedesca”. Si stima che morirono 1.600 Testimoni, di cui 370 per esecuzione.

I nazisti cercarono di infrangere le convinzioni religiose dei Testimoni offrendo loro la libertà in cambio di una promessa di obbedienza. A nessun altro fu data questa possibilità. La dichiarazione di abiura (emessa a partire dal 1938) richiedeva al firmatario di rinunciare alla propria fede, denunciare altri Testimoni alla polizia, sottomettersi completamente al governo nazista e difendere la “Patria” con le armi in mano. I funzionari delle prigioni e dei campi spesso usavano la tortura e le privazioni per indurre i Testimoni a firmare. Secondo Garbe, “un numero estremamente basso” di Testimoni abiurò la propria fede.

Nel campo di Buchenwald fu internata con il falso nome di Frau von Weber anche Mafalda di Savoia, figlia del re Vittorio Emanuele III, arrestata a Roma il 23 settembre 1943. Come scrive Cristina Siccardi, nel suo libro Mafalda di Savoia. Dalla reggia al lager di Buchenwald, le SS assegnarono alla principessa un’aiutante, Maria Ruhnau, una testimone di Geova imprigionata a motivo della sua fede. Sapendo che la donna era guidata da elevati princìpi morali e che per questo diceva sempre la verità, le SS speravano di raccogliere informazioni confidenziali sulla famiglia reale. Maria Ruhnau si dimostrò per Mafalda più che una badante. Fu la sarta che le adattò i vestiti recuperati nel campo e che le cedette le sue scarpe. La principessa le si affezionò così tanto che prima di morire, il 28 agosto 1944, lasciò in dono all’amica Testimone l’orologio che aveva al polso.

Il fallimento della coercizione nazista nel caso dei Testimoni di Geova è in contrasto con la conformità agli obiettivi nazisti da parte di ampi strati della società prima e durante l’Olocausto. La resistenza nonviolenta della gente comune di fronte al razzismo, al nazionalismo estremo e alla violenza merita una profonda riflessione in occasione del Giorno della memoria.

Per ulteriori informazioni sui Testimoni di Geova nel periodo dell’Olocausto visitate jw.org:

 

Oltre la tazzina… c’è il caffè

I vistosi rincari a cui stiamo assistendo, in particolare nel settore gastronomico e della somministrazione delle bevande, sono dovuti a vari motivi, non solo legati alla pandemia.

Alla base vi è un profondo studio della materia, un’attenta lavorazione, importanti investimenti nella comunicazione e, naturalmente, passione per la materia prima: son solo alcuni degli aspetti che, parallelamente alla gestione sanitaria in corso, costituiscono i motivi per i rialzi dei prezzi e, in questo caso, della bevanda più consumata al mondo, la pausa della giornata per eccellenza, il caffè.

Ne ho parlato con Fabio Verona, coffee trainer ed autore del recente libro destinato agli operatori del bar (ma non solo) dal titolo “Professione barista: manuale pratico per l’espresso perfetto”, all’interno dell’ex “Diamante”, l’elegante costruzione in vetro di fronte alla Rinascente di Torino divenuta ormai da 2 anni sede del Costadoro Social Coffee Factory, il flagship store del brand Costadoro, marchio storico nella torrefazione del caffè.

Il libro, oltre che proporsi come un’aggiunta di qualità ai contenuti che già vengono impartiti negli istituti di formazione, vuole divulgare il concetto che la caffetteria non dev’essere solo un complemento all’attività del barista, ma parte integrante della sua attività, così da essere completi nel percorso di formazione. Ed anche qualcosa in più. Attualmente, nelle scuole, viene dato risalto ai reparti consueti quali quelli destinati alla gestione della sala o alle tecniche più moderne relative alla preparazione dei cocktail, ben poche ore sono invece riservate al settore della caffetteria. E, come ci rendiamo spesso conto, se nel bar un caffè non viene  realizzato a regola d’arte, di solito, il cliente in quel locale non ci torna più volentieri.

La composizione del testo rimanda alla struttura delle lezioni che lo stesso Fabio prepara e impartisce ai suoi allievi nei corsi tenuti presso la Costadoro Academy: una prima parte dedicata allo studio della botanica, alla conoscenza della materia prima, fondamentale per riuscire a creare la bevanda perfetta che trovi gradimento e soddisfazione, fino a conoscere gli specialty coffee. In un secondo tempo, come in ogni preparazione gastronomica, anche per il caffè è necessario utilizzare al meglio gli strumenti adeguati, e così l’attenzione si rivolge sugli attrezzi del mestiere: la macchina espresso, il grinder, le regolazioni da effettuare per un’estrazione perfetta, la montatura del latte, ecc. Inoltre, si affrontano anche i metodi di estrazione alternativa quali il chemex, la french press, ecc. Passione per il caffè a trecentosessanta gradi, dunque, unita al desiderio di comunicare nel miglior modo possibile il caffè: aspetti che sono trasmessi in maniera decisa dallo stesso Social Coffee Factory dove, ogni volta che si entra, alla pausa caffè si abbina una vera e propria pausa didattica sensoriale, inebriati dal profumo di caffè appena macinato.

Fabio, provenendo dal settore della cucina nella veste di cuoco e di pasticcere, è anche famoso come “coffee chef “, e cerca di riportare nel caffè il concetto di materia prima da trasformare e da lavorare. Il caffè, quindi, come alimento ancora non lo avevamo considerato. Tutte le declinazioni, nell’espressione e nella lavorazione dei prodotti sono possibili, e non a caso vari sono stati i cuochi che negli anni, proprio con Costadoro, hanno proposto piatti a base di caffè, facendo emergere, in maniera coraggiosa ma consapevole, sapori inaspettati e curiosi.

Così come la pratica del corretto abbinamento del vino al cibo o viceversa, anche nel caso del caffè è possibile.

Questo, come dicevamo, non è ancora percepito come alimento in quanto tale poiché le stesse tabelle nutrizionali non lo riportano dato l’irrilevante apporto calorico. In realtà lo è eccome: è un frutto tropicale dolce – acido, come il mango o la papaya, le cui sostanze vengono estratte e diluite con l’acqua calda. Ovviamente, va da sé che più il frutto è buono, meglio lo si conosce, lo si sa lavorare e trasformare, più la bevanda sarà gradevole e di qualità.

Parlare, però, di principi nutrizionali contenuti nell’espresso non è possibile: lo si può fare, però, declinando tali principi agli aspetti curativi e medici conseguenti al suo consumo. E su questo il dibattito è ampio. Ad esempio, non per tutti i soggetti la caffeina contenuta nelle classiche tre tazzine di caffè (corrispondenti a circa 150 – 300 mg in totale) può risultare “sana”: tutto dipende dal proprio stato di salute e dalle patologie in corso in grado di accogliere o meno i benefici del caffè.

Inoltre, i valori di caffeina contenuti nel caffè possono variare di molto, e dipendono anche dalle condizioni climatiche dove le piante nascono e crescono : ad esempio, una pianta di caffè che si sviluppa in altura (generalmente di specie arabica) dove le condizioni climatiche tendono al fresco,  produrrà poca caffeina con un tenore medio dell’1,3% (ricordiamo che la caffeina è un meccanismo di difesa dai parassiti e dagli insetti) e, quindi, il caffè finale risulterà un po’ più “digeribile”.  La specie “robusta”, invece, che prende vita in condizioni di stress, in territori caldi e pianeggianti, dove le piante sono spesso attaccate dalle muffe e dagli insetti, ha un contenuto di caffeina addirittura doppio. Vediamo quindi come per il vino, anche per il caffè, il microclima e la provenienza del territorio influenzano fortemente le caratteristiche della bevanda.

E a proposito dell’aumento dei prezzi della tazzina di caffè, Fabio è molto sicuro nella risposta: non è l’aumento del prezzo del caffè al kg a determinarlo, ma sono tutti i costi accessori, dalla manodopera alle utenze in generale ad aver inciso sul prodotto finale.

Spesso poi, un caffè non è cattivo perché la materia prima non è di qualità, ma è la presenza di personale non adeguatamente formato a realizzare un “buon” caffè che porta a bere espressi con sentori di bruciato o con sgradevoli acidità.

Torino porta da secoli una tradizione di torrefattori famosi e la stessa prima macchina del caffè è stata inventata proprio nella città sabauda ad opera di Angelo Moriondo, che già aveva avuto l’intuizione di come fosse comodo preparare il caffè in breve tempo e poterlo gustare appena estratto. Dovremmo forse ricordarcelo ed osservare con più attenzione il lavoro del barista che tutte le mattine ci dà la carica per iniziare la giornata: degusteremmo con più consapevolezza ed emozione la tazzina di caffè.

Chiara Vannini

L’Eurovision sta per sbarcare in città e cerca volontari

La kermesse musicale più seguita al mondo sta per sbarcare nel capoluogo piemontese e se volete prendervi parte , non serve saper cantare.

Martedi 25 Gennaio, a Palazzo Madama, si è svolto il passaggio di consegne tra Ahmed Aboutaleb, il sindaco di Rotterdam, e il nostro sindaco, Stefano Lo Russo. E così l’edizione numero 66 dell’Eurovision Song Contest comincia a prendere forma. Si svolgerà all’ombra della Mole il 10, 12 e 14 maggio.

 

Il sindaco di Rotterdam ha suggerito di lavorare insieme ad imprenditori e cittadini per valorizzare al meglio la città che, come già fatto notare su questo sito, avrà l’opportunità di farsi notare da una platea di portata mondiale proprio come successe per le Olimpiadi del 2006.

 

E proprio come i giochi olimpici, sul sito del comune di Torino, è possibile trovar il bando per arruolare 600 volontari che aiuteranno nella gestione dell’evento. La scadenza per le iscrizioni è fissata per il 14 febbraio. Bisogna però far parte di Giovani Per Torino, e quindi avere un’età compresa tra i 16 e i 30 anni, anche se la manifestazione si concentrerà sulla ricerca di “giovani maggiorenni”.

L’impegno richiesto è di circa 3 settimane e le attività saranno quelle di: informazioni turistiche, gestione dei flussi, accoglienza di giornalisti e delegazioni, accrediti nonché dell’ambitissimo ruolo di “attachè” ovvero di colui che viene assegnato a una delegazione per seguirla in tutti gli spostamenti. Si insomma, a Rotterdam c’è stato un fortunato volontario che ha vissuto la manifestazione insieme a i Maneskin! Per quest’ultimo ambitissimo posto, bisogna però sfoggiare un buon inglese. Siete stati attenti durante le lezioni del liceo?

 

Non è prevista alcun tipo di retribuzione né tantomeno una forma di ospitalità. Per tanto bisogna aver già un posto in cui pernottare. Dal canto suo, Eurovision promette formazione, una divisa, buoni pasto e biglietti per i mezzi di trasporto. Ma il vero compenso sarà la possibilità di vivere un’esperienza di respiro internazionale, fare nuove amicizie e far parte di un evento che di sicuro resterà nel cuore. Se non ne siete convinti, chiedete ai volontari di Torino 2006 e correte a candidarvi.

Loredana Barozzino

A Chieri le iniziative del 27 gennaio per non dimenticare

Giovedì 27 gennaio, il Comune di Chieri commemora il Giorno della Memoria con una cerimonia in via Nostra Signora della Scala al civico 43, ed una conferenza sulla “Chieri ebraica” alla Biblioteca Civica “Nicolò e Paola Francone”.

 

Alle 10,30 il Sindaco Alessandro SICCHIERO e la Presidente del Consiglio comunale Giulia ANFOSSI commemoreranno il Giorno della Memoria, ricordando le vittime della Shoah, presso la Stele sita in via Nostra Signora della Scala al civico 43. La cerimonia si svolgerà in forma ristretta, alla presenza delle sole autorità. La Stele, opera del chierese Silvio Vigliaturo, vuole ricordare il secondo cimitero ebraico sorto a Chieri, che restò in funzione dal 1830 al 1878 circa.

Dichiara il Sindaco SICCHIERO: «Ricordare e far ricordare a tutti il sacrificio di milioni di vittime innocenti, “esprime un dovere di umanità e di civiltà, che facciamo nostro ogni volta con dolorosa partecipazione” (Sergio Mattarella). Ma per farlo appieno, è necessario conoscere fino in fondo la storia della propria città, per questo motivo quest’anno le celebrazioni del 27 gennaio si terranno per la prima volta in questo luogo evocativo, poco conosciuto dagli stessi chieresi».

Come sempre le celebrazioni istituzionali per il Giorno della Memoria sono accompagnate da iniziative culturali molto significative: due convegni, in programma il 27 gennaio ed il 3 febbraio, che approfondiscono alcuni aspetti di quegli anni drammatici, e la visita guidata del Ghetto organizzata da Carreum Potentia, che si svolgerà domenica 30 gennaio, alle ore 15.

 

Giovedì 27 gennaio, alle 21, la sala conferenze della Biblioteca Civica “Nicolò e Paola Francone”  (Via Vittorio Emanuele II, 1) ospita l’incontro dal titolo «La Chieri ebraica: luoghi e persone. Strumenti per conoscere e comprendere», con l’intervento di Mariacristina Colli (Artefacta beni culturali). Nell’occasione saranno presentati i nuovi pannelli, che raccontano la storia della presenza ebraica a Chieri, e che saranno collocati nel Ghetto.

Giovedì 3 febbraio, sempre alle 21, sempre nella sala conferenze della Biblioteca Civica, Barbara Berruti, vicedirettrice di Istoreto (Istituto Piemontese per la Storia della Resistenza e della Società contemporanea), terrà la relazione «20 gennaio 1942: la Conferenza del Wannsee e lo sterminio degli ebrei europei».

«A ottant’anni da quell’incontro tra esponenti di primo piano del regime nazionalsocialista-spiega l’assessore alla Cultura Antonella GIORDANO-la serata vuole essere un’occasione per approfondire e riflettere sugli aspetti ideologici e disumanizzanti ma anche tragicamente “burocratici” e organizzativi della macchina dello sterminio».

L’incontro, coordinato da Enrico Manera (ricercatore di Istoreto), fa parte del ciclo di appuntamenti organizzati da Comune di Chieri ed Istoreto e dedicati alle date fondamentali del nostro Calendario civile.

(Ingresso libero, green pass rafforzato, posti limitati, consigliata prenotazione 011.9428.400 – www.comune.chieri.to.it/biblioteca).

 

Domenica 30 gennaio, con ritrovo alle ore 15 presso l’Arco di piazza Umberto I, l’organizzazione di volontariato culturale Carreum Potentia organizza una visita guidata al Ghetto ebraico

L’iniziativa è gratuita

Info: www.carreumpotentia.it, info@carreumpotentia.it, tel.388/3562572

Scuola, aumentano focolai e quarantene

Dal monitoraggio condotto dalla Regione Piemonte, nella settimana dal 17 al 23 gennaio, la situazione del contagio nelle scuole registra un notevole aumento dei focolai e delle quarantene, rispetto alla scorsa settimana, caratterizzata dalla riapertura delle scuole dopo il periodo delle festività di fine anno.

Nel dettaglio, i focolai aumentano a 1486 da 227 : 39 nei nidi (età 0-2 anni), 185 nelle scuole dell’infanzia (3-5 anni), 614 nelle scuole primarie (6-10 anni), 287 nelle scuole secondarie di 1°grado (11-13 anni), 361 nelle scuole superiori (14-18 anni).

Suddivisi su base provinciale: 125 Alessandria (10 nido, 20 infanzia, 65 primarie, 10 medie, 20 superiori), 38 Asti ( 4 nido, 5 infanzia, 17 primaria, 10 medie, 2 superiori), 41 Biella (2 nido, 3 infanzia, 16 primaria, 4 medie, 16 superiori), 180 Cuneo (4 nido, 8 infanzia, 74 primaria, 28 medie, 66 superiori), 122 Novara (7 nido, 31 infanzia, 61 primaria, 10 medie, 13 superiori), 277 Torino città ( 7 nido, 37 infanzia, 140 primaria, 26 medie, 67 superiori), 596 Torino città metropolitana (5 nido, 71 infanzia, 190 primaria, 174 medie, 156 superiori), 43 Vercelli (3 infanzia, 16 primaria, 13 medie, 11 superiori), 64 VCO ( 7 infanzia, 35 primaria, 12 medie, 10 superiori).

Le quarantene aumentano invece a 3242, erano 912 la scorsa settimana: 117 nei nidi, 757 nelle scuole dell’infanzia, 1650 classi nelle scuole primarie, 341 classi nelle scuole secondarie di 1° grado, 377 classi nelle scuole superiori.

Suddivise su base provinciale, le classi in quarantena sono 244 nell’Alessandrino (11 nidi, 84 infanzia, 107 primarie, 12 medie, 30 superiori), 103 nell’Astigiano (7 nido, 24 infanzia, 57 primarie, 12 medie, 3 superiori), 269 nel Biellese (2 nido, 45 infanzia, 146 primarie, 32 medie, 44 superiori), 632 nel Cuneese (39 nidi, 171 infanzia, 256 primarie, 72 medie, 94 superiori), 216 nel Novarese (21 nidi, 71 infanzia, 101 primarie, 10 medie, 13 superiori), 455 Torino città (8 nidi, 81 infanzia, 355 primarie, 9 medie, 2 superiori), 1154 Torino città metropolitana (22 nidi, 223 infanzia, 573 primarie, 169 medie, 167 superiori), 75 nel Vercellese (5 nido, 30 infanzia, 16 primaria, 13 medie, 11 superiori), 94 nel VCO (2 nidi, 28 infanzia, 39 primaria, 12 medie, 13 superiori).

INCIDENZA DEL CONTAGIO NELLE FASCE DI ETÀ SCOLASTICHE

In età scolastica, nella settimana dal 17 al 23 gennaio, l’incidenza, ovvero i nuovi casi settimanali su 100 mila per le specifiche fasce di età, è in aumento, in particolare nelle classi di età da 0 a 5 anni per le quali non è prevista attualmente la vaccinazione.

La fascia 3-5 anni registra un’incidenza di 4202.1 casi, con l’aumento maggiore (+91,9%).

Nella fascia tra i 6 ed 10 anni si attesta a 4894.2 (+50,8%). Nella fascia 0-2 anni, l’incidenza è di 2083.2 nuovi casi (+ 40,1%).

Nella fascia 11-13 anni, l’incidenza è di 4005.3 (+ 22,1%)

Soltanto nella fascia tra i 14 ed i 18 anni si registra una diminuzione: l’incidenza è di 3191.9 (-10,9%).

FOCUS VACCINAZIONE STUDENTI 12-19 ANNI

Sulla platea complessiva di 313.000 studenti dai 12 ai 19 anni, sono 261 mila gli aderenti alla campagna vaccinale, ovvero l’83%. Di questi, oltre 255.000 hanno ricevuto la prima dose (quasi il 98% degli aderenti e all’81,5% della platea potenziale). Sono invece oltre 243.000 i giovani che hanno completato il ciclo (93,1% degli aderenti e il 77,6% della platea potenziale).

FOCUS VACCINAZIONE STUDENTI 5-11 ANNI

Sulla platea complessiva di 246.000 bambini dai 5 agli 11 anni, sono circa 76.000 ad oggi gli aderenti alla campagna vaccinale, ovvero circa il 30%. Di questi, 43.500 hanno già ricevuto la prima dose (circa il 60% degli aderenti).

Tutti gli aderenti nella fascia 5-11 anni hanno già la convocazione per il vaccino entro il 7 febbraio.
Per incentivare il completamento della vaccinazione per la fascia 12-19 anni è previsto l’accesso diretto agli hub dedicati consultabili sul sito della Regione Piemonte.
Nel caso di bambini o ragazzi in isolamento o quarantena che in questi giorni non possono presentarsi agli appuntamenti previsti, la Regione riprogramma la somministrazione del vaccino immediatamente non appena usciti dal provvedimento contumaciale.

Mercato immobiliare, le previsioni

2022: compravendite tra 710 e 720 mila e prezzi tra +1% e +3%

Alla luce degli ultimi dati, il mercato immobiliare confermerà il trend positivo che lo ha caratterizzato nel corso del 2021. Soprattutto il segmento residenziale – afferma Fabiana Megliola, Responsabile Ufficio Studi Gruppo Tecnocasaregistrerà transazioni non lontane dai volumi attesi per l’anno appena trascorso e prezzi in aumento grazie alla spinta che arriva, ancora una volta, dal mercato del credito. Quest’ultimo, nonostante il rialzo atteso dei tassi, offrirà ancora prodotti convenienti. Il segmento dell’abitazione principale resta quello più dinamico,ma ci aspettiamo un recupero dell’investimento dopo il rallentamento registrato nel 2020 e nel 2021 a causa della pandemia.

L’attenzione degli investitori sarà indirizzata sia sulle grandi città sia sui piccoli centri, quindi grandi o piccole realtà che hanno un’offerta di servizi, di infrastrutture e di sedi universitarie, perciò in grado di attrarre e di garantire ai potenziali investitori una redditività interessante. Si punterà anche sulle aree dove sono in corso importanti interventi di riqualificazione.

Nel 2021 abbiamo visto un ritorno del turismo estivo (soprattutto nazionale e di prossimità oltre che europeo) e un buon andamento del mercato della casa vacanza. Se queste tendenze siconfermassero anche nel 2022, saranno premiate le località in grado di attirare sia chi è alla ricerca della casa vacanza sia chi desidera investire per mettere a reddito con locazione turistica.

GRANDI CITTA’

PREVISIONI PREZZI 2022

Bari

Da 1% a 3%

Bologna

Da 2% a 4%

Firenze

Da 2% a 4%

Genova

0%

Milano

Da 2% a 4%

Napoli

Da 0% a 2%

Palermo

Da 1% a 3%

Roma

Da 0% a 2%

Torino

Da 0% a 2%

Verona

Da 1% a +3%

Fonte: Ufficio Studi Gruppo Tecnocasa

Sembra confermarsi la ricerca di abitazioni più ampie e con spazi esterni riscoperti durante la pandemia. Naturalmente restano sempre in cima alle preferenze le abitazioni situate in quartieri serviti, collegati, meglio se con uno sfogo verde intorno.

Alla luce del rialzo dei prezzi che ha interessato le grandi città si sta verificando uno spostamento migratorio verso l’hinterland dove è anche più facile trovare soluzioni con spazi esterni, oltre che soluzioni indipendenti e di nuova costruzione a prezzi naturalmente più accessibili. Riteniamo quindi che queste realtà avranno buoni risultati anche nel corso del 2022 alla lucedell’atteso rialzo dei prezzi nelle metropoli.

Gli immobili di nuova costruzione avranno un buon trend: particolarmente apprezzati durante il lockdown, soprattutto perché in grado di garantire risparmio energetico, sono oggi sempre piùappetibili. Anche le tipologie usate, grazie al sostegno dei bonus, avranno un buon riscontro.

Aspettative positive per le locazioni grazie a una buona domandae a un’offerta non sempre sufficiente. Con l’avanzamento della campagna vaccinale e il rientro progressivo di lavoratori e studenti negli uffici e nelle università, i valori stanno già recuperando.Resta comunque il segmento di mercato più sensibile all’andamento della pandemia e alle conseguenti restrizioni.

Sul versante mutui non dovrebbero esserci importanti cambiamenti e, anche se le previsioni sono per tassi in lieve aumento, non riteniamo che ci possano essere impatti importanti sul mercato.  L’economia italiana, inoltre, sta ripartendo bene e questo è un altro elemento che gioca a favore del mercato immobiliare. Il 2022 vedrà compravendite tra 710 e 720 mila così come anche i prezzi che chiuderanno tra +1% e +3%.

Fonte: Ufficio Studi Gruppo Tecnocasa

Che bel mercato Juve e Toro!

Campionato fermo (ripresa il 5 di febbraio) per lo stage della Nazionale Italiana, impazza il calciomercato che chiuderà alle ore 20 di lunedì 31 gennaio.

Senza ombra di dubbio protagoniste Juventus e Torino con acquisti davvero importanti.I bianconeri portano a casa il centravanti capocannoniere del campionato,via Fiorentina,Dusan Vlahovic:costo dell’operazione 67 milioni+bonus,in scadenza di contratto con i viola a giugno 2023.È un attaccante completo,22 anni da compiere venerdì 28 gennaio,nazionale serbo forte di testa e di piede,una punta completa.
Il Toro dopo aver ceduto Rincon e Baselli ed aver acquistato lo sfortunato terzino sinistro Fares,fermo per 6 mesi causa rottura legamenti del ginocchio,ha acquistato Pietro Pellegri dal Monaco,anche lui giovane e forte attaccante per l’immediato e soprattutto in prospettiva.A breve altri 2 colpi per Juric,sempre giovani in linea verde:dal Frosinone il difensore centrale Gatti e dall’Empoli il centrocampista centrale regista Samuele Ricci,nazionale under 21.Un Toro sempre più giovane con vista Europa!

Enzo Grassano

 

Artigianato, il Piemonte crede nella ripartenza ma “servono riforme strutturali”

A dicembre 2021, le imprese artigiane piemontesi attive sono 117.315, secondo le stime dell’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Piemonte nel primo semestre dell’anno 2022 non vi saranno variazioni significative

 

a dicembre 2021 l’occupazione nell’artigianato in Piemonte si colloca sulle 238.298 unità lavorative (130.717 autonomi e 107.581 dipendenti), dal 2007 al 2021 perdita di 75.235 posti di lavoro

 

 apprendisti, rispetto ai 20.116 del 2020, a dicembre 2021 sono 28.118 (+8.002)

 

credito: i prestiti alle imprese di piccole dimensioni è inferiore rispetto a quelle medio grandi

 

Giorgio Felici (Presidente Confartigianato Imprese Piemonte):

“L’artigianato piemontese crede nella ripartenza, ma per avviare realmente la ripresa ed utilizzare le risorse del PNRR non solo per fini emergenziali, ma di carattere strutturale, occorrono vere riforme ed il pieno coinvolgimento delle imprese artigiane e delle piccole imprese, il cui modello coniuga sostenibilità sociale, economica ed ambientale. Per contrastare il rincaro delle tariffe dell’elettricità occorrono, oltre agli interventi del Governo, un Piano Energetico Nazionale con corrette scelte strategiche. La variante Omicron, che rischia di rallentare la ripresa, va contrastata con l’intensificazione delle vaccinazioni estese a tutta la popolazione”.

 

 

 

L’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Piemonte ha elaborato il compendio dati del secondo semestre 2021 sulla base degli indicatori più significativi che riguardano l’andamento del comparto artigiano nella nostra regione.

Le indagini congiunturali trimestrali condotte da Confartigianato Imprese Piemonte nel 2021 sono caratterizzate, nei primi tre trimestri, da un certo pessimismo, attenuato dalle previsioni positive nel quarto, sul quale influiscono le prospettive di superamento della crisi pandemica, grazie al buon esito della campagna vaccinale, nonché le opportunità legate alla ripresa del settore delle costruzioni, favorita dal superbonus, ed alle risorse derivanti dal PNRR.

“Gli artigiani piemontesi – commenta Giorgio Felici, presidente di Confartigianato Imprese Piemonte – credono, nel complesso, nella ripartenza, dopo il dramma del lock down ed i precedenti anni di recessione. Per avviare realmente la ripresa e far sì che le risorse del PNRR non vengano utilizzate a fini meramente emergenziali, ma di carattere strutturale, occorrono vere riforme ed il pieno coinvolgimento delle imprese artigiane e delle piccole imprese, il cui modello coniuga sostenibilità sociale, economica ed ambientale”.

Per quanto riguarda il credito, la quantità dei prestiti alle imprese di minori dimensioni continua ad essere inferiore rispetto a quella erogata alle imprese medio-grandi. Inoltre, i tassi d’interesse bancari attivi sui prestiti connessi ad esigenze di liquidità sono, nel periodo dicembre 2019 – giugno 2021, mediamente doppi per le piccole imprese (da 5,82% a 6,08%) rispetto a quelle medio-grandi (da 2,99% a 3,00%).

Secondo gli ultimi dati dell’Osservatorio dell’Artigianato della Regione Piemonte, a dicembre 2021, le imprese artigiane piemontesi attive sono 117.315; secondo le stime dell’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Piemonte nel primo semestre dell’anno 2022 non vi saranno variazioni significative, ma si assisterà ad una situazione di stallo, anche alla luce degli ultimi provvedimenti governativi di contrasto e contenimento della pandemia. Conseguentemente, nella prima metà del 2022 si riscontrerà una sostanziale tenuta della consistenza numerica delle imprese con un piccolo incremento pari 79 unità produttive, con le seguenti variazioni per dimensione: da 0 a 1 addetti: + 80; da 2 a 4 addetti 0; da 5 a 10 addetti -1; da 11 a 20 addetti e oltre i 20 addetti 0.

A dicembre 2021 l’occupazione nell’artigianato in Piemonte si colloca sulle 238.298 unità lavorative, di cui 130.717 autonomi e 107.581 dipendenti; nel 2007 gli addetti, tra titolari e dipendenti, erano 313.533, con una perdita complessiva, nel periodo considerato, pari a 75.235 posti di lavoro.

In base al monitoraggio dell’Osservatorio del Mercato del Lavoro della Regione Piemonte, aggiornato al dicembre 2021, si evince che gli apprendisti, rispetto ai 20.116 del 2020, sono 28.118. Sul consistente aumento degli apprendisti in quest’anno dopo la forte riduzione del 2020, ha inciso il miglioramento delle prospettive economiche ed occupazionali a seguito dei provvedimenti del Governo, del positivo andamento della campagna vaccinale e conseguente contenimento della pandemia, nonché delle positive aspettative legate all’attuazione del PNRR.

Secondo le stime della Banca d’Italia il nostro Paese conclude il 2021 con un tasso di crescita del PLI pari al 6,2%, mentre la crescita nel 2022 dovrebbe essere del 4% e nel 2023 del 2,5%. Un sostegno considerevole all’economia proviene dalla legge di bilancio, che in particolare conferma i bonus edilizia, e dagli interventi delineati nel PNRR quale volano per le riforme e gli investimenti pubblici.

Preoccupazione desta però il pesante rialzo dei prezzi, ed in particolare delle materie energetiche, con l’inflazione che, secondo le stime, salirebbe dall’ 1,9% nel 2021 al 2,8% nel 2022, mentre per il 2023 e 2024 è previsto un rallentamento all’1,5% ed all’1,7% rispettivamente.

“E’opportuno che lo Stato si riappropri della titolarità di alcuni asset strategici come l’energia e il credito. Con particolare riferimento al caro tariffe energetiche – conclude Felici – gli interventi del Governo, pur auspicabili, non saranno significativi senza un concreto Piano Energetico Nazionale con scelte strategiche non ideologizzate, in grado di consentire alle imprese di continuare l’attività. Altro ostacolo sulla via della ripresa è dato dalla diffusione della variante Omicron, per contrastare la quale è indispensabile intensificare le azioni volte a far sì che venga vaccinato l’insieme della popolazione”.

Investito da un’auto muore in ospedale dopo due giorni

DAL PIEMONTE

Aveva 84 anni l’uomo morto all’ospedale Maggiore di Novara dopo essere stato investito da una Panda guidata da una donna, in corso Vercelli. L’auto ha investito l’anziano  alle 20 di domenica. E’ stato soccorso dal 118 e le sue condizioni non sembravano destare preoccupazioni ma al pronto soccorso il quadro clinico è peggiorato fino al decesso.

 

 

“Dove danzeremo domani?” In occasione del “Giorno della Memoria”

La regista francese Audrey Gordon presenzierà alla proiezione del suo docufilm a Racconigi, a Saluzzo e a Cuneo

Da mercoledì 26 gennaio

Cuneo

Un film documentario di puntuale narrazione storica. Ma anche, e soprattutto, di toccante narrazione d’anime. La famiglia della regista fu, infatti, direttamente coinvolta nelle vicende raccontate – con il supporto di lettere, memorie e straordinarie fotografie private– nel suo recente “Dove danzeremo domani?”, un’opera che, attraverso la storia d’amore di un’ebrea russa (Rima Dridso Levin) e di un ufficiale cattolico italiano (Federico Strobino) entrambi sopravvissuti agli orrori della guerra, narra dei rapporti fra italiani ed ebrei durante l’occupazione italiana del sud est della Francia e subito dopo l’armistizio dell’8 settembre del 1943. Audrey Gordon, regista e sceneggiatrice francese (suoi anche “Siblings” del 2018 e “Première Campagne” del 2019) ha trasposto dunque nel suo docufilm, una coproduzione italo-francese datata 2021, tutta una serie di emozioni e motivazioni che fanno dell’opera una pagina di suggestiva poesia intrecciata a complesse vicende storiche non sminuite negli intrecci drammatici dei fatti e nel  casuale triste computo dei “sommersi” e dei “salvati”. Sarà dunque molto interessante compiere insieme a lei  una rifessione sui principali temi del film, dal momento che la stessa regista, nell’ambito delle celebrazioni del “Giorno della Memoria 2022” ha accettato l’invito giuntole dalle Città di Racconigi, Saluzzo e Cuneo di presenziare alle proiezioni in programma nei tre Comuni del Cuneese, a partire da mercoledì 26 gennaiofino a martedì 1 febbraio. I tre Comuni accoglieranno la proiezione del film offrendo un doppio appuntamento: quello mattutino, dedicato alle studentesse e agli studenti delle scuole del territorio, e quello serale, aperto al pubblico. L’ingresso è gratuito fino a esaurimento posti. La prenotazione non è obbligatoria, ma consigliata.

A Racconigi, alla “Soms” (via Costa 23), la pellicola sarà proiettata alle ore 9 e alle ore 11di mercoledì 26 gennaio, per le scuole. Il pubblico potrà assistere alla proiezione della pellicola e all’incontro con la regista domenica 30 gennaio alle ore 17. Gli appuntamenti alla “Soms” sono realizzati in collaborazione con l’ “Anpi” di Racconigi. Info e prenotazioni “Progetto Cantoregi”: tel. 349.2459042, info@progettocantoregi.it.

A Saluzzo il docufilm è in programma lunedì 31 gennaio al “Cinema Teatro Magda Olivero” (via Palazzo di Città, 15): alle ore 9 e alle ore 11 si terranno le proiezioni per le scuole, mentre per il pubblico la serata avrà inizio alle ore 21. Prima della proiezione verranno consegnate alcune copie del libro “Ebrei a Saluzzo 1938 – 1945” di Adriana Muncinelli (“Fusta Editore” gennaio 2022) ai Dirigenti degli Istituti Scolastici saluzzesi da parte del Sindaco, dei Presidenti delle Associazioni “Ratatoj APS”, “Rotary Club Saluzzo”, “Lions Club Saluzzo Savigliano” e della “Fondazione Cassa di Risparmio di Saluzzo”. Seguirà la presentazione del docufilm con la partecipazione della regista. Info: www.cinemateatromagdaolivero.it.

A Cuneo, il docufilm sarà proiettato al “Cinema Monviso” (via XX Settembre, 14) martedì 1 febbraio alle ore 21 alla presenza di Audrey Gordon. Info: www.istitutoresistenzacuneo.it.

“Dove danzeremo domani?” è una  coproduzione “Zenit Arti Audiovisive” e “Nilaya Productions”, con la partecipazione di “Rai Documentari” e “France Télévisions” e con il sostegno del “Piemonte Doc Film Fund”, “Film Commission Torino Piemonte”, in concorso alla diciassettesima edizione del “Biografilm Festival 2021”.

g.m.

Nelle foto:

–         Una scena del docufilm

–         Audrey Gordon